Bollettino_Salesiano_199811


Bollettino_Salesiano_199811



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- IL CALENDARIO 1999
di Juan E. Vecchi
GIOVANI:
I PASSI COL PAPA
TURISTI O PELLEGRINI?
I giovani si mettono in viaggio: a piedi, in bici,
in moto, in treno, in pullman, in macchina, in aereo, in nave.
Da soli e in gruppi: sono turisti, esploratori, viaggiatori,
escursionisti, nomadi, viandanti, vagabondi...
11 l_oro _car:i,-
mino e p1u
biologico che
geografico ;
tutta la loro
vita, corpo e
mente si
muove ver-
so una ma-
turità deside-
rata, una libertà _da dispie -
gare, servirsene e goderne.
Perciò la loro rotta è più spirituale
che biologica.
Alcuni sono attratti da miraggi , tra-
scinati alle evasioni o vagano, sen-
za direzione , nei paradisi artificiali .
Altri forse vanno dietro il godimento
che i prodotti della società tecnolo-
gica promettono .
Un giovane non sta mai fermo .
Cammina, corre , si arrampica, si
immerge , naviga sulle rotte virtuali ,
viaggia con l'immaginazione.
Questo movimento ha bisogno
di una bussola che orienti nella di-
rezione giusta.
Perché non si esaurisca richiede
soste di ricarica. Perché duri fino al
traguardo ha bisogno di verifiche e
ricambi.
Roma, Buenos Aires , Santiago de
Compostela, Czestochowa, Denver,
Manila, Loreto , Parigi sono altret-
tante stazioni del percorso giova-
nile di fine millennio; verso il senso,
la vita, la dignità della persona.
Si va, ci si ricarica, si riparte verso
altri traguardi.
Ma i più sono dei pellegrini : del-
la felicità, della verità, della bellez-
za, dell'amicizia. E oltrl;l: dell'infinito,
dell'eterno, dell'Assoluto.
Perseguono un sogno di esistenza
personale che sentono dentro di sé.
Ne fanno già un assaggio e sono
lanciati verso la sua realizzazione.
Vanno alla ricerca· di un senso che
dia ragione delle molte incognite
della vita. Questa, come il giovane
del Vangelo, la vogliono eterna ,
reale, totale.
Perciò si muovono per incontrare
persone nelle quali scoprono pas-
sione di verità e coerenza: capacità
di risposte veritiere, con la parola e
la vita.

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Novembre 1998
Anno CXXII
Numero 10
Alcuni sono luoghi conosciuti
della "esperienza cristiana", antica e
moderna,. Altri non sono caratterizzati
da fatti cristiani particolari. Forse
rappresentano le sfide che il mondo
pone oggi al Vangelo : la secolariz-
zazione, la solidarietà verso il mon-
do dei più poveri , la globalizzazione.
ln copertina:
Scenari del tutto nuov i
per gli oratori
del UJ millennio:
sempre più multirazziali
sempre più plurire ligios i.
Qua le educaz ione?
14 ON UNE
Salesiani: strade virtuali
16 COPERTINA
Oratori: nuo vi scenari
18 MISSIONI
Ucraina: sogni e realtà
20 ATTUALITÀ
L 'Expo internazionale di Lisbona
IL BOLLETTINO SALESIANO
Mensile di informazione
e cultura religiosa edito
dalla Congregazione Salesiana
di San Giovanni Bosco
DIRETTORE :
G IANCARLO MAN IERI
Redazione: Maria Antonia Chinello •·
Nadia Ciambrignoni • Giancarlo De Nicolò
Franco Lever Francesco Motto • Vito Orlando
di VITO ORLANDO
di CARLO NANNI
di MARIA ANTONIA CHINELLO
di SEVERINO CAGNIN
RUBRICHE
2 Il R e/tor Maggio re - 4 Il p1111/o giova ni - 6 l ettere al Direttore - 8 lii Italia & n el mo11tlo
- 11 Commemorazioni - 12 PGS, Salesian youth games - 23 / nostri morti
C'è qualcuno che indica stra-
de: Giovanni Paolo Il. I giovani han-
no capito il suo linguaggio e i suoi
segni : un feeling, una sintonia, una
fiducia che produce orientamento.
C'è una energia che mantiene la
velocità: la fede in Cristo, via, verità
e vita. Egli per primo si è "mosso"
verso di noi . Si è fatto pellegrino
accanto ai suoi discepoli di Em-
maus, che facevano il doppio cam-
mino geografico e religioso . Egli ci
spiega la Scrittura della vita. Ne è
la chiave e la fonte .
C'è Lina bussola che dà la posi-
zione e la direzione ; lo Spirito che
abita in noi, ci dice quello che sia-
mo e quello che siamo chiamati ad
essere : figli di Dio.
Perciò i giovani si muovono,
quasi d'istinto, come uccelli migratori
verso climi e ambiti dove presento-
no cond izioni favorevoli alla vita.
Collaboratori : Teresio Bosco· Angelo Botta• Erneslo
Gattoni - Giuseppina Cudemo - Graziella Curti -
Margherita Dal Lago - Serdu - Bruno Ferrere -
Sergio Giordani - Antonio Mélida - Jean-François Meurs -
Pietro Moschetto - Angelo Montonati - Giuseppe Morante -
Gaetano Nanetti - Angelo Paoluzi - Alessandro Risso -
Silvano Stracca
Fotoreporter: Cipriano De Marie - Franco Marzi -
Carla Morselli - Guerrino Pera - Pielro Scalabrino
Progetto grafico e impaginazi one :
Ufficio Grafico SEI
Diffusione: Giuseppe Corò (Roma)
IL BOLLETTINO SALESIANO NEL MONDO
Il 8 8 esce nel mondo in oltre 45 edizioni nazionali e
19 lingue diverse (tiratura annua oltre 1O milioni di copie)
in: Antille (a Santo Domingo) - Argentina - Australia -
Austria - Belgio (in fiammingo) - Boemia - Bolivia -
Brasile - Canada - Centro America (in Guatemala) - Cile •
Cina (a Hong Kong) - Colombia - Croazia - Ecuador - '
Filippine - Francia Germania Giappone - India
(in inglese, malayalam, tam il e telugù) - Irlanda - Gran '
Bretagna - Italia - Korea del Sud - Lituania - Malta - '
Messico - Olanda - Paraguay - Perù - Polonia -
..
Portogallo - Slovacchia - Slovenia - Spagna - Sri Lanka i
Stati Uniti - Thailandia - Ungheria - Uruguay -
Venezuela - Zaire.
Edizione Cooperatori. A cu ra dell'Utticio Nazionale
(Mariano Girardi) Via Marsala 42 - 00185 Roma -
Tel. (06) 44.60.945.
Registrazione: Tribunale di Torino n. 403 del 16.2.1949
Direttore Responsabile: Antonio Martinelli
Fotocomposizione: EDIBIT - Torino
Stampa: MEDIAGRAF s.p.a. - Padova
Don Bosco in the W orld
È possibile leggere in anticipo
parte del prossimo numero.
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,.;:~i, Opere Don Bosco, Roma.
.,

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IL PUNTO GIOVANI
di Carlo Di Cieco
DIRI I 11 VIOLATI
Sono almeno 40 milioni l'anno (uno su tre} i bambini che,
specialmente nel Terzo Mondo,
non vengono registrati alla nascita. Restano degli sconosciuti
privati dei diritti civili di cittadinanza nei rispettivi paesi.
P uò sembrare banale , ma Caro!
Bellamy, direttore generale
dell'Unicef, ricorda che , per milioni
di bambini , non essere registrati
anagraficamente significa essere
esclusi dai diritti e dai privilegi che
una nazione offre ai propri cittadini ,
come l'istruzione e l'assistenza
sanitaria. Senza certificato
di nascita, in 20 su 26 paesi
in via di sviluppo , non ci si può
scrivere a scuola.
O Le Nazioni Unite si sforzano
di diffondere la cultura secondo
la quale il progresso di una nazione
non si misu ra in termini economici ,
ma secondo la capacità di rispettare
i diritti dei propri bambini
e dei giovani e di creare società a
misura per loro . Essi rappre sentano
un sesto della popolazione mondiale
e hanno bisogno dell'aiuto degli
adulti per svilupparsi con equilibrio.
O Il 1998 che scivola ormai verso
la fine , celebra i 50 anni
dalla dichiarazion e universale
dei diritti dell 'uomo.
Diritti che non possono essere
disapplicati nei confronti dei giovani .
L'infanzia ha bisogno di speciali
attenzioni. Ce ne sono moltissime a
livello di dichiarazione di principi e di
"carte" e documenti . Una montagna
di parole scritte come sull 'acqua.
O Le cronache lo denunciano
impietosamente ogni giorno.
Non solo le città non sono costruite
a misura di bambino , ossia dei più ·
deboli (cosa che renderebbe più
delizioso per tutti vivere), ma sono
gli stessi santuari di protezione
dell 'infanzia (famiglia, nidi , scuole)
che non di rado si rendono
protagonisti di violenze gratuite
e inaudite su bambini e ragazzi .
Se in qualche paese fantastico
fosse possibile consultare
un 'enciclopedia dello stupro
e dei maltrattamenti fisici e
psicologici , la troveremmo stracolma
di nomi e indirizzi di minori , bambini
e bambine di ogni continente .
NOVEMBRE 1998 BS
Non soltanto genitori naturali
rischiano di trasformarsi in padri
e madri padroni dei giovani,
ma anche educatori e garanti stessi
della legge.
O In alcuni quartieri di periferia
nelle metropoli del nord e del sud
del mondo, si racconta della paura
seminata da bande violente
di ragazzi di strada. E si prendono
provvedimenti drastici,
fino all 'assassinio , per fronteggiarle .
Ma sono tante di più le paure
e le violenze subite dai minori.
La loro stessa violenza può spiegarsi
come un modo di sopravvivere
dentro una società ostile.
O La violenza sui giovani
è lo specchio della nostra anima
segreta. Essi proclamano
la violenza delle nostre società,
delle regole che presiedono
le conviven ze pubbliche e private ,
da dove l'amore è emigrato lontano .
Non è un caso che l'istinto
di repressione e sfruttamento verso
l'infanzia e l'adolescenza si tramuta,
al tramonto della vita, in tentazione
di eliminare i malati e i vecchi.
Non si spiega infatti perché una vita
disprezzata al suo inizio, non debba
esserlo da adulta o in età fatiscente.
O Purtroppo le cose , per lo più ,
vanno invece così: il rispetto
lo si porta non alle persone
in sé ma al ruolo e al potere che
rappresentano nel vivere associato.
I deboli questo rispetto
no·ci lo avranno mai.
E èhi se lo gode grazie alla sua
funzione sociale o religiosa,
lo perde appena lascia l'incarico.
O I soldi e l'amore liberano
da questa maledizione. I soldi
solamente in parte, perché
assicurano rispetto senza stima
e senza amore. L'amore valorizza
e riscalda anche dove la miseria
e la debolezza sono estreme.
Se l'amore si sperimenta da bambini
è difficile, poi, scordarlo.
o

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CONOSCERE PER AMARE. Dio deve essere un.a "costan-
Gentili ss imo direttore, mi te" della vita. Verissimo , al-
chiamo Eli sabetta ed ho 20 trimenti, reso muto, si dissol-
anni . Vi scriv o perché ho capi- ve. Dio è certamente con l' uo-
to, dopo una vita, che non co- mo quando costui vive la sua
nosco Dio. E se non lo cono- vita in pienezza: l'accoglie, la
sco, come faccio ad amarl o? difende, la soccorre, la cura,
Sapreste aiutarmi a togliermi insomma l'ama . .. È la vita
questa sabbia dagli occhi? Mi che parla, non la parola . La
sembra di essere come una parola dice, ma non dimo-
persona che ha una grande ar- stra, la vita non dice, ma di-
sura ed ha davan ti il mare: mostra . Dio è vivere in pie-
quanta acqua! Eppure non nezza la gioia di credere, il
posso berla. È frustrante .: . desiderio di amare, il corag-
Dio deve essere, secondo me gio di lottare, la generosità di
una costante nell a vita .. . è in accogliere e dare. .. E a que-
noi quando con il nostro vive- sto punto ancora una volta
re parliamo di Lui ... Mo lti si devo darti ragione: di cate-
di staccano dall a re ligione per- chesi ce n' è sempre piiì biso-
ché ne ll a loro vita manca la gno.. . come di pane. E non lo
coerenza . .. Io credo che di dim ostro : l' evidenza 110 11 si
cateches i i catto lici ne abbia- dim ostra.
no proprio bisogno, soprattut-
to qu ando si è grandi . ..
Elisabetta , Segni
QUALCUNO CHE MI CA-
PISCA. Gentilissimo diretto-
Cara Elisabetta , chi cerca re, ho dec iso di scrivere al BS
Dio l' ha già trovato... Eque- per vedere se qualcuno mi
sto lo dico con l'autorità di può comprendere . All'età di
sant' Agostino, uno dei "gran- 11. an ni ho perso mia madre, a
dissimi" del firmam ento della 18 mio padre . Siamo rimasti
Chiesa. Questa ansia , questa so li io e mio fratello maggio-
sete che è nell'uomo è ansia e re [... ]. Grazie a una suora
sete di Dio. Tu hai ragione da siamo andati a lavorare a Bre-
vendere quando affermi che scia da Campobasso [.. .]. Io
DON B. J;
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l)IM/N{l/5CDNO
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INVE;Cll-llA
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. Cl~.:I~. l ' )
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non ho terminato gli studi senza senso! Per uno che ha
perché mi sono lasciato anda- f ede rasenta l'assurdo.
re[ .. .]. Vivo con la morte ne l Non hai terminato gli studi ?
cuore, sono affl itto, depresso Termina/il Chi è l'imbecille
soffro. Nessuno mi cap isce, che ti ha detto che a 22 anni
né i miei coetanei le ragaz- hai chiuso il capitolo studio1
ze [... ]. Vorrei conoscere ra- C'è gente che si laurea a 60
gazzi/e ne lla mia condizione, anni! C' è chi ne ha di più e
per confortarci a vicenda [... ]. ancora studia. E sono molto
Penso che i drogati che sono piiì numerosi di quanto pensi!
in comunità si aiuti no a vi- "Non potevo aspettarm i dalla
cenda, così come gli alcooli- vita un simile destino" . scrivi.
sti , i portatori di handi cap Ma che dici? Non esiste la
[. .. ], perché chi non vive il vita, esiste il vivente, sei tu
prob lema non gliene im porta che vivi ; non è la vita che
niente . Ho fede, non potevo muore, sei tu che muori... Per
as pettarmi da lla vita un simile le strade di tutti i giorni si in-
destino! La mia vita non ha contra "il vivente", 110 11 "la
più senso, vedo tutto nero . .. vita", incontri il concreto mai
Andrea, Brescia
l'astratto. Possibile che la f e-
de che dici di avere non ti sug-
Caro Andrea, la tua /et/era è gerisca nulla in proposito?
di quelle che fanno un po' Leggiti qualche vita di san -
paura. No n per quello che ti.. . t' accorgerai come hanno
dici o che stai passando, ma risolto i loro problemi!
per come non reagisci, per
come ti lasci andare, per co-
me non combatti, ti afflosci, ti ANCORA IL "CAMISIN".
arrendi.. . Ricorda: "Ciascu- Ho letto la risposta de l pro-
no è artefice del proprio de- fessor Carlotti .. . Io penso che
stino", è cosa che dicevano i mi ss ionari che operano in
già gli antichi romani pitì di Brasile in mezzo a mi serie di
2000 anni fa , ed è sapienza tutti i tipi siano veramente dei
vera. la vita non è un fardel- santi e che il loro consigli o di
lo insopportabile, ma un dono usare il " camis in" (çfr . giu-
impareggiabile. Impara a ge- gno ' 98 n.d.r. ) sia consig liare
stirti. A 22 anni è un peccato il male minore. Comodo per
mortale "lasciarti andare" , noi , coi piedi al caldo dare
rischi di essere un giovane consigli a chi come ri cchezza
vecchissimo! A 22 anni non non ha nemmeno il " camisin "
hai nulla da perdere , ma tutto e come sodd isfazione ha solo
da guadagnare. A 22 anni non l' incontro casuale con qualche
sei alla fin e ma ali' inizio di creatura al trettanto infelice e
ogni cammino e tu parli come misera. L 'appell o de ll a Chie-
uno che è alla fine. . . a 22 sa ufficiale lo trovo giusto per
anni! Ma che ti prende? Deri la nostra società opulenta, ma
smetterla di compiangerti e di lasc iamo in pace i più debo li
cercare chi ti compianga. De- e ignoranti .. . È forse meglio
vi piantarla di cercare attor- mettere al mondo tanti fi g li d i
no a te qualcuno che pianga non si sa chi , pronti per la
con te. Dicono che "si piange droga, la prostituzione, il fur-
bene in questa valle di lacri- to e a farsi uccidere come pas-
me!" , ma è solo una battuta . seri da poliziotti senza scru-
Quella di cercarsi compagni poli o gettare u n mucchietto
di pianto è la cosa più illogi- di cellule non fecondate?
ca, più stramba che possa ca-
pitare a un uomo. Cercati
Irene, Sa vona
compagni di avventura non di Signora , le sue ragioni. .. sono
sventura. Scuotiti, cresci, pro- ragionevoli. E le comprendia-
grammati... Hai sangue nelle mo tutti. Ma una legge uni-
vene? Aiutati se vuoi essere versale non può.. . non essere
aiutato; lasciarsi affondare universale; non può sancire
nelle sabbie ,nobili quando du e grandi categorie una di
attorn o ci sono mille appigli è quelli che stanno sfa cciata-
NOVEMBRE 1998 BS

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e .o-r . .,-. _;;;) A..11' - - - - - - - - - . me. E lui, per perdonare non
ha fortunatamente bisogno cli
leggi, tanto meno delle nostre
leggi.
- Ho un bel regalo per te ora che hai preso la patente
mente bene e una degli infeli-
ci, ai quali, per dargli un
contentino , si permette di cm-
dare contro la legge! Sarebbe
sancire la divisone , I' ingiusti-
zia, la classe, il privilegio, la
razza .. . Brutti ricordi evocano
questi vocaboli, come ben sa.
(I/on si può eleggere a regola
l'eccezione per il più debole:
qualsiasi persona potrebbe
rientrare in quella catego-
ria ... sarebbe aprire la via a
APPELLI.
Ho iniziato la raccolta di
santini e immaginette. Se
qualche lettore/trice del
BS ne avesse da invimm i,
g liene sarei molto grata .
Anticipatamente ringrazio.
Camprini Paola
via F. Albani, 25
40129 - Bologna
tutti gli abusi. La legge sanci-
sce il diritto universale, il di-
ritto di tutti alla vita , alla vita
non comunque, ma nella sua
pienezza. Dare il contentino a
quei poveretti che, "non aven-
do altra soddi~fazione , alm e-
no diamogli quella!" , non è
molto dignitoso per loro!
L' ingiustizia vera è che esi-
stano queste situazioni, è che
la volontà di potere del/' uo-
mo continui a tenere alcun.i in
condizion i miserabili e apri-
vilegiare altri. Non ci si può
mettere in pace la coscienza
concedendo l' eccezione, il con-
tentino, il "camisin" . Certe
condizioni sono solo l'alibi per
la nostra cattiva coscienza...
Si, Dio è più buono cli noi, e
certamente perdonerà loro
questo ed altro.. . Ma lascia-
mo alla sua misericordia il
giudizio, una legge cosl non
possiamo farla noi a suo no-
CITAZIONI A CONFERMA.
Esimio Direttore,... le cito
Mark Twai n. "Non sono le
pagine bibliche di difficile
comprens ione quelle che mi
inquietano. Mi inquietano pro-
prio le pagine più chiare. Di
quelle difficili non si è in
fondo tenuti a rendere conto.
Di quelle chiare bi sogna farsi
obbligo. Più in generale: non
dar tanta importanza alle cose
che dell a fede ti sembrano
dubbie. Comincia a praticare
quell e che riconosci evidenti.
Procedendo passo dopo pas-
so, col metodo di ava nza re
nel poco ma sicuro, ti troverai
a percorrere tutta la strada".
Scrive don Lui gi Giussani: "Il
mondo è segno di Di o, attra-
verso il mondo Dio non si
rende evidente nel senso im-
mediato del termine. Se que-
sta evidenza ci fosse , nessuno
più potrebbe negarlo. Ogni
uomo sarebbe costretto ad af-
fermarlo irres istibilmente. In-
vece, rendendos i presente at-
traverso un segno , Dio non si
impone a noi . Dio si propone
a noi . L ' uomo deve essere li-
bero di fronte ad esso, perché
libertà signifi ca responsabilità
ne l fare se stess i, ne l rea li z-
zarsi, cioè ne l raggiungere il
proprio fine.
Rinaldo, Navi Ligure
Lo scrivente rifletteva sulla
articolata risposta del teolo-
go Luis Gallo ad alcune que-
stioni poste dal professor Si-
monetta (BS maggio ' 98),
quasi a completarla, se non
abbiamo capito male. La pun-
tualizzazione ci sembra cor-
retta . Siamo cl' accordo , e rin-
graziamo per le citazioni.
Non ci è stato possibile pub-
blicare tutte le lettere per-
venute in redazione. Ce ne
scusiamo . Provvederemo a
suo tempo alla pubblicazio-
ne o alla risposta personale.
OGNI MESE
CON
DON BOSCO
ACASA TUA
Il Bollettino
Salesiano viene
inviato gratuitamente
a chi ne fa richiesta.
Dal 1877 è un dono
di Don Bosco a chi
segue con simpatia
il lavoro salesiano tra
i giovani e le missioni.
Diffondetelo tra i
parenti e gli amici.
Comunicate subi-
to il cambio di in-
dirizzo (mandan-
do sempre la vec-
chia etichetta).
Pe r la vostra corrispon-
denza:
IL BOLLETTINO
SALESIANO
Casella post. 18333
00163 ROMA Bravetta
fax 06/656.12.556
E-mail: biesse@sdb.org
IJS NOVEMBRE 1998

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IN ITALIA&NEL MONDO
SAN FRANCISCO,
CALIFORNIA
CHIARA MONTINI
DAI SALESIANI
MALTA
I LAICI
COLLABORATORI
A PIENO TITOLO
La signora Chiara Montini, fi-
glia di Francesco Montini,
fratello minore di Pao lo VI,
per un ' intera settim ana ha
soggiornato presso la casa
ispettoriale dei salesiani di
San Francisco, mentre suo
mari to il dottor Matricardi
completava due settim ane di
intenso studio d'inglese al
Berlitz Language Insitute.
Grande è stata la gioia dei
confrate lli salesiani , numero-
se le visite che si sono susse-
gui te per l' intera setti mana:
l'arcivescovo monsignor Wil-
li am J. Levada, il reverendo
William E. Swing, vescovo
ang licano della Califo rnia,
cooperatori, cooperatric i, au-
torità, tra cui il dottor Giulio
Prigioni Conso le Generale
d' Italia exa llievo, con la mo-
glie, padre Efrem Trettel, di-
rettore di una rad io diffusa lo-
ROMA VIS
hanno riempito per mesi le
cronac he dei giornali di tutto
il mondo e che poi, come al
UN MEETING
solito, finito lo scoop, hanno
INTERNAZIONALE
perso vis ibilità sulla stampa
internazionale. Ma il proble-
Dal 27 novembre al 3 dicem- ma resta sulla carrie viva di
bre 1998, pensato e organiz- chi ne è suo malgrado prota-
zato dal VIS e dal Dicastero gonista e di chi tent~ in qual-
di Pastorale Giovanile, si ter- che modo di inter~enire in
a Roma un Meeting sui tri- modo educativo pe1' alleviare
stemente fa mosi "Meninos de le loro sofferenze e ricostruire
rua", i ragazzi di strada che la loro vi ta. Come fa nno i sa-
r- - - - - - - - - - - - lesiani in varie parti del mon-
do. Sì, perché i ragazzi di
strada non infestano solo il
Brasile: tutte le naziòni hanno
i loro " meninos ", anc he quel -
le appartenenti al c ivilissimo
occidente. Studiare il fe nome-
s de rua
no per "far emergere alcune
1acboi, de fa Ulle
.,1',~t Cbildren
?
linee ed ucati ve che costitui-
scono ogg i la risposta del ca-
risma di Don Bosco alla si-
tuazione dei Ragazzi di Stra-
da", è proprio di una congre-
gazione come quella salesiana
che è in prima linea in molte
parti del mondo nel tentativo
di educare o rieducare tan ti
infelici abbandonati a se stes-
si e preda di tutti i mali .
cale, ecc. Un'occas ione indi-
menticabile per incontri a l-
trettanto indimenticabili .
MONDO SALESIANO
DON BOSCO NON
FINISCE DI STUPIRE
Siamo ben lieti di dare una
notizia che ci sembra affasci-
nante e sfata il mito di una
presunta misoginia di Don
Bosco che avrebbe rinunciato
ad ogni forma di impegno per
le ragazze, per dedicarsi uni-
camente ai ragazzi. Una pagi-
na del Cagliero a prefazione
della biografia di Madre Mad-
dalena Bonnault di Monet,
fondatrice delle "Fedeli Com-
pagne di Gesù", testimonia
dell ' impegno personale di
Don Bosco per l' educazione
delle ragazze presso questo
Istituto, per il " loro sistema di
educa zione e (la loro) compe-
tenza pedagogica" . Don Bo-
sco dedicò alla "allieve parte
ciel suo ministero sacerdotale
con la parola, col consiglio,
con la divina predicazione e
col promuovere la solennità
delle loro religiose fun zioni,
mediante il servizio dei suoi
Malta risponde a lle sollecita-
zioni della modernità racco-
gliendo sales iani e laici in un
seminario di studio, volto ad
individuare modi e vie nuove
per dar segu ito in maniera
adeguata e moderna alla mis-
sione educativa a beneficio
de i giovani . L'apporto dei lai-
ci è stato fon damentale. I sa-
lesiani di Malta sono in pri ma
linea e offrono all a Chiesa lo-
ca le il loro prezioso e qualifi-
cato contributo per l'educa-
zione e la rieducazione dei
giovan i. Scuole, oratori e cen-
tri g iovanili , una casa dove si
fa accoglienza, preven zione e
recupero costitui scono la pre-
senza sa les iana ne lla storica
isola dei templari. La mole di
lavoro sembra troppo vasta
per i 28 relig iosi presenti ne l-
le quattro opere dell ' isola, ma
sempre più numerosi sono i
coll aboratori laic i che condi-
vidono i progetti e si coinvol-
gono ne lle in iziative, dando il
loro ap porto per portarle a
buon fine. Nella fo to, ragazzi
di un oratori o maltese.
sacerdoti, chierici e piccoli
cantori". Stupefacente! Com-
menta don Castano che ci ha
trasmesso la notizia: "Don
Bosco lasciò la Barolo perché
le sue opere non avevano ca-
rattere educati vo. Accettò di
lavorare tra le 'Fedeli Com-
pagne di Gesù ' proprio per i1
loro impegno educativo". Don
Bosco non fi ni sce di stup ire.
NOVEMBRE 1998 BS

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MENO 15
SCANDICCI, FIRENZE
teatri italiani ed exallievo.
L 'opera illustra i vari aspetti
dell a missione di Don Bosco
EXALLIEVO
(da cui il titolo), che confes-
E ARTISTA
sa, anima, guida, confo11a, con-
sigl ia, aiuta .. . Sono 110 le fi-
Don Gianni M azzali, economo gure che compongono il gran-
generale della congregazione, de quadro e rappresentano lo
ha inaugurato a Torrega lli di svo lgersi della vita dell ' intera
Scandicci una grande tela di umanità nei suoi vari aspetti.
m l0x2,80, intitolata " La Mi s- Campeggia al centro la Ver-
sione di Don Bosco" , realiz- gine M adre che irradi a la sua
zata in quattro anni di lavoro luce accogliente sulle vicende
e poi donata alla parrocchi a umane e rappresenta Fappro-
dal profes sor Raffaele Del Sa- do sicuro per tutti , !;( grande
vio, pittore, scenografo, col- speranza di salvezza per tutte
laboratore nei più presti giosi le generazioni.
ROMAISCOS
SUORE
A SCUOLA DI RAP
Le Figlie di Maria Ausiliatri-
ce le pensano proprio tutte
per capire i ragazzi e le ragaz-
ze di oggi ed entrare in sinto-
ni a con loro. Esse hanno com-
preso quello di cui non tutti
sono convinti , che cioè il lin-
guaggio più vicino ai giovani
è la musica. Beh, certo non le
sinfonie di Beethoven, i val -
zer di Strauss, la musica ope-
ri stica di Verdi ... gli adole-
scenti di oggi parlano con il
rap, il rock, e parecchi altri
linguaggi musicali più o me-
no astrusi per gli adulti, che
formano invece il loro pane
quotidiano. Li ingurgitano let-
teralmente attraverso cd e vi-
deoclip fino alla nausea. Così
un centinaio di suore salesia-
ne di tutta Itali a, impegnate
direttamente coi giovani (so-
no quasi tutte direttrici di ora-
torio), si sono riunite presso
la sede dell 'I scos, I stituto per
le Comunicazioni Sociali del-
l 'U niversità Pontifica Salesia-
na per uno stage di fo rmazio-
ne dal titolo significativo " Mu-
sica & Giovani " . L ezioni, au-
dizioni, confronti , discussio-
ni. .. non hanno tralasciato
nulla queste suore all a Sister
Act! E noi auguriamo loro un
successo educativo senza pa-
ri ... anche perché ci guada-
gni amo tutti!
I La busta commemorativa delle Poste Vaticane
presenta sul frontespizio papa Gregorio Xlii,
cardinale Buoncompagni, che ha indetto
e celebrato il Giubileo del 1575. La calca del giorno
di apertura fu tale che rimasero soffocate sei persone.
IL GIUBILEO DI SAN CARLO
1571 La fermata definitiva dei turchi a Lepanto .
1572 La terribile notte di san Bartolomeo con e.ca
20.000 ugonotti passati per le armi .
1582 La riforma del calendario (detta gregoriana) .
RICUPERO DELLO SPIRITUALE
Papa Gregorio ordina, in vista del Giubileo, più austerità
e meno mondanità, chiedendo a tutti , popolo e autorità,
ecclesiastici e laici , uno stile di vita più consono al-
l'anno di grazia, poiché il Giubileo non è una grande
festa ma un evento penitenziale . Proprio per questo
proibisce il carnevale e gli sfarzi . Chiede inoltre mag-
gior senso di accoglienza e ospitalità ai romani , calmie-
rando i prezzi. Roma si arricchisce di nuovi alloggi per i
pellegrini e nuove vie di comunicazione, ad esempio la
Merulana che collega San Giovanni in Laterano con
Santa Maria Maggiore.
La vigilia di Natale del 1574 alla apertura della porta
santa è presente anche san Carlo Borromeo, giunto in
città come semplice pellegrino, dopo un viaggio che ha
fatto tappa nei numerosi santuari e monasteri incontrati
lungo il percorso . A Roma segue l'itinerario di tutti i pe-
nitenti , visitando spesso a piedi nudi e più volte non
solo le 7 chiese giubilari, ma anche le altre dove sape-
va esserci qualche preziosa reliquia. Raccontano le
cronache che quasi ogni giorno saliva genuflesso la
Scala Santa.
Davvero notevole il risveglio religioso . Danno lustro
all 'anno i pellegrinaggi penitenziali di numerose nuove
congregazioni , ad esempio quella dell 'Oratorio di san
Filippo Neri e numerosissime confraternite . Grandi cor-
tei e processioni sfilarono giornalmente verso le basili-
che . Il più imponente e fastoso fu quello dei pellegrini
dell'Umbria e delle Marche, accompagnato da carri
trionfali e rappresentazioni allegoriche.
Personaggi famosi hanno voluto prendere parte come
pellegrini alle celebrazioni proprie dell 'anno. Oltre al già
citato san Carlo Borromeo, ricordiamo san Gaetano da
Thiene, il principe Ernesto di Baviera , il poeta Torquato
Tasso, che ne parlerà nella sua "Gerusalemme Liberata".
BS NOVEMBRE 1998

1.10 Page 10

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MEN014
ILa busta commemorativa delle Poste Vaticane
reca l'effigie di papa Clemente VIII
(il cardinale Aldobrandini di Fano),
che ir:idisse il Giubileo nel maggio del 1599
e aprì la porta.santa il 31 dicembre,
di fronte a una folla numerosa e· devota.
IL GIUBILEO DELLE CONFRATERNITE
1600 Esecuzione a Firenze di Giordano Bruno.
1601/2 Attività del Caravaggio in santa Maria del Po-
polo e san Luigi dei Francesi.
UNO DEI PIÙ Rll)SCITI
Il Giubileo del 1600 fu certamente uno dei più riusciti
anche e soprattutto per l'esempio del Papa. In una Ro-
ma di circa 11 O mila abitanti affluirono almeno 500 mila
pellegrini. Il Concilio di Trento, dopo circa 50 anni dalla
sua celebrazione comincia a portare i suoi frutti .
Il Papa istituisce due commissioni di cardinali per-
ché preparino convenientemente l'evento sia dal punto
di vista materiale che soprattutto spirituale. Perfino la
comunità ebraica di Roma mette a disposizione dei
pellegrini 500 posti letto.
Le confraternite sono il vero avvenimento di questo
anno santo. Per la prima volta compaiono ciascuna
con la propria divisa e sfilano in processione giorno e
notte. Sono esse a guidare i pellegrinaggi , a curare
l'ospitalità, e le devozioni. Si parla di circa 400 confra-
ternite , tutte vestite in modo diverso , che sfilano in cor-
tei spettacolari con simboli , vessilli, labari animando la
città giorno e notte.
La confraternita dei Pellegrini di san Filippo Neri è
quella più attiva: ospita e si prende cura di circa 200
mila romei . Lo stesso Papa si recò nella loro sede per
servire i pellegrini.
LA PARTECIPAZIONE DEL PAPA
L'organizzazione è quasi perfetta, anche dal punto di
vista delle cerimonie. Sono previste, pèr l'acquisto delle
indulgenze, 30 visite alle basiliche e ·. chie se di Roma
... per i romani e 15 per i pellegrini prove'nienti da fuori . Il
Papa stesso volle compiere le devozioni prescritte, visi-
tando ben ·60 chiese e partecipando alle pratiche devo-
zionali. I cardinali in segno di penitenza non indossano
la porpora per tutta la durata dell'anno giubilare .
Le celebrazioni furono aperte dal suono contempo-
raneo di tutte le campane di Roma e, per la prima vol-
ta, dalle salve dei cannoni di Castel Sant'Angelo.
NOVEMBRE 1998 BS
CASELLE DI
SOMMACAMPAGNA
LETTERA APERTA
IN PEDAGOGIA
E PASTORALE
CATECHETICA
A SAN D. SAVIO
La faco ltà
A Case!Je c'è una scuola ele-
me ntare inti to lata a San Do-
meni co Savio. Il 6 magg io
scorso, giorno de ll a fes ta del
piccolo patrono, nell 'audi to-
rium del paese vie ne celebra-
ta la ri correnza dell a intito la-
di Scienze dell 'Educazio-
ne promuove un corso di
perfezionamento e spe-
cializzazione per operato-
ri di formazion e religiosa
in ambito ecclesiale e
scolastico .
zione. Un be llo spettaco lo de-
gli alunni g ui dati da lle inse-
gnanti, ammi rati da i genitori
e pa renti , app la uditi dalle a u-
to ri tà. Po i i di scors i uffic iali ,
infine la mostra: d isegni , po-
sters, collages, acq uerelli , car-
te ll oni, foto c he hann o im pe-
g nato per vari mes i 'gli alunni ,
Il corso concede
titolo accad emico post
lauream in Pedagogia e
Pastorale Catechetica
riconosciuto dalla Confe-
renza Episcopale Italiana
e dal Ministero della Pub-
blica Istruzione.
i qu ali hanno creato i loro
"capolavo ri " dopo .aver .[etto
la vita del picco lo patrono e
protettore, offerta a ciasc un o
Il corso è biennale
• si articola in 20 credits ;
• inizia nel marzo '99 .
d i loro dag li exa llie vi. S igni-
ficativa la " Lettera aperta a
San Domenico Sav io". La tra-
sc riv iamo per fa r coglie re la
profond ità de l conten uto ne lla
Comprende
• 3 fine settimana a Roma ;
• i primi 15 giorni di luglio
a Vigo di Fassa (TN) .
semplicità delle parole. "Caro
Domeni co, abb iamo letto con
piacere la tua vita, re lati va-
mente breve, ma di tante buo-
ne azioni ri e m pita. Da te ab-
bi amo im parato che è proprio
inutile litigare e che in vece è
Iscrizione
Segreteria UPS
(Università Pontificia
Salesian a)
Tel.: 06/87.290.651
Fax: 06/87.290 .354
tanto bello amare e soprattu t-
to perdo nare.
Il tuo ami co
A A SM
preferito era
proprio Gesù,
DOMENICO SAVIO
c he tanto pre-
gav i e ora si-
curamente è
accanto a te
lassù. Per que-
sto ti chied ia-
mo di starc i vi-
cino, v isto che
anche tu se i
come noi an -
cora un bambi-
no, e di acco m-
pagnarci con
occhio vigil ante
e pe rfetto in ..J
modo che ogn u-
no di no i d iventi
grande e si senta
da te pro tetto.
C iao".

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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COMMEMORAZIONI
Giorgio Colajacomo
e osa è cultura? Ri -
flettere, ricercare, ap-
Coltivava sogni, inven-
tava prospettive, ma ne
profondire , elabora-
ricercava poi con concre-
re, prendere dal-
tezza e tenacia la realiz-
la vita e alla vi-
zazione secondo quanto
ta tornare. Per
la realtà gli suggeriva. A-
evocare signi-
veva il senso del limite,
ficati , sugge-
non dando nulla per scon-
rire accosta-
tato ; accoglieva il dubbio,
menti , stimo-
vedeva nell 'incertezza
lare la creati -
stessa, nella ricerca una
vità , dare ra-
forza positiva . Sapeva
gioni di senso
che la verità non si pos-
al proprio e-
siede mai totalmente ma
sistere. Que-
se ne può essere soltan-
sto ha vissu -
to posseduti . I brani tratti
to ed insegna-
dalle riflessioni stese ne-
to don France-
gl i ultimi due ann i di vita
sco Meotto , sa-
mostrano interiorità pro-
lesiano, direttore
fonda e il saldo ancorarsi
editoriale della SEI
in alcune certezze di ba-
per oltre 20 anni. Nel
ricordarlo a 1O anni
dalla morte , vissuta con
dignità come un ultimo
I Don Meotto lo si ricorda così: il gesto ampio,
come ad abbracciare il mondo, lo sguardo vivace,
intelligente, la parola pronta, calibrata, efficace...
se, p_oche perché tutto il
resto va sempre giocato
nella vita che è sfida
sempre nuova. La sua fe-
progetto , 'un lavoro ' da
una grande serenità e una profonda competenza. de era schiva , non este-
condurre a termine con
riore , gridata però nell'in-
competenza, vedo in lui
l'uomo di cultura, ma di
una cu ltura non libresca,
UN GRANDE
timo a tu per tu con Dio ,
cu i ch iedeva il perché
delle cose coinvolgendolo
COMUNICATORE né ostentata come asso-
luta. È stato uomo di
nella ricerca di senso ,
come l'ormeggio cui an -
comunicaz ione , aperto ,
corarsi. Aveva bisogno di
curioso di tutto , disponibile al dialogo , rispettoso questo mare accogliente che gli dava sicurezza,
delle persone e dei valori , pronto a mediare , ma mantenendolo sereno anche nei momenti più turbi-
senza compromessi. Voleva bene con discrezione nosi e difficili.
alle persone con cui lavorava. Era un grande orga-
nizzatore ma non un funzionario. Era un uomo tra- Uomo di cultura, sacerdote e manager, portò alla
sparente ed attento a quello che incontrava. Sape- SEI autori di prestigio come Miche/ Quoist, André
va essere amico con tanti piccoli gesti.
Frossard, Vittorio Messori, Luther King.
Contribuì a far conoscere autori di fama come
Il dubbio, l'incertezza, la preoccupazione
sono una ricchezza. Le scelte, l'impegno
Enzo Biagi, Sergio Zavo/i, Bioy Cesares, lsmai/ Ka-
daré, Hans Jonas, Michael Ende; inventò il Premio
Grinzane Cavour, strettamente legato al mondo
della vita, la creatività dipendono da loro.
della scuola, che la SEI promosse nei suoi primi
Accetto questo morire come un nuovo lavoro;
tra gli impegni che ho svolto non c'è questo.
Con le soddisfazioni, le diffico ltà, i problemi
che accompagnano tutti i lavori. C'è un obiettivo
da raggi ungere: arrivare al Padre con un amore
ogni giorno più grande.
anni , ed è oggi uno tra i più ambiti. Volle dialogare
con la cultura laica e lanciò la sezione Varia-Sei,
non confessionale ma capace di proporre temi
d'impegno a un vasto pubblico.
Oggi la SEI nel segno della continuità, ritrova mo-
tivi di stimolo nella figura poderosa di questo
grande maestro , e si ripropone coraggiosamente
Un pacchetto molto esiguo di principi,
di orientamenti, di verità, diciamo pure,
e un grov iglio di vicende -
nel mondo dell 'editoria scolastica e non , per esse-
re propagatrice di ideal i e valo ri e avanguardia
lung imirante .
da non moltiplicare scioccamente -
da guidare con quei principi
(dal suo diario)
Don Meotto: un modello di riferimento per chi
vuole come educatore formare e formarsi , comuni-
care e proporre, incontrare e confrontare .
D
BS NOVEMBRE 1998

2.2 Page 12

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PGS
SALESIAN YOUTH GAMES
di Serena Manoni
Torino ha ospitato quest'anno la IX edizione
dei giochi internazionali PGS. Lusinghiera
la partecipazione: 17 diverse nazioni hanno
inviato circa 1300 atleti in sette centri salesiani
del Piemonte, dove per cinque giorni
si sono disputate le gare in calendario.
Una grande kermesse salesiana.
Una grande festa. La festa dello sport educativo.
Cartoline e buste con annullo speciale delle
poste italiane hanno dato rilievo all'avvenimento.
PARTECIPAZIONI
Non è mancato il messaggio augu-
rale di alcuni personaggi di spicco
della congregazione , del mondo
dello sport e della politica, il che
sta a testimoniare l'importanza del-
l'evento e rende merito a chi l'ha
pensato e l'ha realizzato . Tutti han-
no ribadito l'importanza e il senso
dello sport: come deve essere, che
cosa deve dare , lo scopo del suo
esistere, presentandolo come pale-
stra di vita, attività formativa, occa-
sione di crescita , fonte di valori ...
Proprio quello che lo Statuto delle
PGS sancisce.
Don Juan Vecchi , il rettor maggio-
re dei salesiani , inviando il suo
saluto ha parlato di "giusta ponde-
razione dei valori" e di "equilibrio
fisico, mentale e morale!".
Walter Veltroni , vice presidente del
Consiglio dei Ministri , ha sottolinea-
to "l'incontro di culture e di esperien-
ze" per trarne "utili insegnamenti".
Mario Pescante , presidente del
C.O.N .I. , ha ricordato ad atleti e
dirigenti che attraverso lo sport i
giovani "costruiscono una propria
identità".
Giuseppe Bracco, presidente di
PGS-Europa ha parlato di "festa
diffusa , che troverà nei giochi la
classica esperienza del metodo
preventivo".
Don Luigi Testa , ispettore della
Circoscrizione Speciale Piemonte ,
ha ribadito che i giochi costituisco-
no "un momento privilegiato di ag-
gregazione giovanile". Ce n'è quan-
to basta per qualificare lo sport
salesiano .
NOVEMBRE 1998 BS

2.3 Page 13

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va1enc1.a-SPagna· 1' classificata
torneo di basket.
Trofeo Top Scor~~ di Bergamo.
atleta Borganzo
l!.11J@Q1
V.•Na~J_!;l liNter,
.;)!?
Cl ~
.
i"='NijL;
"l'J ,
~ i ,.":'4! .'
~ ········ '"i
. '/
~i
.1 4• classificata
san Paolo-Br~~~~~o di pallavolo.
NONSOLOSPORT
Dal ca lendario è apparsa subito la
"diversità" dello sport educativo , co-
me è per statuto quello delle PGS.
Non sono state infatti previste solo
gare . Gli atleti coi loro dirigenti si
sono ritrovati a Valdocco , per la
visita al cuore della congregazione :
il santuario di Maria Ausiliatrice , le
camerette di Don Bosco, i cortili
della ricreazione libera, da cui poi è
nata la ricreazione organizzata, lo
sport educativo appunto e le PGS .
Si sono poi riuniti al Colle, presso il
santuario di Don Bosco per la festa
insieme e una celebrazione comu-
ne. Si sono infine dati appuntamen-
to per la visita alla Sindone , in o-
stensione in quei giorni.
Un aggettivo qualifica senza possi-
bilità di equivoci la diversità dello
sport PGS e l'aggettivo "educativo".
Non esiste una PGS non educati-
va. E se c'è non è PGS. Uno sport
educativo punta sul sacrifico , sulla
disciplina, sull 'equilibri o, sull'amici-
zia, sul lo spirito di gruppo più che
di squadra, ed è attento ai mecca-
nismi di crescita del ragazzo .
In uno sport educativo la partita è
un incontro e una festa prima che
essere una gara; gli atleti son o ra-
gazzi in formazione , e quelli che si
incontrano sono am ici e non avver-
sari ; il linguaggio incoraggia, esor-
ta , approva , incita e non prevede
scurrilità. Rancori, sentimenti di ri-
valsa, aggre·ssività incontrollata, vo-
lontà di vincere ad ogni costo ,
stress da tensione , schizofrenie pa-
ranoiche non fanno parte del baga-
glio PGS . Il risu ltato è gioia per tut-
ti , rinsalda i rapporti , accetta co n
serena partecipazione il verdetto ,
qualunque esso sia, sprona a una
più accurata preparazione.
Lo sport educativo credito al ra-
gazzo prima che all 'atleta, propone
!'al/educatore in luogo del mister,
l'accompagnatore invece che il diri-
gente .. . Lo sport educativo cura il
corpo non lo idol atra e bandisce
qualsiasi energetico artificiale, privi-
legiando lo sforzo di volontà ai facili
additivi per il tono muscolare . Lo
sport educativo non punta al la vitto-
ria rischiando di trasformare la gara
in un combattimento all 'ultimo ...
calcio! , non fa della squadra una
ragione di vita, sa mettere al posto
giusto le cose . Si entusiasma non
si esalta, esulta non dà in escande-
scenze , si congratula della vittoria
altrui , non coltiva ranc ori e ciechi
sentimenti di rivincita . Lo sport edu-
cativo insegna ad affrontare la vita
preparando il ragazzo ad ogni risul-
tato. Sogni? Utopie? Forse, ma Don
Bosco era un grande sognatore ...
VERSO IL FUTURO
Devono avere un futuro tutte le isti-
tuzioni che "aiutano i giovani a
maturare scelte di libertà attraverso
itinerari educativi ". La PGS è così.
Nata ufficialmente nel 1979, non ha
mai rinunciato a questo progetto
anzi l'ha precisato , riconfermato ,
rinvigorito . Le 1300 associazioni di
oggi devono crescere ancora nu-
mericamente ; i 120.000 atleti tesse-
rati possono essere 500.000 senza
batter ciglio , solo con un battito ...
di buona volontà". I 4000 laici adulti
che tirano avanti "la baracca" pos-
sono arrivare a 10.000 . Ma il tra-
guardo è ancor più ambizioso. La
PGS che ha ormai agganciato l'Eu-
ropa , non può fermarsi , deve ab-
bracciare il mondo , perché il cari-
sma di Don Bosco "non conosce
confini ".
BS NOVEMBRE 1998

2.4 Page 14

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Ll/f/E-.
'
INTERNET SI
INTERNET NO
di Vito Orlando
Sta diventando il più potente
strumento di comunicazione.
Centinaia di migliaia di reti
telematiche collegano milioni di
computer che possono scambiarsi
ogni sorta di informazioni
e attingere in rete materiale di ogni
genere, dal più qualificato al più
degradato. Appassionati viandanti
sulle strade informatiche
(si chiamano navigatori)
sono bambini, ragazzi e giovani,
nocchieri che conoscono
perfettamente la nave ma poco
o niente gli approdi.
S pesso si aggirano attraverso l'oceano di reti , come
naufraghi senza bussola, in cerca di porti. .. Incap-
pano spesso in approdi a rischio e in incontri "perico-
losi", con soggetti poco raccomandabili ... Internet è
l'autostrada dell'informazione che sta dando vita alla
società dell'informazione globale , aperta ad ogni possi-
bilità di sviluppo. La sua invenzione e il suo uso stan-
no cambiando il volto del pianeta a livello relazionale ,
lavorativo, economico e perfino politico. Siamo di fatto
entrati nell'era tecnotronica e dobbiamo imparare a
viverci, lo vogliamo o no. Oggi la gioventù si trova nel-
la rete . Facile farci su dell'ironia, ma non conviene. La
sfida è nelle novità da comprendere , nelle potenzialità
da valorizzare, nelle ambivalenze da superare.
UNA SVOLTA EPOCALE
"Il futuro è Internet", si afferma. La tecnologia informa-
tica è una vera rivoluzione , paragonabile all 'invenzione
della scrittura, della stampa o addirittura dell'alfabeto.
L'.espansione del suo uso potrà rivoluzionare i metodi
di apprendimento, di insegnamento, di accesso all 'in-
formazione ; potrà rendere più democratica la cultura,
far ascoltare la voce di chi non ha grandi mezzi ; cam-
bierà i sistemi economici e commerciali. Il sistema di
globalizzazione e mondializzazione dell 'agire dell'uo-
mo, ai vari livelli , va visto come l'inizio di una nuova
epoca nella storia dell'umanità. La vita viene spinta
sèmpre più verso il virtuale, il che può far perdere la
concretezza del reale , con conseguenze catastrofiche
per l'educazione.
NOVEMBRE 1998 BS
,
/(IIII " ~•.,JJ,tiClll&l t lJll'II
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l!I I' J Il \\ ", Il ' 111 !111
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2.5 Page 15

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S'ik sian Mis: ions
Ul:lltl~l .., \\l •I ._,\\, ... I' '_!I I 111 '1 101 "'
\\\\~ 1>•10, 4111111
"<-,
~
i.
,'-
né pochi . Incontri e convegni si tengono un po '
dovunque per prepararsi alla grande sfida della educa-
zione e della evangelizzazione via rete nel 111 millen-
nio. Un esempio è il convegno internazionale di Den-
ver su : "Le nuove tecnologie e la persona umana :
come annunciare la fede nel nuovo millenni~"- Ouest~
è la grande sfida e non si può perderla: Internet pu~
diventare un "dono di Dio ", la fede vi è sbarcata ormai
da tempo. I siti si vanno moltiplicar:ido, e anche i sa:l_e-
siani sono della partita.
;
j
,f
'11t lhrn, ,,,ta
;nternet ha f~tto nascere il sesto continente: ÌI niolìi~li-
carsi di zone .franche che non hanno nuila a che v$de- .
re èor;i gli stati nazionali , con le. appart~nen~e terfito- ·
riali , e, ogni altro tipo .di froritiera.. La ·"retf offr.e ia pos- ,:
sibilità di aggregarsi· e di acc~escere l'interat,1one ~ lo
1 scambio di messaggì ; di facilitare I.e ~pp~rt ne.nze se-
condo offerte che ·aprono a svariati orizzor;it1. si v~ ,.
verso una società senza confini spaz'iali ,, con molti
villaggi globali' e che consente di appartenere a più di
uno. "La nuova società dell 'informazione globale non
deve in alcun modo porre barriere, né geografiche, né
fisiche , né politiche , né tantomeno psicologiche, da-
vanti a chiunque abbia voglia di provar~ a. 'navigare'.,
di curiosare qua e là, soprattutto d1 com1nc1~re ~ ~~~1-
re un universo a cui si accede con un semplice che .
Il Nuovo Continente potrà offrire un futuro di concordia
universale, ma quanti potranno entrare a farne parte e
quanti invece ne resteranno emarginati?
PSICOPATOLOGIA DA INTERNET
Entrare nella rete può essere affascinante, ma può
risultare difficile uscirne! È un dato la "ciberdipen-
denza". Uno studio dell 'Università di Chicago su "La
intossicazione in Internet" analizza la dipendenza dal-
l'uso del computer ed evidenzia che , una delle caratte~
ristiche comuni a tutti quelli che cercano collegamenti
nella rete fino a perdere i contatti con la quotidianità, è
la carenza affettiva.
L'Internauta risulta un soggetto narcisista, centrato su
se stesso, che .si proietta su scala mondiale , offren-
dogli lnte'rnet un'ottima possibilità per farlo. Con il mo-
tore di ricerca Altavista si è potuto verificare che l_'uso .
di "io me" ricorre nel 76% degli interventi dei naviga-
tori ~entre "tu, te..." solo nel ,24%. La rete drventa poi
luogo di manifestazione del.la propria intimità, con ,
forme' estreme e aberranti . I siti più visitati risult,ano
quelli pornografici.
'
I SALESIANI IN INTERNET
,
.
Sono molto presenti: e cre~ce conti~uai:17ente il. ~um~-
ro dei siti che rappresentano la realta 1sales1ana .in
varie, parti del ,mondo. In una, ri~er?,a r~~en~~ ne abbia-
mo contati più ~i 15p. Anche d\\ec1 ed1z1on1 del B?ll,~t-
tino Salesiano sono presenti in Internet (q1,1ella 1tal1a-
na fin dal 1,,9%). La ricerc?- di questi siti. non è '.stat~
priva di ,sorpre,se., Sqp~attutt? hél..fatto ~ap1re che prma1
la rete abbraccia ,tut11 1continenti; raggiungendo anc~e
i contesti più . marginali. Ovviamente in questa., fas~
iniziale pwò pre·valere il desiderio çi i essèrc1 , e eh~ ?1
può migliorare i\\ tutto strada facerdo .. Esser~ sulla .r.ete
vuol ,dire essere nel ,grande spazm c1bemet~co, a,~1t~to
soprattutto da. çaga~zi e gio~ani ~spl~~atori, ~ur!os1 e
disponibili a me;ssaggi accatt1~ant1. I ~1t1 s~les1a~,1 van-
no pensati soprattutto, per st1.mol~re 11 co1nvolg1m,en~?
di questi "visitqrs" per indurli a ritornare , perche e~
sempre qualcosa di interessante. Questo ~omportera
scelte ~recise a livello di offert~ di contenuti e d! orga-
nizzazione dei diversi siti, quasi a costruire un s1stem~
organico con contenuti e caratteristiche legati anche a1
luoghi della nostra presenza.
TRASFORMAZIONI SOCIALI
Lo studioso Umberto Eco scrive : "la società sarà
divisa in tre classi . Al gradino inferiore c'è un nuovo
proletariato composto da perso~e che .no~ sanno
usare il computer e le cui uniche in_for.maz1on1 pro~en-
gono dalla TV . A questo livello s1 viene. es?lus1 da
qualsiasi partecipazione al_~otere. Al grad1~0 interme-
dio c'è una petite bourgeo1s1e che sa usare 11 computer
ma non programmarlo (come quelli che ~i ?anno u.~
contegno al check-in all 'aeroporto) . Sul p1ed1~!allo e e
la nomenklature, in senso sovietico, ovvero I 1ns1eme
delle persone che sanno interagire col con:ipu.ter.
Risultato : una classe proletaria che segue le 1nd1ca-
zioni di qualche stupido presentatore , una classe
media che va appresso a Bill Gates e una classe
dominante che , invece, legge Marvin Minski. Allo ,stat~
dei fatti è chiaro che di quest'ultima fanno parte gli
accadè~ici ·e gli intellettuali, . quelli che più :si servono
di Internet ~ strumenti analoghi"2. La. sfida è ·aperta.,Ua
missione salesiana trova in, Internet un nuovo spa2i10:
anche in rete Don _Bosco vuole indicare ,la vip- R~r
essere all ',avanguardia del pro'gresso senz,a la~ciaJs1
sopraffare dalle sue ambival~nze.
. :~
L'ESIGENZA EDUCATIVA'
I
I
·•
I•
P?t1~~ È indispensabile una strategia preventiva anche in
1 PATETTA S, Un edit~re sardo plahetariò, alla ribalta. con. video ;on qne.
Teléma, primavera 1996, p. 31 .
Internet,
zìalità e
per aiutare a valorizzare le sue, enorrr:i
difendersi dai rischi, che non sono re
p1cc:oh
·
1
2
ECO
u.
Le
notizie
sbno
, primavera 1996, p. 18.
troppe. Imparate a pecimarle, subito. Tolérna,
/JS NOVEMB_RE 1998

2.6 Page 16

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Educazione, la sfida del lii millennio. Tutti gli educatori sono
ORATORI: di Carlo Nanni
SCENARI 2000
L' Italia ha il primato negati-
vo delle nascite e l'Europa
di venta sempre più mas-
sicciamente caratteri zzata dagli an-
ziani . Il rimedi o del futu ro, non
tanto lontano, è dato da i nati degli
ex tracomuni tari che lavorano nel
nostro e nei paes i dell 'E uropa co-
muni tari a. Ma g ora è cosa che si
tocca con mano: g irano orm ai negli
oratori e nei centri g iovanili (come
anche a scuo la e in parrocchi a)
facce di colo re di verso dal nostro,
ragazzi e ragazze di c iviltà d iversa
(s lav i, africani , as iati ci, latino-ame-
ricani ... ), di reli gione non catto lica
(musulmani, ortodossi, aderenti a
sette vari e ... ), che vengono ad as-
somm arsi a coloro i qu ali, a causa
deUa loro sociaIizzazione fa m iIiare,
non sanno neppure dove la reli gione
stia di casa.
Gli effetti de ll a globali zzazione
produttiva e del mercato internazio-
nale si fanno sentire sulla vita quoti-
diana, ricomponendo la stratifica-
zione della popol azione, rimode l-
La società occidentale
sta velocemente
cambiando.
Non è più omogenea:
una immigrazione
selvaggia che nessuno
sembra avere la forza di
arrestare o disciplinare
ne sta modificando
il tessuto sociale.
Ciò pone problemi
immani all'educazione.
Negli oratori salesiani
s'incontrano
sempre più spesso
extracomunitari
che convivono
tranquillamente con
gli altri... È proprio tutto
così scontato?
I Lufuluato Andrea
e Giachetti Andrea, amicizie nate
all 'oratorio Valdocco.
land o gli stili di vita, stimolando in
modo nuovo le dinami che relazio-
nali , mettendo a confronto le cultu-
re, le visioni del mondo, le prospet-
ti ve di valore, i quadri di riferimen-
to, ponendo grossi interrogativi ri-
guardo a ciò che siamo, quello che
facc iamo, quello che desideriamo e
vogliamo essere.
Come si usa dire, le nostre città,
la nostra convivenza soc iale, la vita
quotidiana, assumono sempre più i
tratti di una società multietnica e
multi.reli g io sa.
- Sfida a calciobalilla Italia-Marocco.
NOVEMBRE 1998 BS
CONVIVENZA
DEMOCRATICA
E INTEGRAZIONE
La nostra vita si basa su una con-
cezione democrati ca liberale, che ha
i suoi limiti, rna pure una storia e
delle prospettive che non possono
impunemente essere sonnontate: pe-
na che non solo ne vada di mezzo la
nostra identità, ma anche il nostro
futuro di civiltà. Tuttav ia, fatta sal-
va la legalità e la so tanza di questo
patrimoni o sociale di cultura e di

2.7 Page 17

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_DON _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _____J B. di
interpellati dalle mutate condizioni sociali.
civiltà, abbiamo il dovere di porre i
presupposti gi uridici e civili, perché
non vi siano discriminazioni, sfrut-
tamento, emarginazione. L' integra-
zione degli stranieri (come del resto
dei membri della comunità europea)
non può risolversi in un adattamen-
to unilaterale degli altri a noi. La
prospettiva di fondo è che tutti pos-
sano essere, insieme a noi, cittadini
a pieno titolo, nel rispetto (e nella
promozione) di quella differenza
che è ricchezza, stimolo all ' ulterio-
rità e al di pii:1, ad una innovazione
coraggiosa, ad un futuro civile, ad
una vita umanamente e qualitativa-
mente degna.
Certo tutto questo non è senza
problemi. Chiede impegno di for-
mazione per tutti, cambio o perlo-
meno riconversione di mentalità,
capacità di confronto e di supera-
mento di pregiudizi e di schem ati-
smi concetruali troppo rigidi e chiu-
si. Da una parte e dall'altra.
I rischi non sono infondati. Il far
finta di niente, il vago "volemose
bene" serve a poco: le differenze, il
diverso modo di sentire, di pensare
e di comportarsi , presto o tardi ven-
gono a galla. I rigurgiti razzisti o il
fascino dell 'esotico non portano a
niente di buono.
DIFFERENZA
O INDIFFERENZA?
Un punto nevralgico è la differen-
za (o la indiffere nza!) religiosa. Ri-
spetto a questi processi storici in
Anche Redoune, originario
del Marocco, all'oratorio Valdocco.
atto, si può pensare che cnstlana-
mente siamo chiamati ad una più
profonda e verace "cattolicità", nel-
1'orizzonte di Dio creatore e Padre
di tutti , ma certo in continuità con la
nostI·a storia di Chiesa, collocata nel
tempo e in un luogo determinato,
pur essendo aperta all'"ecumene",
anzi all ' oltretempo, ali' eterno: oltre
ogni cultura e civiltà. Coloro che se-
guono l' Agnello sono "di ogni tri-
, gente, popolo e lingua", come
ricorda l'Apocalisse. La meta di
ogni confessione religiosa è "adora-
re il Padre in spirito e verità", ricor-
da Gesù alla Samaritana. In questo
senso c'è veramente da ritornare ai
primordi della Chiesa, all'essenziale
del Vangelo, alla sua "incarnazione"
in questi nuovi modi di porsi dell 'e-
sistenza individuale e collettiva.
I
L...
L
I
secondo i suoi bisogni ": promuo-
vendo, così, la compartecipazione,
il protagonismo e l'apporto delle di-
verse condizioni giovanili personali,
presenti nell 'oratorio e dintorni.
QUALE RELIGIONE?
ORATORIO: SISTEMA
PREVENTIVO IN AZIONE
In questo scenario epocale, forse
oggi più che in passato, l'oratorio
ha da essere "casa che accoglie,
scuola che istruisce, parrocchia che
evangelizza, luogo dove ci si incon-
tra e si impara a stare insieme nella
gioia", pur aprendosi al territorio e
vivendo con i polmoni, non sempre
sani, delle nostre città. L'accoglien-
za, certo, richiede ordine e discipli-
na. L'oratorio non è una piazza.
L'ambiente, le mura, la scansione
del tempo, la definizione delle "co-
se possibili" sono fonte di educazio-
ne, fan no parte del progetto educati-
vo. Vanno prospettate, fatte cono-
scere, esigite. Non tutto è valido co-
munque. C'è una misura e un limite
nelle cose e nella vita, oltre il quale
non c'è più giustezza e rettitudine.
Del resto l'accoglienza e il rispet-
to vanno insieme con la proposta e
con l'impegno. La ragionevolezza,
cioè il tenere conto delle diversità,
ma anche l'indicazione dei "buoni
motivi", sarà da accoppiare ad un'a-
morevolezza robusta ed attenta, che
getta ponti per relazioni personaliz-
zate e durature. Entrambe permette-
ranno di calibrare e dosare le pro-
poste ad altezza e a misura delle
persone concrete ed articolarle di-
versificatamente "da ciascuno se-
condo le sue poss ibilità e a ciascuno
Ma forse lo sforzo più grande
degli educatori, degli animatori e
dei giovani che maggiormente si
sentono preoccupati del bene dei
compagni (come Domenico Savio a
Valdocco) consisterà nel cogliere,
proporre e testimoniare valori gran-
di e forti perché di tutti, perché
umanamente degni, perché toccano
e promuovono quell 'umano che è la
sostanza dei diritti umani , ma anche
del Vangelo, prima ed oltre ogni
loro determinazione e confessione.
Tra questi: il rispetto e la promozio-
ne di ogni persona e delle sue speci-
fiche potenzialità, ma anche la ri-
cerca della gioia della vita, della so-
lidarietà nel bene, la collaborazione
nella costruzione di una città dal
volto umano, la propensione verso
il sogno di una giustizia e di una ve-
rità più grande di tutti, apportatrice
di libertà e di un po ' di felicità per
tutti eçl ognuno.
Allora, forse, b.asteranno pochi
segni ed alcune essenziali indicazio-
ni per mostrare - in ciò che si fa e si
è - il "Vangelo in azione" e cele-
brarlo in una liturgia cristiana so-
bria, popolare, giovanile, educativa,
perché prima e dopo si è celebrato e
si vuole celebrarlo, "cattolicamen-
te", nella vita e con la vita.
Alla fin fine, ·non è questa la
"prossimità" evangelica, che è alla
base e in ·cima ad ogni educazione
cristiana?
BS NOVEMBRE 1998

2.8 Page 18

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L'Ucraina è una delle "nuove nazioni" per il lavoro pastorale
di Maria Antonia Chinello
Lviv (l'antica Leopoli, 800.000 abitanti). La comunità delle suore salesiane (FMA)
sulla storica collina " Castello Alto ", con la visione della città.
LVIV: LA CASA
DELLA PROSSIMITÀ
Finalmente! Lo Statuto, che con-
cede personalità g iuridica all a pre-
senza delle FMA in Lviv, è stato ri-
lasciato dopo qu attro anni d i con-
sultazioni , ve rific he e tanta bu rocra-
zia. È un successo. Lo stesso docu-
me nto val e anche come diritto di
ap parte nenza all a C hiesa greco-cat-
to li ca. Così all e suore, arri vate il 25
agosto 1992, è concesso di stare in
terra ucraina e, soprattutto, di non
sentirsi più "strani e re".
"Eravamo in tre - ri corda suor
Em ili a Temchuk . Arriv avamo pie ne
di feli c ità e ci trovammo di fronte a
un paesaggio di gue rra: la parroc-
ch ia salesiana ridotta a un ammasso
di mace rie come molte delle abita-
zioni , la gente tri ste e sfiduciata che
ci c hiedeva c he cosa eravamo venu-
te a fare .. .".
Si mi sero subito al lavoro. Nell a
loro casa, al primo piano di un vec-
chio palazzo, ini ziarono ad acco-
g li e re i g iova ni pe r la sc uola di spa-
gnolo e un po ' di cateches i. L' orato-
rio, lo si faceva dove capitava. Ora,
il piccolo appartame nto è p ie no di
gente . Nes uno si preoccupa di c hiu-
NOVEMBRE 1998 JJS
dere la porta. I giov ani , soprattutto,
sa nno c he possono andare e venire,
fermarsi , parlare, asco ltare e anche
pregare: c'è un a cappe llin a.
Ne ll a sa la più grande si fa di
tutto: g li incontri con gli an im atori ,
la preparaz ione delle lezioni, la pro-
gramm az io0e, l'organi zzaz ione del-
la li turgia . E g al terzo anno il cor-
so per animatori. Ini ziato tim idamen-
te , ora sono una quarantina i giova-
ni c he lo frequentano e che sono
orma i la mano destra delle suore.
A lcuni vengo no anc he da lontano,
come il gru ppo della Slovacchia.
La prese nza de lle FMA si estende
ali ' in segnamento ne ll a sc uo la stata-
le. Suor Maria e suor Jolanta Lisak
lavorano nella materna me ntre suor
Em ili a nella scuola secondaria e
uni vers itaria. " Il sistema preventivo,
dice suor Mari a, ci ha aiutate a pre-
senta re un punto di v ista diverso per
l'ed ucaz ione dei ragazz i. Qu i al
ce ntro dell' azione ed ucat iv a non
c'era l' alunno, ma la comm iss ione
di contro ll o. È interessante osserva-
re co me cambiano genitori e doce nti
quando vengono a co noscenza del
pen s iero e de ll a vita cli Don Bosco" .
Le suore vivono sull a propria pel-
le le ri strettezze e le ince rtezze di
Don Bosco in sogno
aveva visto l'Ucraina.
La pastorella gli aveva
detto di tracciare
una grande linea da
san Pietroburgo a Odessa.
Il percorso attraversa
l'Europa centro
meridionale e tocca
Lviv e Odessa. Lì le FMA
sono presenti da alcuni
anni. Per obbedire
a un sogno? Non solo,
perché non basta
sognare. Per rispondere
a interrogativi
riempiendoli di speranza,
per percorrere con tenacia
tutte le strade, per dare
senso alle urgenze, al
silenzio, alla vita.
una nazione che fatica a trovare il
passo de ll a democrazia e ciel benes-
sere sociale. L'Ucra in a sta attraver-
sando un periodo di grande cris i
econom ica: i doce nti delle scuo le
hanno stipe ndi dai 20 ai 40 do ll ari
che sa ltano anc he per 5-6 mes i e
non bastano a reggere l' inflazione
galoppante e il costo sempre più
alto de lla vita . "Gl i in segnanti e la
gente ci raccontano le loro diffi co l-
tà, dice suor Jolanta. Anche no i, co-
me docenti statali , non sempre per-
cep iamo lo stipendio. Non abb iamo
so luzioni da offrire se non la nostra
vicinanza e condiv isione ed ess i
constatano d i persona che noi s iamo
come loro. Qui la gente è ab itu ata
ad aspettare: aspettano per il pane,
per l 'acq ua, per il latte . .. Ma, nono-
stante le difficoltà, continu iamo a
sognare". Ed ecco li i progetti per
l ' a v v e nire.
Tatiana, un a g iovane volontaria,
fi gli a di un sacerdote ortodosso del-
la chi esa autocefala, ha tradotto la
vita d i Madre Mazzarell o in ucra i-

2.9 Page 19

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delle Figlie di Maria Ausiliatrice .
eKIE\\/
UCRAINA
Lviv. Giovani dell'oratorio.
no. Sono i g iovan i che ai utano a far
conoscere i santi sales iani e le suore
vog li ono st imolarl i. Ancora, dopo la
partec ipazione all 'Euroforum in Bel-
g io, si prevede d i andare al Con-
fronto Europeo 1999, per far toccare
con mano la be llezza e la grandezza
dell a fa mi g lia salesiana g iovanile.
ODESSA: LA DIFFICILE
MISSIONE DI ESSERCI
1996. L'ordinanza della mun ic i-
palità di Odessa è chi ara: 48 ore d i
IOdessa (il più grande porto
dell'Ucraina, pi ù di un mil ione
di abitanti, sul mar Nero).
Suor Anna con il fratello salesiano
alla sua destra e il cugino,
anche lui figlio di Don Bosco.
tempo perché suor Elzb ieta Sz uli k e
suor Teresa Matyja lascino la città.
Motivaz ione: sono polacche, cioè
" strani ere". Ma le autorità non han-
no fa tto i conti con la gente. L unghe
fi le davanti ag li uffici amm ini strat i-
vi e lettere di protesta strappano il
permesso: le suore possono restare
come "turi ste". In izia una nuova e-
sperienza: il pendo larismo . Tre mes i
in città, un veloce ritorno in patria e
il nuovo rientro per ri cominc iare a
contare all a rovesc ia, guardando il
ca lendari o.
È un momento duro per la vita
della piccola comun ità: dall a diffi-
denza degli inizi - settembre 1993 -
all a fiduc ia e all a richi esta sil enziosa
di restare accanto al cammino e ai bi-
sogni dei giovani e del le fam ig lie, e
ora all e d iffico ltà burocratiche ... B i-
sogna andare avanti, anche per An-
na, g iovane speranza del luogo che
sta completando a Roma il suo cam-
mi no per essere FMA. Ha il diritto
di trovare una comuni tà matura al
suo rientro in patri a. A nche per que-
sto le suore han no tenuto duro. E pro-
prio con suor Anna Zajaczkowska,
21 an ni, che parliamo dell a seconda
pr~senza FMA in terra ucra ina.
E sorridente, fresca. Appartiene
ad una fa mi glia profondamente cat-
to lica e ... salesiana. Don Bosco ha
infatti conq uistato anche Edward , il
giovane fratello che lavora a Koro-
stysiv (Ucraina) e un cugino.
La sua scelta di vita sta in terro-
gando le am iche di un tempo e le
giovani che oggi freq uentano e av-
vicin ano la casa sales iana. Le ami-
che mi ch iedono perché ho fatto
La comunità di Odessa
al molo del porto, sul mar Nero.
questo passo. Avevo incontrato un
sacerdote sa les iano che parl ava di
Don Bosco e Madre Mazzarell o e io
desideravo sapere qualcosa in più.
Po i sono arri vate le suore. Vedendo-
le lavorare tra i g iovani , pi ene di
gio ia nonostante le d ifficoltà, ho ca-
pito che erano vivi questi due
santi . E mi sono decisa a diventare
come loro".
Suor Anna, potendos i muovere
più liberamente perché ucrain a, fa
catechesi in parrocchi a e anima l' o-
ratori o. Da quest'anno c'è don Yita-
lij Krivi ckij , un giovane sales iano:
con lui si avv ia un progetto di edu -
cazione per anim atori e anim atri ci.
Le suore hann o fa tto spazio nella
loro piccola abitaz ione a Regina,
Kati a e Swestl ana, che hanno chie-
sto di diventare FMA. Ma non so lo.
Q uattro stanze e un a picco la cuc in a,
al pi ano sopra que llo abitato dall a
comunità, sono diventate dimora per
cinque studentesse universitarie giun -
te dai paesi c ircostanti a Odessa per
gli studi.
Tante ragazze hanno avv icinato le
suore; per parl are, approfo ndire, ri-
scoprire la p ro pri a fede, per anni ri -
dotta al silenzio. Sono state proprio
loro ad aiutare le suore nei momenti
di diffico ltà: quando queste non po-
tevano fa re catechesi, le ragazze
eran o pronte a sostituirle.
" I giovani sono cambiati , conti -
nua suor Anna; sono più apetti, pren-
dono l' iniziativa , propongono atti-
vità e diventano a poco a poco pro-
tagoni sti. Non è fac ile tuttav ia pre-
sentare uno stil e di v ita improntato
a verità, sincerità: il passato ha la-
sc iato tracce indelebili . lo sogno per
loro un avvenire feli ce . . .".
o
BS NOVEMBRE 1998

2.10 Page 20

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L'Expo di Lisbona, esplosione di ottimismo proiettato oltre il 2000,
SPETTACOLO, 1-1s•5 di Severino Cagnin
MERCATO .. ![; e,){PO~q
EPOCOPIU
La Porta do Sol
è l'ingresso centrale della .
grande area espositiva:
330 ettari lungo
l'estuario del Tago,
periferia nord
di Lisbona, ex zona
industriale e di raffinerie
in demolizione. Alcune
delle grandi costruzioni
rimarranno anche dopo
l'Expo, per esempio
il più grande acquario
d'Europa di 10.000 mq,
il Palazzo Nazionale
dello Sport, il grande
Centro Sociale.. .
Ingresso di Porta do Sol, con pensilina ondulata.
L' ingresso è ampio, control-
lato con ferma cortesia dal
mondo. Ogni notte c'è il Luci e suo-
ni, Aqua Matrix, e teatri, concerti,
personale di servizio. Il opere liriche .. .
ticket, 5.000 escudos, è valido per Tutta I'a.rchitettma dell'Expo, ideata
plice il sole ventoso dell 'Atlanti co
che accarezza ed esalta il bianco e
azzurro delle strutture, ravvivato da
vivaci forme geometriche rosse,
una giornata di visita ai padiglioni e dai più grandi artisti, è stata realizza- gialle, verdi. Più in là, oltre gli ampi
per la partecipazione agli spettacoli ta con forme che richiamano il ma- spazi di comunicazione e passaggio,
in programma: rappresentazioni, re: carene di navi, fari, piattaforme lungo la Passeggiata degli Oceani,
canti, danze, musiche di tutto il galleggianti (il Padiglione dei Mari si adagiano i grandi padiglioni ret-
ne ha quattro incrociate); la grande tangolaii, allestiti per i 155 stati
cupola ellissoidale del Padiglione di espositori (il massimo fi nora rag-
Utopia , 10.000 posti, richiama la giunto in queste manifestazioni), tra
calotta di una enorme stazione su- cui per la prima volta Palestina,
bacquea; il Padiglione dell' Oceano Croazia, Santa Sede, NATO. Questi
ha le pareti a fasce azzurre ondulate. prefabbricati, di 1300 mq per gl i
stati maggiori e 600 mq per gli altri ,
MERAVIGLIA
verranno eliminati finita l 'Expo.
A un mese dall ' apertura l'affluen-
PER GLI OCCHI
Mi fe rmo davanti alla ariosa gra-
dinata di Utopia. L'impressione è di
grandi osità e varietà: un senso di
potenza e ottimismo ti afferra, com-
za è secondo le previsioni, che dan-
no 8 mjlioni di visitatori, più nume-
rosi nei fine settimana, in maggio-
ranza portoghesi, spagnoli e france-
si. Si incrociano anche com itive di
giapponesi e dei paesi dell 'Est Euro-
pa; rari gli Italiani. Visito per primi
Padiglione della Conoscenza dei
Mari con motivi marini e tropicali.
i padiglioni generali su l tema "Gli
Oceani, patrimonio del.futuro". Ca-

3 Pages 21-30

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3.1 Page 21

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chiede un supplemento d'anima.
pisco perché sia stato scelto l'ocea-
no come espressione del progresso:
l'oceano è un soggetto-pretesto per
comunicare messaggi fondamentali.
Mi metto in coda: attraverso una
pedana elicoidale salgo al grande ci-
lindro del Padiglione del' Oceano,
immenso e affascinante acquario con
25.000 esemplari di "abitatori dei
mari" appartenenti a 300 specie di-
verse e inseriti nel loro habitat per-
fettamente ricostruito. Mentre vieni
condotto attraverso le più varie zone
oceaniche del mondo, si fa strada
con forza spontanea la convinzione
di una immensa ricchezza da con-
servare e godere. Scritte ripetute
predicano l'unicità, l'intercomuni-
cabilità, l 'onnifruibilità di questo
enorme scrigno, patrimonio di tutta
l'umanità. Ad un credente viene
spontaneo ringraziare Dio, creatore
provvidente.
MESSAGGI
I messaggi vengono comunicati
attraverso l 'immersione nell 'espe-
rienza, a contatto con ambienti per-
fettamente ricostruiti o riprodotti in
foto o proiettati in video. Come nel
Padiglione dell' Oceano , anche in
quello della Conoscenza dei Mari,
nel Padiglione dell'Acqua e nei due
rivolti al III millennio - il Padiglio-
ne del Futuro e quello della Realtà
Virtuale - scopro resti di antiche
città, ambienti naturali mai visti,
stazioni scientifiche negli abissi.
Mi ha lasciato perplesso lo spetta-
colo multimediale di Utopia , tratto
dai miti di Atlantide del XVI seco-
lo , sull 'origine dell'uomo: un Her-
I Spettacolo musicale
del programma "Midnight Tea".
cu les venuto dal buio che affronta
La mascotte dell'EXPO, Gil,
un destino di acrobazie, scontri apo-
calittici , assalti di mostri marini . ..
nome del navigatore portoghese
Gil Eanes, che doppiò il Capo
Bojador nel 1434, del pittore
Alla fine vittorioso sulle burrasche
Antonio Modesto, vincitore del
della vita, grazie ad una gigantesca concorso su 765 soggetti proposti.
figura femminile risale verso il cie-
lo , donde era venuto. Spettacolo di Angola e Mozambico, dove sono
ind ubbio fascino, carico di simboli, ancora disseminati 13 mili oni di or-
e senza parole se non una, quella digni da scoprire e disinnescare, fol-
primordiale, " mamma", pron unziata lia che uccide ogni mese 800 perso-
alJ ' inizio e alla fine. Noto perples- ne e crea 1200 mutilati. Il Consiglio
sità negli spettatori. Il senso genera- d' Europa presenta i lavori di un
le è certo quello dell a vittoria del- gruppo dei giovani che hanno vinto
1' uomo sulle difficoltà della vita, il concorso "Europa, oceano di idee",
ma sembra manchi qualcosa.
con proposte per il XXI secolo. Il
Negli ultimi due giorn i della visi- Comitato Olimpico internazionale
ta dò la precedenza ai padiglioni di presenta i valori individuali e sociali
alcune istituzioni internazionali, che delle attività sportive. Pochi stati
hanno proposto programmi di in- sono ri usciti ad andare oltre la pre-
dubbio valore civile e morale. La sentazione dei propri traguardi tec-
Croce e Mezzaluna Rossa Interna- nologici, un pizzico di orgoglio pa-
zionale spiega al pubblico, attraver- trio, la messa in scena di mercatini
so pannelli e documentazioni, l'im- di prodotti artigianali, l'offerta di
portanza dell ' aspirina, di cui si cele- menù tipici o di souvenir peculiari ,
bra il centenario. Una gran parte come un tatuaggio per il Marocco o
dello spazio espositivo viene dato il proprio nome scritto in cinese.
alla Campagna di Sminamento in
NÉ OLTRE NÉ ALTROVE
Suggestiva la presentazione di siti
marini caratteristici per fa una e flo-
ra marina, spiagge note o nuove,
stazioni scientifiche, centri turistici,
viaggi virtuali nel passato e nel pre-
sente. Ma i megaschermi dell 'Expo
non sono riusciti a trasmettere nulJa
oltre colori, movimenti, suoni, me-
raviglie tecnologiche, bellezze natu-
rali, nu ll a oltre, nulla altrove. La
Spagna ha esposto documenti scien-
tifici e storici, con quadri di Tizia-
- Ruota e pensilina ondulata.
IJS NOVEMBRE 1998

3.2 Page 22

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IL PADIGLIONE DI
DON BOSCO ALLA
ESPOSIZIONE NAZIONALE
DI TORINO DEL 1884
prima mai viste in pubblico perché la ca-
landra della cartiera e la pressa a quat-
tro colonne con indicatore dinamico era-
no invenzioni di don Ghivarello . Ogni
giorno venivano stampati due volumi
Alla Esposizione Nazionale dell'Indu- prototipi , Fabiola, romanzo sui cristiani
stria, della Scienza e dell'Arte a Torino, ai tempi di Diocleziano, scritto nel 1854
nella zona del Castello del Valentino , dal cardinale inglese Wiseman e Il pic-
nell'aprile del 1884, Don Bosco volle es- colo catechismo.
sere presente• con una "Galleria per _la Il padiglione di Don Bosco sbalordì au-
didattica è la · libraria". Fece , sistema.re tbrità•e pu,bblico. ".. . Per quei ;tempi un
'alle pareti del · padiglione. a l~i riservato prete espositore in una Esposizione na-
-. "mille volumi d'ogni sesto :e quali)à: zionale e nella sezione dèl lavoro semprava
scientifici , letterari, storiei , di!!lattici , reli- un ' vero anacronismo. Onde noi:, pochi ,
,gio~i; edizioni illustre.te ; il'. Bollettino Sale- passando di e legge'ndo quella scritta,
siano in ·tre lingue ; italiano;: france se, , sorridevano, immaginandosi di dovervi
spagnolo ; inoltre saggi :di disegno, di trovare oggetti di sacrestia, che non li inie- ·
. qua:1110 si riferisse a· scuole elementari , ressassero punto. (... ) invece quel repar-
· tecniche , ginnasiali".·
.
to cos:tituì per il pubblico uno dei richiami
Ma :ciò ch e voleva èsporre Don Bosco più interessanti nella grande mostra."
. "era una dimostrazione pratica del mol- , Fu un enorme successo, perché, come
teplice lavoro richiesto dalla produzione al solito, Don Bosco attirava la gènte con
· materiale del libro", per cui allestì nel motivi tecnici, scientifici , divertenti , ma
grande capannone di 55 m di lunghezza inseriva il suo messaggio educativo cri-
per 20 di larghezza una catena di mac- stiano : "I lavoratori , tutti giovani di varia
chinari , che mostravano ai visitatori le età, si attiravano le simpatie dei riguar-
fasi della lavorazione: dal trattamento danti a motivo dell 'applicazione, com-
degli stracci per ottenere la carta fino postezza e serenità con cui attendevano
alla uscita del libro, stampato e rilegato. ognuno a far bene la parte sua". Ne
Le fasi di lavorazione erano reali e non parlò la stampa, cattolica e anticlericale.
simulate. Vi lavorarono ogni giorno una Il Capitan Fracassa di Roma il 5 maggio
ventina di operai , tra adulti e giovani; fu scrisse che "Don Bosco editore della Bi-
necessario aggiungere un carro-botte di blioteca Salesiana serve il Vaticano as-
pasta di carta al giorno , perché la quan- sai meglio che i trenta editori .. .". Sull'in-
tità preparata in mostra non era suffi- gresso del padiglione si leggeva in gran-
ciente; così fu acquistato un carro , usato de: DON BOSCO FABBRICA DI CAR-
per il trasporto delle merci in ferrovia, TA, TIPOGRAFIA, FONDERIA, LEGA-
che al mattino portava il materiale occor- TORIA E LIBRERIA SALESIANA.
rente e il vettovagliamento per il pranzo
e alla sera portava all'Oratorio i libri pro- (Le espressioni tra virgolette sono prese da
dotti nella giornata.
"Memorie Biografiche ", voi. XVII, ed. extra-
Le tecniche di lavorazione erano nuove , commerciale).
davvero verso un credo edulcorato,
un sincretismo un po' panteista che
accontenta tutti? Anche \\a Bibbia
· in,,ita rnart .e fiumi, cetacei e pesci, ·
atque ;e :fonti e·: pe,rfi'no 'mostri: mari- ;
·ni .a oenedire Dio, ma 1101) si tr.àtta '
d~t; bllortisrrio new age: l' lmnortan-
za del mary, dell 'acq9a, 'dell'aria;
•della foèè è·data dal fatto che sono
doni di Dio. ,
Se 11 messaggio della vita '. come
bene primario è chiaro, meno espli~
cita è la denuncia dei problemi,
delle difficoltà, delle violenze alla
natura e alla vita ... Non ri levata la
povertà, la fame e la sete di molti
paesi, privi di generi fo ndamenta li e
di giustizia sociale. E vero comun-
que che la conoscenza dei popoli e
delle potenzialità dell'ambiente in
cui vivono, ha una valenza religio-
sa, e che l'accettazione della loro
cultura, la collaborazione e l'aiuto
sono valori evangelici.
ESALTAZIONE
DEL BENESSERE
no, Velasquez, Picasso. L'Italia ha concerti di musica sacra, il tema re-
presentato in uno spazio riposante e li gioso è stato espressamente svolto
tranquillo (al padiglione è stato as- solo dal Padiglione della Santa Se -
segnato il primo premio per l'ele- de, sulla simbologia dell'acqu_a come
ganza della struttura) strumenti anti- salvezza spirituale. Con 200, opere
chi, attrezzature di oggi (f)avi e de- d 'arte del Po1togallo e dei ,Musei
puratori) e 1tecndlogie di rièerca d 'a- , Vaticani, doçumenti cu,lturali e sto-
vangu_ardia'., mentre su l _soffitto scor- rièi, il padiglione ha dchian;iato la
revano suggestive 'imt,nagini della ,Qiblica creazione, la St<?:fia del popo-
mòstrà del l3ernìni a Roma.;Il Giap- lo ebreo,'la 'venuta di Ciisto ·e fa pro-
pone, assieme ad ui;i filin con tarta- . messa dell'acqua viva dono çli Dio.
rnghe-robot e il sottomarino SHIN- ··Lo, Spazio Interconfessionale, due
KAJ 6500,, ha presentato la ,ricostr0- , piccòle s~le arredate a giardine.tto con
zione• scenica e documentaria della flussi d'acqua lungo uµa parete, era
Nagasaki del XVI secolo, ,con epi- vuoto di visitatori perché troppo fuori
sodi dell'arrivò del primo missiona- mano. Sulla via principale, invece,
rio 'gesuita Luis Fr6'is, l'accoglienza la facciata del seicentesco ·santuario
ricevuta e le novità ,portate dall'Eu- Madre ai Dio, benché grandiosa,
ropa. ,Questa cortesia giapponese, di non ferma i visitatori; attirati più
riconoscere positivamente . i primi dalle danze dell 'A rea Internazionale
conta'tti con gli europei ·tramite i adiacente e dai chioschi di ristoro.
missionari, mi richiama alla mente
l',argomento della fede religiosa, che ,
a Lisbona non appare né frequente 2000:
importante. Evident~mente il te- QUALE RELIGIOSITÀ?
ma dell'oceano e dell'acqua, non
apriva a domande Ulteriori. Infatti Forse un senso religioso era pre-
oltre a qualche padiglione nazionale sente nell 'Expo, benché non esplici-
con richiami artistici (belle le icone to. Una religiosità indistinta, indivi-
della Croazia), visite a santuari o , dualistica, new o next age. Si va
La gente gira, guarda, partecipa
agli spettacoli, acquista, si ristora; è
accompagnata a provare sensazioni,
a emozionarsi, ad acquistare, come
in una enorme fiera dei divertimen-
' ti.. . immagine di un benessere cre-
i scente, alla portata di tutti. Il tema
:dell'oceano in fondo lanciava pro-
·'. prio questo messaggio. Ma la cosa
,non può soddis_fare gl i spiriti più at-
tenti. Nqn è stato chiesto uno sforzo
·critico al visità,tore di fine millen-
nio, rn;m la fatic~ di valutare, di met-
tere a nudo. le- pecch~ SQtte~e, ·
' l'impegno a scoprire le realtà meno
accattivanti.
·
Uscendo da quello :spettacolare
mercato, mi è rimasta la meraviglia
per quanto l'uomo ha saputo fare e
per le · sùe enormi potenzialità, m& ·
anche l'amaro che ·lo stesso uomo ·
sembta non rençlersi conto della fra-
gilità del tutto e dell ' incapacità dei
beni, _nel. loro complesso, a soddisfa-
re il cuore, che da sempre-cerca al-
tro e altrove. La· prossima Expo sarà
ad Hannover in Germania ·nell' anno
2000 e, qualsiasi ne sia il tema pro-
posto, speriamo, rispetto a Lisbona,
in un supplemento di anima. ·,
Severino Cagnin
NOVEMBRE 1998 BS

3.3 Page 23

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I NOSTRI MORTI
,
PER SOSTENERE
LE OPERE SALESIANE
COLOMBO BARULLI Adriana Maria
cooperatrice ,
..
t Cinisello Balsamo il 02/05/1998 a 46 anni.
Fu modello di sposa, di madre e maestra
col cuore "salesiano". Amava teneramente
i suoi alunni e li educava con scrupolosa
attenzione, grande bontà e profonda com-
prensione . Si prestava sempre generosa-
mente per aiutare i ragazzi in difficoltà.
Animatrice nata , in parrocchia, che fre-
quentava assiduamente, si dedicava all'in-
segnamento del catechismo , sempre
disponibile , nonostante la sua precaria
salute. Cooperatrice esemplare , insieme al
marito , collaborava con zelo e dedizione
all'interno del consiglio locale dell'associa-
zione. Ci ha lasciato rimpianta da tutti. Ora,
terminata la sua preziosa attività terrena,
continuerà a sostenere i cooperatori e i
suoi alunni e pregherà per i giovani e le
loro famiglie.
BOZZO sac. Giovanni ,
salesiano fino al 1972,
t Reggio di Vernazza il 12/05/1998 a 81 anni.
Rimasto sempre fedele nel cuore all'ideale
educativo di Don Bosco, ad un certo mo-
mento della vita salesiana lascia l'istituto
per la vita eremitica . Nel 1991 fonda la
"Fraternità di Maria Immacolata Madre "
(monache contemplative a cui si affianca-
no famiglie). Ha fatto della sua vita una
preghiera e un'immolazione continua per la
salvezza delle anime. "Ho capito ben pre-
sto, scrive , che non avrei raggiunto la feli-
cità se non avessi accettato il dolore. La
consolazione più grande della mia vita è
stato l'abbandono filiale alla Mamma cele-
ste . , la felicità di una creatura sta solo
nel dire sempre sì a Dio anche se si sente
spezzare nella morsa tre_menda della tri~~-
lazione . Tutto il resto e fumo e vanita .
Indubbiamente sono espressioni da santo.
FRANCHINO FAUSTO,
salesiano fino al 1972,
t Avigliana (TO) il 04/07/1998 a 78 anni.
Affezionatissimo exallievo della scuola sa-
lesiana di Canelli (AT) , visse per tutta la vi -
ta con fedeltà gli ideali di onesto lavoratore
e buon cristiano, appresi alla scuola di Don
Bosco. Fu per vent 'anni in Argentina poi ,
tornato in Italia, si stabilì ad Avigliana. Do-
vunque si mantenne fedele ai suoi doveri ,
conservando gratissimo ricordo dei suoi
antichi educatori , ed esprimendo in una
esemplare testimonianza cristiana la bontà
dell'educazione ricevuta.
GIOVANNA BRANCATI , cooperatrice,
t Palermo il 26/03/1996 a 64 anni.
Mamma di sei figli , nei quali ha saputo
inculcare il timore di Dio e l'amore per il
prossimo. Ha partecipato con zelo ed entu-
siasmo alle attività parrocchiali , prediligen-
do quella missionaria e allestendo ogni
anno un centro di raccolta fondi da inviare
alle missioni , in particolare quelle salesia-
ne .del Madagascar. Si è dedicata con a-
morevole attenzione ai fanciulli attraverso il
catechismo e agli anziani e malati recando
loro il conforto dell'Eucarestia. Si è prodi-
gata cori profonda dedizione alla famiglia,
accettando con vera esultanza i numerosi
figli, dedicand\\) loro il meglio di , forte
nelle avversità , senza mai perdere la fidu-
cia nella Divini! Provvidenza. La sua fede
viva, intima, g1nuina è stata la ca_ratteristi:
ca saliente che ne ha fatto una cristiana d1
non comuni virtù ed un modello di testimo-
nianza di Gesù da imitare e seguire.
TORASSO ~ig. GIACOMO,
Coadiutore salesiano
t Roma il 02/07/1998 a 80 anni.
Un salesiano amante della propria voca-
zione e dedito a un silenzioso lavoro fatto
di fedeltà scrupolosa e di esemplare com -
petenza. Ricordando la sua figura si perce-
pisce sempre più la metodologia _evanqell-
ca della crescita per il Regno d1Dio. Chi ha
condiviso con lui alcuni anni della vita sale-
siana ha molti motivi di dire "grazie" al Si-
gnore per la presenza di un confratello
coadiutore della sua .statura morale e della
sua capacità di lavoro. _Al suo !orte senso
di ordine , di silenzio , d1 poverta, d1 lavoro
univa una sentita vita di preghiera. Coi
confratelli era gioviale , scherzoso , lo(luace 1
specialmente con i ricordi dei vecchi tempi
di Torino e del Piemonte.
COGLIANDRO MARIA, VDB
t Cannitello (RC) il 26/06/1998.
Prima e unica volontaria di Don Bosco in
Calabria sbocciata sul ramo delle exallie-
ve, di c~i è stata presidente unionale fino
alla morte. A lei fu più volte affidata la re-
sponsabilità del suo gruppo e la formazio-
ne delle aspiranti.
Una profonda spiritualità ha sorretto la sua
vita. Sue doti la semplicità, la bontà d'ani-
mo, la pronta disponibilità nel servizio alla
Chiesa locale e all'Istituto, l'osservanza d1
una povertà minuziosa, rivelata nel segna-
re fin le piccolissime spese e nel .renderne
conto agli esercizi spirituali , l'amore _all 'E~-
carestia e alla Madonna, la matern1ta spiri-
tuale profusa mell'educazione_dei nip_oti e
dei piccoli ... Dopo un malore 1mprovv1so e
pochi giorni di isofferenza ne n'è volata al
cielo portandbsi nel cuore un desiderio
che ~ra divenfa auspicio : la continuità di
una vita donata, che si prolunghi in altre
generose giovani c_a::_l_a:.b._re_s_i.- - -:::::-i
È bello tramontar~
d;I mondo verso ~ •o
aflinché in Lu• ,
. oss·1risorgere .
(S.s;:,,~~;'0 di Antiochia) 1
.:
A quanti hanno chiesto
infonnazioni , annunciamo che
LA DIREZIONE GENERALE
OPERE DON BOSCO con sede
in ROMA, riconosciuta
giuridicamente con D.P. del
2-9-1971 n. 959, e L'ISTITUTO
SALESIANO PER LE
MISSIONI con sede in TORINO,
avente personalità giuridica per
Decreto 13-1-1924 n. 22, possono
legalmente ricevere Legati ed
Eredità.
Formule valide sono:
- se si tratta d' un legato:
« . .. lascio alla Direzione Generale
Opere Don Bosco, con sede in
Roma (oppure ali'/stituto
Salesiano per le Missioni con
sede in Torino) a titolo di legato
la somma di lire... , (oppure)
l'immobile sito in ... per gli scopi
perseguiti dall 'Ente, ·
e particola1mente per l'esercizio
del culto, per la fonnazione del
Clero e dei Religiosi, per scopi
missionari e per l'educazione
cristiana.
- se si tratta invece di
nominare erede di ogni sostanza
l' uno o l'altro dei due Enti su
indicati:
« ... annullo ogni mia
precedente disposizione
testamentaria. Nomino mio
erede universale la Direzione
Generale Opere Don Bosco con
sede in Roma (oppure/' Istituto
Salesiano per le Missioni con
sede in Torino) lasciando ad esso
quanto mi appartiene a qualsiasi
tito lo, per gli scopi perseguiti
dall 'Ente, e particolarmente
per l'esercizio del culto, per la
formazio ne del Clero e dei
Religiosi, per scopi missionari
e per l'educazione cristiana.
(lu ogo e data)
(firma per disteso)
NB. JJ testamento deve essere scrit-
to per intero di mano propria
dal testatore.
JJS NOVEMBRE 1998

3.4 Page 24

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TAXE PERçUE
TASSA RISCOSSA
PADOVA C.M.P.
NEL PROSSIMO NUMERO
POLONIA 100
di Serena Manoni
I salesiani in Polonia hanno cominciato da Oswiecim .
TIFARE PER UN DOPATO?
di Luca Sorrentino
Lo sport, il tifo , il doping ... Quali soluzioni?
-
I
a.
:i:
(.)
oc>i:
e
aci.:
o
u:ouu::.:,
LDC
EVANGELIZZARE SCRIVENDO
cd
:~~
di Giancarlo Manieri
Le strade salesiane dell 'informatica.
1ii
~
·.c9 .
"'<..)
~
È NATALE TUTTO L'ANNO
~
O È NATALE SOLO A NATALE?
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"E '
di Anna Mariani
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La pubbl icità ha pianificato tutto : non c'è più festa.
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