Miyazaki, 8 aprile 1928


Miyazaki, 8 aprile 1928



347 /Rinaldi Filippo / 1928-4-8 /


a Don Filippo Rinaldi, Rettor Maggiore dei salesiani



Mio buon Padre,


Ho un momento di calma dopo la funzione di Pasqua e lo dedico a Lei. Gioie e dolori si avvicendano.

  1. L’annuncio dell’erezione canonica della missione comunicatami col telegramma inviato dal Santo Padre al Delegato: “Santo Padre ha separato dalla diocesi Fukuoka province Oita e Miyazaki erigendole missione indipendente. Card. Gasparri”.

  2. Le consolazioni dell’apostolato.

  3. I due battesimi di stamane sono fra le più recenti consolazioni.

Dolori quotidiani non mancano, ma non le nascondo un altro gravissimo che ferirà profondamente anche il suo cuore; ciò è quello che rileverà dall’acclusa di Don Tanguy. L’ammalato (coad.N.N.) ora in tutti i sensi sta bene, o meglio, sta meno male. In questo paese che si può dire è alla testa per il numero dei suicidi, Lei, amato Padre, potrebbe capire che se fosse volontà o permissione di Dio avvenisse una catastrofe, certo è una débâcle in pieno per la nostra fede e per la Congregazione. Quid faciam? Sto informandomi se vi è qualche ospedale del genere per casi urgenti (in Giappone accettano solo quelli di cui sperano la guarigione – gli altri ognuno deve curarli in famiglia) ma Lei sa che queste profonde ferite morali purtroppo (naturalmente parlando) si ripetono e allora? Ho ordinato subito una novena al nostro Don Bosco e Maria A. e sono sicuro che ci esaudiranno, ma nella inesperienza di Don Cimatti e specialmente perché così lontani, ho bisogno di consiglio urgente.

Grazie della sua carità nell’avermi inviato mille dollari: se non arrivano offerte extra Lei comprende fino a quando possano servire.

Finora fonti di cespiti d’entrata c’è solo qualche Messa che mi manda il Delegato e la Congregazione della Fede di Boston (ma alle volte ci sono e alle volte no): il buon Dio che finora non ci ha lasciato mancare nulla, ci aiuterà senza dubbio.

Scrivo a Don Pellegrino della statua di Maria A. purtroppo arrivata in pezzi. E per ora null’altro.

Ossequi a tutti i venerati Superiori e buon mese di Maggio. La buona Mamma nostra ispiri ai Superiori le soluzioni indispensabili per il bene di questa missione. Non sarebbe male contemporaneamente pensare alle suore cui è aperto un campo immenso in ognuna delle loro molteplici attività; potrebbero cominciare subito con asilo e anche una scuola di lavori casalinghi o cuciti o ricamo… tutto serve. Ricordi, amato babbo, che più si aspetta e meno si conclude, ed è per questa ragione dove si deve lottare colle difficoltà della lingua [che] un ritardo, creda, per noi [può essere] disastroso. Cominciamo pure in piccolo (credo meglio), ma cominciamo.

Mi benedica in modo speciale e preghi per le nostre povere anime.

Tutto suo figlio

1 Don Cimatti

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