1224 berruti |
1224 /Berruti Pietro / 1934-3-8 /
1 a Don Pietro Berruti, Vicario del Rettor Maggiore dei salesiani |
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8 marzo 1934
M. Rev. Sig. Don Berruti,
La presente per dire a Lei e a tutti gli altri Superiori (voglia esserne Lei gradito tramite) le buone feste da parte nostra, le ardenti preghiere specie nella fausta ricorrenza della canonizzazione del nostro Don Bosco. Preghi per noi.
Ma il vero motivo è per prevenire, affinché Lei possa consigliare – se del caso – l’individuo, e specialmente per consigliare il sottoscritto. Ecco di che si tratta.
Presto il confratello Maccario Cesare deve decidere perché gli scadono per la seconda volta i triennali.
Antefatti: venne dal Noviziato colla seconda spedizione nel 1928. Fu occupato nei lavori di cucina e di casa – provviste. Proveniente dall’Oratorio di S. Paolo, si occupa anche volentieri dell’Oratorio – ha discrete attitudini pel teatro, ecc. Man mano si denotò in lui un carattere nervoso, che specialmente verso i giapponesi manifestandosi in forme forti, finisce per alienarsi gli animi e le persone, e pressoché nessuno ha resistito con lui.
Per me lo ritengo un nevrastenico della più bell’acqua – pur non ammettendolo lui – e ci vuole la pazienza di Giobbe per chi deve trattare con lui. Egli ammette quanto verifica intorno a sé – ne incolpa il lavoro di cucina – da cui vorrebbe essere tolto – ma i saggi che dà anche fuori della cucina pare che conducano a pensare che il difetto è nel manico.... Alla scadenza dei voti triennali nessuno di noi si sentì di consigliargli i perpetui.
Comprese e si adattò. L’anno scorso ebbe una forte crisi spirituale per cui ci volle una grazia speciale per metterlo a posto – se ne voleva uscire.
Fra poco deve fare la domanda, e ricompare il problema tanto per lui che per noi.
Conclusione: che consigliargli? Come fare? Perché prevedo che ci troveremo ben imbrogliati ad una decisione. Per la pietà mi pare regolare – penso anche nel resto (regole e santi voti), ma chi ha da fare con lui, se per poco urta, è finita. Non gli si è mancato di dirgli chiaro le cose. Per me è un ammalato, non so dir altro – l’ho già fatto girare in varie case, ma…
Preghi per me e mi consigli. Ho consigliato il confratello di aprire il suo cuore ai Superiori, spero lo farà. Scrissi per prevenire ed affinché Lei potesse più facilmente consigliarci e giudicare.
Tutto suo nel Signore
Don V. Cimatti, sales.