I SPAZI DI FOBMAZIOD I
Seè vero che «il Cooperatore Sa-
lesiano è il primo e principale re-
.,sponsabile della propria formazio-
ne», è anche vero che «l'Associazio-
ne promuove e sostiene la formazio-
ne personale e di gruppo dei suoi
membri» (ReVA, 38).
Coinvolgimento, quindi, del sin-
golo e dell'Associazione nel compito
basilare della formazione . Segno di
maturità personale, derivante dalla
chiara percezione del proprio collo-
camento e del proprio ruolo all'in-
terno della comunità ecclesiale e
della Famiglia salesiana; e segno di
responsabilità collegiale, nella
convinzione che se il «Centro» è il
nucleo fondamentale della realtà
associativa dell' ACS, il cooperato-
re - formato e spiritualmente ma-
turo - ne è la cellula di base, la
prima struttura vitale che determi-
na la «temperatura» e la vitalità
dell'insieme .
Partendo da questi meditati con-
vincimenti, il Consiglio Ispettoriale
Siculo dell'ACS, da qualche anno
ormai, ha elaborato un piano globa-
le organico per la formazione dei
Cooperatori.
Oltre alla serietà della formazione
iniziale, con gli almeno due anni di
itinerario per gli Aspiranti, esigiti
con convinta fermezza, si è pensato
alla formazione permanente, utiliz-
zando tutti i canali che le strutture
esistenti e le circostanze hanno con-
sentito.
Sul «Ragno» - organo di forma-
zione e informazione dei CCSS di
Sicilia, giunto ormai al suo 19° anno
di vita - la rubrica «Formazione»
presenta in ogni numero alcune ri-
flessioni, suggerite dal Consigliere
per la Formazione, Prof. Nino Sam-
martano, che vertono di volta in
volta su argomenti ispirati a docu-
menti ecclesiali o a temi di spiritua-
lità salesiana. Inoltre sul «Ragno» vi
sono sempre altri interventi formati-
vi, tra cui l' «Editoriale» del Coordi-
natore Ispettoriale e il «Carissimi
tutti» del Delegato ispettoriale.
Oltre ai momenti formativi offerti
all'interno dei singoli Centri o negli
incontri zonali che i Centri sponta-
neamente organizzano, il Consiglio
ha sperimentato da qualche anno,
alcuni incontri zonali - in cinque o
sei zone dell'Isola - per i Consiglie-
ri locali: un momento importante,
all'inizio dell'anno (settembre e ot-
tobre), per concordare con questi
responsabili diretti, le linee fonda-
mentali e comuni del cammino for-
mativo dei Centri e delle attività lo-
cali e ispettoriali. L'esperienza si è
dimostrata altamente positiva e fe-
conda di risultati.
Dall'anno scorso, inoltre, si è co-
minciato a fare un incontro, a fine
anno (giugno), di tutti i Coordinato-
ri locali e dei Consiglieri per la For-
mazione, con lo scopo di fare la re-
visione dell'anno appena trascorso e
puntualizzare le attività estive già
programmate. Durante questo in-
contro si alternano i momenti aperti
a tutti, e quelli riservati ai soli Coor-
dinatori e ai soli Consiglieri per la
Formazione. Il tema della formazio-
ne - iniziale e permanente - pola-
rizza l'attenzione dei presenti, che
sono i principali responsabili locali
della crescita spirituale.
C'è infine un quarto «spazio» for-
mativo, aperto a tutti i Cooperatori
di Sicilia, articolato in due incontri
ispettoriali che si tengono general-
mente uno in dicembre e uno in
aprile, rispettivamente a Palermo e
a Catania. A dicembre «tutti» i CC
di Sicilia sono invitati a Palermo e in
aprile «tutti» a Catania per una gior-
nata di formazione e di fraternità
salesiana.
La partecipazione è stata sempre
crescente (oltre 400 presenze) e l'in-
contro si è dimostrato davvero mo-
mento di crescita e occasione di vi-
cendevole conoscenza - e amici-
zia! - tra cooperatori distanti tra
loro anche 350 km. L'arrivo di vari
pullman e di auto da tutta la Sicilia,
l'esplosione di gioia, gli abbracci, i
saluti che caratterizzano il momen-
to iniziale dell'accoglienza, sono
esperienze che cementano il senso
di appartenenza e contribuiscono a
creare quel clima di famiglia per af-
frontare i temi assegnati ad ogni
giornata.
Nell'incontro di dicembre si riflet-
te su un tema tratto dai documenti
ecclesiali (nel '90: «Christifidelis Lai-
ci ... Salesiani»; nel '91: «Le w·genze
del mondo oggi»), mentre in quello
di aprile la riflessione verte su temi
salesiani (nell'89: «Il Cooperatore,
vero Salesiano nel mondo»; nel 90:
«La vita di preghiera del Cooperato-
re Salesiano»; nel 91: «Spiritualità
Giovanile Salesiana: ottimismo e
gioia»).
Le risonanze a caldo e gli inter-
venti in assemblea, a volte i gruppi-
studio, i momenti di preghiera che
danno ampio spazio a esperienze e
testimonianze significative, sono
tutti elementi che hanno contribuito
ad incidere profondamente nell'ani-
mo dei partecipanti, dando loro tan-
ta gioia spirituale e la convinzione
che... «essere cooperatore è cosa
grande» e molto seria, richiede im-
pegno e sacrificio, ma contribuisce
ad infondere ottimismo e speranza.
In un momento, come questo, di
grandi aggregazioni sociali ed ec-
clesiali promosse da associazioni e
movimenti, questi incontri si sono
rivelati utilissimi per diffondere e
approfondire i grossi temi della no-
stra spiritualità, non sempre cono-
sciuta e adeguatamente apprezza-
ta; per rivisitare il filone della «fe-
sta» presente da sempre nella tradi-
zione salesiana e a volte trascurato
e vissuto con un certo senso di im-
barazzo...; per infondere un giusto
sentimento di «gratificazione» che
consenta ai singoli e ai Centri di
elaborare con creatività e fantasia
sempre nuovi piani pastorali e apo-
stolici, secondo lo stile e il carisma
salesiano.
Don Giuseppe Falzone
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