1271 ricaldone |
1271 /Ricaldone Pietro / 1934-6-15 /
1 a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani |
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15 giugno 1934
M. R. Sig. Don Ricaldone,
Nella sua paterna bontà si è voluta ricordare dei figli lontani, che attendevano il responso dei Superiori. Deo gratias!
Faremo del nostro meglio, perché il massimo guaio è il povero Don Cimatti. Lei lo sa ed ha certo in mano i suoi desideratum.
Ho fede che il Signore in una forma o in un’altra mi deve aiutare.
Lei vede che più che pasticci non so fare e ne ha l’esempio nel caso presente, in cui si è invertito…
Ad ogni modo i Superiori l’hanno pensata bella per fare cooperare Don Cimatti o chi per lui ai pagamenti… Ormai ai debiti mi ci hanno assuefatto e i 5 più o 5 meno non conta molto.
Oh, Don Bosco! Sì, sì… Purezza! Ne ho bisogno più di tutti. Ne parlo, ne scrivo, esorto ed ho offerto per questo tutto me stesso; ma preghi per me che sono molto, ma molto uomo.
A fine mese invierò rendiconti ecc. ecc. e dovrò parlarle di molte cose.
La presente per assicurarla e tranquillizzarla della ricevuta grazia.1
Ci benedica tutti, nuovamente buon onomastico a Lei e a tutti i Pietro Capitolari.
Mi creda
Suo aff.mo figlio
Don V. Cimatti, sales.
1 La grazia ricevuta di cui qui si parla deve essere il prestito ricevuto per dei Superiori per l’erigenda Scuola Professionale di Tokyo.