4337 / Dell’Angela Stefano / 1954-8-19 /
a Don Stefano Dell’Angela, missionario salesiano in Giappone
Tokyo, 19 agosto (1954)
Carissimo D. Dell’Angela,
Ricevo la tua del 16 c. m. e come ti ho detto prima non c’è che dire per te e per me “Fiat voluntas tua”.
È naturale sentire quel che senti… e non è male. Dunque calma. Don Bosco ti consiglierebbe “fare, tacere, e soffrire”.
Optime per l’uso del denaro.
È meglio che non ci siamo veduti… può essere ci saremmo commossi entrambi. È il sottoscritto che deve ringraziarti di quanto hai fatto per noi tutti, e in particolare per l’anima mia. Per me trovo di essere ben al disotto di quello che avrei dovuto fare per voi tutti e specie per te. Perdonami, come credo, mi avrà perdonato il Signore.
Per te fa’ il tuo dovere, e va’ avanti nonostante le croci che ti verranno per il tuo nuovo dovere.
Conosci bene lo spirito di D. Bosco – per la parte che ti è devoluta infondilo nei tuoi dipendenti e specie nei nostri aspiranti cari.
Optime pure per i libri – ed usa pure quanto è della biblioteca di Chofu e se vi fosse la possibilità di scambi, d’accordo con chi di ragione, sempre pronto. Ci ricorderemo cotidie in fractione panis e tu ricordami ai tuoi cari come facevamo quando eravamo vicini.
Ti abbraccia e benedice il
tuo aff.mo
Don Vincenzo Cimatti, sales.
Saluta omnes singulatim. Viva Maria!
P.S. Ed ora un gran favore, per venire in aiuto al nostro Yano. Il padre suo da tempo è senza lavoro e pur cercando (non ne trova).
Portagli i saluti del figlio e vedi un po’ (almeno indirecte) di vederci chiaro, e se ti è possibile colle conoscenze che hai, aiutare questa famiglia. Il Sig. Ispettore mi ha promesso di interessarsi; in caso a nome mio ricordarglielo. Il padre è disposto a qualsiasi lavoro materiale (mi si dice non avendo titoli di studio). Vedi dunque di fare qualche cosa al riguardo. È vera carità.