Cristo uomo, Maria donna nuova,
il Vangelo, le beatitudini giovanili
sono i quattro temi trattati con com-
petenza ed entusiasmo.
I momenti più significativi:
1° giorno = La Messa sulle sponde
del ruscello e la Via Crucis nel «viale
del perdono»;
2° giorno = Il DESERTO. Soli, nel
fitto bosco, dalle ore 10 alle 16, con la
Bibbia, un panino e... tanta voglia di
silenzio e riflessione. Al ritorno: la
Riconciliazione, l'Eucaristia e un re-
cital «Dalle tenebre alla luce», prepa-
rato con passione e perfezione dai
Cooperatori di Satriano, trascinatori
sempre, specie nei canti, assieme alla
loro Delegata Sr. Maria Tornai. Alle-
gria scoppiettante, dopo la calda ce-
na, attorno al fuoco , fino alla mezza-
notte.
3° giorno = Si riprende il clima se-
rioso per preparare le conclusioni, i
propositi, i ricordi. Don Mario, per
questi, suggerisce le iniziali A C S
(Associazione Cooperatori Salesiani)
e sviluppa:
A = amore a Dio e ai fratelli;
C = crescita umana e spirituale
(Parola, preghiera, Eucari-
stia);
S = servizio salesiano.
Questi Esercizi, per i due gruppi,
più che concludere un anno sociale,
fanno da pedana di lancio per il 1991-
92, trasmettendo poi a CC ed EX, nei
colloqui personali e negli incontri
mensili, le ricchezze interiori accu-
mulate, con l'auspicio di una crescita
tangibile dei 14 Centri CC e delle 5
Unioni Ex della Calabria.
UN CAMPO ESTIVO
PER UN MINI-ORATORIO
Samo
Era il luglio 1990, quando, grazie
alle continue sollecitazioni di una no-
stra collaboratrice presso il Centro
Salesiano di Locri, per l'interessa-
mento dei Salesiani di Locri e spe-
cialmente di Don Luigi Drosi, nostra
vecchia conoscenza ed allora incari-
cato a livello regionale dei Coopera-
tori Salesiani, un gruppo di Giovani
Cooperatori Salesiani, provenienti da
diversi Centri Salesiani del Meridio-
ne, guidati dal Salesiano Don Tonino
Palmese, è approdato a Samo (così
come un altro gruppo, guidato dallo
stesso Don Luigi Drosi, approdava a
Portigliola).
Gli animatori, proponendoci la
loro esperienza nel campo oratoria-
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no, ci hanno presentato un nuovo
modello di vita, fondato sul sapere
stare «assieme» con gioia piena.
Tutto questo per Samo è stato mol-
to positivo, in quanto ci ha fatto capi-
re l'importanza di un Oratorio, sul
modello di quello di Don Bosco, per i
nostri ragazzi che, come si sa, non
hanno molte alternative.
Nonostante l'entusiasmo suscitato
in paese, la cosa non ha avuto un ri-
scontro concreto di continuazione: la
tanta attesa apertura dell'Oratorio
non è avvenuta.
Forse perché non eravamo abba-
stanza maturi; forse perché quelli
che ci credevamo sul serio eravamo
pochi e, a detta dei frequentatori del-
la «Chiesa ufficiale» di Samo, il cam-
po-scuola era solo un'«avventura
estiva».
Varie difficoltà, provenienti dal
parroco (che pure aveva dato inizio a
suo tempo all'Oratorio costruendo,
per esso, locali appositi) e da una
buona parte del Consiglio Pastorale
Parrocchiale che non voleva dispia-
cere al parroco: il parroco tornava a
Samo, dalle missioni, ed ora tutta la
sua attenzione e cura era al «gruppo
missioni».
Nonostante il quasi completo silen-
zio di attività «oratoriane» durante
l'intero anno, i Salesiani di Locri ci
hanno aiutato a far ripetere l'espe-
rienza del campo-scuola estivo; Don
Tonino ci è tornato, con altri Giovani
Cooperatori Salesiani (dell'Italia Me-
ridionale e qualcuno del Nord Italia),
ugualmente entusiasti come i primi,
e con lo scopo, questa volta, non di
farci partecipare al campo come sem-
plici spettatori bensì rendendoci pro-
tagonisti.
Don Tonino e i suoi giovani sono
riusciti a trasmetterci, questa volta,
un entusiasmo tale da alimentare in
ognuno di noi, dagli animatori ai
bambini, una speranza e una forza
che non sarebbe stata bloccata da
niente e da nessuno. Ecco perché è
maturata la consapevole esigenza di
formulare un progetto per il futuro
che, in seguito, in occasione di una
visita al campo-scuola, è stato pre-
sentato a S.E. il Vescovo.
Questa volta il lavoro iniziato da
Don Tonino e dai suoi giovani non si
è concluso con il finire del· campo:
l'Oratorio, come nave ancorata da
molti anni, ha preso il largo.
Molti ragazzi entrati nell'ottica di
Don Bosco hanno continuato con im-
pegno il lavoro estivo, organizzando
giochi per i più piccoli e spettacoli
che hanno visto la partecipazione en-
tusiastica di bambini non solo di fede
cattolica ma anche evangelica.
PRIMA GIORNATA
DI SPIRITUALITÀ
E DI AMICIZIA a Bari
Dopo i· consueti saluti ai parteci-
panti, il gruppo dei Cooperatori di
Cerignola ha animato il momento di
preghiera.
Le Lodi, illustrate da diapositive,
hanno fatto gustare, nel più profon-
do, il loro significato.
La giornata è stata densa di spiri-
tualità, di proposte educative, di cli-
ma familiare e ricca di stimolazioni.
Valeria Glionna ha presentato il pro-
gramma della giornata.
L'incontro è stato animato dall'in-
tervento di Don Vito Orlando, Diret-
tore del CCPS sul tema: «Educare al
Vangelo della Carità».
Il relatore ha messo in evidenza; con
competenza, profondità e in prospetti-
va salesiana che la Chiesa, con il docu-
mento dei Vescovi, ha dato precise di-
sposizioni perché la «Carità» sia al
centro delle nostre attenzioni e che oc-
corre ricominciare da zero la evange-
lizzazione per portare a tutti il vero
senso della Carità. Questa non deve es-
sere intesa come disponibilità occasio-
nale, ma come qualcosa di «buono» e
di «duraturo» verso gli altri.
Noi tutti, in special modo noi
CCSS, dobbiamo dare un gusto nuo-
vo alla vita di ognuno offrendo pro-
spettive e prassi di mobilitazione so-
ciale, perché tutto ciò che vogliamo
realizzare lo dobbiamo fare «insie-
me» e con un denominatore comune
per tutti: la «Carità».
Come «laici» dobbiamo diventare
soggetti attivi alla forza del Vangelo.
La «Carità» deve essere la base del-
la nostra ragione, l'anima di ogni vir-
tù e si chiamerà: «Giustizia, verità,
fedeltà, coraggio, benevolenza, pa-
zienza, nuova coscienza, forza che
deve dare un volto nuovo al mondo».
Alla relazione sono seguiti i lavori
di gruppo che si sono sviluppati su
tre piste di riflessione: «Aprire la
propria vita, animare la vita dei Cen-
tri locali» e «nuove frontiere dell'im-
pegno laicale» tutte alla luce del
«Vangelo della Carità».
La Celebrazione Eucaristica, ani-
mata dai Cooperatori di Ruvo, ha
coinvolto spiritualmente tutti i parte-
cipanti per offrire al Signore, intorno
all'altare, le nostre riflessioni e per
celebrare la sua Pasqua.
La giornata ci ha offerto prospetti-
ve e sollecitazioni sulla nostra voca-
zione di CCSS e come qualificare
maggiormente il nostro impegno nel-
la Chiesa, nella società e nel nostro
Centro.
Flora