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1.1 619 /Ricaldone Pietro / 1930-8-19 / |
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a Don Pietro Ricaldone, Vicario del Rettor Maggiore dei salesiani
Miyazaki, 19 agosto 1930
Amatissimo Sig. Don Ricaldone,
Grazie dello schema sulle Missioni. Le mie povere osservazioni? Che vuole? Come ho sempre detto, capisco poco in canoni…
Ci vuol carità, carità, carità fra i due [Superiore religioso e ecclesiastico?] e che tutti e due pensino a salvarsi l’anima e le anime.
In linea di diritto, come dice lo schema, ci saranno sempre interferenze e più ce ne saranno se si sta sul diritto.
Nella difficile questione finale (in cauda venenum… e non la risolverà certo la Commissione…) direi che la S. Sede dà il mandato al Superiore della Missione di intendersela coi Superiori (senza che essi siano tenuti a provvedere se egli fa pro libito atque arbitratu suo) oppure (quindi o agli uni o a Propaganda… e questa se gli pare, in secondo luogo…) di cui non è detto se sia tenuta a provvedere, il che (secondo la mia testa) vuol dire che il missionario in linea di diritto chiamerà ai Superiori vel etiam a Propaganda, e rispettivamente diranno (se vogliono ragionare in linea di diritto) “non tocca a me” ed il missionario… è in ballo.
In pratica quindi la questione è come prima. Ma, come dico, la mia testa è poco esperta. Nel mio caso ho sempre trovato nella nostra Congregazione aiuto e conforto. Propaganda invia l’annuale sussidio.
Gli aiuti non sono certo sufficienti al bisogno, ma essendo la Provvidenza che dispone tutto, è certo bene che non siano sufficienti.
La questione dei soldi è sempre questione scabrosa per chi li deve tirare fuori, ed allora ecco il diritto. Per me grido alto e agli amati Superiori e a Propaganda: “Fate la carità a questa povera Missione… Salvate le nostre anime e dateci i mezzi per salvare quelle a noi affidate… e basta”.
Mi preme un’altra questione di cui non riesco ad avere risposta per insistenze fatte a vari. “I sussidi che si ricevono da Torino, come si devono considerare? Come debiti? Oppure come prestiti (sia pure senza interessi e a scadenza determinata)? I conti che invia il Capitolo fanno supporre che siano tali. Oppure come doni generosi?”.
Supplico per il personale insegnante e assistente del prossimo gruppo. Non posso fare proposte di alcuni cambi di personale, se non so “grosso modo” di chi potrò disporre. Veda di aiutarci. Siamo ancora in aria per la venuta di Don Torquinst e credo che per quest’anno bisognerà affittare una casa un po’ più grande ed aggiustarsi.
Oggi con Don Piacenza parto per Nagasaki per incontrarlo. Viene in Giappone per la convalescenza. Gli lascio alle cure delle fonti termali il buon Don Piacenza che è stanchissimo, né so se si tirerà su bene: supplica di essere esonerato: è stanco di testa. Preghi per noi. Gli altri benino: glielo dicono le accluse.
Per me… sempre bene nel Signore in tutto. Con affetto,
Dev.mo
Don Vincenzo Cimatti, sales.