1242 ricaldone


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1242 /Ricaldone Pietro / 1934-4-10 /


1 a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani

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10 aprile 1934

Amatissimo e Rev.mo Sig. Don Ricaldone,

Alleluia! Oh, Don Bosco! Non so dirle per esprimere la gioia dei figli lontani e specie del povero Don Cimatti.

Si è vissuto spiritualmente – posso dire – minuto per minuto con loro.

In quel giorno ho provato una gioia, calma ineffabile, quale mai avevo provata in vita. Tutti un cuore solo si è pregato affinché per mezzo di Don Bosco, Gesù ci ottenesse: “Salvezza di anime”.

Per me, non sapendo qual dono più bello offrire, ho offerto con una novena più fervorosa [che] mi fosse possibile, me stesso, supplicando che sia tenuto lontano da noi il “nec nominetur”.

Ed ora il solito rendiconto mensile. Anche in questo mese cose notevoli non trovo, salvo le lotte intime nell’esecuzione di un dovere che non so compiere, che non riesco a compiere. Se ci può essere merito nel riconoscere la propria insipienza, mi pare di realizzarlo. Beh! Il Signore mi aiuti a compiere questo dovere “juge ad martirium in remissionem meorum peccatorum”, e avanti: terminerà anche questo.

Altri certo soffrono più di me.

Non le parlo delle altre solite mie miserie e nella preghiera e nella lotta con frate asino. Don Bosco mi aiuti. Il desiderio e la volontà di farmi santo c’è – la riuscita la vede e conosce Dio.

Per i confratelli, mi pare che tutti lavorino con buona volontà e buono spirito.


              1. Quelli di Hong Kong sospirano il ritorno in Giappone. Molti sono i motivi che ho esposto recentemente in una pratica inviata al Sig. Don Berruti.

              2. A Tokyo ho dovuto sostituire il ch. Filippa con Don Dal Fior, tolto da Miyazaki.

Il medico ha trovato Filippa incline alla tubercolosi, pur – grazie a Dio – non essendovi nulla di specifico per ora – riposi, mangi e respiri aria buona. L’ho inviato a Beppu.

              1. Ho visitato a Tokyo il nuovo terreno acquistato: sono 17 mila mq in quadro, in buona posizione, ecc. come da relazione che invio ai Superiori.

Insisto con tutte le forze affinché i Superiori mantengano la promessa di farci un prestito (come ripetutamente ho domandato). Il terreno è venuto a costare circa Yen 21 mila al cambio attuale da 70- 80 mila Lire, e mi pare che in città di Tokyo non si poteva pensare di meglio.

Se vi fossero soldi si potrebbe acquistare ancora un bel pezzo. Ora la città da quelle parti non è ancora estesa in pieno, ma lo sarà fra non molto.

Ora Don Cimatti è al verde: tenendo coi denti arriviamo fino a Maggio per vivere. Non ho fondi né segreti, né palesi: l’unica risorsa è la Provvidenza, e in questo caso invoco come Ministri della medesima i Superiori. Per la costruzione progettata occorre altrettanto, almeno da 70-80 mila Lire e poi… si vedrà.

Se i Superiori possono fare subito questo sforzo, in agosto possiamo fare il trasporto ed in Settembre iniziare. Sarebbe indispensabile per tanti motivi e fra quello che più mi preme, dar modo ai cari confratelli attualmente in sede a Tokyo di essere aiutati per le confessioni e aiuto spirituale. Dopo la scomparsa del buon P. Faber, siamo ancora in aria per il confessore.

Ah, Sig. Don Ricaldone! Questa dei confessori, è una delle mie più grandi spine! Non siamo a posto, non siamo a posto!

Se mi giunge l’autorizzazione dei Superiori almeno per la fine di Aprile o i primi di Maggio, in tre mesi si riesce. Dunque non so che pregare, supplicare e pregare. Comprendo l’enorme lavoro dei Rev. Superiori per le feste e per tante altre cose: prego, supplico, attendo.

              1. A Nakatsu fu iniziato un piccolo vivaio di vocazioni – sono una dozzina di giovanetti che battono dalla 5-6 elementare e che saranno un naturale alimento annuale – oltre che quello proveniente dalle case – per il Seminario, noviziato, ecc.

              2. A Beppu nulla di speciale. Ho un buon coadiutore dai voti privati – che attende pel noviziato. Non riesco a ricevere risposta sul come devo comportarmi in questi casi. Faccio fare i voti privati e li considero come salesiani, specie i coadiutori. Se incorro in qualche impedimento, ci pensino i Superiori: mi sembra di aver fatto la mia parte.

              3. Oita nulla di speciale. Don Marega carattere difficile e pronto. Don Margiaria lei lo conosce meglio di me. I due chierici Bechis e Arri… che ne faremo? Penso saranno dei salesiani difficili. Oh, non si lasciano certo tagliare la testa e maneggiare come fazzoletto! Il Coad. Merlino mi pare tenga l’anima coi denti.

              4. Don Lucioni a Takanabe, vita apostolica con buoni successi. Ma che anima, mio buon Sig. Don Ricaldone, quanti puntelli! Mah!

              5. Il Seminario si è arricchito di 12 nuovi elementi di cui alcuni avuti da altre diocesi: 1 da Tokyo, 1 da Nakatsu, 2 da Oita, 2 da Miyazaki (come vede i confratelli lavorano per le vocazioni). Deo gratias! Non ho personale salesiano – mi servo di giovani giapponesi. Il giorno di Pasqua ho dato la veste ad un secondo. Col tempo saranno ottimi salesiani ed ottimi preti diocesani.

I nostri cinque chierici benino – alcuni molto bambini, ma finora nulla di nuovo.

Il bravo Don Cecchetti che fa? Lo sa il Signore.

              1. Miyazaki benino – mi pare vi si lavori bene. Deo gratias.

              2. Tano e Miyakonojo: nulla di nuovo. Alla domenica aiuto Don Tanguy andando a dir Messa nella sua zona. Il buon Maccario dovrà presto rinnovare i voti. Che faremo? Il Signore mi ha dato un numero discreto di confratelli che farebbero bene e fanno bene da soli, ma in comunità… alla larga. Come fare, come fare?


Non trovi i miei poveri scritti neretti. Ah, Sig. Don Ricaldone, la realtà…

Preghi per me e venga in aiuto in tutte le forme, materiali e spirituali, specialmente in queste. Per il mio massimo dolore è pensare e sapere che i Superiori soffrono ed han sofferto per causa mia – tanto più che tanti mi fanno dire quanto non ho mai sognato di dire o scrivere.

Mi perdonino di queste involontarietà e vedano di venirci davvero in aiuto.

Quello che al momento preme è la questione di Tokyo.

Preghi per l’anima mia; mi benedica e con me tutti noi.

Suo povero figlio

Don Vincenzo Cimatti, sales.