Bollettino_Salesiano_198901cooperatori


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ANNO 113 - N. 2 • 2• QUINDICINA • 15 GENNAIO 1989
SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE GRUPPO 2° (70)
RIVISTA FONDATA
DA S. GIOVANNI BOSCO
NEL 1877
COSTRUENDO,
\\L fUT URO.
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GENNAIO
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NEL CUORE...
I
~
DON
BOSCO
TANTA GIOIA!
Il centenario sta per concludersi e Roma avrà il privilegio di
solennizzare la sintesi di un anno celebrativo ricco di avvenimen-
ti, di lavori, di iniziative, di commemorazioni.
Ognuno di noi in quest'anno ha avuto la possibilità di vivere
momenti particolarmente significativi, ricchi di religiosità e forti
di carica spirituale.
Per quanto mi riguarda esco da questo tempo felice con tan-
ta gioia nel cuore: la gioia di aver riscoperto Don Bosco a livello
personale con una lettura attenta della sua vita e di alcuni suoi
scritti. Questo ha messo maggiormente in luce la ricchezza della
sua persona, ·l'intervento di Dio, l'originalità del suo stile ma so-
prattutto il suo ottimismo di fondo, lo -sforzo continuo di creare
intorno a sè sicurezza e gioia e la capacità unica di saper leggere
nel cuore delle persone e venire incontro ai loro bisogni qualun-
que essi siano. Non c'è prevenzione, non c'è calcolo, mai, c'è
solo creatività e intuito per capire momento per momento la
cosa giusta da fare per ricreare armonia intorno a sè.
Don Bosco, quasi bambino si fa acrobata, prestigiatore, nar-
ratore, pur di divertire i suoi piccoli amici, più tardi la «Società
dell'allegria» e ormai prete, ricco di esperienza, si ripropone an-
cora una volta clown, giocoliere, amico di giochi, pur -di conti-
nuare a diffondere serenità intorno a lui. Egli aveva saggiamente
intuito che la gioia del cuore spalanca le porte a qualsiasi discor-
so, a qualsiasi richiesta ed ai suoi ragazzi chiederà molto, certo
di essere ascoltato.
La sua certezza sarà anche la nostra speranza se saremo ca-
paci di attingere alla «sapienza del cuore» e alla ricchezza della
sua eredità.
Se l'anno centenario sta per concludersi, il nostro lavoro sta
per iniziare con maggior entusiasmo e convinzione. Questo è
l'augurio per il nuovo anno e per quelli a venire e credo di poter
dire con tutti voi che siamo felici di appartenere alla famiglia sa-
lesiana, felici e convinti di riproporci al mondo come cooperato-
ri di colui che ha sempre lavorato per instaurare il Regno di Dio
partendo dalla conquista delle anime.
Oggi sta a noi testimoniarlo vivo e presente, sta a noi diffon-
dere la lieta novella, la certezza di trovarci un giorno con Lui in
Paradiso.
Nell'attesa il nostro Don Bosco non riesco ad immaginar-
lo inoperoso e lo vedo ancora padre premuroso e felice a dif-
fondere allegria tra tanti piccoli non nati o ragazzi dalla vita
troppo breve.
Per lui ovunque ci siano, ci sarà sempre da fare ... anche in
Paradiso.
Iolanda Masotti
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MESSAGGIO
DI SANTITÀ
Colle Don Bosco: 3 Settembre 1988!
UNA VIA CHE PORTA
ALLA SANTITÀ
L'Associazione dei Coope-
ratori - ci dice Don Bo-
sco - «è fatta per scuotere
dal languore nel quale
giacciono tanti cristiani, e
diffondere l'energia della
carità».
Scegliere questo Regola-
mento di vita apostolica è
trovare un modo evange-
lico di realizzare se stes-
si, incamminandosi per
una via che porta alla
santità.
Il Signore accompagna con
l'abbondanza delle sue
grazie tutti coloro che ope-
rano nello spirito del «da
mihi animas», .facendo del
bene alla gioventù, prepa-
rando cioè buoni cristiani
alla Chiesa e onesti cittadi-
ni alla società.
(RVA, 50)
A1Colle delle Beatitudini il Papa Giovanni Paolo II proclama
beata Laura V/CUNA, una giovanissima ragazza che, lontana mil-
le miglia da Torino, ha vissuto una forte esperienza di santità, in-
carnando in modo semplice, quanto Don Bosco aveva trasmesso
ai suoi ragazzi nell'Oratorio di Valdocco.
Perplessità, gioia, ammirazione... sono stati tanti ·i senti-
menti provati.
Eppure dietro questo avvenimento, una delle tante «perle» del
Centenario, c'è la ennesima consacrazione di una pedagogia e spi-
ritualità, come sentiero sicuro che porta alla Santità.
Lo ha sottolineato il Rettor Maggiore Don Egidio VIGANÒ nel
breve saluto rivolto al Papa all'inizio della liturgia eucaristica.
«... Oggi lç1, storia della Chiesa sta contemplando, ammirata, la
presenza sugli altari di due adolescenti: Domenico SAVIO.. . e Lau-
ra V/CUNA, frutto della stessa pedagogia!».
È stato Don Bosco a lanciare una coraggiosa sfida ai ragaz-
zi. Non è pensabile una «memoria» del Contadino di Dio, senza
la «memoria» di questa strada , semplice, ordinaria, che porta
alla santità.
È un sentiero più volte ricordato da Don Bosco.
«Credetemi, la santità... si chiama allegria e poi il proprio la-
voro fatto bene, con amore; e poi un amore grande per Gesù e per
sua Madre ... Il sentiero che vorrei insegnarvi ve lo dico con poche
parole: pietà, studio, allegria».
Non c'è età per vivere aperti ed attenti alle situazioni che ci
circondano, saper tradurre nel linguaggio dei propri comporta-
menti il Vangelo: l'amo;e a Dio ed al prossimo!
Laura ha capito ed ha offerto la cosa più importante: la vita,
per l'amore alla persona più importante e più cara, la mamma.
È una sfida.. . da raccogliere come preziosa e feconda eredità
anche dai Cooperatori Salesiani, come «scommessa» ed «impegno»
a camminare sul sentiero, spesso ripido ed imprevedibile, della
santità del «quotidiano».
Ai Giovani: Fate della vostra vita un dono: sarete felici.
Ai Genitori: Custoditevi nell'amore e nutritene i vostri figli.
Agli Educatori: Affascinate i giovani con la vostra bontà.
BEATA LAURA VICUNA
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INIZIATIVE
COOPERATORI
GIOVANI
COOPERATORI GIOVANI E DON BOSCO:
UN MUSICAL
Trale varie iniziative promos-
se dall'Associazione Cooperatori
della Campania e Basilicata in
occasione del centenario della
morte di Don Bosco una si è rive-
lata particolarmente significati-
va: la messa in scena del musical
«La collina del sogno». Scritto e
diretto da Susy Mocerino e con le·
musiche di Natale Bruzzaniti,
entrambi Cooperatori da lungo
tempo, tale spettacolo musicale
sulla vita del Santo è stato realiz-
zato da un gruppo di 40 giovani
di età fra i 15 e i 35 anni. Novità
interessante, questa, considerato
anche che il ricavato delle quat-
tro rappresentazioni fatte a Na-
poli e di quelle che si faranno da
ottobre in poi per i centri della
regione sarà devoluto per i gio-
vani di «Provvidenza», comunità
di recupero gestita da Cooperato-
ri nei pressi di Roma.
Giovani a lavoro per altri gio-
vani: quanto Don Bosco stesso
ha sempre tentato di realizzare
in vita oggi trova un'ulteriore
forma di concretizzazione.
Ma sentiamo alcune riflessio-
ni di Susy Mocerino stessa sul
lavoro fatto. «Nel nostro musi-
cal il pensiero del Santo è esem-
plificato da alcuni episodi della
Don Bosco durante la prima Messa al paese natio, tra i contadini e la sua gente.
Don Bosco e Madre Mazzarello danno la «buona notte» alla Famiglia Salesiana:·
i Salesiani, le Figlie di Maria Ausiliatrice, i giovani.
Don Bosco e le scuole professionali. Ai
maestri dice: «Fate il vostro lavoro
con serietà ed impegno, ma non dimen-
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sua vita che rappresentano, a alla berlina la guerra e ogni for-
nostro avviso, tappe importanti ma di conflitto violento.
nella maturazione del suo pro- Gandhi inoltre affermava che
getto educativo.
la non-violenza si raggiunge solo
attraverso il non-possesso, la po-
Citiamo, a titolo di esempio, un vertà. E il discorso di Don Bosco
canto, 'La guerra di Giovannino'. nei confronti delle ideologie cor-
Esso fa riferimento a tre diverse renti, così relative e caduche, la
esperienze di Don Bosco: le sue decisione presa fin da bambino
'campagne militari' per i prati di non legarsi mai alle cose del
della periferia di Torino, a capo mondo, ci ricollegano alle sue
di una banda di monelli scalma- scelte di educatore.
nati, armati di fucili in disuso; Egli, in quanto povero, non ha
l'esperienza della solidarietà tra niente di suo da 'imporre' ai gio-
gli uomini, al di là del loro colore vani: "Io faccio la politica del Pa-
politico, vissuta fin da piccolo al dre Nostro", canta Don Bosco nel
fianco della madre; la perdita di musical. La sua è pertanto una
un merlo a cui era tanto legato da pedagogia non-violenta, fondata
bambino. Il fùo logico tra questi sul dialogo ragionevole che apre
tre episodi ce lo ha fornito il con- la mente e il cuore a Dio e soprat-
fronto con un altro grande santo, tutto su di un amore che si rivela
non cristiano: il Mahatma Gan- a chi è amato attraverso l'affabi-
dhi. Dare in mano a un bambino lità e l'interessamento concreto
un fucile non vuol dire necessa- delle sue vicende umane. Perché
riamente promuovere un'educa- i giovani sono esigenti, non si !a-
zione violenta, tutt'altro. Gandhi sciano imbrogliare da chi dichia-
diceva: necessario trasferire la ra loro amore soltanto a parole.
violenza dalle persone alle cose". Essi sono come s. Tommaso:
E Don Bosco avrà avuto sicura- hanno bisogno di mettere il dito
mente la stessa intuizione, cono- nelle piaghe dell'Amore. E Don
scendo il potenziale esplosivo na- · Bosco, come Cristo, lascia fare.
scosto nel cuore dei suoi giovani, Questa è amorevolezza, l'inter-
vittime innocenti delle profonde pretazione salesiana della carità
contraddizioni della civiltà delle evangelica>>.
metropoli. Per questo canalizzerà
tale potenziale nel movimento,
Liana Cuozzo
nel gioco, nell'allegria, mettendo
Un importante evento
in Famiglia:
23° CAPITOLO GENERALE
DEI SALESIANI
Con lettera del 6 agosto 1988 il
Rettor Maggiore Don Egidio Vi-
ganò ha convocato ufficialmente
il 23° Capitolo Generale che si
terrà a Roma-Pisana dal 4 marzo
1990, per circa due mesi; ha desi-
gnato il Regolatore nella persona
del Segretario Generale Don
Francesco Maraccani e ne ha
scelto il tema:
Educare i giovani alla fede:
compito e sfida
per la comunità salesiana di oggi
L'educazione dei giovani alla
fede è divenuta una missione com-
plessa ed è un problema che tocca
non solo la Congregazione sale-
siana, ma tutta la Chiesa e - in
particolare, per quanto ci riguar-
da - anche la Famiglia Salesia-
na e la nostra Associazione.
Il tema del CG 23° sarà tratta-
to anche a livello ispettoriale.
I Cooperatori Salesiani saran-
no vicini ai Salesiani, con la pre-
ghiera, con fraterno interesse e
con il contributo delle loro rifles-
sioni nella misura in cui saranno
richiesti.
Auguri e buon lavoro!
ticate l 'amorevolezza: il clima di ami-
cizia e di fraternità dell'oratorio re- Don Bosco tra i giovani della metropoli: solo amando le cose che loro amano, come
gni anche nella scuola».
la musica, diventa loro amico.
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<<Riservato .. .
alle donne>>...
...
E di recente pubblicazione la Esortazione Apostoli
ca sulla «Dignità della donna». Stralciamo quì qual-
che brevissimo tratto per introdurre le ragazze più
sensibili alla lettura dell'intero documento... Ma fa.
rebbero bene a leggerlo anche i ragazzi...
La dignità della donna si collega intimamente
con l'amore che ella ha ricevuto a motivo stesso del-
la sua femminilità e altresì con l'amore agli altri. (30)
La forza morale della donna, la sua forza spiri-
tuale si unisce con la consapevolezza che Dio le affi-
da in modo speciale l'uomo, l'essere umano...
Nella nostra epoca i successi della scienza e della
tecnica permettono di raggiungere un grado finora
sconosciuto di benessere materiale che mentre favo-
risce alcuni, conduce altri all'emarginazione. In tal
modo questo progresso unilaterale può comportare
anche una graduale scomparsa della sensibilità per
l'uomo, per ciò che è essenzialmente umano. In que-
sto senso, soprattutto i nostri giorni attendono la ma-
nifestazione _di quel «genio» della donna che assicuri
la sensibilità per l'uomo in ogni circostanza: per il fat-
to che è uomo. (30)
La donna rappresenta un valore particolare
come persona umana e, nello stesso tempo, come
quella persona concreta per il fatto della sua fem-
minilità. Questo riguarda tutte le donne e ciascuna
di esse, indipendentemente dal contesto culturale
in cui ciascuna si trova, e dalle sue caratteristiche
spirituali, psichiche e corporali, come ad esempio
l'età, l'istruzione e la salute, il lavoro, l'essere spo-
sata o nubile. (29)
Il fatto di essere uomo o donna non comporta
quì nessuna limitazione, così come non limita per
nulla quell'azione salvifica e santificante dello Spi-
rito dell'uomo il fatto di essere giudeo o greco,
schiavo o libero, secondo le ben note parole del-
l'apostolo: «Poiché tutti voi siete uno in Cristo»
(Gal. 3,28). Questa unità non annulla la diversità...
Ogni vocazione ha un senso profondamente per-
sonale e profetico ... Profetizzare significa esprime-
re con la parola e con la vita le «grandi opere di
Dio» (At. 2,11). Nella vocazione così intesa ciò che
è personalmente femminile ràggiunge una nuova
misura: è la misura delle grandi opere di Dio, delle
quali la donna diventa soggetto vivente ed insosti-
tuibile testimone. (16)
In tutto l'insegnamento di Gesù, come anche
nel suo comportamento, nulla si incontra che ri-
fletta la discriminazione, propria del suo tempo,
della donna. Al contrario, le sue parole e le sue
opere esprimono sempre il rispetto e l'onore dovu-
to alla donna... Questo modo di parlare delle don-
ne e alle donne, nonché il modo di trattarle, costi-
tuisce una chiara «novità» rispetto al costume allo-
ra dominante. Ciò diventa ancor più esplicito nei
riguardi di quelle donne che l'opinione corrente
indicava con disprezzo come peccatrici, pubbliche
peccatrici ed adultere... (13)
Nell'anno mariano la Chiesa desidera ringraziare
la Santissima Trinità per il «mistero della donna», e,
per ogni donna - per ciò che costituisce l'eterna mi-
sura della sua dignità femminile - , per le «grandi
opere di Dio» che nella storia delle generazioni uma-
ne si sono compiute in lei e per mezzo di lei. In defi-
nitiva, non si è operato in lei e per mezzo di lei ciò
che c'è di più grande nella storia dell'uomo sulla ter-
ra: l'evento che Dio stesso si è fatto uomo?
La Chiesa, dunque, rende grazie per tutte le don-
ne e per ciascuna: per le madri, le sorelle, le spose;
per le donne consacrate a Dio nella verginità; per le
«Quando si ama, non dire: ho Dio nel cuore. Dì piuttosto: sono nel cuore di Dio»
(KG.)
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ma non solo!
donne dedite ai tanti e tanti esseri umani, che atten-
dono l'amore gratuito di un'altra persona; per le
donne che lavorano professionalmente, donne a vol-
te gravate da una grande responsabilità sociale; per
le donne «perfette» e per le donne «deboli», - per
tutte: così come sono uscite dal cuore di Dio in tutta
la bellezza e ricchezza della loro femminilità; così
come sono state abbraccziate dal suo eterno amore;
così come, insieme con l'uomo, sono pellegrine sulla
terra, che è, nel tempo, la «patria» degli uomini e si
trasforma a volte in una «valle di pianto»; così come
assumono, insieme con l'uomo una comune respon-
sabilità per le sorti dell'umanità, secondo le quotidia-
ne necessità e secondo quei destini definitivi che
l'umana famiglia ha in Dio stesso nel seno dell'ineffa-
bile Trinità.
La Chiesa ringrazia per tutte le manifestazioni del
«genio» femminile apparse nel corso della storia, in
mezzo a tutti i popqli e nazioni; ringrazia per tutti i
carismi che lo Spirito Santo elargisce alle donne nel-
la storia del popolo di Dio, per tutte le vittorie che
essa deve alla loro fede, speranza e carità: ringrazia
per tutti i frutti di santità femminile.
La Chiesa chiede, nello stesso tempo, che queste
inestimabili «manifestazioni dello Spirito» (d. 1 Cor
12,4ss) che con grande generosità sono elargite alle
«figlie» della Gerusalemme eterna, siano attentamen-
te riconosciute, valorizzate, perché tornino a comune
vantaggio della Chiesa e dell'umanità, specialmente
ai nostri tempi. Meditando il mistero biblico della
«donna», la Chiesa prega affinché tutte le donne ri-
trovino in questo mistero se stesse e la loro «supre-
ma vocazione».
Maria, che «precede tutta la Chiesa sulla via della
fede, della carità e della perfetta unione con Cristo»,
ottenga a tutti noi anche questo «frutto», nell'anno
· che abbiamo dedicato a Lei, alle soglie del terzo mil-
lennio della venuta di Cristo.
Con questi voti impartisco a tutti i fedeli e in
special modo alle donne, sorelle in Cristo, la bene-
dizione apostolica.
(Dalla Esortazione di Giovanni Paolo II,
«Mulieris Dignitatem»)
IL CONCILIO ALLE MADRI
E ora è a voi che ci indirizziamo, donne di
ogni condizione, spose, madri, vedove; a voi
vergini consacrate e donne solitarie: voi sie-
te la metà dell'immensa famiglia umana! La
Chiesa è fiera, voi lo sapete, d'aver esaltato
e liberato la donna, d'aver fatto risplendere
nel corso dei secoli, nella diversità dei ca-
ratteri, la sua uguaglianza fondamentale
con l'uomo. Ma viene l'ora, l'ora è venuta,
in cui la vocazione della donna si svolge con
pienezza, l'ora nella quale la donna acqui-
sta nella società un'influenza, un irradia-
mento, un potere finora mai raggiunto.
È per questo, in un momento in cui
l'umanità conosce una così profonda tra-
sformazione, che le donne illuminate dallo
spirito evangelico possono tanto operare
per aiutare l'umanità a non decadere.
Voi donne avete sempre la missione di
salvare il focolare, l'amore delle fonti della
vita, il senso delle culle. Voi siete presenti al
mistero della vita che comincia.
Voi siete le consolatrici al momento del-
la morte. La nostra tecnica rischia di dive-
nire inumana. Rico_nciliate gli uomini con
la vita. E soprattutto vegliate, ve ne sup-
plichiamo, sull'avvenire della nostra spe-
cie. Trattenete la mano dell'uomo che, in
un momento di follia, tentasse di distrug-
gere la civiltà umana.
(Dal «Messaggio Finale» dei Padri Conciliari nel
corso della seduta conclusiva del/'8 dicembre 1965).
7

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SPE CIALE
GIOVANI
8
Obiezione di coscienza
Una vecchia cultura che ci circondava,
oppressiva fin da .bambini
orientava soprattutto i ragazzi
a non sentirsi uomini
se non si atteggiavano
a «piccoli soldati»
dai primi giorni di vita in avanti.
E le ragazze, naturalmente,
dovevano fare le crocerossine,
per raccogliere e medicare i feriti veri
e i finti «morti»
-
degli scontri fra le bande rivali!
Lo spirito guerriero
veniva presentato anche a scuola
come la quinta essenza della virilità
e del patriottismo.
Spesso amare il proprio paese
equivaleva ad odiare
tutte le nazioni vicine.
Questa «follia» gue_rresca e nazionalista
aveva dilagato in Europa per generazioni,
anche in Stati che avevano
le radici della loro convivenza
nel messaggio cristiano
e in secoli di evangelizzazione.
Vi sono però sempre stati uomini,
di diverse razze e religioni,
in cui lo spirito di Dio
e una salda convinzione
nel valore dell'amore reciproco,
gratuito, disinteressato
ha manifestato, a costo della vita,
la necessità assoluta
della pace nella giustizia.
Per questi concreti ideali
hànno sempre vissuto
e sono morti assassinati dai violenti
Gandhi e Luther King.
La loro predicazione ha galvanizzato
folle di credenti e non credenti,
è stata accolta in larga misura dai più
diversi popoli dei cinque continenti.

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Ispettorie Enti Salesiani
Obiezione di Coscienza (OdC): una presa
di posizione che impegna la persona, un rifiu-
to categorico di obbedire all'imperativo giuri-
dico in nome di un imperativo etico che è ra-
dicato nella coscienza e che la coscienza ritie-
ne dotato di una forza obbligante superiore.
Si tratta di un problema antico, che attra-
versa tutta la storia dell'uomo e che si pone al-
l'interno dei rapporti che intercorrono tra in-
dividuo e società, coscienza e legge, stato e
cittadini. Ma è anche un problema di grande
attualità, che si ripropone in termini nuovi ed
in forme differenziate proprio ai nostri giorni,
coinvolgendo nel dibattito sociale semplici cit-
tadini e onorevoli parlamentari.
Normalmente considerata come fenomeno
collegato con il servizio militare armato, l'OdC
abbraccia in realtà molteplici settori della vita
sociale: il settore fiscale (OSM, Obiezione alle
Spese Militari), il settore medico (Obiezione
Sanitaria), il settore delle professioni (Obiezio-
ne Professionale) e il settore dei rapporti tra
cittadini di etnie diverse (Obiezione etnica).
Tuttavia la forma di obiezione oggi più diffusa
e «clamorosa» resta quella che viene esercitata
nei confronti del servizio militare armato.
In Italia ha ottenuto riconoscimento giuri-
dico con la legge n. 772 del 1972, in forte ritar-
do nei confronti di altre nazioni europee che
la contemplano nel loro ordinamento giuridi-
co già a partire dai primi anni del Novecento.
Nel corso di questi sedici anni è stata am-
ministrata dal Ministero della Difesa (Levadi-
fe), che, attraverso lo strumento delle circola-
ri, ha esercitato sul testo della legge una serie
indefinita di interventi «correttivi», al punto da
snaturare il tipo di servizio che essa intende
garantire (SC, servizio civile), configurandolo
progressivamente in senso sempre più buro-
cratico e militare.
Oggi la coscienza sociale intorno ai temi
dell'Obiezione e del S~rvizio si è profonda-
mente modificata: l'inadeguatezza della vec-
chia legge è sempre più evidente, e sempre più
impellente si fa l'urgenza di una ridefinizione
moderna in termini giuridici e amministrativi
del Servizio Civile degli obiettori di coscienza.
Un comitato ristretto, costituito all'interno
della Commissione Difesa della Camera, ha
elaborato in questi ultimi venti mesi un testo
concordato di PDL (proposta _di legge), che
verrà sottoposta all'approvazione del Parla-
mento ci dicono a scadenze ravvicinate.
Salesiani e OdC
Siamo presenti nel campo del SC fin dal-
l'inizio: in un primo momento come singoli
enti (Arese, 1974) e poi come ispettorie. Re-
centemente abbiamo stabilito un collegamen-
to interno (il CNIES, coordinamento naziona-
le ispettorie enti salesiani) e abbiamo aderito
alla Consulta Nazionale degli Enti per il Servi-
zio Civile (CNESC).
Possiamo accogliere nei nostri Centri (ora-
tori, parrocchie, istituti, associazioni, comuni-
tà terapeutiche... ) oltre quattrocento giovani,
ai quali normalmente proponiamo come tipo
di impiego il servizio civile educativo.
Poiché la presenza del giovane obiettore di
coscienza all'interno delle nostre comunità è
una presenza «nuova» e «tipica», gli incaricati
a livello ispettoriale e nazionale stanno riflet-
tendo seriamente su questo fatto. È in pro-
gramma l'elaborazione di una Proposta For-
mativa-Operativa, in cui delineare, tra l'altro,
anche i criteri di accoglienza e di impiego dei
giovani che scelgono il servizio educativo.
Noi riteniamo che lo specifico dell'Ode sia
l'applicazione, coerente fino ali'estremo, del-
1'imperativo morale «non uccidere»; con il
conseguente rifiuto delle armi e con l'opzione
radicale della nonviolenza. Siamo del parere
che l'OdC, in quanto disobbedienza civile, non
ha valore in se stessa, ma per la sua apertura e
disponibilità ad un SC alternativo. Per questo
la proponiamo ai giovani, se non come l'unica
scelta possibile, almeno come una scelta
«esemplare e preferenziale» da fare in coeren-
za con la propria fede.
9

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INFORMAZIONE _ _ _ _ _ _ _ __
LUCI ED OMBRE
Si apprezzano i sussidi vari, ma
· si avverte un po' ovunque la caren-
za del «Manuale Dirigente»: aiute-
rebbe a superare l'individualismo e
Q ualcosa si muove dopo l'ultima zione apostolica, pur nel rispetto l'improvvisazione.
«Scuola Delegati» di Torino Cavo- del pluralismo di sensibilità degli 6. Il Centro: resta il punto debo-
retto nelle varie Ispettorie per l'im- associati.
le della Associazione.
pegno a coinvolgere in modo più Lo stesso inscindibile binomio C'è carenza di identità, di imma-
concreto nel processo di rinnova- «Memoria Associazione-Vaticano II» gine, ma soprattutto c'è confusione
mento e di rilancio della Associa- presente nel processo e nel cammi- tra i momenti essenziali di forma-
zione i Delegati locali .
no formativo è inteso ad ogni livel- zione e comunione.
Gli incontri regionali un po' lo come premessa insostituibile, an- Non mancano infatti le «Pro-
ovunque programmati, ne sono che se resta ancora lontana la rea- messe» : sono più di quanto si pen-
una piacevole conferma.
lizzazione nel concreto.
si. Ma ai nuovi Associati manca il
Mi limito all'esperienza diretta
per aver partecipato ad alcune di
queste preziose riunioni:
30 Settembre- I Ottobre - Assem-
blea CC Lazio;
15-16 Ottobre - Assemblea_Con-
sigli Lombardia;
6 Novembre - Assemblea Con-
sigli Emilia;
12-13 Novembre - Consiglio
Ispettoriale ed Assemblea CC Sar-
2. Quasi ovunque Consigli sostegno indispensabile per essere
Ispettoriali sono maggiormente seguiti, incoraggiati nella propria
qualificati e diventano gradual- m1Ss10ne.
mente punto di riferimento e forza Si auspica per il futuro, una ri-
di propulsione e di coordinamento. flessione più seria sul «problema»
La presenza di giovani o Consi- ed un impegno per una adeguata
glieri di età media è una felice real- soluzione.
di quasi tutti i Consigli Ispetto-
d. Alfonso Alfano
riali. Si vanno anche chiarendo
ruoli e compiti di persone e settori .
3. La figura del Delegato/a: re-
RIUNIONE
degna;
24 Novembre - Bari: Delegati/e
Puglia;
25 Novembre - Napoli : Delega-
ti/e - Coordinatori Campania;
26-27 Novembre - Zafferana Et-
nea: Convegno Delegati/e Sicilia;
13 ·Dicembre - Roma: Delegati
Lazio ;
7-8 Gennaio - Lucca: Delega-
ti/e - Coordinatori Toscana .
Tralasciando cronaca e relazioni
specifiche dei singoli incontri, mi
sembra interessante ed utile per
tutti riport~re impressioni ed indi-
care convergenze, obiettivi comu-
ni .. . e voglia di fare meglio. Sono
segni d_i concreta speranza, frutti
anche di un «Anno di Grazia».
1. Convergenza comune di ap-
profondire nella nuova realtà so-
ciale, ecclesiale e salesiana l'identità
sta un problema aperto. Per ora
c'è buona volontà, ma la promo-
zione e la cura dei Cooperatori è
una delle tante occupazioni, e
manca «tempo» per aggiornarsi e
dedicarsi con maggiore competen-
za ai nostri Laici .
Appare un po' più chiara la pro-
posta.
4. Sembra superato il disagio di
coesistenza Cooperatori Giovani e
Adulti, con l'aggregazione di nuovi
Associati di età media, spesso di
«coppia» a beneficio di una Asso-
ciazione «unità» e con una auspica-
ta presenza di una fascia media di
Cooperatori.
Positivo anche l'avvio di una
«comprensione» del rapporto
MGS - Associazioni del tempo li-
bero e ACS.
5. La mediazione e assimiiazione
del RVA anche se lenta e non sem-
COMITATO
COORDINATORI
Il 5 febbraio si tiene a Ro-
ma, via Marsala, la riunione
del Comitato dei Coordinato-
ri, per la preparazione della I
Conferenza Nazionale, in pro-
gramma per il 29 aprile-I
maggio 1989, presso la Casa
del Pellegrino del Santuario
del Divino Amore.
Rimandando ai prossimi
numeri notizie più dettagliate
in merito, ricordiamo ai Con-
siglieri Ispettoriali di predi-
sporre per tempo ogni cosa
per non mancare a questo im-
portante appuntamento.
A tutti i Cooperatori chle-
diamo di accompagnare l'in-
della Associazione.
pre evidente, incomincia a dare i contro con l'interessamento
Sembra ormai acquisita da tutti · suoi frutti: forse meno quantità, attivo e con la preghiera.
la necessità di una adeguata forma- ma più qualità.
10

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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CON
GIOIA
R ESS
MIGLI
COMO
spondendo sinceramente alle se-
guenti domande:
Nei giorni 15 e 16 ottobre '88 ,
p resso Villa Cenacolo di Lentate
sul Seveso, i Cooperatori Salesiani
di Como, rappresentati dai Sigg.
Marchini, Duvia e coniugi Lanza,
- Sono convinto di essere un
«soggetto attivo» nella Chiesa e
di dove r realizzare concreta-
mente il mio impegno di presen-
za e di servizio?
hanno partecipato al Convegno - Come vivo nella comunità
Annuale dei Consig li locali della cristiana l'accoglienza reciproca e
Lo m b a r d i a.
la collaborazione? È possibile mi-
La relazione del Delegato nazio- gliorare questo rapporto?
nale, don Alfonso Alfano, l'inter- Il Cooperatore Salesiano si chie-
vento del Coordinatore regionale. derà anche:
sig. Loriano Saibene, e le riflessio-
ni dei gruppi di studio hanno con-
tribuito a meglio definire l'identità
del Cooperatore Salesiano e l'iti-
- Faccio sentire la mia vitalità in-
teriore di Cooperatore Salesiano
nell'ambiente in cui vivo e lavoro?
nerario formativo per l'aspirante Don Benigno Ponti, sofferman-
cooperatore.
dosi in particolare sulla missione
Don Alfano, prendendo spunto dei laici cristiani che hanno deciso
dall'art. 38 del Regolamento di di perseguire la santità con il
Vita Apostolica , secondo il quale «cuore giovane» di S. Giovanni
«il Cooperatore è il primo e Bosco, ha sottolineato che questi
principale responsabile della dovranno aiutare l'uomo d'oggi a
propria formazione», ha sottoli- coltivare il senso religioso e a co-
nea to che non è pensabile noscere la dignità della persona
un' espe rienza di formazione, se che si realizza nel dono di sè. Essi,
non inserita in un cammino di fe- seguendo l'esempio del loro fon-
de. Particolarmente formative datore, proporranno uno stile di
sono le riunioni mensili, le confe- vita caratterizzato dalla dolcezza,
renze annuali, già istituite da d al rispetto, dalla capacità di dia-
Don Bosco, le giornate di ritiro e logo, dalla since rità e dalla chia-
la le ttura del Bollettino Salesiano. rezza nel presentare l'irrinuncia-
Il tema «Progetto laici» è stato bile verità della salvezza.
ripreso e approfondito dal nuovo Alle riflessioni del Delegato è
Delegato dei Cooperatori Salesia- seguita una breve relazione del
ni di Como, don Benigno Ponti , Coordinatore sig. Marchini, che,
nel corso d ella Giornata di Spiri- nel formulare l'augurio di buon la-
tualità tenuta al Salesianum di Ta- voro al nuovo Delegato dell'Asso-
vernola domenica 23 ottobre u.s. ciazione, don Benigno Ponti, ha ri-
Ciascuno , ha suggerito il relato- volto un pensiero di gratitudine ai
re , dovrebbe rivedere e ripensa- precedenti Delegati, don Rodolfo
re il proprio comportamento ri- Vignato , don Pietro Schinetti e in
particolare a don Gianni Seru-
ghetti , chiamato a svolgere la sua
opera in una Parrocchia di Milano.
Dopo aver invitato i Cooperato-
ri presenti a pregare e operare
affinché nuove forze giovanili en-
trino a far parte dell 'Associazione
con la loro carica di entusiasmo e
di disponibilità , il Coordinatore ha
annunciato che sarà tenuto , a cura
di don Benigno Ponti, un corso di
formazione proprio per coloro
che si sentano chiamati ad entrare
nella g rande Famiglia Salesiana in
qualità di Cooperatori.
BOLOGNA
Il 6 Novembre si è tenuta a Bolo-
gna l' assemblea dei Cooperatori
dell'Emilia, per una riflessione
sulla identità del Cooperatore Sa-
lesiano e la presentazione del
programma annuale.
La relazione del Delegato Na-
zionale, Don ALFANO Alfonso , ha
suscitato inte resse ed è stata occa-
sione per un confronto anche con
la realtà associativa nazionale:
emerge tanto bene, ma occorre
dare più consistenza ai centri ed
ai momenti formativi.
Interessante e stimolante la pre-
sentazione filmata di una espe-
rienza missionaria fatta in Etiopia
da alcuni Cooperatori Giovani.
Il Coordinatore Ispettoriale Vin-
cenzo BARATTA, il Delegato Don
Guido ZANONI e la De legata Sr.
Maria CONTI, hanno presentato e
commentato proposte ed istanze
della vita della Associazione in
Emilia.

2.2 Page 12

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Mimmo, un Cooperatore impegnato in Comunità, anima la liturgia eucaristica.
Il taglio del nastro dei nuovi locali.
Lillina e Carlo salutano gli amici intervenuti prima di iniziare la Santa Messa.
Roma - 8 dicembre '88
Carissimi,
alla conclusione di un altro anno
di }avaro, il sesto, vi presentiamo le
ultime notizie riguardanti la nostra
comunità.
Come vi avevamo preannunciato
nella precedente circolare, nel corso
dell'anno abbiamo sempre più orien-
tato la nostra attività educativa verso
quell'area di giovani non ancora total-
mente preda delle varie forme di de-
vianza sociale e culturale presenti nel
mondo giovanile (droga, delinquen-
za, ecc.), cercando di svolgere sem-
pre più un 'opera di prevenzione nel
più genuino spirito di Don Bosco. Per
realizzare questo progetto ci siamo
posti come punto di partenza l'acco-
glienza di giovani di età compresa tra
i 15 e i 20 anni.
Ne consegue per noi un tipo di la-
voro sicuramente più impegnativo,
data la scarsa maturazione che que-
sti giovani presentano, ma è sicura-
mente più proficuo avendo a che
fare con soggetti non ancora total-
mente formati, quindi più facilmente
riconducibili ad una forma di vita
sana ed onesta.
Punto cardine per realizzare questo
.progetto è stato il perfezionamento di
tutte le attività formative, tra le quali il
recupero scolastico. Chiaramente in
questa ottica di lavoro è inevitabile
12
che vengano parzialmente sacrificate
le attività produttive della nostra co-
munità alle quali i giovani si dedicano
compatibilmente con le necessità di
studio e di formazione; ma la maggio-
re incisività che così si ottiene sulla
loro educazione compensa largamen-
te questa perdita.
In concomitanza con questa scelta è
stata necessaria la divisione della co-
munità in due gruppi: «Comunità
uno» per i ragazzi al loro primo in-
gresso, con un programma di revisio-
ne e di reimpostazione della vita se-
condo modelli cristiani ed umani cor-
retti, funzionale alla soluzione delle
difficoltà personali del giovane. «Co-
munità due» nella quale il giovane,
vivend9 più autonomamente, ha la
possibilità di sperimentare in prima
persona la responsabilità della vita
con le inevitabili difficoltà che essa
comporta. Ciò solo dopo aver trovato
una sistemazione lavorativa persona-
le estema alla Comunità.
Per la realizzazione di questo se-
condo progetto ci è capitata a pro-
posito l 'offerta di alcuni containers
metallici che ora sono stati comple-
tamente ristrutturati ad abitazione e
sono diventati la residenza di «Co-
munità due». Questa seconda comu-
nità è già stata avviata, nel corso
dell'estate, ed ora attende l'inaugu-
razione ufficiale 1'8 dicembre in oc-
casione della festa dell'Immacolata,
che invochiamo protettrice di que-
sta nuova opera.
Dobbiamo osservare che a segui-
to di queste modifiche abbiamo avu-
to un forte aumento delle richieste

2.3 Page 13

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La casetta «Provvidenza»... rimessa a nuovo.
di accoglienza. Purtroppo non pos-
siamo venir meno all'impostazione
di tipo familiare della nostra comu-
nità, trasformandola in un collegio;
quindi cerchiamo di selezionare le
richieste in base alle problematiche
che i giovani portano con sè, alle
loro effettive possibilità di inseri-
mento, alle forze disponibili per se-
Visita ai nuovi locali di «Provvidenza 2•»!
Il saluto di Walter e Tonino, accolti in
Comunità.
guirli concretamente con un rappor-
to interpersonale serio e costruttivo.
Ciò ci dimostra, comunque, che il
settore della emarginazione e devian-
za giovanile è in forte dilatazione an-
che a causa della progressiva crisi
della famiglia intesa come istituzione,
e non trova ancora risposte precise
od aiuti dalle strutture assistenziali at-
tuali, sia pubbliche che private.
Questa scarsa sensibilità al proble-
ma dei minori e dei giovani in situa-
zione difficile ci deve spronare a far
conoscere meglio l'esperienza di
Provvidenza, sia all'interno del mon-
do salesiano che fuori. A questo pro-
posito siamo disponibili a promuove-
re incontri e dibattiti con persone in-
teressate a tali problematiche.
(Dal Bollettino della Comunità)
Nel giorno del sì un con-
creto «cerchio mariano»:
inaugurazione di nuovi lo-
cali nella Comunità di
«Provvidenza».
13

2.4 Page 14

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nel quale giacciono tanti cristia-
ni e diffondere l'ener g ia della
carità».
SICILIA
Incontri di formazione
Arcinazzo (Roma) - «Incontri di Amicizia per famiglie» - È il momento d ella... festa!
LAZIO
È un momento felice per l'As-
sociazione CC del Lazio. Rinno-
vato il Consiglio Ispettoriale, si è
avviato il programma annuale
ricco di iniziative a livello locale
ed ispettoriale.
• Continua l'esperienza dei cor-
si di formazione e di preparazione
alla «Promessa» . Come nel passa-
to si rivelano un dono per tutti ed
uno strumento prezioso non solo
per il rilancio della Associazione,
ma soprattutto per qualificare la
nostra Proposta.
Sono ripresi con risultati sem-
pre più efficaci gli «Incontri di
Amicizia» ad Arcinazzo per adulti
e giovani. Sono occasioni per ani-
mare «i lontani» dalla fede, attra-
verso una felice formula ormai col-
laudata da una lunga esperienza.
È anche questo un apostolato
utilissimo, come vo levà Don Bo-
sco, per. «scuotere dal languore
Arborea: Animatrici e oratoriane al Laboratorio «MM».
14
Il Consiglio Ispettoriale della
Sicilia ha programmato una se-
rie d i incontri di «formazione
continua» per Cooperatori im-
pegnati specialmente nei Consi-
gli locali.
Il primo incontro è stato tenuto il
4 Dicembre a Palermo per la zona
occidentale e l' 11 Dicembre a Ca-
tania per quella orientale .
Tema: «Ruolo, comp iti e respon-
sabilità dei Consiglieri locali».
Relatori: Nino SAMMARTANO e
Salvatore MOBILIA .
Obiettivo di questa «scuola di
formazione» non è solo lo studio
e l'approfondimento di alcune
tematiche , ma anche occasio-
ne per conoscersi, confrontarsi
e crescere nella forza di appar-
tenenza.
SICILIA
Il «Progetto Laici - Africa», lan-
ciato dai CC d i Sicilia per la co-
struzione della Casa «Mamma
Margherita» nella Missione del
Madagascar, come segno, presen-
za e servizio per il Laicato Missio-
nario, nel suo p rimo anno ha su-
scitato g rande e ntusiasmo e gene-
rosa solidarietà.
Dal 7 settembre 1987, giorno in
cui abbiamo ricevuto la prima
«pietruzza» , al 5 settembre 1988,
le varie iniziative dei CC di Sicilia
e la sensib ilità missiona ria p re-
sente nella F.S. hanno permesso
di mette re insieme L. 17.862.850
di «pietruzze».
Tutto questo vuole essere, nel-
l'anno centenario, un segno del
nostro amore a Don Bosco; e, nel
b icentenar io della sua nascita, a
Mamma Margherita, la prima
grande cooperatrice.
Speriamo, avendo q uanto prima
la definizione tecnico-finanziaria
del progetto, di poter dare un
contributo determinante a q uesta
meravigliosa iniziativa nell'anno
centenario di Don Bosco.

2.5 Page 15

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L'Università Salesiana
conferisce la laurea
«Honoris causa»
al cardinale Martini
La Pontificia Università salesiana,
ha conferito la laurea «Honoris cau-
sa» in scienza dell'educazione al car-
dinale Martini, Arcivescovo di Mila-
no. La laurea è stata consegnata al
cardinale Martini , durante i lavori
del primo Congresso internazionale
di studi su San Giovanni Bosco. L'as-
segnazione è motivata dalla sua cura
a «permeare una non facile pro-
grammazione pastorale e l'azione di-
retta tra il popolo di Dio con una
chiara valenza pedagogica» .
Italia: Dimensioni, costi e
caratteri della delinquenza
(Giuseppe De Rosa)
Oggi si parla molto di delinquen-
za, ma poco si sa delle sue dimensio-
ni quantitative e del peso che essa ha
sulla società e sull'economia italiana.
Servendosi di una ricerca del CEN-
SIS (Il peso dell'illecito sul paese Ita-
lia), la nota, dopo aver osservato che
nei Paesi in rapido sviluppo si rileva
un incremento minaccioso della de-
linquenza, descrive le dimensioni del
fenomeno criminale italiano nei suoi
comparti e ne sottolinea il carattere
d' impresa. Conclude, osservando
che il fenomeno criminale ha un
peso economico assai rilevante , per-
ché il suo «fatturato» si aggira sui
100.000 miliardi di lire; pone poi un
grave problema sociale, poiché in-
quina tutto il clima della società; so-
prattutto, pone un gravissimo pro-
blema morale.
L'enciclopedia cinese
dà un giudizio positivo
sulla religione
La religione non è più l 'oppio dei
popoli ma un fenomeno sociale, cul -
turale e storico. Lo afferma uno dei
volumi della Enciclopedia cinese dal
titolo: «La religione». Secondo i
compilatori del volume il cristianesi-
mo ha dato contributi positivi: ha
consentito di conoscere la scienza e
la cultura occidentale; i missionari
hanno costruito ospedali , scuole,
pubblicato giornali , riviste, libri e
sono diventati sostenitori dell'ugua-
glianza tra l'uomo e la donna.
Il tema della Giornata
per la vita in Italia
«Solidali con la vita per il futuro
dell ' uomo» è il tema della undicesi-
ma Giornata per la vita che si cele-
brerà in Italia il 5 febbraio 1989. La
Commissione per il laicato e la fami-
glia afferma che i Vescovi italiani
hanno approvato e incoraggiato una
iniziativa di grande respiro, cioè la
Conferenza nazionale per la cultura
della vita, a favore di ogni vita, dal
momento del concepimento fino agli
stadi terminali.
Un milione di Bibbie
nell'URSS dall'Occidente
La Società Mondiale della Bibbia
ha comunicato che quest'anno sono
entrate nell'URSS oltre un milione
di Bibbie provenienti dall'Occiden-
te . Quattro anni fa era considerato
un successo l' invio di appena IO mila
Bibbie in Unione Sovietica. Secondo
il responsabile della Società hanno
contribuito a favorire l'inoltro nel-
l'URSS della Bibbia le celebrazioni
del millennio di cristianesimo.
Importante incontro
a Cuba tra
l'Arcivescovo Angelini
e Fidel Castro
Nei giorni scorsi si è tenuto a
Cuba un Congresso di sanitari sul
tema: «Il medico di famiglia». L'Ar-
civescovo Fiorenzo Angelini, pro-
presidente della Pontificia Commis-
sione per la Pastorale degli operato-
ri sanitari vi ha partecipato con una
sua relazione alla presenza di 2.000
congressisti provenienti da tutti i
Paesi dell'America latino-americana.
Il presidente Fide~ Castro ha incon-
trato poi Mons. Angelini e nel corso
del colloquio lo ha voluto ringrazia-
re per la presenza del le suore catto-
liche elogiandole ed apprezzando la
loro opera di assistenza sanitaria.
Scuola biblica alla radio
nelle Filippine
In alcune città delle Filippine, la
Pia Società delle Figlie di San Paolo
promuove, in collaborazione con le
singole diocesi , scuole bibliche alla
radio. I programmi della «Scuola bi-
blica cattolica radiofonica» sono tra-
smessi nei vari dialetti locali, hanno
la durata di un'ora e comprendono
una lettura biblica drammatizzata, la
relativa spiegazione e la risposta ad
eventuali domande poste dagli ascol-
tatori. Attraverso la radio vengono
raggiunte le persone anche nei luo-
ghi più sperdu.ti e lontani.
La Giornata Mondiale
della Gioventù
a Compostela
Giovanni Paolo Il sarà a Santiago
di Compostela il prossimo 19 agosto
per presiedere la Giornata Mondiale
della Gioventù. Lo slogan per la
prossima Giornata sarà: «/o sono il
cammino, la verità e la vita». Il Papa
visiterà il Santuario di Covadonga,
nelle Asturie, mentre la Messa per i
giovani sarà concelebrata dal Santo
Padre sul Monte del Gozo, vicino a
Santiago. Alla Giornata Mondiale
della Gioventù parteciperanno 300
mila giovani.
Ripristinate in Italia
le Settimane Sociali
I Vescovi italiani hanno deciso di
ripristinare le Settimane Sociali dei
cattolici italiani che erano state in-
terrotte nel 1970. Alle Set~imane
verrà data una diversa impostazione
capace di corrispondere alle esigen-
ze attuali dei cattolici italiani e di
anticipare i temi dell 'odierno dibat-
tito socio-culturale , in grado di fare
opinione collettiva dentro e fuori il
mondo cattolico. Le Settimane So-
ciali avranno periodicità triennale.
Renzo
15

2.6 Page 16

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o
e:
o
f--
Spediz. in abbon. postale - Gruppo 2° (70) - 2• quindicina
BOLLETTINO SALESIANO
Quindicina/e di informazione e di cultura religiosa
L'edizione di metà mese del BS è particolarmente de-
stinata ai Cooperatori Salesiani. Direzione e ammini-
strazione: Via della Pisana, 1111 - C.P. 9092 - 00100
Ron:ia Aurelio - Tel 69.31 . 341.
Direttore responsabile : GIUSEPPE COSTA
Redattore: ALFANO ALFONSO - Via Marsala, 42 -
00185 ROMA - Tel. 44.50.185; 49.33.51 .
Aulorlzz. del Trib. di Torino n. 403 del 16 febbraio 1949 - e.e. Po-
stale n. 2-1355 intestato a: Direzione Generale Opere Don Bosco -
Torino - C.C.P. 462002 intestato a Dir. Gen. Opere Don Bosco - Ro-
ma. - Per cambio d'indirizzo Inviare anche l'indirizzo precedente.
Reginaldo Frascisco
MADRI SANTE
EMADRI DI SANTI
Asterischi e aneddoti
sulla maternità nell'ambito religioso
dall'antichità alla celesta della mamman
p
,._
16
Parleremo della maternità nell 'am-
bito religioso.
Subito il nostro pensiero va alla
Madonna, che fu veramente la madre
del Verbo di Dio fatto uomo, Gesù
Cristo, e che a Torino - caso unico
nel mondo - viene venerata col tito-
lo di Gran Madre di Dio. D'altra parte
Maria santissima è anche madre del-
la Chiesa, la nostra madre, poiché
sul Calvario Gesù disse al discepolo
che amava (e che rappresentava tutta
l'umanità): «Ecco tua madre», e alla
Vergine : «Donna, ecco tuo figlio »
(Giovanni 19,27) . ,
Ma ci sono altre figure femminili
nella storia del cristianesimo che me-
ritano di essere ricordate sul piano
carismatico (i teologi chiamano cari-
smi i qoni speciali fatti dallo Spirito
Santo ad alcuni cristiani, «a diretto
profitto della comunità cristiana »).
Queste donne sono:
- anzitutto le madri che compaio-
no nella Bibbia;
- poi le sante che si sposarono e
diedero alla luce dei figli ;
- e infine quelle mamme di santi
o di sante , a cui si deve il merito di
avere seminato il desiderio della san-
tità nell 'anima dei loro figli , come
fece Mamma Margherita nei riguardi
di Don Bosco.