1726 / Ricaldone Pietro PS / 1936-9-1 /
a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani
Il problema dell’educazione in Giappone1
Miyazaki, 1 settembre 1936
Rev.mo Sig. Don Ricaldone ed amatissimo Padre,
Mi si richiede da vari qualche dato e qualche idea generale sulla portata dell’educazione in Giappone, e prendo occasione dalla mia solita relazione mensile per soddisfare alle richieste. Riandando la storia del Giappone nelle sue prime manifestazioni, al terzo secolo dell’era volgare la letteratura cinese e i libri di Confucio, al sesto secolo il buddismo penetrati in Giappone contribuiscono al progresso materiale della civiltà giapponese, occupandosi più di tutto dell’istruzione delle classi nobili. É la solita storia che si riproduce presso tutte le nazioni agli albori della civiltà: formazione degli uomini di comando, di Stato… Il popolo si aggiusti come può. Dal 1600 vengono sviluppandosi anche in Giappone delle scuole per l’istruzione generale del popolo, specialmente nelle regioni industriali ed agricole, a base di lettura, scrittura e far di conto.
L’istruzione elementare diventa obbligatoria nel 1872 ed allora l’Impero si adatta al sistema d’insegnamento moderno. Il rescritto imperiale del 1890 determina l’orientamento morale della nazione su una base definitiva, cioè sorgente dell’educazione nazionale e carattere fondamentale della medesima e il sentimento di lealtà e pietà filiale dei cittadini derivata dalla serie ininterrotta degli imperatori e tramandata per essere osservata da tutti, infallibile in ogni tempo e vera in ogni luogo. Costituzione regolare della famiglia – amore vicendevole – sviluppo alla perfezione delle facoltà intellettuali e morali – unione delle forze di tutti per la grandezza e prosperità nazionale, fino al sacrificio della vita.
L’insegnamento educativo è sotto il controllo del Governo – parzialmente affidato ad organizzazioni pubbliche (provinciali, municipali) – e conformandosi a condizioni legali è permesso a privati la fondazione di scuole. Annualmente il numero degli allievi è di oltre 13 milioni divisi in 46 mila scuole. È provvisto con legge all’istituzione delle scuole, al loro finanziamento e controllo.
La religione, per principio, è esclusa dall’educazione scolastica sia come insegnamento, che come cerimonia. Sono organi di educazione elementare (6-8 anni) le scuole primarie (25.673 scuole con 10.125.226 studenti). L’istruzione media (cinque anni) comprende le scuole tecniche (975 scuole con 288.681 allievi), le scuole superiori femminili (975 con 368.999 allieve), scuole di perfezionamento tecnico (15.248 con 1.277.338 a.). L’istruzione superiore (tre anni) comprende le scuole superiori (32 con 20.551 a.) le università (46 con 69.606), scuole speciali (111 con 70.148), scuole di specializzazione tecnica (51 con 20.033). L’istruzione formativa degli insegnanti comprende le scuole normali (105 con 43.852 a.), le scuole normali superiori (2 con 1.875), la scuola normale superiore femminile (2 con 841 a.), istituti speciali (14 con 898 a.), istituti per la formazione degli insegnanti di scuole tecniche (6 con 365 a.), idem per il perfezionamento (44 con 1.232 a.). Non mancano i giardini d’infanzia (1.510 con 121.975 a.) (innumerevoli) e per l’educazione emendatrice-riparatrice le scuole per i ciechi (74 con 4.306 a.), per i sordo-muti (51 con 3.831), e scuole miscellanea (1932 con 217.257 a.).
È, come si vede, organizzazione completa, adattata a tutte le esigenze sociali, attrezzata dalla scuola elementare all’Università di quanto di più moderno si può pensare in ogni ramo educativo, e di quanto può essere atto a formare buoni e forti membri della comunità sociale, unitamente a quanto e per l’struzione generale e speciale è necessario al cittadino, al professionista, al lavoratore. Ed il popolo corrisponde coll’amore e colla stima all’opera educativa che gli viene prestata – desidera istruirsi – e per lui la scuola è lieto convegno e palestra esercitativa di quanto di buono è in lui. La frequenza scolastica obbligatoria dà nelle statistiche più del 99%. È in corso il progetto di elevare per tutti l’obbligatorietà dell’Istruzione elementare non solo al corso elementare inferiore, ma anche al superiore (attualmente di 2-3 anni). Le materie d’insegnamento sono quelle in uso presso di noi.
Nelle scuole medie, oltre le note materie fondamentali, si insegnano lingue straniere (inglese, tedesco, francese e cinese), disegno, musica, lavoro manuale (falegname, giardinaggio, ecc.) ed altre specifiche per l’indirizzo proprio della scuola. Fu stabilito recentemente un ufficio controllo studenti per sorvegliare a che non si introducano influenze marxistiche o leninistiche o altre deformi o contrarie allo spirito giapponese. La stretta unione e contatto frequente di questo ufficio coi maestri ed allievi, la chiara visione dei problemi sociali mondiali del momento, il benessere degli allievi procurato colle unioni scolastiche ecc. ne sono i mezzi più salienti.
Non manca nessuno degli organi propulsori dell’educazione e cultura nazionale in qualsiasi ramo si voglia considerare. L’educazione fisica conosce tutte le forme degli sport moderni all’estero, con la prevalenza di quelli a tipo libero, più quelli propri del Giappone (Judo = ginnastica difensiva; scherma giapponese, tiro dell’arco, lotta).
Il ramo igiene presenta scuole speciali (i. fisica, dentistica, profilattica per infezioni e malattie scolastiche, alimentazione, allevamento bambini, colonie estive e climatiche diverse).
Come pure non manca la realizzazione del problema dell’educazione sociale con opere educative culturali speciali per gli adulti, la diffusione e sviluppo delle biblioteche (4.609 con 23.355 lettori; fatta l’unità = 1000), gli istituti giovanili normali (15.617 con 794.171 a.), associazioni giovanili maschili e femminili (15.202 con 2.518.000 e 13.300 con 1.567.000 rispettivamente); Boys-scouts (30.000), touring club, radio, grammofono, giardini zoologici e botanici, musei, ecc. ecc.
Il progresso dell’educazione è anche favorito in varie forme di protezione e incoraggiamento delle opere mediante concessioni in denaro alle città e villaggi, (recentemente 75 milioni di yen), aumenti di stipendio e di pensione agli educatori, fondi speciali educativi e per l’impulso dell’educazione tecnica, munifiche elargizioni della casa Imperiale, associazioni per promuovere le scienze e le arti.
Un popolo che brama istruirsi, e che ha da[lla] natura e dallo stato i mezzi per farlo, non può non progredire e non essere alla testa.
Famiglia e scuola sono il binomio naturale e sociale, che garantiscono a questo Impero la sua solidità e grandezza.
I Salesiani, come congregazione insegnante, non potevano non orientarsi in questa direzione, e gli sforzi iniziali cominciano a prendere consistenza nelle case di preparazione del personale (seminario di Miyazaki, noviziato e Studentato a Tokyo), nella scuola Professionale di Tokyo, e nelle varie opere di assistenza e carità sociale in Missione (Ospizio, Oratori, ecc.) e a Tokyo (Mikawajima).
Il Signore ci aiuti ed i nostri cari benefattori ci accompagnino in tutte le forme per camminare affiancati a questo grande movimento educativo sociale di prim’ordine.
Don Vincenzo Cimatti, sales.
1 R. M. 779 manoscritto, inedito, ha la medesima data di R. M. 780; questa è intesa per il B. S. di Agosto, quella del numero di Settembre: evidentemente il numero progressivo è stato dato erroneamente… Si nota come siano numerosi gli articoli inediti. Don Cimatti cercava di far conoscere il Giappone, ma non sempre trovava corrispondenza.