1747 / Ricaldone Pietro / 1936-10-20 /
a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani
Miyazaki, 20 ottobre 1936
Amatissimo Sig. Don Ricaldone,
Il Signore rimeriti della carità usata al suo povero Don Cimatti nell’ultima sua carissima del 31 Luglio.
Purtroppo questo povero cencio non sa che dare dispiaceri. Mi sforzerò di toglierli o lenirli, ma Lei conosce la fonte. “Il mio campo non può dare che queste erbacce”. Ci uniamo tutti in spirito di sacrificio e di preghiera per la Spagna. Purtroppo non posso fare altro. Ne risento qui indirettamente l’eco nelle persone dei cari confratelli Don Escursell, ch. Lopez, e Don Rodriguez. Quest’ultimo soprattutto, che già provò qualche cosa delle precedenti insurrezioni è in vere ansie. Lo trasloco allo studentato a Tokyo nella speranza che il maggior numero di confratelli lo distragga di più! Mah! Ha dei momenti davvero compassionevoli. Prego prego prego.
Per le mie cose, anche questo mese, nulla di notevole: come rendiconto.
Mi pare di lavorare sui propositi presi, e che la buona volontà non dia giù. Mi aiuti colle sue preghiere. Ho creduto opportuno:
a) Per lo spazio discretamente lungo della permanenza in Giappone
b) E le reiterate insistenze dei vecchi genitori
c) E specialmente per aggiustare d’intesa coi Superiori varie nostre importantissime necessità, specie materiali, di inviare, per il tempo di permanenza che i Superiori crederanno, il nostro caro Don Liviabella. Gli ho dato per compagno il buon coad. Merlino. Tutti i confratelli volentieri faranno ad tempus il sacrificio di sostituirli, e tutti sono d’accordo che i due meritano questo favore. Merlino poi ha bisogno di una scossa spirituale che solo Lei ed il contatto dei Superiori possono dare.
Don Bosco, che amava essere vicino o avere vicino i figli lontani, mi pare insegni chiaramente queste necessità spirituali dei confratelli. Supplico naturalmente i Superiori a riinviarmeli: ottima stoffa tutti e due. Viri simplices et recti. Partono a metà novembre, se a Dio piace.
Grazie poi del vero prezioso aiuto di personale. Il Signore rimeriti e conceda ogni bene. Nonostante le gravi necessità del momento, supplico i Superiori a venirmi in aiuto per alimentare la numerosa famiglia.
Tutti ci si dà attorno per la ricerca dei mezzi, ma il catenaccio e il deprezzamento della moneta, è per noi terribile davvero, e sempre più.
E grazie finalmente di tutti i preziosi consigli per il resto. Mi aiuti a salvarmi l’anima e ci benedica tutti tutti tutti e specialmente il
Suo aff.mo
Don V. Cimatti, sales.