1640 / Direttore Banca Italia / 1936-3-27 /
al Direttore della Banca d’Italia
Prefettura Apostolica di Miyazaki
Miyazaki, 27 marzo 1936
Ill.mo Direttore Banca d’Italia,
Mentre i nostri valorosi soldati in Etiopia combattono la santa battaglia per la giustizia e la carità e tutto il popolo italiano in una compatta volontà di sacrifici segue e sostiene la grande azione, permetta ad un povero missionario del lontano Giappone a nome dei confratelli suoi di apostolato di presentarle una viva preghiera destinata a venire in aiuto alle opere nostre che per la massima parte, essendo noi in gran parte figli di Don Bosco (Salesiani) italiani, vengono sostenute dalla carità dei nostri benefattori d’Italia. Le giustissime e previdenti restrizioni del R. Governo nostro per l’esodo della moneta italiana all’estero, l’impossibilità di fare in posto il cambio, mettono in serio imbarazzo lo svolgersi di tali opere, destinate in gran parte o a sollevare miserie materiali di poveri vecchi e orfanelli o far progredire negli studi gli allievi che vengono formandosi in posto, tanto italiani che giapponesi.
Seguendo lo spirito di Don Bosco tali opere non sono prive di ottimi riflessi a vantaggio anche della Patria nostra (studio dell’Italiano – conoscenza dell’Italia nelle sue opere artistiche, commerciali e professionali, ecc.) ed il nostro R. Governo in varie circostanze dimostrò il suo compiacimento per il nostro modesto lavoro di apostolato venendoci in aiuto in varie forme.
La domanda che rispettosamente porgo alla S. V. Ill.ma è se non le fosse possibile la permissione che fossero inviati a questa missione (naturalmente opportunamente cambiati) alcuni depositi di denaro depositati a mezzo del Dr. Lussiana, Liceo Valsalice, Torino; presso la Sig.na Anna Lipparini, Consigliera Gen. delle Conferenze di S. Vincenzo de’ Paoli, Via Castiglione 8, Bologna. Tali somme sono raccolte di oblazioni per la missione salesiana del Giappone (formate o da piccole offerte dei nostri collegiali, frutto di piccole recite, ecc. dei nostri amici e parenti) o, come quella presso la Sig.na Lipparini formato da un lascito in memoria del defunto E. Schiapparelli, oltre a offerte come sopra.
Al momento tutte le opere non possono avere risorse locali sufficienti a sostenersi senza l’aiuto della carità estera. Ho un centinaio fra vecchi e poveri orfanelli da mantenere all’Ospizio, un centinaio tra studenti, operai e seminaristi – l’Opera della S. Infanzia divisa fra la missione e le Suore di Don Bosco che conta oltre settanta angioletti.
Se potessi dalla carità della S. V. essere in qualche modo aiutato per realizzare l’invio di tali offerte, posso far fronte ai crescenti debiti necessari per l’alimentazione di queste povere anime e nostra.
Purtroppo che in queste circostanze noi non possiamo aiutare la patria nostra che con ardenti preghiere, e lo facciamo di cuore, restringendo al minimo le richieste, perciò per quanto è possibile il denaro italiano rimanga in Patria, ma date le urgenti necessità imploro questo aiuto nelle forme che saranno possibili alla S. V. Ill.ma.
Pregando il Signore che specialmente nelle prossime feste di Pasqua si degni [di] effondere su Lei, sulla sua famiglia e sulla Patria nostra le più elette benedizioni, posso riaffermarmi della S. V. Ecc.ma
Obbligatissimo
Sac. Vincenzo Cimatti, sales.