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1.1 558 /Giardini Mario / 1930-3-25 / |
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a S.E. Mons. Mario Giardini, Delegato Apostolico
Risposta alla Circolare 20/30.
Oggetto: Seminario della Missione.
Miyazaki, 25 marzo 1930
Eccellenza,
In risposta alla circolare 20/30 in data 22/3/1930 mi pregio di rispondere:
Nella nostra Missione non esiste finora alcuna sorta di Seminario.
È già da tempo che vagheggio l’idea e tento la realizzazione della costruzione del Piccolo Seminario per le seguenti considerazioni:
Va aumentando il numero delle vocazioni fra i giovani della nostra Missione (spero in quest’anno di arrivare alla decina), e per l’abbondanza delle vocazioni nella diocesi di Nagasaki non è difficile ottenerne anche da quell’Eccel. Vescovo.
Non avendo finora la possibilità di avere il Seminario ho incominciato ad affidarli al Seminario di Nagasaki, ma dal punto di vista economico e dal punto di vista formativo, e perché in quel Seminario le accettazioni si fanno di due in tre anni, non si arriva a risultati pratici definitivi.
Spese rilevanti per la pensione, spese per andarli a trovare per tenerci un po’ a contatto con loro, formati in luogo diverso da quello che sarà il futuro campo di apostolato loro non si affezionano alla Missione che li mantiene, poco assistiti dagli altri, niente da noi – interruzione biennale o triennale dell’accettazione che arresta il gettito annuale delle vocazioni, sono le principali considerazioni che mi hanno indotto a fare già fin dall’anno scorso (dietro consiglio di Propaganda Fide e pel tramite dei Superiori della nostra Società) una speciale regolare richiesta alla S. Congregazione di Propaganda Fide per un sussidio straordinario di Lire trecento mila per la costruzione del Piccolo Seminario di Miyazaki. I cristiani della missione sono assai poveri (quasi tutti piccoli agricoltori) e quelli che generosamente consacrano i loro figlioli al Signore, mi hanno dichiarato che non possono assolutamente concorrere nelle spese; quindi salvo piccole collette tra i cristiani o qualche offerta in generi, la Missione non può disporre né contare su nulla di proprio, non vivendo a tutt’oggi che della bontà della Provvidenza quotidiana che non è mai mancata.
L’E. V. conosce quanto ai Figli di Don Bosco stia a cuore la formazione del clero indigeno, perché è insegnamento tassativo del nostro Beato Padre; conosce altresì la nostra assoluta povertà: oso pregarLa di appoggiare vivamente la mia umile richiesta.
Coi segni della più profonda stima, dell’E. V. Rev.ma
Dev.mo
Don Vincenzo Cimatti, Sup. Miss.