Non nel senso che oggi no n ci debba
essere più né mo rte , né lutto , né soffe-
re nza , ma perché , in attesa di ques to, il
cristiano off re un se nso a tutto questo .
Noi non siamo qu i per togliere com-
pletamente e radicalmente la so fferen-
za , la disug uagl ianza e , tanto meno , la
mo rte e tutto ciò che de lla morte é in
qualche modo segno, anticipazione ,
come il no n star be ne, co me l 'invecch ia-
re , come il decadere , come tutto ciò c he
apparentemente non é più e non é be-
nessere.
Non é possib ile q uesto ; certo dobb ia-
mo lavorare anche pe r questo; ma so-
prattutto lavoriamo pe r questo , ricercan-
do le radici e offrendo un senso o la ri-
ce rca di senso .
Ma la motivazione del pe rché il terri-
to r io interpel la il fedele cris tiano é es-
senzia lm e nte il fatto de ll 'Inca rn azione.
Il se nso de ll 'uomo oggi è l 'umano di
Gesù ; cioè la nostra re ligio ne no n è la
re ligione deg li uomini che cercano il dio
ne i ciel i lo ntan i, ma è la fede in un Dio
che si fa conoscere , si comunica e si fa
pross imo .
E il modo più ricco di signi ficare questa
presenza te rritoriale è ce rtamente quello
della parola, della comunicazione.
Comun icazione che è a nche la paro la
de l si lenzio , del gesto , del cammina re
con , del giocare assieme, del lavorare
ins ieme , de l seders i acca nto, de ll'e-
spress io ne del vo lto , del co rp o.
E a qu es to pu nto è l'esp e rie nza stes-
sa di Don Bosco , il grande co mu nicatore
e il profeta de ll 'era de lla co mun icazione
di massa , che offr e motivazio ni speci f~
che al perché il territo r io interpe lla il
Coo peratore salesiano.
No n pe rché co n le nostre o pe re apr ia-
mo spo rte ll i e servizi , non pe rché fac-
ciamo le strutture , ma pe rché la nostra
prese nza anc he fisica di persone diven-
ta spazio offerto (fi sico , cog ni tivo , affetti-
vo) ag li a ltri , dive nta lu ogo del la comu-
nicaz io ne e del l ' inco ntro . E a ll ora la
pr esenza ( «assistenza salesiana ») tra i
giova ni, ne l sistema preve ntivo , a casa ,
pe r strada , a scuo la , su l lavoro , in par-
rocc hia , al l 'o rato r io , nel le associazio-
ni .. . è un pren dere di mora presso d i es-
si . uAd-sistere », usiste re ad », avvicinar-
si e fermarsi presso , farsi prossimo e,
ne l contempo , offr ire se stessi come di-
mora, co me casa dei giovani . La casa
che accog lie , il cortile dove ritrova rsi da
ami ci in a ll eg ri a ... (Cosi SDB , 40) è pri -
ma di tutto ne l c uore e ne ll a me nte , è
cuore oratoriano di chi vive secondo lo
spir ito di Don Bosco , pr ima ancora che
esse re mate ri ali zzato in struttur e, c he
non sareb bero m ai nate senza q uel con-
ce pim en to interiore , senza qu el la vo lon -
tà di co muni caz io ne. Ogg i, co m e allo ra
.. qu ando ven ne la piene zza de i tempi »,
l'umanità, il nostro territorio ha bisogno
d i co mu nicazio ni ve re, ha bisog no de ll a
Com unicazione , Paro la di Ve r ità e di Pa-
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ce , che ci viene da ll'even to de ll'Incarna-
zione : il Pensiero di Dio s'è fatto carne ,
s 'è m aterial izzato ed ha abitato la terra.
Il Logos di Dio, quel Progetto che abita-
va ab aeterno, presso Dio , si è svelato a
no i, s 'è fatto comunicazione , s'è fatto
terr itorio e la sua com unicazione ci av-
volge e ci pe r mea comp letamente e
riempie di sapore ( = sapie nza) i nostr i
sca mbi e le nostr e co municaz io ni in l_ui.
E la fede promuove la com unicazione
ne l territo r io co ncreto , fin là dove essa è
lace rata e ferita , nel l 'invito a l perdono e
alla riconc iliazione, o nell 'invito alla lot-
ta contro le esclusioni e le ingiustizie . E
persin o nel l'ora della morte, laddove
sembra interrompersi ir reve rsi bilmen te
ogni comun icazione e le parole che non
potrai più comunica re ti restano definiti-
vamente in gola , la fede , che tutto vince ,
promuove la co mu nicazione nell 'affi da-
mento di se stessi a Dio: a l Verbo Inca r-
nato , Co muni cazione , all o Spiri to Sa nto,
Amo re , al Pad re, ca pace di creare la
vita dal niente co m e al l 'alba de lla prima
creazione.
PRIMO PASSO di questo iti-
nera rio di fo rmazione per-
manente al Vangelo della
Ca ri tà è se mpre l'anda re a
Cristo e r imane re con Lui.
Anda re a Cris to e conseg nargli la vita
perché la illumini , la libe ri , la nob iliti , la
ris ig nifi chi e la facc ia perce pir e ne ll a di-
mensione dell'amore.
.. c hi mi vuo l se gu ire» conseg ni la sua
vita nel l 'amo re , ne ll a so lidarietà o rga ni-
ca verso tutti , vic ini e lontani. ulo sono
la vite e voi i tra lci » (Giov. 15,5).
Chi fa questo passo larà anche i suc-
cess ivi :
- rinnegare l'idolatria e I' esa ltazio-
ne di se stesso come ..sov rano assolu-
to .. , e una vis io ne antro po logi ca a carat-
tere individu a li stico e , spesso , a nche
na rc isisti co ;
- tacitare il cuore «padronale » che
pure è den tro c iascuno di noi . Esso
stende una menzogna su tutta la realtà
naturale che viene falsamente cons ide-
rata come «domi nion» da sfruttare,
usandone ed abusandone , e su ll e ste s-
se pe rsone viste anch'esse in funzi one
strumenta le e di fruizion ne egoce ntrica;
- allenare la capacità di generosità ,
condi vis ione e dono , pe r cui si rin unc ia
a g uardare ag li a ltri co n osti lità , m a si
rimettono cose e pe rsone nella loro ve-
rità e dign ità , perché si scopre il propri o
e a ltrui posto ne ll a Vite che é Cri sto;
- sviluppare una chiara volontà di
difesa e di promoz ione dei diritti di tutti ,
specia lme nte dei debol i, deg li sva ntag-
giati , dei senza-pote re, in pa rt icolar
modo se ragazzi e giovani ;
- sviluppare il senso della collabo-
razione , del co involg imento e de ll a co r-
responsabi li tà. facendo fede al proprio
nome di «cooperatori».
IL CENTRO co n il suo ra g-
g ru ppa re i Coope rato ri ope-
ran ti in un dete rm inato terr i-
to ri o , è il nuc leo fo ndame n-
tale de ll a rea ltà assoc iativa (cfr. RVA ,
41) ed è am bie nte di ri feri m en to per gl i
itinerari fo rm ativ i e il luogo ord ina ri o
del la formazio ne permanente.
Il Centro è frequentato da anziani e da
giovan i; uomin i e donne ; casal inghe ,
stu denti , co mm ercian ti, profess io nisti ,
disoccupati, co ntad ini , artigiani , imp ie-
gati, ope rai , pe nsio nati ; perso ne con sa-
crat e per iI se rviz io dei !rate iIi in va ri o
modo , co me preti e coadiutor i sa lesiani ,
figli e d i Ma ri a Ausili atr ice , Vo lo ntar ie d i
Do n Bosco , e a ltre perso ne che soprat-
tutto nel la famigli a rea li zzan o la loro vo-
cazione cr isti ana e sa lesiana.
E ci sono servizi che va nno dal la cate-
chesi al Laborator io «Mam m a Ma rghe ri -
ta» , al doposc uola , all'ani mazio ne cul tu-
rale e spo rtiva di ragazzi e ragazze , alle
attività mass-med iali (teatro, rad io, mu-
sica , g iorn a lino ... ), lotte ri e d i sos tegno
missio na ri o , se rvizio c ivil e , coo pe rative,
com uni tà d 'accog lienza , ce ntri di asco l-
to , do nato ri di sa ngue, g ruppi interfa mi -
li a ri del Va ng e lo, fami g li e affid atari e ..
• Il Ce ntro vive dunq ue la co mpre-
senza de i diversi , e, ino ltre , in un Ce ntro
possono coes istere gru ppi d iversi , co me
il grupp o Labo ra torio Mamm a Margher i-
PISTE DI RIFLESSIOI\\E
O Seguendo l'andazzo delle strutture sociali e politiche del paese , si verifi-
cano anche tra noi fenomeni di burocratizzazione e di gestione elitaria e di
privatizzazione del Centro?
@ Il tuo Centro è davvero un'esperienza comunitaria condivisa , dove ci si
sente parte viva e dove l'io si perde nel noi?
@) In che modo il tuo Centro vive il carisma della predilezione verso i giovani
del territorio?
8 Come e quando ci sentiamo interpellati dai nostri destinatari privilegia-
ti , i giovani?