Bollettino_Salesiano_195710


Bollettino_Salesiano_195710



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Noi non ci fermiamo mal;
vi è sempre cosa che incalza cosa...
Dal momento
che noi ci fermassimo,
la nostra Opera comincerebbe
a deperire
DON 130$00, il 31 magglo 1875
ANNO LXXXI. N. JO 15 MAGGIO -1957 PERIODICO QUINDICINALE DELLE OPERE E MISSIONI DI S. G. BOSCO
DIREZIONE GENERALE: TORINO 712 •VIA MARZA AUSILIATRICE 32·•TELEF.22-117
Per la santificazione dei "Salesiani nel n1011do ''
il Bollettino del maggio riporta l'elenco dei
corsi di Esercizi Spirituali organizzati in Italia
por i nostri Cooperatori e per le nostre Coope.
ratrici. Dallo zelo dei Dirigenti dipenderà la loro
buona riuscita.
E anzitutto ònecessaria una saggiapropaganda.
)l"011 si stanchino quindi i Delegati e le De-
1egate d'invital·e i Cooperatori dei loro centri
insistendo opporflune et iniportun~ ehe appro-
fittino di questo. grazia di eccezione,. È int.erèsse
di tut.ti i Delegati e Delegate locali eho un bel
nucleo di Cooperatori aili<la,ti alle loro cure fa(J-
cia.no gli Esercizi Spirituali. Essi in.fatti hanno
bisogno di avere dei Cooperatori che siano come
il buon fermento della masea; hanno bisogno di
Lrovare elementi sui quali poter fare assegnamento
per le varie attività e iniziative del centro; hanno
pure bi..~ogno di preparare nuovi Zelatori e nuove
Zelatrici. Ora l'e&perienza dice che spesso basta
una muta di Esercizi Spil'iLuali be11 faL"ti per dare
un orientamento nnovo alla propria vita e de-
cidersi all'apostola.te. Del re~t.o siamo tuUù per-
suasi clrn non ;an:emo mai Cooperatori riechi ai
vita interiore se non li 1·utl'eremo ogni anuo in
questo salutare bagno di o1pu:it.ualità.
Vedano quindi i Delegati e le Delegate di
intensifica.re la campa.gna por la partecipazione
a.gli Esercizi, facendo soprattutto opera indi-
viduale, che è la lJiù efficace. Sarà bene chi'
anche la conferenza mensile veIBi su questo
argomentò. Per facilij;arne lfl. prcparaidone of-
friamo uno schema che tocca alcuni punti che
potrauno essere utiltnente svoUi.
Inoltre avviene spesso che vi siano Coope-
ratori agiati che no11 pos:sono prender parte agli
Esercizi Spi.rit.uali per impegni imprescindibili,
mentre invece ,ùtri, (.,'lie sarebbero liberi, non ne
hanno i mè~i pec\\miari. T Delegati l'aranno
perciò cosa ottima a prospet--tare questo ca!lo,
sottolineando il valore dell'atto òi carità e di
zelo che compiono i Cooperatori i qual.i, non
poteo.do fare gli Esercizi, offrono ad altii la pos-
sibilità di godere di ques,(;a, gra~i.a.
Vi possono anche es,;ore dei Cooperii.tori e
delle Coope1·att.ici che si decidono a fare g1i
Esercizi solo se questi si svolgono in posti clima-
tici o presso qualcl1e celebre Sa11tuario. I Diri-
genti li incoraggino a iscriver~ a mule anche
lontane e fuori di Ispettc;n:ia.
Nel pubblica.re le impressioni degli Esercitanti
dell'anno scorso abbiamo di propo~i~o iralasciato
la &eguente, che riporLiamo om _perchè può tor-
nare utile agli organizzatori. Chi scrive è wt
Cooperatore che si dice felicissimo di aver fa,ti o
gli Esercizi, ma poi soggiunge: «11.i sia ancbe
conce$so LUl rilievo negativo. l:n anni passati
avevo fatto gli Esercizi Spirituali presso altri
Religiosi o con soci di Azione Catlolica, ed ero
sempre rimasto so1idisfatto; ma dai Salesiani ho
trovato anohe una nota di all\\',gria che mi è
loma.ta simpatica. Tuttavia, duo cose mi sono
ri.usciLe meno gradite: la mancanza di silenzio o il
poco tempo da:to alla preghiera. .A mio modesto
modo cli vedete, gli Esercizi Spirituali dovrebbero
esse-re soprattutto riflo8sione (e quindi silenzio) e
preghiera... ».
Non ci pare fuori di proposito ilottolineu.re
il delicato rilievo e invitare i Dirigenti a curare
molto questi due punti, da-i guaii siamo tutti
convinti che dipende in gran parto il frnLto
degli Esercizi Spirituali.
Detto tutto questo, ci resta da aggiungere il
più, ed è il Nisi Dowi111Us aedificaver·it...: se vo-
gliamo che siano numerosi i partecipanti e ab-
bondanti i frutti, preghiamo e facciamo pregare
molto. Maria Ausiliatrice, in questo mese a Lei
sacro, renderà. fecondo lo zelo che esplichiamo
pe1· la santificazione dei <• Salesiani nel mondo».
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<J_li otizzonli ti allatg.atto
Dal 9 al 28 aprile il Rev.mo signor don R.ic-
ceri, accompagnato da don Favini, passò at-
traverso la Germania, l'Olanda e il Belgio por-
tando la sua parola illuminatrice e incorag-
giante sulle due grandi attività dei Cooperatori
e della Stampa salesiana. Furono giornate la-
boriose e fruttuose, che si rinnovarono nei due
centri ispettoriali della Germania, e in varie
Case dell'Olanda e del Belgio. Le conferenze
e i colloqui coi Direttori, Delegati Cooperatori
e Propagandisti si seguirono si può dire senza
interruzione, suscitando ovunque entusiasmo
per il prezioso apostolato della stampa e dei
.Cooperatori.
In questi incontri il sig. don Ricceri metteva
a fuoco l'ideale della Pia Unione dei Coopera-
tori nel pensiero di Don Bosco. Quindi don
Favini documentava la genesi storica, J'organiz-
z,17,ione e le direttive di funzionamento date
dal Santo e dai suoi Successori, concludendo
con un'analisi del Regolamento. Seguiva il re-
soconto dei Delegati e la discussione sulla parte
pratica di organizzazione, formazione e aposto-
lato. Si suggerivano, all'occorrenza, le soluzioni
più adeguate alle difficoltà che si prospetta-
vano.
Ovunque si ebbero grandi consolazioni nel
constatare che la Pia Unione sta rifiorendo per
lo zelo dei Direttori e Delegati.
In tutte le nazioni, quando si mette in bella
luce il fine della Pia Unione, che è aggregazione
al la Società Salesiana come terziari con un pro-
gramma di vita spirituale e di apostolato e
preziose indulgenze, i buoni cristiani chiedono
volentieri il diploma d'iscrizione. Anche i Ve-
scovi e i Parroci, appena conoscono che la Pia
Unione non solo non distoglie i fedeli dalle
attività parrocchiali, ma mette a loro disposi-
zione degli apostoli animati dallo spirito e in-
fiammati dello zelo di Don Bosco, ne- favori-
scono la di-ffu$ione e sono i primi a chiedere il
Diploma.
Lodevole pure l'attività delle Figlie di Maria
Ausiliatrice, le quali seguono con zelo le diret-
tive ricevute e vanno incrementando i centri
già esistenti e creandone dei nuovi.
Tra i molti incontri di questo interessante
viaggio meritano un particolare rilievo le due
giornate di studio di Oud-Heverlée (Belgio)
che si tennero con l'intervento del sig. Ispettore,
di tutti i Direttori e Delegati e degli Studenti
di Teologia. Furono giornate piene d'interesse
per la viva partecipazione di tutti e per il con-
$Olante sviluppo preso dalla Pia Unione nel
Belgio, per opera e merito degli zelanti Con-
fratelli incaricati. Ne fu prova eloquente la
«Giornata dei Genitori dei Salesiani e delle
Figlie di :viaria Ausiliatrice», quando oltre un
migliaio di Cooperatori affollarono la cappella
per ricevere il diploma e la medaglia e ascol-
tare il discorso del sig. don Ricceri, che veniva
tradotto in fiammingo e .francese.
Qui non parliamo delle festose, diremmo
meglio affettuose accoglienze ricevute dovunq_ue,
delle soddisfazioni provate nel constatare
de vistt tante e tanto fiorenti opere di Don Bosco
e tanto buono spirito nei Confratelli tedeschi,
olandesi e belgi; diciamo solo che il sig. don
Ricceri tornò raggiante e maggiormente con-
vinto che la Divina Provvidenza voglia con-
cedere alla nostra Terza Famiglia gli sviluppi
mirabili vaticinati da Don Bosco.
RIVERDIT
Me r idiano 12
Cl!NTRT PRESSO LI! FroLrE or M. A.
Pubblichiamo con piacere
un elenco di Centri
che hanno già attuato l'in-
vito dell'Ufficio Centrale
Conegliano
Vcrcelll - corso ltalla
Corncdo Vicentino
Civitavecchia
Gragnano
Fragagnano
a istituire Rivendite di M. 12, mobih:taudo Zelatori e Zela-
trici e portandoli su questo piano di autentico apostolato.
Cl!NTRr PRE~so I SALESJ.Al'<t
Sondrio
Mllano - via Commenda
Taranto - Parrocchia S. Cuore
Taranto - htituto Don Bosco
Rovereto
Moglian o Veneto
Tolmeno
Varese
Chioggia
Chatillon
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IL CENTO PER UNO Spanti
1111r la to11fore11za mN1silo
sugli Esercizi s11iritnali
Il Signore a quelli che lo ascoltavano amava tuali << il più sapiente e universale codice di go-
promettere il cento per uno. Ma que- verno spirituale delle anime>> anzi <1 guida sicuris-
st'imo ci deve pur essere per dar diritto al cento! sima alla conversione e alla più alta spiritualità >>-
Un caso: voglio assicurarmi un anno di vita
E Pio XII santamente regnante li definisce
veramente cristiana, ossia 365 giorni degni «l'oasi di Dio, ispiratrice di grandi pensieri e di
d'essere vissuti. Ebbene consacro la centesima propo.riti santi».
parte di essi completamente a Dio, facendo gli
Esercizi Spirituali per tre giorni interi e per
Il Cooperatore salesiano come tale è un
due frazioni di giorno (sera d'inizio e mattino
antesignano della verità per mezzo della
di chiusura)... il Signore mi aiuterà di certo carità, fa parte di una organizz:i\\Zione che il
a santificare gli altri 361 ... Chi ne ha fatto Sommo Pontefice stesso definl una milizia
la prova ne è più che convinto.
scelta, è un arruolato in quell'esercito del bene
Ci si lamenta s,:iesso del nostro cristianesimo che Don Bosco chiamò <• l'unione di tutti i
più di nome che di fatto, delle difficoltà insor- buoni>>. E un esercito si chiama cosi perchè costi-
montabili per agire e pensare secondo il Van- tuito da uomini validi che si esercitano a combat-
gelo, ma quanti sono i
tere. Senza esercitazioni
cristiani (e anche quelli
qualificati, ossia iscritti
IMPEGMO MEMSILE
militari la difesa di uno
Stato è compromessa,
ad associazioni cattoliche
Ogni Centro s'impegni davanti all'Ausiliatrice
così senza esercitazion i
o a terz'ordini~ che ri-
servano un g10rno su
cento ai soli problemi
dello spirito ?
Per la salute del cor-
po si mette io bilancio
di organizzare 1 I tt. 11 nr
che Don Bosco volle appunto in onore della
Madonna. Come già detto, la data può essere
rimandala ad epoca più propizia. Ma la
Conlerenza non manchi in nessun Centro!
spirituali la difesa del-
la civiltà cristiana non
avrebbe i suoi soldati.
Ogni ordine religio-
so, ogni congregazione,
ogni terz'ordioe, ogni
ogni anno un periodo di
Pia Unione, rappresenta
ferie che può variare da un mese ad una set- un reparto specializzato del grande esercito del
timana; possibile che solo l'anima, la parte più Regno di Dio suJla terra, e l'efficienza loro è
ferita dal peccato originale, e perciò più biso- soprattutto io rapporto alla pratica annuale
gnosa di cure, non debba avere riconosciuti i suoi degli esercizi spirituali. La famiglia religiosa
diritti ?
pit'1 potente in seno alla Chiesa è tuttora la
Compagnia di Gesù, che è nata da un corso di
«Oggi nori si può 111antèncre salda la fede Esercizi Spirituali ed ha come codice di per-
senza un corso di Esercizi Spirituali>>, Sono fezione il libro degli Esercizi Spirituali di S. lgua-
parole scritte in corsivo perche asserite da Mons. zio e forma i religiosi e trasforma i fedeli con
Montini, pr0foI1dO conoscitore ùella società la pratica più rigorosa di detti Esercizi. Accanto
odierna. Non per nulla questo Pastore della più ai Gesuiti e ai Francescani per vitalità di spi-
grande Archidiocesi d 'Italia si è preoccupato rito e di opere le più recenti statistiche pongono
di indire un corso di Esercizi nella forma popo- i giovani figli di Don Bosco, i Salesiani. Questo
lare della «sacra missione >l contemporaneamente meraviglioso sviluppo si può spiegare solo con
in tutte le cento parrocchie della città di Milano la fedeltà alla pratica annuale degli Esercizi
per il prossimo mese di novembre. Mille pre- Spirituali e a quella mensile dell'Esercizio della
dicatori, fra cui una quarantina di Vescovi, sono Buona l\\1orte. È naturale che sia così: senza
già impegnati per effettuare questa <1 sacra mis- esercizio non ci può essere esercito. I Coope-
sione 1> in ragione di dieci sacerdoti per P ar- ratori salesiani potranno divenire il grande eser-
rocchia. Lavoro sincrono, capillare, organiz.. cito del bene per un mondo migliore alla sola
zato per ceti e pei" sezioni, che non lascerà in- condizione di essere veri figli di Don Bosco
differente nessuno, tanto meno il diavolo!
anche in questo, anzi specialmente io questo:
Oggi non è più possibile essere cristiani per consacrando fedelmente ogni anno la centesima
sola tradizione familiare o nazionale; lo si è per parte dei 365 giorni ad un corso di Esercizi
convinzione come ai tempi apostolici, essendo Spirituali. Ci guadagneranno il cento per uno!
il mondo ridiventato pagano. La materia, inor-
goglita dalla tecnica, se in Oriente ha soffocato
11 Altri spunti opportunissimi per parlare
lo spirito, in Occidente l'ha accecato. C'è bi-
degli Esercizi Spirituali i Delegati della
sogno di respiro e di _luce, ossia di sempre mag- P. Unione possono trovare nel Bollettino Di-
gior conoscenza delle verità cristiane per riu- rigenti del 1954 (numeri di aprile e di set
scire a maggiormente amare e servire D io. Dio tembre), del 1955 (le prime quattro pagm c:
vuol essere servito come Padre ossia nell'amore del numero di febbraio, cosl pure nei numeri
c l'amore non si alimenta che nella conoscenza, <li aprile, maggio, giugno, luglio e settembre),
frutto di riflessione ossia di ... esercizio spirituale. del 1956 (nei numeri d.i marzo, aprile, giugno
I] grande Pio Xl defuùva gli Esercizi Spiri- e luglio).
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il nuovo DIPLOMA El COOPERATORI
{
tcco i concetti informatori del nuovo diploma, opera d'arte del nostro don Rullini e dono del Delegato dell'lspettoria Subalpina
Nel centro in alto è collocata la figura di
S . Gi.ovarmi Bosco, ideatore e propulsore di
molte e geniali opere di potente efficacia edu-
cativa e caritativa, tra le quali emerge l'opera
dei Cooperatori Salesiani.
L'efficacia è espressa <la due pendenti di frutti,
mentre l'inserimento del ritratto in un cuore da
cui scaturiscono fiamme) vuol indicare che la
personalità di Don Bosco ha come caratteristica
spiccata e come segreto del suo fascino sulle
anime e sul mo11do un'ardente carità che, come
11iene accennato da altri particolari, ha una sua
forma speciale e la sua radice soprannaturale
nella fede e il suo sostegno nella speranza. TI
tutto e inquadrato in una vigorosa targa, figu-
rata di solido bronzo, a significare la sua te-
b-agona robustezza spirituale.
Tra le volute figurative laterali sono fram-
misti grazipsi 1tccelletti cinguettanti come segno
della caratteristica giocondità che il Santo po-
neva a base e coronamento del suo sistema
educativo; e insieme come libera rimembranza
e applicazione della parabola evangelica dell'ac-
cogliente pianta di s<::napa.
Lo spirito di carità eminentemente fattiva
di Don Bosco affonda saldamente le radici ed
ha ispirazione e sostegno nelle tre Divozioni:
Rucaristia, Jfaria, Papa. Queste sono messe in
rilievo in tre disegni, dominanti per posizione
e per composizione: tutte e tre in cornici dello
stesso colore e sùle.
La prima in alto a sinistra ha per simbolo
un Calice e un'Ostia con contorno di spighe di
grano e tralci con uva in campo dorato. Il tutto
sormontato dai segni della Passione, di cui
]'Eucarestia è ricordo.
La seconda in alto a destra è rappresentata
dalla sigla di Maria Ausiliatrice incoronata, con
con.torno di rose e gigli, pure in campo d'oro
e sormontata da una stella infiorata.
La terza è rappresentata in basso al centro
dallo stemma generico papale, cioè di giallo e
bianco, col monogramma costantiniano di Gesù
Cristo, con le chiavi e il triregno.
A metà delle colonne laterali si trovano due
quadretti che riassumono la sostanza dell'Opera
di Don Bosco, e quindi dei suoi Cooperatori.
A sinistra un seminatore sparge La semente
in un solco inciso dalla Croce faticosamente tra-
scinata dal Redentore. Lo sfondo è di una landa
desertica, sotto un cielo più burrascoso a sinistra,
che si fa più sereno nella direzione <lei Signore.
È chiaro il complesso di allusioni, special-
mente alla profonda essenza dell'opera, cli col-
laborazione e complemento a quella del Re-
dentore, e nello stesso solco, nella stessa dire-
zione, nello stesso spirito di sacrificio e luminosa
speranza. Kella parte decorativa tra questo
quadretto e il superiore simbolo eucaristico, due
passiflore insistono sul medesimo concetto, mentre
i fiori sottostanti sono più intonati al risultato.
A destra in uno sfondo vario, sereno, quasi
brillante, il gruppo di Gesù tra i jancùdli, tra cui
alcuni di colore (tipi dell'Asia, Africa e Ame-
rica), ricorda che l'Apostolato salesiano, in patria
e in missione, è imperniato prevalentemente
sulla formazione degli adolescenti. A destra una
barca e a sinisu·a un accenno di ?1'egge allu-
dono ad un ambientamento e a ricordi apostolici.
L'insieme è decorato da fregi e girali, a tinte
pacatamente brillanti, ispirati al tipo classico
rinascimentale, equilibrato e fastoso.
Segnalùww ai nostri lettori'. u, Collima Con Roma, che affianca il foglietto , Con Roma per
la difesa r,leluz Fede contro gli errori protasta11ti. Finora sono 11.sciti i seg1tenti agUi opuscoletti:
ANTONIO PIOLANTI:
La testimonianza di San Giovanni Evangelista sulla presenza reale cli Gesti nell'Eucaristia.
ANTONIO PIOLfuYfl:
l,a testimonianza cli S. l\\tlatteo, S. M"areo e S. Luca suJJa presenza reale di Gesù nell'Eucaristia.
ANTONIO PlOLAN"n:
i,:
<.::
La testimonianza di San Paolo sulla presenza reale di Gesù nell'Eucaristia.
ANTONIO PIOLANTJ:
Le restimonianzc dei primi secoli cristi-ani sulla presenza reale di Gesù nell'Eucaristia.
ANTONIO P!OLANTJ:
~
La transustanziazione.
• I,
ANTONIO PIOLru,n:
'
TI
La Bibbia parla della ìvlessa 1
Richiedere: l,ibrerin Dottrina Cristiana, Via l'vla rrn AusiliatTice, 32 - Torino.
Proz)l:O L. 40.

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____E__S__E__M ___P__I__)
Cooperatori impegna ti a fondo
Per i Cooperatori salesiani di
Milano - Via Bonvesin, presso
l'Istituto delle Figlie di Maria
Ausiliatrice, l'impegno mensile è
ormai un impegno fondamentale
e periodico, di assoluta necessità
e di inestimabile vantaggio.
Da due anni si è iniziato inten-
samente il lavoro per il recluta-
mento dei Cooperatori e sulle
prime sembrava che non attec-
chisse; ma ~ poco a poco, con la
costanza, con la fiducia in Dio e
in Don Bosco il fuoco si è accesq
e si è dilatato. Al fondo della
cappella, il confessionale funziona
attiv811lente, e alla Comunione è
bello vedere la balaustra affollata.
Quei buoni Cooperatori fanno
di più. Dopo In S. Messa, in cui
il Sacerdote salesiano rivolge bre-
,·issime parole suJ Vangelo del
giorno, gli intervenuti passano in
salone ove ìl medesimo tiene una
bella conferenza, che lascia tutti
molto soddfafatti. E sembrerebbe
finita. Invece no.
Gli zelatori e alcune zelatrici,
formano un gruppo a parte, e
cioè il gruppo che l'anno scorso
ha seguito con tanto interesse e
frutto n corso di Storia Eccle-
siastica. Anche nell'am;10 ~957 le
lezioni continuano e precisamente
dopo la conferenza generale.
Gli appassionati di argomenti
storici sono una ventina, in larga
prevalenza uomini, per lo più pro-
fessionisti; essi con viva attenzione
seguono lo svolgersi dell'argo-
mento che mostra loro l'opera
sapiente e benefica della Divina
Provvidenza negli avvenimenti
umani, sia nei vasti movimenti
di popoli, sia nelle minute vicende
della vita individuale. E il loro
cuore si accende d'amore per la
Chiesa, il cui sviluppo e il cui
trionfo è la causa materiale e
finale della Storia, la cui vita è
la nostra vita temporale ed eterna.
E così i bravi Zelatori di Via
Bonvesin entrano all'Istituto alle 9
per la S. Messa con l'Esercizio
di Buona Morte ed escono a
mezzogiorno dopo due dense le-
zioni di ascetica e di Storia Ec-
clesiastica. Fanno dayvero una
buona provvista di Grazia e di
luce.
rromottcnto inizio di Laboratorio
ad Avigliana
Presso la suggestiva e artistica
chiesa della Madonna dei Laghi
ad Avigliana, e precisamente nel-
l'attiguo orfanotro.fio tenuto dai
Salesiani, domenica 24 marzo, in
occasione della prima conferenza
ai Cooperatori, questi accorsero
numerosi ad affollare il teatrino,
ove gli orfanelli li accolsero a
suon di banda. La Conferenza
rivelò agli intervenuti il vero volto
della Cooperazione salesiana, che
è unione delle forze nel bene,
partecipazione di incalcolabili ric-
chezze spirituali, amore fattivo
verso la Chiesa.
TI concetto di Cooperatore e di
Cooperatrice, intesi anche come
sostenitori dell'opera di Don Bosco
a favore della gioventù povera e
abbandonata, trovò in Avigliana
note di squisita e commossa com-
prensione.
Quel giorno stesso le Coopera-
trici stabilirono di prestarsi per
la riparazione e la coofeufone di
arredi sacri per il Santuario,
nonchè di aiutare le Suore ad-
dette ai Salesiani a tenere in or-
dine gli indumenti degli orfanelli.
Riportiamo questo articoletto dal
pr:riodico salesiano Parva scintilla
e itivitiamo i Rev.~ni Direttori e
Dirigenti della P. U. a caldeggiare
l'iscrizione degli Ex-allievi tra i
Coopera/ori.
Non pochi, anche di coloro che
vivono nel nostro ambiente sale-
siano, con meraviglia si dornan-
dano perchè i Superiori invitino
gli ex Allievi a iscriversi nell'U-
nione Cooperatori. In breve ecco
il perchè.
l Superiori troppo amano i loro
alunni. Ed il loro amore non si
arresta aUn porta dell'Istituto.
Essi li seguono ovu.r,ique col pen-
siero e con la preghiera. Oggi poi
che si è ripreso con fervore il
lavoro per fare rifiorire la Terza
Famiglia Salesiana fondata pure
da Don Bosco, è più che naturale
che, revisionando gli antichi quadri
dei Cooperatori, si punti sugli
cx Allievi come sull'elemento piit
adatto a rendere fiorente la Pia
Unione. Le due grandi organiz-
zazioni - Cooperatori ed Ex-
Allievi - non formano un dop-
pione, nè si danneggiano a vicenda;
aw""i siamo persuasi che quanto
più sarà grande il numero delle
adcsioi;ù all'Unione Cooperatori,
tanto più sarà fiorente l'Unione
ex Allievi.
Esponiamo alcuni punti che
chiariscono la differenza tra le
due Unioni e la necessità della loro
cocsi~tenza.
L'Unione Cooperatori è
una Società canonicamente eretta
dalla Chiesa ed arrìcchit>'l d'ln-
dulgenze e di molti privilegi spiri-
tuali. Non cosl l'Unione ex Allievi.
L'Unione Cooperatori ac-
cetta quanti, d'ambo i sessi hanno
16 anni di eta e promettono di
vivere da buoni cristiani e di aiu-
tare, in qualunque modo, o con
preghiere, o con l'affetto, o con
opere personali lo sviluppo del-
l'azione salesiana.
:--ell' Unione ex Allievi si ac-
cettano solo quelli che per qualche
tempo vissero in casa salesiana.
Quindi fra gli ex Allievi vi sono
pure Ebrei, lv1ussulmani, Pagani,
come avviene in Oriente.
Il Cooperatore è affezionato
alla sua Parrocchia, santifica la
domenica, prende parte alle orga•
niziazioni parrocchiali e, se µuò,
si presta a fare catechismo; non
si ascrive a partiti politici avversi
o condannati dalla Chiesa.
Ecco perchè i Superiori invitano
i nostri ex alunni a far parte del-
l'Unione dei Cooperatori, che Don
Bosco considerava come Salesiani
nel .secolo.
Gli cx Allievi che chiedono d1
far parte della Pia Unione dei
Cooperatori non solo dànno prova
della bontà del sistema educativo
salesiano e fanno onore a se stessi
ed alla loro famiglia, ma offrono
anche il più bel regalo ai loro
antichi Superiori e la più ambittt
ri<;ompcnsa del bene ricevuto.
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ESERCIZI SPIRITUALI APERTI
Pubblichiamo le prime relazioni che ci $Ono giunte sugli Esercizi Spi,-ituali.
Se i corsi "nperti" sono così fruttuosi, quamo t,iiì lo saranno q1.1elli " chiusi"
t completi! Voglia Jddio che Ùt seno alla Pia Unione possiamo assistere ad
una vera fioritura di santità!
Nei giorni II, 12, 13 aprile 1
Cooperatori di Faenza parteci-
parono ad un COY~O cli Esercizi
Spirituali aperti, che diedero i
frutti più consolanti.
La numerosa e fervorosa schiera
dei Cooperatori Faentini fa capo
nella storia alla bellissima figura
di :Mons. Taroni. Nel suo nome
si sono iniziati gli esercizi predicati
dai Rcv.mi Salesiani Don Mario
Lucchesi e Don Alessandro Ma-
.ringoni.
Al termine del corso parlò il
Direttore, consigliando i Coope-
ratori a tenersi strettamente legati
alla loro famiglia religiosa mediante
la lettura del Bollettino S(lfesio:no
e la frequenza alle adunanze men-
sili. I Cooperatori tli Faenza
hanno anche espresso il desiderio
che la figura di Mons. Taroni
venga maggiormente valorizzata
come modello da indicarsi alla
imitazione di tutti i cooperatori
d' lrnlia.
A Cannara (Perugia) si sono
svol ri dal 4 al 6 aprile gli Esercizi
Spirituali, già preparati in ante-
cedenza nelle adunanze mensili.
Vi parteciparono con regolare
fedeltà oltre 70 Cooperatrici e
parecchi Cooperatori. Li predicò
il Direttore dell'Istituto Salesiano
di Perugia, il quale ogni mese
va a tenere la Conferenza ai Coope-
ratori di quel centro.
fl gn1ppo, per la cura e l'assi-
stenza che di esso si prende la
Direttrice delle Figlie di Mari~
Ausiliatrice, è unito e anima,lo
dalla migliore volontà, e dietro
l'esempio che viene dal Rev.mo
Sig. Parroco e dal Cappellano,
entrambi Cooperatori, si ,,a pre-
parando ad un buon apostolato.
Un discreto gruppo di Coope-
ratrici, ex Allieve dell'Istituto
San Gaetano, partecipò agli Eser-
cizi Spirituali aperti che si ten-
nero a Lugo dal 28 al 31 marzo.
Furono prediCal.ti dal nostro don
Celso Masper, delegato ispetto-
ciale dei Cooperato.ì.
Il contegno lodevole delle par-
tecipanti e la devota attenzione
alla -parola cli Dio fanno auspi-
care i risultati più consolanti.
Questo ritiro vuol esser è una
preparazione agli Esercizi Spiri-
tuali chiusi che si terranno in set-
tembre dal zo al 24 a Rirn.ini,
nell'Istituto delle Figlie di Maria
Ausi liatrice.
(7:
erchè gli ESERCIZI SPIIUTUALI 'riescano frut-
tuosi invitimno i Dirigenti ad attenei·si fedelmente alle
Norme J>l'atiehe pubblicate sul Bollettino Dirigenti dello
scorso marzo.
Convegno Zonale Cooperatori Alta Valtellina
Il 3 1 gennaio ~957 a Grossotto
si svolgeva il Convegno Zonale
Salesiano per i Cooperatoci del-
!'Alta Valtellinà. Il convegno,
preparato con g:r.;nde entusiasmo
dalla z,;lntrice sig.na Rizzi Dirce,
Direttrice Didattica di Grossotto,
è riuscito imponentissimo e fer-
vorosissimo. Circa 300 Coopcra-
to.ri e numerosi Parroci si sono
radunati nel Santuario ]\\,lariano
locale, diretto dai Rcv.mi fratelli
don Luigi e don Giovanni Nitta
(quest'ultimo ex Allievo di Don
Bo~co, a cui, insieme col fratello,
è affezionatissimo).
,98
In una cornice di grande cor-
dialità e devozione il Direttore
dell'Istituto Salesiano di Sondrio,
don Vasco Tassinari, prendeva la
parola per ringraziare anzitutto il
Signore e la ;'viadonna Ausiliatrice
di una cosi larga rispondenza al-
l'invito rivolto e per il fervore
con cui i Cooperatori prendono
a cuore le Opere di Don Bosco.
Un particolare ringraziamento ri-
volgeva alla sig.na R izzi e ài
Rev.mi frntelli N itta, oltre che a
tutti i Rcv. Parroci per l'orga-
nizzazione del convegno.
Passava quindi a lumeggiare il
concetto del Cooperatore Sale-
siano nella mente di Don Bosco
e la necessità d i estendere la Pia
Unione nei nostri tempi. Dava
poi relazione dell'Opera Salesiana
nel mondo, diffondendosi sulla
grandiosità del complesso delle
Opere di Don B(lsco. Quindi
esortava tutti a lavorare alla
propria $alltificazione e a collabo-
rare con i propri l'arroci in tutte
le iniziative da loro proposte. 1n
fine illustrava a grandi linee la
strenna d~I Rettor .Maggiore per
il 1957 e ricordava il centenario
dalla morte di S. Domenico Savio.

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Per la. prima volta
A Gallipoli si è riunitn la terza
Famiglia salesiana. Molti elementi
qualificati professionisti della cit-
tadina hanno fatto corona al Ve-
scovo Mons. Pasquale Quaremba.
Dopo il sn1uto del Direttore don
Castaldi, ha tenuto la conferenza
il Delegato Ispettoriale don Va-
ca.Iobre. Quindi S. E. il Vescovo
ha ringraziato i Salesiani e si è
augurato che i Cooperatori di
Gallipoli attuino in pieno l'ideale
cli Don Bosco e siano i veri apostoli
della Diocesi. Seguì la benedi-
zione e I,1 consegna del diplomi,
il primo dei quali volle riceverlo
.Mons. Vescovo.
Anche all'Oratorio Salesiano
di Via Commenda di Milano per
la prima volta si adunaro.no i
Cooperatori per organizzarsi bene
e rimasero tutti soddisfattissimi
della interessante conferenza che
li portò alla contemplazione di
un panorama spirituale finora mai
contemplato, anzi neppure imma-
g.inato; e decisero con entu-
siasmo di formare il nucleo
mtivo di Cooperatori e di Coope-
ratrici.
A Ravello, frazione di .{'ara-
biago (Milano) non si era mai
tenuta la Conferenza salesiana,
anche perchè le Figlie di Maria
Ausiliatrice vi si trovano da poco
tempo. 11 1.4 aprile un'ottantina
cli persone, alcuni già Cooperatori
e altri desiderosi di esserlo, ascol-
tarono l'interessante esposizione
dt don Vignato, Delegato Ispet-
roriale, ed ebbero la gradita sen-
sazione cli fare una scoperta, tante
e tanto belle furono le cose udite.
erci~ 1lir tu
Pubblichiamo la lettera di una Cooperatrice alla Delegata del suo
Centro. Essa è ,ma prova eloquente dell'efficacia degli Esercizi Spi-
rit;uali ai fini della propria sa11tifìaazio11e e dell'apostolato per le
anime, ed è motivo di vero conforto per gli organizzatori e i pre-
dica/or-i.
Rev.ma Suor 11,J.,
mentre scrivo pjove e Ja pioggia mi richlama il pensiero a
quei giorni che eravamo al Sacro monte, si ricorda ? Quel Jl;iorno
che ci ha radunate tutte nella sala per dirci che avevamo pre-
gato male o troppo bene perchè pioveva sempre, e tutto sem-
brava andare male: il Predicatore ammalato, due signore avevano
dovuto tornare a casa perchè non stavano bene... e poi ricordo
ancora che disse: " Speriamo che questi Esercizi Spirituali diano
molti frutti, perchè sono stati molto provati e tutto sembra con-
giurare contro di noi ".
A mio riguardo poi è stata indovina. Sappia che ero partita
da casa stanca, scoraggiata; il secondo giorno, dopo l'ultima
predica, avevo il cuore che scoppiava. Mi con{ìdai a Suor Giu-
seppina, il mio Angelo Custode, che mi accompa~nò dal Con-
fessore; da quel momento sono stata presa da una gioia che non
saprò mai spiegare. A me non in,portava più nulla che piovesse:
dentro di me c'era tanta gioia e tanto sereno...
sono tornata a casa pii1 forte, con più fede, con pii1 speranza:
ero quasi convinta che la Madonna mi aveva esaudita. E in questi
giorni la gruia è realmente arrivata.
Da sei mesi avevo ricevuto fl compito di visitare un'runmalata,
un caso particolarmente difficile. Avevo tcmato tutto, .ma inu-
tilmente; ero quindi decisa a lasciar perdere, 1na gli Esercizi
Spirituali mi hanno fatto cambiare parere.
E oggi posso dirle che quella signora si è convertit.a. Pensi!
doveva fars.i cremare! Aveva già la celletta con In fotografia, già
tutto era pronto per quando doveva morire. [n questi giorni ha
disfatto tutto: ha ritirato l'atto testamentario e la fotografia e
ha port11to tutto al sig. Parroco, che restò molto soddisfatto, ed
io continuo ad andarla a prendere due volte alla settiinana e l'ac-
compagno alla santa Messa, perchè questa signora è cecuziente,
non vede quasi nulla. Ora ci vogliamo bene come due sorelle.
Cara Suor M., quanto è bello lavorare per Iddio l
Desidererei tanto che lo sapesse il Rcv.010 Predicatore, perchè
lui ha prcg.ato bene e ha sofferto molto: lui mi ha dato tanta forza
per poter continuare; a lui spetta raccogliere questo bel frutto;
io non so dove si trova, ma lei lo saprà di certo... ».
o e dell'I
Da una lettera del nostro Don
Ignazio Dfez Mateo, Delegato
Ispcttoriale di Zamora (Spagna)
togliamo alcune notizie che di-
cono quanto consolante sia il ri-
sveglio del movimento Cooperatori
in quella giovanissima Ispettoria.
t Dopo aver visirato i Centri già
esistenti, ho fatto visita agli Ecc.mi
Vescovi delle Diocesi dove ci sono
nostre Case e tutti si sono mostrati
disposti a collaborare allo sviluppo
dc!Ja Pia Unione nelle città e
paesi delle loro Diocesi. Anzi a
Santander, Coru.iia, Vigo, Orense,
Zamora, Valladolid abbiamo già
nominato i '.Direttori Diocesani.
Abbiamo organizzato la 1& Con-
ferenza in modo da suscitare il
maggior interesse possibile, ser-
vendoci anche della stampa e della
radio. In questa occasione fu-
rono distribuiti molti diplomi,
premessa la debita preparazione
morale dei nuovi Cooperatori: 500
a Vigo, 400 -ad Astudillo, rso ad
Allnriz, 200 a Zamora, 100 a Co-
ru.na, e così in altri centr i.
In tutte le Cnse si va incremen-
tando l'Esercizio della Buona Mor-
te e l'incontro mensile con pro-
ficuo scambio d'idee.
Per ora ci siamo limitari a or-
ganizzare tre Laborato,·i per Coo-
peratrici: a Zacnora, a Santander
e a Vige.
In ogni centro si sono non1inati
alcuni Zelatori e Zelatrici; si lavora
per diffondere la buona stampa.
Stiamo organizzando da 4 a
6 corsi cli Esercizi Spirituali nelle
regioni che si trovano nell'ambito
dell'lspeetoria, per comodità de,
Cooperatori e delle Cooperatrici
più ferveotl... i.
199

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il libro
per tutti
RUFILLO UGUCCIONI
CGIA
PICCOLA STORI A DELLA CHIESA CATTOLICA
Vol. ln-8, pegg. 312, t·on 2.20 Ulustrazlonl e 48 tavole ruot·i test,o. Lei::atur11 .-urtonat~
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grado di soddilifare le esigenze dJ cbJ ama r iassumere e specialmente in1earare la
cultura storica atllnla nella scuola. Malgrado la visione sintelica e l'aggiornamenlo
ai più recenti studJ., il lettore non soffrirà pesantezze, ma attraverso a1'vlncenti
pagine narrative e ampie vedute panoramiche sarà Intrattenuto da genla!i osserva•
zlonl e conversa.doni sopra I punti plù discussi della drammatica vicenda.
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-i< SI dngn.zlano i signori
Agenti post-a.li che respin-
gono, con le notificazioni dJ
uso, I Bollettini 110n ,ecapltatl
Facciamo noto ai benemeriti Cooperatori che le Opere Salesiane hanno
il Conto Con-ente Postale 2/1355 (Torino) sotto la denominazione:
Ognuno può valersene, con risp11Xmio di spesa., nell'inviare le proprie
offerte, ricorrendo all'ufficio postale locale per il modulo relativo
DIREZIONE GENERALE
OPERE DI DOH BOSCO
TORINO (712)
* AllTOJ<IZZAZIONli DP.L TRIBOIIAL1' DI WRJNO IN DilA 16-2-194U - N. 4Ò3. OON &PPROVAZIO.Nll R00LESJ&S'.ll0&
DffiETTOl!E P."flSPONSAU!LE: SAO. DOTT. Pl~TRO -'L'RBBINO, va IIARIA AtlSlLUTIUOK, 32 TOllISO (712)
Otll'IOINM CJRUIOBlt sin