1160 ricaldone


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1160 / Ricaldone Pietro / 1933-9-23 /


1 a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani

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Takanabe, 23 settembre 1933

M. R. ed amat.mo Sig. Don Ricaldone,

Proprio stamane partita la lettera per Lei e per il Sig. Don Berruti, ricevo la sua carissima del 1/9/33. Mi raccomanda per le mie relazioni: “poco, sostanziose, di utilità immediata, concreto”.1

Penso fare così:


  1. Cose mie particolari – rendiconti miei o di confratelli, in lettere particolari, in cui il Padre non può vietare ai figli e al figlio più povero di effondersi e di dire quel che sente.

  2. Gli affari burocratici li invierò ai Superiori in stile burocratico – e terrò copia per l’archivio – così i Superiori coi dati alla mano discuteranno ed invieranno la risposta ufficiale.


In altra mia domandai come regolarmi per i diplomi dei Cooperatori. Qui sono capiti solo se scritti in lingua giapponese.

Domandavo: desiderano a Torino i diplomi scritti in giapponese? E noi invieremo domanda… O come fece il Sig. Don Rinaldi, crede bene inviare qui il timbro colla sua firma, da usarsi esclusivamente per questo scopo?

Per le altre questioni: Osaka, Tokyo, ecc. attendo risposta ufficiale promessa, non ancor giunta.

Si sta a quella senza osservazioni, o meglio, lasciando la responsabilità a chi tocca: è naturale.

Abbia pietà di questa povera anima mia e preghi per me.

Suo figlio

Don V. Cimatti, sales.

1 Evidentemente a Don Ricaldone non piaceva lo stile familiare e spontaneo delle lettere di Don Cimatti, il quale in seguito si sforzerà di accontentarlo cercando di cambiare lo stile, come si vede bene dalla lettera seguente. Ma non sempre ci riuscirà.