Bollettino_Salesiano_196812


Bollettino_Salesiano_196812



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Noi non oi fermiamo mai;
vi è sempre cosa eh.e incalza cosa...
Dal momento eh.e noi ci fermassimo,
la nostra Opera
oomin.aerebbe a deperire
DON BOSCO
BOLLETTINO
SALESIANO
Spedizione in abbonamento postale Gruppo 2• - 2• quindicina
EDIZIONE PER I DIRIGENTI
A. XCII. N. 12 • 15 GIUGNO 1968. DIREZIONE GENERALE: 10100 T ORINO, VIA MARIA AUS ILIATRICE, 32.. TELEFONO 48.29.24
UN CENTENARIO ANCHE VOSTRO!
Riportiamo il testo de/l'omelia pronunciata dal Retto, Maggiore,
don luigi Rlcceri, durante la Messa del Pellegrinaggio nazio-
nale alla Basilica di Maria A usi/latrice, il 25 aprila u. s., perchè
specialmente coloro che non ebbero la gioia di partecipare, ne
facciano oggetto di attenta lettura a meditazione mariana.
Siete qui convenuti, ottimi Cooperatori e Coope-
ratrici, per un appuntamento di famiglia. La grande
Famiglia di Don Bosco, di cui voi siete parte co-
spicua, è in festa e voi non potevate mancare, spinti
dal duplice amore che anima tutta la vostra coope-
razione salesiana: l'amore a Don Bosco e l'amore
a Maria Ausiliatrice.
Questa Basilica è indubbiamente anche casa votra.
Don Bosco l'ha costruita cento anni fa, con i mezzi
dei vostri generosi predecessori. dei primi Coopera-
tori italiani ed esteri. Di suo, diceva spesso egli, non
In questo nu ero:
L' omelia del Rettor Maggiore al
Pellegrinaggio nazionale bue
leggi italiane~ impqrta ti per il
e servizio soci e i •r ica o mis-
sionario Esper-Tenze- --giovanili
,_ .. ro e • ~ • •
Il
vi aveva messo nulla. Ogni ma~ohe, ogni ornamento,
secondo la sua affermazione è1tJQ SéQ_f\\C:> di devo-
zione o di riconoscenza di u~ pers~n9., di una fa-
miglia, di un pae5ie, che vollétd ai~fare pon Bosco
e nello stesso tempo venerare la sua' Madonna,
la Vergine Ausiliatrice,
'1
L'immagine di questa 8-asilica ~ élivenuta ormai
familiare al vostro sguardo e "al vostro cuore. Da
anni entra nelle vostre case rnedlaf1te la stampa sa-
lesiana e vi ricorda eh~ qu,( ~ il cuore dell'opera
di Don Bosco.
,\\, ~·✓-
O Per ringraziare -o;.
La vostra presen~ ;,og{li , ~~ttolinea una duplice
esigenza qi amor~_il! \\Ì6i s'letJf- qui (>er ringraziare e,
direi, pe{ essere }irwraziatij qa la ·rr.,adonna.
Per ringraziare anzitqito ,~ Madonna per quello
che Ella è nella yost(a vita pfrsonale, in quella delle
vostre famiglie.
; : , ·.
Da quando Maria Ausiliatriée è entrata nella vostra
esistenza, Essa è diventata la1vostra guida sicura e
potente nel cammino terrestre. E questo non è poca
in cosa. Se Elfa infatti è l'Ausiliatrice per.tutti j cristiani
lq è modo particolare per quant i lavorano a fianco
,di pon Bosco e della sua grande Famiglia. Favori
spitituali e'ì11at~riali sono stati ripetu,\\amente assicu-
rati dalla Vergine a Don .Bosco per Cjuanti cooperano
con lui alla salvezw delle anjme. E voi siete fra
questi.
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UN CENTENARIO ANCHE VOSTRO!
Siete qui inoltre per ringraziare la Vergine per
quello che Ella é nella vita della Chiesa. li Concilio
ha sentito il bisogno di proclamarla Madre della
Chiesa per assicurare tutti i cristiani che lottano per
la fede che non sono saranno mai soli.
Don Bosco volle che questa idea fosse al centro
di tutta la devozione che, come fiume reale, sarebbe
scaturita da questa Basilica a beneficio di tante anime.
E ne fece il tema di fondo del quadro che potete
ammirare qui sopra il nostro altare maggiore. La
Vergine in atteggiamento materno e regale avanza
in mezzo agli Apostoli rappresentanti la Chiesa nel
suo nascere e nel suo divenire. Essa sembra confor-
tare e benedire tutti quelli che nella Chiesa e per la
Chiesa si sarebbero in qualunque modo prodigati.
Di questa sicurezza ha bisogno oggi ogni cri-
stiano militante, ogni Cooperatore salesiano vera-
mente degno di questo nome.
li Concilio ha rilanciato la figura del laico perchè
sotto l'impulso del suo sacerdozio battesimale si sen-
tisse parte viva e cooperante nell'avvento del Regno
di Dio, nel trionfo finale della Chiesa.
Voi, cari Cooperatori, avete ricevuto da Don Bosco
una consegna. Essere nelle prime file di questo pa-
cifico schieramento laicale che avanza verso le mete
da Dio preparate per la sua Chiesa. E la Madonna
é con voi ad ogni passo. È con voi per doppio titolo:
come Madre della Chiesa e come Madre della Fa-
miglia Salesiana.
Per questo patrocinio materno e incessante siete
qui convenuti oggi nel desiderio di ringraziarla con
tutta l'effusione del vostro cuore.
O Per essere ringraziati
Ma la Madonna a sua volta vi ha qui convocati
perché Essa vuole ringraziare voi. È un fatto confor-
tante che la vostra presenza nel mondo è una pre-
senza soprattutto eucaristica e mariana. Don Bosco
vi ha pensati così. Ogni volta che entrerete in questa
Basilica e vi inginocchierete dinanzi all'altare del
nostro comune Padre, trove{ete ad attendervi due
angeli di candido marmo, ai lati del medesimo, che
vi presentano due simboli : un'ostia e un cuore: l'Eu-
caristia e la Madonna. È questa in sintesi l'eredità
che Don Bosco lascia a tutti quelli che in qualunque
.modo entrano a far parte della sua grande Famiglia.
Voi, cari Cooperatori, siete come tanti portatori
nel mondo di questa spiritualità che attinge dalla du-
plice fonte dell'Eucaristia e della Vergìne l'abbon-
danza di acqua viva da effondere nei solchi riarsi
della vita cristiana oggi.
Di questo prezioso servizio vuole oggi ringraziarvi
la Vergine Ausiliatrice. E insieme vi esorta a conti-
nuare a dissetarvi a queste fonti perenni di grazia e
fervore, affinché la vostra vita sia veramente luce e
70 forza per quanti si affiancheranno al vostro cammino.
8 La prima Cooperatrice
Le formule concrete di questa cooperazione cri-
stiana e salesiana le conoscete certamente e non è
qui il caso di ripeterle.
Vorrei però rammentarvi una dolcissima verità da
portar via gelosamente serrata nel vostro cuore da
questo spirituale appuntamento con l'Ausiliatrice.
Siamo in attesa del primo Cooperatore e della
prima Cooperatrice salesiana da proporre dagli altari
come modello a tutta la vostra innumere Famiglia.
Quando avremo qualcuno di voi da elevare alla
gloria degli altari la gioia nostra sarà grande, soprat-
tutto perché avremo una via tracciata in concreto
sulla quale far camminare le molte schiere di gene-
rosi Cooperatori di tutto il mondo.
In attesa di questo giorno radioso, guardiamo alla
Vergine come al primo autentico modello di coope-
razione.
Ella infatti aiutò Gesù a crescere in sapienza, età
e grazia dinanzi a Dio e dinanzi agli uomini. E lo
fece fra tante privazioni, in ciima di autentica e se-
rena povertà. In seguito accompagnò Gesù nel suo
triennio evangelico con quella discrezione che non
intende sostituirsi all'opera del Figlio, ma solo ap-
poggiarla, interpretarla, coadiuvarla. Non mancò nep-
pure all'ultimo appuntamento con il Figlio: quello
della Croce, ai piedi della quale condivise l'ultimo
grande anelito di salvezza, di redenzione.
È questa la consegna che vi dà oggi la Vergine, la
prima vera Cooperatrice di Gesù. Una triplice mis-
sione: missione educativa, missione evangelizza-
trice, missione di immolazione.
Di questo ha bisogno oggi la Chiesa, questo de-
sidera che facciate nella Chiesa la Madonna di
Don Bosco.
C) Impegno centenario
Siete entrati in questa Basilica per festeggiare la
data centenaria della sua consacrazione. Occorre
pertanto partire di qui con degli impegni... centenari!
Con la vostra presenza voi volete anche onorare
quanti hanno cooperato a erigere queste mura ma-
teriali che cantano la gloria di Maria. L'opera dei
costruttori materiali è finita da lungo tempo. A voi
incombe l'impegno di continuare la costruzione del-
l'edificio spirituale che la nostra Basilica simboleggia
ed esprime.
Siate pertanto pietre vive, elette, preziose a dispo-
sizione della Chiesa, affinchè essa possa in ogni
istante disporre di voi per l'edificazione dell'eterno
tabernacolo nel quale avrà un degno trono quel Gesù
dinanzi al quale sono destinati a piegare le ginocchia
le potenze del cielo e della terra.
Vi aiuti in questo impegno prezioso Colei che del
popolo cristiano è e sarà sempre Madre e Regina.

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LAICATO MISSIONARIO
E COOPERATORI SALESIANI
Parliamone insieme
È ormai tema d'obbligo parlare di ~sperienze apo-
stoliche, dj iniz:iative per il terzo mondo, di servizio
sociale e simili, nei nostri convegni E,riovanili.
E non è molto difficile il farlo, tante e tanto varie
sono le esperienze che si p-0ssono portare.
E la conclusione è spesso una domanda come questa:
quando avremo Cooperatori salesiaw missionari? A che
]>Unto siamo con i1 no~tro laicato miei<ionario? Domande
un p o' .imbarazzanti, E!C si pensa clic siamo abbastanza
lontaru dalla mèta. ~ parte poi le lettere che giungo110
al nostro Ufficio rruiorude, di gioYani di ambo i .sessi
che ci scrivono, come L. C. M. da Parma: « Siamo pronti
a partire anche subito: desideriamo conoscere modalità.
condizioni, località, e simili, e attendiamo urgent\\'
risposta al riguardq » (?!?...).
Certamente bisogna muoversi e m1>ttere almeno le
premesse per un nostro valido contributo al laicato
missionario, degno della grande tradizione nu,-sfonaria
delle prime due Famiglie ija]e~iane.
• Intanto sappiano i nostri giovani Cooperatori (e so-
prattutto i consiglieri che si occupano elci gmppi gio-
vanili) che i S uperiori hanno allo studio tutto un con-
creto programma per la preparazione di un nostro
laicato missionario, che sarà loro reso noto appena
possibile. E allora, come sempre in passato, ancbe i
Cooperatori saranno presenti; a loro spetterà dare alla
Cong:rcgaiione la gioia ili avere dei figli missionari della
Terza Famiglia.
E ciò dj per non dovrebbe apparire affatto straor-
dmario, se si pensa che Don Bosco nelle Regole dei
Cooperatori (cap. II) scriveva già nel 1876: « Ai Coope-
ratori Salesiani si propone la sressa messe della Congrega-
zione cui inte11clo110 associarsi». E tutti sanno come le
missioni interessano i Salcsiaui e le F.M.A. per una
g.raude parte del loro apostolato.
• Ma per ora sarà utile chiarire le idee circa il laicato
missionario, come punto cli partenza per un discorso
più ampio che a suo tempo sarà ripreso, e porre qualche
principio che faccia da binario al nostro futuro laicato
missionario, maschile e fcm,runile.
Anzitutto qualche prlncip1i,,:
a) L'evangeli:z(l!:ione compete (come diritto e conle
dovere a og,,i battez;,(ltO. Pastori e laici, svolgelltlo un
diverso miu:i~tero, hanno un'unica misgjone. La Costi-
tujlione conciliare de}la Chiesa (n. 322 è molto esplicita
a questo vroposito: « Qium11mq1te alciini per volontà
di Crist() sono costituiti dottori e di.~pen.satori dei misteri
e pastori p<fT' gli altri. tuttavia vige fra tutti una vera
rg1.1aglia:nza riguardo alfa dignità e. alllazione comune a
tutti i fedeli neff"edificare il corpo di Cristo». Che se ò
proprio dei pa!ltori int~v:;etlfre la Scrittura ed esscrno
i QJ.aestri ulliciali, è anche proprio dei laici l'insegnarla
sotto a guida dei primi.
Ma è evidente che particolarmente a quelli oui il
messaggio evangelico non è giunto affatto, si dovranno
rivolgere i laici battezzati.
;E potranno i Cooperatori, il cw scopo è tenclcre alla
pt>rfezione cristiana attraverso l'apostolato, iguorare
questo precipuo loro dovere e non andare anch'essi
come apostoli a testimoniare Cristo?
b) li laico a11che quando è "missiona.rio" non svolge url
ruoto· di supplenza, dovuto alla scarsità del clero o
all'essere questo impedito cli evangelizzare. Svolge
invece un .ruolo tutto suo proprio, animando c:riljtiana-
mente le cose temporali dal di dentro.
« Anche i laici, essendo partecipi dell'1'fficio sacerdo-
tale, profetico, regC1lc di Cristo nella missione di tutto il
popolo di .Dio, hanno il proprio compilo nella Chiesa e
nel morido » (Decreto Apostolato dei Laici, n. 2).
Quindi iJ laicato missionario è sorto e si sla svilup-
pando non solo per dare una mano, com e si suol dire
ai missionari, sacerdoti o suore: esso va ad occupare il
"suo posto", a svolgere n "suo ruolo". E i Cooperatori 71

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salesiani che (quando al Signore piacerà) andranno in
zona di missione, and:ranno al loro posto, anche se
talvolta all'omhra e a fianco delle Missioni salesiane.
Chiariamo le idee
Per evitare confusioni occo:rre distinguere tra chi
si reca in zone di missioni come "missionario lruco" e
chi invece va per un'opera molto utile, ma di servizio
sociale.
« Il laico missionffrio è un laico venuto in un Paese
nel quale ]a Chiesa non è ancora pienamente costituita,
per lavorare alla sua evangelizzazione in un modo o
nell'altro, sotto l'autorità della gerarchia o almeno
in unione indiretta con il vescovo del luogo » (Retif A..
Laicato missionario).
È chiaro che egli è suJla stessa linea del missionario
(sacc:rdote o religioso) nell'opera di evangelizzazione;
se ne distacca nel modo (che è proprio di lui secolare)
di dare la sua testimonian.za cristiana. Quindi oppor-
tuno dirlo subito) l'.intenzione, nel partente, di dare
un'autentica testimonianza cristiana quale mezzo per
l'evangelizzazione, è assolutamente necessaria. Non
sarebbe S'Ufficiente il solo desiderio di portare un aiuto
tecnico o materiale a popoli bisognosi.
Dai _missionari laici veri e propri si distinguono
(con1e chim:amente nota la Populormn Progressio, n. 74)
i laici « che si sono messi a disposizione di organismi
ufficiali o privati, di collaborazione con i popoli in vìa
di sviluppo ».
È stato pubblicato
il quarto volumetto della collana
"Quaderni per l'apostolato dei laici":
IL PIÙ CORTESE DEI SANTI
E IL SUO MESSAGGIO
(San Francesco di Sales
presenta la spiritualità del Concilio)
Autore: Adolfo L'Arco
Pagg. 280 - L 800
*
Richieder/o a/l'Ufficio nazionale:
Viale dei Salesiani, 9 - 00 175 ROMA
72
Anche costoro, è evidente, compiono un'opera
nobile e preziosa e dànno una loro testimonianza, che
è almeno indirettamente cristiana, ma più che di laicato
missionario in tale caso si deve parlare di servizio
1Jmano-sociale.
Selezione e prepara.,--ione sono i due tempi, le due
fasi, attraverso cui ogn:i aspirante deve passare prima
di recarsi in terra di missione (sempre che anteceden-
temente abbia fatto ]a verifica circa l'esistenza èli una
sua vocazione missionaria).
L'un.a e l'altra sono indispensabili.
La prima fermerà in patria coloro che non hanno
retta intenzione (per es. chi va in cerca di nna siste•
mazione che altrove non trova, chi è disadattato nel
suo ambiente, chi cerca in missione una compensazione
a delusioni avute nella vita, chi è spinto soltanto da
facili entusiasmi, chi cerca l'avventura...), chi non ha
la salwe necessaria o l'età conveniente (normalmente
si consiglia che sia dai 23 ai 35 anni), o chi non può
fermarsi in missione per un t.empo conve11ie11te (almeno
due o tre anni).
La seconda (di una durata cli tempo non precisabile
e non uguale per tutti ) tende a rendere valido e utiliz-
zabile al massimo l'aspirante laico missionario. Parte
da una vita intensamente cristiana, a lungo vissuta,
quale collaudo spirituale, e sollecita una preparazione
religiosa (conoscenza della dottrina e dei problemi
della Chiesa); ttmana, professionale (una qualificazione
almeno al livello medio è indispensabile); psico-socio-
logica (studio dell'amhiente e della cultura del luogo
ove si andrà); comunitaria efficace a questo proposito
passare un certo periodo di tempo in un gruppo etero-
geneo, meglio se fuori ItaUa); nonchè lo studio della
lingua che si dovrà parlare.
Come è facile vedere, si tratta di una preparazione
che esclude ogni improvvisazione, ogni dilettantismo.
Cosa non facile, ma necessaria.
Una vera selezione e una buona preparazione evi-
teranno incresciose delusioni a se stessi e alle missfoni.
D'altronde non l'ha già detto il Decreto sull'apostolato
dei Laici (28) che « l'Apostolato può raggiwigere piena
efficacfo soltanto mediante 101.a nuiltiforme e integrale
forma.zior,e? ». E ciò che vale per ogni tipo di apostolato,
vale ancora di più. per quello missionario.
E ora una parola a quei Cooperatori e a q1~elle Coopera-
trici che sentono la voce del Signore che li irivita a donarsi
alle Mi,ssio11i. Espongano c,,l direttore spirituale o a un
sacerdote particolarmente indicato, la propria aspira...-ione,
per u11a verifu;a della votazione, e, ottenutone parere
positivo, coltivino qwista irrobiiste,ulola con la preghiera,
l'eserci:rio dell'apostolato, lo studio, la formo.rione del
proprio caruttere e la maturazione della propria perso-
nalità, e <lllendano che circostanze favorevoli. corise1ita110
il roggi1mgimento del loro ideale apostolico.

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NUOVI ORIZZONTI
Un'altra porta aperta al Laicato missionario
e al Servizio sociale Due importanti Leggi
L'8 novembre 1966 il Parlamento
italiano approvò ]a legge 1033, nota
sotto il nome cli Legge Pedini dal
nome del deputato democristiano che,
con altri, l'aveva presentata.
Il fatto apri l'animo di tanti gio-
vani a prospettive nuove e diede
un senso di soddisfazione a chi aveva
atteso quella approvazione. Pur con
le sue lacune la legge fu infatti un
passo in avanti in una certa dire-
zione e si mise un precedente su-
scettibile di ampi sviluppi.
Riportiamo qui appresso il testo
della Legge Pedini.
ART.1
Il Mìnistro per la Difesa ha facoltà,
in tempo di pace, tli concedere il
rinvio del servizio militare ai gio-
vani obbligati alla leva che, in
possesso di speciali requisiti, chie-
dano di prestare la loro opera per
la durata di almeno due anni con-
tinuativamente .in un Paese in via
di sviluppo fuori d'Europa,
ART. 2
L'opera cli cui sopra si considera
validamente prestata nel quadro
dei programmi di assistenza tecnica
previsti da accordi bilaterali con•
tratti dallo Stato Italiano con uno
di tali Paesi, ovvero previsti da
organismi o Enti internazionali rico-
nosduti dallo Stato italiano.
lRT. I
Le lauree, i aiplomi e le qual.i.fiche
professionali e cli mestiere, il numero
complessivo dei rinvii e clelle suc-
cessive dispense dal servizio, i Paesi
contraenti, le modalità di assistenza
e di controllo del servizio ·prestato
verranno determinati, di volta in
volta, con decreto del Presidente
della Repubblica, su proposta del
Ministro per la Difesa, di concerto
con quelli per gli Affari Esteri, per la
PubbHca I struzione e per l'Interno.
4RT. 4
Per essere ammessi a fruire del
rinvio i giovani dovranno, entro il
30° giorno che precede l'inzio clelle
operazioni di chiamata alle armi
del loro contingente o scaglione,
presentare domanda documentata
al Ministero della Difesa. Il Ministro
per la Difesa, d'intesa con il Ministro
per gli Affari Esteri, giudiea ogni
domanda dopo aver esaminato i
titoli e i requisiti del richiedente.
Entro sei mesi dall'accoglimento della
domanda i giovani debbono rag-
gitmgere il Paese di destinazione e
iniziarvi le loro prestazioni.
Per ottenere la dispensa dal ser-
vizio cli leva gli interessati debbono
presentare domanda, con la docu-
mentazione comprovant e il servizio
prestato, al Ministero della Difesa,
entro il 30° giorno dal compimento
dell'opera in base a cui è stato
accordato il rinvio.
ART.5
Coloro ch e hanno ottenuto il
rinvio del servizio militar.e cli leva
decadono dal beneficio nel caso cli
mancato raggilmgimento del Paese
di destinazione.
Decadono aJtresì dal beneficio i
giovani che non portino a compi-
mento le prestazioni richieste. Ove
peraltro ciò sia dovuto a comprovati
motivi di salute o di forza maggiore,
il 1"Iinistro per la Difesa, valutate le
circostanze, può disporre che iJ
tempo trascorso in posizione di
rinvio nel Paese di destinazione sia
computato ai fini del compimento
della ferma dj leva.
l!: stato anche approvato ed ema•
nato un regolamento molto parti-
colareggiato che completa la legge
dando le norme occorrenti per l'ap-
plicazione pratica della legge stessa.
* Ma un'altra legge che maggior-
mente interessa i Cooperatori è
quella approvata recentemente e che
riguarda gli in-segrianii di ruolo.
Essa ci interessa ancora più della
Legge Pedini per questi motivi:
ha prospettive più ampie perchè
riguarda anche il settore femminile
(e le insegnanti Cooperatrici sono
veramente n1olte);
vuole prevalentemente favorire
l'edueazione de1la gioventù, che è
lo scopo prìmario del nostro apo-
stolato.
Crediamo quindi utile riportarla,
perchè ne prendano alto gli inte-
ressati.
Legge 2 aprjle 1968, n. 465, pubbli-
cata sulla « Gazzetta Ufficiale» del
26-4-1968.
Oisposizione in favo1•c del pe.l'-
sonnle inscgunntc di r uolo della
Scuola prùnal'ia ebc presti scl'-
vizio nei Paesi in via di sviluppo,
ART. 1
Gli insegnanti di ruolo ordinario
della Scuola primaria, in possesso
cli particolari requishi, da docu-
mentarsi ai sensi del successivo
art. 3, possono chiedere di prestare
servizio in scuole che funzionino
in Paesi in via di sviluppo fuori
d'Europa e che dipendano da tali 73

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Paesi o da organismi potenti inter•
nazionali.
Lu destinazione all'ci,tero , non
può avere una rlnrota inferiore ai
tre ruuù.
ART. 2
Con decreto clcl Ministro per lo
Puhl,lica Istruzione, di concerto con
i Mi11i8tri degli Affari Esteri e prr
il 'resoro, saranno dcte.rrninati ogni
anno: il conti ngrntc massimo del
pcri;onale .insegnante, autorizzato a
pre~tarc servizio di cui all'art. l;
d'i11tcaa con l'UNESCO, i Paes.i in
v ia di sviluppo presso i quali gli
insegnanti potranno prestare la loro
opera; le modalità di controllo per
tutto il periodo di permanenza al-
l'e~tero.
AAT.3
Entro il termine che sarà stabilito
di anno in anno con dccrtto mini•
stcriale di cui al prcredcntc articolo
gli interessati pn•~1·ntano domanda
al M]nistro della Pubblica Istru-
zio1te indicando i Paesi presso i
quoli desiderano svolgere la loro
allhità.
Alle domande debbono essere alle-
gati i seguenti documenti:
a) titolo di studio:
b} cerlifìcati att,•i-t ant i il servizfo
pre~tat o con le r1ualifichc riportate,
nonchè copia di e, entuali pubblica•
zioni o docume.ntazioni inerenti ad
attÌ\\ ità scientifica o <lidallica;
r) ccrt i6cato rilasciato da Is tituti
spcri!llizzali funziona1ui presso lr
Lnhcr~itù italiane, tlal quale ri-
sulti che gli a!'pirauli sono fisica-
mente idonei a s, ol gerc l'attività
richici:,ta nei Paci:,i di clestinaz-ione;
rl) Certificati comprovanti la cono-
scenza delJa cuJtura de] Paese di
dc~tinazione e della sua lingua,
oppure della lingua europea colà in
uso da accertarsi e, ontualmente con
un colloquio.
ART. 4
Il Mini..tro per la Pubblica Istru-
zione entro tre mesi dal termine di
scaclen.za della pre81•ntazione delle
74 domami.o decido della idoneità del
richiedente in l,a•c ai titoli presen-
tali.
L'insegnante did1iarato itloneo al
servizio di cui all'art. 1 viene auto-
tizzato dal Mini;,tero della Pubblica
Istruzione, sentito il Mi.ni,,tero degli
AITori R,;teri, a i,tipnJare il contratto
di Jayoro.
L 'intercssal<) i11oltrer:ì il contratlo
di lavoro al Ministero Ò!'lla Pub-
hlica I struzione, al completamento
della domanda di cui all'art. 3, in
originale o in copia notarile, m1ita-
mente ai tlocumenli rilasciati <lal-
l'Autorità dei Paesi o degli Enti di
cui all'art. 1 eh<: auestiuo l'irnJJC·
;pio, da partr di tali autorità o
Bnti. di corri:ipondere le pre~ta-
zioni pre,idCJY.t.iali, as ù,tcnziali cd
assicu_rativr.
L'autorizzazione a prc8larc ser-
vizio è rilascia 1a daJ Miniatro <lella
Publ>lica I truzione.
Gli :insegnanti di -ruolo, risultati
idonei ed autorizzati ai scIIBi deJ
presente articolo, doVTanno raggiun-
gere entro :;OÌ mesi dalla data di
oumunica2ione <lell' autorizzazio,w, il
Paese di de~Linazione e clonunno
iniziarvi le loto prestazioni.
ART. &
Per Wtlo il periodo in cui prci.t ano
servizio nei Pae~i in via <li s, iluppo.
gli insegnanti di ruolo sono collocali
fuori ruolo, con decreto tlel ,nni,tro
della Pubblica htruzione nei limiti
del contingente di posti di i·ui ol-
l'art. 2 e eonbcn ano la titolarità
iklJa propria i-cdc.
I suddetti poHi vengono auuuol-
mente ricop<·rti ('OD personale non
di ruolo, secoud1, le norme , igenli.
Gli insegua11Li di ruolo, collocati
fuo_ri ruolo ai bensi del prCNNlle
articolo consenano la loro poi.i-
zione gimidica ai soli effrt ti della
progressione di carriera e con 1•,.clu-
1,ionc del l'Illativo trattamento eco-
nomico.
Essi hanno diritto a partcl'ipare
Ili normali tra~fcrimenti annuali.
Il servizio pr<'~lato nei P,u•,-i iu via
di sviluppo è , aiutato:
o) ai 6ui del trattamento rii
quiescenza, ,·on la maggiora~ione
della mt•tà per i primi dur anni e cli
un terio per gli anni 11ucccssh-ri;
b) in sede di attril,uzione del
punteggio per i titoli di servizio
nei Lrai<forilllellti. nri concorsi a
cal trdrc e nei concorsi magistrali,
in misura doppia in ri!.pl'tto al
sen izio di ruolo prrstato nelJe scuofo
statali;
e} come ~crvizio scolai-tico effet-
tivo ai foù delle parleripaiioni ai
concor~i a direttore didattic-o e ad
Ì..'9)ettore scolastico.
ART. I
Per la valutaziouo di tullo il
periodo di l.'ernz10 prcstoto nei
Pac~i in , ia di sviluppo ai fmi del
trallamento di quiescenza e di quello
di prr, idenza, gli Ì1tbeg11anti di
ruolo do, rnnno provvcdrre a corri-
apondere allo Stato gli import.i
eorribflOJ1<lenli alla trattenuta in
conto lci,oro ed ai contrilrnti per le
pre1>tazioni pre..-idenziali, determinali
secondo le norme in , igoi:1•. sulla
base del trattamento reonomico che
sarebbe loro spettalo. JI personale
predetto è alt-resi tenuto a corri-
sponder(• allo Stato Jr tratLenute per,
le prc~lazioni assistenziali da deter-
minan,i con gli stessi criteri. I
familiari Il carico COILLillU('TOllUO a
henrficiarc ddle prf'S1 azioni previ-
ilenzioli t'd assisteni.iali.
ART. 7
U collocamento fuori molo è
revocato i,c l'insegnanti) non rag-
giunge il Pae~e di des1 inazione entro
i1 termine stabilito dalJ'art. 4 o se
non porta a compimento l'attività
per la qual.e si è imprgnato.
ln tali rasi l'insegnante non potrà
godeTc ilei particolari bcueGci pre-
visti dall'art. 5.
Ove pe_r altro l'in,-eguaute non
possa portare a compimcuto l"atti-
,-;tà ini:,,;iala, per compro, ali soprag-
giunti motivi di saluLC o familiari,
ovvero per forza maggiore, il Mini-
stro della Pubblica Istruzione può
dii.-porre che per il tempo trascori,o
nella p o~izione di fuori ruolo non
si applfrhino le dispo~iziorù <li cui
al prccodcnte com ma.

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''MEGLIO DARE, CHE RICEVERE''
(Ma dando agli altri, s, riceve...)
La programmazione delle ferie è già fatta. Ognuno ha scelto.
In patria. o all'estero; al mare, o in montagna, o in crociera.
I giovani, vivono già in anticipo le loro vacanze. Quest'anno
" protesteranno" (si sente dire) anche Il.
Ma una protesta che merita consensi è quella dei numerosi
gruppi, organizzati o spontanei. che faranno dell'estate un'oc•
casione per dare e per ricevere.
Conoscet e GAUDIAC (gaudium et actio, gioia e azione)?
Il pieghevole bicolore che abbiamo sott'occhio ci presenta
l'opera realizzata in Belgio dai Salesiani, o meglio da ragazzi
e ragazze che ne sono i veri protagonisti.
Ha lo scopo di formare apostolicamente i giovani dando
loro l'occasione di rendersi utili a ragazzi bisognosi di assi•
stenza, durante il periodo estivo.
GAUDIAC invia ogni anno, in diversi Paesi, centinaia di
" istitutori" che recano aiuto con generosa bontà. Essi si met-
tono a disposizione del clero parrocchiale per organizzare degli
oratori e delle colonie durante le vacanze estive.
Sono insomma portatori di gioia e di azione.
I partecipanti s'impegnano liberamente per un periodo de-
terminato delle loro vacanze. GAUDIAC prende a suo carico
le spese del soggiorno (vitto e alloggio), le assicurazioni, e,
in alcuni casi, anche le spese di trasferta; chiede una modesta
quota d' iscrizione.
Il depliant elenca i ''campi giochi" di questa estate. Sono
dieci, dislocati in Francia, in Germania ed in Algeria. Qualche
giovane Cooperatore vuole approfittare dell'occasione? Prenda
subito contatto con la Direzione dell'opera scrivendo a:
Padre Jos Valkenborgh - Istituto Don Bosco, Lennikse steen-
weg, 2 - Hai/e (Belgio).
Un'esperienza « comunitaria » è sempre un conoscersi
e un farsi conoscere. Ci si arricchisce senza accorgersene e
«si dilatano gli spazi della carità ».
A Taizé (Francia) giovani di tutti i Paesi dai 18 ai 25 anni,
ormai da qualche anno, partecipano agli Incontri intemazionalt
dei giovani organizzati nell'estate.
Quest'anno l'attività viene cosi presentata:
« Da luglio a settembre, Taizé sarà particolarmente aperto
ai giovani di tutti i Paesi, che assicureranno, settimana per set-
timana, come a staffetta sulla collina, una presenza dinamica
di preghiera, di riflessione, di dialogo e di ospitalità: una riu-
nione di 200- 300 giovani dal giovedl alla domenica di ogni
settimana.
Due tipi di incontri complementari si alternano. Il primo
pone l'accento sulla informazione e forma;zione. L'altro è più
centrato sulla riflessione personale e ii dialogo. Se il tema
scelto è uguale per le due sessioni, è poi affrontato con uno
stile diverso.
Il tema di fondo "Credere" è intonato all'anno della fede.
Tutti siamo obbligati a scoprire la realtà di una "fede",
non come fortezza ideologica ma punto di partenza e com-
pimento di una ricerca continuamente rinnovata. È a questo
interrogarsi e a questa presa di coscienza di ciò che è la lede
della Chiesa che i giovani presenti a Taizé saranno invitati
quest'anno».
Se qualche centro giovanile o qualche giovane Cooperatore,
anche isolatamente, potesse essere presente agli incontri di
Taizé, ne saremmo lieti.
Informazioni e iscrizioni direttamente a: Re11contres ln-
ternat ionales de Jeunes - 71 Taizé Communauté (France).
Quota giornaliera: franchi francesi 7.50.
Dell'Operazione Mato Gross o i Cooperatori sono infor-
mati da tempo. Dopo il collaudo dell'estate scorsa quest'anno
l'iniziativa acquisterà proporzioni più vaste e farà sentire i suoi
effetti formativi su un maggiore numero di giovani che si
CAMPAGNA ANNU A LE
Temi delle conferenze mensili:
Giugno: Professare la Fede
Luglio: La perdita della Fede
,.ianno organizzando per raggiungere tre zone dell'America
latina (due in Brasile e una nell'Equatore).
Scrivendo al nostro Ufficio nazionale l'ideatore dell'inizia-
tiva don Ugo de Censi cosi tra l'altro si esprimeva: «Se i gio-
vani Cooperatori volessero interessarsi alla nostra impresa,
collaborare, partire magari (qualcuno) con noi, io ne sarei
molto felice. Abbiamo bisogno di giovani " colonne" molto in
gamba per mandare avanti quest'opera... ».
E dei Campi internazionali di lavoro durante le vacanze,
chi non ha sentito parlare? Sono una delle attività delle
«Comunità di Emmaus», un incontro periodico per un ser-
vizio volontario e gratuito a pro dei bisognosi.
Ragazzi (di età superiore ai 18 anni) si riuniscono per lot-
tare contro la fame del mondo, lavorando al recupero di ri-
fiuti (carta, stracci. ferraglia, oggetti vecchi...) da cui ricavare
denaro. Quei di Francia sono i Campi meglio organizzati e sono
aperti dal 15 giugno al 30 settembre.
(Iscrizioni presso: 76. Esteville par Cail!y - Francia).
Abbiamo indicato solo alcune delle tante iniziative di ser-
vizio sociale e di testimonianza apostolica. Ai Delegati Coo-
peratoriil presentare ai nost,igiovani questiar:rtentici '"sbocchi"
alla loro generosità.
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SstpaeideizioGnreuppIno 2a0bb_o2n1amqueinntdoicpinoa-
~~~~,~~TINO SALESIANO
I1l1115ddeol/mmees.seepepreIrDilre/:::J~torl Sa 'es/ani
S'invia ra .
e/Cooperatori
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Direttore
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