Bollettino_Salesiano_199501supp


Bollettino_Salesiano_199501supp



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e oEoDIpZeIOrNaE t1o99r5 i.
Salesiani
Miti e nuove
r e li g i o s i t à
Cosa resta dell 'anno
della famiglia
Un laico cooperatore
modello di santità
Cineproposte
Sped.inA
post. (50%)
Torino

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Un volto
nuovo al
Bollettino dei
Cooperatori
Salesiani
Congresso
nazional e
gwva 111
coo perato ri
5-8 ge nn aio
2
g li am ici Cooperatori.
Sollecitati da lla Direzione de l
BS, vogliamo d are al foglio
di collegamento dell 'Assoc ia-
zion e Cooperato ri in Ita lia
un volto nuovo.
Non usciremo più con una
ri v ista a parte, ma più stret-
tamente coll egati co n il Boll ettino Sale-
siano che avrà m en silm en te un a llegato
«Ed iz ione Cooperato ri ».
La nostra rivista tornerà ad essere, come
l'aveva pensata originariamente Don
Bosco, il Bollettino Sal es ia no . Ci im pe-
gneremo così a utili zzarlo megli o e a
diffonderlo di più tra g li a mi ci di Don
Bosco.
Per i Cooperntori iJ Boll ettino Sa lesia no
me nsile porterà un a ll egato sulla vita
del!' Associazione.
Con il gruppo di R edazione pensavamo
per l'anno 1995 di cu rare alcune voci:
l'identità del Cooperatore (scritti e te-
stimonian ze)
il pensiero dell'Associazion e su avve-
nimenti politici, socia li, ecclesiali...
la tematica formativa dell 'anno: la fa-
miglia
v ita dell 'assoc iaz ione: avve nimenti,
programmi dei Centri locali, ispetto-
riali, nazionali e iJ mondiale
editoria o segnalazioni cinema tografì-
c he.
Aspettiamo suggerimenti da tutti voi.
P er inta nto sfogliate questo primo num e-
ro con un pizzico di benevolenza.
Miti, Religioni e Nuove Religiosità
di Eugenio Fizzotti
a nno all'occh io per un
comportamento talvolta
astruso, per un modo di
vestire spesso anacroni-
sti co, per delle abitudini
controcorrente (rinuncia
al fumo, a ll 'alcool, a lla
carne, al gioco d 'azzar-
do ...), p er c accettano passivamente
che qualcun a ltro decida con c hi posso-
no e d evono sposarsi. Sono veramen te
matti, o fanatici, o plagiati?
Appartengono a lla catego ri a dei "malati
di m e nte", bisognosi di un intervento te-
rape uti co forte, o add itano un cammino
diver,so per uno svilu ppo nuovo dell'u-
manità e de ll a religiosità?
. O ccorre rico noscerlo: g li adere nti ai nuo-
'vi movime nti re ligiosi pongono domande
molto serie, perché il loro stil e di vita
colpisce, così ~o m e colp isce il sapere c he
n ella storia di molti di loro s i intreccia n o
d elus ioni, traumi, cris i es isten zia li, ma ni-
festaz ioni isteri c he, fo llie.
Accostando li sen za pregiudizi, ma ni fe-
stano forti legami di intimi tà, un codi ce
ling ui stico comune, un in aspettato atteg-
giamento d a "iniz iati". Allo stesso modo
risalta subito il valore da essi attribuito
a ll 'impegno per l'edificazione g adesso
di un "regno " e, qu indi , di una cultura
basata su valori spesse volte molto "d i-
versi" da q uelli propri del mondo tecno-
logico.
Appar e inoltre evidente in essi il rifiu to
de ll 'ambiente r elazionale precedente con
i suoi valori (o pseudovalori) e le su e
tradi zioni , ass ieme a meccani smi di r i-
mozione e di negazione che vanno ben
d'accordo con la ri ce rca dell a libertà in-
teriore. E non ma nca uno stato di "rina-
scita" che raffo r za il senso de ll a propria
soggettività, sia pure in forme talvolta
mo! to narc isistic he.
E c he dire d ei d ati emoziona li , quali un
mig li oramento dell a salute p sicofìsica, un
a um ento de ll e capacità relaz ion a li, più
profonde capacità di introspezione, una
più luci d a co noscen za di sé e delle pro-
prie potenz ia li tà? Come pure il supera-
me nto della dipend e nza dall'alcool o dal-
la droga, oppure il ristabili rsi di nuovi
equilibri affettivi?
Lo spettro d i motivazioni, come si vede,
è quanto m a i a mpio. Aderi sce ai nuovi
mov im enti religiosi c hi si sen te em argi-
nato, disadattato, rifiuta to, c hi cerca un
gr uppo c he esp rim a calore e affetto, chi
se nte il bi sogno di un c hiaro e preciso si-
ste ma di pensiero c he dia sic urezza. Ma
lo fa a n ch e la persona c he non trova nel-
le chi ese istitu zionali lo spazio a deguato

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Intervista agli
organizzatori
de l co ngresso
Manifesto del
Congresso
per esprimersi, per confrontarsi, per im-
pegnarsi, che non riesce a progredire
nella realizzazione spirituale per man-
canza di una guida, che vede mortificata
la propria aspirazione a vivere gioiosa-
mente la ricerca della felicità.
Non è a llora solo un disagio psichico a
favorire la "migrazione" verso i nuovi
movimenti re ligiosi. E non è vero c he i
nuovi adepti hanno forse più bisogno di
un terapeuta che non di un sacerdote che
parli loro di Dio e li aiuti a incontrarlo
personalmente e comunitariamente.
Ci sono, è vero, frattw·e psichiche pro-
fonde che invocano una guarigione. Ma
le religioni hanno sempre unito il dono
d e lla salvezza spiritual e a intercess ioni
per il ristabi lim e~to della salute fisica (e
psichica). E non è str a no che oggi, in un
mondo frammentato e spersonalizzante,
l'uomo cerchi sicurezze e fonti di calore,
e si rivolga a chi gli promette un loro
conseguimento per strade nuove.
Tutto ben e, dunqu e? Ogni religione è
buona purché faccia star bene? Sarebbe
da ingenui pensare così. Ma sarebbe
ugualmente errato conservare un atteg-
giamento di paura e di difesa, con attac-
c hi viscerali e inco ns ulti. È invece im-
portante accogliere l'appello dei nuovi
movimenti religiosi a saper cogliere il di-
sagio reale d ell 'uomo di oggi, a ricono-
scere i segni di un cammino di crescita,
ad attivare spazi reali di cond ivisione, a
far sperimentare nuovi modelli di espe-
ri en za religiosa. È l'unica strada per un
in contro capace di trasformare sul serio
una vita.
Utile o Futile?
di Danilo Leonardi
ono sb u cati da lla nebbia, in
una sera d'inverno a M_i lano:
erano Fabio e Michelino, due
dei so lerti organizzatori del
convegno "M_iti - religion e e
nuove re ligiosità". Dopo un
primo tentativo, frustrato da l-
la terribi le a llu vione che nei
m es i scorsi ha colpito le regioni d el nord
Italia, fìnalmente riesco a incontrare
qualcuno che mi spieghi come e perché i
giovani cooperatori italia ni abbiano deci-
so di organizzare un'assise dal tema così
impegnativo e - noi lo confessiamo - un
po' fumoso.
Sono due ragazzi simpatici, l<abio e M-
c he lin o e di buon grado attaccano a par-
lare : guarda che il gruppo organizzatore
è formato da una ventina di persone pre-
se da tutte le regioni (noi salesiani le
c hiamiamo ispettorie) italiane. Un grup-
po di gente in gamba che cammin facen-
do si è affìatato, puntando dritto allo sco-
po: organizzare un vero e proprio evento
che lasci una traccia indelebile nella v ita
dell 'associazione. Lavoriamo già da tem-
po - prosegue Fabio - quasi in simbiosi
con il comitato dei coordina to ri (cioè l'in-
sieme dei coordinatori ispettoriali, riuni-
to in assemblea). Tutti i nostri incontri
periodici, iniziati nel febbraio 1994 a Ro-
ma, si sono tenuti in contemporanea con
quelli dei coordinatori, cui abbiamo chie-
sto consiglio e consenso sulle nostre ini-
ziative; ins ieme a loro abbiamo scelto il
tema del convegno. Non ci siamo trovati
subito d'accordo: per qualcuno puntare
su una tematica che non facesse riferi-
mento esp litico a Don Bosco e alla sale-
sianità poteva costituire un problema,
ma poi si è fatta una sce lta che ha reso
contenti tutti, proprio nel nome di Don
Bosco: se volete che i giovani amino
quello che voi amate, cominciate ad
amare quello c he loro amano. Se c'è una
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realtà c he se n za dubbio i g iovani a mano,
qu ell a è la mu sica con tutto il su o corol-
lario d i mi ti, di v i e te nde nze. A bbi a mo
pe rcorso un itin e i-ario boschiano: partire
dal di sagio e da ll a probl e matica d e l mon -
do gi ova nile, imm e rge rsi in qu es ta rea ltà,
pe r ril a ncia re una Spe ra nza N uova.
N e ll e nos tre inte nzioni c 'e ra anch e q uella
di stim o lare un a rifl ess io n e all 'inte rno
d ei nostri ce nt ri : q ua n to a bbi a m o a c uore,
davve ro, il mond o giova nil e con i s uoi in-
teressi, i s uoi mi ti, i s uoi fe nome ni , il s uo
linguaggio ? C'è una sens ibilità a ute nti ca
nei coope ra tori , oggi , pe r t u tto c c he
ruota intorno a i nos tr i g io vani? Come
posso comuni care con loro, se le mi e
id ee, i mi e i g usti, le mie modalità es pres-
sive so no di s ta nti mill e mig lia d a una
sensibilità giovane? Sa ppia mo che l'età
non è qu estio ne me ram e nte a nagrafì ca; si
tra tta di mantene re g iova ne il nostro c uo-
re e no i vogli a mo aiutare l'assoc iazion e a
compi er e qu esta saluta re operaz ion e.
Qu es to, dunqu e, è sta to il cammino pre-
pa ratorio al con vegno, ma ora che s i v a a
ce le bra r lo, qu a li sono le vos tre a ttese ?
Chi ed o a ncora io con la s per a nza di co-
g li e re nuo vi sp un t i di di a logo. Fa bio e
Michelino non si fanno pregare e con
chia 1~ezza mi di cono: Un a cosa ce rta-
m e nte non la vog liamo: c he il con veg no
fìni sca il giorno d ell a s ua c hiu s ura . N on
ci bas ta c h e a S asson e a rrivino trecento
giovani; vorremmo che una sa lutare scos-
sa e le ttri ca si propagasse ovunque c'è un
coo pe ra tore salesia no . Au spic hi a mo che il
co nvegno di venga un a pietra miliare pe r
il ril an cio d e ll a nos tra Associaz ione".
Approvo se nz 'altro le intenzioni di F a bio
e Mic he lin o . Mi in fo rma no a n c h e di ta n -
te a ltre ini ziative che qui, per motiv i di
s pazio non posso riportare.
Si è puntato a res ponsabilizzare gli
in cari cati isp e ttoria li a ffìd a ndo a
ognuno di essi un in carico. Il Pi e-
monte s i è occ up a to della segrete ri a
del convegno, preparando le griglie
di la voro e conta tta ndo di ve rs i is tituti
di credito per ave re i ma te riali di
can ce ll e ria, I'is p e ttoria Lig ure ha c u-
rato l'accogli en za e l'ammini strazio-
ne, la Veneta Ovest la Liturgia, la
Ven eta Est ha preparato i libretti dei
can ti, la Rom a na doveva conta ttare e
incontrare i relatori d el convegno e
a ll es tire un punto di diffu sion e edito-
ri a le in co lla boraz ione con la LDC.
In somma ness uno è rim as to con le
mani in mano, a n c he se il lav o ro è
s tato lungo e talv o lta gravoso.
N on dimenticano di dire che con loro
ha nno colla borato alla buona riu sc ita d el
convegno a nc he Cri s tina, Mar ta, Ful v ia
e Laura, Pao lo, Chiara, Lu ca , Michele e
Mi c hel a; e poi Gia mpiero, Anna , Gae ta -
no e Maurilio. A tutti va il nos tro g razie .
D . Leona rdi
Un saluto a Roberto LORENZINI
nuovo coordinatore generale
Il Rettor M agg io re co n a ll a
s ua d es tra il nu ovo
coordin ato re ge nera le
e a ll a s ua sinis tra il
coordin a tore usce nte
4
Robe rto Lore nz ini , 44 a nni, coo pe ra tore
sales ia no di Gard a (VR) , è il nu ovo
C oo rdin a to r e ge nera le d e i CCSS. D esi-
gn ato d a l Retto r Maggio re dura n te la
Cons ulta mo ndi a le e le tt iva te nuta a fìn e
Ag osto '94 a Cas te ll a mm a re di Sta bi a e
Pacogna no (NA), succede a Paolo Sa n-
to ni d e l q ua le a bbi a mo a pprezzato l'af-
fe ttuoso sa luto s ull e pagine di «C oo pe ra -
tores » ( n. 6, O tto bre-No ve mbre '94). Ro-
berto è sposato, ha un fì g li o, è in segna n-
te di lette re n e lla scuola medi a e v ie n e
da ll'es pe ri e nza di Coordinatore l s pe tto-
r ia le d ell a «Ve neta Ovest».
G li a ug uria mo Buon Lavoro pe r gli a nni
di fo rte impegno c he lo a tte ndono e ci
a tte ndono in una fase di nuove e impe-
g na ti ve s fìd e p e r l'A ssoc iaz ion e e p er
tutte le realtà di impegno ecclesia le e
socia le .
Aug uri a nc he ad Angelo Monta lb e tti,
coordin a tore is p e tto ri a le d ell a Lomba r-
di a, nominato a mmini stratore d e ll a Con-
s ulta Mondiale.

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A conclus io ne
de ll 'a nno
della famig li a
l'Associaz ion e
dei Cooperatori
s i in terroga
Un momento
d e ll 'in co ntro
mondi a le de ll a
fa mig li a
co n il Papa
Quanto resta della Famiglia
di Pompeo Santorelli
egli occhi e nel c u ore
a bbiamo ancora v ive le
1mmag1n1, I S U0111 I co-
lo ri del crepuscolo ro-
mano sulla grande as-
sembl ea de ll a famiglia
con il Papa in piazza
S. Pietro, qu e lla se ra de l
9 ottobre u . s.
I riti e le grandi celebrazioni sono finiti.
L'an no inte rnazionale dedi cato a ll a più
grande istitu zione naturale e profetica ha
av uto il s uo cors o . Sull a p assere lla ab-
biamo visto sfi la r e maest ri ·e avve nturie-
ri. Dotti i primi - e tra essi anche a lcuni
saggi - spavaldi e sen za scrupoli i secon-
di. Conflitto p ermanente c he vede schie-
ramenti opposti in qual siasi vicenda
uma na, m a c he in tema di famig lia ass u-
m e un a va le n za capital e . Mo lto è stato
d etto, molto si è scritto. Cosa rimane e
qu a le impegno p e r il Futuro a salvaguar-
dia d ella cellula v ita le d e lla società?
Al cune vie tortuose proposte e ripropo-
ste continuamente fanno d ella famig lia
un o str um ento di affermazione personale
o di prestigio; di soggetto a l quale v iene
prese ntato un mod ello id eale c h e il più
dell e v olte non trova riscontro n ell a
realtà; di potenziale "cliente" davanti al
qual e scio rinare il catalogo illu str ato del-
le vanità, de ll e inutili tà e d e ll e dan nos ità
masc he rate di effi c ie nza, c ultu ra e di
modernismo.
Altre strad e, invece, meno appariscienti
ma s olide, s icure e d i provata espe rie nza
subi scono l'annebbiam e nto prodotto da
gua nto d etto prima e possono sorgere
serie difficoltà nella ricerca della giusta
rotta. Incidenti di percorso possono ca-
pitare a c hiunque, ma su questo sentiero
o s i è indiri zzati b e ne o s i pe risce mise ra-
mente.
Al di di riferimenti sp ecifici, di citazio-
ni e di verit1he dei bila nci più o meno po-
sitivi di quest'anno una sola cosa rimane:
se a bbiamo capito non ci resta che agire.
La lettera d e l santo Padre alle famig li e la
di ce lunga sull 'argomento. Leggiamola,
meditiamola, mettiamola in pratica. Pri-
ma nel nostro nucleo familiare, poi con
generosità lanciamoci ver so g li altri.
Come Associazione vi en e e merge ndo da
più parti una iniziativa che si ric hiama
a lla esp erie nza spagnol a degli Hoga r es
Don Bosco (I ) _ Facciamola nostra, calan-
dola e adattandola a lla specificità italia-
na. È una buona cosa! Servirà insieme
a lle altre salesianità per var care le sospi-
ra te soglie della spera nza.
( 1) Hogares D. Bosco (Focola ri Don Bosco) ri-
stretto numero di nucl e i familiari circosc ritti al ca -
seggiato o a l ri o ne dove s i ab ita , coord inato e a ni-
mato d a un responsab il e la ico (coope ratore) e da
un sace rd ote.
PASQUAIN
TERRA SANTA
Pellegrinaggio Nazionale
dei Cooperatori
12 - 19 Aprile 1995 "
5

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Un laico
cooperatore
modello
di santità
I cardinale Carlo Maria Martini,
Arcivescovo di M_i lano, lo scorso
novem bre, presso l'Auditor ium
don Bosco, ha presieduto la pri-
ma sessione del Processo diocesa -
no di canonizzazione del Servo di
Dio Attilio Giordani, cooperatore
salesiano. Molt i giovani che fre -
quentano l'ambiente salesiano si doman -
deranno che cosa ha fatto di buono
Giordani da meritare, quando il Signore
vorrà, l'onore d egli altari.
Attilio è stato una pietra viva che si e
adoperato per la costruzione di un edifi-
cio spirituale nel mondo della gioventù.
Nato a M_ilano il 3 febbraio 1913 si di-
stingue ben presto per la sua grande
passione per l'Oratorio. Delegato aspi-
ranti di Azione Cattolica, catechista a~i -
matore, cura la li turgia, la formazione, il
gioco, il teatro, ma soprattutto ama Dio
con tutto il cuore e trova ne lla v ita sa-
cramenta le, n ella preghiera e nella dire-
zione spiritual e la risorsa per la vita d i
Grazia. Ne lla Milano d el benessere eco-
nomico individua, con fin e sensibilità, i
ATTILIO
l~ Giordani
cooperatore salesiano
e seminatore di gioia
Renzo Giustini
cosidetti 'nuovi poveri', cioè i malati, i
disadattati, g li ex carcerati, i drogati. Per
combattere la fame, la miseria il sotto-
sviluppo fa de lla sua vita una continua
offerta a Cristo app licando alla lettera la
frase evange lica: «Qu alsiasi cosa farete
per i poveri, i malati gli emarginati lo
avrete fatto a Me ». Il suo grande spiri to
di fede v iss uta lo porta a istituire q u ello
che può considerarsi il suo capolavoro
pedagogico, «La Crociata della bontà».
Coinvolge la parrocchia, il quartiere, i
ragazzi e le loro fam ig lie, la scu ola, gli
anzian i e g li ammalati, nello spirito evan-
geli co dell'amore e d ella bontà. Ai giova-
ni di ceva: «Carissimi, il Signore c i aiuti a
non essere bu oni 'alla buona', a vivere
nel mondo senza essere del mondo, ad
andare contro corrente. Sono venuto a l-
la conclusione di non combattere a paro-
le ma co n l'esempio d i vita critiana e
conqu istare g li a ltri attraverso la carità
di Cristo secondo lo spirito di don Bo-
sco».
«A lla fine degli anni '60 Attilio - sposato
con la sua cara Noemi - vede i figli vive-
re un cristianesimo impegnato, intenti a
lavorare per i leb b ros i del Terzo mondo.
Il suo grande spirito di fede vissuta lo
porta, insieme con la moglie, a raggiun-
gere il figlio Pier Giorgio, ne l frattempo
partito per l'Operazione Mato Grosso,
fondata dal salesiano don Ugo De Cen-
s i. Il 18 dicembre d el 1972 a Campo
Grande nel corso di una riunione, parla
con entusiasmo e con ardore del dovere
di dare la vita per gli altri affermando
c he «la nostra fede deve essere v ita, co-
me dire c he le cose in c ui cred ia mo dob-
biamo v iverle ». Al termine di queste pa-
rol e si sente venir meno, appoggiç1..-iJ..ca-
po sulJ.e..iP~:!,~{t~fdcit l.Jgo~ef}p _!.~-?~'po
ir.e ,,éll· figlio: «Pier f/A~çgf, " contm ua
'' " ~ e.~J.a;ggio phe,ç?ct'rap1o nostro
'·' \\t •èoop erafJ?i~ al'e,siani, a i
'.?scil;o: e' un 1. mpe'grt'o sac ro,
~ofit" ueremo a seguire
· tracci o. Don Ange-
di Atti lio
ni resta
no indi-
a guida;
a nge lo
utto un
i nostri
n ai~ er
ta
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...
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l».
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Giornate di
Studio
per Coordinatori/trici
e Delegati/e
lspettoriali
Vita dell'Associazione
a cura di Antonello Girini
Il a fine del mite Ottobre
romano della Pisana si so-
no svolte le «giornate di
studio», importa nte mo-
mento di incontro e verifi-
ca tra D e legati/e e Coordi-
natori/trici ispettoriali del-
['Associazione .
Generalmente il terna fondamenta le su l
quale esse sono imperniate è la «forma-
zione » che in un'associazione come la
nostra, a stretto contatto con il mondo
giovanile, assume un carattere perma-
nente e primario. Oltre ai momenti for-
mativi c'è l'opportunità di fare conoscen-
za con i nuovi rappresentanti ispettoriali
che possono essere cambiati e di con-
frontarsi sui problemi e sulle prospettive
d e l l ' A s s o c i az i o n e.
Uno degli obiettivi dell'anno '94 è stata
la proposta di revisione del regolamento
interno alla Conferenza Nazionale dei
CCSS italiani ch e si è ritenuto opportu-
no rivitalizza re dopo a lcuni anni dalla
sua prima entrata in vigore. Ricordiamo
che quella italiana è una delle poche
realtà dei Cooperatori nel mondo sale-
siano, nella quale è stata costituita una
Conferenza Nazionale per garantire una
maggiore funzionalità nel coordinamen-
to della vita dell 'Associazione. Una équi-
pe di lavoro ha vagliato i contributi e i
suggerimenti provenienti dalle varie i-
spettorie sintetizzandoli nella versione
proposta che sarà definitivamente e
mendata e votata, al l'interno della Con-
ferenza, per la s ua entrata in vigore.
Un altro meritevole lavoro dei parteci-
panti è stato lo studio critico del manua-
le per i dirigenti dell'Associazione, già in
vigore «ad experimentum ».
Molti i temi, gli s punti, le proposte, le
decisioni sul tavolo (es. stabilire, su
mandato d ella Consulta Mondiale, i tem-
pi e i modi d e ll e celebrazioni per il I cen-
tenario del congresso dei Cooperatori
Salesiani tenutosi a Bologna nel 1895);
c hi ha avuto modo di osservare i lavori
ha colto il clima attivo e consapevole che
utilizzava al 100% il tempo a disposizio-
ne.
Un elemento da sottolineare, em erso dal-
le giornate, è il progressivo m a nifestarsi
dell'autonomia nelle de cisioni de lle varie
ispettorie e dei settori all 'interno dell'As-
sociazione. Pur rimanendo presente l'esi-
genza di un coordinamento a live llo na-
zionale efficace ed arricchente, è in atto
un decentramento operativo che può
avere sviluppi proficui in termini di snel-
lezza e incisività dell'azione dei Coopera-
tori su lla base delle specifiche esigenze e
capacità ispettoriali. Ne potranno inoltre
de rivare idee, stili di lavoro e proposte di
modelli reciprocam ente stimolanti. Due
esempi per tutti: il p lu riennale lavoro
dell'Ispettoria Sicula al sussidio formati-
vo su lla fam ig lia e il congresso nazionale
GGCC in programma a Sassone (Roma)
dal 5 all'8 Gennaio '95, ideato e organiz-
zato in piena autonomia dal settore gio-
vani tramite un gruppo di lavoro nel
quale erano rappresentate le varie ispet--
torie italiane.
Hotel "Don Bosco"
Fo ntanazzo
Fontanazzo '95 Val Di Fassa: 11-18 Febbraio '95; 4-11 Marzo '95
L'associazione offre ai Cooperatori Sale-
siani, ai loro familiari, ag li Amici di Don
Bosco l'opportunità di un soggiorno se-
r eno in clima di am icizia e spirito salesia-
no nel c uore de ll e Dolomiti, ai piedi d ei
gruppi d e lla Marmolada, del Sella e d el
Sassolungo.
A due passi d a Campitell o Di Fassa e
Canazei, in zona sc iistica fornita di mo-
d e rni impianti di risalita. Il soggiorno è
organizzato e prevede oltre a l serv1z10
religioso, escursioni, giochi, iniziative
sportive.
Informazioni dettagliate e il modulo di
iscriz ione possono essere ri chiesti nei
giorni di Lunedì, Mercoledì, Venerdì
dalle ore 9,30 alle 13,00 all'Associazione
Cooperatori Salesiani, Ufficio Naziona-
le, Via Marsala, 42 - 00185 Roma, Te!.
06/446.09.45 - Fax 06/444.10.91.
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[I 1995 sarà l'a nn o del
cinema. In qu esto ann o
ce ntena ri o cureremo delle
segnalaz ioni cine mato-
gra che per la fa mig lia,
co nvinti che a nche il
cin ema può media re un a
propos ta di valori.
CINEPROPOSTA
a cura di Severino Cagnin
Il Re Leone
Tren tad ues imo fìlm a nim a to d e lla pro-
du zion e Walt Di..111ey , se mpre più ela bora -
to e so rp rend e nte d opo c h e le tecni ch e
de i co mp ute r e d e lla v id eog ra fì ca ha nno
sap uto d a rc i le irres is tibili sce n e di Sire-
neÙa, La Beffa e la BeJti.a, A!adùi. Ol t re a ll e
sofì st icate tecn o logie multim edia li v 1
ba nn o lav ora to 6 00 tec nic i ed a rti sti.
L a s tori a d e l leo ne Kimba a lle pend ic i
d el Kilim a n g ia ro in A frica no n è ta nto
importante. Straord in arie sono le m esse
in sce na d e i paesaggi, le g ure d e i p rota-
go ni s ti (ma a nc he de ll e co m parse seco n-
da ri e), i colo ri v ivac i ed esp ress iv i, ora
dramm a ti ci o ra rasse re na nt i, e so p ratt u t-
to il r itm o de l movim e n to de ll e sequ e nze.
Oggi lo spettato re, a nc h e ba m b ino, r i-
c hi e d e ve loc ità, cam b io imm e di a to e
ina tteso de l fotogra mm a, so lu z io ni sem-
pre nu ove e spettacola ri in fo ndo la
di f'fì coltà a r ifl ettere? si pa ragoni questo
t ipo di racconto, ad esempi o, co n l'a nalo-
go Libro Je!La_9ùuz_9!a) .
Altro ele m e nto di impatto es pressivo è la
colo nn a musicale: piace rà a p iccoli e
gra ndi. Tim Ri ce, il signore d e l mu s ical,
ba scritto i testi d e ll e c inqu e can zoni per
E lton John , e H a ns Zimm er (auto re de l-
le col o nn e sonore di Raùz il1an, Green
Card, A JpaJJo con Dawi... ) ha c reato sono-
rità affascinanti, più cori zulù .
D isc ussa la sce na in c ui il g iova ne leo ne
ass is te a ll a morte d i papà M u fasa sotto
g li zoccoli d i un a m a~d ri a infu r iata. Ma
forse fa parte d e ll a p u b bli cità: in fa tti I L
Re Leone ha g fra ntum ato i reco rd di
ALa'Jùz .
IL RE LEONE: fìlm di a nimazio ne. Regia
d i Roger AJ le r s, prod. USA 1994, mus i-
c h e d i T im R ice e H a n s Z immer .
Ediziorie. Cooperatori Salesiani
Ed izione speciale curata
da lla Conferenza Nazionale
Via Marsala, 42 - 00l.85 ROMJ\\
Tel. 06 - 44.60.945
Fax 06 - 44.63.6 14
Conro Corrente 45256005
Re,,p011Jahile: D. Gianni Filippin
Lay-Out: Fabrizio Emig1i
Tip. "Borgo D. Bosco"
00171 Roma - Via Prenestina, 468
Tel. 06 - 21.80.26.40
Gennaio 1995
@
Genesi
La Creazione e il diluvio
No n è un f-ìlm co me di soli to s i in te nde,
un i-acconto c ine m a tografì co, co n a ttori
e vice nd a in ve ntata . M a le qu a lità di
questo racco nto p e r immagini so no così
a lte ch e il ri s ultato, a ll a fìn e, batte in
soddisfaz ione e grad im e n to i miglior i
film di az io ne .
L a foto grafìa e la cos tru zione d e lle se-
quen ze so no isp irate ad un a inn ocen za
primitiva; in ciò il regi s ta è favo ri to d al
paesaggio n o rda fri cano e dall a ge n te co-
mun e, co n tadini e pasto ri d e l JVla rocco,
d ove ha g irato accura ta me n te le sce ne.
Ma p revale il g u s to ti p ico d e ll a p oetica
di Olmi , ch e s i avvale di un a isp irata
sce lta d i vo lti, d i ogge tti, di luc i, d i ogni
mom e nto d e l g io rn o e di pa r ticol ari an i-
ma li e veget ali. Olmi to r~ a a nco ra un a
volta, do p o L'albero degLi:::occoli e tante a l-
tre prove fino a Il Jegreto JeLBoJco Vecchio
e a Lwz,90 iL .fùune a g uardare a ll a realtà
co n g li occ hi s tu p iti de ll 'infa nz ia. Un ico
attore profess io ni s ta è Omero An to nu tti,
ne lla p a rte prin cipale d i narrato re, sem -
pli ce e solenn e nel vo lto e ne ll a v oce .
Il racconto bibli co è pe rfettam e nte tra -
d otto in immagini con n o tevol e cap ac ità
di su gges ti o ne e co n fe d eltà a l tes to sa-
cro e a llo spirito d ell a GeneJi. Pe r c ui
sen za forza ture appa iono t em atic he di
fo rte a tt ua lità, com e il primato di Di o, il
com p ito d e ll 'uom o di ri ~p e tta r e il creato,
(co n inse r ti di a tt ua li ecolog ica) , la sa-
cr a li d e lla v ita, com e ne l be lli ss imo fì-
na le.
GENESI - La creazione e iL Jd,wio (I talia ,
1994). R egia e scen eggia tura di E rma n-
no Ol m i. C o n : Omero A nto n ut_ti e gente
comun e d e l p opolo m a rocchino. Foto-
g ra fì a di E rm a nn o Olmi . M u sica di E n-
ni o Mo rrico ne. Dis tribu zion e: Is tituto
Lu ce . C lass ifica d ella C NVF: mccoman-
JabiLelpoetù:o.
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