609 rinaldi


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1.1 609 /Rinaldi Filippo / 1930-7-26 /

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a Don Filippo Rinaldi, Rettor Maggiore dei salesiani



26 luglio 1930

Amatissimo Padre,


Sono in un momento in cui non ho lavori urgenti che potrebbero venire in seguito e perciò anticipo e passerò così alcuni momenti beati con Lei, padre e superiore dell’anima mia.

Il ritardo del sussidio di Propaganda mi obbligò a inviare un telegramma perché tutte le riserve erano consumate.

Il ritardo dell’amatis.mo Don Torquinst (che come sa fu colpito da tifo petecchiale a Shanghai – oggi dichiarato fuori pericolo) ha arenato tutti i rosei progetti. Se ritardasse molto, una soluzione s’impone… e per ora non so proprio quale, e con me non la sanno neppure i colleghi… perché è sempre questione di soldi. Dominus scit et providebit.

Ora respiro per qualche mese, ma siamo sempre a spostamenti di questioni, non a soluzioni. Ad ogni modo forse noi abbiamo fretta e il Signore vuole che andiamo adagio. Ma come si fa a darsi requie in un paese pagano?

Ho inviato la relazione a Propaganda ed anche quest’anno il Signore ci ha benedetto. In quattro anni di lavoro:

  1. il numero dei cristiani (ora 856) si è raddoppiato

  2. i catecumeni da 24 sono saliti a 61

  3. la media globale dei frequentanti gli oratori da 80 è salita a 649

  4. la stampa periodica dei nostri foglietti da 12.000 copie è salita a 197.000

  5. con un piccolo aumento sugli anni passati i battesimi in articulo mortis 18, di adulti 30, di bambini 37

  6. le Comunioni da 8.628 sono salite a 31.352

  7. abbiamo 12 seminaristi o aspiranti.

Piccole gocce che sono un nulla al confronto di quel che c’è da fare – ma bisogna pensare al Giappone e ai mezzi di cui disponiamo. Deo gratias! Per me odio le statistiche (che sono pur necessarie), non vorrei che i missionari che hanno lavorato (è tutto merito loro!) pensassero a chissà che… Avanti in Domino.

Confratelli e suore bene in salute. Le solite difficoltà personali di vari confratelli per le piccole incompatibilità di carattere. Ma non capisco! È così bello volersi bene… Mah!

Presto i Superiori tratteranno se già non fu fatto del personale. Pensi anche un po’ al Giappone:

  1. C’è bisogno di personale insegnante.

  2. Pensino i Superiori al problema vitale per le anime dei confratelli: il confessore.

  3. Se ci possono aiutare con qualche mezzo materiale, Deo gratias!


Ed ora alla povera anima mia.

Salute: ottima.

Lavoro. Ce n’è. In certi momenti il lavoro essendo tanto sedentario e alle volte sbrigandolo alla lesta (per es. corrispondenza, prospetti, ecc.) ho l’impressione di non essere troppo occupato. Che vuole? Per me l’ideale sarebbe aver ogni giorno da predicare, camminare, essere sepolto da un mucchio di corrispondenza da sbrigare… Ed invece… Non ho ancora avuto la consolazione di provare l’accasciamento del lavoro. Pazienza e così sia! Mi pare che il Signore mi ha voluto in pensione troppo presto… Chissà se riuscirò a salvare l’anima?

Pratiche di pietà. Tutte: qualche miglioramento. Certo sempre buona volontà. Fuori di comunità qualche difficoltà.

SS. Sacramenti regolari e guai se non ci fossero…

Regole e Ss. Voti. Mi pare nulla di notevole. Ho bisogno sempre di frenare cuore e superbia. Il Signore mi aiuta assai e l’invocazione di Don Bosco è infallibilmente efficace.

Miei doveri. Ho bisogno di maggior vigilanza e non aver paura di richiamare al dovere quando fosse del caso. Insomma non eseguisco ancor bene l’insta… importune.

Disordini veduti. Mi pare che siamo in regola.


Per i confratelli in particolare.

NAKATSU. Don Piacenza non può occuparsi di testa. L’ho obbligato a farsi visitare dal medico e a riposare. Gli altri bene. Così pure i piccoli seminaristi.

OITA. Non ci vedo ancor ben chiaro chiaro ad ogni modo bene…

Che vuole, amato Padre, per me (sbaglierò!) direi ai Superiori a non inviare in missione quelli che hanno bisogni speciali (per abitudini di famiglia – per comodità e agi) e anche quelli che non si sono formati da giovani alla vita salesiana.

MIYAZAKI. Le solite cose per il carattere forte di Don Antonio – per i nervi di Don Lucioni e il carattere poco ordinato di Guaschino.

STUDENTATO: ho potuto trovare un posto (la nostra Piova) per i nostri chierici. Tutti bene e vengono lavorandosi… ma lentamente.

Il Ch. B. va migliorando, ma ce ne vorrà per metterlo in riga, essendo da ragazzo stato abituato alle eccezioni. Anche questa categoria di irregolari nella loro formazione religiosa quanto fanno soffrire in missione!

Don Marega nervoso anzi che no… con le conseguenze per lui e per gli altri.

Suore. Bene.

Deo gratias! Ed ora che dirle? Che preghi per noi sempre sempre sempre.

L’abbraccia con affetto e per sé e per gli altri domanda la benedizione il suo

Aff.mo figlio

Don V. Cimatti, sales.