1158 berruti


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1158 / Berruti Pietro / 1933-9-22 /


1 a Don Pietro Berruti, Vicario del Rettor Maggiore dei salesiani

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Takanabe, 22 settembre 1933

M. R. Sig. Don Berruti,

Ad accompagnare il ch. Baratto di cui accludo relazione, dopo accordi col Rettor Maggiore, viene in Italia il nostro Don Antonio Cavoli.1

Per me lo trovo stanco assai e specialmente il cuore non funziona bene – soprattutto insonnie notturne – paura di dormire da solo. Stanchezza che acuisce il carattere forte, nervoso del confratello che riesce di peso a sé e agli altri.

Non so i pensieri dei Superiori al riguardo, ma riposatosi, si presterebbe volentieri (e porta materiale ad hoc) per un po’ di propaganda per la missione e specialmente per trovare anime buone che vogliano aiutarci a dare stabilità all’Opera di carità iniziata (Ospizio, orfanotrofio) e che grava in modo speciale sulla responsabilità di Don Antonio.

Per il resto è ottimo, zelante missionario e farebbe mirabilia se potesse (e fa veri sforzi) mettere più olio nelle relazioni col prossimo.

Prego per un fecondo apostolato e per il ristabilimento in salute. Se i Superiori non hanno difficoltà, potrebbe fermarsi fino alla venuta della spedizione 1934.

Siamo a terra per il personale, ma ci aggiusteremo: è certo di capitale importanza se potremo dare una base sicura all’opera iniziata che penso sia della maggior gloria di Dio e per il bene delle anime, e più che il confratello si rinfranchi nella salute.

Amato Don Berruti, preghi e faccia pregare per me.

Tutto suo nel Signore

Don V. Cimatti, sales.

1 Don Cavoli partì per l’Italia il 10 ottobre di quell’anno, e tornò l’8 aprile 1935. Uno dei fini principali era di raccogliere aiuti per terminare l’Ospizio cominciato a Miyazaki. Essendo egli parroco di Miyazaki, centro della Missione, con la scarsità di personale con cui si dibatteva Don Cimatti, si capisce il sovrappiù di lavoro che si accumulò sulle sue spalle. Anche Don Margiaria non era ancora tornato.