NUOVO
REGOLAMENTO
Conoscerlo bene per viverlo
"COOPERATORE,
DIMMI CHI SEI!" -.
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Don Mario Cogliandro
La Famiglia luogo di crescita armoniosa
Piazza S. Pietro, 6 maggio. Udienza del Papa alla Gio-
ventù salesiana (più di 30.000) e storico discorso. Un pic-
colo settore, però, è riservato ai 600 partecipanti al Con-
vegno indetto dalla CEI per coppie di sposi - in gran
parte giovanissime - e sacerdoti impegnati nella pasto-
rale familiare diocesana. Giovanni Paolo li definisce la
famiglia «luogo di crescita armoniosa», quasi conti-
nuando il discorso di Pueb/a: « ••.la famiglia è oggetto di
tante minacce, con campagne favorevoli all'aborto, al-
l'uso di pratiche anticoncezionali, al divorzio. Fate ogni
sforzo affinché vi sfa una pastorale della famiglia, con la
certezza che l'evangelizzazione nel futuro dipende in
gran parte dalla chiesa domestica».
Ben nove articoli (su 22) del Nuovo Regolamento ri-
guardano la Famiglia. 2 e 3 pal'tono dai «valori» per
puntare sulla «chiesa domestica». Due fonti energetiche
ne alimentano la crescita sul versante umano e cristiano:
l'amore e la Grazia. Nel singolo e nella coppia, nel com-
portamento individuale e nella collaborazione, nel dono
all'altro e nella testimonianza, nel vicendevole affetto e
nella comunione di preghiera.
Nell'art. 8,3 tutta la problematica pedagogico-formati-
va della famiglia è indicata come campo della missione,
per ciascuno secondo il proprio dono. TI 9 torna sulla
maturazione (è più che crescita) nei due versanti: dal
gusto dei valori all'educazione per l'incontro col Risorto.
Il 10,4 postula una presenza attiva di Cooperatori qualifi-
cati negli organismi che si prefiggono il servizio alla fa-
miglia. Il 15, che introduce tutto il capitolo sullo spirito
salesiano, dà la famiglia come luogo privilegiato per vi-
verlo; il 77 esige improntati ad amorevolezza i rapporti
coi familiari, e il 19 invita a sviluppare i valori delle bea-
titudini come servizio alle persone con cui viviamo. Nella
formazione occorre dare una parùcolare importanza, di-
ce l'art. 20, a una conveniente preparazione alle proprie
responsabilità nella famiglia, e mantenersi aggiornati co-
stantemente.
Non mancano i sussidi e le iniziative per questa for-
mazione permanente. Nel Congresso mondiale dei CC.SS.
il tema Famiglia è stato studiato ai vari livelli e è sfociato
nella relazione di I. Bameto e nelle conclusioni pratiche
(cfr. «FORZE VIVE», pagg. 89-109 e 183-186). Rileggere
quelle pagjne, ricche di esperienze del passato e di orien-
tamenti per l'avvenire, verificarle con la realtà concreta, e
avere la sincerità di riconoscere i vuoti e i pieni di questo
triennio, è il minimo che possiamo fare per non cadere
nella retorica delle parole scritte. Anche il Piano di lavoro
79-84, le Linee programmatiche del Rettor Maggiore (cfr.
Cooperatores n. 24 e Boli. Dh-igenti sett. '78) e il progetto
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J. Aubry
Sorella e fratello carissimo,
i mesi d'estate sono, per un Cooperatore, un tempo privile-
giato. Proprio perché sono un tempo di «vacanza•· e cioè di
necessario riposo e di largo respiro dopo dieci mesi di duro
lavoro. Mi sembra che la fortuna offerta dalle vacanze è di poter
cambiare ritmo, fare cose che l'incalzare delle occupazioni
quotidiane non permetteva di fare, scegliere quindi, e poter
esprimere meglio la propria anima profonda.
E forse la più bella di queste possibilità offerte è di aprirci a
relazioni nuove o di permetterci di approfondire le relazioni già
esistenti. Personalmente, posso costatare che parecchie delle
amicizie più profonde sono entrate nella mia vita in tempo di
vacanze, in occasione di attività o di incontri di questo periodo.
Credo che la grazia di Dio non fa sciopero durante questi mesi,
anzi lavora con tanta intensità!
Un Cooperatore non può passare questo periodo come se
non fosse Cooperatore. Ci sono tante belle cose da fare. anche
all'interno delle giornate di vero riposo fisico!
Ad esempio una famiglia di Cooperatori che prende qualche
settimana di riposo in montagna o almare vi trova un'occasione
di più profonda intimità tra tutti i membri, di migliore cono-
scenza mutua, di gioia gustata insieme. E' il tempo in cui gli
strumenti vanno accordati in vista delia sinfonia che si dovrà
suonare durante tutto il resto dell'anno.
Tuttavia, i mesi di vacanza offrono a molti due tipi di attività
privilegiate. /I primo è un preciso e intenso lavoro apostolico, a
servizio di fanciulli, di giovani, di poveri, di genitori stanchi...:
campi di lavoro, colonie estive, missioni in zone popolari, ora-
tori, servizio sociale. ecc.
Meravigliosa occasione di una tipica esperienza: tutto il tem-
po, tutte le forze, tutte le fatiche quotidiane date agli altri, e la
possibilità dicuiparlavo sopra: creare rapporti nuovi, amicizie,
comunione. Esperienza di esodo: uscire da se stesso per cam-
minare verso glialtri!
L'altra esperienza privilegiata è quella di un Incontro nuovo,
approfondito con il Signore stesso, nel silenzio degli esercizi
spirituali, negli scambi di qualche corso formativo, nella rifles-
sione e nella preghiera di giornate di ricerca e di studio, magari
In qualche pellegrinaggio. Il nostro Dio vivente, certo lo cono-
sciamo già. Ma ancora cosi poco! e abbiamo tanto, tanto da
scoprire ancora in Lui stesso e nelle sue esigenze su di noi!
Altro tipo di esodo: uscire da se stesso per camminare verso
Dio!
Fratello, sorella, ti auguro belle vacanze salesiane, che ti
facciano crescere nella doppia comunione con Dio e con gli
altri, che ti rendano più simile a Don Bosco uomo di Dio e uomo
degli altri, che ti apportino la doppia gioia filiale e fraterna.
Prego per te; tu, prega per me.
educativo della bontà non sono attuabili se non si parte
dalla «cellula educatrice fondamentale a cui tutti devono
dare la loro cooperazione» (D. Viganò, Strenna 1979).
Il SINODO del 1980 sarà sui compiti della Famiglia,
oggi. A noi prepararci con realizzazioni concrete. Subito.