Cimatti|Ricaldone Pietro / 1941-1-31

2677 / Ricaldone Pietro BS / 1941-1-31 /


a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani



Suonate campane… don Bosco, ritorna… rimani!!!…


Miyazaki, 31 gennaio 1941

Rev.mo ed amat.mo Sig. Don Ricaldone,


È la festa del Padre!… Ed anche in Giappone, sia pure in lingua diversa, ne facciamo risuonare nelle case e cappelle nostre le lodi tradizionali, in unione di spirito coi Superiori, fratelli ed amici lontani…

Suonate, campane, la gloria del Padre, anche fra noi! Suonate campane, suonate a distesa, e segnalate al grande Impero giapponese l’amico dei fanciulli, l’educatore, il santo! E col ritornare annuale della sua festa, rimanga sempre più fra noi suoi figli, il suo spirito e di esso si informi tutta la nostra vita religiosa e di apostolato – s’innesti tale spirito nei nostri cari cooperatori e cooperatrici giapponesi, cui è affidato coi confratelli salesiani giapponesi la massima parte del futuro sviluppo della nostra cara Congregazione – e tante anime per mezzo suo vengano condotte a Gesù!

La cronaca delle nostre feste è presto segnalata. Le condizioni del momento non permettono grandi esteriorità: feste di famiglia dunque, e forse, perché tali, più sentite, più efficaci spiritualmente. Nelle case di Missione, festa parrocchiale – nelle case con giovani interni e oratoriani feste alla salesiana – ed anche fra noi colla caratteristica sempre della frequenza più numerosa ai Ss. Sacramenti, vero fondamento della vita cristiana in queste anime buone.

Le torneranno gradite alcune notizie, che sono destinate nella nostra intenzione, nell’attesa delle disposizioni dei Superiori, a dar forma concreta delle nostre feste centenarie.

I chierici teologi stanno traducendo la vita di Don Bosco per presentarlo in forma totalitaria al popolo giapponese. Esaurite le due edizioni precedenti, si sta preparando la nuova edizione, che si spera sarà pubblicata dalla massima casa editrice di Tokyo. Bravi figliuoli, che si sforzano di onorare con la penna e colla stampa il grande apostolo della penna e della stampa.

I chierici filosofi, teologi e novizi poi nelle riunioni delle Compagnie commenteranno a fondo la strenna commemorativa del centenario della prima Messa di Don Bosco, e più ne faranno nutrimento pratico per la loro formazione religiosa e sacerdotale. Daranno poi mano alla pubblicazione degli atti del Congresso catechistico dell’anno scorso, e dei fascicoletti di esempi per l’insegnamento del catechismo desunti dalla letteratura, storia, scienza e vita giapponese. Si continueranno ovunque le gare catechistiche.

Per le accademie della festa di Don Bosco si sono ormai presentati al pubblico, scene, bozzetti, commediole d’indole varia, illustranti gli episodi più belli della vita di Don Bosco fanciullo e sacerdote; saranno editi in uno o più fascicoli della collana drammatica, diretta dal nostro Don Tassinari.

È sotto stampa, tra i volumetti delle Letture Cattoliche in Giapponese (Anno X), tradotto dal nostro Don Barbaro, il bel trattatello sul Sistema preventivo di Don Bosco del compianto Don Fascie.

I nostri cari novizi giapponesi hanno terminato la traduzione definitiva delle Ss. Regole, che escono in bel fascicolo per ora litografato.1

Queste ed altre manifestazioni che sono allo studio vogliono dirLe, amato Padre, e dire ai nostri fratelli, allievi e cooperatori, che anche nell’Estremo Oriente, ardenti cuori di figli vogliono onorare il Padre, propagarne lo spirito, le massime educative e la devozione.

Il nome di Don Bosco ormai non è certo ignorato dal popolo cristiano giapponese, e i nostri oratoriani ne divulgano il nome, i canti, le gesta anche fra i non cristiani, mentre la nostra Scuola tipografica Don Bosco di Tokyo, il Bollettino salesiano, e la stampa cattolica lo fanno conoscere con maggior efficienza di mezzi.

Suonate, campane! Anche sotto un altro rispetto, suonate a distesa! Come ho annunciato in precedenti relazioni, è già un fatto compiuto il passaggio dell’Autorità gerarchica ecclesiastica al clero giapponese: tutti i nuovi Ordinari Giapponesi hanno raggiunto le loro sedi, ed in fraterno amplesso le forze cattoliche unite lavorano all’avvento del Regno di Dio in Giappone.

Suonate, campane, suonate a distesa! La Chiesa cattolica in Giappone fa la sua prima manifestazione al completo con generali indigeni: il vero genetliaco suo è un fatto compiuto.

È con santa gioia, che dobbiamo ricordare l’avvenimento, che dice al mondo i bei risultati del lavoro missionario per la formazione del clero indigeno – che assicura l’avvenire della Chiesa in Giappone.

Il 31 Gennaio, anche per noi salesiani, segna una data indimenticabile.

Fra lo splendore della solennità, condecorata dalla presenza di S. E. l’Arcivescovo di Tokyo Mons. Doi, e i rappresentanti delle famiglie religiose della Capitale, quattro dei nostri novizi giapponesi fecero la loro prima professione… Dal cuore di tutti, insieme alla preghiera del ringraziamento, saliva al Padre amatissimo il canto: “Oh, Don Bosco, ritorna… Rimani…”. Ritorna in terra colle tue grazie… rimani col tuo spirito in noi e queste primizie giapponesi.

Preghi per noi tutti, amatissimo Sig. Don Ricaldone, e specialmente pel


Suo aff.mo

Don V. Cimatti, sales.

1 Ne bbiamo una copia nel Museo di Tokyo.