470 rinaldi


470 rinaldi



470 /Rinaldi Filippo BS / 1929-6-24 /


a Don Filippo Rinaldi, Rettor Maggiore dei salesiani



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1.1 LA PRIMA CHIESA COSTRUITA DAI SALESIANI IN GIAPPONE

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2 Da Miyazaki,1 24 giugno 1929

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Amatissimo Padre,


Gioisca con noi e benedica con noi il Signore, che ci ha aiutato a tradurre in realtà un desiderio da tempo vagheggiato per il bene di una cristianità e per l’estensione del regno di Dio nella missione a noi affidata. Mi giunge la lieta notizia della benedizione della chiesetta di TANO, la prima che i figli di Don Bosco costruiscono in Giappone.

Tano è una graziosa cittadina a 40 km. da Miyazaki e poco fuori di essa si è venuto formando una cristianità, che da tempo reclamava la sua chiesetta, la quale avrebbe permesso ai cristiani il più esatto adempimento dei doveri religiosi, il moltiplicarsi di quella cristianità, e una maggior opera di propaganda tra i pagani. A nostro modo di vedere ci sembra necessario, là dove c’è una cristianità anche piccola, debba sorgere sia pure modesta cappella, segno del regno di Dio che avanza e prende terreno, vincolo di unione e focolaio di fede per i cristiani, richiamo efficace per il pagano che, non fosse altro che per curiosità, andrà a vedere ciò che in essa si compie.

Girando per il Giappone non si vedono che numerosi splendidi templi shintoisti o buddisti, e sono una eccezione (sto per dire) una minuscola insignificante eccezione le chiese cattoliche; invano fra la fantasmagoria di paesaggio che da ogni parte c’investe trovate le chiese cattoliche sormontate dalla croce, col bel campanile… o sono rarissime…

L’edificio sacro che si fa vedere, che è ben officiato e tenuto con decoro diventa (se non erro) centro d’attrazione di bene che è nostro dovere moltiplicare ragionevolmente. La Provvidenza per mezzo di munifici benefattori e di devoti, ci inviò le offerte, la volontà dei confratelli appianò le difficoltà, gli operai e i cristiani di Tano volenterosi prestarono l’opera loro, la Prefettura locale concesse un generoso sussidio, ed ora grazie a Dio la chiesetta si erge bella, armoniosa, sobria ed elegante sul pianoro, cui fa corona una catena montagnosa e nella valle la cittadina di Tano, e la soddisfazione è unanime: autorità, periti, stampa, cristiani di Tano e Miyazaki, pagani.

La chiesa per volontà dei benefattori è intitolata a Maria Stella del mare ed ha per Patrona S. Teresa del bambino Gesù. Ancora una volta la Madre nostra e la protettrice delle Missioni si sono costruite la casa… è davvero altamente significativo questo per noi, e c’incoraggia al lavoro.

Si iniziarono le feste con triduo predicato al mattino da Don Margiaria e a sera da Don Cavoli, e nel disbrigo dei preparativi. Piovve insistentemente tutta la settimana, ma alla domenica il tempo bello compensò davvero le ansie, i timori, le tribolazioni della settimana. Le giovani del circolo giovanile femminile con un cuor solo, lavorando febbrilmente e con vero intelletto d’amore a costruire una bella ghirlanda di fiori, vari stendardi, i vestitini per le ragazze che dovevano lanciare i fiori per la processione, i preparativi per il pranzo delle autorità, ecc.

Al mattino col primo treno arrivano da Miyazaki un centinaio di persone.

L’allegria insolita di quella massa di gente, accresciuta dal cicaleccio, dalle canzoni di fanciulli, richiamò la curiosità dei buoni paesani di Tano che si affacciano curiosi sull’uscio al passaggio di quella colonna di gente che procede allegra per la collina, fra il verde dei boschetti o dei campi; da cui pigliano risalto i variopinti vestiti irradiati da sprazzi di sole, mentre dall’alto rimbombano gli spari… La chiesetta è salutata da grida di gioia e va diffondendosi per gli animi una serenità che colpisce. Oh, dev’essere certo l’influsso materno di Maria stella del mare e l’effusione delle grazie di S. Teresina che stanno per divenire titolari e patrone del luogo sacro e dei cuori.

Si compie il rito della benedizione dal nostro Don Tanguy, e viene snodandosi, fra i canti, fra gli spari dei mortaretti, la processione. Precede il clero con la croce, gli stendardi delle 6 compagnie, e portata a spalle l’esile e sorridente statuetta della Patrona, incorniciata da una ghirlanda di rose diafane e da uno splendido cielo e vengono intrecciandosi canti di bimbi, cori robusti di uomini cui controrispondono le giovani inneggianti alla Stella del mare e a S. Teresa. Segue fra la commozione generale la S. Messa, numerose Ss. Comunioni. Alle 11 vi è il ricevimento delle autorità rappresentate dal Sottoprefetto e dalle notabilità della provincia, dalle autorità cittadine di Tano, dalla Polizia, dalle autorità scolastiche, dai giornalisti.

I discorsi, le relazioni, i ringraziamenti s’intrecciano e si susseguono e chiude la serie il discorso del Sottoprefetto che dicendosi lieto di trovarsi in mezzo ai salesiani di Don Bosco e ai cristiani li incitava a che sorgesse in quel luogo un paese di cattolici che dissodassero questi terreni e rendessero sempre più florida l’agricoltura nazionale.

Amato Padre, quale magnifico campo anche per noi, quali utili benemerenze potremo anche con questo acquistarci presso il Governo e quale mezzo potente per l’educazione morale e religiosa delle masse del popolo agricolo, così numeroso in Giappone.

Ad una modesta agape all’europea, per il cui apprestamento il nostro bravo Guaschino fu davvero all’altezza della situazione, presero parte le autorità, che si degnarono assistere anche al concerto.

Affluivano intanto dal paese e dai dintorni i visitatori ammirati dell’avvenimento, della schietta allegria dei cristiani, dei vari giuochi e delle gare a premio che si disputavano i giovani.

Pose fine all’indimenticabile festa la benedizione di Gesù, che pigliava definitivo possesso di quel luogo, e sulle fronti curve dei cristiani e sui numerosi pagani che si assiepavano attoniti, faceva scendere le sue grazie. Il colle ora non è più solitario: è da oggi divenuto centro, a cui molti hanno rivolto lo sguardo, e a cui più tardi rivolgeranno l’anima. Oh, la Stella del mare e S. Teresa aiutino il missionario!

Un grazie di cuore alle Autorità, ai benefattori della chiesa, a quanti hanno lavorato per la costruzione ed uno specialissimo alle varie associazioni cattoliche ed agli amatissimi Don Cavoli, Don Margiaria e Don Lucioni, fattori principali della riuscita festa. Li benedica in modo speciale, o buon Padre, e benedica anche il povero scrivente.2

Don Vincenzo Cimatti, sales.


1 Alla lettera dal Bollettino sales. Ottobre 1929. Manca il manoscritto originale. Da notarsi che Don Cimatti aveva lasciato il Giappone il 25/3/29. Era quindi in Italia allorché scrisse l’articolo: lo fece basandosi su notizie ricevute dal Giappone.

2 Attualmente la chiesetta costruita in legno è stata rifatta. La statua in legno di S.Teresa che vi si trovava, ora si trova nel Cimatti Museum di Tokyo. Ugualmete una preziosissima pianeta con un finissimo ricamo della Madonna di Pompei nel retro e dell’Annunciazione sul davanti, usata molte volte da Don Cimatti, si trova nel medesimo Museo.