1127 ricaldone


1127 ricaldone



1127 / Ricaldone Pietro / 1933-7-1 /


1 a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani

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Il rendiconto annuale1


Miyazaki, 1 luglio 1933

Rev.mo ed amat.mo Sig. Don Ricaldone,


Fiori e frutti


Il chiudersi dell’anno missionario mi porge l’occasione di intrattenermi un po’ con Lei, e come fiore postumo che chiuda le feste sue onomastiche, offrire anche noi lontani figli il nostro dono, il dono certo a Lei più gradito.

Eccole, amato Padre, il lavoro dei suoi figli Salesiani in Giappone, missionari, chierici, coadiutori, Figlie di Maria A., catechisti e maestri. Eccole le nostre famiglie cristiane, aggruppate nelle città o sparse qua e là nei villaggi di piana o di monte. Eccole i catecumeni nostri: messe che biondeggerà in futuro. Eccole le nostre associazioni religiose maschili e femminili e di azione cattolica, che protestando amore alla Chiesa, le inchinano riverenti i loro vessilli. Ecco la porzione cara al cuor di Gesù, i poveri vecchi dell’Ospizio e i nostri cari orfanelli. 2Ecco la schiera eletta sempre crescente dei nostri giovani oratoriani cristiani e pagani – eccole i nostri robusti giovani operai di Oita, e il più bel manipolo, i Seminaristi di Nakatsu.

E la corona si chiude cogli angioletti degli asili. Il piccolo mondo nostro cresce, e con esso le opere, e con queste il bene, la gloria a Dio, la salute delle anime. Come non dire a Dio, a Lei e ai superiori e a quanti con immensa carità ci vennero in aiuto in questo anno, come non dire il grazie riconoscente, il grazie cordiale, e l’assicurazione delle nostre preghiere?


Statistiche


Aride cifre, su, dite ai nostri benefattori il risultato del nostro povero lavoro annuale. [N.B. Seguono le statistiche: si omettono; sono riportate nel B. S. sotto indicato]…


Paziente attesa


Dice una poesia giapponese: “Passo passo si arriva lontano. Una vangata dopo l’altra dissoda il vasto campo – Agucchiando agucchiando si cuce un vestito – Cazzuola a cazzuola di calce intonaca il muro del gran magazzino – La polvere ammucchiata forma una montagna – Goccia aggiunta a goccia forma un mare”.

E l’andavo canterellando su un’aria musicata anni fa, mentre davo uno sguardo alle cifre. Oh, sì, guardando l’esiguità dei numeri ci sarebbe da scoraggiarsi, ma passo passo arriveremo alla meta; dissodando oggi, domani, sempre, la terra produrrà il cento per uno, cucendo cucendo faremo colle buone stoffe delle vocazioni indigene, begli abiti da regalare al Signore. In molte zone dove non ci sono residenze fisse i missionari vanno dissodando il terreno, e preparano con lavoro di propaganda estensiva i futuri centri di irradiazione del lavoro intensivo, quando il personale in preparazione, ben formato, potrà buttarsi al lavoro. Si propongono di ravvivare la vita cristiana fra i fedeli non raggruppati in centri, lottando contro il rilassamento, rastrel[lando …] le pecorelle smarrite. Si sforzano di avvicinare i fratelli erranti protestanti e di divulgare salesianamente le idee cattoliche nell’ambiente di cultura media e superiore, formando cellule cattoliche, futuri centri di irradiazione del lavoro intensivo. Non si lasciano intentate le visite caritatevoli a domicilio, l’invio del giornale cattolico, l’informazione costante di tutti gli avvenimenti solenni della Chiesa, la formazione di gruppi del Vangelo, di riunioni per istruzione cattolica, di conferenze, di larga distribuzione di stampa cattolica, e mirando lontano lontano, accaparrarsi la fanciullezza, la gioventù.

È un lavoro che per chi guarda i risultati attuali può sembrare insignificante, ma è il fermento buono che lieviterà e produrrà i suoi effetti nella paziente attesa.



2 Opere

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Già intorno a noi vediamo sorte varie opere, che preparano gli animi a conoscere e a seguire la luce del Vangelo e aprono la via alla propaganda. È di quest’anno a Miyazaki l’Ospizio: ricovero per ogni genere di miserie, vicino a cui speriamo sorgerà presto l’orfanotrofio.

È in costruzione pure a Miyazaki il nostro PICCOLO SEMINARIO che dopo sei anni di pratiche diventerà realtà.

OITA si rallegra di una nidiata di oltre 40 frugoli nel suo nuovo asilo, e BEPPU di una devota cappellina a Maria A., che sostituisce la povera camera, in cui il caldo e il chiasso dei paganetti scorazzanti in cortile rendevano impossibile l’esercizio dei doveri domenicali all’ancora minuscola cristianità. In attesa che i benefattori ci diano modo di onorare meno indegnamente la Mamma nostra Ausiliatrice in Giappone, la Madonna si accontenterà di un cantuccio. Pur abbellita un po’ di più la cappella di Beppu è meno che la prima Cappella Pinardi di Don Bosco, ma ci sembra di aver già fatto un gran passo in avanti. Oh, vedesse poi la cattedrale di Miyakonojo, opera pure iniziata in quest’anno. Oh buon Gesù! Per fortuna che i vostri angeli attorniandovi vi devono velare certo la nostra miseria. Vedesse dove alle volte per necessità di cose deve celebrare la S. Messa il povero missionario. Ma in mezzo a questa povertà, anime piene di fede e di amore si donano a Gesù. Vien spesso occasione di ricordare la nascita di Gesù nella grotta di Betlemme.

Pensi a questo, amato Padre, e doni alla nostra missione qualche cosa di quanto con vero senso di amore a Gesù, mani gentili costruirono per le cappelle delle missioni.

La tipografia di Oita, per ricordare l’anno santo centenario della Redenzione, fa uscire di questi giorni la seconda edizione del Vangelo unificato, scritto in stile popolare. Rapidamente esaurita la prima edizione, compare ora la seconda, riveduta, fatta nel commento e ricca di illustrazioni. I nostri bravi artigiani di Oita hanno davvero superato se stessi. Oh, entri Gesù anche con questo mezzo in molte anime. Le LETTURE CATTOLICHE entrano nel terzo anno della loro vita, e cominciano a essere note ed apprezzate, come pure il “Don Bosco”, modesto Bollettino Salesiano giapponese.

Le nostre serate domenicali, che concludono l’oratorio quotidiano o festivo sono assiepate di gioventù e di adulti: è per ora uno dei mezzi migliori di propaganda indiretta.

Le notizie di Tokyo poi sono sempre consolanti. L’oratorio batte con costanza sui 300-400; il dopo scuola sul centinaio e viene sempre più allargandosi la sfera d’azione salesiana tra i cooperatori e le cooperatrici nostre. Anche le Figlie di Maria Ausiliatrice mentre lavorano nelle opere iniziate hanno quest’anno la consolazione di accettare tra le loro fila le tre prime postulanti.

In complesso c’è dunque da ringraziare il Signore.


3 Gli ostacoli

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Non mancano naturalmente difficoltà di ogni genere, intrinseche ed estrinseche – incorrispondenza – umiliazioni – fatiche – lotte aperte e subdole – incomprensione e svalutazione del lavoro – penuria di personale e di mezzi, ma la Provvidenza guida e per mezzo dei suoi ministri, i nostri Superiori ed amati benefattori e benefattrici, prevede e provvede. Quindi portati da questa amabile materna Provvidenza noi proseguiamo fiduciosi, in questi momenti specialmente assai difficili sotto tutti i punti di vista per l’opera della propagazione della fede in Giappone.

Ci aiuti il buon Dio e ci scampi da ogni male. Il cielo va oscurandosi di nere nuvole, e sotto la cenere sfavilla il fuoco. L’opera di dissoluzione comunista, frenata energicamente dal governo, lavora in sordina in tutte le forme e ne sono esponenti significativi elementi facinorosi della Società dei senza Dio. Noi, amato padre, vorremmo contrapporvi migliaia e migliaia di buoni oratoriani, migliaia e migliaia di buone famiglie. E colle svariate opere della carità a pro di tutti, vorremmo abbattere il mostruoso blocco pagano, che non sa che sia carità verso Dio e verso il prossimo.

È il ritornello con cui si chiudono le lettere dei missionari: la realizzazione di molti di questi desideri, della massima parte di queste aspirazioni, amato padre, dipende da Lei, dai fratelli ed allievi nostri e dalla falange dei nostri amati cooperatori e cooperatrici. In nome di Dio e della Chiesa noi proseguiamo imperterriti, sicuri che nelle retrovie v’è chi pensa a noi, chi provvede a noi e chi prega per noi.

Faccia scendere su noi e sulle opere nostre la sua paterna benedizione.

Aff.mo figlio

Don V. Cimatti, sales.

1 Manoscritto, pubblicato in B. S. Ottobre 1933 con statistiche

2 I piccoli entrarono nell’Ospizio il 15 luglio, aggiungendo così la sezione dell’Orfanotrofio all’opera iniziata 6 mesi prima. In preparazione a questo, dal 17 al 19 giugno Don Cimatti e Don Cavoli tennero un ritiro alle giovani volontarie “Figlie della Carità”. Don Cimatti il 19 scrisse nella sua Cronaca: “Sono le future suore”. È chiaro il fine a cui mirava.