678 valentini


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1.1 678 /Valentini Eugenio / 1930-12-23 /

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al chierico Eugenio Valentini, suo ex-allievo



Takanabe, 23 dicembre 1930

Carissimo Eugenio,


Nel giorno tuo onomastico mi sarai presente.

Grazie di tutto cuore della generosa offerta e ti prego di fare le mie parti presso gli offerenti, assicurandoli delle nostre preghiere e riconoscenza.

Non dimenticare l’amati.mo Don Cognata che volle fare tanto per noi. Salutami poi nominalmente il Sig. Don Pochini e il Sig. Parroco – il Sig. Don Piccollo – e poi senza paura un pugno (ma piano) al mio carissimo Don Festini, ispettore. Tanti dovrei nominare… non dimenticarmi presso l’amatissimo Don Manassero che sempre ricordo con affetto riconoscente per tante ragioni che lui sa.

Arrepta occasione scriverò a Crestani e Foralosso.

Buone feste a tutti. Come non ricevetti prima d’ora il vaglia così nemmeno la lettera di cui mi parli. Scrivo per l’invio dei francobolli [un po’ più in grande] al Sig. Don Lucioni che ho incaricato dell’impresa.

Riceverai. Grazie delle notizie sul buon Filippa: e godo di tutte le altre, di Bava, specialmente tue per la tua prossima ordinazione. Prega per me in quel giorno che mi possa salvare.

Quanto ai tuoi propositi (non sono tuo confessore…), ti consiglierei non di fare penitenze di sottrazione di cibo, cioè penitenze pubbliche – attirano l’attenzione e non concludono.

Quanto alla povertà (intendo però sia come segreto di confessione) sono del parere personale dei mormoratori (se si possono dire tali) e francamente ne ho fatto cenno al Sig. Don Rinaldi e se non erro al Sig. Don Tirone. Me ne parlò anche il Sig. Don Ricaldone. È questione complessa e difficile, quindi non saprei che dirti. Preghiamo e preferiamo la povertà.

Per il Missionariato [diventare missionario] fa’ come sai: si domanda, si espongono condizioni di fatto e niente paura. Anche Don Cimatti ritardò per la mamma sola.

Non ti avranno soddisfatto le mie risposte. Al primo quesito, meglio dire ai cosiddetti mormoratori: “Parlate a chi di ragione”, “Parlate forte a chi di ragione”, “Siate esemplari nella povertà”, e avanti sempre. Caro Eugenio, allegro e buono sempre, laborioso e umile.

Con affetto saluto tutti.


Tuo

Don V. Cimatti, sales.



P.S. - Ti prego di farmi da postino.