Bollettino_Salesiano_195611


Bollettino_Salesiano_195611



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cope.rtina
Sua Eccellenza Mons. Montini, Arcivescovo dJ Milano, tra I giovani del llentro di Rieducazione di Arese
Si!mi0Mth11 111 l11ro COtli1•,~imu•: "'iou SÌ>IIUC) t•,1ftiTi. Bc•c·ellonza, filt(',hQ ~r Id ~Ol'Ì('(.} C'i h,t r1•l1'1t1lli 0 Ull
trlb111rn.le ro11du11nutl: •1>csso tu 1le1Jolozz11 In nostl'll ,•1ulul11: 1111,i~i so1111orl' ,,; m11111\\1) l'nllc!lo. Allu •••noia di
1)011 HosN> nhhi111110 ri1rornlo 111 YhL h1101111 11!-I do,·erc lll'llfÌl':tlo mmi gioru,1 111•1 luhm:1fodo ,, 11~11,1 s,·nolu"
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posta du Jtalia1,i i I\\1unti Sarrnicnto, ltuliu, t' ~coperto nu,wt.· tt•rre
il volume narrn 1 urte le.- spedizioni, sn:dia i .s iskmi di monHtUrtc ohe si trt.n.aJzattù Ira il ca.naJc lkal,?ll'
,_•d il ;ieno dcH'Ammirac,liato. tocca l1: 1:mle p1l1 sperdute: del Pacifico fine, al C'Hpo 11nm e nelle piu.
nun· oncntnt 1 ddl'l.sola c;rnnde Terra del f'uoco. C'è un con1plctn -studio ètm.o,gn1t,c:o ~up_h lnd1 dcl-
l'nrc1pelago l'ucuhmo, u111co Jocumt.·rito di valore rhc.· rimane su tre razze 01.t~• :-;t'ompar.se1 la razZtl
d~1-l'li Ona, Yà1n'1na e .-\\lac11lut
E insomma 1m [ihro -d, nvvinçt.•nte culluta sc1cnti6c:t e geogru6cu
LUU·
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~foni, aJ)a Danirnarca lie.ia àl passato, alla Sv,•?:ia <1lt.;nnzz.ata <lalla drnn;:o;tfa dt->i Premi '=obel, alh-1 'Jor-
vc~;n rieca di fiordi. Le 1mn1eon~c t·t.•jlioni dP-lla Scandina"ia, ,I Circolo PolarL Arlico, j} rnartiTio d1
Na1 vtck, le lotte. segrete tra tfJmmimdos in~le:::,;.1 e paracaduti-""t1 tt>df'schi t!d ntrr, epfsndi folgoranti da-
ranno al le-nor~ la scns.a.zmne di c:.:;scre -presente nl racconto
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1.3 Page 3

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ORGANO DEI COOPERATORI SALESIANI
ANNO LXXX · N. 11
l ' GWGNO 1956
.1ltte1ito a no11 farti male
Dopo una settimana di studio o di lavoro, la <lomenica rappre-
senta per i ragazzi un'evasione. Una lunga dormita al matlino, un
pezzo di Messa, e al pomeriggio ampie suorra.zzate in motoscooter.
Papa e mamma salutano i loro giovanotti con un amorevole <• diver-
titi, figliuolo >l e poi, non più uditi da.I rampollo che già ha dato esca
al motore, soggiungono indulgenti: <• Attento a non farti male,,.
E tutto finisce lì. Anzi, tutto incomincia.
"Attento a non farti male >L Ci si preoccupa del male del corpo.
Quanto al male <lell'anima, poco ci si pensa. Fuori di casa. che
fanno i nostri ragazzi? Quali compagnie t'requentano e quali luoghi
di ritrovo? Si formano a poco a poco abitudini che avranno con-
seguenze per tutta la vita. Gradualmente si opera un distacco dalla
famiglia che non è solo fisico, ma è allontanamento spirituale: scap-
patella che si tenta di giustificare in nome di false autonomie e mal
concepite libertà. ;\\fei momenti più crìrici dell'adolescenza, il ra-
gazzo incappa nelle maglie ùi una promiscuità pericolosa. E i ge-
nitori... stanno a guardare.
Più tardi, quando non , i sarà più nulla da fare e il giovanotto
si sarà formato una ,-ita senza il loro responsabile intervento, for::e
piangeranno. :\\la saranno lacrime tardive. Oggi sembra loro che
tutto ciò non possa succedere, mentre invece è una realtà quoti-
diana e sempre più preoccupante. Uomini di governo di tutte le
nazioni hanno richiamato e richiamano tuttora l'attenzione sul-
l'e.rQdo domenicale dei giovani, sul divertùllentv dei giovani, sulle
letture dei giovani, sulle loro compagnie, sulle abitudini che con-
traggono... Ma la farniglia, più direttamente interessata e respon-
sabile, che cosa fa e quali iniziative prende?
---- ~~--
~ ~ : : _- --
DisinteJ'e!;se <:olpe1,;ole
E questo è un argomento suJ quale i genitori sono dnamati da
Don Bosco a coofJerare. 11 Cooperatore salesiano deve soprattutto
mirare alla salvezza della gioventù, e ili questa gioventù cla salvare
fanno parte in prima linea i figli.
Quando Pio XI emanò sull'educazione della gin\\'entt1 un'ent1-
clica rimasta famosa, riferendosi in particolare ai compiti riservati
ai genitori, disse: « Abbiamo due fatti di altissima importanza: la
Chiesa che mette a (lisposizi(Jnc delle famiglie il suo ufficio di
maestra e di eùucatrice, e le famiglie che corrono a profittarne,
e dànno alla Chiesa a centinaia e migliaia i loro figli ,1. Si tratta
dunque cb una vera e propria coopera':,ione con la Chìesa e con
:!01

1.4 Page 4

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chi agisce in nome della Chiesa: così Don Bosco
volle gli autentici Cooperatori salesiani, e di
questi disse che erano sinonimo di buon crisria110.
Orbene, la Chiesa ha dato direttive precise
in fatto di divertimento. Prendiamo ad esempio
il cinema. Il 29 giugno 1936 il Papa .Pio XI
emanava una lettera enciclica impartenùo ùiret-
tive su questo argomento. Tra l'altro costituiva
in tutte le nazioni dei Centti Cattolici Cinema-
tografici co1t il compito ili ùiffondere segnala-
zioni d0\\'t è imlicato quali film sono \\'isibili e
quali sono Llannosi alla cosCJ.enza cristiana del
popolo e specialmente dei giovani. Disinteres-
sarsi ili queste segnalazioni è colpa, tanto più
l'\\'ÌÙente in quanto si tratta di norme emanale
per direttiva pontificia. Lo stesso dcve dirsi per
la televisione.
Che un ragaz:w Frequenti il cinema senz-a che
i genitori si preoccupino ùi collaborare con la
Chiesa, controllando se una determinata pelli-
e cola \\·isihile o no, è un si.:gno di raffrt:<Ma-
mento cristiano preoccupante. Ci<'> rnm devc 1·e-
r:ificarsi nella famiglìa del C<>Operatorc salesiano.
Al contrario, questi va in cerca dello spettacolo
morale, lo sceglie con cura, e se non ha la cer-
tezza delle positive qualità <lei di\\·crtirru:nto,
non lo Consente ai suoi figli per il male che ne
deriverehhc, cosi come cercherebbe di impedir
loro una gita pericolosa e superiore alle loro
capacità. La 1ita dell'anima dei figli non gli sta
meno a cuore della loro vita fisica.
~ei riguardi della televisione il problema è
ancor più vivo perchè 1:ssa agisce in seno alla
,;tessa famiglia cd è a portata di tutli, persino
dei più piccoli. \\nche per essa esistono segna-
lazioni prcventÌ\\'e, le quali non fanno che con-
fermare quel vivo senso di responsabilità che
deve scrnpn; ~uidare e ispirnr<- i genitori cristiani.
Mi'! non è ancora tuLto, per i genitori cristiani,
l'aver asi:icurato ai figli lo svago sano e onesto.
T1 clivcrtimento in genere, e io particolare il
cinema, l11 radi0televisione, lo sporl, hanno un
bell'essere densi di contenuto morale, se poi
non vengono sfruttati sotto questo aspetto. L'in-
dole superficiale e volubile dei ragazzi, in ge-
ne nere, non sa avvertire cogliere alcun insegna-
mento da uno spettacolo, e il più delle volte si
limita a subirne l'appassionante avventura. Ac-
eaclc inoltre the certi divertimenti possono es-
sere huoni o cattivi, secondo l'interpretazione
che se ne dà. Avviare alla valutazione e allo
sfruttamento della scena. dello schermo, dello
sport, è una necessità <li oggi. Se papà e mamma
sono presenti con i loro ragazzi a una rappre-
sentazione o a una proiezion~, possono essi
stessi metterne saggiamente in rilievo gli aspetti
migliori e più utili per l'esperieru:a r per la vita
del loro futuro uomo. li divertimento, senza
perdere nulla in bellezza, acquista allora un
senso educativo. attua così ciò che auspicava
Pio XI quando nella citata enciclica si augurava
che gli spettacoli diventassero fonte di educa-
zione, grazie anche 1• alla premurosa cooperazione
dei padri e delle madri di famiglia consci delle
loro responsabilità,,.
Cl)npcraziooe da attuare con sollecitudine e
c1>n q>$tanza, -perché con i giovani o si arriva a
tempo o non se ne fa nulla. l.'insidia i; prts1.:nte
e attiva. Per fare un esempio, nel p1·imo trimestre
del i956, avendo il C('//fm Ca/folico ('i11mwtogra-
Jiro italiano preso in esame T rR film, ne ha ,;te-
nuto hcn 102 non indicati per la grovcntìr (di
cui 65 con clas-sitìca negativa anche per adulti),
e: solo 16 passabili, non senza talune risen·c, per
tutti. Da,·anti a questa situa1.ione occorre aprire
bene gli occhi: il pericolc> è costante, e un solo
momento di trasc.uratez;,,a o di disattenzione
potrebbe essere fatale.
Non hasta dire ai nostri r<1gazzi: << .\\ttento a
non farti male ,i. ()ccorrt' anche metterli nella
morale impossibilità di commettere il male, di
approvare il male, di divertirsi del malt:. Questo
I:: il compito Jei genitori che stntono la loro
responsabilità davanti u Dio.
- - - - - - - - - - -- -- -- - -- -- - -- - - --
1
1 pet' i Pelleariui
al Sa11tuurio cli
GUIDA-RICORDO del Santu:,rio di Marta Ausllla1rlce e della Casa Madre di
Todno-Valdocco: un bel fasci<:olo dl 32. ("lagine~ tonnato 12. > 20. in rotoc~1lco a
due c-.olori1 con un centinaio di Ulustrazfoni.
Indispensabile ai pellegrini e urile a chi. non polcnclo rtcarsì a Torino~ \\luol co-
nosc~re i luoghi sa~"T.i snlesfaoJ
Una copio L. JO • Sconlo dei 25 t_1;► ner roo copie
Mario Ausiliatrice
e alla
Casa Madre di
BUSTA DEL PELLEGRINO ai Santuario di Maria Aw·.matrlcc.
Contiene: un~, be!lla immagine-fo10 della Madonna di Don Bosco Cforn1aro 20 x 15)
- Guida•ricordo Ooo Bosco e le sue Opere . Missioni salesiane - 8 canolinc
(soggetU mlsslcmari, Santi salesiani) • -4 cartoline-loto salesiane . 10 ìmma!Pni
sacre. La b11Sta: L. 100.
Oon Bosco
Rivolgersi all'Ufficin Propaganda: VIA M"rla Ausillatrlce 32. - Tori-no (7Tz),
:!02

1.5 Page 5

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,\\TPI ceute,w,•io
dellt, " Storin lf'Itali<f "
il
e<ipofln,01·0
di Don Bos,·o
~rentre nclle alte sfere dellu critica storica si prendevano d'ru;salto l1iblioted1e e art:hi\\ i ver ùare
agli Italiani coscienza della loro stòria, più in basso, al lfrello del così detto popolo, si voleva cl1e
quest'ultimo conoscesse se stesso, le proprie tradizioni, la propria storia perchè fosse più consapevole
e perciò più completo il risorgere della coscienza nazionale. Arioda.nte Pabretti (1816-1891) arclwoJogo
e storico, divenuto poi profes8ore <li archeologia all'lTniven;ità rli Torino, nel 1 842 lamentava clte
non ci fosse una storia d' ltalia rla mettere in mano al popolo dicendogli: leggete'
Xel T833 Carlo Alberto istituiYa la Deputazionf' di Storia la
prima in Ttalia, ritenendo ufficio di principe favori.re gli studi sto
Un bastone di Don Bosco
rici per la propria gloria e quella dei suoi surlcliti; e nel medesi1110
anuo la cattedra 11nfrersìtaria dì storia d'[talla.
Per effotto cli tali istituzioni, della legge organica del 18+6 sulla
Si conserva in uno famiglia irlan-
dese un ba~tone di Dl)n Btisco, come
un'insigne reliquia
Eccò com'è andata la cosa Il gio-
,,ane irlandese BernardoRetlahan era
venuto a Torino f)er farsi sacerdote
salesiano. Dopo la ,ua ordinazione
1struzione p1tbblica e clei programmi successivi le storie cl'ltalia
si moltiplicarono ad uso delle scuole, ma la slmia « (la legiere ~.
quellA che si voleYa mettere in mano nl popolo, non c'era.
Questa desideratissima storia cl'lt.alia fn la scoperta di Don
Roseo. il quale co.l suo felicissimo libro ha saputo far amare ai fan-
dulli, agli indotti. agli umili, al popolo In slori11 e la storia d'Italia.
Hgli scrisse la storia <• da leggere >l allora e dopo uu secolo per l'in-
sacerdotale stava pèr recarsi in pa· fusm•i elemento perenne.
tria a celebrare lo sua primu Messa,
quando ricevette una tri~"fe notizia.
S 110 padre avev<1 ai,ufo un incidente Centomila esemplari
e non poteva camminare; perciò non
sarebhe stato presente alla prima
Messa del fìglio. Don Bosco accom-
pagnò il novello sacerdote alla sta-
zione e primo d, congedarsi, dopo
un momentQ di rif/essionf, gli disse:
La prima edizione usci nell'ottobre del 1856 dal Paravia in 2500
esemplari, bella e corretla edizione in r6° di modesta mole al prezzo
di lire 2,50. Era co.rreò.ata di mm cartina d'ltaHa i11cisa e colornta
ai confini dei sette Stati, sn scala in leghe comuni e soblia n.omen
<<Guarda, Bernardo, prendi questo
bastone e dà/lo a tu() padre e vedrai
cl1e potrà venire alla tua prima
Messa,).
Fu 11nu vera sorpresa per tutti veder
arrivare anche il padre, che sapevano
in quali wndi::.ioni si trovasse
Anche per il rimanente della l'ifa
egli oatè cammi11(lre sempre ccli'uiuto
del bastone di Don Bosco. Don Ber-
nardo, partito per l'Ameriw. faceva
frequenti raccomandazio11i a/in sua
famiglia di conservare gelosamente
quel bastone, perchè 1111 giorno sarebbe
clatura.
« Per sentire - scrin: il diligenti!1si.u10 1]011 Alberto Caviglia
il Don Bosco della storia 11' Ilalia, bisognerebbe leggerlo in questa
eclizione semplice, chiara, p11lita riposante corue la sua parola ,i.
Con i suoi lihri sott'occhio - un'ottantina rl! opere accertate.
delle quali alcune di certa mole - non Bosco abhozzava i snoi
capitoli dettandone la stesura al chierico Michele Rua r qua.derui
clella prima dettatura (urouo poi ricopiati per la st:nupa; e a tal
lavoro, çompinto i11 casa Roasernla nel palan.o Paesana cli \\'ia
Consolata 1, prestò la sua çollaborazione il giovane l\\Ielchiorre
Voli, poi sindaco di TorfJ,o e senatore. Quaùemi e copioni erauo
stati sottoposti all'amichevole revisione let.tenwia del professore
don Pif'tro H1maucli, gia sno insegnante cli nmanit?i a Chien. ù
comiderato come una vera reliquia.
li signor Redohan wima di morire
affidò il bastone di Don Bosco ql figlio
maggiore, che ore, /_o conserva come
un prezioso tesoro di fami/;lia, e la
gente del luogo lo chiama Il bastone
pieno di sterline d'oro, tanti sono i
buoni effetti offen11li mediante il
suo contatto.
lavoro in ho7.7.e era passato nelle mani del celebre filologo e orien-
la.lista abate Amedeo Peyron.
Il ministro della i.~tmzione Giovanni T.anr.a eorrferl all'uuto1·e
il premio di lire millP e ne annoverò il libro tra quelli rla distribuirsi
in premio.
Alla prima seguirono, entro iJ breve spazio <li cìiciassetle au11i
(18.56-r873). ben ott.o edizioni. L'ottava si le.9SE' in veutiqualtro
listan1pc fino all'<.'<.lizione critica cnrnta da don Alherto Caviglia
20:.J

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~ usl'it;t nd rq_{ I• Con questa ultima sarebbero quurnnla trn cdi
zioni (' rìsuunpc: c.:, calcolando in rm:<lin i500 cotiic pN e<li1.ione o
riswmpfl, si olticne la cifra di centomila esemplari ùiffusi ne-I mondo.
Consensi unanimi
I periodici t>attolici L' lr111,111w <li rorino e La C11•1/t,ì Gallol,w
ne focero subito entusiastiche r,:çc11,.1011i.
li ;\\Jinbtro Lanza - .-111, poi fu Presidente riel <•.'011~1~1io élal
rlll><) al 1873 aveva moslruto 1wl 1 ~.i7 desìtlerio che il lihm ,·e-
uisse adottato nelle scuole goventntivc propouenrlo la mutazione,
che 11011 venne accettata, di nlnmi periodi.
1·11 ispclton: delle scuole lnµl,•si il dottor Morvcl il <111alc.: rog-
gioruava pcriocli=ente iu Italia, trntl1iss~ nel t X~ t In C:./01·u,
d'lta//11 in iui::lese; naturalmc11t... d omette il capitolo sul potere
temporale <lei Papi, ritenendolo ormai ,;rtualmeut{• un anacro-
I 14 Ylncllorl della gara C"'lcCbJMICù IYOltasi lr3 I 1000 11ovun1 dello
Qua "Don Filippo Rinàldl " dl JIONCKONG. In una i.-u,n1 J:IUnh al
f>orriroro, ,hlla Su,rekrui J1 Sto!<> d, S,u1 "i~nlllil si le11J!e:
ru11 fu R'"" tntrdJulicd d1 cui fu Ju/J lt Itera ~ le t11111.eiJt Jnt<1;:r11fit dJ11110
no11:111 11/ Sa1110 P11d,r, lo :e/o Jr, figli ,li />011 lìosru, mìss,untin 11dlu Cuw.
h11 trat,:.:o1111 11n,1 1111zialiva ,1J1wntnl~ rJ/ird<< ,11 tim dt'lfittrflzionr- 1r/1f1111s,1
d,./!" auru nllt, ~ dl'llu qunlr prrtu.t1to /r, .~·"11111,i Sw1 nr:amrntr S, tmnpùue.
nismo l' adult:u1<10 il resto alle çrL·deuze antipapa i ùcll:t .sun 111:1-
zim1e t'ic'1 11011 diuùnuisce il ~no 1111:riLo di a,·er pnwurato In co110-
sc1:11~~-i tlt·ll'Ilal!n al popolo m~h:sc sl•rven<losi ùell'operu ,li lJon
Bost·o.
Xi,·olo '1 m111U<1R'O ue parlo l,i,·ore,·olmeute nell' l st,tulote il
.w ut>veml,re Jcl t /i59, e la ,.1111 ren:nsione ,-enno: riprrnlott'J ùa
L' Irm1m111 rwl mnuero l 10 ,lrl 111ctlcsi1110 anno.
Fram•t>sco l'era, b-pettore scolastiro m Tosc.ma 111s1glll' edn
catore pl:'r il qnale la llili.,rira era, dopo la religìone, l'erc,liltt phi
cospkw1 e fl•1•<>111ht ùi open· ~r~udi d1t• ci hallllo lnsl'into i nostri
avi si vah·vr~ 1h•ll'operetta di noa Bosrn per fare npprl•n,ll re ai
i,t:Ìovaui bclll' ,. pulitamentt' I.i liugua [tnliana.
:---on 111nnd1 11n'acca11lta i111-
pugaazio11e gionrnlìstica lltt.ratu
dal 18~9ul 1881'!. Aueorauel 1<11 I
al <..'nnsig-lio l'omu1mle cli Torino,
rlisculen,losi rlel contributo clel
1lunicipio all'crl'zione del 1Io-
numcnto n I>on Dosco, il
prol (o,-tan1.0 Rinaudo, affo.
zionatis.~imo a Don Bosco, do
Vf'tle ri11t11zzare le insinuazioni
del Consigliere aal iclericnle Din(J
Dini.
g poichè 0011 BO,";CO aveva
dl"tto l>cnl! tletrltalia dd '18 e
del '.511, trattandosi nel H)OX-910
del riconoscimento giuridico
di,Ua Società ~alesiana nell'al-
lora mcmnrcllia Auslro-Unga-
rìt'a, funzionari fedeli!;sirni die
rlero ri~poste siu).\\"olari ispirate
dalla difficlcn;,,a verso lo spirito
italiano cll'lla 'l'/rirw d' llt1/i11.
Le finalità di on Santo
~lucsto lavoro di Don no,.ro
è· 1111a compilazione pensala
prima a s,·opo morale, poi cli-
1fattico pllr In 1-1,ioventì1. I gio•
,·auctU, come si esprime lui,
non su110 i fam;m/l1, ma gli
aduln,01/1 dai cloclici anni iu
su, il ,·ui s,·Uuppo psichico è
cosa ben ùh·crsa ùa q11cl10 di
uu fanciullino T"na òelle 111an-
d1eyo)i:u:e della ped~o).,,;a di
allora Pru qnella di co11fi11arl11
alla sola priuta età. La pcda•
gogm dt•ll'ndolesceute no11 è
meno dillìdlt.: cli quella rlel fa11
ci ttllo; ])011 BOS<'O i, lo SfX-cia-
lista 111:'lradolc~ccnza.
l pri,wipi ddla morale sto-
rica, t'OIIH.• la l·oncepisce Don
llos,•o, sono i seguenti:
1) I11t>1nt:ibilita tldla Re-
ligione ,, <lei Pontificato Ro-
mano, co!lc snrre a cui co11tra-
sta re o fnr dni111O o ingiuria è
sal'rilcgio l'St'mplan11e11tc ptt
nìto dagli ,-torici castighi tli Dìo.
:.?) I.o giusti1.ia cristiana,
che ,tisappr<wa la ribellione
alla patri:i e alle legittime an•
torità, le oppres.<;ioni dei po
poli e ,lei pkcoli.
~) li scnti111ento che alla
guerra, pur sl· non è w111prl•
un castii.:o ,li Dio, ma lUlll

1.7 Page 7

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dma 11ecessità, è sempre pre-
feribile la pace.
Per quello che ri!(uarda la
moratilcì uell'esposizione dei
fatti, Don .Bosco esige veracità
e riserbo. Quest'ultimo gli sen•e
di criterio nella scelta dei fatti
e nell'esporli.
:::-J"ella ,Lln•ert;i7rza premessa
dall'Editore alla q11mla edmDne
del 1866 Don Bosco esprime
il desiderio di porre tra le man.i
nei giovani 1111 lihro che avesse
queste quattro qualità. 1) ve-
rità storica; 2) sana moralità:
3) rettitudine di giudizi; -1) pu-
rità della pat1ia lingua
La C1viltr1 e attnl1ca nella re-
censione del rt-16J segnala questi
rinqtte pregi rlell'opera di Don
Bosco 1) veracità dei fatti;
2) e-opia della materia; 1) ni-
tidezza dello stile: I) simmetria
dell'ordine; 5) sanità perfetta
di dottrine e di massime mo-
rali, religiose e politkhe.
Xotevole nella hmga rece11
i;ione del Tommaseo la consta-
tazione dell'ordille e ilella chia-
rezza, che, diffondendosi da tma
mente serena, insinuano negli
animi giovanili grande serenità,
e della saviezza di riguardare
le cose pubbliche dal lato della
moralità privata più accessi-
bile a tutti. e pil'.1 proficua,
eh.è voler fare del giovaru tanti
uomin.l di stato è pedanteria
non sempre innocua.
1, Posso accertare il lettore -
serive Don Bosco nel .fissare 1o
scopo e la divisione della sua
Storia d'Italia
che non
iscrissi w1 periodo senza 1·on-
[routarlo con gli autori pm
vicini al tempo cui si riferi-
scono gli avvenimenti. Kep-
pure dspann.ial faticà nel leg-
gere i moderni scrittori delle
co,;e d'Italia, ricavando da cia-
~c1mo quello che parve con-
venire aJ mio intento. Ho fatto
quello che ho potuto perchè
il mio lavoro tornasse utile a
quella porzione J.ell'umana so-
cietà che forma la speranza ili
un lieto avvenire, 1n Kiovenli1.
Espone la verità storica, in-
sÌllu.are l'amore alla vìrtìt, la
fnga del \\'lZJO, il rispetto al-
l'autorità e alla religione fu
lo scopo finale di ogni pagiua •>.
Genio precursore
l)on Bosco scrisse la sua
Storia d'Ila!rn con sent:in.leuto
di piemontese e con concetto
di Italiano. Quante volte gli
:ifug-gono dalla penna i nostri
soldati, i nostri paesi, i noslr-ì
augnsti monarchi, le nostn- belle
contrade! r;Italia, quaurio
scrisse. era ancora frazionata
in sette Rtati e nell'undicennio
1848- 1859 il suo c;tesso nome
era parola scotta11te e com-
promettente.
Ma Don Bosco hrava1ue11Le
e per il primo scrisse per il
popolo mta Storr11 d'Italia di-
videndola in quattro epoche·
lla/1<1 tmtù a o p11uana, I talirr
crist1una, Storia del Medioe-1•0,
Storra mvderna. 1] suo concetto
era che c'è nna sola. Jtalia e
questo 1o pensava e lo scriveva
quando i magni storici disputa-
vano di dove prendere le mosse
per ~rivere la Storia d'Tt.i.lia.
Si pensi che nella prima re-
censione della prima St,ma
d'Italia, recensione del r857
qu;mdo Cerveva la di,;puta tra
unitari e federalisti, e l'Italia
era nel pensiero e nel cuore
cli poehissimi, la Storia d'lta/·1<,
di Dou Bosco iliventa lo studio
delle vicende rlella 1, nobilis
sim-a penisola )►
Dopo il ·59 si è fatta l'Italia:
Don Bosco con la sna narra-
zione si arresta a quella data.
lllB gli a,0 venimenti che si in
calzarono dopo, 11011 hanno
modificato i suoi appre7,za-
111e11ti e anzi hmmo cauoni:1.-
zato il suo coucctto d' It.-ilia.
Piemontesi, Italiani. Cattolici
possimno leggere ancora oggi
con profitto il libro giovanil-
mente fresco, scritto cento anni
fa da nn Sant.o, che per cou-
siglio di un altro Santo - Don
Cafasso - scrisse per la gto-
vcntt'1 una Storia d'Italia, in-
vece clw un metodo per con-
fessare i giovani.
I
Q
PI
Il giorno r8 marzo, Dome-
nica di Passione, si è chiuso
il corso di aggiornamento
catechistico tenuto per i
Cooperatori in Valdocco. Era
incominciato l.u prima do-
menica di Avvento e non si
era interrotto neppure per
il freddo eccezionale.
Gli argomenti furono tutti
di stretta attualità, specie
sulle ere!jie dei nostri tempi,
sui pericoli che corre la
fede negli ambienti di la-
voro. Ottima la corrispon-
denza dei cooperatori.
Una prova del buon frutto
di questa scuola.
Il signor Francesco S., fre-
quentante il corso, tiene un
banco di frutta a Porta Pa-
lazzo. Gli si avvicina un
protestante che, colto il de-
stro, gli mostra una Bibbia
dalla copertina vistosa. L'ot-
timo cooperatore già salu-
tarmente prevenuto, la re•
spinge con energia.
- Ho già la mia Bibbia.
Non abbia timo.-e
esclama il tentato.-e - la
prenda pure, non ci sono
imbrogli. E perfettamente
uguale alla sua...
- Se è uguale, perchè devo
prendere questa ? Mi tengo
la mia - tisponde pronta-
mente il si~. Francesco.
L'allro non si per vinto.
- Vedo che questo non è
il tempo di discutere, per-
chè lei ha da fare. Verrò a
casa sua e ne parleremo.
A questo punto interviene
energiCllJTlente la moglie, an-
ch'essa fervente cooperatrice.
- Si guardi bene dal metter
piede in casa mia. Non
voglio che i miei familiari
sentano certe insinuazioni.
L'eretico non se ne va. ll
sig. Francesco taglia corto:
È inutile che insista. Noi
saremo sempre fedeli alla
Chiesa Cattolica.
- Ho visto tanti cattolici
esclama l'eretico - m.a
pochi con una fede decisa
come la sua.
Il sig. Francesco estrae dal
portafoglio il diplo.ma di
cooperatore salesiano e lo
protende sotto gli occhi del-
l'eretico propagandista escla-
mando:
Questa è la mia fede.

1.8 Page 8

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Padre Semeria
•.• I Sah,•si,mi, <n·cline ~enu1wuh' 1wo,,, ,j_
dcnziak, \\'('nnto <1uando eulravan10 ucl
c•ielo d1•1la ,,jta c•ivile 111odc>rna. e bi8o-
gnava pcvè, evangelizzm·li, i 1li<>coli h<ll'-
UhC',;;i ,, oli operai lliù se(•lli. L',\\_post.olo
di questi clue inondi alloNt a.llioranli alla
'\\Cita ec•onmniea, sociale, politica, ìu Don
Boi-c·o, pe-.· n1ezzo dei suoi iiflli e delk
:--m• figliuole. l'erdù l'Ortliue 1u·es.- il ra-
pido e 1nil·abile s,•ilu.1lpo che lulli cono-
schuuo... e diveune ,nondialc. \\tfec-ehì
da11pei·lullo: Uon Boacc, :,,l'gui con I(• ,.ne
ìal:u1gì ispfril uali l'anuu::ala ◄h•I l"ic•1nonh•
in Italia, e 1rnì dc•U'lla.lia nel mondo.
I f-ialt>siani sono il solo g1·aud1• orcii IIC'
ilaliano C'lu• ahhia an1lo nc•l SN·t1lo ,1-x
una P8JllUtsionc• 111oncliall'.
P. (J JOV.\\1' ~ I ,,i;~n,;!t l ,1.
nel ricordo dei Salesiani
\\'1·11 tic·inque auui t i. il l.'i 1uit.rzo Ina I. n1ll!'i va,
:1 i'l-pu rani,m, in imo doi moi(.i Orfanotrofi rltt lui
f1111da 1i Jlm' gli orf:i.Jli a,,IIH, ,gr.::mÙt> /.(11ùl'rll ,i<J I
l!ll!i ,~. il l'a,ln· C:i(1varu1i ~,imeria, Bnruabita,
1101110 ,lì v1ùn1.11 i1•.;1, a.l,t.i,,i1 ,1. ornimo ~acro. cu11-
l'1,renziP.rP. ~til'illot\\', r,1pp"llauo a.I ('otUu11do !:In•
promo <li Lnigi ( ';1donlfl. <• " :--<>rvo rl.l'l;!li Orfani"·
l)j ,pw;;to zolunl,11 Ba1·1111hi(a i :--:ùe,;iu.ui tl'Uali:t
" 1lel1'1~~11wo l,o,1~01·,·:11111 h1 piì1 ~.t,1 :L meUJcn-iii
p,'r l':Utrtto vivi~~inw 1"11e portava a Don Bosco
n nlle ~nP i~tituzioni. pN l'n 1nieizin fratc,r11<t cho
l'nniva u molti 110~~.-i confrnlelli t' per la pr{}zi1,si1
opflr.l di hl>!tfl 11)11, Egli COH gt•utilti 1•011,lisct¼O·
1lp11z:1 :t('i'tiliavn rii rompitim tt favon, tloi nostri
giova11i tutto lo folte cl,n 1-(li si offriva l'ocn18ione.
E1< ullievo dol 11,,~L,·o \\)r:1lnrio fe.;tivo .~. Lui!,.(Ì•
ili Tmi110, ,;i gloriava 11i 11.vr.r ,·m1n~cinto Dou
Hvti<'<>, di e~,;!lrO !<tfl1 o ae,(\\;'ll'<'ZZH 10 e hc•u<-11lerLo
do.I :-;rutl o. « Lo ricor<1o - fil'fivo Hf'l volume
I 11ti<'i rir·ordi (11·11/l)ri - lalf• q11,LI<> i\\JtUl":l ut>l $liti
rif;)"lll,fo 1·l1tsEliPo: ln ;,fe~~n po~iziom1 flella bral'cin
" •h•llo 111a.ni. io ~te~~o 8orriRo h1l()no ili uomo ohe
,rnrn i fonninlli. Mi disi;o po<"h<' 1>arole l111oue.
1,1i 1·.:1r11r.:,;,1, 111i h11ncllis,i1• ,,.
!l11n11,lo 1wl l!llfl Pnflr<· i'-1'111eria fi>N1 ima ~m1
farno~11 1om·nfo ,li confot•f'nim iu .\\m0ricn, 1·lt!'I
2h penniso di ral'eogliew o·tfort.o 1rntlfoient,i per
:1ffronh1w lf' pri11,o in.ttent,i ;:pes<' n.i;ll'Oplll':1 Na-
;,,1011al" ))P-1' il ~1<17,zu_giorno, il R1·1 f,ore \\l11ggior('
Don 1':1nlo Alhf\\rn gli sp:1 ln11cavt1 frnt!'lrnament,e
tutte le porle rlello l':.iso snl<',8iano cou i~u,.,,~ta
i!ll Uff/1.
f'ari.~~Ìlllf/ /)irf'llore,
'Po,•iuo. 5 no,·e1uhrc 1910
l"r11111s,•1 -~••11:::11. d11/1hio, se non rii prr$1111::n, ('e,rtn-
111/'t1le 11cr /11111a, il Po,lre Se,11Ni11, Barna/Ji(a, il
1J·11t1/1· in oy11i tempo /11 $8mpre 1111tlco (li"/ R1,fr,çfrtn1·.
Rql.i, 1111111i/,() 17i fru•orf.1•1Jli~.,i111P ~0·1111nr,11lali;:;ie
l/t1(:h11 dn Noma., 1•i11tlP 11er1li '-;/nl-i Uniti. /l'I! gùi
,,Itri fi11i. w1r1tt prr 1•er1·an· <1i!(l1J r,r/ 1,11'0711'1"(1
" ,·ui si 11 drt1irat11 in /111•0,·c t11·r1li n,·fr111i ,li 1111rr1·(1,
, ili //i11m111 i l1i11qgno8i di r1R8i11te11za {i11i1•a Il 11umtle.
l~yli seii,za fn.U11 1'1'1'1'à drt Il' pei· 111f11n11a:sin11i e
/>I'/' 11//ri /Jisn(f?tf. Di /'/(Ore /(J l'llCCOIIUfl(,/(1 (17/(t t,u1
h1111tà. De.~Ìl/l'?'erei r-/ie 11oi (11.tti l'i JN'/•~/l!Rfe 11e1·
1111r~11/o r,li rwtes~~ m·1·or1-erP. .lfi 1>iw•11·rrl1/Jp clic
,·qli ,•on.~irlerasse le ('n.ll'e NaleRiane comi'. Oa.~P. del
h't1.11 Orrii11<', e lrm•ff881' 111·,·.,.w, ili loto q11e!fli ailuli
rl,1• merita l'0/1r1·11, til'r e11i lfll'nm 1•1111 l1rnlo ~·e/(1.
f'olyo 1'1u·1·1ui-011e per 7inrgei-c i mifi 11iù rr(fet-
t,wsi saluti n lntti i. rmifratelli.
l,u-oro s1111m rii 1111i !~ 11iù 11/J/11111da,11ti /1enedi-
zim1i riel 8ir,11ore, e mi •raf'1•11m1wd11 11/lr l'/IRtre
O'l'(l!:ÌOIIÌ.
tr_I ./11// {1/1/ it•'{/ ÌIl Oe8ÌI Uri sto
Ha.e. PA11r,O àT.RETU
l'u ri,'1ll'Clo tlr.l h11011 Pr11lrfl VÌV(' t11tlMa, liti•
1"1lt·a101·i11. D11r:wte la prima gunrra,, t[ll:mclo ~i
trnvnvl.l a Torino rnppPllano dello Stato Map;-
1,,,ior() di (';H101'11a. l.'nmpariva, 1lg1ti ~(Ira 'lllÌ dt1·
ra,uto le on1,1,io11i. Tnt('lrrogato p<'r1.1l1ù, rispose:
Vengo 111) a~c.nlt;11rr. J,, Rwml' No/li rli Don
Frnnc.esin. Voi n veto in luj un prozio,-o tosli-
n ,ouin cll,I \\'m,fro pm,sn,10 ••·

1.9 Page 9

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Esercizi Spirituali
pet· Cooperat<>,·i
PIKilJ/l\\'TE
A<.-q lli . tlal :211 al 22 !{i tt101t1.
ToJ"inn . ViJJ1l :c;n11ta I 'nwt• • dal 28 ~iu.Lt·no
al 1o h1glio.
Torino . Villu H. \\"inct-11110 ("1111.1 (•ollina)
clall'll nl 15 agosLn.
Oi·ta CNovarn) . \\'illa Pin • 1111\\ :H a~l1Ktu
nl -I '<f'tLlmbn,.
LWI RI.\\.
Gt-nova . Villa 8. f~nnr.io. dal IIl a,I I!) a~o,,to.
LOMBt!RDJA
Caraval«' (Van"~è) . dal 3 nl 7 a,g-oi;to.
Castelnuovo rouliani (l'iaceuzà) IJnl-
1'8 al 12 a1:ro~to.
'l'OSCA...'\\!.l.
\\Ia....ina di Pisn . pl'llK~o
dal 1o al 4 f\\erlRwl1re.
1)11le,da11i -
.MARCHE
l.oreio . tli.1 111 u.l 4 settembre.
LAZiu
Galloro (Rurua) Ca,m pPr E~l"rdzi « :Sa-
t·1·0 t·11orP• - 11111 al ii RPttPwl1re.
,-;A1WEr~NA
Cagliru·i - l'u~;i, [H"r E><en·izi , t ri~t" Re.~
• <lai 22 ;ti 25 .,.et.u•mllre.
ITA f,TA \\lER UJLON.iLE
Cist4•1·1ti1 Lo (Brimlisi) . dull'?{ :i I I 2 a,l.('O~I o.
CastclJaUllllaJ'l" (~ :,1,oli) tlal 24 ul 2H ag<H<tn
S4WrT•alo (Cntanzarn) 1lal 2H ugo~to
2 settembro.
SICILlA
Za.O:e.t·aua Etnea ({;ata,nia.) - rbl 2t! aprile
al 2 mnggio.
Messina r~tit. S. Luigi. dal 1° al :5 11,!!0.Sto.
AVVERTENZA. I Coòp.,ratorl possono Iscriversi
presso il Rev..mo Delegato lspettoriale cooperatori
tiella piu vicina delle scguentJ città: Tnrir,Q, Via M. Au•
sillatrlce, 32 • MHm,o, Via Copernico, 9 Genova
Sampierdnre11a, Via Carlo Rolando, x5 • Bolo1'11a,
Vla J~copo <!ella Quercia, 3 • Ve-ronn, YÌll Provolo, x6
-Not1artJ., Baluardo La Marmora. 14 - Roma, Via M:ar•
sala, 42 - Napoli, Vla A. S~latti. 29 Pa/on,,o, Via
Sampolo ,:u Cmania, Via Ci(aU, 7.
pn· Coopen,h-ici
PlL\\fONTE
Ac..,qlli <lnl 23 al 2,i 1-,riu!.'uo.
Santum·io di O1•01n, <Iuli J I al 1;; 111.gliu.
Tot•lonn . fa(itnto r-;, (..-i11~E>Jl(l(• ,l;d lU
al 14 agosto.
~izza :\\.loni1•1·1·nl o . 1lall' I Ì al I.'i a"o1<l1>.
Casale Col'tlJ CN·ro . " 1:(-'tse.rnani» - 11al
25 u I 20 !lJ);O<'Ln•
.\\riunano ('l'orino). rla1 2!l ago><w al 2 sell.
Efrouhl(-~ (Ao~tu) clnl 2!111µ:01;(0 al2,-c•tt.
Hm•c•:u•iom• (('uneo) d:11 ~ all'8 ~dlt·ml>re.
Hian•nft . Or11torio .\\I. .\\nsiliHl.rit•(• . !hù
1:2 al 10 settt 111!.Jrn.
To1•i110 . l'<1Lro1111t.o . Via <:iu.Jin ::!Il -
dal 2 al i3 /,\\t'lll1>1in 1%7.
LfGfTJU.\\
ltapallo (f~('nov,1) tlnl :M nl 20 ngosto.
LOJ\\TH.\\Rl>JA
T1•iuggio (}lil:1110) tlall'S al 12 giugno.
Castelnuo,·o Fi,oliani (l'iat·P11za) tl:ù
I-i nl 18 Ju.,!.(lio.
!-!anl,'An1lwo!1io Olona (V,11'1·"<') dnl
Hl al 22 ng'O~to.
Pisa - t 'onso1•vatorio :-.. A1111a. 1fal 28 ago~t,1
al l O Ht•t tflmlire..
-
llAR('lll~
Lo.1·1•1,o 11.iU' 11 al 14 a_!!osLo
L.\\1/.IU
(;L•ollaic.1·1·ala (Ron,u ) - Jsl,it11to ~'ig'lil•
8. ( 'uorC' ,lflI 21 nl :lii ngo-,!l,o.
(;n,11 a.ìcrrata (Roma) nPllo :-lf'sso T~ti-
(nt.u · 1lall'l I :1,I l:i ~,•t,lnnhrP.
t'\\ARP1W N" ~
Ca!Jlh1ri - ('.af\\u pPr Esen,i_zi ,, l'ri~to Rr· ,,
.- tlnl lR 111 22 ~et·t(Jml,re.
T'L'.H,L\\ MERWLO~AL1''.
Napoli-\\'om(•ro - cla1 21 al 25 marzo.
M a,•lina li'r:u:wa (Taranto) da.I 11 al 7 11go,;t,o.
Napoli-Capano - (lai 1H aJ 20 a~0Rt(1.
S. A!Jlll'U0 (801'1'e11t.o) · dal 20 24 agmit.o.
SWILlA
Zaife1-.urn El 1wa (Gutnnia) . do.l 12 nl
16 lllltgg'.Ìò.
Catanfa istituto Fìglie M. AttsiliatriC'o
. daU'11 al 15 agost.o.
Ali 'l'enne (Messina) . in agosto.
207

1.10 Page 10

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Al passaggio del Successore di Don Bosco per il Messico in molte città
l'entusiasmo popolare tocca il delirio Il popolo messicano in prima
linea nell'amore a Don Bosco 152 regolari domande di nuove fon-
dazioni nella Repubblica " Abbiamo vissuto momenti di Paradiso "
scrivono i Salesiani e le Figlie di Maria Ausiliatrice
II viaggio del Rettor Mag-
giore nel Messico si può
Jcfinirc, senza esagerazione,
trionfale. r Salesiani, i Coo-
peratori e gl'innumerevoli di-
voti di Don llosco hanno toc-
cato con mano come tutta la
Nazione voglia bene al Sant()
e quanto le Autorità eccle-
siastiche e civili apprezzino
l'Opera sua.
:vlessico, la capitale, gli pre-
parò un ricevimento tale da
far esclamare alle autorità del-
l'aeroporto che non avevano
ancor visto uno spettacolo si-
mile. T1 10 marzo oltre
10.000 persone di tutti i ceti
sociali e più di 5000 ragazzi
accorsero all'aeroporto centrale
per· da.re il benvenuto al quinto
Successore di Don Ilosco.
Prima ancora che egli met-
tesse piede su terra messicana, il
Delegato Apostolico Nlons. Gu-
glielmo Piani, salesiano, I'Ar-
ci.-cscovo Mons. Miranda, e il
signor fspetlore Don Ragazzini
gli porsero il benvenuto a
nome del Messico cattolico e
20n
11 Rev.mo slg. Don Zlgglottl bar.ia la Madonna di Guadalupe, rlci,vutà in
dono dalla Gioventù Messica:na.
(Il p11g111u sel/11t!1(te) Sosta imprevis1a a ZITACUARO per ascollarc la musica
del ' 1madaclrl ". • En1ra1a 1rloofali, del Successore di Don Bosco a ZAMORA
Su.Ha macchina fiori d Coriandoli in quanùtà. Ai lati I cavalieri nel cal"atte.-
risiici costumi e la folla.
(.<01/0) Questo fancluJlo, rsppresen1ao1e di tana la giove.oru salesiana del Mes-
sico, piànge di com:mozionc me.ntré saluta U R~uor Maggiore apptnn arrivato
nella capi tale,

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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salesiano, mi::ntre centinaia ùi obiettivi cercavano
di fissare il primo grande incontro del Succes-
sore di Don Bosco col popolo messicano.
lmmediatamente il Rettor Maggiore sale su di
una tribuna dalla quale vede agitarsi al vento mi-
gliaia di bandierine, mentre si leva un coro po-
deroso che, sul tono cli << Giù dai colli... >>, canta
in perfetto italiano << Giù dai cieli in volo ardito... >>.
Don Ziggìotti risponde commosso: <• Sono felice
di giungere alla terra sulla quale la Madonna di
Guadalupe ha posato il suo virgineo piede e
benedico il Signore che mi concede la grrna di
vedere la grandezza spirituale e materi:;Lle di
questa nobile nazi()ne. Saluto effusiva.m1::nte il
popolo messicano•>.
Quindi un corteo motoriz7,ato sfilò per oltre
un'rJra attraverso le ampie arterie dell'immensa
capitale, accr,mpagnando l'illustre Ospite fin<,
alla Casa lspettoriale, dove rice\\·ette il benve-
nuto ufficiale e fu decorato con artistica medaglia
d'oro della l\\la<lonna di Guadalupe, o[ertagli
da uno dei 2000 allievi salesiani della città,
in un'atmosfera così calda di affetto che il fan-
ciullo, nel porgergliel.a, piangeva di commozione.
11 mattino dopo, circondato da migliaia di
fedeli e di giovani, nel Santuario nazionale di
Guadalupe rese omaggio alla (( Regina del Mes-
sico e Imperatrice delle Americhe>).
Nel pomeriggio onorò la Patria Messicana
portando una corona di fiori alla «Colonna dcl-
1'Jndipenclenza >) e un'altra al (( Monumento dei
Giovani Eroi», gesto che gli attrasse gli elogi
di tutta la stampa messicana.
Fiori e cuori al Suceessore di Don Bosco
Chiesta la benedizione alla \\'ergine, il Rettor
Maggiore comincia la sua peregrinazione attra-
verso ìl Messico salesiano con una visita a Coa-
calco, la Casa che ospita i novizi, speranze della
Congregae:ione in quella rinascente Ispcttoria.
11 13 marzo parte per Morelia, capitale dello
Stato ;\\l{ichoachan. Ai confwi dei due stati,
sotto un are<, trionfale, cretto a 176 km. dalla
capitale, il corteo di macchine
e di carnlieri che l'accompagna
cede il posto al corteo della
città ricevente. A Zitàcuaro
l'Arcivescovo con tutta la città
lo fermano e lo costringono
dolcemente ad assistere, nel
teatro principale, a esecuzioni
musicali e folcloristiche in suo
onore. Il passaggio del Suc-
CCl';sore di Don Bosco è salu-
tato in tutti i paesi intermedi.
A Los Condiles si uniscono
al corteo altre 80 automobili
adorne di bandierine con scritte
di <• Uenvenuto ;> e un gruppo
di cavalieri nel caratteristico co-
stume messicano e col largo
cappello.
Alle ore 13,30 l'acuto fi-
schiare delle sirene dei moto-
cir;lj$ti federali annunzia alle
25.000 e più persone raccolte
in Piuzza San Diego l'arrivo
del grande Ospite. Sotto una
fitta pioggia di fiori, coriandoli
e stelle filanti, il Rettor l\\'lag-
giore avanza in macchina aper-
ta, sorride e benedice. l più
arditi riescono ad affern1rglì le
mani per imprimen,i i · loro
baci, altri protendono le brac-
cia, mentre le mamme implo-
rano benedizioni sui loro pic-
coli. Scena indimenticabile, che
si ripeterà in tutte le città e
20!)

2.2 Page 12

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paesi dove passerà il Successore cli Don Bosco.
A fatica l'auto riesce a Farsi strada verso la
cattedrale, davanti alla quale, riceve l'abbraccio
affettuoso del Vescovo Mons. Altamirano. Quindi
nel sontuoso tempio si canta il Te Dewn
ringraziamento, eseguito in canto polifonico ùal
celebre coro ùi. T,o,t Niiios Ca11tores de ·ilorelia.
Seguono il ricevimento al Palazzo del Governo
e gli omaggi ùdle due Case salesiane. Anche le
Figlie di Maria Ausiliatrice gli presentano le
loro l300 allieve in fiammante divisa. li giorno
appresso ùevc celebrare nella cattedrale per sod-
disfare il ùesiderio della foll.1, che vuole assi-
stere alla M e~sa del Successore di Don Roseo.
Gondole e barcarole
Il 1+ ma-rzo è a Zamora, do\\·e lavorano, ama-
ussimi, i Salesiani e le Figlie di -:VTaria Ausilia-
trice. A 15 chilometri dalla città, giunto all'in-
cantevole Lago Cam~cuaro, circondato tb lus-
surcggiante vegetazione, per la -prima rnlta il
\\·encrato Superiore ascolta la tipica musica dei
.llal'lachis. T musici indossano ampi cappelli e
vestiti argcntatì, e cantano caratteristiche canzoni
messicane con a{'compagnamento ili violini, cor-
nette e chitarre. Il Rettor Maggiore, compia-
cente. monta su di una barca e comincia a re-
mare sul piccolo lago, accompagnato da decine
di barchette piene di cooperatori, ammiratori e
amici di Don Bosco, mentre i .Hariachis gli re-
mano a fianco rallegrandolo con la loro musica.
Don Ziggiotti pensa alla sua Venezia...
Anche l'accoglienza che gli ofuì Zamora fu
trionfale. Il \\Tcscovo col Capitolo dei Canonici
lo rìctivette solennemente in cattedrale, dove i
seminaristi cantarono un classico Te Deum.
Quindi Vescovo e Rettor Maggiore impartono
la benedizione alla folla. Subito dopo il corteo
riprende la sua marcia nno al Collegio salesiano,
dove l'Ecc.mo Pastore benedice la nuovii. costru-
zione. Alla sera, nella graziosa accademia, la
città \\'Olle offrirgli un artistico wmbreru (cappel-
lone) da d,arro (rnvaliere) insieme ad un surape
(grande e tipico mantello). Quanùo, alla fiue
della serata, il Rettor Maggiore indossò il som-
brero e il sampe, l'entusiasmo del pubblico rag-
giunse il delirio, soprattutto all'uclire dal ,·ene-
rato Superiore che con quegli abiti <• si sentiva
veramente 'Messicano 1>. Per non \\enir meno alle
tradizioni, alle varie manifestazioni si aggiunse
una spettacolan: messa in scena di fuochi arti-
ficiali.
Un canonico... Salesiano
Da Zamora il 15 marzo si diresse a Colima,
capitale dello stato omonimo, la città dei Martiri
di Cristo Re. Lungo i 300 chilometri di per-
corso, accoglienze fcsrosc a l\\lazamit!a, Teca-
2 lO
MONTERREY · I.a mascotte della llanlla del " C'olcgio
Franco Mexlcano" saluta il signor Don Ziggiotd.
(a dtstrO.J U Rettor Maggiore, sceso daff'aeroporto di Mon•
terre.y, a stt:nto riebce ad attraversare la folla. mentre Ja
''Banda di Guecra u dell'Istituto Regiomontano (in altQ)
lo saluta con le sue noie festive.
tiplan e Pilmamo: parroci c po-polaziom si tro-
vano pronti a tributare al Successore di Don
Bosco i massimi onori. A Colirna non ci so110 i
Salesiani, ma uno zelantissimo sa<.:t:r<lote - i1
canonico Ochoa - vi ha costruito un magnifico
tempio a Ma.ria Ausiliatrice e una serie di opere
per l'educazione della giovent1\\ che egli ama
chiamare salesiane e che desidera affidare ai
figli di Don Bosco. Nei pressi tiella città il
Rettor :V[aggiore riceve il saluto <lei Vescovo
Mons. lgna;;io De .-\\]ba, che lo accompagna
fino al tempio dell'Ausiliatrice, dove una massa
di gente è in attesa ùi vedere il grande Capo
della Famiglia Salesiana. E là, davanti al San-
tuario della l\\ladonna di Don Bosco, comincia
quella serie di inviti ai Salesiani di portarsi a
Colima, che continuerà il giorno seguente, tanto
da far dire al sig. Don Ziggiotti di essersi trovato
sotto il fuoco di ripetuti bombardamenti. Per-
sino alla levata ha la sorpresa della mrrfianifa,
o sveglia a base di canto e orchestrina, nella
quale non manca il ritornello che i figli di Don
Bosco debbono piantare le loro tende a Colima.
E Don Ziggiotti, ,·into dalla supplica costante,
dolce e insistente, promette: "La prima tasa
che apriremo nel :Vk.>ssico sarà Colima ». Due
cose soprattutto impressionarono il Rettor Mag-
giore a Colima; una fede veramente degna di
concittadini dei :Vlartiri della persecuzione del
1929, e l'azione salcsianissima dello zelante
Can. Ochoa, che tra l'altro ha saputo innamo-

2.3 Page 13

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rare la popolazione per la divozione a :VIaria
Ausiliatrice, preparando così il terreno alle sue
Figlie, che nel 1950 vi fondarono un \\< Centro
Culturale 8. Giovanni Roseo•>.
Allegria e fede: ricchezza del popolo messicano
1J 1 S marzo l'onore e il piacere ili ospita.re il
Successore cli Don !.losco toccò a Monterrey,
la seconda città della Repubblica. Anche qui non
ci sono i Sa)Cl:iiani, m<1 , i banno st:de due fio-
renti lsùtuti delle Figlit: cli .'.\\laria Ausiliatrice
e una chiesa parrocchiale dedicata a Don Bosco.
L'aeroporro fu insufficiente a contenere la fol la.
Quando apparve Don Ziggiotti, gli evviva si
çon[usero con le note mar:z-iali della bànda mili-
tare e ch.:lla musica <lei Collegio <' Franco Mc-
xicano » e dcll'«Tnstituto Regiomontano». Al
ct!ntro del rice\\·imcnto la pn:sentaziont: di una
pergamena che lo dichiarava Ospite <li onore.
Quindi l'auto aperta <lei Rcttor Maggiore sfìl(J
fra una dirottissima pioggia di petali di rose e
l'ondeggiare di migliaia di bandierine. Tra gli
avvenimenti della giornata 1·icurtliamo l'omaggio
resogli <la tutte le autorità al Collegio << Excel-
sior » delle Figlie cli Maria Ausiliatrice, dove
benedisse anche un moderno fabbricato e inau-
gurò il salone- refettorio con un hanchctto of-
ferto alle autorità in suo ouorc. Nel ringraziare,
il Rettor Maggiore mise in rilievo l'allegria,
spontaneità, pietà, fede e amore a Don· Bosco
del popolu messicano. La banda dello Stato ac-
colse la meritata lodt: a l suono di una brillante
marcia italiana. La S. l\\.Tessa cht' Don Ziggiotti
cdebrò il giorno appresso nella parrocchia della
<< PurisÌmll •> lascièJ un incancellabile ricordo di
dolcezza nel cuore di tutti.
A sera saU fino ai 1500 m. per raggiungere
Saltillo, ove hanno sede un nostro [stitutn e
un altro delle Figlie di 'Maria Ausiliatrice. La
grandiosa accoglie-nza fu allietata da una danza
di indigeni. Durante l'accademia g li fu offerto
un magnrfìco sarape o manto indio, artistica opera
dell'artigianato loèale, tbe volle intcsscr\\'i il ri-
tratto del festeggiato.
Le Figlie di M. Ausiliatrice: una benedizione
Celebrata la festa di S. Giuseppe e fatto ri-
torno a MonteJTey, si dirige verso il confine
con gli Stati Uniti e prccisamcntl' a Reynosa,
dove hanno una scuola le Figlie di l\\ I. /\\n~ilia-
trice. Essendo la città quasi priva di assisknza
religiosa e aumentando sempre più d'imporranz.1
per le sue raffinerie di petrolio, si spera di cdi-
ticai·vi anche w1 nostro istituto su terreno che
ci fu già offerto.
Passato il confine, entra nd Texas e visita
Raymondville, altro campo <lei fruttuoso la-
voro delle Figlie di i\\L .Ausiliatrice. li 21 marzo,
attraversando immense pianure di pozzi petro-
liferi, giunge a Sant'Antonio, dove, visitato
::!Il

2.4 Page 14

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l'Istituto delle Figlie di M. A., benedice la
prima pietra di un altro istituto aUa periferia
della città. I Cooperatori salesiani lo vogliono
aù un'agape fraterna presso uu Mtel cittadino e
lo onorano ottenendogli il titolo di << Assistente
Avvocato d'Onore dello Stato federale del
Te;x.as>>.
A sera un aereo lo porta a Laredo, sui confini
del Messico, ospite dei Padri :VJaristi. Anche qui
ricevimento all'aeroporto, corteo cittadino c con-
solante constatazione del bene che vi fanno le
Figlie di :;\\l. Ausiliatrice. A proposito delle quali
siamo lieti di aggiungere che il venerato Supe-
riore manifestò più volte la sua grata impres-
sione nel constatare quanto sia stimata e amata
l'Opera delle Figlie di :\\I. Ausiliatrice nel Mes-
le danze nei vistosi e carattenst1c1 costumi mes-
sicani. A pranzo è ospite di S. E. il Conte Ar-
pesani, Ambasciatore d'Italia.
La Domenica delle Palme, 25 marzo, presiede
alla seduta conclusiva del Congre~so dei 600
Ex allievi salesiani. La parola illuminatrice e le
direttive del Successore di Don Bosco sono ac-
colte con la massima attenzione e interesse. A
pranzo gli Ex allied lo circondano con affetto
di figli e gli procurano il dolce peso della firma
suIle molte foto della giornata.
li 26 marzo è di nuovo in moto verso il centro
del territorio mes~icano.
La prima tappa è a Galindo, dove un gene-
roso benefattore gli offre la su:.1 villa circondata
da cinquanta ettari di terreno per la fondazione
Col Vescovo di QUERtTARO
e con U sig. Manuel Urquua,
D09tr0
lnsign~ benefattore.
Visibili a occhio nudo
gl'immancabill
coriamlol1, simbolo di gioia.
sico, e come queste abbiano saputo diffondere
la divozione all'Ausiliatrice e a 8. Giovanni
Bosco.
Tllrnato alla capitale, va direttamente a visi-
tare il nostro Istituto ili Mexicaltzingo, borgata
ai margini dclla città, che, sorto con propornioni
modeste, va orn ingrandenù<lsi, attrezzandosi e
ammodernandosi con ritmo consolante.
Senza tregua e senza riposo
Per sollevare l'infaticabile Superiore dalla op-
prime11te fatica <li uno snervante, ininterrotto
susseguirsi di ricevimenti, visite, discorsi, confe-
renze e colloqui privati, il 2-3 marzo lo si volle
condurre a visitare le celebri piramidi azteche di
Teotihuacàn. :Vla appena tornato alla capitale,
eccolo a riceve,re e rendere omaggio ai coopera-
tori, benefattori, ex allievi e amici dell'Opern
nostra. li giorno dopo, 24 marzo, apre solenne-
mente il Congresso Nazionale degli Ex allievi
nella Cas,l lspetloriale. Rubito dopo assiste, am-
mirato e commosso, all'i.mpommte sfilata ili quasi
due mila alunne delle quattro Case cittadine
delle Figlie di M. Ausiliatrice. Assai applaudite
di una scuola agraria. La popolazione india r:
profondamente religiosa e attende con ansia sa-
cerdoti che si prendano cura dei loro figliuoli.
L'an-ivo del Rettor Maggiore segna per gl'indi-
geni un avvenimento straordinario, che festeg-
giano cantando e suonando con entusiasmo e
danzando travestiti da leoni e da tigri. I\\Ia poi,
con imprevisto cambio di scena, cantano con
ùivozione lodi a Cristo Re e alla :'.vfadonna di
Guadalupe. Quindi fanno ressa attorno al sor-
ridente Superiore csclamando: (( Ahi cstd e/ Pa-
rb·ecito santo: qui c'è il Prete santo•>.
Il "Nune dimittis" di un Vescovo
A Queretaro, capitale ,li Rtato, l'ingresso del
Successore di Don Bosco fu un'apoteost che
segna nella storia salesiana una pagina gloriosa.
La popolazione si trova in massa lungo il pas-
saggio del Rettor :Vl:aggiore. Il Vescovo, decano
dell'Episcopato messicano, con i suoi 84 anni,
è ad attenderlo col suo C;1pìtolo alle porte clella
città. Eg-li, alcuni giorni prima, aveva imitato
con lettera tutti i fedeli a rendere on.ore al Suc-
cessore di Don Roseo e a considerare quel giorno

2.5 Page 15

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tome festivo. Ai•eva pure ordinato che le cam-
pane di tutte le chiese suonassero a festa per
mezz'ora. Dopo l'abbraccio col venerando Pa-
store, Don Ziggiotti sale, tra gli appla1.1si del
popolo, suJla macchina scoperta del Vcscovo,
inghirlandata ili rose rosse e bianche e di ban-
dierine bianche e gialle. La gioventù dei collc?;i
pubblici e privati fiand1eggia come guardia
d'onore l'automobile, preceduta dai cavalieri in
costume. L'amato Padre, visibilmente commosso,
avanza sotto una incessante pioggia di fiori. Al
suono delle bande, passando sotto vari archi
trionfali, giw1ge al Palazzo del Governo, doyc il
Governatore e il !=!indaco lo ricevono solenne-
mente. Quindi la marcia trionfale prosegue fino
al luogo dove la cittaclinanza vede finalmente
realizzru·si il suo grande sogno cli avere i figli
di Don Bosco. Su quel terreno infatti Don Zig-
giotti colloca la prima pietra del futuro fstituto
salesiano. La città aveva donato al suo amato
Pastore quest'opera, come omaggio per le sue
nozze sacerdotali di diamante, e il \\'escavo alla
sua volta la donava a Don Roseo nella persona
del suo Successore. L'entusiasmo sorpassò ogni
limite quando il Rettor ·Maggiore ringrazio il
\\'escovo e tutta la città per l'ac.:coglieru:a avuta
e per il regalo del 1,ollegio, affe1man<lo che non
avrebbe mai dimenticato ore così emozionanti.
Altro momento commovente fu quello in cui il
veneranJo Pastore, al termine del banchetto of-
ferto a Don Ziggiotti dall'alta società di Quc-
rétaro. dichiarò il suo amore per il grande Apo-
stolo del.la gioventù, affermando che ormai po-
teva iritonare il suo },luuc dimittis, pcrchè era
riuscito a introdurre Don Bosco nella sua diocesi.
Sulla Montagna di Cristo Re
Kel tardo pomeriggio il Rettor Maggiore
prosegue alla volta di Irapuato, città dello Stato
di Guanajuato. Anche in questa città non yj
sono i Salesiani, eppure una folla di oltre 10.000
pcr~one acco1Te a riceverlo. I figli di Don Bosco
vi sono desideratissinù. Al banchetto offerto dai
Cooperatori il Siridaco consegna al Rettor :vrag-
giorc la pergamena di <• Ospite di Ono1·e •>, mentre
gli allievi della Scuola governativa <• 18 l\\Iarzo ••
cscguiscono la tipica danza de los I"iejitos, e
i 1, Ragazzi cantori tli Irapuato 1> lo rallegrami
con varie canzoni messic.:ane.
Prima della partenza un alunno dei Fratelli
delle Scuole Cristiane decora il Rettor 'Mag-
giore con la Medaglia di Cristo Re, ricordan-
dogli che sta per entrare ndla << Terra dei \\IIartiri
di Cristo Re 11.
[I mattino seguente - 27 marzo - Don Zig-
giotti salì al «Cubilcte », la .Montagna di Cristo
Re, centro geografico e morale della Repubblica,
<lo\\'e sta sorgendo il gramle Tempio Espiatorio
(d11/ffl/tQJ Il cordialissimo incontro con ::;, I!. Mons,
L1,1h!i Altc1mirano y Bulnes, Arcivescovo di Morella.
S. E. Mons. Mll.rlin del Campo, Vescovo di LEON,
abbraccia Il Signor Don Zie-giotli per ringrazla.-10
della promeEi.sa cli uno fondazione Saleliii.an.iL
L'Arcive~covo di MONTERREY S. E. Mon,. AlfoiL,o
E~plno ySilva in cordiale colloqwo col Re11or 11-lag,ilore.
:?13

2.6 Page 16

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~azionale sormontato cl:l. una gigantes.c:a statua,
in bronzo di Cristo TI.e, alta 2 5 metri. Il tempio
ha 33 altari, a ricordo degli anni della v-ita del
Rignore. Sotto c'è la cripta dedicata alla :J\\ladonna
di Guadalupe, <love celebrò il Rettor Maggiore.
Finita la Messa, Don Ziggiotti si \\·ide venire
incontro il Vescovo di Leon, il quale senza
aspettare che lasciasse i paramenti, lo ahhracciò
dicendogli fra le lacrime: <( Sono venuto a chie-
dere a S. Giovanni Bosco un grande miracolo
ai piedi della statua di Cristo Re, centro <lei-
I':1more della nostra nazione, ed è che v1•11ga110
i Salesiani a!la città di Le6n! •>.
Notiamo di passaggio che dappertutto il
Rettor l\\laggiore si sentì ripetere la medesima
supplica: «Ci mandi i Salesiani per i nostri
figli! •>. Lo stesso Don Ziggiotti scrisse <lai Mes-
sico che le domande regolari di nuO\\ e case nel
Messico salgono a ben 152, domamle che non
sono frutto di momentanei entusiasmi, ma ap-
poggiate all'offerta Ji concreti aiuti materiali e
morali. 1, Le vocazioni ci sono, numerose e
buone: sicchè si può sperare hcne », contlude il
Rl'ttor Maggiore.
Dal <• Cubilcte >) pn)segu1 in auto lino a Gua-
najuato, capitale dello stato omonimo, centro
minerario. Anticamente fu la prima città del
mondo per la produzione dell'argento. Oggi è
ammirata come un gioiello coloniale. All'arrivo
elci Rettor ::'vfaggiore suonarono le campane delle
chiese. Nella parrocchia trovi>
11na folla acclamante, al la quale
il buon Padre fr-,olse la sua
parola. Rispose il Parroco di-
chiarando che da 20 anni vi
fiorisco un Orarnrio in onore
di Don Bosco, in attesa che vi
gmngano anche i suoi figli, per
la cui Yenuta ugli ha tanto
insistito
larmente affollata la funzione che si compie alle i7
di ogni martedl. È uno spettacolo unico nel suo
genere, che si rinnova lla tre anni, mentre il
fervore non solo non diminuisce, ma aumenta.
E tutto questo senza che ci siano i Saksiani.
Tanto fervore ebbe origine dallo zelo di un
parroco ed ora è alimentato dalle grazie di
Don Bosco. \\'icino alla cappella sta sorgendo un
bel santuario. Un po' più sotto un tempietto
dedicato a S. Domenico Savio è già mèta dei
pellegrinaggi della gioventù Leonese, dalle file
della quale in 5 anni sono già usciti 86 aspi-
ranti alla vita salesiana.
Il primo ricevimento al Rcttor Maggiore si
svolse al palazzo municipale. Seguì l'incontro col
Vescovo l\\fons. Martin Del Campo, e con
un'eletta schiera di Cooperatori salesiani; ma il
rmnto culminante, l'ora veramente storie.i della
la giornata fu quella del pclkizrinag,~io di
massa al Santuario di Don Bosco. \\\\:rso le 17
una moltitudini: di non meno di 100.000 rersonc
è schierata sul corso Ciapultepe,'.. E qu,mdo
rnmpare il fìucccssure <li Don Bosco ~u mac-
china scoperta. lo accompagna, lJUasi delirante
d'cnrusiasmo e dì gioia, fino al Santuario del
suo Santo preferito, il suo D011 Busquito, come
ama chiamarlo. Pio,:mia <li fiori c cli coriandoli,
mista a piccole offerte, archi di Lrionfo, vessilli,
scrit te, $paro di mortaretti, atl<lohbi alle case,
charros a cavallo: tutto è messo in sce.na oer
Un primato mondiale
nell'amo.re a Don Bosco
Quindi prosegui il suo pelle-
gnnagg10 per Leon. In questa
città si prevedeva un'acco-
glienza eccezionalmente entu-
siastica, percliè è la città di
Don Bosco. Ma la realtà su-
11 corteo sul lago d.t O..t.:m.écuaro, rallegrato dalla tipica musica del ·· m"1r'iachl ",
(,, de</r(l) Chl .lo rlconoscercbbcl Il: il Reuor Mal!giore ohe indoua compiaceate
i1 ;;,,.,.i,m mes!:-icano (grande e tipico ma.ntello) e l'ar:tistico 8Ql'n6t•e)•t> (cappellone
da c/,c,n•o o cavaliere) che gli 11'1 donato la città di Zamora.
però l'aspettativa. A Leon tutti i
martedl dell'anno, dalle 4 del mattino fino alle 22, <lare all'avvenimento la massima festosità. Chi
file 1ntermi11abili ùi pellegrini si dirigono a una piange, chi chiede miracoli, chi grida le sue pene
cappella di Don Bosco, che sorge a un çhilometro tra il coro di applausi che si leva a Don Bosco
circa dalla città. Sono da 25 a 30 mila persone e al suo Successon:. Durante questo spettacolo
che ogni martedl Yanno a pregare il Santo. Molti di fede e ili amore, Don Ziggiotti fu vìst() lacri-
fanno il tragitto scal1,i, altri ia abito di penitenza mare più volte di commozione e d i gioia. Final-
e non pochi percorrono tratti di strada in ginoc- mente si giunge alla cappella. Scortato dai Ca-
chio. Tanta fede strappa veri miracoli. Partico- valieri di ColDmbo nelle loro fiamr:nanti di,·ise

2.7 Page 17

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e dai membri della Croce Rossa, che pensano a
Jifendcmc l'incolumità tra la schiacciante ressa,
al suono di quattro handc e delle campane, tra
le incontenibili acclamazioni della folla, i1 Rettor
Maggiore con a fianco il Vescovo e l'Ispettore
sale su di un podio improvvisato, si guarda at-
torno e si vede circondato da una dilagante
marea di teste protese yerso di lui ... Spettacolo
commovente: da molti visi sgorgano lacrime di
gioia, le mamme gli mostrano i loro figliuolctti,
uomini di tutti i ceti sociali si sentono fratelli
nel comune amore a Don Roseo e nella gioia
inùicibilc procurata loro dalla presenza del suo
Successore, la cui commossa parola viene ascol-
tata con la massima attenzione e coronata con
la benediziont: di Ma1;a Ausiliatrice.
Ancora masse dl popolo
Il 28 m~rzo il Rettor .Viaggiore è ricevuto a
Guadalajara, capitale dello fitato di ]aliseo.
Anche qui solenne Te Dew11 nella cattedrale,
presente S. E. l'Arcivescovo, il suo Ausiliare e
il Capitolo metropolitano. .Nella città hanno tre
opere i Salesiani e due le Figlie di Marìa .\\usi-
liatricc. Alle gioie pasquali Don Ziggiotti si pre-
para passando gli ultimi tre giorni della Setti-
mana Santa con i nostri chierici dello Studen-
tato fìlos<,fico di Guadalaj ara-Chapalita.
U mattino ùi Pasqua un gnippo di uomini e
giovani di Azione Cattolica di San Pedro Tla-
quepaque vann,, a prelevare il Rettor Nlaggiore.
Quando entra in questa cittadina si forma un
corteo, mentre il popolo saluta e acclama. La
Messa pasquale è celebrata nell'ampio cortile;
la gion1ata però si conc!Ulie con una nota mesta,
pcrchè l'amato Superiore, spossato dalle fatiche,
si alletta febbricitante. Ma il giorno dopo è già
in piedi a riceYere i singoli conrratclli e aspi-
ranti, e la sera parte in aereo per la capitale.
Il martedì di PasqW1 è di nuovo in viaggio per
Puebla, dove gli aspiranti salesiani dell'Istituto
Ponce, gli allievi del Collegio Trinidad e le <lue
comunità delle Figlie di M. A. con cooperalori
e 31IlÌci gli clànno un solenne benvenuto. A Puebla
il sig. Don Ziggiotti benedice la prima pietra
dell'ei;gen<lo istituto << Progreso •> delle Figlie di
Maria Ausiliatrice. ;'Jota gentile: tro\\·a anche i.I
tempo per compiacere gli emigrati d'origine
veneta ciel paesino di Chipilo, coi quali s'intrnt-
tiene in dialettò veneto.
Da Puebla iJ 5 aprile pa..o;sa a Huipulco,
cittadina presso la capitale. Vi prosperano un
importante nostro collegio e una « Città del
Fanciullo•> per ragazzi poverj_
A sera spicca il volo per San Luis Po tosi,
città non facile a commuoversi, dove arriva verso
le ore 20. Appena sceso a terra, si \\'t:dc accolto
da qualche migliaio di persone che gl'imprnv-
visano un primo benvenuto nel piav,;:ale del-
l'aeroporto. Poi viene accompagnato fin<, al
centro della città. f:: un vero passaggio trion-
fale come quello di Le6n. .Per oltrt: i.luc chilo-
metri la gente fiancheggi,1 il corteo senza inter-
ruzione. A un certo punto si aggiungono Inùi
in costume di danza e uomini c.:011 palloncini
luminosi, vessilli, ecc. Si arriva alla parrocchia
dopo due ore di lenta marcia. Ora la folla t: di-
,·cnuta impressionante marea. Dopo una visita
in chiesa, Don Ziggiotti la sa-
luta, la benedice, la esorta a
conservare il prezioso tesoro
della fede.
I due più grandi benefatt-0ri
nostri in città sono i1 Parroco
e il munifico sig. Carlo Gomez,
che sta costruL:ndo per noi una
scuola professionale di propor-
zioni grandiosc. Il Rettor ì.\\Iag-
giore benedice locali e macchi-
nario. i\\l pr:inzo utnciale in
uno <lei cinque grandi labora-
Lori, ha mod~, di parlare del-
l'importanza delle scuole pro-
fcssiouali t: dcll'ur~enza di ùan:
una soda formazione cristiana
alla gim entù operaia.
li 7 aprilt torna iJJ aereo a
Città di :\\le~!-ico, dove la fa-
miglia salesiana è in lutto per
1a morte dì Don Pio Bakliss,rotto, unn dei pio-
nieri della nostra opera in 4ucll'Jspettoria. Anche
gli allievi e i cooperatori <li Huipulco haru10 il
conforto di accoglierlo nella loro città. Di ritorno
a Messico, ricew l'omaggio <lei pi.Li insigni coo-
peratori e benefattori dcll'Tspettoria Messicana,
presenti il Delegato Apostofieo, l'Arcivescovo e
l'Ambasciatore d'Italia. P tardi benedice la

2.8 Page 18

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prima pietra <li un oratorio fc-
~tivo in un centro industriale
della periferia. do,·c i munifici
hendauori :;i~nori Serrano pen-
seranno anche ali'1:rezionc di
una scuola professionale per la
gioventi1 operaia dd luogo.
Il commosso addio
L'ultima giornata ddl1t sua
intc::nsa attività messicana il
sig. Don 7,iggiotti d('sidcrò pas-
sarla con i suoi ca1i figliuoli
novizi di CoacaJco, du\\e trovò
raccolta un'altra folla che gli
tributè> un filiale trionfo.
:--Jcl pomeriggio del 9 nprile
una telefonata lo ch1ama alla
capitale pcrchè il Pn:siJentc
della :\\'azione s1g. Cortin~-s -
lo desidera in pri, ata udienza.
Il colloquin con la 1rn1ssima
Lu Giunta MuniclpnJe dl LEON al completo posn Intorno al Rc,·.mo
Don ZiggiouJ
Le trionfali accogllt'nzc di 1.EON al Rettor M~11fllore ric:b.lam:ano I
trionfi dJ Don Bosco a PorifO e 11 B:ucellona, N~J c-cnrro il Sitnor
llon Zlgglo1tl che •vanza s:eguho dal Vescovo c... coperto di corìan-
doli e di pelali ili rose.
autorità ~· cordialissimo e si
prolunga per tn: quarti d'ora.
TI Pn:sidcntt· s'inte11.;,.,,.,;1 del
nostro l.n oro educati, Il gli
l'.Sprime la strn soddi;;fuzione
per l',tllività Jc:i Sabinni nel
:\\lessico.
JI 10 aprill' prc:.Ìt•de l'as-
semhlc:1 t.li tutti i Din·rtori
salcsinni ùcll'I~pcttoria e ben.....
dice i nuovi laboratori dcll' rsti-
e tuto Santa Giulia. L' Il alla
Jfadio e 'J'devisionc pt'r con-
gedarsi llal I\\rcs.~ii.:o im iamlo a
muo il popolo un messaggio
di saluto e di ringr.1ziamento.
i\\ni.:orn mentre è in proi.:into
di partire gli si presenta una
nobile signora che gli offre 11n
ampio terreno c.:on \\ illa per
una scuola agricola nello Stato
di .\\guas Calicntes!
L'alba del 12 sorge mesta
perchè i: giunto il mnmcnto
che i figli Jebhono dare
al Padre l'aJ<lio dcfinitirn.
Sulle labbra di tutti , ibra un
commosse> gra~ie per l'incom-
parab1lc ,.fono ddfa sua , isfra.
All'aerop,,rto tro,·a ancora il
Dck~ato .\\postolicn :\\lons. Piani e il nostro .\\ mha«ciatorc, d1.:siderosi di portargli un ultimo
saluto. Alle 9,30 un c1uadrimotorc ddla t P.\\..\\ • lo innalza in un ~nperhn \\ oln che ha per ffit'ta
l'Argentina. D buon Padre sente il hisogno 1.h raccn,glìcrsi per calmare la viva commoz1mlC rhe
lo 1!11m1m1 e per as...,aporarc tutta la dolcer1;za dei soav1~sim.i ricordi che hanno lasciato nd ~uo
cuore la fede del popolo :Vle!'sica110 e il suo straonlinario amore a T)o11 Bosco.
:!IU

2.9 Page 19

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Don
Partecipazione Salesiana al Congresso Eucaristico di Lecce
In •1<·1·u,,ionll ,Ld X\\. ('oll!.,'1'"·'~" Euciu-i,-ti,,"
~111,inuule. Lr,•1·1 l• 11 :-:iùc•uln. dw furono t(•atru
cl,·i minu·oli 11ru-rat I tlal pinc,lo ,nafmo rlt•f.
r E Ut·ttrÌbtia, :-iau Uumeuit·o ;-;11 viu, hmmo vi~to
111·1·u1-ror1• i giov:uli r A:li Ex (tl1it1v i 11dl'lspet t m•in
ch•ll'fL11lia l\\fori11io11nl1•, dcsitlem.•i di ritU1ov1u·c• :1
( :1•s1'1 In prnmr,,11 ,li \\'Oler .,~,wr1• tl~ui en11ili
111'! loro modelln. 11rimo tìnrc ,li ,-nntitii del j!'Ìnr•
<lino ,,alr,siano.
I.e 11uu1ifestazim1i t'OW.in1·iaronu il il mag:l(in.
g-iOl'llO ri,;ervat,, Il i T>il'ig-euti rlf'ilf' ( 'Olll[Hlg'II it• (•
rlni.di Rx 11,llicvi. ,,un la S. )']1•>\\l'll N,lehr>lta p•·r
lutti 11rl1,1, l'll(JjJl'U,1 rlt>I 110,ti-o tlrntoriu ,lai
\\'",.-n,o salesinnn \\lon,s, t-11lvaton• Rotolo. :-.1
p:1,-,ì, poi n.el ,almm teatro pN l'iuiziu ,olf'lllHI
,h•IJp .\\s.~unhle,• I liril(,•uti ,·bo furo110 ouurati>
tlalla pn•-,e11z.1 ,li !i Ect.rni Ira \\rdvl'~1•n\\ i l'
V!•~ruvi. Ra,pp1'P~1•11tava, il R11t 1,or \\lal!gio1·fl il
H1'v.u111 Prrfotto c:e111'rnle Dun ..\\lbillu l·'edrigolli.
\\ pri la ,erluta il ,-il!;. 1~v,•tton1 llou Lui!..-i
l'iluttu ,-he h•~-1·. tra ~li rn•i1·:1 ili ~iuhilo ,J,,j
pr,•,wnti, il ::<e,:111•1111• ldegrauuu,1:
I1 1·11/l'litero~i >111/~rti Dirlq1•11fi 1':.t t1/lie1·1 811fr,
11i11111 1• O,w~JJa/fli/1• Uitr1'1'11N1 811/,·~i/l,nu l/11li1, .Ife,
ndi111,,1Tr 1•/)/11·111111i l,,.,,,.f' ,,,.,.,,,,i,wr U"ll!Jl'I'""''
J,;111·1,r,xti,·u Strn 8,111/iln ÌIIIJ/lll'fr l'(/11 1·i1·i ""'' /'/Il
1111•umyqi1t111l'11/i rf 111 11111,pi,·i11 lcirqlit ttitlli ,/iri111
111r ,11/i1•ifiì ,w11111r1 11ii1 Jer1•tJrnx11, jl'lt1t1,/n il, I,,,.,
i1111,lruu/a apo.,ltl(i,•11 l11·11edi:ili,11.
* li :,:iorno n 111ni:-/!iU, gi<>rnat11 ,·111wl11sfra tl,·I
f"ntt:.!'n•,so.. \\;dt• :t f.<·t.Te una 111,;,-.~u ÌnlftUllt1 11lt1
di ~inv1111i •ll't.di llralol'i f' ,h•gli lr.tiluti il,•IJ:1
Pnl,\\-IÌII, ohre .n l )irig1·mi co11\\'1'1111ti il giu, 1111
µri UHI I 'ircl;I 3[1<10 1,rim•an I 1'1111 Il 1111, 1'1t1, >J>l'!lhllll
tanzu 1lt•(l'li Ex nlli11vi 1le-ll'I111wt,t.oriu. d opo a\\ 111·
><lilalu lll'I' le \\"Ìt• tlt•lla ,·1thì, 1·m1 l:1l111ri i- lwn,U1•r1•,
,,.,11,·1·11111•ro nella 1'11ii•sa ,lel Rosario per la \\lf',i.a
,,,,1..1,rnta tl:11l'E1u.1110 nu,-tru 1'11nli1111IP Prolc•I
tHtl' \\ h,i~i \\l;isPlla. il q ualL• ,I I lt·rnùm• ,teli,,
fUIIZllllll' Y011P l'ivull{t'l'I' Ja. Sua p.1 t l'l'llll Jlll rnl,1
ui µ; ioVRlli. Parli) p11re il l'omm. l'm•,;io.
1 '11111pntt,1 U11rll1· Ja partedpa1.i1111,• al ti-iuufo
1h I:,-~it nella ~ran,lin~.i pnn•,,,.,.j,uw che -virh•
,liJ.,w 1,..:r lt> vi,· clt•lla hella •·it u\\ :--11)1'11tina. r1•11-
ti11.lia ,li migli:1ia rii Jlt'1'-<1me e .-Jw 1•hlll' il suo t1ion-
fal1• ,-pilugo n11JJ1~ piaua dr•l 1'011i;:1·,,,-,_o cht• ,1.,.
1'11l,;1• u ll rl' 400.IJI)() 111•rs11n1• JH'I' ll>lt'uli,iu·e la Jlll
rol11 1!1•1 l'apa.
La Uiovt·ntì\\ 1>,Ùf'~i.111a ,. la rappn'>-l"llfll1tza
de.di r:x allil'Vl ,i 1li"ti11wro ili •111e,111 p!(-1,i"dtu
ùi umori• 11 l,es1ì. L.11 ,-f(•s.~11 \\Jou,. \\ linrr,a. Ve ,
hl'Ovo ,ii LP1·1•p. il ...,1•gT1•l ,1 rin l.;.em•ra h, '11•1 I·Oll·
l{rt'Hbll ,\\1 011~. ;-..'apolit11110, il Prof. {,!:ldtlu, Pre~i•
,fon(!' <:<'!ll'ralP •lt•ll'A.t .J .• ed il 1lott. YinC'i.
Prt>~itl1•11t1• ,Iella t: I \\,l '.. vnllèro ,·,prilllPTP il
loro pl.111,11 no.,tr,1 (;r1111p,1.
.-\\Ila i.:io\\·1·11tù ~alr,i1111a !n data au..Jw l,1 1111,;,1.
bilil:\\ ili ""~iRterc ali:I 111m1ìfe~tazio1w •••m1·l1t~ini
>lll. 1u111 , li h1111n 1•ianVil I u. tlulla tJ llldf' i giovarti
Hl 1111irrnw 111 11·ip1Hlio ili lntltt la follo 11111l'11st·ol-
t:1rP tu l',1r11la ilei Piq111 1· 11d ril-rHin• l:i ltt•11erli•
zinne 1•11raii,ti<-a. "1111 ~ll!!'!rrllì, IP lwllf' :::sornatt•.
AYACUCIIO fPeru) • La ' Chiha della Compagnia "
t~ec. XVn) ricostruita e ria1)('r«• al culto d,,I Sn!~slani,
che rttg1:onn l'~mnes.so Setnlrurrlo Diocesano t~n popolnzione
voUe dn, e loro un sc.gno u1nfl:ll1ilc de lla suo rfconosocnza
decorando ,u m,·daglia cl'oru Il Olreuor~ Oon 'rrlsog.lio,

2.10 Page 20

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Conunernorazione centena,ria di MAMMA MARGflERITA
Ofl11u/e 1111J11/ermto lrn, a1Icr/Q <'On e11ilisi1wmo la 11el'ie delle 1•e/elm1~ic1J1i i·t·11t,·11arie de/la 111111/a 1fm1111111 di
DQn BQMl'D. Ory1Mizzalc dt1U/' li'iglie ,li Jforia .A 11siliM.1•ice, si 11u,ssl'g11iro1w do/ 5 IITl'lì apri/e Il• Oon/eì•e11c.:1
c/1 rafeyoriir 11er le JlmmnP. yli Ed'U,Ca/ori. le Lavo·ralriei e le Studenti.
Ln 110/Jilis~ima li'igur<I 11e,1111P 1•,,sì li1m1rggiala: neU.a s11,1 inran/0111/i/,i/;, fisiMwmiu 1I1,olrrna 1lu1/11
'-'Ìg. Rinr,. ,U16880 di Novara; 111•ll<1 i>este di mirabile. etlucati·fro tla Don F,wini: quale. 071ero,.issinw lai-11-
ralrirl' rri.~tiana clall'.lin.·. lJi11u ,lm7reis.
Il l1el salone 1/el ('i1w-le11/ro ril/oria a,1c11lsP. 71oi /idi.a la yiovenlii .,·Ju,/eul~.<r•tt fnnmi11ile. aUa quale 71arlti
i:-/11r,r Vem, Oc1•hie,1n F . ll. . L.. che p1tò v1wlam 1·011 la !llnmm,a di Do11 Bosro non Mio 1t!!JUlili 8J1irit11al·i.
ma m,1·!1t1 r7i [)Ml'lllda. Le· Nmjere1tZfJ rr./7e lnvm·ntril'i ,. lf,lle 8(wlenli f-1mrno seguite <lai ,·ori rlellrr, ~ Schr1/11
«S. Gcdli"~ f' tll'//rt ()orale o l'llè/1.a ~ll11i11c1~, <lirPtli 11111 1m;f. D. L11igi Df' Amlm1{Jio,
Sn,i E'r.:c,;;1.1 .l/(111~. l11yri,mni, olw yi<~ si cm deg110/11 rii we,,1•11zia,re lrr •riu11io111t rlelTe ial'omlritri. 1·t1fi>rrì
1<1 /:fanu1 ;,reHsu 111 t/()me11fra 8 CtJ>tile ,1ella Pnrro~d1i11 Sale11i111111 ili>/ 8. 011,i/rt1, vreseu/.i t111f'111< il P.1·111•1•rdi-
fiJfe ay/i. Studi ~ i I'rexidi ,lrl/c i-:,,1w/c d1i11dine.
J.I \\ unyrfo il/11,slrò l'rfe111111<1rissimci lllm1nurr sofletm1111d()si all''i1t13ef///0111Mto che 11ii1, d'ogni 11llrn
doN!t'tl t'i11w11f'r 11.-0l11ito 11en'1111i111a ,lei s1111!J> Fig1i1wlo: o71ièrirr1nli. Gio1'/t/llii110, 111!~ fo 11011 JWftò 1w11cYli
sc111,prt!; 1;w. a Dio 11011 polrni nnscondere nulla,,. Lo 8/rsso 111011ilo ,-7w Don Bosm rivolgenì ai ~•1wi rnqazzi:
,, Don Uo,;1·0 11,111 1111/Ì 1•nfon•i .~1•mpr1•, 111/1 1·i ne,!,, e l'Ì r,i·,,,/i,-n T)io ,,.
Do710 la ,'fo,11/<1 ,1le8M, .1111118•• 11111risa11i '!lst•ì a l1t:1,.Gdirc il 7,ellrgri,wf!gio r:ltr. fomrnlo da ollr1• 300 p1,r-
s1111e e y11ir/alo ,/11/ nostro l'arroto D(l11 Snmci, ni dfre~~!' J1rin111 111/a tcisfi 1111/iwt di JT,w11,w ,llr1ryltel'i/11, fl
Oopriylfo. 'JIIÌHdi rri Hl'N'lii, ,. ti T'flltlorco, J>N l'ii;ilM•ri i lunyhi ,,r111'/,ifi1·fl/i da/1~1 ,llarltl' P ila/ l•'iylio.
nRisorgimento dell'amore
f\\ :i 111111•zo i1. ~- llfllla ,-,e1lò della <, Fn111ij:1 T'in-
miluteii:;u II tli lfolllil. ili •·ui è Prt'-1:lidentfl l' c,u.
P,~lln. alla, prnscrnza di l\\1011;;. G·iuseppo Fiotta.
::-ìnnzio \\pu~t.olico in [t,alin. di alcuni O1101-evoli
u cli nn 111<,ttn 11ullblicu, ~- 1,:,:c. Ernesto Rnla,
Primo l'rl.'~i1lcnt,e dt11la l'upr('ma Corte ili <Ja,ssa-
zioue, tttann 1mu i11tercssanti8~ima uonf1nenza snl
tema: Pr1•1·~11zio111·. rcde11~ic1111• , 1w111nitlÌ in .,,,,
lri·Hfr() 11ie11w11/e.~P tli Ra11ti.
UUrntore ac-.co1npn,g11a in 1111 iti11erario spiri-
Luale il suo u<lit.orio e lo i1nit.a a visita.re. (;ou
t:(llllJllO!:l>:i.O compi;iui tllOU1 o, q nel Clt.ra.tt11risti<:o
<JLlarLiore <li 'fori1to, 111,!la paT1,e orientai!\\ 1lcll.i
ci! t.ì1, rlw 1, come la dt t!td1•lb tllllla carità. sorta.
n risanaro que\\ln clrn uu tempo era la partti pitL
m(llfa1nr1(a., 111ahrn1rn e ptJrfrolosa. O,!!,'W mmh·o ,U
vit11, e 1U ilivitm poesia: il QuartiE>re ;-;aiesi..wu
con la nu~ilira e l'Oratorio di Uon Tlo~<·o, il Por-
tilizio deJhl, r,arit,\\ del l'ottolengo, e il ~,mtuario
ùelia. Cou~olata t•,011 lii Ca11pelht tlel Santo D1111
Catru;so. l 'iltafu>.lla Ùf\\l.la, fra11·ruità umaua e c>ri-
stiana. que~lo tt.u11rtiere, di cui fmouo a1·t,etki
fonrw.iori tre umili uomini. trn pn,ti (li mlm11agna:
Dou Bosl'O. il 1-\\auto tiell'aiu·ont; Don Cafa,;so.
il Snuto dei fosclii meriggi e nei crepu~coli; e il
I 'ottolcll!.(O, il :::\\auto tl.11I uhia.rnre uella nottt'.
1,;,:.:;i, act·,mto Ri:sor1.,rirneuto nazimrnle, seppero
cliu vitn tW altro muvim1mt11 vivfficat:orn: il
lHl'!orgi.meuto della uwtut:1 e ~o<,iulr; cm·it/1. il
risorgimento clo\\l'amoro.
:.HU
SU QUESTA TESTOLINA
CI STAREBBE BENE UNA MITRA!
L' i\\.sll,/lciazio11c, rtalianJ l\\faegt,ri ('attolici di
Pnt1111ia 11rll'a,11n1111l<' Ginrnntn cel(lhnttiv;i rfol
Kantu ùolla rancinllei,za, volle, l'ouorn tli 11sl'i1;1t(m•
11,lla l'l. Mc•ssa ùi 8. F. . l'A..rnivosoovo }\\Jons. Au-
g11ghi Bort.az1,011i. Ve1:11110 ,lei Ve,;uovi ex a11if,vi
.:iale~iani, clw eoH 11nterJ10 C' rwcorale 11w·ole illn-
s11·ù 1;1, 11ohi\\C' nlii,"inne affi1fa 111 ~gli edullai lll'i,
rii 1lifondero rlall'a.zionc, dolio forzo a,---vBr~e la
fanr.inllez,rn.
l\\t>l porueriggiu il uo:;t,ro Do11 L' \\rc·o con 111
~ll!l brilla.iJ.Le esl'o,;izio11e (ruspurlc', l'nditnrio Hfll
mondo 1l1.1lla ;.doia. ,leUu grazia e doU'amore i11
~\\Ili 0J)!lri', l>oll Bm,1•11.
l·na viva 1,11m11wzinm1 i;;i cliffnM1 11min1lv l'ora
t ore riC'ord/1 che tra g-li alunni del x:m to 1'.:ducn
lore 1·.'t•ru a11(:l1e J'.1111atissimo •\\rl'ivo~l·ovu _\\lc,ns.
Tic·rlaz7,011i. 1•ht> fn anzi tra. i giovrini gmierosi
ehc• olfrirono hl loro vita 1wrchè fo~~o fialv11 qltelhl
clol 1-'arl rn dio sta vn 11er Jai:eiaro la terra. Il ve-
nenrnòo Pa1,\\or(l rk<1nì.a l)('Jti~~imo 1'110 1111 ~ionia
lhm T~o~<:o. !J01urndogli le 111a.11i 11111 Oajlo. u~d
in f{l!Ol<1,n osclnmaziono: ,, Come oi sLarohbe ùenll
un:i mit,ra su que~la l;csl.olina l ». l\\Ions. BortaJ1zoni
wvrol1he voh1t,o rmitnre oon Do11 Bo,;co, u111 fa
Prnvvide1nzu lo 11l1ia111ava. 11,J wiui~leru p:tt\\t.ornlt•
vnr <1,1rc a tn1110 ,rnirne un g-n1,n onore di 1'.t(lrn.

3 Pages 21-30

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3.1 Page 21

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~1.RGfNTINA
selvaggi boin<'WÙJ,~. T,a p1·ima chlee;t1Lta di legno coperta rli
fo!,('lit> isi h-asformb prN,t() iu 1uw d1fo,w as1-;1ti gnU1ùe U<•I IHIl:i.
qn:tutlo i salesirmi vi ,•n1ui11darono In, lori) 111i;;sione.
l)onwnic•o !">~ntio •• mnba1-11!ia-
torc clcj uio, ·ani '' nel i-an-
i nario ili llali
:-\\olo run v1•1ritt11Hl a, t-0110,,eeie
mrn 11oti~ia drn tonrnrù assai gra-
ùita adì iunmuerevoli amici di
"'· T>mue1tfru Ravfo. Il 4 Ilov◄1mhre
"<"Or"o il V"~covo Di l 'on·if'Il tps,
.\\T011s. 1J'nm1•1i~t•o Vinf'ntin, lwne-
Noi 19:26, per il nnmo1·0 ,>empre r•.rr,Q,'f\\ll!B cli fo<lPli. ,:i ,•1·vù
,ra lu parro,·,·bin. l,lln presto ln chiesa rliv!'nno pi1·t'nla. :o;ol'sc
allora l'iclea tli 1111 san t,w\\rio a ,jfarfa A11~ili.il,rit·r• Ili propor-
z.ioui gia:ant(•~che. <!o;,ì nel lnglio <lf'l Ill;iO ,-j iuc•m1u1wi(\\ h1
uostruzionc~. <>ho col r.o 11cor~o f!Ounrule 1lrl popolo ~i put t f'l'.
111inar(l per l'~ '1i1,P,ml,rn eh,! I!l:H.
il,, La va.'<t,:1 1diic~,1. puì, 1·011 I1,11er<' .'iOOO pN~o1L11. J',; in ~I
~reco-romano. 1111, 11'> 11\\<'tlÌ ili l1111gb1•r.z,1 iH'l' !!2 •li lundw1,:w.
I clnti campanili 1,.'illl1:ilzano :1 B.J. nw1ri ,li all.t'½l,n .
<li,;;.:(I svlenuuurnute nna statnn (li
:--. l)n111m1it·o 1-1-uvio. ilestinat:1 al
:--au1ti.1ri11 ili ;lio,;trn ~igunnl rli
ltatì, il tempio mu~Rimn dc,Ua re-
!.'.'it,ur: l'l•l'l'entiua. Lu cBrinlolJia ~i
~ç-olsc ùa,v:mti :.ul nna uwltitn-
tline cli j.(iov:uti. drn poi si nr~a-
11izzò pro0ossionu.linl'u te per st\\lll'·
lare l'on.!relico Patrono ]l•ff le
prÙl<'ip~Li via tlella ,·ittù. ~11me-
risif'si11111 p11bblic11 lll< s1ù11tava
cou vivi"simi nppbusi il paissagl..'io,
mimi re le ,-otnne tlei ne~ozi ne,
ostenti~v11110 la. si1upaticu li.guru,
t"irnonilatn di hwi !'- <li graziosi mo-
tivi orn:in,ontnli. li resto ,Lolla
1101.te ,~ il !domo ,mguente h~ ~tatua
!li ~an Domenii•u S1wio 1·in11t~a
uol \\ 'ollPgio fsalesian<), fott11 "~1,•1w
11gH omagd incessanti di uiulti-
EQUATORE • Il Presidente della Repubblica Or. )osti- M. Velasco loarrn
vrsUa 1n nostra Scaola Agricola nella Missione di Sucu_a. aécompaJ!mHo
hulini rii foileli. A mezzanotte ht
da due salèsiani coadiucorL
''f'llerata i111m1~gi110 ~i ù.iri.J{eva~
Tr(Illfil' \\"erso il 1',:mtua~iu ùi I.tatì _1,1•ortat~
1c. da ll00 ~10va,n1. Dopo ~01 ore ùt
ffi\\l1irl(Il)T~ mTr Il f'a rw 1lc•llo ~•alo ,·i,-i-
viH_!!p:io, ginn~e :i I Santuario, :J.<'· '
h1 \\li,-,,,;ioni ~ah•.,.i,uw
1•nlt:1. d.ai nm11cro,<i peUeE,rriui. ch11
1/,,,,.,.,,, Il l',·e~i,lcnle ,folla RP1111l,h/i,•,1•.,lq. 1·1'!11.s,•1,
1i,•en111-
r ,i,•eyauo prceeùntu. A.ll'iugres.so
1111y11.ato ,/a. /r,; .lli11i.J<ll'i. n,wrò di 111111 ~w, risi/a fr .Jli~sioni
11dla, Ba;;ilica la. rktwotte ,mlen-
1u1lr~if1111' ili. .1/rrcaN e 8w·,i11. I ,·1·11//11 all"1wro11111·/n i/11/11' "-J 11/0-
11eme11t1, l'Erc .rno Ve,;coYo, rhf'
ri/lÌ /o,·11/i. <lai Jli.~sirwuri ,, il11 11,1111 yaU, jnl/n I/i 111/il'l'i N1t/1•.~ia11i
1·11lubrò 111 '\\,rntn. ',fo~~a e lt1wto
"di popnlo. il 1'1·eside-11/l, si dirPN~P. ,r/111 .1/ i.,.<i1m1· lrn I'1'11/11.<i(ls1110
1111 ,!~e.orso per illul'lti'M0 h) mi~-
della popnlazir111e clw gli rc111h1•11, OIIIIIIJ//in HJllll1ir1111•0. r-11 ,,!,;.
1<ione dt0 egli a;1scg1u1.va al Knuto
11lcp:gemlolo 111111)11~<-iatore tlella ~·io-
\\'•'n!.c't ptts~:«> la ',i11.1lon11:1.
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~IIAiSftE
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11flrN11' •1111 1m111~11 ,l'111111rr " q1ii111/i 111111 -•11r1/11,·11/1, /11/1·/ari.slit-11
,,10,•o ~anluario a \\Jm·ia
,\\ nsilfoh•il't'
,·on ,lan~I! kimrr1•. l/. Presitlen/r- 1•/,l>e ,,amlr ,/i 1•/1(1 1·loyi11 111•r i
J[fasiM,ari .~11/esinni 1: ,;pe1•ialmenll! 11er 11 I iNmo .1,w.<tolìM
s,,t Jfon~. ('0111i11. il /Jr1111de _1,,11.ç/ofo ,/i•lla 1/i.'/.,i,111v.
1111111r-
Xella llore11Le c·iltit, ù.i Rio tlo
1·i_qyio il C111w ,/1,/111 S/Mo e il .si/o -~e1111 i/1> 1·011 /"m•r'PI/ 1>rP,'l-Ì·
:-!ul, nello st,nto rii ~a.uta l \\1t1>rù1a,
,i(mziale rnygiirn~em 1'11/trn Jl isRi11111• ,/i Jfo,·ris, dol'e ,,_._,i,,/Pl-
s'ìnnulz,1, 111oravi1.diobo 1m nuovo
lao alla ,,filata. deyli alli1;1•i ,i rlel7e al1iet•I! ,/f'/l1· t>11e,•p Nalrsimrn.
-.:mhrn l'io u .\\'.l11.tia ,\\ u..~iliatri,,,..
1i11,1rn11t'lltlliÌ Ol' f\\Olltl ,p1oll:1
<'iti-;'1, \\•l'Jl ~UUlll'U Ull U(llllf() <li
llla /i11e 1•0l/1• ritlf/rrt.:Ìarc 1111,,ora i 1/ i~~i111111ri di 1>011 R118<:II
/1/!T il lorn flllf)flrfo fll'IIPYO~(! ,, ;,•1•1rndo al /ll"ll!Jl'/'Sl!/1 1•111/11rn/(,
1111/,·itlllko e n•/iyif>.~o tlelTr- 1w1111711:i1111i 111·i, 11/11/i ,!,71' /·,'q1111/11r1•.

3.2 Page 22

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lldlci;;si tJi un èiuqua.ulenal'io - .Le O/i<'i1HM di} t:Jw, ,foN,: di Irixl,1111{1
mnnz,iono i !ero 60 n-1111,i ,li ·uita. rna vi,siUt del Venerabile Don H11n n1
Porlogallo diedl' ori{1i11e a q1M!8la opem. Un !trandiosr, pro(Jetlo rlell'arr11ildlo
i/etIia r/11 Oerra.di11i i11ducle1•11. in 1H1 iusie111c arnionieo, irn. esteruat{) e un i11ler11al11 1·11,pati rii lJOO 11/1111n'i
c"ÌfJM·u110, e 'U11a 1·11ie8n, ,7t11i1•rlfa 11 Mari(t -1•11,si/i.at·ricl'.
Nel 1906 si polè i·11a,uy1mue una lJ•rvmo, pnrte rfrl com·11l-eB1iO ellilizio. Oo1iì ebbe 71ri11t'ÌJ1i11 lt, S1nwl<1
Pmfe$sionale ili Lisbon11. che i11 1·i11q·wn·,,t'nn,1i a1•rtbbP ri&r11.pito del MU> nome il 71aese.
Oli arvenfoumli 11olftici ne •hwposero la <'Mwrurct ?1el 1910. Solo 'fWI 1920 si potè falier1sr),me11/e ril·o-
mi ndnre I'attiv-ità i11tertotta.
[l 11robl-em.a t7i O(l(IÌ C01tBime IIP.l l:01!11JÙIIIIJ11-l<J t/el 71ri,111i/i-110 Jll'l>f!el/11. for11a/cwtf,l1/C ÌIIUN'l'()l/o 1)e'r !Ili el'l'l11-i
p,,litil·i. Il prinw sfnrz() r.m>111i•1ilo co·n l'<IJÌ,1J,/o <lena, 7)ivill(r, P~·o•1•11ide11;ra. fu ,·orn11n./o ,•011 11,,1 amp1inme,,to
"lie il?, m1J11o ,H (lare incre-me11/o a1i laboratori tU meccanicq II tli rfollmmecconfoa.
Ogr,i i Fir11Ji 17i Don Bos,·o .wo/gQ1w le seguenti, attih·il?i: ,o101wle r1ème11/m•i i'011 328 al1iM•i, Nmw ,·Ql/t·
merriale e pre1JarC11orio con 8() a7.1-ievi. rorso i11ci1tBf.riall' co-11 163 ani-r.11i, m·atorin f11sfi11() cmi fiOO 1·ar1az.zi.
f ,'folesim1i si dedica.no inoltre II oper8 11/ r,.sxfatenza religiosa, i,1 rio,1i op&l'lli rii Lisl>ono , 11dl111·0/()·11/<t
ill'i fÌt//i ilri soll1dTidflli dèl/'N1n·1•ito r in 1•11ric ,•1,il'IIP e 111t1-ro~chie in afo,/o del dero diol'P~l/1111.
Gli allievi delle Scuole professionali di LISBONA accolgono con entusiasmo il nosiro illustre e venerato Amico
S. E. Mons. Fèrnando Cento, Nunzio Apostolic,, In Porto_gallo, che -volle prendere parte alle feste cinquantenarle,
ll nucn"o l.ieco ·· !--an .Jo!ilf• ·· cli Los 'l'c<iu<'i;;
Il 29 gennaio u. s. fnrouo inaugmati i nnovi
locali per il Liueo San ,José, con la beno<li1.i0He
impartita da S. E. Mous. Raffaele l\\L Arias.
.A..rcivoscovo di Caracas. prnsenti le pitì :i]fa-,
nnt,oritiL.
Questa henedizinne s-cgna uua data memora-
bile negli annu.li dell'f,;.pe tLorin. Dilà.iLi la, Co•
strnziono di 11n moderno e uUrozzulo edilizio.
oltre che 1m bi~ogno urgonle, fu un desiù<irh,
viva.mento i,enl,ito <liti Salesiani fin àa. qua111lo
pre~ero In, direzione del Liceo nel 1935. .:\\lolte
cliflicoltà, differirono cli anno in 11uno l'esecuzione
tltii progetti. ~ol frattempo. il vecchlo Liceo
220
1•01u111istava lllla heu meritata rinomauza per h1
houtà dell'ìusegnaU1ento e la sodezza della for-
mazione in esso impartita. Ne fanno fede le mol-
tis~ime domande rirnll6 og1ti itrlno alla dire-
zioue del Liceo e il gran ullll1ero di e.x -allievi d1<'
ug&ti occupano posti direttivi noi govemo e 110110
società. venezuelana..
D11e am1i fa s i potè fiualmeufo incomiuçia.rr
la rostTuzione di 1m /ITl;IUtlioso l'<liflzio per 450 li-
ceisti interni ed altnittanti esterni. 'fre ali di
questo va-.,;to complesso erlilizio, /{i.à terminai;c.
aocolgono 11iroa aoo intanri. 'l'auto nella uostn1-
zione coma nella atb·ezzaturn !<i souo utilizzati
i più moderni ritl'Ovati dollu t1c1ruicn. per a.V'orc
llll collei,ri<1 modello, che rel{ga aI confronto con
i 11iù moderni lfrei ~ove rlllttivi. ! '011 l'aiuto fll"lln
Provvidooza, ~i spera ili port¼rlo pre<'e:Ht,ar(l lì-
uito al veuerato Rettor .:llal!'giore nel ,mo pro1<-
simo vià,ggio nel Venezuela.

3.3 Page 23

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w1 •1w11i1,io11t' ,,•l1•11ti01•11 dir~lt:i.
,lall ,.1.lo,i,wo U11ti \\lhrrto l)e A!l'O·
•tlni bo rull'ltlun1o la•lh·emoufo il
suo ollMtlvo: In rltflfl-lh• R1•ttluln ttllo
,•Ime <lei Monh• H11rn,1t•11lo I' 1lel
Monti• ltall,1 uelln 'l'fll•ru 111•1 F111wo.
l.'e,ito h1•in11"hh•r11 1lell'1lrtllfd iu1-
1>reso, oltre eh~ 1111'11hllihi dPi rnlo-
ro,i 1·omponen1I In ,11<•tlfaionr. /l-
.ro, ulo. ,~1•ondo 1'1•,11rr,,l11nt' 111'110
•lt''-O 111111 01' ,\\1:o,1h1I. .. al geue-
rti-u inh•ryento rii """ ◄llowuni
1,o~eo ... Oro la 11•1111 tiri Snrmlento
fA iln 1>h•dr,follo tìllu hi11111•0 humn-
~-int• di lfo1•i11 \\ 11,llh1lrlc1• ~ 111 e:lo-
rlo,1 (rll,olorl lt11lln110 ,, 1•111'1111. Il
l'r\\1.si1lr11tl' tl~lhr ll1•p11l1hlll•u d••I ('ile
hll ronfrrilo 111 1h•t•Ont:tlo111' ili )Il'•
rii 11 ·• Il1•rn11rd o O' lli11"1dn, •• ,·ol
i:nido di ('111111111•111l11111rt• Il llon n..
\\1(11,tlni ,, di I Uldulo• al Prof.
Hhhepp~ )loru11dl11i th-11'1 nhrl'Nit,i
di l'1lt.lo"1.
111 molli J.,1i111ti ,11l1••i1111l d0 Aml!-
rh•11 ~uno IIJJllrll l lllt•i di 11,,lste111.a
111•1· itli emii,n1tl. <!n!'llct ili ('11rnt:-0s
VE\\"EZl"illA · r1111,l11111l tln ,cttl•
111111I 1'1111 rlsnlhlli ••1111,ohwll. (Hl
u,,i~liti u 1ni.:ouu i"-lr11UI ,1t1h~ lt-~~i
,lrl la111ru. •Ollll 11111!1111 1m••.-o I,•
:111torihì in rn,I 111011-111 " delic·uti
,. ,uno r1u·r11mn11d,11! 11 dli JIU•Ì
•·:rrnrll tl0 lmhroi:ll11 lt1 1•111i-~ 1·1111teu-
1lu,~. 1.'l'ffklo si 1,rr,lal 1111u per
rlt1•1·1·hr di r,mn,1~!11111111 1'11r 111111
,criYono Jllit 11 1·11~11 1•11 ~ sem1ire
1111rrtlt 11 1'111 •"N't•II r•ouforlo uri
,,...~nlofP, 1·h1• lr11ll'1'1111111r11tc 1wro-
l(l!f• t1111i I' In 1111111~111•1 1110111e11lo.
'\\tll'nnnu ~.-or~o 1u.1s,oruno In •111,11-
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!-i.\\l,\\)l \\"\\('\\ ('Ìlllll('ltn) ,i ,t,1111111
11lthn11111l11 lt• l!'l'lllllli ~1a-lnul1111l pi-I'
tu. "',,•noia 1•n•l••....Jun11h• ~,llt'--.innu.
u È ~11rli1 iu lllll'hl 1111•,I ~crh1•
nn iriomnfo lracnh• 111111,I par in-
1•n11to 111111 s11lhh1 1·0,lru,lnno; e
11t~nh·11 ~I ,111 11111•11r11 1111 t1l'lln1l11
11ell'111U1uo 111111111, ,1111•1•1•11(11 i,t'lo, 1u1i
,i Tllt'(•nlKOIIII g"),\\ lii'! 11111111 ultimati
prr iu11111r1m• l:111h• """" 11UII Jll'r h,
1 h:1 ». Il el11r1111l1,1n 11t•,t•rln ~om•
,j ,. ,·011111inl11 Il mlrawulu. ,, I SttlP.
'"liitni •·omhu-lnrouu " tu., 11ru..rt► t1 il
r,•,111 \\eJIOP ,111 ,1\\: li l't111111n~ fl'CI'
tlono drl terrrno: 1111 ,., ullirvo
,llrdr 1111 111hrllnl11 di 1>~•<111<- ~ nllri
01• ,rµ-ulronli l'1•,lll1111l11: 1111 nrrltl•
I••~•• Mio l'x nme, 11
li pro,<etto:
11,ir11,•1•hi pudri tll l1111tll(ll11 ~I ,,fl'er-
•••ro a lo rnrnrl' 1•1111 I 1•1trpr11tlcrl
nlllurbP i lurn lli:11 ~ H•,-ero rm••lo
I<• ,1'1101~. Q1w,h1 isllt111lont' le.r-
1uù1,1 Il 1.'iorrn11l,t,1 ,,ml l'1111orP
,Il !11d11lUJlll1·:1 r In ,,.,,,,,rrn ,li 1111111,•
i:1•11er11zloni i:iurnulll ».
l1 t'1•11lr11 l'11l1•1•hlsli1·11 S11lr,lu110
ili 110:\\U l,10\\1, llt'l 1111hhlit•11rr•
liht·I 1·11ll'1'11isti1·I hu 11fh111t11 111m
1111nm idl'n 1Ur1•1ln 1111 11u111e11t":e
flf'i [.iH!'llZ7i r111tt11'1's~f" m c;('!-,ÌJ. In
mml llhro 1~ p,nult• ~111111 rr,,• , h ~
111•r tnl'UII 111 ,<'l'Unrl 1·1111 ll1n1n•
In rilir,o. 1•h1• ,t ,11,1111•nwt1 ,lnllo
,loudo 11u1md11 ,1 1111ron11 lr Pll!:'inl'.
I n11 dri l(llllllrl 11lì1 ,11,:ut•,tiYl Ì'
1111ell11 ,·lw rnppn•,~nl,1 l,1 ,•n•:1zio11e
•l~ll'unln-No 11,•I , olun11• « lllo e
l'uomo». All"uprirsl 1Ml11 1rn11"inn
la li2ur,1 •li lllu ri111,1·u~ 11!1\\ unti ,ul
11110 ,1011du lllll'tl. l'M ◄11!'11111111 1lci
•••i 11rriodi di 11•1111111, 1·11rl'l<11m111enfi
111 n11·tonlo hlhlia·u, ,1 n11r,• 111111 11,1rt•
,Mio sfondo 111•1· 11111,tnu·r le opero
tla•ll11 1•r~ad11111•: I" lu••r. Il lirma-
1111'1110. l'11rc111a. lu trrr,t. I 1·11rpi
1•1•1<•-ti, i pr,,•I 1• l!li u,·,· rlll. ,. llnal-
m,•ntr ,:li nitri 1111l1111111 ,. l'uomo.
Ha dl\\l'r,I 1111111 I d1•~·1•11II 111'1 Ro•
11:1(11rl11 CHm unni du l'l'lll'i1Lt1 di
S \\ I.ER~O 11f111111l11,111111 1'111'11 1'rlie11
1l1'l111 n•1111tn tiri llirll 111 lt1or1 lìosi·o
llt•lltt dllal 111•1·,·lu\\ pt•lt-ll\\1111•• "11e
l11 l?loht 11~1111 111111 1oro•,1•n1n 11HthhP
rr-.il meno ;uuur11 111 loro ,ort~.
lll<l:i ,,u,•i 110,•lrl nari lrnto•lll ,,.,_
h·rNIII ,,•ioli?uno Il 1·1111th•o drll,1
tor•• ri,·11no"irrn1H n I I ou Hu,1·0.
l'ill' l'ili11• tll'lln l'lll'Ìtii th·I ,1111I Ouli
c• in p,1rtil'ol11rt• 111•1 P,11·1·01·11. rhn
li yMto, li ronforlu, Il 1·,1IIN:ra eon
In P~lehrnzi1111e 111 1,,,1,, nrl ,a1111-
l11ri11. 11111·1,111111111 1111'0111111 ,Il h•-
11,in "1lr,i1111,1.
:!21

3.4 Page 24

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DALLE MIS S IONI
706 ragazzi coreani
chiedono di entrare nella
Scuola Salesiana
ancora in costruzione
Il Prefetto della Provincia,
non ciittolico,
la dichiara <(necessaria >l
per la gioventù coreana
Autorità religiose e civili
pl a u d on o
alla nuova opera
e l'appoggian o fattivamente
Don I.fosco ha la sua Casa anche in Corea.
La nostra Scuola, di Kwangju, di cui ha parlato
il Bullettino Salesir1110 ùello scorso novembre, è
ormai un fatto compiuto. Un bell'cdifìcio in
ci,;mento armato, a tre piani con un quarto piano
nel centro e alle c.,:;tn:miLà, forma la meraviglia tli
quelli che lo visitano, Coreani e stranieri, catto-
lici e protestanti. <• La miglior scuola in Corea,,,
dicono essi.
Pi'r quest'anno si aprirà soltanto la prima
ginnasiale. Alla festa ùi Don Bosco, 31 gennaio,
radunammo per la prima volta i maestri, e <.la
quel giorno incominciammo la propaganda nelle
scuole elementari. Accompagnato da uno dei
maestri, mi recai a quasi tutte le scuole della.
provincia di Cholla .Namdo, cui fa capitale la
nostra città di Kwangju. Dappertutto incontrai
un'adesione piena e una fiducia illimitata nella
·nostra Scuola. Un mes.e fa, vennero a visitarci
tutti i Direttori dt:lle scuole elementari di questa
città: rii.nasero così entusiasti che loro stessi s'im-
pegnarono di fare la propaganda presso gli al-
lievi che finivano la sesta elementare e presso
i loro genitori. Così avvenne che per 1'<.:samc tL
ingresso - 16- 1~ marzo - ci trovammo m
Casa ben 706 ragazzi. Invasero tutti i locali e,
seduti sul pavimento alla coreana, fecero i loro
compiti.
Ragazzi intelligenti, come risulta dalla media
ottenuta. Pecc-atn - pensavamt) - non a,cr
posto per riceverli tulti ! Rolo pntemmo di fatto
riceverne quattro gruppi <li 60 ciascuno. l 111a
delle domande rin>lte durante l'esame fu questa:
~ Per quale ragione pn:ferisc_i frequentare questa
scuola?•>. \\'ari risposero perchè erano cattolid,
e quasi tutti perchi: \\·olevano cliventarlo. Quamlo
si pubblicarono i nomi dei 240 ammessi. vi fu
un vero assedio tli mamme e di ragazzi che
-piimgcvano perclie ad ogni costo volevano essere
accettati. E l'assedio continua.
L'inaugurazione ufficiale della scuola avvenne
nella festa cli S. Giuseppe. Di buon mattino,
issammo in cima al quarto piano, la bandiera
nazionale, quella del Papa e quella americana con
moltissime >tltre bandiere delle diverse parti, per
sentirci cosi uniti ai fratelli di tutto il mondo. Un
grande quadro tli Padre Emilio I<apaun domi-
e nava l'entrata principale. Questa scuola infatti
La nuova Scuola Salesiana di Kwangju in Corea
il gion w 1tell' i111111.y111·azfo11e ( l !J-,1-1!J;;f;J
S. E. Mons. Qulnlan, Rappresentante
del Papa io COREA, accompa-
gnato da Mon.s. Henry e dal Signor
lspettor(", benedice t'interno tlrllc
n uove Scuole Sate~iane di Kwangju.

3.5 Page 25

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KWANGJU (Corea) • [ 706 raga:Q;1 che hanno fatto domanda dl entrare nella Scuola
Salesiana. nppena costruita, at1c:ndon6 di rare il loro "esame di accettazJonc ".
stata costruita in memo,;a di q1.1csto sacerdote
americano, cappellano militare, assassinato dai
e comunisti nella recente guerra coreana. Questa
tma Jelle ragioni per cui l'Esercito americano, i
Cappellani militari e molte altre persone degli
Stati Uniti ci aiutarono a costruirla.
\\'erso le 9,30 incominciarono a giu!)gerc gli
imitati e il coro <ldla parrocchia. Erano le 10
quando arrivarono 8. E. '.\\Tons. T()mmaso
Quinlan, Vicario ,\\postolico di Chunchon e
Rappresentante del Papa nella Corea, c -:.VTons.
Harold llen.ry, nostro massimo benefattore,
accompagnati '<.la molti altri sacerdoti e cristiani,
che assistettero alla S. l\\Iessa cantata dal rev.mo
sig. Ispettore, durante la quale il rev. Padre Pak,
tenne il discorso di occasione. A pranzo (dove
non mancarono gli spaghetti a ricordare la nostra
1talia), il sig. Ispettore ringraziò i presenti,
specialmente Mons. Quinlan e Mons. Henry.
Nel pomeriggio si radunì1 di fronte illla porta
principale una folla rnria. Erano i ragazzi che
aspettavano i risultati dell'esame, i loro genitori,
la banda dell'esercito coreano, numerosi amici
della Casa, rappresentanti di dh-ersi enti della
città e della base americana vìcina. All'arrivo di
S. E. il Prefeno della Pro\\'Ìncia e: dei generali
Bccns e Thompson, la banda suonb gli inni
nazionali americani e coreani. Subito dopo
S. E. il Prefetto tagli/, il nastro, l" S. F. 1\\Ton.s.
Quinlan, incomin.dò la benedizione Jei locali.
-\\rrivati al quarto prnno, nel salone che servirà
ili dormirorio per i ragazzi interni, si s, olse la
cerimonia dell'apertura della scuola. Parlarono
S. E. l\\lons. Quinlan, e Mons. Henry. Quindi
prese la parola h. E. il Prefetto (non cattofa:u) che
lodo l'<>pera dei missionari e riconl/1 la gloriosa.
storia tlclla Chiesa Cattolica in Corea. Si disac
pronto ad aiutare questa scuola, perchè neces-
saria - afferrnl1 - nella presente situazione
della Corea. Dopo cht:: i generali Bccns e 'l'homp-
son ebbero parlat() a nome della 8ll \\rmata
americana, ringraziammo in coreano i presenti e
gli assenti, dichiarandoci debitori a tutti. Poi,
il Padre Yu, del Seminario di Seoul, tratteggiò
la figura Lli Don Dosco.
La scuola è ormai inaugurata, e i ragazzi sono
alle porte. Abbiamo davanti a noi una gioventù
che si mette con fiducia :;omma. nelle mani di
Don Bosco. Una nuova esperienza sta per fare
il suo Sistema Preventivo in questo nuovo campo
affidato ai suoi figli. Si pensi quale sia la nostra
gioia nell'essere stati scelti a portare Gesù a
questa gioventù coreana. Ma sì pensi anche alla
nostra responsabilità in questi primi passi che
saranno decisivi.
Perciò ci affidiamo alle specialissime preghiere
di tutti i Confratelli, C()operatori e giovanetti
della nostra Famiglia, per riuscire a fare tra
qnesti cari giovani quello che farebbe Don Bosco.
9ac. /\\ RC-1 HMEDE -1\\b1nau
missionario salesiano

3.6 Page 26

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ra g D e o e ro
In 1111eijtlL noi1tra mi,;,;ione di
.lauarnté quèst'a.uno La soleu-
11itù clel Santo Katale ha su-
porn.to tutte le a.Jtre, pernhè è
,cLata vre~ietluta dal nostro in-
faticabile e venerato Vescovo
MonE<. l'jetro l\\1as1,u. Bouchò
ancora convale,,ceuto eia nua
,!.!r:tVl• infc·rwiLù. e ("ùl1 i ,;uoi
in :Huii. ubl1t1 111 fotzn di par-
tire cla Rio {lo .J imoil'o J}er n1g-
i::iungern questa mis;;ione ;;ul-
l'el"trf'mo confìne ciel Bm,.ile
COll la Colowl1in. ]/nlLiwo l,l'illto
del \\'iag:gio l'n fatto in mòt11-
:scafo e ilurò i;ei g-i.orni.
Quando il hat.tdlo, tnt.to im-
l><uHlierato, approclò al pm1o
dolla mIBsiono, ,(tli iutli, ~f,irna
1·urarsi della piog-~ia, torrou-
r.iale, ()Ot,-ru:o a clargli il heu-
Vtlluto, rueutrn da ogui parti,
~i spn.ravauo mortaretti. Auelw
i llOtitl-i allievi ed allieve,
hunchè in JJie11ti v<1cauze. rilor-
nanmo tutti per I.i te~La.
Do1)0 il salLtto dì un :.tlunm,.
il.i 1u1a alu111i;t e di llll ex al•
lìe-vo, ì'lfon~. .\\laslln parl/1 ai
s111ii fìg1i ~1,irituali eou Lanlo
affetto ('l,o pii1 di ima vnllu
le snè pàl'ole furono intorrotto
1Lalla oommoziouo fl arcomp11•
gnate ùalle larrhue. Il venetutu
Supe1iore vedeva, davanti a
piiì di 300 allievi, 235 ex allievi
où ex allieve e olti:e 1500 indj
cli tutte le tribù, -venuti dai più
lontani pnuti dolla missione.
Era iJ 23 dfoembre, nHimo
giorno ilei santi Et,er<1izi cl()gli
Lettera di
ll<m ANTONIO GI.ACONE
111issio1tario nel
Ufo Negm-Amazzotti (8rosile)
ex allievi od ox :llliev1•, e ~. E.
oo approfittò per fare loro a1J-
proprifJ,Le i,;LmziouL auimau-
tloli aò ei<i\\ore i ponatori di
l!ri>lto nf-lle lon1 famiglfo. TTua
(]Uinclidnn di ex allieve. ver
poter pro11dere parLe a l,utte
le fn11l!li1mi, c·ouseguarouu i lol'ù
iìgliuoloLLi ima ::-\\11orn, la
qnale, con l'ai11to dello alunno
maggicn·i, foce loro rla n,nmma
lhm1ute i t,re g-iomi 1lep:li ERer-
dzi Hpirl L11nli.
Nel pomeriggio llornsignore
distribuì 400 vesLiti:ni. ai nu-
merosissimi bambini e ba.m-
biue venuti da lontano e pro-
iuise che si sarebbe a.porto al
pi1ì presto auche llll giardino
cl'intnnzia,, perchè aveva la
cortezza che la Rev.ma Supe-
riont Gellerale (lello Figlie di
\\fnria,l\\ m;ilh\\l.rice avtebhc mat.1-
clato dite Suoro prr lLnestH
importante w.i.ssio110. In seguito
si frt,o ri 11an~1trazionf d(lila
auovu, ca,;;a rloUe po:!1<> o lelé-
/!l'afi, fal;ta co:-truire cl1.1,l l:l-over-
no Fodon:r.Jc in c·P.U1ento armato
e poi con~t"J.?lllll.(l alla rni..,~ioue.
n Veiwovo t·rlehrò la ,ne~su
clolfa not le ed f'bl1e la gioia, di
c·onsta.tnre che olhc u11 UJ.i..
gliaio di illili /Qcoro la ~anta
t·ornlllliono. ;\\ lln rnt•ssa delle
lloYe, t·aut;i.tu. dai no~tri ahumi.
i',na Ec1·Allonzn, clirosse nuova
mente la sua cnkla parola, a
tutti i !lHOi tigli, rnll6granll0iji
J•N i grnudi prog:rcR~i i,pfriluali
o rna.torinli ottenuti. uon lo
gra,ziu, di Dio, sqrno O\\Tiùeut<•
- (1i~sfl
l'he i S~lc~iani
le Figlie ,li '1111 ria A ui-ilin1rir.(•
224
Fanciulle Indie intente a fabbricare ~macbe e tappeti nel Laboratodo dlreuo dalle
Figlie di M. A.
(a destra) Fatioosà e lunga l'evangeli:r.zazione del(li uomini:
più facile ed efficace la form:izionc·crlstlana dei gJovani col mclodo di Don Bosco.

3.7 Page 27

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11vo,·a110 lavor,du 11111\\to 11 rh11
gli i111li 11, e·, 111111 1•11rri,rp11,to.
J'rimu cli pr..1111.11 )lon,-.Ì!!llnrn
11.,-i,-t,·tt•• a11,•11r11 1111 ,ma H•·•'II•
•l••1Ui11, fati a ,lni 110,tri :itli, \\Ì
,~nn c11nti. pot• iu, «lh-t~o1...i n
l,!i1111t~~1 i11n. Q11i1Hli fu di~I ri•
l111ita 11 tutti ,tli i1111ii!1>11i. In
/dcsé•poc,f. forinn ili 1Ilfill1li1ll'U
Ooll •'IITIHl ,11inn.
~••I ponwri)!J!in 'na J:n..J•
1<,11:r.;1 voli,• :i111•uru fari'! 1111a
,•1111ft.re11zn a)!li •.,_ 111liPvi, un',1l-
trn ,1!11• PX alli,,,•,1; 1lopo ,·1•1111
11.nlò ~••J1itrllt:111w11tc ai '111t,.
11i1111i 11 allt> Fi::.li1• ,li \\Iari,1 \\ 11·
,i1i,1trit-c•. Pan·,·11 1111 rnirn,·ulu
1·hr poh•ssu 11•iut•·1t• a t;1nto
la\\'111'0. Vi {11 11111·h,, ima lwll,,
1>41Jo,izicu11• ,1•11la11t it·a .uni,·ul:1
profe.-iouale. rlll' ri-,·os,e molti
COll!O('D~l. Ammimt Il ,pm·i.,I
1111111 (11 il lal•nr:1 I uri o tli fu I,.
hri1•111.io1w tll'llll• :111111••111' ,, t llP•
p1•ri, •lir,•ltn ,l111111 hl'11e1111"1 il,
l'i1rli" ,li .\\!:i.rin \\ n,ili.itri,, .
~,•ll'nltima p11d111a du il
\\'1•••'""" dir,•-.w. a t 111 ti i 1111oi
h~li i1i-1stett!' n•nlt11 ,tùla 11••·
•·•·-~it.\\ d1e il 11,aA"1,tio1 frnt111
,l,•lla 111i~,io1w 111111 fo,-H ,pii
nr•Jl11 rc,i,Jeuza. 111a nei , 11-
111~1,,ri , forrn'.!ho, an,·hP 1,, JtÌÌI
lont 1111•, rloYu tutti 1lrH111u , ,.
,·,·n· 111 VOl"IJ, viti• l'l'i~tfo11u. ÌIII•
p11rnt.1 1111,1 ..•·•11•l:1 ,Id lii:li ,ti
n.111 B,i-,•11.
(lupo il ~.,nlu l\\'ntnlt•. \\11111~.
\\la,..a, 1wco111p:1,ir11ato tl:11l'i11-
1rcpiilo 1• n,tnanu 1>1111 \\lur-
rlll',i, ,mo \\'i1·1nio (:r111•r.tlt•,
p,,rtì iu nwtus.-:1l11 p,·r la ,·i,iL1
;111" alt re n•si,1<·111.11.
\\11111ti"i11111 I' ••In·. tutti
,noi FiJ!li ,. l"igli,• di •111• ,t11
mi--i11111• fa.111111 , ot i t• prt•µhi...-,,.
p11r1'11,\\ Lt•i po,.~11 ,•011Kh1t:1n• ,fr
, i," la ,·nit, tir ,pianto I, hn
,,•ritto, qnarnlo \\ ,.itt•r:1 il Hiu
~l'f!rtJ, \\ lthiamu lt·rmu fi,lnda
"111• I., 1w,-.1cra \\lutlu111rn e• I ln11
Ho,1•11 ,., co111·111l1•1 :111110 ,pu•,w
1l11,-itl,, nti,sima i,:111zia in 1111
111·11~iu111 avn•nh,, 1wrdu'- 1111
cl1n i uo,t ri iucli,::,-ui 1lt•,i1!t•r:1110
.11.l1•1111•1111•ntt1 ,·011n .-ero il :-uc-
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Kar. Ai-111,111 fll\\t't)\\t,;
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L11 I/ i HHÌO IIP 8,r/l'~irt1111 ,li'/ 1/0/1, Om••~o ( /1111.,il, ), ""'"'
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,.,., ryi, ,l,1111/,, l'Ìlti 11,i ,, , ,.,.;r111, 1/1 1/r111t11i i"i:1ulfr1.
l,r 11119l111m(,· ,nmli:i<mi ,lt ,·11"111111ra·111u1 I, rrr,lri, 111/r q1111l1
1H '''l!l'"'"l""" I, t1rr11. f,cn,ri~•·mw I r1,cy11r 111 n 11/n ,/,l/,c J/ is-
,;,,,,, /"' ,·1111sul111:i1111i, ~f11rli, 111r 11/11Hlt'11n 1, ri,,1,·/11 '""
r1/,h11,,,l,111I, ,/,w11111111l11:i11111 /11lt1f/rtl/Ì</I t' 1111111111fo1/rt1/ir11.
St·/1,. ,/1•,so /('"'I"' ,'1 ;mli m,·1·1111li111 ""''" f ,,,·11,i11/11 11/fllr•
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Missioni S•l~~iane del M ,\\TO GROSSO (Br 1,lh·) • Re11l•lr:•1lon~ di llnrtua
borOro ~u naatro m9~netlco. n~I "Centro Rlct•rche II dt C.am,u·) Orande

3.8 Page 28

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(}huJitlute og11S c(>sn
u, Ot•stì Ct•i.-,t,, .~11,•,-vnnenlafo ed in
,'\\ltrl'in ..;.Jun~UintPiCe e 1•e.tl,•etc t•lte ("OSU SOHù i n1/k•at10li
•AN GIOVANNI BOSCO il I3-II•I875
Guadgione prodigiosa narrata dallo stesso
medico curante - 11 2 aprile corrente il ha-
rone Franco :vTusco fu Giuseppe di anni 37,
nel ritornare a casa in motocicletta, fu investito
ùa un'altra moto. Vurto fu così violento che il
Barone, cadendo riverso a terra, battè rnn
l'occipite, riportando 1111a gravissima commo-
zione ccrcbralt·.
Portato d'urgenza a.ll'ospctlalc di LuL"ri, fu
ncoverato con prognosi riservata. Chiamato,
quale medico di famiglia, al suo capezzale, lo
trovai gnasi agonizzante. Tl Direttore deU'ospe-
dale e il chinirgo prof. Spine.lii, chiamato da
Reggio Calabria, rnufen:narono il gravissimo stato
cli salute del Barone, le cui condi;r,ioni erano
poi pegginrare al punto <la Lemersi da un mn-
mento all'altro il decesso.
Kel congedarmi per riwrnare a casa, la so-
rella del morihontlr> mi disse: <• Dottore, dite
alla vostra signora che preghi anche lei per la
salute del mio povero fratello>►• Arrivato a casa,
riferii rutto a mia moglie eJ ella, in uno slancio
di fede, pron11nci<'i queste parole: <• Don Bosco,
salva il povero Franco! e se entro domani lo
metteraì fuori <li pericolo, ti sarà mandato l'obolo
che tu stesso ispirerai». /\\ll'ind()mani, alle ore 10
precise arrivav.i a Placaaica la ,,otizia che Franco
Musco aveva aperto gli occhi, aveva parlato e
nconosciuto i parenti.
01·a le sue condizioni di salute vanno sempre
migliorando ed oggi è stato dichiarato fuori di
pericolo. La sorella, riconoscente, m'incarica di
mandare a 8. G. Bosco la s11a offerta con pre-
ghiera di pubblicare la grazia.
Con distinti ossequi e con la domanda di una
p,·eghiera anche per la rniu numero~a famiglia,
mi professo
Plar.mrica (Reggio Cal.)
Dott. GmlAt<DO l\\IusuRACA
medico chirurgo
2:?(i
Un giovane misterioso Mi erano state affi-
date uon senza tlifficoltà dalla Segreteria della
Direzione sanitaria dell'ospedale civile di Pa-
dova delle tabelle riguardanti il movimento
ammalati nei rispettivi reparti ospedalieri e
universitari dall'anno 19-i,s all'a11no 1954, per
compilare un rendiconto statistico operatorio
dell'Istituto in cui ero assistente.
•'wevo appena iiltimato il la11oro che fui d1ia-
mato a dirigere un ospedale in provincia di
Treviso, ove mi trasferii con h famiglia e le
mie cos,·. Nel trambusto del trasloco non ri-
cordai pit'i le tabt:lle. Mc ne risvegli/i il ricordo
una prima e poi una seconda lcttc:-ra del Diret-
tore sanitario dell'ospedale alla fine del 1955,
che me ne solkcitava la restituzione immediata.
Rovistai dappertutto, interrogai i collçghi che
aveYano collaborato con mc nel redigere il Re,1-
diconto, ma inutilmente, non fu possibile rin-
tracciarle. .!\\'on osai presentarmi al Direttore e
prospettai la cosa al suo segretario pregandolo
di trovare il modo ùi rimediare. l\\ulla da fare:
le carte occorrevano!
Mi rivolsi con fod e al gran Santo e mio pn>·
tettore Don B()sco, ma delle carte, per quante
ricerche facessi, nessuna nuova.
Ad una terza o quart~ lettera i1l\\'iai in Direzione
un collega con l'increscioso incarico Ji riferire al
Direttore che le carte erano andate smarrile...
<1 Ma se le ha mandate st:unattina ! Eccole qua:
le ha portate un giovane».
Finora n<'.Ul si è saputo chi le ba restituite,
per quanto si sia indagato. lo ci vedo l'aiuto di
S. Giornnni Dosco, ma lascio a chi legge un
sereno obiettivo giudizio.
Ospedale Ci;.,ii/e - Crespa110 del Graf,{W (Treviso)
Dott. Lu1G1 PASSAREI.LI
Guarigione radicale seguita alla benedi-
zione di Maria Ausiliatrice Uscita dal
noviziato delle Figlie di 1.Vfaria Ausiliatrice, piena
di giovinezza e <li entusia~mo, fui destinata aUa

3.9 Page 29

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Casa di Iquiquc (Cile). Dopo <1ualche tempo
un malessere gerv:ralt: m'impedì di lavorare come
prima, costringendomi a varie \\'is.ite meJichc e
ad un'accurata radioscopia polmonare che svelò
il mistero: avevo varie k·sioni gra\\'i a tutti e
due i polmoni.
I nvano la rev.ma Madre f:;pcttrice m'invi/> in
un luogo climacico adatto e m'impose assoluto
riposo. 1\\è le cure, nè il clima savirono a mi-
glior.irmi. C na nuova serie <li accurati t.'Sami
eseguiti da uno specialista confermarono le le-
:sioni polmonari della prima radiografia.
!'Jell'aprih: del 1955 ricevemmo la visita cli un
Superiore sakt\\iano, il quale mi diede la henedi-
zionc ùi :.\\Iaria Ausiliatncc. r.1ccomandandomi
di rice,·erla con fede.
Poco dopo il dottore speci.Jlista che mi curava
dichiari> con sua grande mt'ra\\'iglia che il male
cm totalmenk scomparso e dw io potc\\'o ri-
prt·ndere la vira comune e attendere alle mie
occupazioni cli m,W:,tra Ji musica e di assistente.
Sono ormai trascorsi molti mesi. Per maggior
sii.:urezza la mia ~uperiora volle farmi ,·i.:;itarc
SEll\\"ll'!O l'- \\ClO'-AI, DR l'AI.IIIJ
IIO~PITAI, IU:t:10:S.-.\\1.
IQI IQI 1:
l.11 mdioscup/11 p, atica/11 a S11or Lucinda Gn11-
::ale:: ha dat.-, il sc(!ue11te rirn/latu · 1'BC p,,/11m-
1111r1• 11od11/11r~ hil,,urall' av,111.:tUn.
Dott. A. EsPERm10,; ,\\
r.adi,,ln~o dell'Ospc,d.olt:
/,111i<111e, .10 rn,1rzo 1955
Ja un altro spcrialista e subirc una num·a ra-
diografia. Risultato: più ncs-,una lesione, ,tnzi
neppure le cicatrici t
,\\ncora una volta si è attuata la parola di
0011 Bosco s11ll,1 potenza ddla SS. \\ ergine:
,, Abbiate fede in l\\laria \\usi liatricc e \\'edrctc
che cosa ,;0110 i miracoli ,,.
,','w,tiutto (Cile), :q marzo IIJ:/1
Suor Luc1:sn, C:o'\\z.,u n. F.~1..,.
..
. ~ . ,.
.
Altri cuori riconoscenti ·
'1\\1111 gh aou11n11 dclL'l Scuoia snl~lana di Bd111~mal
(ls-racle) rendnno l,lta11J1c a l\\l. A. porrh~ 1, salvi1 da 1111
fulmme che colpi lo statua delln Vcnrìnc. entrò In t••n.
ll'lil 11en7,a fa.r vìttio1c.
Raimondo Ncgrlnl (CnspO!!J!ÌO·S<>ndroo) è ncono: ,·enii -
s,mo a '.\\I. A. r>cr ~,·cnilì liheralà I• m,1.11lic da c-,na mont'.
Eltn:a Ric:d (:'\\apoh-\\"omc,ro) ìm·ia ollcflu a S. G. 11. che
le ql\\·ò 11 ficlin d., una terribile, up, r,,ione. e.on mcrn-
vi11li> Jd lo Sl<',~o medi«l.
Oln~ l'edrali (Cl,rnri-Urescìa) s, nvol~c a :\\1. A , e u 8. C:. Il .
pttenrndo la grnzin d1 evitare un'operaz10nc e di csscrt· 11-
hcru,u da noiosj di.~turhi
Sadn'1 Buccnla (Pal~rn1u) 1lid1ìfra che la 111u111ma, ,a:raz11·
nllo poh.·nti ;..;; u11n i11tc1 ,·e .. ,une Ji l\\I. A , fHlll~ i.tunriri- d.t
a.rres irn..dr H1 ct:rebrnll'.
Uda Caddi (Castelnu,I\\ o C;arf.- Lucc.1) r,1<,omondi, a
;:\\J, \\ . < S G. :R. il himho malato e n'! ~bhc i• ~,uariJ?fonc.
Elenn G>mbarctlo (OonJ?o-Como) è r,conn,ccni,• :, S. G. ll.
cht lit" nttt'nne la uuari~mne dd n1nrito.
Maria Mollnarlo (T,,rinol n,·eYelte .1., io>. <,. Il. la 11ra1.i11
di un ml~Uorarne.ntn d'iutpit!~O ·per il marltn,
Sil\\•ia Folfono Stampini ('l'urino) nogca,,., ;\\\\. .\\ e S , U Il
pcr due- ,c;1tnnl..l.t1ss1rnt 5:r.1iu.•: IR guarii;e-u,ric Jt~I marito e
un ~icuro :1liglion1mcn10 dd fi~lìo.
!\\o1ada l·tllppa (Cu1nitnoli, l'icmomd r.ntl,• pubbliche
s e ltTRZil" ~· \\] \\ (' a
B. pC'T 11 tdu,. ('"-1110 d1 uu·op<'•
raziont.
Conluicl Gl11no 1ri (Brmio l>'All'•V(:n:clli) d 1d1111ru11<>ehe "\\I..\\,
e S, G. Il. ,Htt:Jlnero ~Il• luro pl<'C<Jla Fnm,·,•s.-a di supt"·
rare un J1ffo il, intencntn dllruroko c.·\\ 1t5ln\\lo future c11111•
plil"aXi•lnt
,i, ott~m,t prr tu,urrrn,o,rt \\lo,,a lu 1!1t1lr,u ~ ,t, S. C,,,,...
rvrnoi llnsto. ,1, S .•'1,rria .Ifa ,:11u/ln, J, S. JJon,rnirn S11t ,n
~ d, <1/tn Stn 1 di D1u - ,:/r11 : 1,,,""'' <lnd,, rm:1,,10 ollr,u
...,1 elr•nu i11~ /ur sau,,,. lfcH ,/i t11_(!T11. u u,, ulo
r,~;n 011 .
\\lhnri·10:m l\\l., Al1hcr11 O. \\lla<ia Il ,. \\loi <:un1u~1,
-\\nJ111i T , ..\\spre.1 [)on ,\\ . llniocrn -\\,, 1-lttinarr, f'., llar-
he.n• I· , llt'f:duo 'I'.• 11,·d,·nr, P, Bdla I),, lidi" V.. Ber-
nini G., lkrrino D .. Hcrcdln (;., B•rtnllu I)., Bi~nclu l'.
Bia.ru;o \\ , . Hit:tlO G .• U1roo'H n.. B,'fc..'1tl G., Uunan..;t:a l\\1..
Bnnc-tto G. Bm11--?.i<·n.,-nn1 P., Ht,no I . llott:H• Sr. l'•. Bn•
1
rcUo e;., Ous..:o .:'\\L. Bru,:né1nc fan1.. Rnv1JL..--,~ .\\.. Ilur-
gu'!n R., C11nc F, Capur,111 O,, Capra ;\\J., C'.1rn1ol A., la·
ros~o O.• C1L-..cfla V ., C.1,~m.1 C. C.i..runu1, :\\T .\\., ('n-
stelt<1 C., l'nstelnuovo I•:.. C.:mttrnco•Forno, Cena e; ..
C1mu L.. L'llllln..:t R.. C1ruoino I.. Coleui :\\r.• ( omrnohi r:..
Co;nt,· E.. ("ontero I>., ( raqno \\ .. lrni,;, P•. Ila
Tio G., I>' \\mbrosm F., ll•musso E., Ilo I litl10 ..\\.. l>d
Cnntè '.\\I., l)~lter R., n~m1,hd Sr '-1., l>clllo I., li,-,.
zana ·r.. Fanrnni F.. 1·'"',t"illnU T Fcn•·-liO P.., Ftrn1ra \\1. .
Ferr:1r1 Il, Fiorucci I· h,,.-,ri, S l-t,rne11 e; , 1-rnnco \\].,
Fran,1111 I , C;ulani~ T., t,.,lln S., lòn111h11111 ~ , (;hinn,· ..
Giu111, M, Gitlrù.in11 \\I.. G,,l,•tto i\\l.1 t;d,l'lt O, R. l.~-
~:-1_1.tnn I .., LlhC"rali G.~ 1.orhi'.'l E., l w:d, 11ta V I\\.l•111cnt1 I. ,
:\\lannudtn \\., .:\\h.:r,:hi1\\t1ato G .• .\\lPn,w, l' ,1ur...iulia ;\\1..
;\\lartin, S.. '.\\lenaldo 1)., .\\J.,in<' C. ., \\(nnf,·rrirw fam.,
~lont.acna f .,. , :.\\lonl.llno -\\,, ì\\lont1,""0nc \\ . ~tu~ann 1·.,
\\lus.() A., :S:e1tti F., '\\'r~• i ' I'., '\\'ori,s,, 1,., Oli,·a P.. ( >r-
nacn 1\\r.. t':1rn"fflttO L\\., Pù-,•111 :\\_, PatY\\Jr"("() (1 Pc.-nno f·t .•
P~ttim 1~ S., Pezzoli i\\J .. Ptn pcrson1.1, l'nnwro A.. Pro•
sp ~ro 1'.. Ou,•rpa 1,,, R11h11111 C, Rastello l'., Rn.;-nz;r.on , F.,
Reìnotti f"., Ricca Harl,.-ri, l'... RicchiH<l, \\l. Rob~n l·..,
Rut·cn l' , R,,lk "\\l., Rowrc (; , S,uiJr.ir, I. . ~•mlmn~ '.\\I .
~•nna I• , ,;anrem \\I., Surrore "\\I.. San T, Sll\\·ìno lt,
~cai.li• G. Il., Sim11nc1111 ,\\ , ~olaroh lo., ~quillari G
T,•ohald1 T, T~sm \\1.. T11t1J1 t: .. Trnc..:h, \\ '., \\'31lomu
fam., V•hnom '.\\I., \\'all<nru P., \\'anzcua '.\\1 \\'a-.·hetlf• C ..
V,•llnnn T .. \\!erra n>ntUMI, \\ i11,me \\!., z.,mhnn, L.. Zamn
C. , Zcnonl l'u-pponi '.',:, Zon-:i G. n., z,,ri1 1\\1., ¼uhlC'no \\IJ
Raccomandiam o caldamente alle pregluere
,H lrlflt 1 .fu 011 ,li J.Jarw A,,0/1.,trr,f' cl,·"'· t;w mu l-.o - o
I~ '""''' ,Imi iutrnzirmi dr/I,. ,t!.'lltuti r,n w11t
\\lcmt1 J, 1 \\ntoncllo
zolini l\\l . lkc,-hio T.
!1111111
lHlu
\\ssulto I', . \\uù1~1Cl C~, At.·
D. B~rrmo I,., Biett<J e;.,
Bn~cu li llnrroru L.. C'.111wrl~ni,:h1 E.. l'nn·r•i-:,., F'.. ('n1-
1aneo-f ornn, Ccresa , , l"iocch,,nn {'_, (.'11111, E.. Cni-
,·ino \\,, ('rr,1,1 fam , Oa,nosso E.• O., 0,:hn \\., DJl-
l'Oro I Frrrcrn M., Fn,nco '.\\I, G•Oo R .. (;aridio ;\\I
C:a,t,ldi G.. Gianfranco, 1.om,:o \\I., \\loino A.. \\lo-
nal:-o 1..• \\Iontn.:unt· \\ ,. \\h,r1!,t~i:.1 c.:Hnnuzi, ~C'l-!,..i l. 01.i•
donl• G .. Os.torenl O., P~uruccn \\ I L., Jlu,m G .. Per•
tU!-Bti fo111 , Pfni C., Qul•n·i1 1 L., Razzin, D., 1(1:nwndt,tr<) C.,
n .. tlUJ:(1!<'11 I.. Seùla,.deris :\\I., S,fredi
Sormano M.,
Terr,urn., \\. Valleu1 E., V,,,Tta Il.. Zep1w~11n \\1.

3.10 Page 30

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LA MORTE, MA NON PECCA TI
La riconoscenza di due Missionari
1 Ji isswmrn Sa/esia,ni don Lt11gi Rava/ico e. don Pietro Bianc/11,
il g ~til!l'2'0, festa di S. Do111Muco Sat;/O, <mdarono ad ii1crn11mcif1re
ui,;a mtova ,11issfone Salesiana nello Staio del Alan1pH1· tra l'Assum
11 la B 1.rma1111l.
/11 q14esta solenne e storte" cwcosl11nza /Jon Jfoual1co scrwe:
Ancor giovinetto senLii forte in me la vocazione sacerdotale
c missionaria. Educato prlllla nell'Oratorio Salesiano ili Trieste
e poi nel èollegio ili l\\Iogliano Yeneto, appresi presto tutta la bel-
lei,;1;a di tale vocazione. Imparai ad amare Domenico Savio, e
mi sforzavo anche di imitare i suoi eSempi. Dal collegio passai
al noviziato, dove con grande difficoltà fu.i ammesso alla Profes-
sione per causa della malferma salute. lo sentivo sempre più vivo
il desiderio di partire per le missioni, ma tutti mi sconsigliavano
1:- diceYano che non avrei rnai resistito alle difficoltà e asprezze
della vita mi.si;iouaria. lTn giorno del 1924, da Valsalice .mi portai
alla Basilica di l\\laria Ausiliatrice e pregai a lllilgo presso la tomba
di Dome.nico Savio. Ad llil tratto posai il capo sull'1.rrna e lo pregai
con tutto il cuore che mi aiutasse a raggiungere la mia vocazione
rnillSionaria e gli promisi che oyun<rue fossi andato avrei propa-
gato il suo nome e la sua venerazione. Da quel giorno tutte le
difficoltà scompar,ero come per incanto. Dopo un mese pote,o
part.irc per t'Assam Sono passati ben 32 anni. In tutto questo
tempo ho goduto ottima salute, nonostante gl! iucvitabili attacchi
di malaria e uno ,scontro motoristico che mi causò tre difficili
operazioni, e ho potuto rledicamti intensamente alla vita apo-
stolica nelle nostre Missioni.
E drm Ptetvn R1a11.ch1 s01:gnmge
Mi trovo in lndia da1 1oJS e in generale la mia salute fu sempre
buona. Solo nel 1955 cominciai a sentiTe forli dolori ad un fianco.
Nel mese di agosto i Superiori mi inviarouo in Italia per un periodo
<li cura e rii riposo. l\\fa il mule invece di cessare aumentò talmPnte
che temevo rli non pot.e:r più toman· w ~li~sione. In no,=lire
mi portai a Torino per i festeggiamenti in ouore cli Domenico
Savio, ma con mio rincrescimento non potei prender parte alla
solenne processione per causa dei forti dolori. Da un balcone
ùell'Oratorio osservavo la J'roccssione che tornava alla Basilica.
I>on Ravalico che mi vide. Vl:'lllle snl l.Jakone e, sapendo del mio
.male, mi Suggeri di invocare con fede il nostro caro santino, le
cui reliquie passaYano pr<Jprio in quel momento nella piazza sot-
tostante. Lo feci con vero fervore e immediatame1,te i dolori
scomparvero e potei subito camminare con sperlitezza. In diceml.Jre
feci ritorno in l\\llissione e potei fare delle lunghe e faticose escur-
sioIIi apostoliche ~ui monti del Mauipur.
lm/)haJ (:\\lauipur-lndia), 9 1m1rzo 19.56
D. LL'IGI RAVAl,ICCJ D. PIETRO BIANCHI
221.l
La Famiglia Franceseµtli (S. Vito al
Tagliamento-L'dine) manifesta tutta
la s uo rièonos:cen.za per a-ver ottenuto
da S. n. S. la grn2io della ttw1rìirione
della fo;:lrn Bernardina.
La Màmm:J C. C. cLich1a.ra <.'he il
figlio tna~giOu1, nonostante I suoi _ri~
petu11 consigli1 non si deçideva a
tornare •ulla retro via che tlà qu•lche
tempo aveva discrtatu... Fiduciosa si
r,vol~e :1 M. Ausiliatrice e a S. n. 8.,
pregand<lli d, illtarninarlo e di otte-
nerle- la f!i>i:O::Ìa d1 vederlo buono come
un tt:.l'npo. Ora e statH csoi1drt..1 e li
ringrazia di cuore.
Corinna Rossi véd. Baglfoni (Lucca)
nflètta da artro-sinovitc a<l un ~i...
nocchio, invo<:è, le (._r-uarigione da
~- D. S. con lo promessa di oubhh-
carla. A v:uarigiooe ottenuta ~ lieta
d1 mantenere Ju promessa.
Caterina Geracltano (Mondovi l'iazza-
Cunc<'>) è ricono~çente a S. D Saviel
per une RTazia nuc1\\uta per sua in-
tercessioné.
Giusepi,e Love,,. rrnd,· pubbltca la
su,i rlcon(>scenza a S. D Savi1, per
insigne ~r-ra.zia ricevuta.
Ester Carph!nano (Asti) 3\\"tva. la so-
rclln malata d, ulcera, che doveva
ès.sen, operata. Per ben due volte
(I<;51-r955) l'affidò a S. D. S. e i
dolon scomparvero senz-o 1nterventq
chirurgiço.
La ~tcss• aveva ùuc rt1p0Llm dcbolr
dj bronc.h,. Le raclio~ralie davano
sern, preoccupazioni. Li raccomandò
u S. D. ti. e Qgni pericolo ~compa.rv~.
Leda .Pastacaldi (Firenze) rt!lld~ gra2ic
" S. D. S. per averle ottenuto dnll~
Vergine Immacolata l'esito felice d1
due dìffioilissime opcra7.ÌOn1.
Cb. Antonio Paurl (Tnrinu) <)!tenne
da $. D. S. la grazia di poter supe-
ra.re gli C!&ami, nonostante. una lunRa
rnalattb
Apollonia Cardini (Baveno-Novara)
invocando S. O. S. pot~ evitore
un'opewzione el fegato.
Silvia Bragagnolo BaJ, 11dçloloratn n~I
constntnre che il suo ragazzo, per cause
,n<lipendcnti dalla sua hunna volontà,
non sj trovava più a suo agio nella
scuola, lo affidò a S. D. S. e lo vide
~upurarè foliccn1c11te os;mi difficoltà
f" osta~oln.
Caterina Tomalis (Fos,;ano-Cuneo) m-
vocò S. D. S. pe-r la salute d, una cara
nJpOLÌnu t" ne- ~i:-iicrl111cf1tÒ la ,·nlida
interce~sione

4 Pages 31-40

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4.1 Page 31

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Per intercessione dd Servo di Dio
DOil JnIPPO RIUALDI
Novene in serie , guarigione completa
'inffrendo d, ijtomaco da tlivt:r~, :mm e non po-
tendo premkr,· quruu nes~un u.!J.mcnto, ero ncors,1
a ,·ari medici e: uve, o fotto molte cure, l'tnz,1 ~ennr,
ne.s;;un m1ghorumento. u m qucsrn c1rcos1anza eh,·
la nn~lrtt llc\\'crcndu :.\\1,1drc Miolcui ravvivò in me la
fede: m Don l{ mnld,, d1cendom1 che incommciass,
una serie di nl'>\\cne, pmmcnendo di pubblicnre la
ITT'SZIJl, Dopo alcune r1ovcne, sentii un m11,!hornmento
prnf.!Tl's~ivo eh,: mi portò fino allu ,l!\\l!trigionc. Ancor
Ol,!1(1, dopo cmq\\lc anm, continuo a ,iodcn perfetta
-salute. AggiunJ?o che d'11 giorno che cominciai le
noH•ne non prc~, più nlcunn .medtcma.
B,mii, . B1tla I fori::1111/~
U11a Figba di .lforia ✓lll.>1/1<1/riu
dell.1 lspet tori;1 S. :\\1. Mozz,1rello
Guarita da neuroma alla spina dorsale
D.1 diversi anni la mia mamnm accusava van di-
sturbi alle g,,mbc e un foru: dolore ,ti fìann> sini~tro.
"""~un11 cum le gio,'l!, ., e I d1~turb1 aum, 11r.wam1-
Rico,•cr.tta a!l'o~pedale e fotte le analisi, 11 111ale n
Rultò neuroma alhl spmo dorsale. I .a 1t1!llnrn11 l'nl in
pred.:, .,i più ucu11 dolori, nbbisogn,l\\·a d1 unu imme-
diato operazionc lo, affr.1n1a dal dolore. m, n,ols,
.illa m111 llire1tr1c1:, che m, cunfonò d,cendom, dr pre-
gare Don Rmultli. Cosi fu fotto: fmnilian. suore <l,
Trieste, fsti.tu11 cli Pa<lovu e di altre case del Veneto,
rum ci rivolgemmo a Don Rinald,. E il 1(1omo JO
mar:zo la mamrnn \\'enn e opi•rara; cinque: ore durò l'ope-
razione; ma, grmrn, u Oio e a Don Rimudi, f., salrn.
" lJ medico curante non sono io! "
Il 20 ottobre ltJ55 , t:rll\\ u colto ..i~ una err11,1 '<lrOZ·
zata; 11 male tll'll cosi forte che, mentre ero m chiesa,
caddi e p,;rdetti i sensi. Port>Hu alla citt~ di~1ame
80 km., soif.;, moho duri1nce il \\'i,,vgio, an,·he pt:r
lo ,1.110 delle strade. I~'opcrnzione durù prù da tre ore.
Siccome m-.u lll terLu eh,• subivo allo stesso posto,
il lavoro del chirurgo fu ,issai difficile, i tessu11 non
res1stc,,mo, inoltre si ruppe un'arteria. Il chirurgo
~i mostrò molto p.:<:~im1st.1 non t?1lcludendo di dover
amputlm: una !(Umba. Allont un 11110 confratello 1m
uietk uno imm.1~ine del S, rvo di Dio Don Rinaldi
e n111c11emmo o~ni cos., alla sua 1n1,·rcesston.- Dopo
tre giorni, tnl lo ~tupon: di nuti, cm tuon d, pe•
ncolQ. Il chirurJ(o, parlundo di me, L w bto dire: li
medico curnnt.: non sono sono io, mn uno di lassù •·
Ro11,:kok (Thailandrn)
GmVAl'-l\\r BA1c1·rn1, snlnicmo coadiutor~
Aspirante missionario
guarito da peritonite diffusa
'\\f,•ll'agusro sceln;o il i,c1ovune ,1.~pirante Tabarelli
G1usepp<· accusi, dolorr diffusi e persistenti nll'ad-
domc, menu-e I.i febbre ,, mu.ntcnc, Il molto ell•,·ata.
S , pc•nsil a fobbri estiv~ e n tifo. Fu ncol'ernto nel-
l'ospcùalc ci\\'ilc d, Asti sotto o,.scnnzione ma eccu
rnanife~mr.;l nl'II,, none 11 male in tu11.1 la suu ,mn,ta:
pentonu, d1ffu•a con dulon acutissmu. Allor.1 ~,
pensò di metter<: il povero paz11mte nelle mum d,
Don R1m1ldi L 1d1 fu posta sul leno la rcliqura, mentre
1 suo, comp.~m•.mche dr altn h111ut1. d11cde,ano
fenoro,amentt la grazia.
ru L'opl•rnz,one eseguito dul proL Ciiovucchin, nell<>
cond1z1oni più ,(11\\·oreYoh ditto 11 pror,'re.«~o dt"l mule
tumo che, appen,, opernto, 11 g1m~ne fu nport.ito nella
saln prcparatorw nel nmnic che dcccdcs~e dopo hrcvc
tempn. l n"ece, lt';l la mernv,glia di tutti, a poco a poco
s, npr~-sc e potè tornare tra I suo, compal!lll a ren
d.,,.., 11:r,,✓.te a Dto e a Don Rinald, pc:r la salute nac-
qu1s1:1rn.
P.,,111111:11 (Asti) !.'iac. ! msu l\\ IURARo
Dtrettort lrtttuto .ll,.11tf>n«r10 .'i11/,·>1a11~
Nellil Lovisolo (Tonno) " r1<onosc~n1c • O. F . R. per
l't:\\,dt.>ntt a$S1Stcnza .&\\'\\Ua m un (U'B\\t• 'ilttacco <"Jlrdmco.
Don Paolo Valentlnutti., .,nlc-siano, d1ch1.u11 che iJ n ipote,
r 1conu~eiuro inabile.• ,ti lsvoro, non riu,.,~iw, ad avert• l11 pen-
tio.ÌOne. St rncron,.1ndl1 a D. I{ e dopo un solo mt.•sc pott
an,rla
Evelirul Caste.lladn ( \\lhnt,1-l ~nada) ,~,cumondò a l) R
la ,un,· ùdla rami~li• che ,·i,-~,'11 in .,r,•llezZ<" tinantsnrfr
e tot1.to il tnaritn trovò lavurn
Suor Gr.1vina, dar,,m (Palt·rmol 1tttt'1bu1scc nl Scn·o d
Dm I) H la 1-,'t'l1, r, Ji un buon 1mp1e110 per il n,pott- neo-
laurcoto
Suor RIUI Pe nnazlo, r-.M.i\\. olt<•nne do n R. la 11:u11ri1:nono
da e,ruvc: hronco1,olmon1tc e In prcs.cr\\'nzinnc delle iilunnl
dn m,,tau1e mfanuh contai. 10 r- che. .erpeec1a\\:ano nu•
01erosr-
Ces,,rlM l'olctti vtd. Mar,i 111v1• offtrtlt r,tr UJltl rg1111la-
~is~1mu J,Crnzia uui·uuru ùul fo.rlao prr ìnrcrccS.siu'ru.!" dt
D. F. U. • m\\'o'-;.llu JJlle (.'uupennrkt r 1unjte in r~crciz
Spiritual ( a,..ilrt Corte l trru

4.2 Page 32

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Mo.us. De Aquino p,,Jl~grino ~n•uma di S. Cio,;innJ Bosco
S. E. Mons. Francesco De Aquino Correa
Arcivescovo Sales.la.no di Culabà (Mato Grosso-Brasile)
:-i "P<'.!.>'lll1Y11 ,-a11tauw1111, :, sau l'nol11 11(•1 8r:1-
~il11 il 22 llllHZII li. "·
111•111 p 1·h•1 I1,,iu,11. nohilt· li~nra di pmdfln•.
fllHln', ali 11nwnl1• l'F.pi,..1·op,1t o hra~ili:1110 e l.t
l un~~!!azio1u• ~.l]C·:--i:..wa.
;\\iH·qu<• n 1 11iahil. n11,it11h• cl{'Uo '-t.1111 ,ti ,1.1111
l,rn,.~u rn·l IRR;i, "all'etil di 18 :umi <•ntrl'i nrlla
K,wicU., "u h•~ìa 11:1. T Hupt•riori. 1·0110,,·i 11 toue
l't•IPfiO i11i::Nt110. lo invi11ro110 n Hu111:1. ,love
fr1••1ue11H, l ' l 11ì,·er~ìF1 (,n•i.:ori:urn P 1',\\1•1·:11lemi11
tli '· T11111111:1~11 1I· Aquino, la11rea111lo,i in tilo-
,ofì,1 e frnlo:.,,ì:1. Ini,4!11itu 1lt>ll:1 •lil-!IIÌIÌI ,-,a1·(•rt10-
1nlo e tornntu in patria . f1 1 K11hilo <'ll'llo 1IH!'tlor"
d,•I 1•ollt·gio :-1alr,.i:mo •l'\\;111 Clrin('fllo., ,·lw re~•I'
,!al Hll l al 1!11-1. 11 giom11 111 rui compi il '.?!I"
:111110 ili eti\\ - :! aprile J!J I .j. - ril'f•v-f'I ltl l'llllllllllZill
rlr•lla sua 110111i11a n Tt·M·ovn ,\\11,,iJiurr ,li l'uinbi1.
1". qua.nùo, il l" J.(f'.Jllutiu 1h11 J!ll ii, v,•1111t1 1·on-
~11critto. la ('lii1•~a eliht• in .\\Jon:-. Ili• Arptiun il
,uo piì1 g:iU\\'11111' Ye~/'OVII
:\\cl l!l21. 1111:i mort.- th·I pri11111 .\\u•irn,-co,·11
ili l 'uiahà. ,gli "lll'"t'S"" \\1011,. l>c ,\\1p1i110. 1:Ar-
<'hi1lioce:<i ,-j 1•,t1•111leva ,opra ll!UI zo1111 imm(•Uha,
puvorisi,in111 1, quasi privu di mezzi di comuni
('azio110. li 1·li111u raM11 1• la ~:ih1te 11::,i:tai tldfrata
rnlHlevano piiJ tlur,, il ,-110 IJl\\·tirn. Eppnm v:ìsi!11
\\'t•:.:olarmeut,, I' Arl'hidi111·1•si, assog~t'lI1111110,i a
,.11·rilid en1111111 ,·iveml11 1·01w· un 1,11,·1 ro mi,.
~iunario, rm•11i1·11111lo fino ., ,t'l te voH e :i I gioru"
c1 "odenrlo al ..011fo,;:sion11l11 ()CT hmgl11• ore. Du
r:111tr, i tro11t:ll'i11tJllf' UIIIIÌ ch•J ,uo !.(OVl'TllO pn-
~tor;tle co11t rnì 1·hic•se, ,.t·uoh• e eollt•gi, rhfamò
tH'll'à.rehi<lin,·1•,i Rel~io,i 1• R1•li!!i11.-1•. riu~cì a
111111:ire alle 1111,ltt• parr,wc-liil' d1f' m• 1·11110 priYt•
1111 r,n~ton•, 11 1:i11to fl•(·n ,. tanto ~i 111111lr'f1 1'111' ot-
11•11111• lo ,1111•11il,rru1111nl11 1l!•llu tn1p11n u1o,t,1
.\\ r!'hirlior,•~i N>II ];i erooii11111• di ,tut l'rè11nun•
1111llin» . I'1111 i111t111'11~i ,:wrifiri rin~l'Ì n ro,-trnin,
11u hell'opìKco1,io, l'lte ei.:li µ1,ri) non v111le wni
1u·1•1q,:wf\\ (lllr r.nut,inUJue u. vivt·m i11 11ovort,ÌI coli
i 1<1toi l'ari ~:1lci,i1111j_ I•: li1111lmPnte 1·orn11it In ~1111
11111•r,1 1•u11 l.1 l'""'' r11:.d11111• rlfll :-ìe111i1111111,. ,1perto
pro11rio 1wl 1111•,r ,iella """ dipartit.1 )Wl l'1•tN11iti1.
\\[;1 )1011,.. Ili' .\\11uiuo fu :1111·111' uomo di µon,rno.
~c•l 191!/ i vari purUti, non riuscendo 1ul accor•
tlur.,i, vul~N·o ~li m•c·hi 111 gi11v:U1!' V1•,1•uv11 Au-
~iliun• 1·h1•. ,·111 pC'rnw,~o dt1Ua :-., S1•'11·, ,H..-ettò
In 110111111.l ,t (,on·ruat11w 11<'110 :--t11to cli \\lato
1;1r,,,..o. 1·ari,·a c•lte te11111• ,lai l!ll!I .il 1!12:l. l·'.lf'lt11
Arri \\'e~l'OYtl 11"1 1!121. fÌlllll"'(' 111•r t n• :11111i il (':I pc,
1-1111m•wo politfro 1• rc-li).l'io~o cleil11 l->lllln. Il ,rno
!.(on·rno ~n!.(/.do ,, impnrzial11 ri~t:1hill p1•11,l11 l'or.
<Ii111• nel 1·a 111pn Jtnlib,·11 ,, a 111mini,t ra t h·11.
Il rompi:111111 àrci\\cs,·n1·0 ,li I 11ia1t:, fu J'llll'
ltll tt<rat11 1• p111•1:1. X1•l 1111111110 ,lc>ll.i Id t.•1 :ti 11ru
hrn~ilia11a Pn1111•1•.,co f><• \\q11i110 i• 1111:1 dellf' fj.
!.:llr<• pi1'1 rnpprl'~t•utativ,• ili q11r~ti 11lll111I 1lf'l'!'lllii.
Lf ,;no 11<11·~i(• 1in•lu111, 1111'a11i11w 1'in1tn1111•11lt•
~i11,·aue. lntt:1 prnln-11 ,.,1,11 r.1z1.11rn1 1lt-l t·i,•lo,
1·111111· I,· ,,(a,..-i:it« pal1111• ,lt·lln ,;ua h·rrn. n dnln·-
11w11t., 1·hi1111111 -ulla ht•l11•u,1 tli 1111 fìun . 1·11
pr<•>iidcnlt· 1lt•ll' 1--tilul11 '-I ori,·o 1l1•1 l\\l ut o hro~~o.
hltc·io f'fl'l•l 1in, t•cl unuru 1·i11 ,((,Jr \\,•1·;L1lt1111i:1 di
Ll'ltf'l'I'. llll'tllhr., 1l<"Jl'l,tit11l11 -:1urkn ,. 1:,•og-r;,.
fit-11 Bn1,-ilw111, P ar1·11tlt·111i1•1, r!PI llr:i-..ih·. Si-I l!l:{i-.
lii ppn•,;J•t1I ò la ,ua :.:rnmlc· l'al ria m•lla l ' <tll ft••
rP11za d,.ll'Ecl11"11zi1111f' a 1:i11t1\\Tll, 111·11:i •111ale fn
1,l11lt11 vic·11 Jll'!'1,iclr111,,.
\\l:i la Vl'l'11 gr:m,l<•z:t.11 ili .\\11111~. Il<; s\\q11i110
,-ta 11el111 ,11:1 ,-antilù. l~i~nn, tli a.:1•1·ta. alh• on·+
Nll irià in pi,•1li. ,1c•1lit:ui11111·. llrPvin1 in, \\less:1,
la\\·nro liuo 1111'· ,. 11r:1 di 1•11l:1zio11(1. l'oi unont•
1111mte a s11 l11111di111·e ai p1!'di ili (;p~ù. :,;i mPtt<'\\':1
q11i11ili u cli,pnHi)limw ,li t.11lti 11\\'llc• i11i11ruù11nhìli
mlienze. \\1•1 pnmet·i.:.:-gw. dopo 1111 po' rii pia('P
v11h· ri,·r,•:1zi1111H ,•on i 1'11ini1·i ,.:alt·,ìu11i. iutTP1·-
ri:n :i nn11\\·,11111•11t,· lantrn ,. fln'!!"liiern. n,:.:lì.1111111
u 1àYoli1111 lit111 a r:trtl,1 ,,,ra.
t•:bl,e pn In ('1mg:r<'~n1.Ì<1lll' 1111 ;tfil•111> ili fl.!.(lio:
olJ111il10 1·11•• in ~0110 111 tlf'vt, lllt(o :ill:i !'1>11~,reg1t-
1,j11111· . ,,muvn riJw!t-n·. ~1•!(11iva fplf1•l1111'llh· il
111,IIHl:llr 1h•l11• 1111slrt· pr.tl i,•hr· ,li J•Ìtll .i. ,, :1111'hP
f]lllllllln \\·ia;::gi11L1. eni ,1•111pn, il pri111n ,1 I ruvar,-.i
Hll!I Ull'1lif11~io11.,. \\'i"1'1• 11,,11•11,.~,•rvnnz;, ,. tll·lla po
vorl:ì s11lt1~i,11111 pii, ri.idd.t. l-lia 1·01111• I,111•i>ruali11·1•
tlt'llo :--iato di \\l;1t11 lirn~~o. l'lif' ,·11llll' \\n•ivps,•tJ\\u
11tili,01:ff:1 ~1111 ••-Pmpiu tli Jlnn H11.1, 111·1,i1111 i,•
1111-1., ,tc•Jl1< lt•t 11•n· p,.•r lu 111iuuto 1h•i suoi !'!'ritti.
La sua ,,·uuq,ar,-.a fil 1111 lutto pt·r I111111 il Ur.,.
. .u,•. [I \\1111zio :\\po~1oli1·11 iu llOlllU clPI l'u~,u. il
J'rel'il1f'11IP dt•ll:i HPpuhhlic•.11 iu uomc• 1101 Bra.sii(•,
ft,J)rcs,eru il loro rord11;,dio. Il C1J1"t-rll:iton• il<'ll11
~lato ,li ,. l'aolo mi,.{' :t rli-po,izi0111• 1rn :u•rPu pl'1
il 1n1:,pOrlt1 tlPllu ,.0(111.1 ,1 ('11inl>i'l. li (,ovoruutnn
1l!'lln :--111111 ili \\laln <,r,,~,-.11 onliui> 111111, uflir·ialt·
111:ir t.r1-1 l-.'ioriu " !lecn,tèt nl <·ompi,mto f'a,..(orc ,!.(li
1u1111·i inIH·hri liovuti ;1 1111 :.:nreru11i11rn cli ~tnlo.
l,1i ,-,ua 1-alm:i riposll m·ll:i ,·nltt<lraltt ili <'niahù,
1la,·auli 111111 ltalau"IT'a 1l,,Jla 1'om1111i111w, ,love 1111:i
,c·111plic,· <·J1iirrafl.' in,it:t i ,·0111tmk1111,Ji ,, progaro
vur il ro111pi:111lu An·in·~1•1ffu.

4.3 Page 33

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Salesiani defunti
Sac. Giuseppe Brancali, I a Cuor~nò ('rolim • Sb ,mm.
'.\\:acque o ',npoli n~I 1870, \\ !l 't:t;il d, 10 e111u (.•hho il :iUO
primn rn1:ontru l'Un ~ <-;io,•anni 1to'4cu 11 ~Mnln, nel nunto
di I , s~o. si tro\\'a,...._ jl; ,_1pol1 o,.pue Jcl Panocn ,JrO .la.-
lc:•[o llun Fortunato '.'cri••\\ -u·m1o.,ot.at·n:ato il p1cculo C,1u-
11c.Pf1\\." liranc:n, a ~cr.,·ir,· l.n s. \\tc.•~1h1 t;ç,n 1.10111 1.lwu.z1onç1 do-
mandi\\ ,,ll.1 m.imma .;.e Jtt1~di"1\\." du: se 1o r,oru~"'e con al- per
tamc ,n. t uon <-,1cerd,1h• La manuna p1ar\\!:!"e JJ 1rcoia e acéOn-
erntl •)uamfo, rierò :s., trn1t> d1 l.a..~ctatlo pa..rtiff". vint• dal-
1·.1m01 t• inalt·rr,n, mm cbbr ~,1h lR fotL:1 di comp1en'.' Jl dt-
li l.lC('o. llun Uoi,1co rnn~,_,, uu.lmo e, c1.1J1 h iHw ~ohu1 ..:111.z1r.,
fo J,n, 'l'~ndrlo prttaO Jr '-Oz. iol suo 1cmpo ,•crrl dA ,olo •.
CuQ\\ acnddc:- Pochi anni dopo 1.:11 m:tmma morn-a e 11 l':rr-
rnco m••1,wa 11 .o,ovnn\\• Hr.lJ1c:1H1 :l '1'11nno.
I >on Un1tu;-:11i fu un msur,er-11hilc hnndllnrc ~J,1lla mu·oln t.11
Dio. e1111 mcn1ori:1 portcnto5:i lto'elol1ucn.•a cnlJa e a111uta.
un bel f'OTe:en o un wrccnto u11,1Jivo fecero dr lu I m ph:di-
cutoro 1ta.coh,uit,imo. '\\;efi11 Jl:u;:11ic.a tll !\\bria \\u~ilu11rict' è
.1nco1 \\.'JVO il til'unfo d,:lll· .sut• on•u.11it" lfomemcnli ì\\l orl 1m-
pro\\ \\'1 .1mt'.rte li.:a noth.· ti~ ~ :al fa iilJlnle~ ncll' .inm,·t: ~no
I Il
mnr• di Un,, Ru..i. ,fa lui 1:an10 v~n r
Sac. Arlst.ldc fladao,111, t , '"v"m , So •aru
Sa.e. f'rance.sco Volete, ·~ • 'l'orino u 77 unr11
Sac. GJovannl Leschnlk, t ,;an Colomb11J10 al l.on1hro.
Sac. Francesco TenncrleUo. t u :"Jllpoli .1 76 wnm
Sac. Michele Matassa, 'I' • Roma ., 76 ,umi.
,o Sac. Blaitio Csc:arovlcs, t u R,o Je Jonc1ro a •nn,.
Sa.e. Gtov:annt Za.k, t .1 f'lok ., 1,h anni
Sac. Antonio Curras. t $1: B:1h1a !1li111c;4 a $1J ,1nlli,
Sa.e.. Silvio Ma.Jucc-i, t I La 1•ldt11 -ç, nn,
Sac.. Francesco Pucko. t ad Ar~,·aln a 4" .an u
Sac. Rcgi:s Poncct, f ;1 l\\lartnJth• ol 30 •nnj.
Sac. Umberto G:arronc, t 4 s. <,r~l,for10 d1 c.c.,ma a 2q .1n11i.
Coad. Domenico Ratti. + • S1mpierd11rena a S~ omni.
Coad. Nfcola Bla,:i. , ,1 C r cm1s:1 n a No 1tnni.
Cooperatori defunti
Pae:tro CasaH.s, a Fo).tliii:o (Tnrmo1 il ~ 1 anna
E, J1l1e u "i3h: 1:1 ,a. c:rrc far onon: all'cJur,1i1unc ru·c, ura.
:\\[un b11ic .tn,lo ht tehrtut.l di {)011 Ho~co. suo \\laestro e Pru-
tc.-tton.· \\ ,·1h:r at1!i,11nu,
'Enrico Casatls a 1·\\ltihz.xo • )h. anni
I.a pen'11a Jcl twl1u lo atfdnlort., ~rotonJamtntt pçuan,lonc
l.1 fune hhra \\mò l'Oru• r~ 1-o lt:•11ana. .1 C'Ui la·dc tulln l,1
-.uo ClOIIP-H!l.?.iom.•. I 11 ft'"hce eh cl;,re il filclio non c~rln O
l lcm llu!4cu d ·u ,..ri1 ,11 d1,·(lto
Bntti.~ta ParoUnl. t il I ,nz,u.-0 ~on lt1n1 ... 7~ .anni.
i\\lla i.:omJrt.·J;?.u.1tm1:1 ~111,-tihma. ott,.._, chir 11 •uo Mpu:,.tol.1110 J1
ftrventc coopcr,lf(>r~, h.1 thlto il l111 lio )11111 GiuKt llP~, 1.cl.1111e
mi ..ion 1 no Jcll.1 P.n~unnin
vuauano C..tv.
MunJxzl, ' ~ ..:.u.... rnro (('"af:mzou-0) .. ~, 111\\lll
F'u un 11umo d1 ,·it~ 11Jlt·n~mc11t1; CJ·1-.11;111a '-" tutto ,Jt,.dirn
.1119. forrno:riono (h•1lil 11urncros:1 l :1n'1-i1tl1rt \\n<lLl\\"t' sun tnmt'otc-
ori.:oulw J1 a, N .i\\'\\1cmt10 11 \\ cn.. I )on R ~rn 1'.ru unv Jc1
1H incip~I• c3 atti,·1 orgi1niztaton 1.l~lle feltf' di .\\Lina ..\\u•1l1.1
tricc e ,I · Don HòHco ~1 apemu-: dulct.•m,·nk ~o,, ui1r1 1't'ft•nr1,1
, he fu p, 1·m io t111.i ,ma Ltl aodt" li•d1.•
Giuseppe Baldasso, i ,, 19--lll• IQSh 11 :;t, :mn,.
1•~Jrc ,t, 1 nos.rrn l>on l., ~;.1rc. ,, ,pe.ru,, 1mpro,·, t'-nmf'nte al-
l'alba dt'll,1 fr-"'tn del suu J•r,.u cuurc, m, 1Hrè i r.,miliun o,i-
Mtcvan,, ,1!10 prinu :\\.h:~.s.» I.e 11u,· dna 11·riJtid11 ..• •rr1nl!<.'\\OUO
1u,con1 I• ,·oron,1 d ~ nui,t~ro,
Arbldo Matnbre.tri, • v Dcluuu ~( ornol " 77 ilnn1
s'" no. Donò ""U atC'R!'>U .el ,,ros!\\1n10 r ,1 1>10,...imu I Oru. AHn1entu In
l'lhl \\.'ÌLf cnl Pant tldln viti\\
tt1oio: O\\'et rt\\L{allll(J ;I Don
,. o t·unti o -.no 111 lio, Don ..\\lc~"•ndro. ~u11 amhi,1QDC. \\'1..'J
1rrorl, to a O ·le: n la di\\oxìonc • :\\forti ,\\w,1h1&ncc.
Domcntco Aronlca, , ., :'<::1rn ( \\u:ng~nt()) u ,~ llnn,,
1•:.1Jre , tentplil.rr t:"hh-e ht 1:iofa d1 dàr.:, un fiacli11 aHa Cun~
'f1!,taZ:tt►'t'°' Dnr C:aln)lcrn. 1\\l1rahih in lui b fortezza nel
'ore ,. I. cot,hdl"n~:1 rn l>io •\\ncora zut 1c:uo d, mr,rfè fu
,~1;t(.''llro t.li .:;piritn l'risUann.
Nlcotao Dalnt2uo, t 1\\ Rohal.amc <Cunt!o) 70 anni
l1 Sh.'TlOfc nt: 1rcmil.io :a ·1u Ji 1,non> e di ieJc chiar"'mJo
n , sue ft 1c :a tu partt 1.f Il l HUIO ddlc f•iwlu: di ~hrta
\\u!'.ili.11rn c.
Suor Anna Savio, t a Saint-C:yr Sur ~ler CFrnncta) .1 {10 anni.
'\\iat • 11 Mor, :.on10 d A•t1 e- parente d1 S~ Domenico SI\\ io.
en1ro ~•jovam .. m3 tna le FiMhc- ds :\\1. \\u~diAtrlce e tratcor;e
tut111 I.a viu tru le orf,mellc. Lm;Cla un fr11rt11lo ·"•JcNlnno m
t"'ulombia t' 11 ricordo edific,nce tfrl lt• 9Ue rh-Uc vinll
Rou Toneguttl ved. Sgorlon, t a Hcllunu a S6 n
l'"na ft"de 111croll~hlli.: v1vitic , Jp au:1 lun~a JltOmat L:.n"°''
~ su lh·rtnl i lt·\\On dr hnnt l· o tn, I.· rinmt: t• p11. ~th.•1:itt-
natt• l'ooptt,Htid Putroneuc dt·lla ru1"1ra o,,eru Ji lldtuno.
Sofia Tosin t ,a \\'■lroçin.i l \\ icc111:a) u ;.i anni
\\ qul.'ltft e.sc.·rn(llue: rn•drc c:ri,1ian11 h1Jm donb se1 fi5,1lt. eh&?
r::lln l d u cè'I n,·1 ;rnnto tm1or di O;o, (unsn•nandonc frL~ all.1
vita rtlt~ic,1;,1 di cui u1ut ttn le Fh:l1c d1 ~1.,rin A111111i;i.tricr.
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s,~nore e '\\Olcnt1ct1 offro 1I ,ç,acrifi1 tn della msa , 1tA r~r
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caterlna fll,i:oni ved. Frl,i:o, t , C11,01·~ a t,q ,nno.
An1m1 1•rofonJnml..'ntr ('tiS:ti~na, per quar■ntae,nqu~ anni f,.e"'·
Jclb ticuofa lllut pulctarra di v1nu C.ooneTiltru·c -sale111m1 e
prin'h! Zcla1r1(1,, Jdlu ~'U\\ u ,,in1w d1 , ..Rl'10\\t\\ ln11rfo lurrtinC>ffl
esenip1 di ft.••1-.: r:i li ,IJ\\l">~tolato.
Teresa Ca5alf! veci. A.fban.o. t a Caauhun~ d1 \\ .::rolrnqo
~Jadrr e5emp!.s.ns...11una 11.lSttH UI n;101 u.ne tiu:h 1'csem1,,o cli
pre~l.1 rc nrtu, l h trnr.,s~n e<'t~nn r trii.:~ t.'.:t1rouu la ii1111 \\1ta,
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San111 cò ìl la\\:Ol'u I. off(•t1.·r17,1 cni1 .1111m1r11hìli: spit1to cri•
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i"' Maria Pant6 ln BrlgugUo • • \\lr<Sm• ti 10-111-M;6.
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Anna Obat ve.cl. Ste:fani. r ,, Trir,i,•,· 4 ; , urni
Si con 1cro 1ua aJ henr ddla '6ua f•m1~lia ttOlih'.'ncnJo •rrc--
nam1· n1e ta11ct1e è sac11h~1, hru d1 \\'c•lcrc- on 11M:ho c;huunlltu
dal S1u11nrt! 1lll:1 ~od,•t.\\ St1h•11iana
Filomena Bu•etti vcd. Dal Cln, t ,1 , J-lll•, Q5f> a ,,o •nni
Con ,o ~n una morte J,anl:.t 1a ~ua luns;ea ,·ita Ji f~UC'ntC
or?~U1tn11. l' hh,· 1,1 ~n11-.tifazwn'-' di \\l11n· u I )on fto..co il
ti~dio l>omc-nw,,
Cs.t.e.rtoa Fcrraro in Oberu, ,. ':I ftnri=o U' \\le a 88 unni.
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ili G. P. M. - L. 50.000.
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figli al iam·rlr1oio M. G. (ToriM) L. 50.000.
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mundo .I. l\\fo ld<lncad1> (Messicò) • L. 50.918.
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della famiglia lluffa (Vercelli) • 1•. 51.000.
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Borsa Gli educatori al loro Santo (5•), in me11,ar,a riel/' /11[:.
Dott. Comm. A. Rit.mr/11. Pre,<1dent.e dr/I' (i11w11e D. BosCQ
fra edi«awri In memoria di T~idu111a Ch,ormo Val~ 3cco;
Olimpia Bogirin 5050; Nunzio Orattarn!a 5000; L. Velz <..
1300~ N. N. 1000; (}. Corrodi 1000; S. Pa..o;;torin1 e con•
sorte 500; T. Buzz, 1000; O. Sula t000: l'errottellt Vac-
chino 500; Dotti> M. e sorella 1000: Gallt'a Pollioui 500,
I. De Giuh 300 , T/11. 5'?·ooo.
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mona) - L. 50.000.
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ramiglia e III f 11frl . dei miei dej,,,,11, o cura di Clotilde Ce-
sare Z"mbtlni (Brescia) L. 50.000.
Borsa SS. Cuod di Gesù e Maria, aiutatemi iu v:ìra e $fll-
11atem1 in morte. a cura <l1 'ronon1 Gregorio (..\\less.and11a)
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ex ali Buffa Cav. Enne, ('l'rcnto) · I.. 50.000.
Borse Rlnaldl Don Filippo, n cura dei111 si1i-nora L. P. -
l .. 50.000.
Borsa S. G. Boscol nostro p·rotcttore, a cura di :\\Ilaria Ovan-
zini (Varese) • L. 60.000.
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(Rcgiri<> Colabria) - L. 50.000.
Hor:;:a Don Bosco> proteggi l miei cari, a cura di De I\\.Iaron
Elisa (Sondrio) L. 50.000.
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vanni Palombella (Bari) - l.. 50.000.
Bor~a Gesù. Giuseppe. Maria, illmni,wtrri, so(, orrtrtc.1',
~uft1t1teri, cos-l sia, (' cora di Crottl-Antonic:1rti Tere~ina.
(B~rl(amè) • L, 50.000.
(rn11ti1111a)
HOLLET'l'lNO SALESIANO
lci GltJCNO JQ56 A?\\'NO I.XXX, N• .U
Autorì.zznZlOnc. d~I 'fribunale di Torino In datn 1<f-2-.s,o-19• n•.;03~ Con approvazione ecclesiastica
Otrett, re~.: ~ac. ·Don. Prnrno 7.eRalNo, vl-3 Maria Ausiliatrice. 12. Torino (709). - 0ft Grafiche SE[
23 2

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n,·,, t_',,n il cu,ue- m 1:11h, ~, lr:cj?unn 1w~t1 rm.:c111111 ~ht• hanm, nlfhl I.i t1rn111m,1tu ili' drl111 lut1Sl
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lL FIUME D 'ORO NERO
Pag_e. 272, con 54 fotografie originali eseguite dal!'Auton·
nu~~,,. 1/.\\utnr~·. ,1 * pnco -,cmup.,r-.o, i.lesc;-r,n,• 1111 ~un
n,·,-C'nluru:--n ott1,1,·,·r.!'o lu Tur, hm, !.· ur:-< p,a-
nurt" dt·lln :\\lesop,uam,a. ,1 JC'!-Cnn ar.ihicn, li1 S1rlu: " I.e Pal,-suoot, tino ul \\1t·Ji1errl6t1t'U Ful1 ~ci!Ut
•I tracci uo dt"lla !{rau,h.• rupt ftnr- i.: hl" l1m'!o nrc.'1 ,ooo ch11,,1n,:tn c.·on\\'O:!ltu 11 Pt-.lrol111 •d:t :._1,,-.....ol P
1--bif, ti, 1 1tll1' Trnm11,1I <.·,,,,
l'LI HH > .\\lO fiT\\R I
IRAN, QUADRMO D'ASIA
Pagg. '52, con nu1m·rosc fmograhe csc1rt1itc dall',\\11rorc.
,r Iran. q1,wlrn ,r, A~,,, a, da m pn,fond1tR tlU1t1 d com,,·ntn c1,·I prohlc.·1n., 1r;ml8no. da ~, pun l-.t·n d,n
-.intnma11cn c;;ul pi11no d,·ll~ 011l1tica mnndu1lt· d.-1 X.X ,,,·nlo
C l .RI O MOlf f \\ l{I
ISLANDA, INFERNO SPENTO
Pagg. 29(), con num~ro~l: fotograilr ~-scguitt: Julr,\\ 11tort•. •
t lii Jt."M ri1.1,m1• Jilia.tl."llh· c.· ,,,11111 ''L..& tkf p,1n.U,'.'!!:tn J~ qtu-llr lonuuw ct1111rudt·, dc.·t \\."tlStunu '" dell'in-
dole ÙJ qud phr,o1o d1c \\L•c.lt.• a1 c:unfmi della swt krra 1 ~:l 11:1u..:1 l'Cl""lll Ju ~c,)1,fin:110 nmJutt." <ldl.J
hnn,·hi-..,1 ,. du.· !J.Cf\\fc.• 111•1 '-!,11 tn~Uttln pn·111t.-r1· •· ;;n~sul Urt• 11 futwn vuk·1111lnl ,. l'irnp11.•fo Ùt ,1n1111 ron:ntt
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0;.t t.·.1rn cli B Hl)n3 Spi:1 ~u,;r.;t <:unn :\\lnrt.H 1 ,1 atidl'nlfu nl'l , f/d m1"tt·r10-;h ~ s l ctm1n:1tn1 ncll\\.· terre
J1H,ntt1ll1h·r.• dt·l Kimht.·rlL"y ,. nt..·11,, 111nH '-h'lll· minien• d•t11"C1 -pil'1 ri,•c:lw Jcl mnn dn. J • • mvu•o :-f1t.·-
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DIREZIONE: VIA MARIA AUSILIATB.ICE, 32 - TORINO - TELEFONO 22-117
* AL 1°DEL MESE: per i Coopera.tori e le Cooperatrici Salesiane
* AL 15 DEL MESE: per i Dirigenti della PIA UNIONE
SI INVIA GRATUITAMENTE a Spedizione in abbona.mento postale a Gruppo 2°
IMPORTANTE
Per correzioni d'indi-
rizzo sipregad'invia.re
* anche l'indirizzo vec-
chio. Si ringraziano i
Sig. Agenti postali che
respingono, con le noi
tificazioni d'uso, i Bol-
lettini non reca.pita.t-
GIUSEPPE DE LIBERO
, , il precursore di Or·
Il nolissim1> Padre Giuseppu Rlcciolli
cosi ha scritto all'Autore di questa ac-
curala biografia: « Bo lello con soddl-
fi(azione il Suo lavoro su .. Giovanni il
Ha trista". che è bene informatQ nelle
noti1;ie e chiaro aell'cspuslzlone. Se .Ella
si era proposto come. scopo di offrire al
lettore una pagina dell'agiografia cr-i-
sti~na - anzi proprio la pdma paJ(lna -
1n manien1 sostanziosa e perspicua. b.a
rag-giunto pienameote tale scopo.
Del Precursore di Crislo noi conosciamo
ben poco: ma q1.1esto poco è stato da
Lei accura1.amcn1e raccolto, e opporlu-
namcnte presentalo .,.utlo sfondo storico
dei suol propri 1empi, il che in qualche
n1odo supplisce alla scarsezza di notizie
Mi compiaccio quindi con Le.i... >>
,
Giovanni il Battezzatore
volume in-8
170 pagine - lire 800
~ S I per ordinazioni ·PÌ'vol11ersi
CORSO REGINA MARGHERITA, 176 TORINO
c. c. p. 2/171
Facciamo noto ai benemeriti Cooperatori e alle benemerite Coope-
ratrici che le Opere Salesiane hanno il Conto Corrente Postale
con il NUMERO 2-1356 (TORINO) sotto la denominazione:
Ognuno può valersene con rispal'mio di spesa, nell'invia.re le proprie
offerte, ricorrendo all'ufficio postale locale per il modulo 1·elativo
DIREZIONE GENERALE
OPERE DI DON BOSCO
TORINO (712)