1748 / Cecchetti Albano / 1936-10-24 /
a Don Albano Cecchetti, missionario salesiano in Giappone
24 ottobre 1936
Carissimo Don Cecchetti,
Grazie delle sue.
1. P. Heuzet non rispose alla mia prima richiesta. Gli avevo scritto che da Beppu gli sarebbe stato indicato il tempo, ecc. Abbia la bontà o Lei o Loro di scrivere a mio nome, dicendo “come da precedente lettera Don Cimatti prega…”. Ma è poi davvero a Kokura? È quello che non so bene, perché mi pareva di aver sentito dire che avevano preso un prete giapponese.
2. Prego per i suoi denti e piede: prima cura: purga. Seconda: medico.
3. Per l’ordinazione dei suddiaconi penso si debbano fare le cose regolari più che si può, tanto più non essendo in regola. D’altra parte prima di procedere occorre anche la domanda dei candidati (due mesi prima, ecc.) ed al momento certo Filippa non la fa… Vedrà che non mancheranno le occasioni e se non ci saranno le faremo sorgere (o se moriamo noi le faranno sorgere) a tempo.
4. Barsauskas1 ha già scritto a mezzo mondo per questo documento che da tempo gli ho spedito regolarmente e raccomandato (quando me lo chiese). L’ho aiutato in tutte le forme e l’aiuterò. Certo che il Signore l’ha condotto là, e l’ha tolto da noi, è segno che questa non era la sua via. Non fu sincero e fece dei grandi pasticci, incolpando poi il Seminario o altri o altro. Esperienze per tutti. Il Signore lo aiuti a salvarsi l’anima, ma dovesse diventare un prete beone… Ah! Non si faccia prete né in Lituania, né altrove! A Lei ha scritto come ha scritto – ma il povero chierico non può negare di aver fatto ciò che ha fatto, e di cui il Seminario ha subito e Don Cimatti subisce le conseguenze materiali. È meglio distruggere tutto (lettere, ecc. ecc.) e mettere a tacere tutto. Certo che abbiamo bisogno di rinsanguare spiritualmente il Seminario. Ci riusciremo? Mah! Deus debet providere.
A Lui non mancarono i mezzi per tirarsi su – non li adoperò. Ogni giorno era a contatto col Direttore – ogni volta che Don Cimatti andava per la scuola, infallantemente lo abbordavo; “tutto bene, tutto bene” – da chi si confessava?
Ah, caro Don Albano, come è difficile il cuore umano. Sono 40 anni che lavoro in mezzo alla gioventù, ma un carattere come quello non l’ho mai trovato, mai… e tremo per il suo avvenire. Mah! Il Signore lo guidi! Ha egli fatto gettito della sua vocazione? Se sì, non sarà mai buon prete. Preghiamo.
5. Bene per tassa benshi.2
6. Per Lucchesi Lei conosce e famiglia e lui. É da tempo che i Superiori sono informati della cosa, ma non hanno deciso. Quando posso mando di qui qualche cosa, ma in generale i Superiori (quando è necessario) non stabiliscono uno speciale sussidio se non alla Messa. Il chierico sembra risoluto e se otterrà vittoria piena di sé, sarà un buon elemento. La via che Lei pensa tentare mi sembra al momento l’unica. Alle conseguenze penserà il Signore. Certo Lucchesi se ha vocazione, non gli è per nulla consigliabile la vita del prete secolare. O salesiano o religioso (se saprà soggiogare testa e cuore) o si metta per la via del mondo.
7. Spero il Signore mi darà modo di aiutare il catechista.
8. Bravo! Freni Arri e gli dica che gli sono vicino dalla mattina alla sera nel senso letterale della parola.
E mi pare di aver risposto a tutto. Preghi e faccia pregare per me.
Tutto suo aff.mo
Don V. Cimatti, sales.
1 Il ch. Pietro Barsauskas, lituano, arrivato in Giappone alla fine del 1933, dopo gli studi della filosofia fece il tirocinio al Piccolo Seminario di Miyazaki, dove ebbe anche l’ufficio di Economo. Non si comportò bene. Rimpatriato lasciò la Congregazione. Sembrò volersi fare prete secolare ma non si seppe più nulla di lui.
2 Il Benshi era colui che spiegava i film e le proiezioni luminose.