Bollettino_Salesiano_195610


Bollettino_Salesiano_195610



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N oi n on ci fermiamo mai; vi e s em-
pr e cosa. ch e incalza. cosa.... Dal mo-
mento che noi ci fermassimo, la.
nostra. Opera. comincerebbe a. deperi.re
- - - , . - - - - - - - - - - - - - nos 130800. il 31 maggio 181.:,
Il
ANNO LXXX. N.10 15 M AGGI 0 195 6
Poriodfco quindJc!nate d ell e Op@re e Mtsaloni di S. G. B o11co
Dm.EZIONE GENERALE:: TORINO 712. VIA MARIA AUSILIATRICE 32 TELEF.22-117
Ln 1>italità della Pia Uinione hà tre indici
r,foqnenti: l'afflusso delle domamele di- iscri-
zione, l'intervento alle d1w conferenze annuali
1.1 il ri{Jogl'io delle iniziatfre di coopctazionc
urlesiaria.
L'indirt: delle llomande ai iscrizione non si
ferma, mai: l'Ufficio Centrale ne sa qualcosa
e Deo gratii1,s!
L'indice delle iniziat·ive di cooperaz'fone i11
molti centri è ainch'1Jsso eleMto: lo si ·vede
a11che dalle rclaz-ioni che arriwmo da varie
parti e che spes.~o 'IIOn veri(/0110 pubblicate solo
1wrchè ormai sono cose di orrli·r1(1rin, ammi-
11'istrazionc.
Ci- si attende"a un salire parallelo dell'in-
dice delle Conferenze anm.ali; in·vece si è
osservato che, pwr non esse-tidosi fennato, non
11 }1rog1·edito (7i •molto, forse perchè... ha sr,n-
fito il tempo!
Difatti fo difficoltà m,ar1giore alla ri'uscita
della JJrvma confern1za alla fine lli gennaio
r 11r,l mesf' di febbraio fu proprio nel cattivo
te11ipo che ,impedì o limitò in piu ce,ntri
l'affeusso alla conf1'1·enza già program,mctta.
'l'anta :]!iiì 1,11comiab·ile perciò q11,alche ce??tro
<:lre ebbr la costam.1ci di trama11<7nre 111, eon-
ferenza- ad occasione più pPopizia, 71w,· di
11 care u,n af{f:usso consolante.
Le due con/erenze annuali ci debbono stare
a cuor~ 'più delle slesse iscrizioni, perchè per
la maggior ricirle dei cooperétlori so•no, col
Bollettino, l'·unico inezzo l1i formazion e e di
informaz·io11e salesiana.
Jfon si insisterà rnai llbba11lanz,i che siano
due confl'rtmze veramente risert>ate ai .~oli
iscritti o candidati al/,a Pia Uniorie e che in
esse si seg1ul i,7, tema tracciato dalla Direzione
Gtm.erale. Cooperatori e cooperntrici sono veri
<< confro;telli » e «consorelle •> e 11erciò hanno
<lfritto a <JUl'l minimum <1i cura spiritiialr
che i> rappn~M1t«to da,llf'- t1.w; confr-re'l'l-zc vo-
fote cla Don Bosco.
Cinqiw del/11 c7ieci Ispettorie italùtnc meri-
tr,1,110 loctt· pcrchè ili esse l'i1tdice della pri-mtt
conf/lren~(I; ammale ha Sl'(l11af.o mi notevole.
progresso 1·ispetto <tll'anno scorso. Sono la
B1tbalpina, la Centrafo1 la Lomba,-da, la No-
1;arese e la 1'icuta.
...,..
Etl eccoci ora alla seconda confertw,za an-
111wle. N 011- ?nanoharanno diffi.coltà alla siui
organizzazione e forse sar<mmo anche più
ara't>i. Tanto 'lflegl:io! n terreno delle overe di
Dio è sem,pre irto di diffioolt(t. La difficoltà
Ì' la, tessera clel1a b11-0na riuscita: lo sappiamQ
rlalla 'vita stcssci t1el nostro santo li1ondatore.
Ogni centro si im.peg,ni da·i'(inti all'Ausilia,-
trice di organizza?·e a tittt-i i costi la seeondn
cori.ferenza, che Don Bosco volle aP1nmto 'in
onore della .Madonna attorno alla festa clel
24 maggio. J}wrgomento della fa1niglia cri-
stiana è poi à•i tale urgenza e attualità che
.~arebbc un pccèato pi•iv,we di tale tt·attazionc
i nostri «conf1·atelli •> e le nostre i< consorelle ~-
Nella seconda conferenza si getti a.nche, con
coraggio, la rete della iscrizione ai corsi dei
ptossimi Esercizi .Hpirituali. Gli armi scm·s.i
.~i sarebbero a1)uti pi1ì esercitanti se in pii)
centri non si fosse trala,11ciata la secondtt
conferenza.
JQ)

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pensieri per conlerenza
Ial Cooperatori
di rlncal!o a quelli
proposti per la
Ridare l'onità alla Famiglia seconda Conferenza
Iannuale
La società naturale suprema - lo Stato -
è tale ùi diritto solo in 4uauto è al scn iY-io della
prima società naturak, la Famiglia. La Fami~lia
è la cellula , italt.: del genere umano: per essa
vengono all'esistenza nuove persone immortali,
per essa queste nume persone vengono educate
al loro fine ultimo, in essa il passato si innesta
nl'l futuro: i figli venerano nei parenti la stirpe
che fu, e i parenti \\Cnerano nei figli la stirpe
che sarà. In esso tutti trovano il clima adatto
all'esercizio d1 tutte le , 1rtii. Dalle tradizioni
familiari, dalla memoria dei parenti !'Cmnparsi,
dalle consuctu<lini 'luotidianc, spcdnlmentc se
connesse con la , iln religiosa, ogni membro della
Famiglia trae quella stabilirà che; gli rende.: pos-
sibile il proprio perfezionamento totale.:. Per
(]Ucsto Gesù Cristo ha clt:vato il mntrimnnio cri-
fti:rno alla dignità ,li Sacramento.
La Famiglia, henchi: ahbia resistito piì1 di
altre istituzioni alla radicale trasformazione :ff-
venuta in tutk le isùtuzioni umane in questi
e ultimi Jue secoli, ne stata Lutt:n-ia profonda-
mente scossa e dal malessere della l'amiglia
moderna dcri,•ano tutte le miserie dclln moderna
'iòc:ietà. Per 4uesto S. S. Pio XII ha trattato
laute volte e tanto profondamente dl'lla Fa-
miglia. per ridarle quella sanità naturale, man-
cando la quale, l'efficacia soprannaturale del
Sacramento non puii csplic=i
D ifetto cli unità economica
Il malessere della Famiglia moderna ~i chiama
d1frt10 di unità.
T.a Famiglia antica era un'unità l'C(Jl/hl/llca-
mn1IC' produttirn, cioc pressochè autarchica. Tn
essa si produceva tutto il necessario alla vita di
tutti i iiuo1 membri. gr:1zic alle varie atti,;tà ugri-
colc e artigiane. Oggi invece quest'unitit soprav-
\\ h·e eccaionalmentc in qualche rara famiglia
di contadini. Cna YOlta la Famiglia cm un'unità
economica organi1.-a anche dal punto di vista del
consumo: tutti abita,·ano la stessa casa, mangia-
vano alla stessa mensa insieme, occupa\\'ano le
on: libere negli stessi passatempi, si vestivano
con i Yestiti fatti in casa il costume , tra-
smcsi;i <li generazione in generazione. Cose che
ci pos."ono far sorridere, t-c non comprcnc.liamo
il potent\\' \\'alore moral\\i del • costume• di fronte
all'immoralità profonda della , moda•• e non
della moda m quanto non copre decentemente
il corpo, ma in quanto è fonte cli mille magagne
;mclw quando è pu<libondtt. Oggi L'ahita;,;innc a
volte i: inadatta ad ospit:m. convenient.:mentc
tutti i membri della fami~lia, e un'abitazione piii
e eonfortc,·olc troppo cara '\\ecessità scola~tichc.
professionali, igieniche, ricreati, e, a::;sociati\\'t:.
impongono ai van membri della Famiglia oran
diversi. Chi rincasa dal lavoro quando altri esce
pi.!r rccar\\'isi, di giorno e di uotte; chi , a a scuola
verso oriente e chi l'a a scuola verso occidente;
chi ~ assente per il scnizio militare, chi è in
collegio, chi è in \\'illcggiatura, chi in girn turi-
stica, chi all'ospedale. E questa dispersione non
è eccezionale, I1là ordinaria. Oa qui l'esistenza
di tanti portafogli quanti sono i membri ddla
Famiglia dotati di uso di ragione, e di altrut•
tank contabilità. La proprietà comune della
Famiglia, fondata sulla giustizia distrihuti, a e
sulla \\ inii della pietà, non csii:te piu: n ,-i sosti-
tuisrn la proprietà privata indi,·idua1c e a \\'oltc
al Sanlllario d i
Maria A usiliatrice
e a lla
Casa Madre di
Don Bosco
'-ù
del <lantu;irlo di Maria Au,dllairlcc •• tle.Ua Casa Mndrc di
'forlno-Vnldocco; un bei fa•clcoto di 3:, paginç. l'ormn to u 20, in ro1ocalco u
due t'olorl, Mn u n centinalo di lltuslJ'nzionl.
uu.llsi>"nsal;lh.• al pellegrini o utll~ a <'hl, non i;ot<ntlo , ec~••• a Torino, , uol co-
n05CCJ'e I luol!hi "'1-Cl'i sak,"1nl
Una copi:, L. 30 • Sconto del 25 ,,. per 100 corle-
-
r.!'D...,., - al Sannmrio di Marlu AusilialriCC'.
Contlénc: una bella Immagine-foto (!<li<> Madonna cli Don nosco (formato 20 15)
GuicJ.i-rlcordo - Don Bòsco e Il, sue Opere Ml»lonl ,;,tlesiane - 8 ~artollnt
(soggctll ml•Nlon:irl cinesi, Santi i.alcslani) • ~ cartollnc•f<llo salesiane • ro lmm1,,
einl sacre. La busta: L. 100.
Jf Cli Orpnlz:zatori di pellcarlnal!III faranno un ottimo ,crvl2io al pellegrini orlli•
nando In pr~cedenza un nun,cro !iufficlente di o Cuhla-rJcord.o >• per offrire ad
ogni pellc~ino la poss1biliw di prenderne visione t prc1i;1rarsi ad appn-uare ml!·
gUo le mera,·laJic oper.ue dallll \\'m-aine e dal 5uo A1:o,.tolo nella lerra benedcllll
di Vnl<locco.
11)1

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l'egoismo di tutti. Evidentemente questa disper-
sione di forze implica un totale <li spese supc-
riure a quello che si avrchhc nell'unità econo-
mica, con relativo abbassamento del tenore di
vita di ciascuno.
Difetto di unità giuridica
Nella Famiglia una volta tutti i membri erano
giuridicamente uniti sotto un unico capo: il capo
poteva chiedere consiglio ai capaci cli darglielo,
poteva anche as.,econdan: i desideri dei sudditi;
ma tutti gli riconoscevano il diritto natura1e e
il dovere naturnhl di dettare norma c legge alla
condotta di tutti.
Oggi la legislazione civile viene elahorata come
se lo Stato fosse costituito non tanto dalle sin-
gole famiglie, quanto dai singoli membri ùelle
medesime: il che è un errore funestissimo.
Questo smembramento delle famiglie operato
dalla legislazione civile, dissolve l'unità giuridica
della Famiglia e minaccia la vita stessa cli que-
st'istituto alla cui tlltt;la lo t\\tato dovrehbc legi-
ferare per essere tale di diritto e non abusiva-
mente.
Nei contratti tli larnro, nella tutda dei disoc-
cupati, in quella dei vecchi e invalidi, quante
volte e in quanti Rtati la qualifica ò capo-fa-
miglia •► non ~ presa in consiclcrazionc! Lo
stesso dicasi per quanto riguarda il dovere del
servizio militar1.; e il cliritto di voto. Ne <leriva
che a rnlte una figlia, ricevendo uno stipendio
maggiore <lella piccola e insufficiente pensione
del padre, si può facilmente sostituire al padre
comt: capo-giuri.dico della Famig-Jia o almeno
disporre arbitrariamente di se come non avesse
dovere alcunl) ,·erso il padre; il figlio, avendo
.:onseguito un grado 1nilitare superiore a quello
Lii suo padre, puì) più facilmente mettere in im-
barazzo l'autorità paterna; lo stesso avviene
quando la cultura del padre è quella di un la-
voratore semplice e quella del figlio ò quella di
un medico o ingegnere. li sllffragio universale
che concecle diritto di voto incliseriminato, senza
attendere men0mamente alle effettive responsa-
bilità sociali che pesano sulle spaUe dci vari
votanti, squalifica senz'altro - vittima ili u1l
astrattismo antistorico e antimorale - il capo-
famiglia, neutralizzabile nella sua attività poli-
tica dal voto di un suo figlio ancora totalmente
in sua tutela o di qualche altro irresponsabile.
l\\"on accenniamo poi alle divisioni, discussioni e
rotture anche gravi causate dal suffragio uni, er-
s,ùe cosi come è attuato in vari paesi nel s<.:no di
tante famiglie!
Difetto di unità morale
l:"na volta la cultura tlei membri dt:lla Fa-
miglia èra un riflesso di quella del paùre e della
madre, dai quali e -figli e .figlie apprcnclevano
tulle le norme necessarie alla loro attività; e
tutti insieme apprendevano le verità della Fede
dal medesimo pulpito. Oggi invece la smola
- senza preoccupazioni educati,·e istruisce,
gonfiando di nozioni enciclopediche i figli molto
più disastrosamente di quanto lo furono i loro
genitori; gio1·nale, radio, cinema, romanzi, par-
titi, chiese varie, moltiplicano la confusione
nella mente tli tutti, con grave <lctrimento del-
l'armonia familiare e quindi dd perfeziona-
mento dei suoi membri.
Al posto della collaborazione di tutti i membri
della Famiglia al medesimo fine - prepararsi
in questa vita vissuta nelle virti'1 ci-istiane ai
destini soprannaturali e immortali - si è sosti-
tuito l'individualismo che è la negazione cli ogni
Yirtù e la causa clel malessere e dd malumore
generale. Ciascuno mira al proprio massimo
benessere temporale, ad un pi1'1 alto tenore di
vita materiale, ai comforts sempre piì1 numerosi
e raffinati, quasi bastassero a renderlo felice e
dovesse usufruirne per sempre. Per ottenerli,
jmpe~ni
mellsili
per i Oirigen1i della Pi.a Unione
m·umii_zza1·e l<t,
""
D
'l'l}P,
1>en.:11111le1•(>, motti Il ftil'fi yli
r
D ;il
p1·0111 /f01'1!'1'€
ci Ui41. Ji a Valdocco
<lato che tutto è n:nale, deve procuran,j la mag-
gior quantità possibile <li denaro, e ridurre tutte
le spese inutili. Tra queste, prima di tutto, i
figli, troppo costosi, troppo esigenti, esigenti
troppi sacrifici. Da qui il matrimonio vissuto
non secondo la legge di Dio, ma secondo le leggi
che ciascuno prnmulga a suo ai·bitrio, e ne de-
riva: isterismo, malattie. gelosie, passioni sca-
tenate, vecchiaia precoce, solitaria, morte scon-
solata.
Rimedio
Non calcoli umani, ma solo la Fede, che c1
fa vedere le eterne verità e tutto alla luce ddle
eterne verità: nei figli, delle anime da preparare
pi:r la vita eterna loro e nostra; nella Famiglia,
il mezzo e l'aiuto per raggiungere detto fine.
Solo guardando all'eternità può ritornare il senso
della misura nell'uso <lei beni terreni, solo cos1
la vita pu/1 riacquistare uu significato, solo così
può ritornare la gioia anche senza tutti i com-
Jo;·ts moderni.
Consj1lerare la povertà della Famiglia <li Na-
zaret, considerare la povertà ddla Famiglia
T1osco.
JIJ5

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Lo spirito della PiaUnione [per la lormazione
.r;. Tenor tl'i vita: l" ,notlestia, degli abiti
I dei Cooperatori
T1\\nto negli abbozzi <:hc abbiamo richia-
nrnto, ùome n<1l testo ileftnitivo ilel Rog-o-
lrmtento, /-i. Giov:mni Bosco p1·ovo11e la Pin
~nione tl<•i ('oovemtori c·ome un istituto cli
perfezio11t1 crisLiamt imperniato sall'eserc·izio
<loll'aposl,olato, mn, a,nrhe << come una r,,go/11
di Tii<I ,·ristia,w •· , 1111a uia11irn1 cli 1·intrr
dn buo11 rristimw ,, ~ 1rn /I-nor di 1•ita simile.
71/'r (Jtto11to -~'i 111d1, " quello che .~i tie-nc ntl/11
l'ita ('0/11//1/1' •I.
('i si poh·<•blJo atleudetc una serie cli norme
t·l10 fissino ni più minul,i -pa,rf.icoh1,ri questo
lenor <li vifa. Ma non Bosc·o non era uomo
•la, pcl'clcrsi iu tlfltta,:!li formalistici. La S\\Ut
aiwetir.,1. respir';, a larghi polmoni lo 11pirito
ili fami~lia, si prnocwuprt del sostrmziale e
lascia campo alla spontaneità ed :.ila il•ne-
rosilà peJ"sonalo.
Scondeu1lo n,1 pra.Lico. -però, nel capo VI,
specitk:i: • .di Cooperatori Balc11ia11i 11011 ;,
wescl'itla ale111111 opera l'wtrriorr; ma, nffino1tè
la ìoro vita si possa in q1,afohe modo assi1ni-
lare (I quell{t <1i riti rire in oomuuilà rrliftiosa.
loto lii raccoma11rln la tt1ode.yfia ,,egli abiti.
/cl frugalità, r,('/{a m<'J1,~u, la 8t'r,t11licifà nelle
suppcl/l'itili àomesticho. [I( cnstigatezw 11ei
<1i8corsi, l'esctlln::a nl'i dorcri <lel propri-0
.vtato, (l(fopert111do.si clii' fc pc1-.~011t· rliprmlenti
da. lo1"1J os.~erti1w ~ S11?1fi/ìchi·110 il gior110 fe-
11/ivo" (Ileg. VI, 1).
-Son pot,eva esseTe più clisc·r<•l,o Don Hoiwo
1101 cla,ro una, norma di vit,i.. ~fa i;lli pesa
bene le parole si accor~e du,. attr:l'l"erso
quesl ·amabile cliscrc.zioue. il Ranto 1ipete
l'esorttt.zionè ili Sa,n Paolo: 80/irie, j'u.vte et
pie 1'i?u11nw1 (Ep. ari Titum I I. 13 ). Tre
tn Yed,i t•he 1\\dmnbrano mal!nilì(•,unenll· i
1 oti roligìosi di poveri-~, volon t.:iria, (lHiRUlù
secon1lo il proprio Rtato. obhedicnza in amor
Jìliale. Lo nwcomaud.azioni cli Ilon Um;ro
facilitano ht prnt.frii òi ciuesto partirohwi
1irttì C'ho permc•t.touo n,n('}1p a, c·hi vi-v"<-1 11el
i;e(.'olo, in seno alla propri:\\ famiglia, di as-
twmiglinrsi ai rnli~osi , i,·enti in comnnit:\\.
!lenza sao1·ifica.1·0 i doveri clo-1 1,roprìo f!lnt.u.
IhleYfamo per ora solla,nto la prllllil, rac•-
<·omand1,zione: la 111orle!1tia negli abiti. Qnantc
virtù favorisce! I~ qualo ùignì1 à eonfrriiwe!
:\\lanL.iene la. rliRurezion(~ di f:ronlP ,i.I l11i-1m
t-tnodato e proi·art': q11i11cli aliuwnt:\\ lo i;pi-
rito di rum poYCll'tà chlC'ol'osa, i,;econdo hl,
partiùOlan) conlliziono cli cin,sPuno. ('on-
!,Prva la purezza iI1 sè l1 upgli a,11 ri, evi1nucln
lt• proYoc·azioni cll'IL'l. mucla incle,·ente (• li-
herti11a e danrlo ntl OA'lli JJerson:t la sua di-
~nità. J';J Regno :rncho ili pietà. pcrC'hr• l'i-
i;petta il doYere ili .rh ert-nza. n Dio. prC'iu-1111•
<fappertul lo.
Ogl-!i pii\\ che mai c'è bisogno <le.lfa mo-
rlestia negli abiti, mentre tul lo nu m0111lo
sputlorat o sperpera milioni nc•I h111so clel "e•
stil'e instùl,ando t,1mta poveri, i:wnt,e che 11011
ha, da coprirsi.
I C<1operatori e le l'o1111crat ri<"i. sef!Uenùu
la raccomandn,zione cli Don "Ros1·0, 1woIP:.-
Rano un grado di "irt1ì supel'iOl'e ,Lll'orrli-
11:1,ri.i. !'0llC0l'J'0ll0 a it-m11e.i·;ne i cout1·:H,ti
soc·i,tli. C' ries('ono :i compiere n un clelle 01>e1 e
ùi misC11'ic·orùin: << Vcstil'o gli ignudi•>, 111·0-
eurando :ibiti a fanta poYera ~onle. spef'i:ù-
mente .~ povP1'Ì m~az;r,i c•pnriosi cl1P si iu-
nonu·tt110 a. froLte in Ui.nli pnei,i e iu LMtlo
città.
)a t ronl'Pl :rnmrn PJ11!l
uon ,·a <'Onim,a con la ìcsta di :\\lru.·in .\\u-.ilia1ricc. Infatti
il Reuolamenlo dei Coo11el'a1o1•i ha due arlieoli di-.tinli:
{\\ipo V L, 11. J: ~ogni anno .~i f1mo1110 almeno 1l11c to11fu1·11ze: 111,a 11rl/<1 festa
t1i .Jiari11 A usili<ltrice, l'altra i11 quella di S. Fra11cesco di :-/alni. l II l'ia.~tu11a
di q11P.~/1• confnt 11ze M far,ì ·1wa Ni/ll'lta ... " ·
Cnpo V, u. 8: << Nel gi,onuJ ili R. Prm1<•l'.~ro di 811/iw <' 111•/ln, fest11 di Jlf• .,1U8'Ì-
liatrice, ogni Dirr•tfcJre, or111i Dccuriom' md11111•ni i s1111i C'ooprrntori per a11imnrli
alla diL'o::iouc 1•rrNo q11p;iti Cl'le,qfi protettori ... •·
AI)I)l\\l'C q1Lincli cvitlcnte eht• lt' no,,.Crc f,•stc hanno Jo i.coi.o di diHondt"t'C le
tlh-ozioui i;;ale-.ianC", 111entrf' lt· c·<mf<'1·en~e l1:u1no <·nrat11•1·(' inìo1'111ath o (' {01•n1alin1.

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G E NOVA -SA M PI E R D A R E N A
Attività varie
U Delegato Jspettoriale di Ge-
nova Don Baldan ci comunica che
in vari centri dell'Jspettoria sono
in funzione i laboratori per arredi
sacri.
A Sampierdarena le Coopera-
trici hanno offerto otto calici per
sostituire quelli asportati con furto
sacrilego.
Nello ste~so Centro i Coopera-
tori, in unione con altre organiz.-
zazioni, hanno dato impu lso al
Didasc<1leùm, centro di culturn con
conferenze settimanali.
Un gruppo di zelatrici girano
aUa ricerca di persone mahtte
- ed anche sane - che da tempo
non si accostano ai Sacramenti;
e con mille industrie cercilno di
o~tcneme l'incontro col sacerdote.
l risultati sono consolanti e tal-
volta si hanno autentiche conver-
sioni.
Un altro apostolato è la ricerca
dei bambini che per povertà non
farebbero la primn Comunione. I
bambini segnalati, con l'aiuto ma-
teriale e morale di dette Zelatrici,
vengono preparati alla Confes-
sione e alla Comunione.
ROMA - Iniziativa degna di
i mi t a z i on e .
Il Centro Ispettoriale di Roma,
per commemorare il Centcnariù
dell a morte di Mamma Marghe-
rita, srn organizzando nella Cittò
Eterna una Festa io onore dei
Genitori dei Salesiani e delle Figlie
cli Maria Ausiliatrice di tutta
l'Ispettoria.
A tal fine lo stesso Centro ba
inviato a tutti i Delegati e Dele-
gate un modulo che serve a rac-
cogliere nomi, indirizzi e altre se-
gnalazioni utili per la convoca-
zione dei genitori viventi sul luogo
o nel paese d'origine. A ciascuno
di essi sarà poi mandato regolare
invito a tale festa.
NAPOLI-VOMERO -l.<1it111u Ma-
rio /lusiliatrùe Spunti di
cronaca
I.e Cooperatrici di Napoli-Vo-
mero iniziano il nuovo anno con
rinnovato fervore e fennamente
disposte ad èssere attive nttl vero
senso della parola.
Alla prima adun:1nzu, tenutasi il
giorno 2+ ottobre, accorrono nu-
merose, spin te dal desiderio di
upprendere le direttive per lo svol-
gimento del lavoro nel prossimo
anno. Tiene l'adunanza il Rcv.mo
signor Don Terpfn ed insieme si
!<tabilisce u n progrnn1ma tale da
essere nttuato da tutte.
Si dà uno sguard o .il movimento
carechistico già svolto negli anni
~corsi con soddisfacen ti risultati,
ma si propone di fare ancora di
più, per aderire al desiderio del
Veneratissimo Rettor lVlaggiore, e
perchè si comprende che a base
della formazione cristiana della
Sac. GIORGIO SERfÈ, s. u. u.
I'
,.,,...
[
Riflessi dello spirito di D on Bosco nel mondo
Edito a e11ra tle//a FederazÌ()11e ltt1/ia11a
Ex allievi di Do11 Bouu
È il secondo volume della Collana di Voci .Fraterne&, 11
primo, dello stesso Autore, imitolato: San Giova1111i Bosco
nei ricordi e nella 'l:Jita di ex allievi, si è esnurito nel ~iro di
.meno di un anno.
Di questo nuovo interessantissimo volume il Conm1. Arturo
Pocsio, Presidente della Confedern-zione mondiale Ex allievi
di Don Bosco, scrive:
Attraverso ad un so/file aureo filo co11d11tlore costituito d<1 c,i-
stalline biografie di sacerdoti insegnanti e missionari, di giova11e1ti
di ogni tipo, di lavoratori, di professionisti, di militari, da Ct.>1l-
tinaia di episodi che trasportano da Valdocco, all'Alto Orinoco,
alla Te,·ra del Fuoco; da aneddoti, ora lepidi ora lragù:i, di/e/•
tevoli ed ed11cntivi sempre, il lettore dalle pagine di questo vo-
lumè conoscerà e comprenderà l<1 ragione di essere, l'mnbieu le
vitale, il motore recondito e la fisionomia propria e i11co11fondi-
bile dell'Organizzazione, che, germinata dal sistema eduMti1-•u
di S. Gim_oa11ni Bosco, da l.111 raccolta e coltivata con pntemo
c-uore, 1mtn"ta del suo spirito, e ge1111ìnamente con$ervata ed
<1ppoggiata dai suoi Successori, ha, con la furza imu:ita di una
ù1eg11<1gliabile atlratliva spirituale, rùmiti intorno nllo stendardo
di Maria A11silialrice, una imwmerevole falange di 11cmti11i di
ogni continente e di ogni razza, di ogni ceto e di ogni 11a;tio11e, che
si gloriauo di tonsidemr$Ì nppartenemi alla Famiglia Salesiana.
Pr<>fili e racconti, che avrà certamente 1ma vastissima diffusione,
s<1rà per gli e:x r,lfievi una inesauribile sorgente di rare, liete, sm,te
e confortatrici memorie; per i let/ori che 11011 sono e:.i allievi
.wrà lum.ùwsn rivelazione di ùitereswnti ed edificanti <1spetti di
vita salesiana, che dimostrano i soprannaturali incomparabili
fo11dm11e,tti della glor(ficazione del sistema educativo di DM Bosco.
T<)7

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gìovcntu dcn, esserci conoscenza
lfolle veriti\\ che fanno un huo11
cristiano. S1 conclude pertanto che
~1 continuentnnv i Catech1S1111
presso la z-0na del Petrato, ndk
(l.trroccluc ed in occasione della
preparazione allu Prima Comu-
nione.
Altro jn,poflHnl<' propp$tlo
quello della diffusione della buona
starnpn, particolarmente d1 quella
Qu11lclll' cooperatrice M abbona
ai nostri Lrc P'-'riotlici (Maidir1m; 12,
Giot'l'IIIÙ ,l/issionaria, l'ri11uwera),
dona un ,,hhonamento aJ un pa-
rente e ne fo un allro da far i,rare
fra gli ,1mrnalati.
11 B<1/lclfÙ10 Saùsw11u, dopo es-
sere stu11, gw.-tato tino 11ll'ultimo
rigo, vien fatto pass~ri: \\rn diverse
fnmii::lìe Quulcunn l.!g~c ~ fa pn.~-
sare anch,· La FamtJ(lia rrutiana.
notlzrn dello prtmu numone d1
Cooperatori. L:1 presiedette li
C'nn. Signormi, Direttore D1oce-
si1no della Pia Unione. 11 nostro
1)011 \\"ignaw, Dm:ltore del Col•
lc~10 salesiano d1 Treviglio, rtn•
.llmziò gl'intern-nut, ç il Ddcgat11
I~1wttoriule Don Mngistrelli tenne
lit couft:renza e.laudo poi dirvtthc
prntiche per l't1tti\\'ll11 dell' L mone
in cnti'I e nella pro11ncia. P,m,cch1
ISPF'l'TORIA VUICEW.l!~f'
MADRE ~1AZZ..\\RELLO
ESERCIZI SP
PER COOPERATRICI
al uetusto &n,, u.(11 u, ,,, , fil.I'-'
Rena L. 3500
tlal pomeriggi() dell'l l al pomeriggio
del 1 5 luglio
la Madonna bruna
altf"nde mRll'rnnmente lf'
Fi1tlie alfczi<in :tle, e qanute
nnel:JUO ril!'mr1r11re l'an i mu
alle fre,;c•lic> -.or~enti d<>llo
,:razia~ per runoifestnr;ii
loro sempro· 11lù potenti•
Au~iliatrit·e
cdira dalle nostre case. Si prbponc
di procurare ohhonamenti n N!e-
n'dicmo 12, G1'rwe11tù Jti.~~irmm-in,
Primavera, 1,cc.
S1 lanci:1 l'idea ùi d:ire in1z10 a<l
un laborutorin settimanale, e qucMa
11uz:iativ:1 è accolta con molto cn-
Lusiasmo. In complesso lt: dispo~i-
zion, sono eccellenti e si speru m
un anno ricco d1 l.t\\'oro per il b,·nc
delle anime e d1 menti personali.
[ punu inJicu11 nella primo ,1ùu-
no.nza non r~i;tano lettem n1urt,1.
Primo ad c~scn, attuato è il La-
boratorio, che ho mizio rl RÌorno
28 ottobre, COJl circa 20 pn,s1;n11.
~i cominci,t a lnvorare p"r le
chiese povc1·c presso le qunli pre-
sumo la loro opera come C:mr-
chiste, alcune c,mpcrntrict. Oltn•
il lnoro di i;unfc;,;ione di inch1-
mcnti sacri, ulcune coopt>ra1r11:1
offrono staffo, p17,z1 ed offerte pc;r
'<lpperire a lln mancanza d , ltlll·
tcriale.
Visto l'cnrusia~mo di tUltl', s1
stabilisce, comt· 1..riorno fh,o, 11
g10,·ecli pomcr1~1rio.
Anche '" d1f(11siorte clel/11 l>r11m11
s111mpa procl'd<' cfìicaccmcnte.
Sono ill fiore r,pN·e w,.itative,
yuali \\'Ì!litè al ricovt."ro dc;lle vec-
ch,cne, con offerta di doni. C na
carit:11, \\ nlc c:ooperutncc pal.(a, ogm
mese. la p1Jt1one eh ~-a,.1 ad una
fami,:ilin po\\'era.
Con questi principi e grazie a.1sli
niuti ~piritu;1li che Hi rin>vono con
abbondanza, si ha sperunzo che il
~ign<ire hcnedica tanui buona YO-
lont.1 e che ,I l?TUPPO ( oopt'ratnc1
di '\\l',1poli-Vomero ~m Irti i pi(1
att1v1 e ben fom1an nello spirito
del comune Padre e P'ondatorc
h. Cìiovanni Bosco.
BERGAMO · La prima r iu•
nione dei Cooperatori sale-
siani
C..om'i- noto, a Rcr,1:amo non ci
sono I Salesiani nc le Fi,,d1e dt
l\\larin \\usiliattice; eppur" i Coo-
pernton nella sola citt~ so110 lie11
~ 2.:i, i: .'i322. quellJ che rit:l!vono il
Bo/lel/1110 Sa/esumo.
l..1 pro"int:ia berj!,una~ca fi~1ua
in pnmu lmea per 1?Cncrog1tà ,·erso
,., Opere J1 Don Bosco. (. iì• spieg:1
1•~11tusiuij1110 con ,,ui ru ac(olta 111
dcirli intervenuti pL1rtec1parono 1111:1
discussione, dando prova del , i,·o
intetessomcnto preso nllc propus1e
l,1ttc per unn più cfiiciente or,,?ll•
nizznzione.
NOCI (Bar,) - Un busto mar-
moreo a S. Giovanni Bosco
nelle nuove Scuole
A ~oc,, m pl'ovmcia di Uuri,
si èblw unu imponente m:1mfo~ta-
z1ont· salesiana culminata ne-Ila
imm1?ura.zion1: di un busco m~r-
morco a ', G1ornnni Bosco nel
sulom· del nuo\\'o <' iirnnde etlilicio
scoht(,Lico. L'irnziativn era pnr1ita
da un gruppo d 1 Lx allievi e Coo-
peratori salesiani.
L'av,·oCltto Antonio Ricco, 111
occasione <lcll,1 prima Confcr<·nz,1
3alesianu 11,· lunc,o l'ide.1, come
omnggio di riconoscenza a Dun
IJosco di tutti .clt ex allievi d1·I
p,1E'sc. li busto fu senz'altro 11u-
•1ui;cato t, d'accordo con le au-
tnnrà scolasttchc, fu colloC1to nel
s.ilom: d'ingresso, I.'tnaugurnzio11.:
fu prepnrota con un tntluo ul'il,1
rhicsn m;1drc, 1,1,·ntihnenlt' oft,·rtu

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Jall'Arciprett', Veeuraone det Coo-
pcrntori, e tlnl \\ICt P nrrnco, ze-
la nt e prop tljl,tlOr\\; ddln ùivozionc
u Don Bosco. :\\onoscam c il freddo,
molte pe~one e sciovani gremirono
la chiesa.
Il 3 t gtinmuo, ,lllc ore I o, ncl
~alone-teatro dcli'edificio scolastico.
alla presenza di autorità relifriose,
scolilstiche e ci, ili, nonc;hè di un
fulto numero di l'X All1c\\'1, di coo-
peratori e professori, Don Gio-
vanru Ceci, abaw tlcl monastero
benedettino di Noci, benedisse In
scul tura. Se,guirono parole augu-
r:ili di varie personalitit e ìl di~corso
uflìcmle tenuto dnl prof. l\\lulè
l'iero. presidente dC'gli ex allie\\'i
<l1 Brind1s1. che presentò lll!li m-
,cJ.!nanti " agli scol.m la fii,"W'll di
;;, Giovanni Bosco, gran s,into,
fondatore ed cducarnrc dt'lla gio-
n·ntù_ moderna.
Seguì un nccv1m~nlo offerto
tlnll'ex a llievo Avv. l{icco Amonio.
La Jriomata srtlcsmna s1 chiuse
in chiesa con Uri t:lernto pJnegirico
sul Santo tenuto da Don Di l\\lassa
e con la s<>lenne bent'dizione euca-
ristica.
lf
ROSARNO (Re,tgiu C<1I.) - Apo-
s tolato catechistico s volto dal-
le Coopenitrici
Aderendo al caldo mvito rivolto
a tutto il momlo ~nlcsiano, nella
Strcnnà per l'anno 1956, dal
Rèv. mo Hcttor \\ foggiorc, le Figlie
di !\\I.ar ia Au~ d rnrrrcc dello Casa
tli llosarno. ins1c111c con ltn gruppo
d i giovani umpcr:nrici, <;i sono
prodignrc e !'i prodi,:::ino continua-
mcnre ad inst'gnun· 11 C:1tedusmo.
Tutte lt' domcnichc le Suore
con le suddetk coupcr.1trici ,i re-
c:mo nelle ,·anc chiese del paese
a in.segnare il C"att.'chiM110 alle fi~lie
del popolo per istru1rlc nella nostra
santa Religione, tlt cui l.1 maggior
parte è affatto cligi1111:1.
Oltre q uesto, i,1 (Juarcsima sì
kce catedusmo quo1tdtuno alle
n11r,1zze dell'Orotorio cercando di
1111irare anche quelle che ,-fug-
gono e che sono rc~tit• t· n,fruttarie
ad ogni pratica reli1tio~11.
Per poterle attirorc le Coopera-
trici si sono i111pe;mntc a racco-
l!iie re m dumcn11 e s tolTC', con fe-
~i11narl i e donarli nlk- pili biso-
gnose.
G. l\\TAI);'ETTI, F. 1\\1, A.
oitt,,~i,,to.
racconto a1' g1.ovan1.
J_., I. C . E . - R. JIFltlH'Tf H C.
roR1:s;o
~ una nuova vita lici nogrro Servo di Dio Don Andrea Bel-
trum..ì, m.a una , it.1 ,1ff,1rto diversa dalle prt•cedt:nt1; un vi-
rnce dialogo co1 uiovuni, ai quali l'Autrice prt>sent:t m forma
b rillante la grande ,I\\ v1mtura di q ue!\\lo Emi• di Cr,~10 e di
Don 13osco, ,·,s to rw llu luce tielle sue vi tto rie.
Bene fece l'il/11sh"t• .,lttt,-ia - scrive Don Favini nel!tt pn:fa-
zione - a dare pu tito/t, Cn \\'ittonoso.
Pucl,è egli ••ola ,I, 1•1/foria III vittoria 11el"1 rn11 rapid<1 corsu.
T'i11se d,1ppr111w S<' nnsn, anche ua p1ccol, tlijelli tiri ,uò temj)l'-
ra111e11t,>. E si /1•111/1rò 1111 cnrnl/ei·e ad,11111wli1m.
Vinse i suoi L'1Jlll/>11i,f11i di St'llf!O e di srun/11, battr,uinli nl giaco
,, 11ello studio, 11elle gt1r<' t ' 11egli esami:.
r·;nu ancht i moi Cari, s1mppmulr1 !orn il rru1in1.w nl /mì arduo
i111peg110 dt:l/<1 ·,it,,.
1'inse il 11wmlo. s(l//r,,rmlosi tl/Je sue lusittgltr td a/lr me pe~fìdir,
se~llendo Don Bosra, il S<111to dei gitn:011i.
I'inse tutù lt SUL' for::r costri11ge11do/i, "I mmsi,il(, r111di11iemo i11
1111 la~·oro es/e1111<111/,., rhe tulfrn·in 11011 le <lf'l't'hb1• rw11rite cosi
prus/lJ, l'"e 11011 fossr ,!lmt1 111 Jcdi:Jione erùÌCfl " jia11rn di 1111 Prin-
cipe ùifen110.
Vinse l'am1Jie11te u11i1.'rrsitnl'io impo11e11dosi, /11 ,·nit tr1lare, ptr
,,,rtù e pe,· gemo, " di.vu111i scarizonati, " ,/Qu11/i $~1/al'i, e le-
gt111do i migliori fili' ,.J. C: nel Circolu C,rnr.- Bt1llw •·
l 'inse ùifine /t, stnw male dii! lo trnssl! <11/0 /omlm, face11do11e
,1r11.:1e11to d, rln·o;ionr e- pnfr:io11amwto ,piri/1111/r jì110 al!.tJ
xioia della soffcre11::m, col motto più ardito ; X,\\ morin·, 11.è
i:11arire; ma t·h•ut per s,~fjrire •.
F.t:li vinse a11che la mar/e, sopravvivendo nella l(lori<I che traluce
in fm1.rtres~i1·,i spl nul /Jrl': In ~lorin di Cri,/f/!
In tempi in cui i: t,,nto Jiilic.ile educar<' l:1 volontà e il cnrat-
tere dei noslri 1110,11ni, questo agile racconto, messo tra l~
loro mani, patri, ,•s.,;ere un ott.m10 alleato <ll'i no,tri Coopera-
tori - l'(enì-tora e<l educatori - nella non facile:- nne tli for-
mure dei can1Lter1 nilitiv1, dei gìov~ru furt,, che $Oppian o
mw1gare contro corrente e passare mconwmmuti m mezzo alla
corrw,;ionc che spe~so dilu~a negli a111hi,m ri di stud io e di
lnvoro in cui debbono \\'i\\'ere.
199

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atta /Jiogtalia di pe,tJ..ieto
VITTORINO CAPANAGA
SANT'AGOSTINO
Traduzione di F. Recupero
Vol. in-8, pagg. 218
con illustrazioni fotografloho fuori testo
L . 800
novità
~:l1lt'Agostino è 1w genio A 1111 Ronto dal qunlc omana. 1111 enorme fos<'ino rhe lnt~ci11:1
e• ,;ogA"ioii;a. Sani· \\g:o,;tino non ò però nu peru<atore ohinso e ,solitario, uè un ahitnnt"
tli pae.:i a.,-tmtt.:i e gladali, ma. anzihttlo. nu c·noro ili fiamme, l'i1e 11011 hA rr1111i1•
,m uon i.u Dio. 111a port:1111111 ,;(.'r·o tutte le 11<nirue Nili IP 11u.ali vin- a contat.l,o.
Jv-..
l'fll" 1pH•i;t,o 11oi lHll'l~ialllO salutarlo con Nrw111n11 " comi• il 1-'rando l11111i
oarf' 1lella I'lti1•~a orritlrutalt•. thE> ha fur1110.to l'intellil-(l'ltzu. cll'll'Europa rrutfa11n
E per ordinazioni rivolgersi alla
TORINO 712, corso Regina Margherita, 178 - c. c.p. 21111
BOLLETTINO SALESIANO
Torino (712) - Via. Maria. Ausiliatrice, 32 - Telefono 22-117
imp01·t ante
Pu c:onodcml d'indlrbr.o al
p.rega d'lnriare sem.-pt•, i1:1-
siemo al nuovo, compl~to e
bon scritto, anche li ,reçch.lo
*lndlrluo
SI d.ngnziano t ■ignori
AgeDtl postali che re■pln­
gono, c:on I• nolifu:azlonl d.l
,...,,1BoUelthù non recapitati
Facciamo noto ai benemeriticooperatori che le Opero Salesiane hanno
il Conto Corrente Posta.le 2-1355 (Torino) sotto lo. denominazione:
Ognuno può valersene, con risparmio di spesa, nell'inviare le proprie
offerte, ricorrendo all'ufficio postale locale per il modulo relativo
DIREZIONE &EmALE
OPERE DI DOH BOSCO
TORINO (712)
AllTO~ZAZIONI llBL !rlllnUNALS OJ 'l'Qlll!IO L!I DA'l'A 10,2•l049 • ~.109. CO~ APPI\\OV!ZIOl/m ECC'LEBIA1>TIOA
* lliRE1TORll IIKSl'ONSADILE: SAO, OOTT, l'lliTRO U.R111NO VIA llAIUA AllolLIA'rlllOII, 32 1'0111110 (ìl2)
OfPIQIN0 OltHIOllll 8111