CONVEGNO ANNUALE
Dal 1° al 4 novembre 1991 alla Pisana di Roma
in Emilia
Domenica 27 ottobre 1991: a Bolo-
gna si sono incontrati i Cooperatori
le Giornate di studio per Delegati/e e Coordinatori lspettoriali
Un appuntamento veramente importante per l'Associazione Cooperatori Salesiani quello
fra i Delegati , le Delegate e i Coordinatori di tutte le Ispettore d'Italia. Si vive una dimensio-
ne più vasta , una visione unitaria, nazionale e internazionale dell'Associazione Cooperatori
dell'Emilia, rappresentanti dei centri
di Carpeneto, Reggio, Bibbiano, Casi-
nalbo, Parma, Ferrara, Corticella,
Bologna Don Bosco e Sacro Cuore.
È presente l'Ispettrice suor Nanda
Filippi e l'Ispettore don Arnaldo Sca-
glioni. Il pubblico è numeroso: 80
persone che formano una grande fa-
miglia unita in Don Bosco.
Dopo le presentazioni, don Palmi-
sano prende la parola sul tema for-
mativo: COOPERATORI SALESIANI
NEL TERRITORIO. Il Vangelo della
Carità viene annunciato attraverso
San Paolo «... voi siete il Corpo di Cri-
sto e ciascuno di voi ne fa parte...».
È l'inno della Carità che indica
la «VIA MIGLIORE» e l'oratore com-
menta: «L'amore alla vita in tutte le
sue espressioni genuine e all'uomo in
particolare dalla sua nascita alla sua
morte, deve combattere la cultura
dell'annullarsi, che avanza con la
tecnica e che è generata dall'egoismo
e dalla superbia dell'uomo».
Il Nostro Santo ha amato la vita ed
ha insegnato ad amarla ai giovani.
Non era un intellettualista, ma ha fi-
nalizzato tutto per la vita, perché la
vita va amata, nobilitata, innalzata...
e Don Bosco con la sua Opera ha in-
vaso l'intero pianeta!».
«Non nell'uomo ma nella Fede si
trova la forza per superare tutti i
mali e la Fede è sempre da conquista-
re, è un cammino continuo da supe-
rare».
Salesiani. Lo scambio delle esperienze ispettorali è davvero arricchente e stimolane. Le
giornate di studio sono intense, quasi senza respiro, in un alternarsi di momenti di preghiera
e di riflessioni sul tema formativo 1991 /92: I Cooperatori Salesiani nel territorio.
Il profilo economico e sociale del territorio è stato presentato dal Cooperatore Salesia-
no Giuseppe Acocella, professore di storia delle dottrine politiche presso l'università di Na-
poli , nonché dirigente regionale sindacale. Lo spazio territoriale assume un nome: La Città
degli uomini. La città dei poteri , delle opere, dei servizi che marcia a due velocità, separan-
do sempre di più chi vive nell 'opulenza e nei consumi da coloro che vivono una condizione
marginale e spesso precaria, una spirale che avvolge anche i giovani . Lo sviluppo nella
solidarietà e l'impegno di partecipazione nel sociale sono i sentieri di speranza per la città
degli uomini.
Don Nicola Palmisano ha trasmesso una forte carica di ottimismo e di futuro nell'Asso-
ciazione Cooperatori Salesiani , evidenziando le realtà di impegno dei Cooperatori Salesiani
nel territorio in vari ambiti: dalla catechesi all 'accoglienza di nuove famiglie , alla gestione di
oratori , al volontariato internazionale, al recupero scolastico dei ragazzi, all 'impegno per gli
extra-comunitari. Questa realtà di presenza nel territorio deve diventare Notizia, Annuncio,
Cultura. La Cultura della Vita e dell 'Amore .
È il Vangelo della Carità, delle opere, della diaconia della testimonianza che deve gui-
dare l'azione del Cooperatore e dell 'Associazione Cooperatori Salesiani nel territorio. Dob-
biamo imparare da Don Bosco a «comunicare " le nostre opere buone perché «vedano e ren-
dano grazie al Padre vostro che è nei cieli».
La Relazione di Don G.B. Bosco sottolineava i motivi ispiratori del 'azione evangelizza-
trice sul territorio: «È l'uomo storico, concreto , in situazione che è la prima e fondamentale
via della chiesa tracciata da Cristo» . Il territorio diventa luogo teologale di salvezza. Evange-
lizzare il territorio significa «trasformare dal di dentro, rendere nuova l'umanità.. . sconvol-
gere mediante la forza del vangelo i criteri di giudizio, i valori determinanti , le linee di pen-
siero... ». La scelta operativa di fondo del Cooperatore Salesiano è quella di Don Bosco: Edu-
care ed evangelizzare.
Il dibattito in tutte le giornate è stato ampio e ha coinvolto tutti , sia in assemblea plena-
ria che nei gruppi e si è arricchito della presenza e del contributo della Madre Rosalba Pe-
rotti, dell'Ispettore Don G.L. Pussino, della Consulta mondiale dei Cooperatori con Don Rei-
noso, Suor Collino, Paolo Santoni , Pier Luigi Fabbrini. Il clima era davvero salesiano, fatto di
lavoro e di gioiosa fraternità. L'Associazione Cooperatori Salesiani è proiettata verso un fu-
turo ricco di speranza lun go la linea tracciata dalla Consulta Mondiale e segnati per l'Italia
da due appuntamenti importanti : La Conferenza Nazionale di dicembre '92, il nuovo piano
pastorale, l'itinerario di formazione, il rilancio della dimensione missionaria dell 'Associazio-
ne Cooperatori Salesiani. Quest'incontro del 1991 dei Delegati , delle Delegate e dei Coordi-
natori proietta e rilancia in ciascuna ispettoria la sfida per l'Associazione Cooperatori Sale-
siani nella nuova evangelizzazione. L'impegno rinnovato nel presente della storia diventa
Se nuovo e vivificante è lo sprone
nelle parole di Don Palmisano, non
estranei a questo stile di vita si dimo-
strano gli operatori dei vari Centri.
così l'inizio di un nuovo futuro per l'Associazione Cooperatori Salesiani, per la Chiesa e per
il mondo.
Piero Quinci
Raccolti in preghiera, durante la
Concelebrazione dell'Eucarestia,
hanno rinnovato il loro impegno, ani-
mati dall'omelia dell'Ispettore:
«... stupore e fervore devono spingere
all'azione» .
Nel primo pomeriggio, superati i
momenti di disagio e di discreto pu-
dore, si è presto venuti a conoscenza
dell'impegno generoso dei Cooperato-
ri dell'Emilia verso i fratelli: attività
sportive, scuole di sostegno, acco-
Cagliari 1 dicembre 1991 - Convegno Regionale dell'Associazione Cooperatori Salesiani
della Sardegna
1- r-
_1,_
glienza agli emigranti, attività in Dio-
cesi, catechesi negli Oratori, soste-
gno agli extossicodipendenti, assi-
stenza agli anziani, evangelizzazione
negli ambienti di lavoro, diffusione
della Buona Stampa. Quanta gratui-
tà, esercitata con naturalezza, nel
quotidiano! Il più delle volte senza
rendersene conto, perché l'amore è
autentico.
Fra applausi e commozione, Don
Palmisano commenta ed invita ad
uscire allo scoperto: «... sono queste
le cose buone, quelle che fanno buo-
no il mondo! È necessario fare sapere
ciò che si fa: anche Don Bosco si è
fatto propaganda! Pure voi fate cono-
scere le vostre opere, affinché gli uo-
mini le conoscano. Ciò che conta è
rendere testimonianza a Gesù Cri-
sto».
Carla Semprini
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