Bollettino_Salesiano_199511


Bollettino_Salesiano_199511



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ANNO 119 N. 10
Novembre 1995
Sped. in Abb. post. (50) · Torino
RIVISTA FONDATA
DA S. GIOVANNI BOSCO
NEL 1877

1.2 Page 2

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IL BOLLETTINO SALESIANO:
TUTTA L'INFORMAZIONE SUI GIOVANI ELE MISSIONI
Ogni mese a casa tua undici volte all'anno; e a novembre il calendario-strenna.
Dal 1877 la rivista è un omaggio di Don Bosco a chi segue con simpatia il lavoro
dei Salesiani e delle Figlie di Maria Ausiliatrice nel mondo.
I GIOVANI
2
LA MISSIONE
3
L'ATTUALITÀ
- •I
L'attività
tra i giovani.
Le rubriche educative
e pastorali.
I reportage
e la testimonianza
di chi vive oggi
in prima linea
in occidente
e nel mondo.
L'informazione
ecclesiale
e salesiana.
Le tematiche
sociali.
I ;.a
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Inviate il Bollettino Salesiano a questo indirizzo
per un nuovo abbonamento-omaggio
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(per favore , indirizzo chiaro , completo e stampatello):
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IL BOLLETTINO SALESIANO
DIFFUSIONE
CASELLA POSTALE 18.333
00163 ROMA BRAVETTA
2 - NO VEMBRE 1995 BS
(per cambio di indirizzo, allegare la vecchia etichetta)

1.3 Page 3

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Sil
~uw~sllmçttinnoo
Mensile di informazione
e cultura religiosa edito
dalla Congregazione Salesiana
di San Giovanni Bosco
DIRETTORE RESPONSABILE:
UMBERTO DE VANNA
Redazione: Margherita Dal Lago - Giancarlo
De Nicolò - Franco Lever - Francesco Motto
Collaboratori : Teresio Bosco - Angelo Botta -
Ernesto Gattoni - Giuseppina Cudemo -
Graziella Curti - Serge Duhayon - Bruno Ferrere -
Sergio Giordani - Antonio Melida -
Jean-François Meurs - Pietro Moschetto -
Angelo Montonati - Giuseppe Morante - Gaetano
Nanetti - Angelo Paoluzi - Alessandro Risso -
Silvano Stracca
Fotoreporter: Cipriano De Marie - Franco Marzi -
Carla Morselli - Guerrino Pera - Pietro Scalabrino
Progetto grafico e impaginazione:
Ufficio Grafico SEI
Archivio: Guido Cantoni (Roma)
Diffusione: Arnaldo Montecchio (Torino)
Spedizione: SEI p.a. - Torino
Fotocomposizione: EDIBIT - Torino
Stampa : O.G .S. - Torino
Registrazione: Tribunale di Torino n. 403
del 16.2.1949
Collaborazione: La Direzione invita a mandare
notizie e foto riguardanti la Famiglia Salesiana e
s'impegna a pubblicarle rel ativamente alle
esigenze redazionali. Testi e materiali inviati non
vengono restitu iti.
Edizione Cooperatori. A cura dell'Ufficio Nazionale
(Gianni Filippin) - Via Marsala 42 - 00 185 Roma -
Tel. (06) 44.60.945.
IL BOLLETTINO SALESIANO NEL MONDO
Il BS esce nel mondo in oltre 45 edizioni nazionali
e 19 lingue diverse (tiratura annua
oltre 1O milioni di copie) in: Antille (a Santo
Domingo) - Argentina - Australia - Austria -
Belgio (in fiammingo) - Boemia - Bolivia -
Brasile - Canada - Centro America (in Guatemala) -
Cile - Cina (a Hong Kong) - Colombia - Croazia -
Ecuador - Filippine - Francia - Germania -
Giappone - India (in inglese, malayalam , tamil e
M~;:~ 6 t ~~g9Lit~~~~:~
::~~fc~a_- tI~~~; ~orea del
Paraguay - Perù - Polonia - Portogallo - Slovacchia -
Slovenia - Spagna - Stati Uniti - Thailandia -
Ungheria - Uruguay - Venezue la - Zaire.
DIFFUSIONE
Il BS è un dono-omaggio di Don Bosco a ch i lo
richiede.
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Don Bosco in the W orld. È possi-
bile leggere parte di questo numero
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Direzione Generale Opere
Don Bosco, Roma.
IN QUESTO NUMERO I
Novembre 1995 Anno 119 Numero 1O
Il Calendario Salesiano 1996
CON DON BOSCO
IN MISSIONE
Quest'anno la Bolivia, il Paraguay, il Sud
Africa, l'Egitto e Nazareth celebrano il cente-
nario dell'arrivo dei salesiani. Cinque paesi
in tre continenti. È un 'immagine eloquente
dell'espansione dell'opera salesiana: da Tori-
no, simultaneamente, a ventaglio, verso tutte
le direzioni .
O Nel 1875 Don Bosco inviò i suoi primi
missionari in America. Presto le opere creb-
bero in ventiquattro paesi di quel continente.
D Nel 1891 don Rua aprì al Medio Oriente
e successivamente nel 1905 mandò in Cina
un gruppo di salesiani, capeggiati dal beato
Luigi Versiglia. E anche in Asia la Famiglia
Salesiana oggi cammina con le proprie gam-
be e persino invia missionari in altre parti
del mondo.
O Nel 1978 si diede manforte all'Africa.
Dopo quindici anni già si vedono i frutti. La
congregazione vi lavora in 42 paesi e il Si-
gnore ci benedice con vocazioni locali.
Noi raccogliamo oggi quello che si è seminato
prima con intraprendenza e sacrificio: i due
versanti della carità pastorale che don Egidio
Viganò ci indica nella Strenna 96. Dei mis-
sionari si raccontano il coraggio e la creati-
vità. Ma non di meno le sofferenze, le solitu-
dini e i maitirii.
Pregare, agire, offrire siano anche da noi vis-
suti nel desiderio della salvezza di tutti gli uo-
mini .
Don Juan E. Vecchi
Vicario del Rettor Maggiore
paraguav
Anche quest ' anno il Calendario fa blocco unico con la rivista.
Si cons igli a d i util izzarlo senza staccarlo.
In copertina, un campesino boliviano.
BS NOVEMBRE 1995 - 3

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IN ITALIA t1~ NEL MONDO
GERMANIA
LA PIÙ
GRANDE CASA
PER APPRENDISTI
Per i 75 anni di fondazione del
Salesianum di Monaco, in una
conferenza stampa il direttore
don Ewald Hausler ha traccia-
to storia e programmi di que-
st'opera, la più grande casa di
educazione per apprendi sti del-
la Germania. Iniziò nel l919
con 25 gio vani . « C i pioveva
dentro, e i giovan i erano davve-
ro ragazzi difficili , alcuni qu a-
si da galera», ha detto. Poi il
nazismo e la guerra hanno
complicato tutto. Dopo il '44
l'attività riprese intensa. Oggi
il "Sales" si presenta come un
edificio spazioso e funzionale
che offre alloggio a molti grup-
pi per corsi professionali an-
nuali o rapidi. Complessiva-
mente i giovani sono 485, dei
quali 104 provengono dai ter-
ritori della ex Germania est e
un gruppo di profughi. Tante
le attività del tempo libero: mu-
sicali , sportive, ricreati ve. « Il
nostro metodo è quello di agi-
re in collaborazione con le fa-
miglie e le imprese. I giovani li
aiutiamo a completare gli stu-
di e a superare i momenti dif-
ficili ». E i g iovani si trovano
bene. A lcuni un a volta usc iti
chiedono di poter fare al " Sa-
les" il periodo de l servizio ci-
vi le.
Chacko Kanjooparambil nel giorno
della sua "professione perpetua".
INDIA
PADRE, NONNO
E PRETE
È stato piuttosto orig inale il
percorso di Chacko Kanjoopa-
rambil: marito, padre, nonno ,
padre di un sacerdote e, a 70
anni , lui stesso prete salesiano!
Un sogno che si è realizzato il 4
maggio scorso in Kera la, nella
sua parrocchi a a sud delJ 'Indi a.
Dice: « Ho avuto una felice vi-
ta matrimoniale. Mia moglie
era una dorma pia e piena di fe-
de. Abbiamo avuto nove figli.
Il nostro secondo figlio, don Fi-
lippo, sacerdote salesiano, è
morto all'età di 33 anni ». La
mog lie gli morì nel 1986 dopo
una breve malattia, e Chacko
partecipò con più assiduità a
ritiri spirituali, coltivando il de-
siderio di darsi a una vita di
preghiera e di austerità. Una
notte, mentre era a letto, sentì
forte il desiderio di scrivere
un a lettera ali 'a mico don John ,
ispettore salesiano di Guwahati,
esprimendo il desiderio di en-
trare nella congregazione sale-
siana. Don John gli rispose che
la cosa era possibile, a patto
che i figli fossero ormai siste-
mati e favorevo li . Non fu facile
a Chacko convincerli a lasciar-
lo partire, ma all a fine entrò in
noviziato, e dopo aver fatto fi-
losofia e teologia, fu ordinato
sacerdote, prendendo in qual-
che modo il posto del figlio.
I Monaco (Germania), Salesianum.
Attività giovanili al chiuso
e all'aperto.
4 - NOVEMBRE 1995 8S
TORINO . Il quadro del prof.
Paolo Giovanni Grida, pre-
senta il beato Francesco
Faà di Bruno, capitano di
stato maggiore, che serve la
messa a Don Bosco nella
chiesa di San Francesco di
Sales a Torino-Valdocco.
Ce lo segnalano le Suore
Minime di N.S. del Suffragio ,
fondate dal Faà di Bruno
nel 1881 , dopo che il beato
si fece sacerdote a 51 anni.
Le suore dicono che il dipin-
to avrebbe figurato bene tra
quelli riprodotti dal Calenda-
rio Salesiano di quest'anno.

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GROOT-BIJGAARDEN
(Belgio Nord). Il Centro
Giovanile Eigentijdse
Jeugd compie 30 anni
e per l'occasione ha in-
ciso questo CD dal tito-
lo "Don Bosco, Een Har-
telijk Mens" (Don Bosco,
un uomo che ha cuore)".
Raccoglie 19 brani mu-
sicali che hanno come
soggetto appunto Don
Bosco e la sua attività
tra i giovani. Il CD è cor-
redato da libretto e il tut-
to è destinato all'anima-
zione giovanile.
HONG KONG
RICORDANDO
IL TERREMOTO
Questa statua del Sacro Cuore
(nella foto) sorge davanti alla
chiesa di Takatori. La statua è
rimasta in piedi, assolutamente
intatta, mentre tutto ali' intorno
è crollato e bruciato. La statua
è un dono proveniente dal Viet-
nam e da anni sorge davanti
alla chiesa, ora completamen-
te distrutta. Nella parrocchia di
Takatori c'è un numeroso e vi-
vace gruppo di vietnamiti. Un
salesiano g iapponese ha scrit-
to, ricordando il terremoto del
gennaio scorso: «Camm inando
tra le rovine, all a vista di tanta
distruzione, così, senza che me
ne accorgess i, mi sono spun-
tate le lac rime agli occhi. Sono
stato come assalito da una for-
te commozione che ben supe-
rava ogni senso di pietà, di
commiserazione o magari di
rabbia. L'esperienza di questa
immane tragedia mi ha fattori-
pensare al concetto di natura
dei giapponesi. Fin dall'anti-
chità il popolo giapponese è
abituato a convivere con la na-
tura e le sue forze. Qualunque
cosa accada non protestano,
non maledicono e non pensa-
no a vendicarsi. Anche ora nes-
suno ce l' ha col terremoto. Co-
loro che hanno perso tutto rin-
graziano di essere ancora in vi-
ta e in questo ritrovano un sen-
so di g io ia che fa superare lo
scoraggiamento e aiuta a muo-
vere il primo passo verso un
nuovo inizio. Il catac lisma che
ha affl itto la città di Kobe, ha
avuto anche un altro risvolto
positivo: un numero di volon-
tm·i che ha superato ogni aspet-
tativa. Mo lti giovani hanno la-
vorato per allev iare le soffe-
renze dei terremotati. La loro
generosità ha dato vita a nume-
rosi e commoventi episod i di
generosità e so lidarietà ».
I Takatori (Hong Kong).
La statua dei vietnamiti,
rimasta intatta nei giorni
del terremoto.
VENEZUELA. DON BOSCO IN FI-
LIGRANA. Dieci splendidi franco-
bolli sono l'omaggio al lavoro pa-
storale compiuto dai salesiani nei
primi cento anni di attività tra i gio-
vani. Presentano una bella pano-
ramica delle opere a servizio della
pastorale giovanile e scolastica,
delle missioni, della religiosità po-
polare. I francobolli hanno fatto da
bel coronamento ai festeggiamenti
per il Centenario, di cui la stampa
ha dato ampio rilievo .
IOOmws S(IU','lim{.f~
,:i:
w- '
::i
wN
" Hagan e! llien
a todos,el n1.;1l
a nndic ~
I Tre dei dieci
francobolli
per il centenario
salesiano
in Venezuela.
· rropaguenla
dewx::iòn a M.1rfa
Auxiliadora y
vecl nloqueson
mìlagros
!
(S~11Ju;inOOKO)
AUDIO DUE. Gianni Don-
zelli ed Enzo Leomporro,
gli Audio Due. Com'è no-
to , si ispirano alle canzo-
ni di Lucio Battisti, e se-
condo alcuni sarebbero i
più bravi "replicanti ". Po-
chi sanno invece che il
Iloro percorso musicale è
Gli Audio Due.
Le prime esperienze
musicali le hanno
fatte al Don Bosco
di Napoli.
iniziato all'oratorio sale-
siano Don Bosco di Na-
poli al termine degli anni
'70. Hanno infatti dato
inizio alla loro carriera mu-
sicale cimentandosi nei
vari festival oratoriani. I
loro amici assicurano che
si sono sempre distinti per
la genuina semplicità e
che ancora oggi , in priva-
to e in pubblico, non na-
scondono l'attaccamento
al loro oratorio .
8S NOVEMBRE 1995 - 5

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ANNIVERSARI L'incredibile attività pastorale di Luigi Lasagna: missionario,
.,.,..,,~;
-. ·.-.,-....t;
IL RAGAZZO
DAI CAPELLI
ROSSI di Teresio Bosco
Don Bosco vide in lui la buona stoffa
e lo mandò nelle missioni d'America.
Morì cento anni fa a 45 anni,
per un incidente ferro viario.
IMons. Luigi Lasagna.
Nato a Montemagno Monferrato
(Piemonte}, parti dall'Italia
nel 1876 a 26 anni.
È uno dei più grandi missionari
dell'America del Sud.
9 ottobre 1862. I ragazzi di Don Bo-
sco sono impegnati in una lunga
"passeggiata autunnale" attraverso
il Monfenato. Con banda e teatrino
smontabile stanno camminando tra
colline e paesi, santuari e castelli. Ver-
so le 17 sono sulla piazza di Monte-
magno Monferrato e danno fiato al-
le trombe. In un prato poco lontano
sta giocando un ragazzo di 12 anni ,
orfano di padre. Sente gli squilli del-
la banda, lascia i compagni e le scar-
pe, e c01Te verso la piazza del paese.
S'infùa u·a la gente a gomitate e giun-
ge in prima fila. Don Bosco vede
quello sguardo curioso, quel ciuffo
di capelli rossi, e prima di lasciarlo
ripartire gli domanda:
-Chi sei?
- Lasagna Luigi.
- Vuoi venire con me a Torino?
-A fare che cosa?
- A studiare come tutti questi ra-
gazzi.
- E perché no?
- -Allora di' a tua mamma che do-
6 - NOVEMBRE 1995 BS
mani mi venga a parlare a Vignale,
nella casa del parroco.
Luigi Lasagna entrò all'Oratorio
di Valdocco alla fine dell'anno. Vi-
vacissimo ma di una sensibilità pro-
fonda, fu preso dalla nostalgia di
sua mamma, e dopo pochi giorni
scappò a casa. Qualche salesiano non
era del parere di riprenderlo, ma
Don Bosco gara,ntì per lui: «C'è del-
la buona stoffa in quel ragazzo, ve-
drete».
Luigi tornò, si affezionò a Don Bo-
sco, divenne prete salesiano nel 1873.
mi 'imme11so campo
,
·o brasiliano.
Un anno prima si era laureato al-
l'Università di Torino.
Don Bosco lo mandò insegnante al
Liceo di Alassio, e in tre anni don La-
sagna divenne un forte educatore e si
manifestò un dotato insegnante di let-
tere e di scienze fisiche. Allora Don
Bosco lo richiamò, e gli disse di pre-
pararsi a partire missionario per rA-
merica del Sud. «Provò una scossa.
Prese tempo e lottò con se stesso. Ma
alla fine, cedendo al consiglio del suo
direttore don Cerruti, rispose a Don
Bosco che era, pronto». Era il 1876.

1.7 Page 7

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ispettore, vescovo e fondatore in Uruguay, Paraguay e Brasile.
I LAUREATI
DI VILLA COLON
I primi missionari di Don Bosco
erano sbarcati l'anno prima in Argen-
tina, capitanati da don Giovanni Ca-
gliero. Mentre aprivano la prima par-
rocchia e il primo oratorio per i figli
degli emigrati italiani, piovvero loro
addosso decine di richieste. Dapper-
tutto mancavano scuole. Dal vicino
Uruguay, il delegato apostolico esor-
tò don Cagliero a portare i salesiani
nella capitale Montevideo. Per con-
vincerlo gli confidava che mentre la
massoneria e le sette protestanti era-
no fortissime, in tutto l'Uruguay non
esisteva un seminario, né piccolo, né
grande. Non un chierico. Nella capi-
tale non esisteva una sola scuola cat-
tolica. Ora si presentava un'occasio-
ne incredibile: a Villa Colon, presso la
capitale, era stato costruito dai prote-
stanti un collegio per 120 alunni, con
un piano di studi di ispirazione lai~a.
Ma la società costruttrice era fallita,
e lo vendeva a prezzo stracciato.
Don Luigi Lasagna partì nella se-
conda spedizione missionaria c~n
l ' incarico di "direttore del colleg10
di Vùla Colon". In pochi anni il 'Col-
leoio Pio ' diretto da don Lasagna di-
b
.
venne la roccaforte della scienza cat-
tolica in Uruguay. Don Lasagna die-
de un forte indirizzo scientifico agli
Asunci6n (Paraguay).
Colegio Monseiior Lasagna.
studi. Sacrificò ogni istante del suo
tempo per dedicarsi interamente ai
suoi allievi, ai suoi confratelli, al mi-
nistero della parola. I frutti vennero
e furono prodigiosi: dal collegio sa-
lesiano uscirono laureati, medici, av-
vocati, scienziati, i più illustri inge-
oni dell 'Uruguay. E non si fermò al-
l'interno della scuola. Diede una va-
lida mano alla fondazione del quoti-
diano cattolico El bien publico, a cui
collaborò per molti anni combatten-
do in lucidi articoli le dottrine mate-
rialiste e positiviste. Scrisse gli sta-
tuti di quindici Società cattoli~he c~e
animarono la capitale, tra cm la pn-
ma Società operaia cristiana. Diede
vita alla Società degli oratori festivi,
estese dovunque potè le Conferenze
di S. Vincenzo. Chiamò le figlie di
Maria Ausiliatrice ad aprire un 'ope-
ra per l'educazione delle ragazze nel-
la capitale, e in vari punti dell 'Uru-
guay fece sorgere scuole gratuite per
ragazzi e ragazze.
Luigi Lasagna, che un violento at-
tacco di nefrite aveva quasi bloccato
alla vigilia della partenza dall 'Italia,
sviluppò un 'operosità così intensa
(coinvolgendovi i confratelli salesia-
ni) che nel giugno 1878 l'ispettore
don Bodratto scrisse a don Rua: «Ho
trovato moltissimo zelo nel direttore
e ho potuto conoscere che lavora
oltre le sue forze. Nei subalterni re-
gnava lo sconforto e il malcontento:
Il direttore vorrebbe che fossero tutti
impegnati come lo è lui, ma è impo~-
sibile. Egli ha ragione perché vede 11
bisogno, e gli altri non hanno torto,
perché non hanno e non possono ave-
re il suo zelo».
CONTROLLARE
GLI URAGANI
Nel Congresso geografico inter-
nazionale di Venezia del 1880, Fer-
dinando Lesseps, conosciutissimo
realizzatore del Canale di Suez, lan-
ciò un appello a Don Bosco perché
incoragoiasse i suoi figli missionari
b
.
a studiare le condizioni metereologi-
che dell'America del Sud. Esse, in-
fatti, erano ancora sconosciute: bu-
fere, uragani spaventosi si scatena~
vano all 'improvviso impedendo ogm
Villa Col6n (Montevideo, Uruguay).
Il monumento a mons. Lasagna.
attività agricola regolare, e portando
danni gravissimi alla navigazione.
Nel 1881 "ricevetti da Don Bosco
l'ordine di accingenni all'impresa -
scrive don Lasagna -, e feci costruire
il primo osservatorio astron01nico a
Villa Colon". Contemporaneamente,
per ordine di Don Bo~co, i salesiani
costruivano osservaton a Patagones
sul Rio Negro, a Punta Arenas sullo
stretto di Magellano e in un'altra deci-
na di località del Sudamerica. «E così
abbracciammo - scrive don Lasagna
- nella nostra rete tutta quella irmnen-
sa zona dal grado 30 di latitudine Sud
all 'estrema punta dell'America Meri-
dionale. A forza di costanza si è arri-
vati ad eccellenti risultati ».
TUTTI GLI INDIOS
DEL BRASILE
Ma in quel 1881, don Lasagna rice-
vette anche un altro ordine da Don
Bosco, ben più pesante e gravi?o di
conseguenze. Dopo la morte d1 don
Francesco Bodratto veniva nomina-
to ispettore di tutte le opere salesia-
ne e FMA dell'Uruguay, Paraguay e
Brasile. Veniva inoltre incaricato del-
le missioni che urgeva aprire e ali-
ns NOVEMBRE 1995 - 7

1.8 Page 8

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mentare tra gli indios di quegli ster-
minati paesi.
Egli percorse le città e le province
principali delJ ' est brasiliano, navigò
su l Rio delle Amazzoni e sull 'im-
menso reticolo dei suoi affluenti che
penetrano nella foresta vergine, do-
ve erano le popolazioni mai avv ici-
nate degli indios.
CAMPO-BASE
IN MATO GROSSO
A Cujaba, capitale del Mato Gros-
so fondata dai cercatori d'oro , egli
accettò la parrocchia di S. Gonzalo,
aprì l'oratorio festivo che ebbe subi-
to 170 ragazzi, aprì una scuola pro-
fessionale e di agricoltura. Poi ri-
volse il suo pensiero agli indios. Do-
po quarant'anni di ostilità contro i
bororo (assaliti con le carabine e le
mitraglie), il governo aveva fatto pa-
ce. Propose quindi ai salesiani di di-
rigere la colonia Teresa Cristina, che
il governo aveva fondato per la civi-
1izzazione dei bororo ed era gestita
dai militari. I salesiani accettarono,
iniziando quelle missioni che lenta-
mente si sarebbero estese a tutta l' im-
mensa foresta amazzonica.
Il Mato Grosso (che significa "fore-
sta grande") si estende per 1.379.65 l
kmq, cioè è vasto come Italia, Fran-
cia e Spagna. «Il vescovo non ha che
tre sacerdoti che lo aiutano nella ca-
pitale e altri otto sparsi su tutto il
territorio - scriveva don Lasagna - .
La maggior parte di questi sacerdoti
sono vecchi decrepiti e acc iaccosi.
V'è un seminario, ma le vocazioni at-
tecchiscono così poco che il vescovo
in 16 anni non poté ordinare che un
solo sacerdote, e mentre scrivo non
v'è che un chierico che frequenta la
seconda ginnasio ».
Per avere vocazioni, in viaggi lun-
ghissimi e sfibranti, don Lasagna fon-
dò opere salesiane a Niteroi (Rio de
Janeiro), Sao Paulo e Lorena. Chiamò
le figlie di Maria Ausiliatrice ad aprire
case e oratori per fanciulle povere.
Progettò altre missioni tra le tribù in-
digene e poverissime del Paraguay.
VESCOVO A 43 ANNI
Intanto in Brasile si andava deli-
neando una difficile situazione. Il
8 - NOVEMBRE 1995 BS
governo centrale stava progettando
di bloccare tutte le missioni cattoli-
che tra gli indigeni, in una più vasta
politica di soppressione di tutti gli
ordini e le congregazioni religiose.
Don Rua, successore di Don Bosco,
fece studiare la situazione da mons.
Cagliero (ordinato vescovo nel 1883)
e da don Lasagna. Il loro progetto
fu presentato alla Santa Sede il 15
dicembre 1892. Esso prevedeva in-
nanzitutto la creazione di un secon-
do vescovo missionario, perché le
trattative con il governo fossero con-
dotte con più autorità. Il 16 fe bbraio
1893 veniva annunciato che don La-
sagna (43 anni) era stato scelto co-
me vescovo missionario.
Fu ordinato a Roma. Papa Leone
XIII gli disse che non gli dava nes-
suna residenza particolare, ma gli
affidava tutte le missioni del Brasile.
«M ' ha fatto veramente commesso-
viaggiatore della Chiesa », disse mons.
Lasagna. Il Papa gli di sse pure: « Voj
siete giovane e pieno di attività. E
per questo che vi abbiamo eletto ve-
scovo. Colà vi è grande bisogno di
operosità » .
IL DISEGNO VASTO
E CORAGGIOSO
Partì da Torino nell 'aprile del 1893
con 35 nuovi missionari, salesiani e
FMA. Era veramente giova ne, e il
programma che delineò in quei gior-
ni e che subito (con la so lita dinami-
cità) si mise ad attuare, l'avrebbe oc-
cupato per decenni. Innanzitutto un
vigoroso sv iluppo delle mi ss ioni tra
gli indios. Volle tra essi le FMA. I su-
periori di Torino erano perplessi , ma
egli affennò con sicurezza: « Nel Ma-
to Grosso le suore devono precedere
i salesiani, non seguirli. E questo per
vera necessità ». Solo le suore pote-
vano presentare davanti agli uomini
abbruttiti del Mato la figura della
donna nella sua dignità, e dare con-
temporaneamente a que.lle donne la
forza di reagire all a condi zione di
schiave in cui erano ridotte. «Le don-
ne - scriveva mons. Lasagna - sono
tenute veramente come bestie da so-
ma. Quando il marito esce a caccia
fissa alla sua donna l' ora del pran-
zo, e guai se tornando non trova di
che saziare la sua ingordigia. Biso-
gna che cerchi, che domandi al vici-
no , che rubi, che peschi, che s 'indu-
strii , perché nel pentolino bolla qual-
cosa, altrimenti il marito la picchie-
maledettamente ».
La seconda mèta da raggiungere
era la riconcili azione tra il Vaticano
e il Paraguay. Si erano rotte da anni
le relazioni diplomatiche , e la capi-
tale Assunci6n da tre anni era senza
vescovo. La riconciliazione fu otte-
nuta in breve tempo. Mons. Lasagna
presentò al papa il giovane don Sin-
foriano Bogarin come degno di es-
sere vescovo. Lu i stesso fu incarica-
to di ordinarlo ad Assunci6n.
Un altro compito immane era aiu-
tare gli emigrati italiani, che in. quel
momento in Brasile superavano i due
milioni. Visitò gli ottomila trevigiani
di Botucatù, i ventimila lombardi di
Araras, gli udinesi di Barbacena, i
napoletani di Ouro-Preto. Qui otten-
ne dal presidente del Brasile mille et-
tari di te1rn ferti le per le loro case, i
loro poderi e una colonia agricola per
i loro figli.
Le vocazioni erano un'altra mèta
urgente. Aprì due nuovi piccoli se-
mi.nari. E i primi giovanissimi chie-
rici (pur avendone bisogno urgente
negli oratori festiv i) Ii inviò a Ro-
ma, ad approfondire i loro studi fi-
losofici all'Università Gregoriana.
UN TELEGRAMMA
DI OTTO PAROLE
Tutto questo programma .vitale si
stava sviluppando, quando a don Rua,
Rettor Maggiore dei Salesiani, giun-
se questo breve telegramma: "Mon-
signor Lasagna, segretario, quattro
suore morirono disastro ferroviario".
Era il 5 novembre 1895.
Mons. Lasagna con dieci FMA e
sei salesiani stava andando in treno
ad aprire la colonia agricola presso
Ouro-Preto. Il diretto su cui viaggia-
vano si scontrò frontalmente con un
altro treno che veniva i11 senso con-
t:rario. Era appena partito dalla stazio-
ne di Juiz de Fora. Il vescovo aveva
45 anni. Il disastro sembrò immenso.
Ma le suore tra gli indios del Mato
Grosso, i chierici brasiliani a Roma, i
laureati del Co llegio Pio in Umguay
erano i germogli di una p1imavera
cristiana seminata dal ragazzo dai ca-
pelli rossi.
Teresio Bosco

1.9 Page 9

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LETTERE
APPENA ARRIVA, LO GET-
TO NEL CESTINO. « Non de-
sidero più ricevere il BS . Fortu-
natamente non freq uento più la
sc uola salesiana, diretta da un
insieme di uomini perfettamen-
te maschilisti che non sopporta-
no la presenza di ragazze, con
tutto ciò che esso comporta: gon-
ne, body scollati , trucco, e, per-
ché no?; un po' di malizia. Mi
so no stati trasmessi valori e re-
go le che hanno subìto l'effetto
contrario e mi hanno allontanata
dalla religione».
Eliana, Bari
Forse nella tua scuola media
non avranno capito una ragaz-
zina in crescita, ma non smette-
re di domandarti su quali valori
stai costruendoti.
SI PUÒ SBAGLIARE. « Non è
coraggioso chi non sbag lia mai,
ma chi trova la forza di rialzarsi
dopo aver sbagliato. Ri spondo
così ad Alessandro Pasini (cf.
BS/giugno). La riuscita di un ma-
LTimonio è legata all 'amore reci-
proco, al dialogo, alla com-
prensione, alla volontà di com-
pletarsi, e questo non nasce da
una bacchetta magica, né dal sen-
tirsi dichiarare mari to e moglie,
ma dalla volontà di costruire in-
sieme in comunione. Chi si spo-
sa non è gente "speciale", e alcu-
A Lisbona per il centenario
cieli 'arrivo dei primi salesia-
ni in Portogallo è stato orga-
nizzato un Congresso cli pe-
dagogia di gra nde rilievo.
Ha aperto i lavori il ministro
dell 'educazione, dott. Ma-
ri as Manuela Dias Ferreira
Leite e li ha conclusi il pre-
sidente deLl a repubblica dott.
Mario Soares.
FORUM
$'l SOCIO POLITICO
ROMA
7-10 DICEMBRE
19'15
----1ti'
llAUIWI .....
~
llAltrolil
LaColblUllOl'le ancora~~odl
~•C..U.'
~CUIIU<•ClellalOIIClllriela.,
unllUOl'OHs&llooelloS:,,to
eo.1,1u1,onoepohi,a,e~11
AttU4l~àtmodltefl04""
COlito l U l > C ! l l e ! l - - 1
li mani festo ciel quinto Fo-
rum socio-politico dei giova-
ni exallievi/e (GEX ), che si
terrà dal 7 al IOdicembre al-
la Domus Pacis cli Roma. Di
grande attu alità e interesse
il tema: «Gi ovani e Costitu-
zione: tutto eia ri fa re?».
ni matrimoni nascono già male:
l'educazione ri cev uta e le altre
scelte di vita possono portare uno
a sbagliare. Non tutti giocano a
fare i protagonisti di una soap
opera e alcune scelte sono frutto
di un a lunga e dolorosa rifl es-
sione. Qualcuno chiede di poter
ricominciare e vuole rifarsi un a
vita. Perché non dovrebbe? Per-
ché non dovremmo permettergli
di ricominciare? I'm stili stan-
ding! ».
Mary '75
li problema è scottante e coin-
volge un numero crescente di
persone. Affermi che alcuni ma-
trimoni nascono già sbagliati:
forse è questa la causa e il punto
di partenza su. cui riflettere.
CI SIAMO ANCHE NOI. «È
vero, ai nostri g iorni c'è tanta
indifferenza per le cose impor-
tanti e tanto interesse invece per
il guadagno e il profitto fac ili .
Ma ci siamo anche noi , contenti
di crescere tra le piccole gioie
quotidiane. L ' importante è con-
servare "ossigeno sufficiente",
la libertà da "sostanze tossiche".
Noi ci siamo, con i nostri sogni,
la nostra fede. Viviamo con gli
altri e crediamo nel coraggio che
fa superare ogni giorno la "por-
ta" della solitudine e della tri-
stezza. Ogni g iorno ci alziamo,
superiamo la paura del domani
per il bene dei nostri fi gli , rea-
gendo di fronte ai modelli della
vita facile, sbarazzandoci di tan-
te superficialità».
Fabrizio T.,
Piove di Sacco (Padova)
MI PIACE LA MIA VITA. «Mi
trovavo da una zia e ho avuto tra
le mani un a copia del BS. Dopo
averlo praticamente " rubato" al-
la zia, a casa l' ho letto attenta-
mente e l' ho trovato "super"! Mi
presento. Ho 17 anni e da alcuni
anni pres to una sorta di volon-
tariato in parrocchi a. Sono cate-
chista e facc io parte di un grup-
po di giovani . Mi piace la mia
vita e cerco sempre di fare tutto
ciò che posso per renderla più
v iv a » .
Anna Vincenza Manunza ,
Cabras, Oristano
PER GIOVANI SPECIALI.
«Ho 22 anni e abito in un pae-
sino. Poco tempo fa ho sfogliato
il numero di lug lio-agosto del
BS. Ho scope1to una rivi sta in-
teressante e stimolante, adatta
anche a quei giovani che la fe-
de e la religione la vivono magari
in modo "originale", ma vero e
concreto ».
Nadia Martin elli,
Costa/unga, Verona
UN TIRO MANCINO. « Ho 17
anni e scrivo a nome dei mi ei
500 amici del liceo salesiano.
Hanno trasferito il nostro pro-
fessore-preside. Noi siamo rima-
sti scioccati, abbiamo perso tl
nostro punto di rife rimento. E
stato per me ~ per tutti un padre
e un ami co. E una persona gio-
viale, alla mano: ha saputo ri -
cuperare i ragazzi più testardi,
ha rid ato la gioia a giovani or-
mai apatici, ri solto i problemi
con un sorriso. Ha lavorato gior-
no e notte per noi . Perché ci han-
no fatto ques to tiro mancino?
Cosa posso fare perché i suoi
superiori cambino idea e lo la- .
scino tra noi?».
Lettera firmata
Cara Mariastella, la nostra vita
si svolge così, tra graditi incon-
tri e dolorosi distacchi. Ora il
vostro salesiano starà già aiu-
tando altri giovani a crescere.
Puoi gioire almeno di questo.
Nessuno comunque cancellerà
ciò che avete ricevuto e la sua
am icizia.
PON B.
n i CIPRESSI NON SONO ,...V ~\\(ON(rll)N6-0NO
StnBOLO PI 1/ZIS!é&-tl
LA ~
'- fl:3
,
AL Ciel.O
~
\\
BS NOVEMBRE 1995 - 9

1.10 Page 10

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gennaiI o
1
Maternità di Maria SS.
Lunedì
2
ss. Basilio eGregorio Nazianzeno
Martedì
Mercoledì
Giovedì
Venerdì
Epifania del Signore
7
Battesimo di Gesù
s. Virginia
Sabato
Domenica
STRENNA'96
"IL «DA MIHI ANIMAS »
È IL DONO DI
CHE VIVIFICA
TUTIA ~ESISTENZA:
QUELLA DEL~ATTIVITÀ
E QUELLA
DELLA PAZIENZA"
(dal testamento
di don Egidio Viganò)
I CENTO ANNI DELLA BOLIVIA
1117 febbraio 1896, mons. Costamagna accompagnava i primi sette salesiani
a La Paz, accolti dalle autorità cittadine, da una grande folla e dai ragazzi.
A marzo dello stesso anno altri sette salesiani iniziarono l'opera di Sucre.
Nella foto, imbarcazione di giunchi (totora) sul lago Titicaca.
DARIO
'ALES/ANO
18 L___l.~,-
19
l c._M_ario_ s_
20 s•b;~
21 3as. Sebastiano
tempo ordinario
I.~"~
22
s. Vincenzo
b. Laura Vicuiia
s. Gaudenzio
23
s. Ildefonso
s. Emerenziana
Mercoledì
~ IGiovedì
Venerdì
___,I
Sabato
Domenica
I
Lunedì
Martedì

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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8
Lunedì
~ I l.~ Eraldo s
9 ,._
1ob.Giulia
Martedì
Mercoledì
'--••-I,_ _I
11
Giovedì
'-----1,s..,_ _I
12
Venerdì
I'---,0c.., _
I_
13
s. Ilario
14 s.Remigio
2atempo ordinario
Sabato
Domenica
I, ,,...
15
I
Lunedì
s Pmbo _ _
16 '---I
I
Martedì
' - . . - . . - ~ -, I _
_I
:::
La Paz (Bolivia). Le autorità dei campesini alla "feria agropecuaria",
celebrazione per l'anno 5500 del calendario di Aymara.
24
s. Francesco di Sales
25
Conversione di s. Paolo
s. Anania
26
ss. Timoteo eTito
s. Paola
27
s. Angela Merici
2 8 b. Benvenuta
4atempoordinario
s. Tommaso d'Aquino
29 '--,-~-I~,_
30
s. Giacinta Marescotti
31
s. Giovanni Bosco
s. Ciro
s. Geminiano
Mercoledì
Giovedì
Venerdì
Sabato
Domenica
Lunedì
__JI
Martedì
Mercoledì
.li

2.2 Page 12

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febbraio
Giovedì
STRENNA '96
"IL «DA MIRI ANIMAS »
È IL DONO DI SÉ
CHE VIVIFICA
TUTTA L'ESISTENZA:
QUELLA DELL'ATTIVITÀ
E QUELLA
DELLA PAZIENZA"
(dal testamento
di don Egidio Viganò)
2
Presentazione del Signore
s. Feliciano
3 s. Biagio
s. Oscar
4 s. Adelino
5atempoordinario
Venerdì
I CENTO ANNI DEL SUDAFRICA
Sabato
Domenica
5 1,"""""
®I
Lunedì
b~:-_ _I
6
.
s. Paolo M1k1 ecomp.
s. Dorotea
Martedì
Mercoledì
Cape Town (Sudafrica). Centro per ragazzi in difficoltà. Fu il vescovo di Cape Town a chiedere
per la sua diocesi i salesiani allo stesso Don Bosco nel 1883. 13 anni dopo tornò alla carica
con don Rua, e il 20 dicembre del 1896 arrivarono nella città i primi cinque salesiani.
DARIO
ES/ANO
17
s. Teodoro
s. Alessio Falconieri
18 7atempoordinario
Sabato
Domenica
1, """~
I
19
s. Corrado Gonfalonieri
b. Alvaro
20
Lunedì
Martedì
21 ._•"_"_"I'- - I digiunoeastinenza
Mercoledì
s. Fortunato
s. Pier Damiani
delle ceneri
22
Cattedra di san Pietro
s. Margherita di Cortona
23
Giovedì
Venerdì
l.s._Po_lica_ rpo_ _l

2.3 Page 13

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8
s. Girolamo Emiliani
s. Onorato
9
s. Rinaldo
s. Apollonia
Giovedì
Venerdì
101,_
11 5a tempo ordinario
Sabato
i
Domenica
Madonna di Lourdes
s. Pasquale I p.
Lunedì
121.....
di
13
b. Giordano di Sassonia
Martedì
14
Mercoledì
ss. Cirillo eMetodio, patroni d'Europa
s. Valentino
Giovedì
15 1,~. .
I
Venerdì
16 1,00••
I
~
24
Sabato
~l·-•• ~ 1 00_ _
2 5 1ad1 Quaresima
Domenica
s Gerlando
s. Nestore
26
Lunedì
~l•~"m_ _~I
27
s. Onorina
28
s. Gabriele dell'Addolorata
Martedì
Mercoledì
2 9 ~ ...1 - _ _I
Giovedì
~l·•-_ _1:..I
o
o
-~~----'-"'--~~-~'-'~·§"'-
Deleside (Johannesburg). Giovani della St. John Bosco House. In seguito alle elezioni
dell'aprile 1994 è nato in Sudafrica il nuovo stato democratico, che ha smantellato
l'apartheid.

2.4 Page 14

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marzo
11'·"'""
s. Davide
2 1,.,.•.
3 28 di Quaresima
Venerdì
I
Sabato
I
Domenica
I ..""·
4
s. Lucio
s. Casimiro
5 1sM•oo
6 j,__,
7
ss. Perpetua eFelicita
s. Giocondo
I
Lunedì
Martedì
®i
Mercoledì
I
Giovedì
STRENNA '96
"IL «DA MIHI ANIMAS »
È IL DONO DI SÉ
CHE VIVIFICA
TUTTA !.;ESISTENZA:
QUELLA DELI.;ATIIVITÀ
E QUELLA
DELLA PAZIENZA"
(dal testamento
di don Egidio Viganò)
ICENTO ANNIDEL SUDAFRICA
Deleside (Sudafrica), Venerdl santo. Stazione della via crucis con i parrocchiani alla
"Calvary hill" .
DARIO
ES/ANO
17 4a di Quaresima
I, P,Mo
18
s. Cirillo di Gerusalemme
s. Salvatore d'Horta
19 '·""""'·'"'""'"';"
ss.Apollonia eLeonzio
20
Domenica
I
Lunedì
Martedì
Mercoledì
l'-.C ---su t b e r t o _ ~ I
21
Giovedì
I'---- ~I 22'-.•-.-•-..I._ ~ o I
Venerdì
,._.,_o
23
s. Turibio di Mongrovejo
s. Ottone
Sabato

2.5 Page 15

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8
s. Giovanni di Dio
9 s. Francesca Romana
s. Candido
s. Ezio
1oI,_3' di Quaresima
11
s. Sofronio
s. Eulogio
12
s. Pietro di Nicomedia
b. Luigi Orione
131"~"
141,...
151,_.
161,.. M
i,i
Venerdì
Sabato
Domenica
Lunedì
Martedì
itf
Mercoledì
Giovedì
Venerdì
Sabato
Don Tim Wrenn (al centro) allenatore della squadra di basket
del Don Bosco College di Deleside.
I salesiani andarono in Sudafrica per occuparsi in un primo tempo degli immigrati europei.
Gli inizi furono incerti, finché non arrivò don Enea Tozzi, un ex ragazzo di Don Bosco,
il quale creò l'ambiente giusto, amichevole e dinamico e diede vita a varie nuove
fondazioni.
2 4 5' di Quaresima
s. Romolo
s. Caterina di Svezia
25
Annunciazione del Signore
s. Lucia Filippini
2 6 1, ~,.,
27
s. lidia
s. Ruperto
281,.,m
2 9 "' '"""'
301,~.
31
Domenica delle Palme
Domenica
~
Lunedì
Martedì
I
Mercoledì
)
Giovedì
;
Venerdì
i
Sabato
I
Domenica
~

2.6 Page 16

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aprile
1I~:~: a.._ ~ ILunedì
STRENNA '96
"IL «DA MIHI ANIMAS»
È IL DONO DI
CHE VIVIFICA
TUTIA L'ESISTENZA:
QUELLA DELL'ATTIVITÀ
E QUELLA
DELLA PAZIENZA"
(dal testamento
di don Egidio Viganò)
2
s. Francesco da Paola
31··~·"
541" "'" "Digiunoeastinenza
Martedì
I CENTO ANNI DELLA BOLIVIA
Mercoledì
Giovedì
®I
Venerdì
I"'"'•.",
I
Sabato
Domenica
rl
Copacabana. I sette dolori di Maria sulla collinetta del Calvario, presso il santuario mariano
sul lago Titicaca.
DARIO
LESIANO
17
Mercoledì
01 L1, .-,0,-, _ _
18
Giovedì
lc._~_,._.__ _1
19
Venerdì
ILs._Em_ma__ _I
20
Sabato
I LI ~_:~::_~o__ _
21 3adi Pasqua
Domenica
22 ~I..,. ""'"
Lunedì
lesC_O_O___ _I
Martedì
23 '"'""'"
s. Adalberto

2.7 Page 17

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Lunedì
19o1,.,,.di'""
L,_.._.ool_
11
s. Stanislao
s. Gemma Galgani
12
s. Zeno
s. Costantino
13
s. Martino I p.
s. Ermenegildo
14 2a di Pasqua
s. Lamberto
s. Valeriano
151"'~""'"'
16
s. Bernardetta
s. Quintiliano
Martedì
Mercoledì
___JI
Giovedì
Venerdì
Sabato
Domenica
Lunedì
Martedì
Sono forti in Bolivia le tradizioni e la religiosità popolare.
Qui sopra, una processione del periodo pasquale.
24
s. Fedele
s. Onorio
25
s. Marco
s. Erminio
Mercoledì
~""
Giovedì
l)
26
s. Cleto
s. Marcellino
Venerdì
271,,.
28 4' d1 Pasqua
Sabato
I
Domenica
s Artemio
s. Pietro Chanel
29
s. Caterina da Siena, patrona d'Italia
Lunedì
30
s. Pio V
s. Giuseppe B. Gottolengo
Martedì
~

2.8 Page 18

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magq1I 0
1
s. Giuseppe Lavoratore
2
s. Atanasio
b. Mafalda
3
ss. FilippoeGiacomo
s. Giovenale
4
s. Floriano
5 s. Silvano
5' di Pasqua
s. Gottardo
b. Nunzio Sulprizio
6
s. Domenico Savio
Mercoledì
Giovedì
Venerdì
Sabato
Domenica
Lun edì
Martedì
STRENNA '96
"IL «DA MIHI ANIMAS»
È IL DONO DI
CHE VIVIFICA
TUTTA L'ESISTENZA:
QUELLA DELL'ATTIVITÀ
E QUELLA
DELLA PAZIENZA"
(dal testamento
di don Egidio Viganò)
DARIO
½LESIANO
17
s. Pasquale Baylon
Vene rdì
I CENTO ANNI DEL PARAGUAY
18
s. Leonardo Murialdo
s. Alessandra
s. Claudia
19
Ascensione del Signore
Sabato
Domeni ca
2 Os......;.....
Lunedì
b. Orlando
21
Martedì
'-,-.-,-.-.I_ ~ I
2 2 ____,I l'--R-i-ta-dasC.a_scia
Mercoledì
Minga Guazu (Alto Parana, Paraguay). Chiesa dedicata a Maria Ausiliatrice.
Oltre alla parrocchia, vi sono: scuola con classi elementari, ginnasiali e liceali ;
l'oratorio, cooperative.
2 3 1, ~;,..
========
Giovedì

2.9 Page 19

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8
Madonna di Pompei
s. Vittore
Mercoledì
Giovedì
9 1'"™'"
10
s. Cataldo
s. Alfio
Venerdì
l(i
11 1,.AAO•o
12 6adi Pasqua
Sabato
I
Domenica
ss. Nereo eAchilleo
s. Pancrazio
13
s. Maria Domenica Mazzarello
Lunedì
J~
Martedì
1 4 1, ...,
I
Mercoledì
1 5 I."~'°
I
Giovedì
1 6 1'""~
I
(O
Una tradizione centenaria : processione in onore di Maria Ausiliatrice presso il Rio Paraguay.
24
Maria Ausiliatrice
2 5 s. Beda
s. Gregorio VII
s. Maddalena de' Pazzi
26
Venerdì
Sabato
Domenica
. I _ . _ , _ _ _ _, _ _
_I
27
s. Giulio
s. Agostino di Canterbury
28
Lunedì
Martedì
~·™•_ _ ._____I.
I
29
Mercoledì
_____J; -••_o I._____.
30
s. Ferdinando
s. Giovanna d'Arco
Giovedì
31
Visita di Maria SS.
s. Petronilla
Venerdì

2.10 Page 20

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SVIZZERA Da settembre a Lugano il nuovo Liceo Internazionale Elvetico.
IL NUOVO LICEO _di Alberto Gugliemi
EUROPEO Inaugurata la nuova struttura dell'Istituto
Elvetico, che ospita allievi
di sei etnie diverse e di otto religioni.
Il nuovo Liceo a indirizzo europeo.
L ugano è un centro fin anz iario
operoso di ri sonanza in ternazio-
na le, atti vo soprattutto nel terziari o,
con pres ti g iosi istituti banca (i e un
fo rte richi amo turistico. La gente è
simpati ca e ri spettosa delle differe nti
culture. Crogiuo lo di popoli , di raz-
ze, di cultu re e di relig ioni , conosce
da sempre l' immigrazione dai paesi
vic ini per moti vi d i lavoro e per le
diverse attività economi co-commer-
c iali che il terri tori o offre.
In questo ideale contesto di am-
biente, di cultura e di stori a, non po-
teva mancare un a istitu zione scola-
stica che, seguendo il carisma di Don
Bosco, fosse attenta all 'educazione
dei giovani e al loro inserimento co-
me c ittadini onesti nel tess uto cultu-
rale, soc iale ed economico di un ter-
ritori o tipjcamente svizzero . I sale-
siani fu ro no chi amati a L ugano nel
19 17, invitati dall 'allora vescovo del-
la città mons. Aureli o Bacc iarini.
EUROPEO
E INTERNAZIONALE
Il "Liceo Euro peo", che i sa les ia-
ni amano chiamare " Inte rn azionale"
per la particolare pos iz ione che as -
sume la Confederazione E lv eti ca,
prende le mosse dal Trattato di Maas-
tricht, dove la dimensione europea
dell' insegnamento è raccordata all 'ap-
prendimento e all a diffu sione delle
lingue degli stati membri e al miglio-
ramento della conoscenza e della dif-
fu sione dell a cul tura e della stori a
dei popoli europei.
La Confederazione El vetica, anche
se per ora sfu gge a questa apparte-
nenza politica, di fa tto v i appartiene
per le comuni radici etniche, cultu-
rali e reli g iose. Ed è certamente in-
teressata - almeno sul piano cultu -
ra le e sco lastico - a un dialogo più
profondo con la rea ltà europea che
la circond a.
D'altra parte in un mondo che sta
Lugano. Il nuovo Liceo Elvetico
Don Bosco.
20 - NOVEMBRE 1995 BS

3 Pages 21-30

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3.1 Page 21

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Con il riconoscimento della comunità europea di Bruxelles.
La simpatica festa dei ragazzi il 5 maggio scorso, vigilia dell 'inaugurazione dei nuovi edifici.
diventando sempre più ra pidamente
un "vill agg io globale", in cui gli spo-
stamenti, le fo rti mi grazioni di po-
poli , gli scam bi di info rm az ioni e di
comuni cazioni , i rapporti di dipen-
denza economi ca sono continui , non
potrann o che "spingere" in questa di-
rez ione.
Le ambi zioni della sc uola sono
notevo li , sia sul pi ano dell 'appren-
dimento che dell a form az ione al so-
ciale. Come istitu zione scolastica
punta a metodolog ie d'avanguardi a
sul pi ano did atti co e guarda al Li ceo
europeo di Parm a, a quell o sv izzero
cli BeromUn ster, al Liceo-convitto cli
Bolton in In ghilterra, al francese
"Les Minimes" di Li one, co n i qu ali
intende favorire scambi pedagogici.
Sul piano socio-c ultural e si propone
invece di far scoprire, attraverso la
presenza di giovani di diversa pro-
veni enza etni ca e cultu ra le, la co-
mun e vocazione clell ' uomo al ri -
spetto rec iproco, all 'accogli enza
del la divers ità e all a reciprocità.
NUOVO
DI COSTRUZIONE
L' istituto Elveti co attuale si mse-
risce nella realtà viv a del territori o
di Lu ga no. I nuov i edifici es trema-
mente razionali e fun zionali , rappre-
sentano per i ragazz i un contributo
grandissimo cl i un a istitu zione pri -
vata a favore dell ' intera comunità cit-
tadina e dintorni . Il nu ovo Istitu to è
uno dei più importanti centri scola-
stici a li vello svi zzero , modello per
una scuola che guarda al duemila e
all ' intern az ionalità.
La sua volumetria è di 67 mil a me-
tri cubi , con spazi adibiti a parcheg-
gio, a cucina, a mensa, a palestra, a
campi da gioco, ad aul e speciali e a
servi zi. Vi trovano spazio una scuo-
la elementare, una scuola medi a e
un a sc uola per il commercio; per
una popolazione scolas tica cli oltre
500 ragazzi e ragazze provenienti
da tutti i paes i europei ed ex tra-eu-
ropei, le cui fa miglie si trovano in
Svi zzera per ragioni di lavoro. Fami-
glie eterogenee e assai mobili che
trovano per i loro fi gli nell ' istituto
El vetico un progetto educativo su
mi sura , valido e moderno.
La casa sales iana di Marogg ia, a
otto chil ometri ei a Lugano, comple-
ta l'ambiente edu cati vo dell'Elveti-
co con un convitto per gli studenti
proveni enti dai territori più lontani .
BS NOVEMBRE 1995 - 21

3.2 Page 22

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I\\)
I\\)
giugno
Sabato
1
1.. 61"""
®i
STRENNA'96
"IL «DA MIHI ANIMAS»
È IL DONO DI
CHE VIVIFICA
TUTTA L'ESISTENZA:
QUELLA DELL'ATTIVITÀ
E QUELLA
DELLA PAZIENZA"
(dal testamento
di don Egidio Viganò)
21.,..
3
s. Carlo Lwanga ecomp.
s. Clotilde
Domenica
I
I CENTO ANNI DELLA BOLIVIA
Lunedì
Martedì
41'"""
5
s. Bonifacio
s. Valeria
Mercoledì
6
s. Norberto
s. Claudio
s. Paolina
Giovedì
Venerdì
Bolivia. Giovanissimi al pascolo. Sull'altipiano che si stende sopra La Paz, vi sono almeno
25 comunità Aymara. Il 70 per cento di questa popolazione ha meno di 20 anni.
DARIO
ES/ANO
17
s. Antidio
s. Nicandro
s. Ranieri
Lunedì
18
s. Calogero
s. Marcelliano
Martedì
19
ss. Geivasio eProtasio
s. Romualdo
Mercoledì
20
Madonna Consolata
s. Silverio
Giovedì
21
s. Luigi Gonzaga
s. Rodolfo
Venerdì
22
Sabato
s. Paolino da Nola
2 3 ss. Giovanni Fisher eTommaso More
12atempo ordinario
Domenica
s. Giuseppe Cafasso
s. Lanfranco

3.3 Page 23

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8
s. Medardo
b. Diana
9
Corpo e Sangue di Cristo
10
c,_O_M__l_
11
Ll •_.•_~_• _
12
s. Onofrio
s. Gaspare Bertoni
13
s. Antonio da Padova
14
s. Cuore di Gesù
s. Eliseo
15
Cuore Immacolato di Maria
s. Vito
s. Germana
1 6 11' tempoordinario
s. Aureliano
s. Quirico
"w '
Sabato
i('f
Dom eni ca
~ILunedì
Martedì
____,I
Mercoledì
Nella comunità di Escoma. Il missionario tra la sua gente nella piazza polifunzionale
della parrocchia. Tra i campesinos Aymara vi è un centro di addestramento agricolo.
In Bolivia i salesiani e le figlie di Maria Ausiliatrice sono considerati pionieri delle scuole
professionali e agricole.
Giovedì
Venerdì
Sabato
Domenica
Escoma (La Paz, Bolivia). Ingresso e cortile della parrocchia san José.
24
Natività di Giovanni Battista
s. Fausto e comp.
25
s. Guglielmo
s. Massimo
26
Lun ed ì
Martedì
Mercoledì
Ic_._•_,_.::.___
27
s. Cirillo d'Alessandria
s. Arialdo
s. Ladislao
2 8 s. Ireneo
s. Marcella
s. Sereno
29
3 oss. PietroePaolo
13' tempo ordinano
s Lucina
s. Emiliana
___JI
Giovedì
Venerdì
Sabato
Domenica

3.4 Page 24

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"...'
luglio
1
s. Oliviero Plunkett
s. Teodorico
Lunedì
Martedì
2 1,,.,
3
s. Tommaso
s. Eliodoro
4
s. Elisabetta di Portogallo
b. Piergiorgio Frassati
5
s. Antonio MariaZaccaria
Mercoledì
Giovedì
Venerdì
Sabato
7 14'tempo ordinario
I s <o•oeo
Domenica
Q.
) STRENNA '96
"IL «DA MIRI ANIMAS »
È IL DONO DI SÉ
CHE VIVIFICA
TUTTA IJESISTENZA:
QUELLA DELIJATTIVITÀ
E QUELLA
DELLA PAZIENZA"
(dal testamento
di don Egidio Viganò)
I CENTO ANNI DEL SUDAFRICA
Sudafrica. Il salesiano Jeff Johnson studia l'eclisse di sole con i ragazzi della St. John Bosco
House di Deleside (Johannesburg).
DARIO
LESIANO
17 s. Marina
Mercoledì
s. Marcellina
- s. Oonata - - - - - - ~
18
s. Federico
s. Rufillo
19
Giovedì
Venerdì
-.._._D _~ i v o - ~ •
20 ,.~--
21 15as.Elia
tem po ordi nario
Sabato
Dom enic a
s. Lorenzo da Brindisi
s. Daniele
22
s. Maria Maddalena
s. Platone
23
s. Brigida
s. Olimpio
Lunedì
Martedì

3.5 Page 25

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B1"'"°'"'"
9
s. Veronica Giuliani
Lunedì
i
Martedì
10
ss. Rufina eSeconda
ss. Vittoria eAnatolia
Mercoledì
11
s. Benedetto, patrono d'Europa
s. Olga
Giovedì
12
s. Giovanni Gualberto
Venerdì
13
s. Enrico
14 s. Clelia Barbieri
15' tempoordinario
Sabato
Domenica
s. Camillo de Lellis
1 5 1, am.,""
16
Madonna del Carmelo
s. Elvira
u",'
Lunedì
@I
Martedì
Sudafrica. Don Tim Wrenn, ai bordi della piscina, dirige una gara giovanile
di canottaggio.
24
s. Cristina
s. Vittorino
25
s. Giacomo
s. Cristoforo
s. Valentina
26
ss. Gioacchino eAnna
27
Mercoledì
Giovedì
Venerdì
Sabato
28 1
_ ' - , - ' - " - - " I " ' _
_I
17' tempoordmano
Domenica
29
ss Nazano eCelso
s. Innocenzo I
Lunedì
'-----I:::.~ _
30
s. Pietro Crisologo
s. Abele
s. Donatilla
31
s. Ignazio di Loyola
s. Fabio
______JI
Martedì
Mercoledì

3.6 Page 26

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a",'
agosto
1
s. Alfonso M.de' Liguori
2
s. Eusebio di Vercelli
31,~..
4 183 tempo ordinario
Giovedì
Venerdì
Sabato
I
Domenica
STRENNA'96
"IL «DA MIHI ANIMAS»
È IL DONO DI
CHE VIVIFICA
TUTTA I;ESISTENZA:
QUELLA DELI;ATIIVITÀ
E QUELLA
DELLA PAZIENZA"
(dal testamento
di don Egidio Viganò)
I CENTO ANNI DEL PARAGUAY
s. Giovanni M. Vianney
5
Madonnadella Neve
s. Emidio
6 ,_ "'"""
s. Giusto
7
s. Sisto Il ecomp.
s. Gaetano daThiene
Lunedì
Martedì
(f
Mercoledì
Uno dei numerosi meeting giovanili: I' Asamblea Nacional del Movimento giovanile
paraguayano.
DARIO
LESIANO
17
-18 I'-~- E-uti-chi-ano_
203 tempo ordinario
fI
s. Agapito
s. Elena
s. Beatrice da Silva
Sabato
___,I
Domenica
19
s. Mariano
s. Giovanni Eudes
Lunedì
Martedì
20 ·-~·-·· s.Filiberto
21
Mercoledì
I'----...._ ___,I
2 2 "OaSSR•m
s. Ti moteo
23
l's-. Ro-sa d-a L_ima
Giovedì
_ IVenerdì

3.7 Page 27

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8
s. Domenicodi Guzman
Giovedì
Venerdì
91 ,~™"
10
Sabato
. l~''"'~- ~I
11 19atempo ordinario
Domenica
s. Chiara d'Assisi
s. Susanna
12
Lunedì
l~s.Ercolano _ ~I
13
ss. PonzianoeIppolito
Martedì
14
s. MassimilianoM. Kolbe
s. Alfredo
Mercoledì
15
Assunzione di MariaSS.
16
Giovedì
Venerdì
l~'",~ - ~I
Giovani del Movimento Juvenil Salesiano. Nato 20 anni fa , il Movimento si occupa
della evangelizzazione dei giovani paraguayani.
22451 '-"™ 21a1empoordinario
s. Lodovico
s. Erminia
s. Giuseppe Calasanzio
261,Al- ro
2 7 s. Monica
s. Cesario
b. Am edeo
28
s. Agostino
s. Ermetedi Roma
29
Martirio di s. Giovanni Battista
s. Sabina
301,.,.
31
s. Raimondo Nonnato
Sabato
~1
Domenica
Lunedì
;
Martedì
Mercoledì
®
Giovedì
Venerdì
I
Sabato
i)
~

3.8 Page 28

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"'CX>
settembre
1 2 'tempo ordinario
Domenica
I s.Ego,
I
21. ,.,.
Lunedì
3
1 s G~o,;o
4
s.Rosalia
s. Ida
s. Rosa daViterbo
Martedì
I
Mercoledì
I[
STRENNA '96
"IL «DA MIRI ANIMAS»
È IL DONO DI SÉ
CHE VIVIFICA
TUTI'A 1:ESISTENZA:
QUELLA DELl:ATTIVITÀ
E QUELLA
DELLA PAZIENZA"
(dal testamento
di don Egidio Viganò)
I CENTO ANNI DEL PARAGUAY
Giovedì
51'"-
61'~""
71:~:
Venerdì
I
Sabato
Frequenti le inondazioni del Rio Paraguay. Un missionario salesiano
va in soccorso alla disperazione degli indigeni e dei campesini.
DARIO
ES/ANO
17
Martedì
s. RobertoBellarmino
18
Mercoledì
l~•omso•_ ~I
19
Giovedì
l.__G_en_n_arso._
____.I
2 0 s,oo~,m,oo.,
s. Fausta
21
I._:_:_.-_::_:_
2 2 25' tempo ordinario
Venerdì
Sabato
____,I
Domenica
I.....,,.
I
23
~~c~aI._____:_
Lun edì
____.I

3.9 Page 29

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8 23' tempoordinano
Nat1v1ta d1 Mana SS
s. Pacomio
9
I s G•o••
10
s. Nicola da Tolentino
s. Salvio
11 1, ~;o,
12 1, ,;" "
13
s. Giovanni Crisostomo
s. Maurilio
s.Amato
14
15 Esaltazione della Croce
24' tempo ord inano
Madonna Addolorata
s. Nicomede
16
ss. Cornelio p. eCipriano
s. Eufemia
"'(O
Domen ica
Lunedì
!
Martedì
Mercoledì
I
Giovedì
I
Venerdì
®
Sabato
Domenica
Lunedì
Nel 1917 la Santa Sede affidò ai salesiani la missione del Chaco paraguayo.
Nella foto , indigeni del Chaco presso il fiume Paraguay.
24
s. Pacifico
s. Terenzio
25!,f~'"
26
ss. Cosma eDamiano
s. Nilo
27
s. Vincenzo de' Paoli
s. Adolfo
28
s. Venceslao
2 9 s. Silvino
26' tempo ordinario
Martedì
J;
·'ii,?'
Mercoledì
I
Giovedì
Venerdì
®
Sabato
Domen ica
ss. Michele, GabrieleeRaffaele
30
s. Girolamo
s. Lauro
Lunedì

3.10 Page 30

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ow
ottobre
1
s. Teresa di GesùBambino
2
ss. Angeli Custodi
Martedì
Mercoledì
Giovedì
STRENNA '96
"IL «DA MIRI ANIMAS»
È IL DONO DI
CHE VIVIFICA
TUITA L'ESISTENZA:
QUELLA DELL'AITIVITÀ
E QUELLA
DELLA PAZIENZA"
(dal testamento
di don Egidio Viganò)
I CENTO ANNI DELL'EGITTO
Vene rdì
s. Francesco d'Assisi, patrono d'Italia
s. Petronio
si.~..
6 27a tempo ordinario
Sabato
Domenica
I . '"""
7
Madonna del Rosario
s. Giustina
I
Lunedì
Ad Alessandria d'Egitto nel secolo scorso per i 30 mila italiani non vi era alcuna scuola
professionale. I salesiani vi giunsero nel dicembre del 1896 e aprirono la prima scuola di arti
e mestieri in Egitto. Gli inizi furono durissimi.
Nella foto, l'opera salesiana di Alessandria d'Egitto oggi.
DARIO
LESIANO
17
s. Ignazio di Antiochia
b. ContardoFerrini
18
s. Luca
s. RenatoGoupil
19
2 os.Paolo della Croce
29a tempo ordinario
1 . . . ., •.
21
s. Celina
s. Vendelino
221,00,~
23
s. Graziano
s.Giovanni daCapistrano
s. Severino
Giovedì
Venerdì
Sabato
~
Domenica
I
Lunedì
Martedì
I
Mercoledì

4 Pages 31-40

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4.1 Page 31

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8
s. Benedetta
s. Sergio
Martedì
9
Mercoledì
s. Abramo
s. Giovanni Leonardi
~l.~._ _I 10
Giovedì
~...l- ~I 11
~
Venerdì
12
13 l~•S-•_ 2aatempo ordinario
~ISabato
_
Domenica
I.~--
14
I
Lunedì
I~·~·~--
15
s. Teresa di Gesù (d'Avila)
s. Aurelia
Martedì
16
s. Edvige
s. M. Margherita Alacoque
s. Gerardo Maiella
Mercoledì
Alessandria d'Egitto. La strada che affianca l'opera salesiana.
L'edificio acquistato dai salesiani era servito prima come f!)rtificazione,
poi come carcere. La parrocchia è intitolata a Don Bosco. E la prima chiesa dedicata
al Santo dei giovani dopo la sua canonizzazione.
2 4 ,---------__G_io_v--,edì
25
s. Claudiano
b. Luigi Guanella
~
Venerdì
2 6 I s. Crispino
~. s. D-ana- -
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
I
'
Sabato
2 7 ~I·"-----®'I 30atempoordinario
Domenica
~·,.,.~I------"I
28
ss. Simone eGiuda Taddeo
s. Elio
s. Ferruccio
Lunedì
29
3 os. Ermelinda
b. Michele Rua
Martedì
Mercoledì
~..-1.._ ___JI
~..I ..il 31
Giovedì
,Mo _ _

4.2 Page 32

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w
I\\)
novembre
11'"'"'"'
21em,~, "''"'
3 31atempo ordinario
Venerdì
I
Sabato
;
Domenica
s. Silvia
s. Martino de Porres
~
4
s. Carlo Borromeo
s. Vitale
Lunedì
si.,~,~
Martedì
I
Mercoledì
61'~"" :
Giovedì
71,. _,
I
STRENNA '96
"IL «DA MIHI ANIMAS »
È IL DONO DI
CHE VIVIFICA
TUTTA CESISTENZA:
QUELLA DELCATTIVITÀ
E QUELLA
DELLA PAZIENZA"
(dal testamento
di don Egidio Viganò)
I CENTO ANNI DELL'EGITTO
Fiorenti le scuole professionali e tecniche nel Medio Oriente. In Egitto, oltre ad Alessandria,
i salesiani sono presenti a Il Cairo, con le opere di Rod-el Farag e Zeitun.
Le figlie di Maria Ausiliatrice arrivarono in Egitto nel 1915.
DARIO
ES/ANO
17 33atempo ordinario
s. Elisabettad'Ungheria
s. Ilda
Domenica
Lunedì
19
Martedì
L___l.~~_ _ _I
20
Mercoledì
I l'-.-Ot-tav-ios_ _ _
21
Giovedì
Presentazione di Maria SS.
s. Mauro
22
Venerdì
I'- -.~- - - 1
23
s. Clemente
s. Lucrezia
s. Colombano
Sabato

4.3 Page 33

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BI., .~,
9
1oDedicaz.Basilica Lateranense
s. Benigno
32atempo ordinano
s Leone
s T1beno
s. Oreste
Venerdì
I
Sabato
Domenica
11
s. Martino di Tours
Lun edì
~
12
s. Giosafat
s. Cristiano
Martedì
13
Mercoledì
s. Brizio
s. Diego
bb. Luigi Versiglia eCallisto Caravario
14 1. ,~,
15
s. Alberto
s. Leopoldo
b. Maddalena Caterina Morano
Giovedì
I
Venerdì
16
s. Margherita di Scozia
s. Gertrude
s. Edm ondo
ww
Sabato
Nel 1925 i salesiani aprivano in Egitto l'opera di Cairo-Rod el Farag (nella foto).
24
Cristo Re
s. Andrea Dung-Lac ecomp.
s. Flora
Domenica
Lunedì
251,.-,, ®I
26
s. Leonardo da Porto Maurizio
Martedì
27
s. Vincenzo de' Paoli
s. Virgilio
s. Adolfo
Mercoledì
Giovedì
281,.,~o
I
29
s. Saturnino
s. Filomeno
Venerdì
Sabato
301.~,.
I

4.4 Page 34

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w,,.
dicembre
11adiAwento
Domenica
I."•'"
I
Lunedì
2 1,a;~"'
3
s. Francesco Saverio
Martedì
(f
STRENNA '96
"IL «DA MIRI ANIMAS»
È IL DONO DI
CHE VIVIFICA
TUTTA L'ESISTENZA:
QUELLA DELL'ATTIVITÀ
E QUELLA
DELLA PAZIENZA"
(dal testamento
di don Egidio Viganò)
I CENTO ANNI DI NAZARETH
4
s. Barbara
s. Giovanni Damasceno
Mercoledì
5
.
s. Dalmazio
b. Filippo Rinaldi
Giovedì
Venerdì
61'"'"'
7
1 s.~roa•
Sabato
I
Nazareth (Israele). Il cortile della scuola Gesù Adolescente.
DARIO
ES/ANO
17 Martedì
~ I I ~ .~ro- ~ - - - - - -
18 Mercoledì
I 'l --Flo-ros._ _
19
Giovedì
s. Ana_stasio
I
s. Dano I
L _ __ __ __ __ ,
20
Venerdì
I'---,,..,;_ _I
21
s. Pietro Canisio
s. Temistocle
2 2 4adiAwento
Sabato
Domenica
I..c.,ro
23
Lunedì
l' -~.-lvo- - -_ _I

4.5 Page 35

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8 2' di Awento
~-
Domenica
Immacolata Concezionedi Maria SS.
9 1, .
10
Madonnadi Loreto
s. Milziade
Lunedì
I
Martedì
®
Mercoledì
111:r;..~
;
12
Madonnadi Guadalupe
s. Giovannadi Chantal
131,,..
14
s. Giovanni dellaCroce
s. Venanzio
15 3' di Awento
Giovedì
Venerdì
I
Sabato
Domenica
Nazareth (Israele). Laboratorio di meccanica. Vi sono scuola tecn ica e professionale.
I ,e,;~
16
s. Adelaide
s. Adone
"tn'
I
Lunedì
Conterranei dell'adolescente Gesù a Nazareth. L'apertura dell'opera fu decisa nel 1895,
quando don Michele Rua, primo successore di Don Bosco, visitò la città. L'opera attuale,
basilica, scuola, oratorio, sorgerà a partire dal 1902. Ma nell'aprile del 1896 sorse il primo
orfanotrofio, presso la "Fontana della Vergine ", in una casa presa in affitto.
24
s. Adele
s. Irmina
Martedì
®~
25
Nataledel Signore
Mercoledì
2 6 1, .,..
27
s. Giovanni apostoloevangelista
Giovedì
I
Venerdì
2 8 1. ,.~.
29
Santa Famiglia
s. Bonifacio
s. Tommaso Becket
Sabato
I
Domenica
30
s. Eugenio
s. Ruggero
Lunedì
31
s. Silvestro
s. Colomba
Martedì
~

4.6 Page 36

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PROTAGONISTI
l La "Path to Peace Foundation" di New York proclama "Servitori
SERVITORI DELLA PACE
di Umberto De Vanna
John Visser e Roberto Panetto so-
no stati proclamati quest 'anno a
New York "Servitori della Pace". Il
riconoscimento è stato conferito dal-
!'arcivescovo mons. Renato Martino,
nunzio pontificio presso le Nazioni
Unite e presidente della "Path to
Peace Foundation". La cerimonia si
è svolta su una nave , alla presenza
di 700 persone. A Vi sser e Panetto è
stata riconosciuta l'attività svolta in
Cambogia dal 1990. I due si prendo-
no cura dei giovani più poveri, av-
viandoli al lavoro. Nella stessa cir-
costanza sono stati proclamati "Ser-
vitores pacis" anche l'ex presidente
delle Filippine, signora Cory Aquino,
per la sua testimonianza a livello na-
zionale e internazionale, un sacerdo-
te thailandese e un medico slovacco.
Un prestigioso
riconoscimento:
Visser e Panetto,
onorati pubblicamente
a New York
nel giugno scorso
per la loro attività
tra i giovani asiatici.
L'INTERVISTA
John Visser, 62 anni, è un olande-
se trapiantato in mi ssione da quasi
40 anni. Pur nella sua eccezionale
mole fisica, è un salesiano affabile e
straordinariamente do lce. Si capisce
da quel che dice che in Cambogia ha
trovato nuove moti vazioni per la sua
scelta missionaria. Gli poniamo le
nostre domande a pochi giorni dal
riconoscimento americano.
Don Visse,; come vede oggi la Cam -
bogia dal punto di vista socio-poli-
tico?
« La situazione è molto migliorata
dopo le elezioni del 1993. È nata una
nuova costituzione, il parlamento e
il governo sono stabili, democratici.
Ma i problemi sono gravissimi. Il pri-
mo naturalmente è quello economi-
co. La guerra ha messo in ginocchio
tutto e tutti. E i nuovi dirigenti non
sono in grado di gestire la nuova real-
tà. I politici più preparati e gli intel-
lettuali sono stati eli minati durante
le epurazioni di Po i Pot. Quelli del
vecchio regime sono ancora ai loro
posti nell 'amministrazione pubbli-
ca. Un secondo problema è quello
della guerra civile, che non è finita.
Ne ll e foreste del nord i Khmer rossi
controllano il dieci per cento del ter-
ritorio , e si procurano le anni scam-
biandole con legno pregiato e pietre
preziose. Un terzo problema è quel-
lo delle mine. Pare che nel paese sia-
no ancora otto-dieci milioni. Ogni
giorno c'è chi muore o resta invalido,
per cui la Cambogia ha il più alto nu-
mero di handi cappati del mondo. La
presenza delle mine nelle strade e
nei campi impedisce anche lo svi-
luppo dell 'agricoltura ».
New York. John Visser
viene proclamato "Servitor pacis".
Foto di gn,1ppo nel campo
profughi. E qui che i salesiani
hanno cominciato a pensare
all'ingresso in Cambogia
per continuare a occuparsi
dei giovani. L'ultimo a destra,
accovacciato, è il salesiano laico
Roberto Panetto, 44 anni ,
anche lui proclamato
"Servitor pacis".
36 - NOVEMBRE 1995 8S

4.7 Page 37

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I della Pace" due missionari per la loro presenza in Cambogia.
I
I Le donne in Cambogia sono il 65 per cento, spesso sole
e vedove. A loro i salesiani affidano i ragazzi
senza famiglia.
I
Phnom Penh (Cambogia).
L'esercito governativo, tuttora impegnato
contro i Khmer rossi.
Per i giovani cambogiani prima di
tutto avete fondato una scuola tec-
ni ca .
«Ci siamo proposti sin dall 'ini zio
qualcosa che servisse davvero, che
fosse visibilmente utile al fu turo dei
g iova ni .
Vogliamo dare loro un mestiere,
aiutarli a trovare lavoro . La Scuola
Tecnica Don Bosco è nata con que-
sto scopo. Adesso abbiamo 152 allie-
vi, ma per le nuove iscrizioni se ne
sono presentati più di 1300. Abbia-
mo appena cominciato anche il cor-
so serale. Nell ' insegnamento siamo
aiutati da sei nostri exalliev i thailan-
desi. Altri quattro exallievi lavorano
nell a scuola dei gesuiti , che si è spe-
cializzata a vantaggio dei giovani
resi invalidi dalle mine. Sono exal-
lievi che hanno già lavorato con noi
tempo fa nel campo-profughi ».
. Per mandare avanti le vostre atti-
vità avrete bisogno di solidarietà e
riso rse .
« Attualmente aiutiamo più di mil -
le bambini dai 6 ai 12 anni, anche
per mezzo delle adozioni a di stanza.
Mol ti di q uesti bambini sono orfani
e soli. La gente in Cambogia è po-
verissima. Per il 65 per cento sono
donne. Moltissime hanno perso il lo-
ro uomo in guerra. Noi affidiamo a
queste donne un bambino o due, e
poi li aiutiamo economicamente, con-
trollando che li mandino a scuola.
Ogni bambino ci costa otto dollari
al mese. Molti ci aiutano, soprattut-
to gli olandesi e gli italiani. Un grup-
po di benefattori ci ha spedito due
container giganteschi pieni di mac-
chine e di ogni ben di Di o. Un im-
prenditore olandese mi ha fa tto spe-
dire dalla Svizzera due capannoni pre-
fabbricati. Si tratta di 80 tonnell ate
di ferro ».
I giovani allievi della scuola tecni-
ca non sono certo in grado di pagar-
si gli studi. In che modo li aiutate?
«Dipende. Nella scuola tecnica dia-
mo la precedenza agli orfani e a chi
dimostra possibilità di riuscire. A chi
è orfano diamo tutto noi: ospitalità,
vitto , medicine, gli stessi vestiti ...
Se uno è orfano di padre, lo lascia-
mo a casa con la madre e gli diamo
il pranzo a scuola. Gli interni sono
85 e fa nno vita con noi. Sono orfa ni
e qui vuol dire essere davvero soli al
mondo, senza nessun riferimento fa-
miliare, neanche del nonno o della
nonna. Sono ragazzi buoni. Con loro
ci trov iamo bene ed essi con noi re-
spirano aria di famiglia. Non abbia-
mo problemi di disciplina: progredi-
scono nello studio, nella vita sociale
e morale. Religiosamente nessuno è
cristiano. Ma nemmeno di un 'altra
religione, anche se la Cambogia dice
di essere uno stato buddista. Ogni
giorno noi celebriamo la messa in
cambogiano e 10-1 5 ragazzi vengo-
no ad assistervi. Alla domenica par-
tec ipano quasi tutti. Ci si accorge che
a loro piace ascoltare la Parola di Dio.
Non hanno naturalmente ness un ob-
bligo, non fanno la comunione. Noi
non facciamo nessuna propaganda.
C'è anche chi chiede di essere istrui-
to nella reli gione. Ma per il catecu-
menato li affidiamo alla loro pairnc-
chifAbbiamo .avuto qualche conver-
sione tra gli insegnanti , dopo un an-
no intero di catecumenato » .
f ohn Visser
Don Bosco Fundation ofCambodia
PO. Box 47
House n. 67 Road 315
Boung Kak 2 - Khan Tout Kork
Phnom Penh- Cambodia
.•::
:':
I Phnom Penh (Cambogia).
Si costruisce per ampliare
la scuola. Don Bosco guarda
e approva.
BS NOVEMBRE 1995 - 37

4.8 Page 38

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ROMA . Giovanni Paolo Il
ha nominato tra i consul to-
ri della Congregazione per
g li istituti di v ita consacra-
ta e le società di vita aposto-
lica il salesiano don Agosti-
no Favale e le figlie di Ma-
ri a Aus iliatri ce suor Enrica
Rosanna e la cinese suor
Maria Ko.
TORINO . Il salesiano
Pierre Octave Fasani, pitto-
re figurativo moderno, ha
festeggiato i 50 anni di atti-
vità a San Benigno (Torino)
organizzando una Mostra
presso l' Abbazia di Fruttua-
ri a . Ne i mes i di maggio e
giugno aveva te nuto una
person a le in Torino , presso
la Galle ria Accademia.
ROMA . Don Carl o Chenis,
professore presso l'Uni ver-
sità sa les iana, è stato no mi -
nato da Giova nni Pao lo II
seg re ta ri o de ll a pontifi c ia
Commissione pe r i beni c ul-
tura li.
BOLOGNA . Don Franco
Fontana è stato nomin a to
dall 'arc ivescovo card. Biffi,
segreta rio dell a Commi ssio-
ne pre parator ia de l Con-
g resso E uca ri stico Naz io-
nal e c he s i terrà iI prossi-
mo anno a Bo logna.
POLONIA. Don Ju an Bot-
tasso, fo ndatore de l Centro
c ulturale Abya-ya/a di Qu i-
to, è stato a Poznan, Varsa-
v ia e Cracov ia, dove ha te-
nuto confe re nze di antropo-
logia a professo ri e stude n-
ti dell e uni versi tà. L ' ed itri -
ce Abya-ya /a co ll a bore rà
co n la Soc ietà polacca di
studi la tinoamericani a ll a
pubblicazione in l ingua
spagnola di un volume di
g rande valore doc um ental e
s ui g ru ppi a utoc toni c he
ancora vivono ne ll ' Ameri -
ca del S ud . Un atlante in c ui
vengono presen ta ti un cen-
tinaio di popoli , con la lo-
ro ling ua e c ultura.
SONDRIO. Don A ugusto
Azza lini , della pa rrocchi a
Santi Pi e tro e Paolo di
Aprica (Sondrio) ha dedica-
to la nuova c hi esa-santua-
rio a M a ri a A us ili atrice . La
prima pi etra è sta ta posata
dal card . Castill o Lara il 2
lug li o , ed è un frammento
del primo altare della B asi-
lica costruita da Don Bosco
a Torino.
38 - NOVEMBRE 1995 BS
SOLIDARI ETA
BORSE DI STUDIO PER GIOVANI MISSIONARI
pervenute alla Direzione Opere Don Bosco
Panama. Missione salesiana a Darién.
Una nuova presenza tra gli afroamericani.
Maria Ausiliatrice e S. Giovan-
ni Bosco, per graz ia ricev uta, a
c ura d i Ma rena El a, L. 200.000.
S. Domenico Savio, Beata Lau-
r a Vic uii a , rin g ra z iando per il
battes i111 0 di Pao la, a c ur a di
N.N ., L. 200.000.
Ma ri a Ausiliatrice , Ma mm a
Ma rgheri ta: aiutate 111io fig lio, a
c ura d i N.N., L. 200.000.
Ma ria Ausiliatrice e suor Eu-
seb ia, rin graz ia ndo e in attesa
di grazia, a c ura di A.O. - T o,
L. 200 .000.
Don Filippo Rinaldi e in memoria
di don Gu ido Favi ni , a suffragio di
Costa Margherita e in vocando pro-
tezione sull a famig li a, a c ura d i
Eugen io All ara, L. 200.000.
Maria Ausiliatrice, Don Bosco,
Domenico Savio , ringra z iando
e in voca ndo protez ione per i fi-
g li , a c ura di Avo li o M. Ass unta,
L. 200 .000.
Maria Ausi liatrice, Don Bosco,
don Rinaldi , in 111e111ori a e suf-
fragio dei nostri de funt i, a c ura di
Te li Attili o-Ma ri a, L. 200.000.
Ma ria Ausiliatrice e Don Bo-
sco , pe r protezio ne, a c ura di Pel-
legrino Ga ri s Mari a, L. 150.000.
S. Giova nni Bosco, a cura di Fa-
vo le e Prano, L. 150.000.
Maria Ausiliatrice, Don Bosco,
Domenico Savio, pe r ri ng razia-
mento e protezione, a cura d i Acti s
Renzo e fa111 ., L. 150.000.
Maria Ausiliatrice, Don Bosco,
Domenico Savio, in vocand o pro-
tez ione, a c ura di Pi zzo Cate rina,
L. 150.000.
Papa Albino Luciani , a cura di
Piera Pi cca luga , L. 150.000.
Maria Ausiliatrice, in 111e111oria
dello zio don Giovanni Pian, a cu-
ra cl i Pizzamigl io Rita, L. 150.000.
Papa Giovanni e Padre Dehon ,
in s uffragio del le a nim e sa nte
ci e l purgator io, a c ura di Z.M.,
L. 120.000.
Borse missionarie da
L. 100.000
Maria Ausiliatrice e Santi Sale-
siani , in memoria di Lui gi Casta-
gno e protezio ne, a c ura dell a mo-
glie Rosa e fami liari. - Ma ria Au-
siliatrice e Don Bosco, in rin gra-
zia111e nto a cura cli Quagli otti Ma-
rino. - Maria Ausiliatrice, a cura
cli lnchingo lo Alta111ura. - S. Gio-
va nni Bosco, in 111emoria di Don
Agostino Do111 inon i, a cura d i N.N.
- Maria Ausiliatrice e Sa nti Sa-
lesian i, in memoria e suffragio di
Maria Lui sa, a c ura cli Me ns iti e ri
Ivana. - Maria Ausiliatrice e Don
Bosco, a cura di Rutto Dario. -
Maria Ausiliatrice, per graz ia ri -
cevuta, a cura cli Tosi Maria Gra-
zia. - Ma ria Ausiliatrice, in me-
111oria cl i Luig i e Maria lso lina Ca-
, a c ura di Carù Rina ldo . - Don
Bosco, Mamma Margherita, in-
vocando in tercess ione cli celesti il-
lumin az ion i pe r importanti dec i-
sione, a c ura d i Dova Carla. - Ma-
ria Ausiliatrice, Don Bosco, per
protezione, a cura cli Dova Carla.
Maria Ausiliatrice, per protezio-
ne, a c ura di L.l. [n me moria cli
Lucia Vibe rti , a cura di N.N . -
Maria A usili at ri ce e S. G iova n-
ni Bosco, pe r protezione sulle no-
stre fa mi g li e, a c ura cli Mario ed
E ter Brev i. - Maria Ausiliatrice
e Sa nti Sa les ia ni , a cura di N.N.
- Maria A us ili atrice e Sa nti Sa-
lesian i, pe r protezione pe r lavoro
e fami g li a, a c ura N.N. - Maria
Ausiliatrice e Don Bosco, in vo-
cando aiuto e protezione, a c ura cli
More ll a Renata. - S. Giuseppe e
S. Giova nni Bosco, a cura di Mac-
carato. - Santi Sa lesiani, pregate
per me, a cura di .N ., Exallieva.
- Ma ria Ausiliatrice, per grazia
ricevuta e invocando protezione
sulla fam iglia , a cura cli Spadaro
Rosari o. - Maria Ausiliatrice, a
cura cli Gianotti Anna Marinelli . -
Maria Ausiliatrice e S. Giovan-
ni Bosco, in memoria e suffragio
dei 111iei defunti, a cura cli Aniello
Cipriano. - Maria Ausiliatrice e
Don Bosco, in suffrag io dell a fi-
g lia Rosanna, a cura cli Donati Pie-
tro. - Per ringraziamento e in suf-
fragio di Nogarotto Fu lvia e Don
Vincenzo Onorati, a cura di Vin-
cenzo Onorati. - Maria Ausilia-
trice, a cura di Piserni Eralda e
Maria Ausilia. - Maria Ausiliatri-
ce e Don F. Rinaldi , in memori a
dei nostri cari , a cura cli Fabiani
Bassi Lucia. - In suffragio di Arec-
c hi Ca r111 elo, a c ura dell a fi g li a
Prof. Carme la Arecchi . - Maria
Madre Dolcissima , benedici la
mi a famiglia, a cura cli Dova Carla.
- Maria Ausiliatrice e S. Giovan-
ni Bosco, ringraz iand o e in vocan-
do protezione, a c ura de ll a fa mi-
glia Massag lia. - S. Domenico Sa-
vio, per ringrazia111ento e prote-
zione, a cura di G.R . - Gesù Sa -
cramentato, Maria Ausiliatrice,
Don Bosco, a cura d i Goretti. - S.
Domenico Savio , invocando gran-
de grazia, a cura cl i C.R. - Ma ri a
Ausiliatrice, in suffragio cli Ca-
rancio Do111eni co e Rosalba, a cura
de ll a madrina. - Ma ria Ausilia-
trice , in voca nd o partico lare gra-
zia, a cura cli N.N . - Maria Ausi-
liatrice, Don Bosco, Mamma
Margherita , in suffragio dei de-
funti e in vocando protez ione, a
cura di Margherita R. - Maria Au-
siliatrice, in ringraziamento, a cu-
ra cli Satta Claud io. - Ma ria Ausi-
liatrice, per protezione dei fig li, a
cura di Lisè Laura. - Ma ria Au-
siliatrice e S. Giovanni Bosco, a
cura di Marti ni Angela. - Don Bo-
sco, in me111oria cli Landucci Mar-
cell o, a cura cli N.N. - Sacra Fa-
miglia cli Nazareth, per ringra-
ziame nto e co ntinua protezione, a
cura cli G.P. e fam igli a. - Ma ria
Ausi liatrice e Don Bosco, per rin-
graz iamento e protez ion e, a c ura
cli Castagno Enrico e Valeria. -
Maria Ausiliatrice, per ringra-
ziamento e protezione, a cura cli
P ugno lnes . - Maria Ausiliatri -
ce, e Santi Salesian i, in suffrag io
di Mari a Lui sa, a c ura di Mensi-
rieri Giorgio e Anna. - S. Giovan-
ni Bosco, prega per Mass imo e
tutti i 111iei fig li , a c ura cli N.N. ,
exallieva. - Don Bosco e Dome-
nico Sav io, in memoria di mio
marito , a cura cli M.C.C. e dei fi-
gli . - S. Domenico Savio, ringra-
ziando e in vocando ancora prote-
zione su Stefano, a cura di L.L.C.
- S. Giovanni Bosco e S. Dome-
nico Savio, a cura di N.N. - Maria
A us ili atrice , per ringraziamento,
a c ura di B .R.

4.9 Page 39

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IN PRIMO PIANO
.
I
t
Suor Antonia Colombo.
È nata a Lecco (Como)
e dal 1990 fa parte
de l Consiglio Ge ne rale
de lle Figlie di Ma ria Aus iliatrice .
È stata ispettrice e preside
della pontificia fa coltà
di Scie nze de ll'educazione
"Auxil ium" di Ro ma .
Suor Colombo, lei è stata scelta come "moderatrice" del prossimo Capito-
lo Generale delle Figlie di Maria Ausiliatrice. Può , in maniera sintetica, pre-
sentare il tema?
Il punto centrale del XX Capito lo Generale delle Figlie di M ar ia Ausilia-
trice (FMA), che si aprirà a Roma il 18 settembre I 996, è quello di svi lu ppare
una nuova autocoscienza del nostro essere FMA nella Chiesa di oggi, im -
pegnate ad annunciare il Vangelo dell a vita e a promuovere una cultu ra di
com unione.
Il tema è in conti nuità con quello dell ' ul timo capitolo che ha risvegliato nel-
l' istituto delle FMA la consapevolezza della grossa svolta culturale in atto
nell a società e nella Chiesa riguardo ali ' apporto delle donne per una con-
vivenza più umana. Si tratta ora cli continuare ad approfondire e progettare
in coerenza con quanto abbiamo iniziato. Ci collochiamo esplicitamente nel
movimento di preparazione al terzo mi llennio che il Papa ha lanciato, e vo-
gliamo radicalizzare e vivere da dorme del nostro tempo le esigenze del cari-
sma educati vo inaugurato nella Chiesa da Don Bosco e madre Maria Do-
menica Mazzarello.
Come hanno accolto le Figlie di Ma ria Ausiliatrice la «pista di riflessione »?
La pista è stata inviata, tradotta nelle principali lingue, nel mese di fe bbraio.
Le comunità si sono tuffate nella freschezza delle origini con gioiosa sorpresa.
Non si as pettavano questo punto cli partenza. Ora ci aiTiva un 'eco direi entu-
siasta per la riscope1ta della novità fontale del cai·isma vissuto al femmini le a
Mornese. E si avverte la determinazione di co!Jocai·si nell 'oggi delle diverse
culture operando cambi di mentalità es igiti da una fedele incultw-azione ciel
Vangelo e de l cai·isma.
Come pensate di procedere?
Da febbraio a novembre "il tema è allo studio nelle comunità. G ià in questa
prima fase si avve1t e l'esigenza di ascoltai·e il pensiero dell a Chiesa partico-
lare, della Famiglia Salesiana, di altri organismi che si occupano degli argo-
menti che tratteremo. Una tappa importante sarà la celebrazione dei capitoli
ispettoriali, con la nomina della delegata di ogni ispettori a al Capitolo, entro
il IO dicembre.
Come pensa che vi muoverete sul versa111e del 'attenzione a/femminile?
Siamo consapevoli della responsabi lità di essere nella Chiesa e nella Fami-
glia Sales iana educatrici secondo il sistema preventivo in questo scorcio di
secolo che introduce al terzo mi!Jennio, con le nuove problematiche relati ve
alla vita e alla famiglia che esso solleva. La lettera apetta di madre Mai·inella
Castagno a Nafis Sadik, segretaria della Conferenza del Cairn, è solo uno
dei segni dell 'attenzione propositiva con la quale le FMA seguono le temati-
che della donna. Ci siamo rese presenti anche in vario modo al Forum delle
ONG di Pechino nel settembre scorso.
- «Madri
di santi», è un
libro che l'edi-
ttice Ancora ha
pubblicato in
WENDY LEIFELD
M.AmDlR][
§ANTll
questi ultimi
mesi. Rispon-
de a una idea
che era nel de-
siderio di mo!-
•E0'1R<CE· Aeco,,-M!LANO·
ti. L'autrice
Wendy Leifeld, che è madre di quat-
tro figli, ne ha scelto un buon nume-
ro, dalle "madri di santi" alle "sante
che furono mamme". Tra di esse:
Maria Kolbe, Maria Vianney, Zelia
Martin, madre di santa Teresina, Mo-
nica, mamma di sant' Agostino, As-
sunta Goretti e altt·e. Vi figura anche
Margherita, la mamma di Don Bosco.
Di essa, interessante questa intuizione
conclusiva: «È facile considerare la
maternità come un'occupazione tem-
poranea e pensare: "Quando i figli
saranno cresciuti, sarò finalmente li-
bera di ricominciare una nuova vi-
ta". Mamma Margherita è invece la
dimostrazione che fare la mamma
non è un mestiere ma una vocazio-
ne, e può allargarsi fino ad abbrac-
ciare anche i figli degli altri ». E si-
gnificativamente ha titolato il capi-
tolo "Margherita, mamma a vita".
- U Dicastero di pastorale gio-
vanile terrà nei giorni 30 novembre-
3 dicembre al Salesianum un Con-
vegno sul tema: "Scuola salesiana e
profezia in Europa". Una rilettura del
Sistema preventivo per la scuola del
terzo millennio. Parteciperanno rap-
presentanti di ogni ispettoria e della
Famiglia Salesiana.
- A Chambéry (Francia) festa
per il 40° dell 'entrata dei salesiani
nella città, succeduti nel 1955 a pa-
dre Camille Costa de Beauregard al-
la direzione della scuola agraria del-
la Fondation Le Bocage. Mons.
Claude Feidt, arcivescovo della cit-
tà, in una intervista rilasciata a J.B.
Beraud ha detto: « Il "venerabile" Ca-
mjllo Costa di Beauregard ha porta-
to qui lo spiJ"ito di Don Bosco. Pen-
so a un altro vescovo della Savoia,
mons. Rosaz, vescovo di Susa, bea-
tificato qualche tempo fa: anche lui
era un grande amico di Don Bosco.
Questo per sottolineare come la no-
stra Savoia sia legata al Piemonte e
allo spirito di Don Bosco. Ma andrei
anche più lontano, a un altt·o savo-
iardo, san Francesco di Sales. È al
suo pensiero, a questa corrente spi-
rituale, che si sono alimentati questi
tt·e santi».
BS NOVEMBRE 1995 - 39

4.10 Page 40

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TAXE PERçUE
TASSA RISCOSSA
TORINO C.M. P.
~
SOCIETÀ EDITRICE INTERNAZIONALE
corso Regina Margherita, 176 - 10152 Torino
Jean Guitton
Il genio di Teresa di Lisieux
Religione, pag. 112, rii. , L. 20.000
Nota come mistica dalla spiritualità
o·.6cc:n::.
u
ingenua o quasi infantile,
in realtà «Teresa delle rose »
CO
CO
rappresenta uno dei vertici massimi
e
Q)
c.
non solo del misticismo ma
-~
. cii
anche della riflessione teologica .
eQ)
Guitton entra in profondità nel
Q)
,i:;
E
suo pensiero servendosi delle
I
parole-chiave del suo messaggio
oeczc
:a;.
e ce ne fa scoprire la straordinaria
ricchezza.
(.)
oz
ioi:
l-
Le parole analizzate da Guitton
sono: amore , verità, dolore, cielo ,
purgatorio, lotta, tempo. E sono
ei
o
parole che rimandano spesso
c3
iui:.
ai loro contrari , a indicare
::::)
la inevitabile configurazione binaria
cri
~
~
1ii
~
del nostro conoscere, del nostro
parlare e del nostro vivere
·.o8 .
ma anche la dinamica del nostro
~
~
credere.
~
u
e
CO
E
'6
co n
Cu O
-'=
Jean Guitton ·
Il GENIO
DI TERESA DI LISIEUX