1346 ricaldone


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1346 /Ricaldone Pietro / 1934-12-30 /


1 a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani

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Miyazaki, 30 dicembre 1934

M. R. Sig. Don Ricaldone,

Buona fine d’anno e miglior principio da parte di tutti. Al solito il mio rendiconto mensile e quello dei confratelli (nelle cose essenziali).

Salute. Bene, salvo l’eccessiva sensibilità corporea, alle volte la sola vicinanza a persone o pensieri (e proprio nelle pratiche di pietà) mi eccitano… Fiat voluntas Dei. Ho bisogno di castigare “corpus meum ed redigere in servitutem”, frenare sensi ed affetti del cuore. Benvenuti – specialmente per me – i suoi continui richiami alla santità che è purezza.

Lavoro e studio: al solito. Colla venuta dell’insegnante di filosofia avrò qualche ora di più a mio attivo e voglio consacrarla allo studio delle materie sacre. Ne ho tanto bisogno.

Il lavoro solito, ma insisto a che presto i Superiori decidano o la separazione o stabiliscano uno che in modo speciale curi lo sviluppo dell’opera salesiana. Miyazaki dista 30 ore di direttissimo da Tokyo e quando si deve andare – anche facendo in fretta e furia – se ne va una settimana.

Gli interessi della Congregazione “differunt toto coelo” da quelli della Missione. Ora che già due punti sono a Tokyo (parrocchia e scuola… Pensi a Don Piacenza con 2000 giovani per Natale) se non si lavora sodamente capiterà come alla povera missione rachitica di Miyazaki, che non ebbe il latte sufficiente ed ora… tiratela su… tanto più con quello scavezzacollo che deve dirigerla.

Non riesco a fare tutto il mio dovere, perché non ho le qualità, lo vedo e lo vedono chiaramente i confratelli. Non ho comando – non dico il no, perché vedo che quanto gli dicono è bene – ho gran cuore e desiderio, pur soffrendo ed essendo il più bisognoso, di accontentare tutti e che nessuno soffra. E le cose non vanno come dovrebbero andare ed i Superiori lo sanno perché i confratelli certo scrivono e li esorto a scrivere. Il Signore mi aiuti e illumini…

Pietà. Mi pare regolare, ma ancora lontano dalla perfezione. Insisto cotidie e settimanalmente e mensilmente.

Ss. Voti: nulla di speciale, salvo il riflesso organico di cui al punto salute. Mi pare null’altro. Desidero e domando soldi… Per mettere a posto le nostre cose.

Difficoltà generali. I Superiori hanno rieletto il Consiglio. Mi suggeriscano come possiamo radunarci. Ogni mese non c’è da pensarci. Don Piacenza e Don Margiaria sono lontani dalla Missione, come Don Tanguy e quando arriverà Don Cavoli, lo sono da Tokyo.

Ho in animo di scegliere qualche consigliere, o meglio fare il consiglio della missione con elementi che siano in missione.


Notizie sulle case


  1. Le fondazioni di Tokyo mi pare siano avviate bene. Don Margiaria canta sempre miseria per tutti i toni.

  2. A Nakatsu ho autorizzato l’aggiustamento della casa (in parte guasta dalle formiche), e di un piccolo riattamento.

  3. A Oita Don Marega fa una chiesetta. Finora si era in una camera sconveniente.

  4. Tento di acquistare per Takanabe e Miyakonojo terreno proprio – i fitti in poco tempo ci mangiano un capitale. Sono nuovi buchi, ma che fare? O morire di inedia o fare, e con niente si fa niente.


La salute dei confratelli discreta per tutti. Al momento tutti benino anche spiritualmente, per quel che mi consta.

Ho già scritto anche al Sig. Don Berruti informandolo:


  1. Dei movimenti di Kagoshima: i militari contro i francescani, accusati di spionaggio e di aver creato nei cristiani uno spirito contrario allo spirito giapponese, in pratica si sono ritirati dalla missione e concentrati a Kagoshima. Che succederà?

  2. Mi pare che i nostri ad Hong Kong non camminano bene: ho notizie sconfortanti e supplico i Superiori che mi vengano in aiuto per dare a questi cari chierici una posizione definitiva. Si assicurino i Superiori che Hong Kong è Cina… con tutte le conseguenze.


Non so che dire “Supplico i Superiori!”.

Almeno – se non riesco a convincerli della necessità dello studentato in Giappone – inviino quanto citius e prima che altrove, il Visitatore straordinario in Giappone. Non oso tediarla oltre. Preghi per me e mi benedica con tutta l’anima.

Tutto suo nel Signore,

Aff.mo figlio

Don V. Cimatti, sales.