1294 berruti


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1294 /Berruti Pietro / 1934-8-17 /


1 a Don Pietro Berruti, Vicario del Rettor Maggiore dei salesiani

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Miyazaki, 17 agosto 1934

Rev.mo ed amat.mo Sig. Don Berruti,

Grazie della sua carissima del 14/6/34 che ha gettato tanta luce su tante cose. Rispondo telegraficamente, ad alcune cose richieste.


    1. Non essendo sicuro di aver scritto (ma certo al Rettor Maggiore) accuso ricevuta delle Lire cinquanta mila che hanno reso oltre Yen l4 mila.

Fu già approvato il progetto di un impresario cattolico, noto per le sue costruzioni a Tokyo e che eseguirà il progetto presentato ai Superiori, più il necessario per l’acqua per Yen 13 mila. Con qualche cosa del precedente che servirà all’arredamento, ecc. dunque si può incominciare nel nome di Dio. Spero che per Novembre, se non prima, sia tutto finito e certamente per l’Immacolata si potrà inaugurare la nuova scuola. E di tutto questo sia ringraziato Iddio ed i Superiori che ci hanno procurato il necessario.

Mi parla dell’accettazione affermativa per parte mia delle condizioni dell’imprestito. Ho tanti debiti, che 500 di più annuali per 10 anni, non mi sbilanciano di più di quello che lo sono attualmente. Spero di vivere ancora 10 anni e di non dovere addossare ad altri… benché abbia già fatto domanda formale (e la farò anche alla Santa Sede) per essere esonerato dalle cariche. Comunque accetto, e d’altra parte anche se dicessi di no o mettessi delle riserve, i Superiori si pagano colle offerte… e non ho certo modo di fermare le mani audaci… La vita missionaria insegna fra le tante cose che bisogna fare di necessità virtù.

    1. Per le proposte Studentato e Noviziato ricordi che ho sempre insistito su questi due punti: PERSONALE e MEZZI. Con niente non si fa niente.

Se dobbiamo mettere in fiore la Missione (e la Santa Sede insiste) come posso togliere personale dalla Missione per le fondazioni nostre? A tutt’oggi la missione si priva di sei confratelli. Nove chierici andranno alla teologia. Cinque sono in filosofia. Ne ho quattro che dovrei allogare per otto o nove posti. Fortuna che per il Seminario indigeno mi aggiusto coi giapponesi. Da dove posso prendere il personale per il Noviziato e lo Studentato? Avessi avuto tale personale da anni il Noviziato e lo studentato sarebbero fatto compiuto.

Idem per i mezzi, che la missione attualmente non ha risorsa alcuna per far fronte alle proprie necessità, salvo il sussidio di Propaganda e la propaganda che si tenta di fare da ogni confratello e dal sottoscritto.

Come potrei sostenere tali Opere? Sanno i Superiori quante tribolazioni costano le Lire 25 mila che danno per il nostro povero studentato. Quid se Don Cimatti domandasse di più per le altre opere?

Speriamo nella tipografia, ma penso che finché un salesiano non abbia la possibilità come Ispettore, di fare propaganda per le opere nostre e finché la tipografia o altre opere salesiane non daranno modo di venire in aiuto a queste opere che non possono rendere, e finché non ci sarà personale che possa formare intellettualmente e spiritualmente i nostri giapponesi e stranieri, costruiremo sulla sabbia.

Ho sempre gridato a Roma e a Torino: siamo missione e opera bambina… Se non ci date il latte cresceremo rachitici…

Persuadiamoci che il Giappone non può essere trattato alla stregua delle altre missioni. Siamo in un Paese civilissimo (a modo suo) e che tiene testa alta a tutte le modernità del mondo – e che sa dire il fatto suo in ogni ramo. Siamo in un Paese spiritualmente il più bisognoso. I selvaggi dei selvaggi. È il paese più povero di missionari…

Lei, amatissimo Sig. Don Berruti, mi ha già chiaramente indicato le vere difficoltà del problema. Ne sono più che persuaso. Domando solo che finché il povero cireneo dovrà portare la croce mi si inviino dei santi salesiani. Il Signore illumini, guidi, e aiuti i nostri cari Superiori.

    1. Unisco desiderata carta di Tokyo. Altri dettagli può rilevarli, se del caso, dalla pratica inviata all’Economato Generale.

    2. Speravo davvero come era stato promesso, nella visita. Metto le mani avanti.


Chiunque venga abbia la bontà di non aver fretta. Anche in questo sia fatta la volontà di Dio.

Preghi e faccia pregare per noi e specialmente per il

Suo povero

Don V. Cimatti, sales.