460 SM salesiani


460 SM salesiani



460 /Superiori Maggiori Salesiani / 1929-5-8 /


ai Superiori Maggiori della Società Salesiana



Missione Indipendente di Miyazaki

Visitatoria di S. Francesco Saverio 


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1.1 RELAZIONE AI SUPERIORI MAGGIORI

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8 maggio 1929


        1. Dati storici – cronologici. La prima spedizione formata di 6 sacerdoti e tre coadiutori parte da Torino il 29 dicembre 1925 e giunge in Giappone l’otto Febbraio 1926 e dopo breve soggiorno a Nagasaki, si stabiliscono a Miyazaki per lo studio della lingua e per abilitarsi al s. ministero. In sostituzione dei PP. delle Missioni Estere di Parigi occupano le tre residenze di Miyazaki, Nakatsu e Oita rispettivamente il 1 - 20 Febbraio e 8 marzo 1927 alle dipendenze del Vescovo di Nagasaki – poi (collo smembramento di quella diocesi) di Fukuoka e con decreto dell’8 marzo 1928 sono eretti in Missione indipendente di Miyazaki.

        2. Cenno sulla Missione. È situata nella zona nord-est dell’isola Kyushu, abbracciante le due province di Miyazaki e Oita con una superficie di 13.728 Kmq e una popolazione (in continuo aumento) di 2 milioni di abitanti. È divisa dalle province di Fukuoka, Saga, Kumamoto, Kagoshima (poste a Ovest), da catene montagnose ricche di boschi, come pure le due province e la sottoprefettura di Nakatsu sono pure separate da catene di monti.


La provincia di Miyazaki abbraccia il centro e il sud della missione e dal punto di vista della storia giapponese rappresenta la culla dell’attuale famiglia imperiale, ed è quindi ricca di monumenti religiosi e storici e di luoghi (che furono teatro di guerre di conquista fino all’attuale ordinamento) accuratamente conservati e meta di pellegrinaggi.

La massa della popolazione è dedita all’agricoltura (riso, grano e orzo, legumi, patate e frutta), alla pesca (pesci e alghe), all’industria boschiva (legno e carbone), della seta, dei concimi chimici e al piccolo commercio.

La parte Nord (Alto Hyuga) è montuosa e boscosa e terreno d’avvenire – qua e là vi sono ancora molti terreni (boscosi, di landa o sabbiosi) possibili a essere ridotti a coltivazione.

Il governo stesso, dato l’aumento continuo della popolazione incoraggia e favorisce con premi in denaro, col consigliare la colonizzazione, ecc. il miglioramento di questa zona destinata ad un florido avvenire.

La provincia è divisa in 8 sottoprefetture i cui capoluoghi sono centri relativamente importanti di commercio, studio e movimento sociale.

Clima buono (media invernale –5; estiva +28 (alquanto umida). Venti di media forza – zona tifonica e di terremoti.

Comunicazioni ferroviarie discrete – comodità di automobile per i paesi distanziati dalla ferrovia – o per quelli di minor importanza, diligenza a cavalli.

Lungo la costa servizio di battelli.

La città di Miyazaki (50.000 abit.) ha scuole di ogni genere [elementari infer. e super.; medie inferiori, di commercio, di agricoltura, professionale (legno, costruzione edilizia, lacca), normale maschile e femmin., scuola superiore di agricoltura]. Tale organizzazione si riproduce in proporzioni più ristrette nei centri minori: a tutte queste scuole accorrono gli allievi o vi permangono nei pensionati annessi ad ogni scuola o tenuti da privati.

La Provincia di Oita abbraccia la parte nord della Missione e dal punto di vista storico del Cristianesimo è il centro ove si manifestarono gli effetti meravigliosi dell’apostolato di San Francesco Saverio – i Gesuiti vi avevano residenze di cui rimangono o si vengono scoprendo i ruderi.

Paragonata a Miyazaki è più ricca di popolazione (sorpassa il milione), di industrie (cave di calce e cemento; miniere di metalli rari e preziosi; manifatture tabacchi, ecc.), di commercio (numerose reti ferroviarie la mettono in comunicazione per via di terra e mare con tutto il Giappone).

Vi fiorisce come a Miyazaki il lavoro dei campi e la frutticoltura. È in via di costruzione il gran porto militare di Saeki. Centro importante Beppu stazione termale di prim’ordine.

Oita con oltre 60.000 abit. ha ogni genere di scuole inferiori e medie ed una scuola superiore di commercio.

Delle 12 sottoprefetture in cui è divisa la provincia, la più a Nord, al confine della missione, è Nakatsu con 25.000 abit., roccaforte del Buddismo, fornita di ogni genere di scuole inferiori e medie (meno le professionali e agricole).

È vicina ai grandi centri operai del Giappone (Prov. di Fukuoka).

Clima buono, più rigido che a Miyazaki.


3. Stato della Missione. Conta circa 600 cristiani, così distribuiti: Nakatsu 40; Oita 100; Miyazaki 460. Quasi tutti poveri (agricoltori, pescatori, operai), di scarsa influenza sociale – qualche commerciante, impiegato, avvocato, insegnante (vari generi di scuole), medico – in massima parte (oltre la metà) discendenti dei vecchi cristiani, immigrati da altre diocesi – gli altri convertiti.

Di questi circa 350 sono raggruppati – gli altri sono dispersi qua e là, e possono venire alla missione solo 2-3 volte all’anno.

Si possono dividere in: ferventi e praticanti (la massa) – in non praticanti per necessità – in apatici (un’ottantina), irregolari in tutto.


4. Lavoro eseguito.

  1. Conoscenza di tutti i cristiani fatta di persona.

  2. Contatto continuo personale o con lettere, stampati, dando a tutti, anche ai più lontani, la comodità di compiere i loro doveri o regolarizzare la loro posizione.

  3. Organizzazione delle forze cristiane raggruppate nei centri con l’istituzione dell’Unione padri di famiglia (Miyazaki, Oita), Unione madri (Miyazaki), Circolo giovanile (Miyazaki e Oita); Compagnie nostre per fanciulli (nelle 3 residenze) e per le fanciulle (Miyazaki). (A Oita e Nakatsu le associazioni sono in prevalenza di pagani e tutto il lavoro è più a vantaggio dei pagani).

  4. Propagazione delle devozioni nostre (1° Venerdì, 24 del mese; assoc. dei devoti di Maria A.; Opera della propagazione della Fede, Festa del Papa).

  5. Lavoro diretto per i fanciulli e gioventù. Fondazione e funzionamento degli Oratori quotidiani.

  6. Propaganda stampa (vita breve Don Bosco, Savio Domenico, mensile “Don Bosco” – bimensile “foglietti”–, articoli sui giornali).

  7. Altra propaganda (concerti, serate di divertimenti, proiezioni luminose, passeggiate e gare di ogni genere e riunioni sportive.

  8. Beneficenza (borse di studio, poveri, distribuzione di medicine, S. Infanzia).


Gli effetti sono visibili:

  1. Rifiorire di vita cristiana nelle residenze. (A Miyazaki si ha una media di 40-50 comunioni giornaliere, alla domenica circa 150, molte delle quali dell’elemento giovanile, che deve compiere veri sacrifici per farle).

  2. Molte famiglie ricondotte all’ovile.

  3. Anche quelle che non hanno dato segno di volere ripigliare la vita cristiana, non hanno rifiutato né le visite, né gli inviti.

  4. Ogni anno battesimi (una ventina in media all’anno di pagani).

  5. Il Signore non lascia mancare i catecumeni.

  6. Ai nostri oratorietti sono passati già migliaia di giovani e molte famiglie, si vengono stabilizzando gruppi di costanti.

  7. L’opera dei concerti, delle proiezioni ecc. ha fatto udire la buona parola a oltre 100.000 persone cui si distribuiscono foglietti e libri di propaganda (si può valutare un 200.000 copie di stampati annuali distribuiti).

  8. Per il buon accordo colle autorità governative, civili, scolastiche, giornalistiche (i giornalisti pagani festeggiano con noi S. Francesco di Sales), si comincia ad essere conosciuti.

  9. Cominciano a delinearsi le vocazioni e già si è iniziato il Seminario indigeno (per ora appoggiato al Seminario di Nagasaki).

  10. Necessità di aumentare il numero dei catechisti e di fondare nuove residenze stabili.

  11. Lavoro di apostolato dei cristiani, specie giovani, fanciulli e ragazze (anche pagani).


Se si pensa che si è in Giappone – allo stato in cui si è ricevuta la Missione – è da dirsi che sono veri miracoli della grazia di Dio, della protezione di Maria Aus. e di Don Bosco.


Difficoltà del lavoro apostolico. Fra le fondamentali sono:

  1. Il Paganesimo che sotto la più appariscente vernice di gentilezza è come quello di Roma pagana al tempo delle massime dissolutezze.

  2. La civiltà europea e straniera di cui hanno copiato tutto il male e poco del bene nel campo artistico, letterario, sociale, ecc.

  3. Tale assimilazione non ha tolto nulla dell’attaccamento alla tradizione, alla superstizione, all’adorazione superba del proprio io e del proprio paese.

  4. Odio e diffidenza dello straniero, da cui però pigliano tutto ciò che loro fa comodo

  5. Comodità e facilità dell’osservanza delle religioni shinto, buddista e protestante suddivise in numerosissime sette.

  6. Carattere instabilissimo, interessato, difficile a capirsi, sentimentale, suscettibilissimo in ciò che tocca il Giappone.

  7. Difficoltà della lingua parlata (e più scritta) e di adattamento ai loro costumi (vitto, convenienze sociali, ecc.).

  8. Difficoltà somma (data la loro perfetta organizzazione scolastica) di presentarsi con novità educative estrinseche (edilizia, materiale, sport, ecc.) e di superarli od eguagliarli. Lo straniero è ammesso all’insegnamento di materie secondarissime per importanza (lingue straniere, materie libere, ecc.). Non è permessa la scuola elementare (se non come annessa ad una scuola media approvata). Il Giapponese non stima né frequenta la scuola che non gli dà il diploma. È sconosciuto lo scolaro privatista.

  9. Sviluppo enorme della stampa (per ogni genere di persone) e specialmente quella educativa e formatrice di idee, quasi tutte in mano di protestanti.

  10. Povertà dei mezzi educativi e di propaganda cattolica (fatte poche eccezioni) – mancanza di un centro cattolico d’azione e organizzazione – campanilismo delle singole congregazioni.

  11. Negata in teoria, di fatto vi è la divisione netta fra ricchi e poveri (imprevidenti, viventi alla giornata, spenderecci, nelle mani degli usurai), fra mestieri ignobili (calzolai, sarti, agricoltori… gli aggregati a questi sono considerati inferiori) – condizione deplorabile della donna… I cristiani sono poveri e in massima parte addetti a mestieri ignobili…

  12. Costo della vita, dei terreni e delle costruzioni (dato il cambio attuale, in pratica 1 Yen = 10 lire italiane).

  13. Sconosciuto il concetto di beneficenza tra i pagani, anche per il fatto che v’è la convinzione che le istituzioni straniere sono ricche, sostenute dal denaro straniero. Il Giapponese inoltre utilitarista al sommo, vuol capire, vedere e possibilmente averne un utile.

  14. Livore, specialmente dei bonzi e protestanti contro il cattolicesimo.


OPERE INIZIATE

  1. Servizio religioso per i cristiani residenti presso le singole residenze o fuori.

  2. Propaganda missionaria e salesiana là dove sono cristiani – iniziata pure in ambienti puramente pagani.

  3. Oratorio quotidiano (maschile a Nakatsu – idem a Oita e femminile al giovedì ad Oita – maschile e femminile quotidiano a Miyazaki).

  4. Cura delle residenze di Miyazaki, Oita e Nakatsu.

  5. Casa di fitto a Takanabe (alle dipendenze di Miyazaki) e di Beppu (alle dip. di Oita), rese necessarie per i cristiani e forestieri quivi dimoranti e per allargare la sfera di azione fra i pagani.

  6. Cura dei cristiani di Tano (alle dip. di Miyazaki) con chiesa in costruzione.

  7. Acquisto del terreno per la casa di formazione (oltre un ettaro) con possibilità di allargamento.

  8. Adocchiata la casa di fitto per le suore.

  9. Pubblicazione del mensileDon Bosco e foglietti bimensili di propaganda.

  10. Pronte per la stampa o in via di preparazione: “Estratto vita grossa di Don Bosco”, Vangelo unificato, Associazione devoti di M. A., il Cooperatore sales., Giovane provveduto et similia – (Su cantiamo).


MEZZI PER SOSTENERE LE OPERE:


  1. Sussidi vari dall’Europa (Roma, Torino) o dall’estero (per elemos. di Messe).

  2. Per ora entrate fisse nessuna – è insignificante quanto si può avere dai nostri cristiani.

  3. Qualche offerta dal Delegato Apost. (intenzioni di Ss. Messe), piccole entrate per industrie varie.

  4. Si è iniziata l’organizzazione dei Cooperatori, ma per ora si potrà ottenere poco.

  5. Comincia a mettere piede l’Opera del S. Cuore che per le intese dei R. M. e per il cambio attuale dà qualche offerta.

  6. Per ora la stampa è passiva (o meglio si fa in proporzione delle offerte, per non fare debiti).


Finché non avremo istituzioni positivamente organizzate è difficile pensare ad altre entrate: occorre dunque uno sforzo iniziale finanziario.


Proposte per un piano d’azione generale

  1. Casa di formazione a Takanabe, alle dipendenze di Miyazaki (Noviziato? Studentato? Videant consules. In Giappone attecchirà l’Opera dei Figli di Maria annessa alla casa di formazione?).

  2. Inizio del lavoro delle Figlie di Maria A. (asilo, oratorio, laboratorio… per ora. Dispensario per poveri, ricovero vecchi, ecc.). Possono trovare lavoro in ogni residenza. Ad Oita il Sindaco espresse il desiderio prendessero l’asilo. A Nakatsu c’è una scuola di cucito tenuta da una cristiana (!). A Miyazaki sono indispensabili perché noi non possiamo trovarci a contatto con tanta gioventù femminile senza risentircene.

  3. Erezione delle residenze di Tano e Takanabe.

  4. Scuola tipografica a Oita.

  5. Scuola falegnami, fabbri – meccanici a Nakatsu.

  6. Fondazione di residenze là dove sono cristiani e possibilmente incominciando dai capoluoghi di sottoprefettura.

  7. Non perdere di vista, né lasciar perdere le occasioni di chiamate dei salesiani fuori di missione.

  8. Se si deve dividere il potere religioso da quello salesiano, si propone Oita come sede della Visitatoria.


QUESTIONI DA RISOLVERE.


Proprietà degli stabili:


  1. Le residenze sono intestate a morti e finora non si sa come fare per…

  2. I nuovi terreni furono acquistati a nome di ottimi cristiani, ma è precario…

  3. Modi di possedere:


  1. Individualmente tasse forti per successioni o cambi.

  2. In Società (tutti gli ordini hanno questa forma che bisognerà adottare anche per le suore).


  1. Il Seminario. Il Seminario di Nagasaki fa le accettazioni solo ogni due anni. Come regolarci per non avere queste interruzioni?

  2. Miyazaki ha assoluto bisogno di un salone per le riunioni serali, ecc. (Preventivo da 25 a 30.000 Lire).

  3. Finora si fece procedere di pari passo in tutto il lavoro missionario e salesiano.


Festa di S. Michele, 8 maggio 1929

Dal “Viminale”.

2 Don Vincenzo Cimatti

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