Bollettino_Salesiano_198515


Bollettino_Salesiano_198515



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ANNO 109 N. 15 ia QUINDICINA 15 OTTOBRE 1985
SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE GRUPPO (70)
RIVISTA FONDATA
DA S. GIOVANNI BOSCO
NEL 1877
I I CONGRES O MONDIALE
COOPERATORI SALESIANI
Un momento forte di grazie, di comunione, di fraterno confronto
ROMA - Pisana
27 Ottobre
4 Novembre
1985
LA SEDE DEL CONGRESSO: Casa Generalizia Salesiana
Vi:a della Pisana, 1111 00163 Roma Tel. (06) 69.31.341
In questo tempo
il tuo Spirito,
o Padre,
ci trovi uniti
nella preghiera,
impegnati
nella testimonianza,
generosi nella
collaborazione
fraterna
AI CONGRESSISTI DI TUTTO IL MONDO I COOPERATORI D'ITALIA PORGONO
UN AFFETTUOSO EFRATERNO SALUTO, IMPLORANDO DAL SIGNORE
ABBONDANZA DI GRAZIE EAUGURANDO Arum UN FELICE SOGGIORNO IN ITALIA
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Madre Pilar Let6n, Vicaria generale F.M.A.
. Un prezi.oso messaggio
Carissime sorelle,
sono lieta di riprendere con voi il discorso
iniziato nello scorso novembre.
In quella circolare ricordavo, con le parole
della Madre, che, nella Famiglia Salesiana,
dobbiamo essere il Gruppo che si distingue
nell'amare e far amare Maria Ausiliatrice. Tut-
te abbiamo la possibilità di farlo, ed in parti-
colare quante si trovano direttamente impe-
gnate ad animare qualche gruppo, come le
delegate locali e ispettoriali dei Cooperatori.
Ma tutte le FMA debbono, accanto alle dele-
gate, vivere l'impegno di conoscere questa
vocazione dei laici secolari che don Bosco
volle collaboratori nella sua missione educa-
tiva-pastorale: i Cooperatori Salesiani.
Quest'anno l'Associazione vivrà un mo-
mento particolarmente significativo con la ce-
lebrazione del suo Il Congresso Mondiale
(Roma: 28 ottobre-4 novembre 1985). Esso ha
un obiettivo preciso: la revisione definitiva
del Regolamento. Si tratterà di una specie di
«Capitolo generale» dell'Associazione! Si pre-
vede la presenza di oltre duecento persone
chiamate a concludere l'iter di lavoro che,
partito dai Centri locali, passato dai Congressi
ispettoriali - ed anche Nazionali e Regionali
- è giunto, con un bel contributo di propo-
ste, fino al Centro mondiale di Roma.
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Anche il nostro istituto sta dando la sua
collaborazione per la preparazione della boz-
za di Regolamento che verrà presentata al
Congresso per essere studiata e votata. Lo
darà anche attraverso la presenza di quindici
delegate ispettoriali FMA che parteciperanno
personalmente al Congresso. Alle designate
verrà mandata comunicazione al più presto.
La convenzione che regola l'animazione
dei Cooperatori Salesiani da parte delle FMA '
(stipulata nel 1974 fra il Rettor Maggiore don
Luigi Ricceri e madre Ersilia Canta), ricorda
che i «Cooperatori sono i collaboratori, al
nostro fianco, nella missione giovanile e po-
polare».
L'art. 67 dei nostri Regolamenti ci racco-
manda di promuovere, dove è possibile, i
Centri Cooperatori presso le nostre case, e ci
impegna a far «conoscere questa vocazione ai
giovani, ai genitori e ai vari collaboratori».
Mentre questi nostri «confratelli» laici
stanno riflettendo sulla loro vocazione, susci-
tata dallo Spirito attraverso don Bosco per
estendere e rendere sempre più efficace l'a-
nelito del da mihi animas, dobbiamo interro-
garci sulla misura del nostro personale e co-
munitario coinvolgimento in questa realtà.
Conosciamo l' Associazione dei Coope-
ratori Salesiani?
Conosciamo la vocazione del Coopera-
tore Salesiano? Di questo laico chiamato dal
Signore a vivere il Vangelo al modo di don
Bosco (e quindi al modo dei Salesiani e delle
Figlie di Maria Ausiliatrice), ma entro la sua
condizione secolare?
Chiediamo alle delegate ispettoriali di ag-
giornarci in proposito. E cerchiamo di chia-
mare a questa vocazione salesiana special-
mente giovani animatori/ trici dei centri gio-
vanili, collaboratori nella scuola, genitori. Fac-
ciamoci voce del Signore perché il suo Regno,
specie fra i giovani, cresca sempre più. E pre-
ghiamo perché il prossimo Congresso Mon-
diale dei Cooperatori raggiunga tutti i suoi
obiettivi, segnando un passaggio di qualità
nella vita dell' Associazione. È un dovere e una
gioia di famiglia sentirci fraternamenete coin-
volte. La Madonna ci guidi e li guidi.
Vi sono aff.ma.
suor Maria del Pilar Leton

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Roma, 29 agosto /985
MartiflO S. Giovanni Battista
Ai Segretari Coordinatori lspettoriali
AIJe Delegate lspettoriali
Ai Delegati lspettoriali
A Don Cuevas, Don Bosoni. Don Prina.
Don Cogliandro, Madre Léton. Suor Secco
Carissim~
dopo la parentesi estiva, ricca sempre d'iniziative e di attività, riprendiamo il
cammino per la preparazione del Il Congresso Mondiale della nostra Associazione
che tra circa due mesi vivrà il suo momento celebrativo.
E proprio in merito a questo importante appuntamento associativo che Vi
scrivo per esortarvi a mentalizzare tutti i Cooperatori affinché questo avl•enimento
non diventi un'assise perpochi eletti ma un momento di grazia per tutta l'Associa-
zione nel mondo, un momento di analis~ di verifica e di rilancio della figura del
Cooperatore Salesiano oggi.
Vi invito perciò a usare tutti i mezzi a vostra disposizione (manifest~ de-
pliants, ciclostilat~ stampa, radio libere, canali privati) per creare opinione, per far
conoscere, sia all'intemo che all'estemo della Famiglia Salesiana il significato, le
mete, il tema di questo II Congresso Mondiale, chefarà senza dubbio storia nella
nostra Associazione. Soprattutto nei centri locali si crei un intenso clima di pre- I
ghiera con opportune iniziative comunitari.e, in particolare in apertura del Con- I
gresso.
La recita della preghiera per tale avvenimento da tempo diffusa a ogni livello
diventi per ogni Cooperatore una forte occasione di comunione con i Cooperatori I
del mondo.
Fratemi saluti in Cristo e in Don Bosco.
r
Paolo Santoni
11 Ufficio Nazionale: Via Marsala, 42 - Tel. (06) 49.50. 185 - 00185 Roma
I:
I
I
J
A DON I UIGI RJ( <ERJ L 60° DI SACERDOZIO
La Giunta Nazionale e i Cooperatori d'Italia, riconoscenti per l'instanca-
bile e prezioso lavoro svolto per la nostra Associazione esprimono auguri, de-
vozione e affetto e si uniscono alla lode di ringraziamento di tutta la Famiglia
Salesiana per i doni ricevuti attraverso il suo ministero sacerdotale.
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VITA ASSOCIAZIONE
-- Torino Valdocco, maggio '85: Esposizione lavori Laboratorio
oM.M,•. Complimenti àL gruppo animatore!
Torino Valdocco, 23 maggio '85: On visitato.re eccezionale... D. E.
Viganò ammira I lavori cfel Laboratorio cM.M.•.
Torino: Saluti a mamma Anna Turco, quasi ottantenne (pensate un
po'I), In partema per l'India per vivere e aiutare Ufiglio Don Ugo.
Correggio (R.E.): Scuola elementare Intitolata a S. GiovannJ Bosco.
Congratulaz.lonl al maestro Oddlno Denti, Cooperatore Salesiano,
promotore Instancabile della Iniziativa, al Consiglio di Circolo, al
CoUeglo e alla Giunta Munldpale.
Torino (Falcbera): Con.segna dell'attestato dJ Cooperatore (decu-
rione!) al simpaticissimo Parroco.
Terzino (Napoli), maggjo '85: Peregrinatio Mariae neUe varie z.one
del paese. promossa e anJmata daJ Cooperatori SalcsianJ.

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SlcJlla... adesivo
campo di
anlma.doue.
«BeatJ...
nel professionale,
sociale,
politico».
Fontanazzo, Soggiorno estivo '85: li groppo del «CamoscJ»
In coraggiosa escursione.
----- Roma, «OSCAR DON BOSCO»: Premiali circa 150 ragazzi segna•
lati per l'Impegno nello studJo e per gesti di bontà.
5185

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CAM INO D RMAZIONE
198 - 86
Dal Consiglio nazionale di Frascati dei re-
sponsabili dell'associazione emerse un im-
pegno particolare ad accogliere con fede
gioiosa, con speranza e in clima di preghiera
il testo rinnovato della propria Regola di vita,
a studiarlo con serietà, a praticar/o con amo-
re, con lo sguardo a Don Bosco per una nuo-
va primavera di vocazioni laiche salesiane.
Non mancheranno dal centro nazionale in·
viti e stimoli per tener fede a questo preciso
impegno. Ai consigli ispettoriali e locali resta
il compito di tradurlo in pratica.
Sarebbe, ad esempio un grande dono, du-
rante il periodo del Congresso, programmare
veglie di preghiere, adorazioni eucaristiche...,
esporre materiale di sensibilizzazione, coinvol-
gendo anche altri gruppi del proprio ambien-
te. È un'occasione unica per «sentirsi Asso-
ciazione».
Altra particolare decisione del Consiglio
nazionale è stata la determinazione del tema
annuale di studio. Per evitare un accumularsi
di proposte formative è stato scelto lo stesso
tema della CEl, da inquadrare ovviamente
nella vocazione del Cooperatore e nella situa-
zione apostolica di ciascuno.
Il Consiglio nazionale lasciò libera la pre-
parazione del sussidio.
Tentiamo perciò una nuova «formula», da
più parti auspicata. A incominciare da questo
numero, nel BS-CC viene inserita una sche-
da-guida per le conferenze formative. Sono
previste 8 schede, che potranno così essere a
portata di tutti. Ovviamente spetta al «respon-
sabile» della trattazione del tema ampliare, in-
tegrare, adattare secondo le esigenze forma-
tive e pastorali dei vari Centri. Verranno an-
che inviate a parte alcune copie delle Schede
6/86
ai Centri lspettoriali, per sopperire a possibili
ritardi nelJa spedizione del BS.CC.
Contiamo anche sulla collaborazione di tut-
ti per migliorare questo indispensabile servi-
zio alla formazione dei nostri Soci.
Auguriamo a tutti un sereno e fecondo
anno «associativo» .
Imma Foggia
Incaricata nazionale settore Formazione
Mi unisco a/l'esortazione dell'Incaricata del-
la formazione, perché si migliori il cammino
della formazione «continua». In questa pa-
ziente e costante cura dei nostri associati sta
forse la terapia per superare i due mali più
volte evidenziati in vari momenti di verifica:
un 'identità soggettiva e superficiale e una im-
pressionante defezione di soci, forse aggre-
gati e seguiti alla maniera di gruppi spontanei
e occasionali e non di Associazione laica apo-
stolica, incarnata in uno spirito, in una missio-
ne e in una struttura specifica.
Perciò è compito fondamentale dei respon-
sab!li locali attribuire agli incontri formativi la
massima importanza e seguire, con gli oppor-
tuni e comprensibili adattamenti, per salvare
l'unità, il piano di studio e di riflessione offer-
to a tutti.
U migliorare «la formazione>> è senza dub-
bio, in vista del Centenario deJ/a morte di
Don Bosco, un segno di fedeltà e di attac-
camento al Fondatore.
Pace e gioia.
Don Alfonso Alfano
Delegato Nazionale

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_ _ _ _ _ / tema delI/ann.____ _ _ _____
COMUNIONE
ECOMUNITÀ MISSI ARIA
._________~ppunti per il 1° incontro di formazion..__________
PROSPETTI VE DI UNA RIFLESSIONE E DI UN IMPEGNO
A cura di
Antonio Martlneill
La prima parte dell'incontro sia dedicata ad un chiarimento del-
1'OBIETTNO che ci si propone quest'anno e del METODO che va
utilizzato e dell'ITINERARIO da percorrere negli incontri perché risul-
tino utili ed efficaci.
Non è una perdita di tempo sapere come andare avanti.
La seconda parte del'incontro entrerà già in merito al tema del-
l'anno per incominciare ad approfondire e ad impegnarsi su qualcosa
concreta.
PRIMA PARTE DELL'INCONTRO
1. OBIEITIVC Comprensione e portata della scelta voluta dal Consiglio Nazionale
p er l'anno 1985-1986
1) Inserimento nel cammino della Chiesa italiana:
È un modo pratico e semplice per fare unità senza disperdersi in mille proposte dif-
ficilmente conciliabili tra loro.
È un modo pratico di esprimere «simpatia» e la «fedeltà11 alla Chiesa, assumen-
done gli orientamenti.
È un modo pratico di fare degli avvenimenti di tipo storico che la Chiesa in Italia
vive, eventi salvifici per il credente.
2) Assunzione degli orientamenti emersi nel Convegno ecclesiale di Loreto: non tut-
ti hanno potuto partecipare, non tutti hanno potuto seguire, non tutti hanno potuto ag-
giornarsi su quanto è stato detto e deciso a L.:oreto. L'incontro formativo viene incontro a
questa esigenza offrendo informazioni e stimoli di rinnovamento personale.
3) Riscoperta di un aspetto significativo e importante del carisma salesiano.
In quanto COOPERATORI non si potrà mai trascurare l'impegno di approfondire la
spiritualità di don Bosco. Don Bosco non è fuori della prospettiva del Vangelo, ma cer-
tamente legge e reagisce di fronte alla Parola con una sua tonalità: interessa conoscerla
per viverla ancora oggi.
4) Traduzione concreta dell'essere missionario oggi, dell'essere comunità missio-
naria oggi. Non ci si può accontentare dell'ascolto e dell'informazione. L 'uno e l'altra de-
vono essere riformulati nell'impegno personale di rinnovamento. Non siamo qui insieme
per star fermi, non siamo qui insieme per ripetere materialmente situazioni passate.
La Chiesa in Italia persegue un cammino di novità.
La Famiglia Salesiana sotto la spinta dello Spirito e secondo le indicazioni che na-
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scono dalle grandi riunioni dei suoi organismi cerca una risposta fedele e creativa al dono
di Dio.
Ciascuno è chiamato ad inserirsi responsabilmente nella prospettiva e nell'azione
rinnovata.
2. METODO Vivere il ruolo di servitore di gruppo
1) Saper utilizzare tutte le risorse di persone che compongono il gruppo.
In concreto:
- tutti i partecipanti con le loro capacità;
- coloro che del gruppo o fuori gruppo hanno preso parte al Convegno di Loreto;
- missionari (sacerdoti e laici) e volontari;
- persone in grado di fare in proprio una riflessione da offrire agli altri.
2) Saper creare le condizioni necessarie per raggiungere l'obiettivo.
In concreto:
- saper interessare: si tratta di essere significativi per chi ascolta « in ciò»
che si dice;
- saper comunicare: si tratta di essere interpellanti verso chi ascolta « per ciò» e
« per come» si dice;
- saper unificare: si tratta di essere coordinatori tra informazioni che già gli ascol-
tatori posseggono e le novità che la riflessione ecclesiale ha prodotto.
N.B. È chiaro che questo secondo aspetto riguarda più direttamente il delegato e
il Segretario coordinatore. Sono i primi chiamati a preparare il cammino del gruppo.
Chiedere aiuto a tutti, mentre coinvolge, arricchisce le possibilità concrete di
crescita.
3. ITINERARIO. Dalla vita concreta aJla vita concreta attraverso alcune tappe fondamentali
1) La VITA OGGI, come credenti e come salesiani, ci interpella e ci chiede di vivere
la dimensione missionaria del nostro battesimo.
2) La PAROLA DI DIO, della comunità cristiana, dei pastori della Chiesa illumina i
passi da compiere e rassicura sul cammjno.
3) Il CARISMA DI DON BOSCO mentre si arricchisce alla luce dell'attuale esperien-
za di fede, offre in concreto qualcosa di originale alla comunità ecclesiale.
4) La VITA PERSONALE di ciascuno, di ogni cooperatore, sospinta dalla Parola e
dal Carisma, cerca una migliore risposta all'invito interiore ed esterno di farsi missionari.
Sono tappe indispensabili per fare un'esperienza di fede capace di tradursi in espe-
rienza di vita.
Essere personalmente attenti a questo cammino e rendere gli altri attenti alle esigen-
ze significa offrire gli strumenti più opportuni per vivere quella << formazione continua»
che è alla base della crescita personale e di gruppo.
SECONDA PARTE DELL'INCONTRO
1. PER ARRIVARE AL TEMA DELL'ANNO
(per la Chiesa italiana e per i Cooperatori)
Ripercorrere alcune tappe fondamentali:
1) EVANGELIZZAZIONE e SACRAMENTI:
- Per molti anni del decennio passato (gli anni '70) siamo stati invitati ed aiutati ad
approfondire il tema evangelizzazione e sacramenti.
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- L'Episcopato italiano ha offerto stimoli sul tema, arricchendolo poi con il primo
convegno ecclesiale EVANGEUZZAZIONE E PROMOZIONE UMANA.
2) COMUNITA e COMUNIONE, COMUNITA e MINISTERI, COMUNIONE e CO·
MUNITA MISSIONARIA:
- In questi anni '80 la Chiesa italiana ha affrontato e sta ancora approfondendo il
tema della comunione in tutti i suoi risvolti e in tutte le sue applicazioni.
Alcuni studiosi hanno affermato che il primo tema è stato per la Chiesa italiana
come un voler APPLICARE AL PROPRIO CONTESTO il documento conciliare GAU-
DIUM ET SPES; mentre il secondo tema è il tentativo e il desiderio di tradurre nel conte-
sto ecclesiale italiano l'altro grande documento conciliare che è la LUMEN GENTIUM.
2. PER ARRIVARE PERSONALMENTE Al TEMA DELL'ANNO
/come credente e cooperatore salesiano)
Rifarsi continuamente a:
1) Evangelizzazione e sacramenti.
2) Comunità e comunione.
Cioè:
- Tutta la vita cristiana è in questo tipo di cammino, che parte dalla Parola ascol-
tata e arriva al Dono condiviso con tutti i fratelli.
- Non ci si trova però di fronte a delle tappe classificabili come CRONOLOGICHE,
bensì dinnanzi a tappe che sono DIMENSIONI ESSENZIALI della vita di ogni credente.
3. CHE COSA SIGNIFICA E CHE COSA COMPORTA
RIPERCORRERE CONTTN{JAMENTE Q{JESTO CAMMINO:
1) Ripercorrere il cammino dell' « evangelizzazione e sacramenti » significa e
comporta:
- Dare spazio alla PAROLA di Dio.
- Dare spazio «di tempo e attenzione» alla Parola.
- Imparare che la Parola di Dio si è espressa IN PAROLA UMANA: capire, perciò,
la Parola dell'uomo per entrare nella Parola di Dio, senza utilizzarla in modo meccanico e
magico, per ogni evenienza e senza lo sforzo della comprensione.
2) Ripercorrere il cammino della « comunione e comunità» significa e comporta:
- Saper tradurre la comunione in fatti, farla diventare, si dice, PRASSI.
- Saper tradurre QUI e ORA in prassi, senza attendismi che fanno perdere il mo-
mento propizio della salvezza, e senza deleghe che deresponsabilizzano.
- Mettere a disposizione degli altri, di tutti gli altri i propri DONI.
Saper portare a tutti gli altri i doni ricevuti gratuitamente per tutta la comunità.
4. DOVE ARRIVA Il TEMA DELL'EVANGELIZZAZIONE E SACRAMENTI
E Il TEMA COM{JNIONE E COM{JNITÀ
L'uno e l'altro hanno come punto centrale della riflessione l'impegno che deriva alla
Chiesa per essere la Chiesa di Cristo.
La Chiesa si scopre così COMUNITA MISSIONARIA.
Si scopre perché:
1) Dà spazio alla Parola.
Ogni qual volta nell'esperienza delJa salvezza si dà spazio alla Parola, si sente nasce-
re dentro l'impulso per la missione.
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Dalla Parola riscoperta alla passione m1ss1onaria.
2) gratuitamente ciò che gratuitamente ha ricevuto.
La comunione ritrovata attraverso la donazione personale e il dono della ricchezza
ricevuta conduce alla gioia della missione.
INDICAZIONI PRATICHE
PER LO SVOLGIMENTO DELL'INCONTRO
1. OTILIZZAZIONE DEGLI APPONTI
Della PRIMA PARTE sottolineare particolarmente i punti 1. e 3.
li punto 1. per aver l'occasione di capire il significato, non solo teorico ma anche
pratico della scelta.
È un'occasione molto propizia per una... lezione pratica... sulla Chiesa.
Il punto 3. serve per richiamare l'attenzione sull'esigenza di saper leggere gli avve-
nimenti anche con la particolare prospettiva salesiana: non deve ciò servire a fare del
campanilismo fuori posto, ma solo per riaffermare che abbiamo un impegno che non è
privato ma pubblico, cioè di fronte alla Chiesa, manifestando ed offrendo il proprio cari-
sma.
Della SECONDA PARTE richiamare in modo speciale i punti 3. e 4.
Il punto 3. rende ragione della necessità della formazione permanente. È uno stile
da acquisire, non è un gesto da compiere una volta e poi... basta!
Il punto 4. serve per legare passato e presente, ciò che è stato compiuto e quello
che si è chiamati a compiere. Serve per dare consistenza alla tradizione e apertura alla
speranza della novità.
2. STROMENTI anLTZZABJL/
Dal delegato e dal segretario coordinatore
1) Per la prima parte è utile la lettura previa della relazione di Bruno Forte al
Convegno ecclesiale di Loreto: IL CAMMINO DELLA CHIESA IN 1TALIA DOPO IL
CONCILIO.
È sufficiente questo solo testo per inquadrare in modo opportuno e corretto il col-
legamento tra gli impegni precedenti della Chiesa e gli attuali.
2) Nella seconda parte sarà utile la lettura di un testo riportato nella rivista NOTE DI
PASTORALE GIOVANILE, n. 8, del Settembre-Ottobre 1983.
A. RIZZI, « Leggere la Parola di Dio "dentro" la vita quotidiana». È un testo molto
ricco per ripensare il proprio e comunitario rapporto con la Parola di Dio.
3) Leggere e discutere su una pagina di don Bosco, per ritrovare indicazioni che
fanno della vita di un Cooperatore una vita impegnata sul fronte dei FATTI.
«Bisogna comprendere bene lo scopo della Pia anione. I Cooperatori Salesiani non debbono solamente
raccogliere limosine per I nostri ospizi, ma anche adoperarsi con ogni mezzo possibile per cooperare alla
salvezza dei loro fratelli e in particolar modo della gioventù. Cerchino pertanto di mandare i ragazzi al
catechismo, aiutino personalmente i parroci a farlo, preparino i fanciulli alla comunione e vedano che
abbiano anche gli abiti convenienti; diffondano buoni libri e si oppongano energicamente alla lettura della
stampa irreligiosa ed immorale. Tutto questo entra nel programma dei Cooperatori Salesiani» (Mem.
Biogr., voi. XV, p. 500).
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PRESENZA GIOVANI
CAMPUS FORMATIVO
ed ESERCIZI SPIRITUALI
per GG.CC.
Castelbottaccio, 22-29 luglio 1985
Tappa annuale d'«obbligo•
per ogni Cooperatore è il corso di
Esercizi Spirituali, i tre giorni in
cui lontani dai propri Centri e dal-
le proprie abituali attività, ci si ri-
tira per critemprarci• lo spirito.
E. come ogni anno, anche noi
giovani Cooperatori abbiamo
avuto un momento tutto nostro di
riflessione e di preghiera. Ma
questa volta ci sono state tante
novità.
I tre giorni di Esercizi Spirituali
sono stati preceduti infatti da al-
trettanti giorni di «Campus». du-
rante i quali i dodici Cooperatori
presenti si sono preparati perso-
nalmente ad animare gli Esercizi
per gli altri giovani che sareb-
bero venuti. ll Campus ha dato
loro modo di fare famiglia. di cre-
scere come Associazione e di pre-
pararsi a un'esperienza forte di
servizio, animazione e testimo-
nianza per altri giovani. In quei
giorni, infatti, sotto la guida del
Delegato lspettoriale Don Pa-
squale Massaro, i «campisti»
hanno pregato insieme, hanno
fatto deserto, hanno approfondito
dei temi importanti che poi hanno
presentato ai giovani venuti per
gli Esercizi.
A differenza degli altri anni,
quindi, non c'è stato un conferen-
ziere, ma un gruppo di amici che
con semplicità hanno messo a di-
sposizione di tutti le loro riflessioni
sui tre temi svolti, sulla gioia, sulla
libertà, sull'amore.
E qui ancora una novità. Questi
tre temi ci sono stati suggeriti dal
testo e Una festa di speranza» che
ognuno di noi ha avuto tra mano
in quei giorni e che ha conservato
per poter poi ritornare su alcune
idee dopo il rientro ai Centri.
Questo libro riporta tutta l'espe-
rienza del Giubileo dei Giovani,
celebrato a Roma due anni fa,
con testimonianze profonde e toc-
canti e con fotografie altrettanto
significative ed espressive.
L'esito positivo dell'esperienza
è stato favorito anche dal posto e
dal numero limitato (eravamo in
venticinque) di partecipanti che ci
ha dato la possibilità di fare fa-
miglia, conoscendoci meglio,
scambiandoci idee ed esperien-
za, lavorando nel servizio recipro-
co, tipico dell'autogestione, uno al
fianco dell'altro.
Liana Cuouo
Arcinazzo. 5-8 settembre 1985
Si è svolto dal 5 all'8 sèttembre
ad Arcinazzo il campo scuola per
Cooperatori Giovani e giovani
aspiranti Cooperatori.
L'impegno e la serietà dei par-
tecipanti ha contribuito tantissimo
alla buona riuscila del campo.
Unanime, concorde ed entusiasta
la soddisfazione di tutti alla con-
clusione. All'inizio ha un po' sor-
preso tutti l'impostazione dei la-
vori, centrati principalmente sulla
riscoperta della Preghiera e solo
all'ultimo giorno sull'identità del
Cooperatore e sulla struttura del-
1'Associazione. Poi tutti hanno ca-
pito l'importanza di approfondire,
con lo studio e la meditazione per-
sonale, un tema di vitale portata
per la vita di un apostolo.
Anche l'aspetto della fraternità
è stato fortemente favorito dai lun-
ghi momenti offerti per la cono-
scenza, la comunicazione da cor-
tile e la vita di amicizia.
In prospettiva. dal campo
GG.CC. sono emerse alcune con-
clusioni concrete.
1) La necessità di una forma-
zione cristiana, salesiana e apo-
stolica seria, profonda e costante:
validissimi in questa linea il corso
programmato per Cooperatori in
funzione dell'animazione dei Cen-
tri per novembre-dicembre e
quello dei nuovi CC. program-
mato per febbraio-marzo, oltre
naturalmente agli EE.SS.
2) Responsabilizzare
più
GG.CC. che sappiano essere fer-
mento non solo ma essere punto
fermo di riferimento per le varie
iniziative a livello ispettoriale, na-
zionale o anche ecclesiale.
3) Favorire con opportuni sus-
sidi e istruzioni per l'uso la pre-
ghiera quotidiana personale del
Cooperatore Giovane.
4) Sostenere e seguire con aiuti
concreti ì GG.CC. che lavorano in
strutture pastorali non salesiane.
5) Aiutare a crescere nella
gioia e nella forza di attaccamen-
to alla Associazione e alla Fami-
glia Salesiana.
fORINO - Ispettoria Centrale
-OJ"IVA<TilO su} u,.,}ontariato
Il convegno del 2 giugno scorso
ci ha portato una grossa novità, ed
una nuova esperienza, in quanto il
tema del volontariato à stato dibat-
tuto in forma dì tavola rotonda.
Siamo stati accolti a Leumann alla
parecchia di S. Giovanni Bosco,
11/91

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con una organizzazione curata nei
minimi particolari dai cooperatori
del locale Centro, che ringraziamo
caldamente. Abbiamo iniziato la
giornata con un momento di pre-
ghiera ed una riflessione tenuta da
suor Lia Sperandio, Ispettrice delle
FMA, che ci ha spiegalo come i
CCSS siano soggetti scelti da Dio
a fare parie di una grande fami-
glia che ha per scopo la missione
di annunzio e testimonianza di vita
cristiana nello spirito di don Bosco.
Abbiamo quindi dato inizio alla
tavola rotonda sul volontariato, cui
hanno partecipato il prof. ing. Ce-
ragioli, docente presso la facoltà
di architettura di Torino, suor Bian-
ca, suora dell'ordine delle Giusep-
pine, impegnata nell'assistenza a
giovani con problemi, e don Fiore,
sacerdote salesiano con molte
esperienze di volontariato in vari
settori. Presiedeva in veste di mo-
deratore la prof.sa Sofia Torello
del Centro Crocetta.
Il prof. Ceragioli ci ha illustrato
come sia necessario che ci formia-
mo una cultura della partecipazio-
ne che deve superare la mentalità
della delega a cui per comodità
siamo portali, e deve superare lo
scetticismo verso le attività che na-
scono e sono al di fuori del mondo
ecclesiale, organizzate da partiti o
enti laici ecc. Occorre evitare la
duplicità di associazionismo tra
cattolici e laici, ma dobbiamo co-
struirci una cultura della parteci-
pazione alla realtà della vita di
ogni giorno, inserendoci in tutti gli
spazi che si trovano nella socialità.
Cambiare se necessario il nostro
modello di vita, per far sì che il no-
stro modo di vivere sia più mode-
sto e più vicino agli altri, e la no-
stra presenza possa essere vera-
mente testimonianza di partecipa-
zione. Suor Bianca ha definito il
volontariato come «Coscienza co-
scientizzante nel sociale» che ci
porta ad una particolare attenzio-
ne alla persona nella sua globali-
tà. Il volontariato richiede continui-
tà nell'impegno e grande capacità
di ascolto. Tutti i progetti di lavoro
debbono essere non solo formulati,
12/92
ma realizzati; debbono essere
proiettati nel futuro e cogliere dei
bisogni reali. Fare volontariato
vuol dire fare fraternità con tutti,
cercare gli esclusi per riportarli
con gli altri, dando il proprio con-
tributo alla gestione pubblica, al
fine di migliorare la vita di tutti.
Nessuno può esimersi dal volon-
tariato che è un dovere dovuto per
giustizia, come è dovere di tutti il
denunciare ciò che non funziona
nella società, e sollecitare le isti-
tuzioni, e partecipare con le stesse
e nelle stesse per le realizzazioni
necessarie ad eliminare le caren-
ze, evitando di continuare con
azioni di supplenza alle strutture
pubbliche.
Don Fiore fa notare come il vo-
lontariato è un fenomeno delle so-
cietà in sviluppo sorto a seguito
delle tante carenze e del fallimento
della società del benessere, rive-
latasi entità disumanizzante, che si
realizza con piena personale ap-
plicazione al di là di ogni delega.
Il volontario cristiano è un citta-
dino credente che deve essere co-
scienza critica e nello stesso tempo
profetica della società, che as-
sume tutte le attività del mondo lai-
co, ma le vive con una sua speci-
fica motivazione, impegnandosi
nelle brevi e nelle lunghe distanze,
con uno stile globale e coerente di
vita, senza una doppia morale. La
presenza del cristiano nella socie-
tà non è un «vivere per, ma un vi-
vere con», costantemente impe-
gnato dove possa rendersi utile,
denunciando sì le carenze, ma
pronto ad un impegno personale,
aperto a responsabilizzarsi ed a
responsabilizzare. Valga l'esem-
pio di don Bosco, che, ·pur impe-
gnandosi totalmente al servizio dei
giovani, ha sempre cercato di sti-
molare e responsabilizzare le strut-
ture pubbliche in questo senso.
Tutti questi argomenti sono stati
poi oggetto di studio per i gruppi
di studio nel pomeriggio, e la gior-
nata si è conclusa con la Celebra-
zione Eucaristica presieduta dall'I-
spettore, egregiamente organiz-
zata e condotta dai giovani Coo-
peratori.
CAMPO DON BOSCO '85
Canneto 25 luglio-8 agosto
Da vari anni si svolge, promossa
dai Cooperatori Salesiani del La-
zio una colonia per ragazzi biso-
gnosi. :E: un servizio che nel suo
tempo è stato un grande dono non
solo a beneficio dei destinatari, ma
anche per quanti vi hanno colla•
borato con la preparazione remo-
ta, mediante la raccolta fondi, e
per quanti in un secondo momento
conducono e guidano lo svolgi-
mento della colonia.
t: stato perciò nel suo insieme
una felice iniziativa apprezzabile
ed encomiabile.
Tuttavia nella situazione attuale,
sociale, culturale e nelle nuove esi-
genze «assistenziali» qualcosa è
cambiato. Occorre spirito di sacri-
ficio ma anche competenza speci-
fica.
Occorre perciò creare una men-
talità «educativa» nuova con una
impostazione adeguata e struttu-
rata in preparazione del tempo del
campo e delle esigenze dei desti•
natari, quasi tutti con problemi seri
sia sul piano umano, affettivo, sia
su quello mentale, psichico.
Si è incominciato con il tentare
una denominazione diversa dal
termine «colonia» con un termine
più appropriato, «Campo Don Bo-
sco», più consono agli obiettivi e
allo spirito del soggiorno.
Non è facile esprimere una va-
lutazione globale sull'esperienza e
sulla partecipazione dei singoli
circa 40 ragazzi e 14 animatori!
Il tempo breve, l'impatto con una
realtà comunitaria per gli interes-
sati e per gli educatori è stato un
grosso limite.
Resta tuttavia un'esperienza vali-
dissima sia per i ragazzi che per
gli stessi Cooperatori, chiamati a
«provare» e a far crescere il pro-
prio spirito salesiano.
*

2.3 Page 13

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In breve
Bolzano
Una interessante iniziativa si è av-
viata quest'anno a Bolzano presso il
Centro Cooperatori salesiani di Via
eCarducci.
stato distribuito un volanùno al-
l'inizio dell'estate presso i vari centri
parrocchiali cittadini e rivolto alle ra-
gazze dai I4 anni in su.
Alcune Cooperatrici hanno con-
vocato personeesperte nel settore pit-
tura, taglio, cucito, ricamo e altri la-
vori simili scelte tra le Cooperatrici
del Laboratorio o simpatizzanti e im-
provvisamente è iniziato un labora-
torio con 27 giovanissime allieve (dai
15 ai 25 anni) che si incontrano dalle
15,30 alle 18,00 di ogni mercoledi,
giovedl e venerdl dei mesi di luglio e
agosto.
n delegato Salesiano - Don Tullio
Taller - mentre le mani fervono di
lavoro - la fronte goccia di sudore
- solleva il cuore e la mente versori-
flessioni spirituali parlando loro dei
Cooperatori, di Don Bosco, di Maria
Ausiliatrice, della Riconciliazione.
Dal Trentino-Alto Adige
11 3I maggio '85 al celebre santua-
rio di Pietralba (BZ) (Weizenstein) si
sono incontrati più di 300 Coopera-
tori provenienù dai Centri del Tren-
tino-Alto Adige: Bolzano, Taio, Vìgo
di Fassa, Ziano, Trento, Rovereto e
dai Gruppi di Baselga, Fai della Pa-
ganella.
Ha presieduto l'incontro il Sig.
lspeLLore Don Giovanni Fedrigotti
unito ai direttori SDB, Direttrici
FMA, delegati e delegate e il coordi-
natore diocesano Maestro Tullio Ve-
ronesi.
Veneto... Verona - 11-18 agosto
Si è tenuto anche quest'anno il
campo scuola Formazione CC. sol
tema ((11 laico salesiano in una mis-
Cerignola (Foggia): Pesca missionaria... nella Vllla Comunale. ComplimenU al GG.CC. per li
coraggio, la testlmonlam:a e... naturalmente per leofferte raccolte.
sione speciale». Lo spirito di fami-
glia, di fraternità ha fatto da cornice a
momenti profondi di studio e di veri-
fica. Complimenti...
Al promotore instancabile di que-
ste e tantissime altre iniziative, Don
Gianni Bazzoli. il grazie e il saluto
della Giunta nazionale: dopo vari
anni lascia infatti l'ufficio di delegato
CC., destinato ad altro compito.
Napoli - La festa del <<Grazie>>
Il 9 giugno è stata celebrata la festa
del <<Grazie>>, un'originale iniziativa,
lanciata in occasione del Natale del
Cooperatore.
La festa mira non solo a una sem-
plice conclusione dell'anno associa-
tivo, ma anche a un modo per (<dire>>
grazie per il bene dato e ricevuto, un
riconoscimento per tutti fatto quasi
sommessamente, ma con quella gioia
profonda e vera, che ci sa dare Don
Bosc-0.
Riesi (CL)
Il volontariato si fa servizio concre-
to ed esperienza di convivenza co-
munitaria in clima di semplicità e di
gioiosa fraternità. In questa prospet-
tiva è stato promosso dai Cooperatori
della Sicilia un campo di lavoro e ani-
mazione cristiana. nel rispetto delle
tradizioni e consuetudini locali si è
cercato di portare innanzitutto una
testimonianza cristiana, cercando il
contatto umano con le famiglie e sù-
molando e coinvolgendo ragazzi e
giovani in iniziative tipicamente sa-
lesiane.
Saltino - Firenze
1 Cooperatori della Toscana hanno
dedicato giorni preziosi alla preghie-
ra, alla verifica e alla programma-
zione.
È stata un'ulteriore tappa, che ha
fatto seguito alla giornata di studio
° del 1 maggio di Firenze, per un buon
avvio del nuovo anno associativo.
<<Nuovi>> Cooperatori
a... Caluso (TO}
Meglio tardi.. che mai per gli au-
guri e i complimenti a Claudia Mor-
tarino, a Giuliana Scarrone e a Carlo
Cerotti per la loro promessa. Interes-
santi e ricche di significato le vostre
testimonianze: abbiatele sempre ra-
dicate, nel cuore e nella mente per la
vitalità del vostro Centro, già cosi vi-
vace e pieno di iniziative.
Auguroni di un anno... fecondo di
bene.
La XIX giornata mondiale
delle comunicazioni social~
i GG.CC. e il CEMM
di CastelJammare di Stabia
Accogliendo il messaggio di Don
Bosco alcuni GG.CC. dell'Ispettoria
Meridionale hanno partecipato ad un
corso di educazione all'immagine pre-
13/93

2.4 Page 14

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Castellammare: GG.CC. di Maddalonl presend al corso sulle comunlcazlonl sociali.
parato e condotto dagli animatori del
CEMM-Centro Meridionale Mass-
Media con la collaborazione di Peppe
Ceci Responsabile Ispettoriale del
settore mass-media dei Cooperatori
Salesiani a Castellammare di Stabia
nei giorni 3-5 maggio 1985.
Le finalità del corso sono state
quelle di presentare ai corsisti le prin-
cipali componenti del mondo mass-
mediale con lezioni teorico-pratiche,
di evidenziare l'uso critico ed intelli-
gente di tali mezzi, di servirsi dei
mass-media per una migliore educa-
zione della gioventù che frequenta
l'ambiente salesiano.
OFFERTE PERVENUTE
dal 1-3-1985 al 30-9-1985 a favore della nostra missione di TRELEW
Lire
CC. Torre Canavese
cc. Genova-e.so Sardegna
30.000
100.000
CC. Palermo
100.000
CC. Calabria
149.000
Comunità Salesiana - Piedimonte Matese 200.000
CC. Novi Ligure
100.000
Ispettorato Napoli
(Offerta raccolta a Pacognano
« Pasqua del Cooperatore»)
208.000
CC. Potenza
400.000
Oratorio FMA - Bellano (CO)
40.000
CC. Andria
100.000
CC. Marano-FMA
cc. Napoli-O. Bosco
500.000
(Lab. M. Margherita)
100.000
CC. Terzigno
100.000
CC. Caserta
1.000.000
Amodio Radiana - Settefrati (FA)
25.000
CC. Milano-Via Bonvesin
200.000
CC. Verona-O. Bosco
(Lab. M. Margherita)
300.000
CC. Chieri-S. Teresa
CC. Villafranca d'Asti
CC. Reggio Emilia-Coll. S. Caterina
CC. Arborea
GG.CC. Roma-V.le Togliatti
Bianchi M. Luisa - Conegliano (TV)
Galeazzo Anna - Padova
CC. Torino-Sassi
CC. Torino-Lingotto
CC. Torino-Monterosa
Coniugi Pisani - Verona
Fedrigo Elide - Costermano (VA)
CC. Napoli-Vomero S. Cuore
(Lab. M. Margherita
Mostra Missionaria 5-12/5/1985)
Gruppo Missionario Rondinella
Sesto S. Giovanni (Ml)
per Giuseppe Belardo
CC. Soverato
GG.CC. Cerignola-FMA
CC. Verona-O. Bosco
1.200.000
50.000
200.000
100.000
200.000
200.000
30.000
100.000
40.000
500.000
23.000
100.000
200.000
200.000
100.000
350.000
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MISSIONARIO IN INDIA
28 dicembre 1985 - 11 gennaio 1986
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Informazioni:
c/o Ufficio Naz.le CC.
Via Marsala, 42
00185 ROMA
Tel. (06) 49.50.185 (ore 9-13)
14/94

2.5 Page 15

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CONTRIBUTI PERVENUTI
all'Ufficio Nazionale dal 1-3-1985 al 30-9-1985
pari al 25% dell'intera somma raccolta dai Centri relativi
all'Anno Soclale 1984-1985 (n. 62 Centri)
Agliè (12.000); Alessandria-A. Custode (25.000);
Alessandria-Istituto M. Ausiliatrice (50.000); Ales-
sandria-Rione Cristo (10.000); Alessandria-Piazzet-
ta Monserrato (10.000); Aosta-FMA (50.000); Arbo-
rea (100.000); Arquata Scrivia (10.000); Borgoma-
nero (50.000); Borgo S. Martino (10.000); Bosio
(7.500); Caluso (50.000); Campo Ligure (15.000);
Camporeale (25.000); Carrara-lst. S. Cuore (20.000);
Castello di Godego (50.000); Colleferro (50.000) Co-
negliano (25.000); Frugarolo (5.000); Fusignano
(50.000); Gabiano (10.000); Giarole (10.000); Gub-
bio (30.000); Loria (7.500); Lu Monferrato (10.000);
Milano-Via Bonvesin (50.000); Mirabello (10.000);
Modica Alta (25.000); Montaldo (10.000); Monteor-
tone (50.000); Napoli-Vomero SDB (Il Autofinanzia-
mento) (50.000); Napolì-Via Alvino (50.000); Novara
(50.000); Novi Ligure (70.000); Occimiano (10.000);
Palermo-Sampaolo (25.000); Petrizzi (15.000); Po-
tenza (30.000); Rivarolo (7.500); Roma-Viale To-
gliatti (70.000); Roma-S. Cuore (200.000); Roma-Via
Dalmazia (100.000); GG.CC. Roma-Viale Togliatti
(50.000); Roma-Via Marghera (60.000); Roma-Ci-
necittà (20.000); Roma-Via Ginori (25.000); Roma-
Via A. Nuova (50.000); Roppolo (5.000); Salerno
(35.000); S. Cataldo (15.000); Salussola (25.000); S.
Giuseppe Jato (25.000); S. Salvatore (10.000); Si-
racusa (15.000); Terzigno (30.000); Torino-Agnelli
(50.000); Torre Canavese (15.000); Tortona
(10.000); Vigliano (5.000); Vignole (10.000); Vigo di
Cadore (22.000); Villanova Monferrato (10.000).
6.P. Crlppa • M.T. Gavazzl
LA LIBERTÀ
DELLA SCUOLA
Il DIFFICILE CAMMINO
DELLA PARITA SCOLASTICA
IN ITALIA
~ ~ . . leeRuemda;n"n (torino)
--~
J
ONDONUOVO
Il tema proposto, la libertà della scuola in Ita-
lia, riveste grande importanza ed è di grande at-
tualità. Da lungo tempo assopito per inadem-
pienze, carenze di buona volontà e disattenzio-
ni, dopo diversi tentativi il problema è esploso
a causa delle situazioni che si sono registrate in
altri paesi d'Europa, come la Francia, la Spa-
gna e Malta.
La libertà di educazione, come ogni proble-
matica che comporta un mutamento culturale
nel Paese, per essere raggiunta ha bisogno di
essere trasmessa da persone che prima cerchi-
no di conoscere e di riflettere e poi si impegni•
no nel difficile compito di sensibilizzare l'opinio-
ne pubblica.
Questo pamphlet di facile lettura vuole es-
sere un modesto ma serio contributo al dibatti-
to, e, ci auguriamo, un aiuto a quanti vorranno
assumere un simile impegno.
Gli autori
15/ 95

2.6 Page 16

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Spediz. In abbon. postale - Gruppo 2° (70) • 2• quindicina
BOLLETTINO SALESIANO
Quindicine/e di informazione e di culture rellg/osa
L'edizione di metà mese del BS à particolarmente de-
sunata al Cooperatori Salesiani. Direzione e ammini-
strazione: Via della PlaaM, 1111 • C.P. 9092 • 00100
Roma A.urello Tel. 69.31.341.
Direttore responaablle: GIUSEPPE COSTA
Redattore: ALFANO ALFONSO - Via Marsala, 42
00185 ROMA Tel.: 495.01.85; 49.33.51.
Autortzz. del Trib. di Torino n. 403 del 1& lebbnllo 1949. - e.e.
Po1tale n. 2·1355 lnt..tato a: Direzione Generale Opere Don Bo-
1co - Torino. - e.e.P. 482002 lntNtato a Dir. Gen. Opere Don
Bosc:o - Roma. - Per Cllmblo d'lndlrtuo Inviare anche l'lndlrtuo
precedente.
Collana~ - - - - - - ~
MONDO uov
Carlo Flore
IL TRAFFICO
DEI FETI ABORTITI
SONO USATI
PER RICERCHE SCIENTIFICHE
E PER PROOOm DI BELLEZZA?
e/led1c1 .
------
Sergio Bocchini
UNA RELIGIONE
VALE l:ALTRA?
TUTTE LE RELIGIONI SONO UGUALI?
ATTRAVERSO TUTTE SI ARRIVA ADIO?
e/lè di ci
leumann (torino)
16/ 96