L'UOMO DI FEDE
111 qutsti mo111e11ti i11 cui e tanto T1ecrrsario
lo spirito di fedt• pa chi cousacra la ·cita alla
snlt-r::::ll dellt ,mìmr, stm/c,,11110 questo capitolo
'"'' volume di D. Ceria: Don Boscr, con Dio.
( F,di~0111• Colle D. Busco • Asti).
Ogni cristiano è tale per la fede, di cui il bat-
tesimo è la porta, ed è la fede il fondamemo
della vita soprannaturale e il vincolo che
unisce l'animn a Dio; la qual fede viene intc•
Rrata dalla spernnza e ù.illa carità. Ma altro è
i•sscre credente, altro e.<\\Sere uomo di fede.
li credente pratica più o meno la sua fede,
mentre l'uomo di fede vi\\'e della fede e la vive
a segno tfa raggiungere una profonda c continua
unione con Dio. Tale ru Don Bosco..
Fra i testi chiamati a deporre nei processi,
quelli che vissero più lungamente vicino a
Don Bosco, si direbhe che fanno a gara per
esaltarne la fede. Le loro deposizioni si pos-
sono condensare io questa formola: le verità
della fede il nostro Santo fu avido di cono-
sccrh:, fermo nel crederle, fervente nel pro-
fcssarle, zd.111Le nell'inculcarle, forte nel di.
frnderle. Degna di attenzione spccia11. è la t~
stimonianza, con cui Don Rua incominciò La
sua deposizione. Esordi in qucsti krmini:
Fu uomo di fede. Istruito da bambino nelle
pnncipnli verità della nostra santa rcli~ionc
dull'ottima sua madre, ne divenne famelico ,.
L'ulLima espressione è non mcno ,·era che
hclla; non solo però nella puerizia la mamma
01ml di fede l'anima del figlio, ma anche dopo,
nei momenti più solenni della vita, riYersò
nel cuore di lui la piena della fede che traboc-
c.,va dal suo. Ecco pcrchè Don Bosco serbò
quasi un culto alla memoria della vir1uosa ge-
nitrice. Fino agli estremi suoi giorni scrisse e
parlò di lei con una tenerezza che commuove.
Ndle sue parole vibrava un sentimento di viva
gratitudine a Dio per avergli dato un:i madre
tanto pia; gli pane scmpr~ questo un scgoa-
latis3imo favore del Ciclo.
U1sogna tutrnvia nggiungtrc che, se la madre
interveniva nelle occasioni più importanti della
SUJ vita, questi suoi interventi erano prevenuti
da potente lavorio della grazia divin:l, la quale
dal fondo della fede ~li faceva trarre atli e
propositi generosi. Mamma l\\laq~hcrita pre-
parò il suo GioYanni alla prima comunione,
conducendolo ella stessa ai piedi del conf1:ssore;
rru, egli, non pago ancom, volle tornare n con•
lc.<;.'l3rsi altre due volte, tanto era alto il con•
cclto eh.e già ,1llora la fede gl'ispirava di si
augusto sacramento (1 ). Nell'affare della voca-
zione la madre gli dichiari, n1:llamcnte: - In
queste cose io non c'entro, pcrchc Dio è prima
di tutto. Non pensare n mc. Io snno povera;
ma se tu, prete, diventerai ricco, non verrò
a farli una sola visita. - Ma il figlio era già
cosi persuaso d1 non dover ;IBcoltarc nella ,•oca-
zionc la voce della carne e del san~c. che stava
da tempo in cima a' suoi pensieri una sol.i
preoccupazione, quella di hcn conoscere e di
fedelmente seguire la chiJrnatn del Si~nort..
infatti, prima ancora di parlarne con la madre,
aod.àva facendo tutte le diligenze possihili per
venirne a capo. Ent rato poi nel serninurio, 1·1
portò un'idea cosl eccelsa <lei sacerdozio, a l.111
aspira\\'a, che per prepararvisi degnaml·ntc si
diede a una vita di perfrzionc non solo prali-
canùo i consigli evangelici, ma consacrandosi
perfino con voto perpetuo (2). Ordinato prck,
la m:i.dre gli tenne un sublime discorso: - Se,
prete, dici la t\\kssa; da qui avanti sei dunque
più vicino a Gesù Cru;to. Ricordati però eh,•
cominciare a di.r Messa vuol dire cominciare n
patire. Da qui innanzi pensa solamcme alla
salute delle anime e non prenderti nessun pcn•
siero di mc. - Anche su di questo il figlio
aveva già format..: le sue buone ri~olu1.iom, tr~
le altre, quella di • patire, fare. umilia111i in
tutto e sempre, quando si trattas.'!c cL ;;al-
vare anime •· li l!'l.lO spirito si mo1·eva duo•
que in una piena almosfern soprannaturale
di fede.
Venne il giorno, in cui era necessario che
scegliesse per quale via correre alla $alvez7.n
delle anime. Nessuna preoccupazione in lur
per tale scelta. La fede gl'insegnava che Il
volontà di Dio si manifesta per mezzo dei Su-
periori; a lui premi:va soprattutto di non mc1-
terci nulla di suo Suo Superiore er:1 il Santo
Don Cafasso. Quesli un bel giorno ~li dil-de or-
dine di andar a dirigere un osp~•d.alctto aperto
per fanciulle dalla Marchesa di B:.irolo ed a go-
vernare nello sririto un cduc.indato della mede-
sima signora. Ci poteva essere cosa più con-
traria alle sue aspir;1zioni? Non era stata sempre
sua ardente brama di occuparsi dei ~iov:ini?
Dei precedenti suoi primi quattro mesi di
sncerdozio, passati presso il proprio parroco a
Castelnuovo, scrisse più tardi: • La mia delizia
l 1) Proc. dioc. Sumnr., pag. 6.. (teste Don Oarbrri1).
'2) Mnn Bic,l(T., voi Il, P•II· ~6