1802 ricaldone


1802 ricaldone



1802 / Ricaldone Pietro BS / 1937-1-31 /


a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani



1 Notizie agli inizi del Nuovo Anno1

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Miyazaki, 31 Gennaio 1937

Rev.mo ed amat.mo Sig. Don Ricaldone,

Ed anche il 1937 è venuto, inizio del secondo decennio della nostra permanenza in Giappone. Non è il caso di dare sguardi retrospettivi. C’è pericolo di scoraggiarsi o di vedere le cose da punti di vista troppo ottimistici… È meglio dunque proseguire con forza nella via intrapresa, abbandonandoci nelle mani della Provvidenza, senza pensare da pusillanimi ad impossibilità, o da faciloni a risultati mirabolanti. Al lavoro dunque.


La Giornata del vecchio


E l’anno si apre a Miyakonojo con una gentile benefica iniziativa, ideata dal nostro Don Cavoli. Rispettare e venerare i vecchi, come formatori della presente grandezza e prosperità del Giappone, è pensiero che entra facilmente nella mente e nel cuore di questo gran popolo. Pensiero altamente educativo già da secoli fortemente innestato nella coscienza giapponese e ritratto al vivo da varie leggende ed episodi storici. Si desiderava avesse la sua pratica applicazione anche fra noi coll’istituzione della giornata dei vecchi. Quarantun vecchietti, tutti al di sopra dei settant’anni (batteva il record una buona mamma di 97 anni, con sua figlia di 75) in bell’ordine, allineati sul palco d’onore, ascoltarono discorsi, danze giapponesi e ricevettero i doni, dovuti alla generosità dei cristiani e benefattori; mentre la festa insegnava in forma pratica agli adulti, e più ai giovani e ai fanciulli il doveroso rispetto, la riconoscenza, l’aiuto che si deve a quanti, dopo tante peripezie della vita, hanno raggiunto questa meta, lavorando per il bene comune, familiare e sociale.


La festa del soldato


A Miyazaki pure i compagni del locale circolo cattolico vollero festeggiare il loro compagno YUMATSU che partiva per il servizio militare. Lo spirito naturalmente guerresco di questo popolo fa sì che ogni manifestazione riferentesi a questione militare venga sottolineata con speciale cura. È un onore per la famiglia, oltreché dovere, dare i figli idonei alla patria, e per l’occasione e della riuscita visita militare e dell’arruolamento speciali manifestazioni si fanno per festeggiare gli avvenimenti. Alte antenne, pennoni eretti in vicinanza della casa del soldato, offerti dalla famiglia, dalle associazioni diverse cui il giovane appartiene, annunciano al pubblico l’avvenimento; feste di famiglia con invito di parenti e amici; accompagnamento ufficiale alla stazione fra moltitudine di popolo plaudente, ne sono le caratteristiche.


Ex-allievi


A Miyakonojo il tentativo saggiato l’anno scorso per l’inizio di una modesta associazione ex-allievi oratoriani, anche quest’anno ha avuto la sua manifestazione, ed un discreto numero di allievi o di persona o per lettera si sono riuniti intorno al nostro coad. Maccario per una giornata di festa familiare, richiamante le prime adunate, le prime conoscenze di oratorio, i primi Superiori, fra cui ricordatissimo Don Tanguy. Una caratteristica dei nostri oratori che andiamo sempre più assodando quanto più ci mettiamo in relazione coll’elemento giovanile giapponese, è che a seconda dei paesi, degli ambienti, delle condizioni di lavoro degli abitanti, troviamo tipi diversissimi e che si affiatano subito o dopo lungo tempo più o meno col personale e col locale dell’oratorio, e che determinano subito un tipo caratteristico di oratorio.

Le riunioni di Miyakonojo sono quelle improntate ad un maggior attaccamento personale e locale, che davvero consola e facilita il lavoro.


Pro infanzia ed ammalati


A Beppu le Figlie di Maria A. hanno dato mano alla costruzione di un padiglione per i bambini della S. Infanzia, che darà modo di moltiplicare la salvezza di tanti innocenti.

Come pure a Beppu viene sorgendo per l’impulso di un gruppo di signorine cattoliche un magnifico ospedale tubercolosario. Oh, il Signore benedica pure quest’opera destinata ad un bene immenso per la salvezza delle anime. Beppu è nota nel mondo dell’Estremo Oriente come città di salute e a migliaia e migliaia annualmente vi accorrono i visitatori per trovarvi la salute del corpo. Oh, il Signore consolidi gli sforzi delle Figlie di Maria A. e di quella nuova associazione e faccia fruttificare fra queste anime l’abbondante semente che si sparge. Le due istituzioni benedette all’inizio dei lavori dal nostro Don Cecchetti saranno prossimamente inaugurate e messe in piena efficienza.


Fuoco! Fuoco!


Ed ora un salto fino a Tokyo. Uno dei più grandi nemici del Giappone “il fuoco” è venuto a battere alle porte del noviziato a Tokyo, per fortuna senza gravi danni o inconvenienti… Si pensò subito a un altro Shillong, ma il Signore ci volle preservati. Il bravo Don Tanguy verso mezzanotte, accortosi dell’incendio che già si sviluppava nel deposito della biancheria, per non allarmare troppo dà il segnale regolare della levata ai novizi e incomincia coi primi volenterosi l’opera di estinzione. Accorrono pure i teologi e filosofi… ed in breve ogni pericolo è scomparso. Scene gustose fra le tenebre interrotte qua e là da bagliori, si succedono. Tipi diversi… manifestazioni diverse. Il chierico… filosofo… si rivolge a Don Tanguy (che da buon generale impartì ordini a destra e sinistra) e: “Bisogna cercare le cause dell’incendio” – “Bravo! Cerchiamo di far scomparire gli effetti. Lascia stare la filosofia. Acqua ci vuole!”. Un altro in cucina sotto al rubinetto dell’acqua con un grosso recipiente, ed impaziente attende si riempia per portar forte contributo acqueo all’estinzione… Aveva preso lo scola-brodo… poteva aspettare!… Il chierico… tipo dell’anima tranquilla… ha pensato essere l’ora della levata; non si accorge del trambusto e fa la sua pulizia regolare… par di vederlo ancora collo spazzolino da denti in bocca, e quando tutto è finito, e da tutti si ritorna al riposo, domanda al vicino: “Non è ancora ora di andare alla meditazione?”.

Materassi e biancheria bruciata – lavoro attivo di estinzione e messa in mostra di buone attitudini, grande esperienza per la vita – un po’ di brio e buon umore in tutti, e un fervente ringraziamento a Dio per averci scampato dal pericolo fu il bilancio di quella nottata, che sarà ricordata per molto tempo. Ci scampi il Signore dagli altri nemici: il terremoto (è da un po’ di tempo che le scosse abbastanza frequenti ce lo ricordano), i tifoni e inondazioni… Ma più ci scampi dal vero, unico male “il peccato”.


Il patrono e il fondatore


Naturalmente ovunque le feste dei nostri Ss. Patroni, S. Francesco e Don Bosco, furono celebrate con solennità e devozione. A Oita la ormai tradizionale adunata dei giornalisti e amici della missione, in occasione della festa di S. Francesco, richiamò intorno a Don Marega il fior fiore degli insegnanti e dei giornalisti della città. Idem a Miyakonojo, festa patronale della casa.

La festa di Don Bosco poi ovunque ebbe la caratteristica di gesta eucaristiche e di festa della gioventù, che accorse attratta dalla forza effusiva dell’amore di Don Bosco. Per l’occasione le associazioni cattoliche di Miyazaki, il Seminario, le Figlie di Maria A. riunite festeggiarono in modo speciale Don Bosco con una tornata accademica alla salesiana e con una rappresentazione scenica: “San Cristoforo” del nostro Don Tassinari, ben riuscita. Si apre il nuovo mese colle imponenti manifestazioni pel congresso eucaristico di Manila, e vi partecipa anche la rappresentanza giapponese. Amato Padre, i suoi figli in Giappone prendono anche questa bella occasione per eseguire con fedeltà la strenna di quest’anno: “Pietà eucaristica”; e i nostri cari cristiani e allievi si uniscono più intimamente vicini al cuore di Gesù con ferventi e numerose visite, pubbliche adorazioni e Sante Comunioni, non potendo per la nostra e loro povertà accorrere a Manila e proclamare pubblicamente la loro fede eucaristica. Preghi per noi, affinché Gesù ottenga a tutti noi di essere altrettanti Don Bosco per propagare la pietà eucaristica fra le anime a noi affidate.

Suo aff.mo

Don V. Cimatti, sales.

1 R.M.796, manoscritto, pubblicato in B.S. giugno 1937