Bollettino_Salesiano_198410


Bollettino_Salesiano_198410



1 Pages 1-10

▲back to top


1.1 Page 1

▲back to top


4
ANNO 108 N. 10 2• QUINDICINA 15 GIUGNO 1984
SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE GRUPPO 2° (70)
BS- per i Cooperatori
Cooperatori: continuate a vivere il meraviglioso ideale salesiano nella
famiglia, nella società, sul lavoro, nella scuola... Giovanni Paolo Il (3 settembre 1980)
AI COOPERATORI SALESIANI DELL'ITALIA
Don Sergio Cuevas. nuovo consigliare Ge-
nerale per la famiglia Salesiana e le Comu-
nicazioni rivolge il suo saluto al XXI Consi-
glio Nazionale dei Cooperatori.
Cari amici e fratelli,
sono lieto di rivolgermi a voi con
questo primo messaggio di saluto e
di augurio fraterno.
Alcuni giorni or sono, la Congre-
gazione Salesiana ha concluso il suo
capitolo Generale W, in cui si è la-
vorato per il rinnovamento delle no-
stre Costituzioni e Regolamenti. Sia-
mo convinti che la nostra vocazione
ci unisce a tutta la Famiglia Salesia-
na, e in questo senso abbiamo pen-
sato a voi, cari Cooperatori e Coo-
peratrici, e vogliamo intensificare,
con l'aiuto del Signore, la nostra de-
dizione alla Associazione dei Coope-
ratori e la animazione dei vostri
Centri e dei singoli.
Perciò io mi auguro un periodo di
rinnovamento interiore e di organiz-
zazione che coinvolga tutti voi, in
una fedeltà più sentita e più attiva a
Don Bosco, nostro Fondatore.
Difatti, i giovani dell'Italia, nostro
costante punto di riferimento missio-
nario, ci sfidano oggi a prendere sul
serio e in profondità di impegno la
loro situazione, i loro problemi, le
loro aspettative, la cultura giovani-
le, tutto l'ambiente sociale ed eco-
nomico che condiziona le loro scelte
e indirizzi di futuro.
Non possiamo camminare distrat-
ti, nella storia dei giovani. Don Bo-
sco ha fatto sue tutte le situazioni
personali e collettive dei giovani che
arrivavano all'Oratorio o che tro-
vava per la strada. Don Bosco ha
vissuto il suo impegno salesiano-sa-
cerdotale assumendo la storia dei
suoi giovani. Noi- vogliamo imitare
Don Bosco; vogliamo sentirci utili e
permeabili alla vicenda giovanile.
Questo richiede da noi sensibilità in-
teriore, consapevolezza del nostro
ministero laicale e religioso, capa-
cità di cercare e creare delle solu-
zioni che portino i giovani all'incon-
tro con Gesù Cristo, e con gli uomi-
ni, loro fratelli.
Rendiamoci conto che la nostra
mentalità e il nostro comportamento
devono tradurre ogni giorno la di-
mensione del cuore oratoriano per
rendere fecondo il dono della voca-
zione salesiana che abbiamo rice-
vuto da Dio.
Il carissimo don Raineri, che tanto
si è prodigato nell'impegno di ani-
mazione della Famiglia Salesiana, ci
è ancora vicino; il suo esempio ci è
di stimolo e i suoi numerosi scritti e
insegnamenti, pienamente attualì,
sono una valida guida al nostro ope-
rare.
Auguro a tutti voi, Cooperatrici e
Cooperatori, un rinnovato impegno
di vita interiore, di gioia nel servizio
fraterno e di impulso coraggioso per
far fronte alla difficile situazione del
mondo odierno.
Conto di avere altre occasioni per
incontrarci, scriverci e per parlare
più a lungo sui nostri impegni sale-
siani.
Arrivederci, e pregate per me.
Roma, 28 maggio 1984
Don Sergio Cuevas L.
AVVISO 1-4 novembre 1984 a ROMA - Get'lnl, 8° Convegno Nazionale
Giovani Cooperatori Salealanl.
1/49

1.2 Page 2

▲back to top


ASSOCIAZIONE COOPERATORI SALESIANI
PROGRAMMA ANNUALE PER IL 1984-1985
stabilito dal XXI Consiglio Nazionale riunitosi a Roma
presso l'Istituto Salesiano Pio XI dal 28 al 30 aprile 1984
1. Tema di studio:
COMUNIONE - COMUNITÀ- VOLONTARIATO.
Proseguendo nella linea di «Fatti più che pa-
role con il coraggio e lo zelo di Don Bosco in fa-
vore dei giovani in difficoltà«, e di «Comunio-
ne, Comunità, Accoglienza», prospettiamo qua-
le aspetto formativo e di pratica attuazione
quello del volontariato, volendo comprendere i
temi della gratuità, della disponibilità, del ser-
vizio.
2. Conferenze annuali:
1) Strenna del Rettor Maggiore.
2) Il ruolo dei laici nella Chiesa italiana,
dopo il Concilio Vaticano II, dopo il nuovo Co-
dice di Di.ritto Canonico e il nuovo Concordato.
3. Giovani Cooperatori:
VIII Incontro Nazionale: ROMA - Istituto
Salesiano «Teresa Gerini», dall'l al 4 novembre
1984. Aperto ai Giovani Cooperatori e simpatiz-
zanti
4. Proseguimento iniziative già in atto:
Cerchio Mariano - Mondo Nuovo - Gruppi
Nuovi - Giornata di sensibilizzazione Missio-
naria.
5. Finanziamento:
Previa comunicazione dei bilanci consuntivi
ai vari livelli dal locale al mondiale, si avvii la
«giornata» di sensibilizzazione per il finanzia-
mento, ferme restando le ripartizioni dei contri-
buti previste dal regolamento interno degli or-
gani nazionali.
6. Una giornata di preghiera:
Per realizzare più efficacemente la Presenza
Pastorale si viva una giornata di preghiera per
tutti i giovani in difficoltà nelle«Valdocco d'og-
gi» nella novena (1° dicembre-7 dicembre) che
prepari a vivere il CERCHIO MARIANO dell'8
dicembre.
7. IV Congresso Nazionale:
dal 7 al 9 dicembre 1984. Quale pre-congres-
so in vista di quello mondiale.
8. XXII Consiglio Nazionale:
dalle ore 17,00 del 25 aprile alle ore 14,00 del
27 aprile 1985.
9. Iniziative turistico-formative:
PASQUA IN TERRASANTA: Settimana San-
ta 1985 - FONTANAZZO: luglio 1985. Vacanze
per Cooperatori e famigliari.
Sintesi del Verbale del XXI Consiglio Nazionale
Roma, 28-30 aorile 1984
28 aprlle ore 17,30
Una Liturgia della Parola, ricca di spunti
di riflessione dà inizio ai lavori del Consiglio
Nazionale.
Moderatore dell'Assemblea, viene eletto a
maggioranza Giorgio Bortolotto. Paolo San-
toni, Coordinatore nazionale uscente, al do-
veroso saluto rivolto al presenti, fa seguire
un breve bilancio dell'ultimo triennio, che tra
le varie attività ha avuto come momento
2/50
qualificante nel 1981 la celebrazione del
Congresso Nazionale. Da esso tutta la As-
sociazione ha ricevuto un nuovo decisivo
impulso, spingendo i Cooperatori a pren-
dere coscienza della loro specifica missione,
riscoprendo nelle «Valdocco• d'oggi Il loro
vero camPo di missione con zelo e Il corag-
gio di Don Bosco.
Il dott. Walter Sudanese, Porge Il saluto
della Federazione Nazionale Ex-Allievi, rin-
graziando per l'Invito ricevuto, mette in risal-
to gli ultimi tegami tra i Cooperatori e gli Ex-
Alllevl che ci inducono a cooperare sempre
più Insieme, verso un unico traguardo: Don
Bosco e la sua missione.
Approvato l'ordine del giorno: Lello Nica-
stro fa notare la mancanza di molti consi-
glieri ed esprime la sua perplessità sul rego-
lare svolgimento del Consiglio. Ad una veri-
fica dei presenti aventi diritto al voto, si re-
gistrano 34 presenze su 51 . Preso atto del
sufficiente numero legale per procedere,
l'assemblea raccomanda alla Giunta di fare
dei passi appropriati verso quelle ispettorie
non presenti e che non hanno in alcun
modo sentito Il dovere di avvertire.

1.3 Page 3

▲back to top


Il coordinatore nazionale Paolo Santoni
espone quindi la sua relazione sullo stato
dell'associazione nell'anno 1982-83. Seguo-
no numerosi interventi. Da sottolineare la ri-
chiesta della coordinatrice del Lazio Iolanda
Masotti: ella esprime l'esigenza che la rela-
zione venga Inviata in anticipo al consigli
lspettoriali, venga da essi discussa e appro-
fondita anche per poter dare valutazioni che
rispecchino la collegialità dei consigli ispet-
toriali.
Sullo stato del ramo giovanile, la relazione
ha suscitato non poche perplessità, soprat-
tutto in relazione ai dati forniti sul numero
del giovani Cooperatori.
Lello Nlcastro sottolinea con vigore que-
sta carenza; e se è vero, come risulta, che il
nuovo modo di Intendere I Cooperatori è
portato avanti soprattutto dai giovani. Il Con-
siglio Nazionale deve porsi nuovamente Don Luigi Bosoni. riconfarmato Consigliere Ragionale per 11talia e il MO ha orientato sapien-
come obiettivo principale Il ringiovanimento temente i Consiglieri Nazionali su piste chiare ed impegnative cli azione.
del ramo giovanile, con particolare attenzio-
ne agli aspiranti, promuovendo iniziative
concrete che possano garantire una effi-
cace espansione.
Don Panfilo, attenua con un suo Interven-
to questo pessimismo esortando tutti a non
lasciarsi intimidire dalle cifre.
Leggiamo pure le cifre nelle loro miserie,
ma preoccupiamoci che cl siano lumicini in
grado di accendere delle lampade.
Il Giubileo della Famiglia Salesiana In
questo senso è stata un'occasione propizia
per una nuova crescita. Sullo stato dell'As-
sociazione esorta tutti ad avere almeno tre
preoccupazioni:
Primo: preoccuparsi di trovare del mo-
menti di formazione comuni a livello nazio-
nale che sicuramente potranno garantire
problema, suggerisce di mentalizzare SDB,
FMA e Cooperatori alla vocazione specifica
del Cooperatore. Comincino a crederci bene
I Cooperatori stessi, cosl allora potranno im-
porsi con la loro presenza e gli SDB che an-
cora non hanno aperto gli occhi a questa
realtà, cominceranno ad aprirli.
cMa certamente dobbiamo cominciare
noi Famiglia Salesiana a credere fermamen-
te che si tratta di una specifica vocazione
nella Chiesa di Dio e della Famlglla Sale-
siana ...
Sono le ore 22,30, la laboriosa giornata si
conclude con le buona notte di Rosa, la
quale propone a tutti una riflessione sulla di-
mensione missionaria della Associazione,
parlandoci di Trelew.
chiara l'idea di Famiglia Salesiana. Purtrop-
po è l'unica cosa a cui non si pensa•.
Don Lampare/I/ {Puglia): «Don Luciano
ama rivolgere la parolina come Don Bosco.
Se c'è da dire una parolina agli Ispettori
quest'anno gli suggerirei questa: "Quando
fanno le visite lspettoriall, verifichino se nella
casa c'è famiglia salesiana. Noi abbiamo cit-
tà grandi come Bari e Taranto dove non cl
sono Cooperatori, questo perché molti con-
fratelli all'incarico dì Delegato sommano altri
incarichi anche più onerosi e quindi non
possono seguire come vorrebbero e potreb-
bero i Cooperatori"•·
Sacchi: «A me pare che uno dei problemi
più grossi che si intravede dietro la relazione
una vera crescita.
Secondo: si tacciano incontri di lavoro di
almeno due o tre ispettorle; saranno senz'al-
tro utlll per conoscersi meglio, scambiarsi
delle esperienze e crescere Insieme.
Terzo: sforzarsi di ritrovare comunque la
fedeltà agli Impegni presi.
Magagni (Trento) propone una più stretta
collaborazione tra I vari rami della Famiglia
Salesiana che invece spesso danno l'im-
pressione di camminare ognuno per proprio
conto. Si rende necessario che tutte queste
forze vive, trovino la maniera di Incontrarsi
per valorizzare tutti insieme le forze a dispo-
sizione.
Suor Michelina Secco, intervenendo sul
29 -.,rlle ore 8,30
Recitate le lodi, riprende la discussione
sulla relazione del Segretarlo.
Don Faoro Tarcisio: • La relazione di Pao-
lo a me ha fatto fare un esame di coscienza
abbastanza serio e anche profondo, dovuto
anche alla situazione nella quale ml trovo.
La mia lspettoria è fatta abbondantemen-
te di Cooperatori anziani e di pochi Coope-
ratori giovani i quali a mio avviso non sono
l'avvenire dell'Associazione. Tanto è vero
che gli ultimi attestati Il abbiamo consegnati
due anni fa. Le giovani coppie stentano ad
Inserirsi e la cosa è ancora più penosa poi-
ché in Liguria nessun Delegato è a tempo
pieno. Non si creda che a livello SDB sia
è quello del ruolo dei giovani Cooperatori al-
l'interno del mondo glovanlle salesiano. I
giovani che frequentano le scuole, gli oratori
e le case salesiane che sbocco hanno? Ep-
pure I centri giovanili sono i gruppi più vivi
all'interno del mondo salesiano dove i gio-
vani trovano una proposta formativa. Ma in
questa proposta I Cooperatori cl sono o non
cl sono? Bisogna chiarire bene quale è Il
rapporto Cooperatori-Mondo giovanile...
Don Luciano: «Il mondo glovanlle salesia-
no non è cosl in ribasso, sta vanendo su.
Ora lo nel mio piccolo mi permetto continua-
mente di suggerire due modi distinti di inter-
vento: uno verso I nostri giovani di oratorio,
di parrocchia e del cosiddetti ambienti liberi.
L'altro verso quelli che sono a scuola dagli
SDB e FMA con altri metodi di aggregazio-
ne, cercando anche noi di aiutare e fare
chiarezza».
Terminati gli interventi sulla relazione del
segretario coordinatore si discute sul tema
annuale da proporre all'Associazlone. Dopo
vivaci e accalorate discussioni l'assemblea
per il 1984-85 si orienta su questo tema:
«Comunione, comunità, volontariato». La
votaz.ione è stata unanime.
Conferenze annuali: 1• Conferenza. SI
conferma come è ormai tradizione lo studio
della Strenna del Rettor Maggiore.
Conferenza: l'assemblea con 28 voti fa-
vorevoli, 4 contrari e 1 astenuto si orienta sul
seguente tema: cli ruolo dei laici nella Chie-
sa Italiana dopo il Concilio, il nuovo Codice
canonico ed il nuovo Concordato•.
Giovani Cooperatori: si decide per l'VIII
Sarcheletti. Segretario della Consulta provvisoria mondiale è felicemente attorniato dai mem- Convegno Nazionale, dal 1° al 4 novembre
bri presenti del XXI C.N~ 34 su 51. E gli altri 17 non potnano giustificare l'assenza? Farai sosti- 1984, sede il Gerini di Roma.
tuire? Sarà per wi'altra voltai
Criterio di partecipazione: tutti I Coopera-
3151

1.4 Page 4

▲back to top


tori, e coloro che simpatizzando si ritengono
più vicini alla cPromessa., con la possibilità
per I vari Consigli lspettorlall di Invitare rap-
presentanti di altre forze giovanili salesiane.
IV Congresso Nazionale: in previsione del
Congresso Mcndiale, esso fungerà .anche
da pre-Congresso. Si svolgerà a Villa Tusco-
lana dal 7 al 9 dicembre 1984.
Luigi Sarchelettl comunica Il tema del
Congresso Mondiale: «la missione del Coo-
peratore tra la gioventù•, e dà alcune indi-
cazioni sul come organizzare il Congresso
Nazionale. Esso sarà la prima occasione In
cui I Delegali che rappresentano come eletti
i Cooperatori insieme con I segretari che li
rappresentano di diritto, insieme agli SDB e
FMA che interverranno al Congresso si tro-
vino tutti a celebrare li pre-Congresso che
avrebbe come scopo quello di esaminare
tutta la tematica italiana e trovare una pro-
pria linea sul Regolamento. L'Italia essendo
la nazione ospitante si metterà a disposi-
zione per garantire nel migliore dei modi I
servizi.
Ore 19,00: interruzione del lavori. Cl si rl-
troverà tutti nella cappellina per la celebra-
zione della S. Messa presieduta da don Ser-
gio Cuevas. Durante il rito con una cerimo-
nia toccante e molto significativa don Cue-
vas consegna Il Crocifisso a Tiziana Farina
prossima alla partenza per Trelew.
Dopo cena si riprendono i lavori in aula
con la prosecuzione delle discussioni sul
pre-Congresso Mondiale.
SI fissano le date del Prossimo Conslgllo
Nazionale.
XXII. 25-26-27 aprile. La sede: Roma.
Sono le ore 23,40 dopo la recita delle pre-
ghiere e un breve pensiero di suor Michelina
Secco si conclude una faticosa giornata.
30 aprlle ore 7,45:
S. Messa presieduta da don Prina.
Ore 9,30: ripresa dei lavori in aula.
Da Parte della Giunta viene presentata
una proposta di modifica all'articolo 26 pa-
ragrafo del Regolamento Interno sugge-
rito dalia necessità di assicurare la funzio-
nalità delle cariche. La modifica è la seguen-
te: si Interpreta transitoriamente Il paragrafo
2 dell'articolo 26 nel modo seguente: «Per I
membri della Giunta e per Il segretarlo coor-
dinatore a qualsiasi livello, la durata in ca-
rica di 3 anni e l'eventuale secondo triennio
consecutivo cominciano a computarsi dalla
data di elezione a membro di Giunta e a se-
gretarlo coordinatore. Dopo questo periodo
segue una opportuna interruzione dall'uf-
ficio•.
L'assemblea prende atto di questa neces-
sità e approva con 30 voti favorevoli, nes-
suno contrario e uno astenuto.
Si passa quindi alla elezione del segreta-
rio coordinatore, della giunta e del vic&-se-
gretarlo coordinatore.
I risultati sono pubblicali In altra parte del
giornale.
Ore 12,30: con un breve Intervento di
Paolo Santoni riconfermato al vertice del-
l'Associazione il Consiglio pone termine al
favori dandosi appuntamento a Roma il 7 di-
cembre per il Congresso Nazionale.
Scafati Domenico
Relazione annuale sullo stato dell'Associazione in Italia
Anno sociale 1982-83
Detta relazione è stata stilata sulla base
del Questionarlo 1983 (modello rosa) inviato
dalla Consulta Mondiale. Considerando che
entro il novembre p.v. dovrete Inviare un
questionario ad hoc (come Indicato dalia
CMP) (vedi Salesiani Cooperatores gennaio
'84, pag. 17) per fare la relazione sullo stato
dell'Associazione al pre-congresso nazio-
nale, abbiamo creduto opportuno sopras-
sedere nell'invio dell'ordinario questionario
per l'anno sociale trascorso.
Hanno risposto 14 ispettorle e regioni
su 16.
A) SINTESI DELLA SITUAZIONE
NEI CENTRI
1. Numero Cenb1
Risultano formalmente costituiti con con-
siglio locale n. 104 centri presso gli SDB,
n. 151 centri presso le FMA e n. 5 centri ex-
tra per un totale di n. 260 centri.
Mentre In formazione ne risultano n. 23
centri presso gli SDB, n. 15 centri presso le
FMA e n. 6 centri extra per un totale di n. 44
centrì.
2. Numero Cooperatori
Risultano con promessa, compresi I gio-
vani cooperatori n. 3.606 presso gll SDB, n.
3.654 presso le FMA, n. 110 extra per unto-
tale di n. 7.370 cooperatori.
I giovani (16-25 anni) sono n. 264 presso
gli SDB, n. 345 presso le FMA, n. 18 extra
per un totale di n. 627 gg.cc.
Gli aspiranti cooperatori risultano n. 2.386
presso gli SDB, n. 408 presso le FMA e n. 19
extra per un totale di n. 2.813 aspiranti coo-
peratori.
Coloro che hanno ricevuto In passato cun
diploma. o attestato di appartenenza all'As-
sociazione e si considerano «convinti e at-
4/ 52
tlvl • (NR, 1) risultano n. 2.186 presso gli
SDB, n. 2.777 presso le FMA e n. 138 extra
per un totale di n. 5.101 .
3. Formazione
Esiste un cammino di preparazione in 158
centri, non esiste in 65 centri, non hanno
dato risposta 58 centri.
Circa l'utilizzazione della «Guida• In 112
centri viene utilizzata, In 72 centri no, mentre
77 centri non hanno dato risposta.
Circa l'utilizzazione del . Manuale Dirigen-
te• lo usano In 106 centri, non lo usano In 71
centri, mentre 82 centri non hanno dato ri-
sposta.
Vengono tenute presenti le esigenze dei
giovani in 103 centri, non In 55 centri, men-
tre 102 centri non rispondono.
Vengono tenute presenti le esigenze degli
sposi in 75 centri, non in 63, mentre 127 cen-
tri non hanno dato risposta.
Vengono tenute presenti le esigenze degli
anziani In 109 centri, no In 64 centri, mentre
88 centri non hanno dato risposta.
Mezzi di formazione curati: esercizi spiri-
tuali in 162 centri, no In 50 centri, mentre 70
centri non hanno dato rispòsta.
Le conferenze annuali si svolgono In 237
Centri (questo fa piacerei), no In 2 centri,
mentre 31 centri non hanno dato risposta.
Gli Incontri mensili si svolgono In 211 cen-
tri, no in 21 centri, mentre 32 centri non han-
no dato risposta.
·
I sussidi formativi e Informativi vengono
utlllzzati in 174 centri, no In 20 centri, mentre
76 centri non hanno dato risposta.
La stampa salesiana si usa In 246 centri,
non in 1 centro, mentre 23 centri non hanno
dato risposta.
4. Azione apoatollca
Per quanto riguarda la programmazione
annuale del consigli del centro, 71 centri la
eseguono, 89 centri no e 93 centri non han-
no dato risposta.
In 169 centri ci sono cooperatori Impe-
gnati nella catechesi, no in 34 centri, mentre
55 centri non rispondono.
In 99 centri si partecipa alla pastorale vo-
cazionale della Chiesa, no In 84 centri, men-
tre 77 centri non danno risposta.
Per quanto riguarda la partecipazione alla
pastorale vocazionale della Famiglia Sale-
siana 93 centri hanno risposto si, 85 centri
no, mentre 80 centri non rispondono.
197 centri svolgono attività missionaria,
no 28 centri, mentre 35 centri non rispon-
dono.
In 210 centri si collabora per diffondere il
Bollettino salesiano, in 17 centri no, mentre
33 centri non hanno dato risposta.
5. Organizzazione
In 122 centri esiste Il consigliere per la for-
mazione, in 70 centri no, mentre 69 centri
non hanno dato risposta.
In 108 centri esiste il consigliere per l'a-
zione apostolica, in 66 no, 72 centri non
danno risposta.
In 78 centri esiste il consigliere per I gio-
vani cooperatori, in 79 centri no. 90 centri
non danno risposta.
In 150 centri esiste il consigliere per le
missioni, in 56 centri no, mentre 113 centri
non hanno dato risposta.
In 92 centri esiste il consigliere per l'or-
ganizzazione, in 72 centri no, mentre 85
centri non rispondono.
In 112 centri esiste il consigliere per l'am-
ministrazione, In 72 centri no. mentre 71
centri non hanno dato risposta.
In 86 centri esiste il consigliere per gli
strumenti di comunicazione sociale, In 69
centri no, mentre 76 centri non hanno ri-
sposto.
In 83 centri esiste il consigliere per l'ani-
mazione mariana, in 68 centri no, mentre 84
centri non rispondono. ·

1.5 Page 5

▲back to top


6. Famiglia Salesiana
L'Idea della Famiglia Salesiana è accet-
tata in 237 centri, in 3 centri no, mentre 27
centri non rispondono.
Esiste la consulta locale della Famiglia
Salesiana solo In 27 centri, non esiste in
159, non danno risposta 69 centri.
Il cooperatore è presente nella consulta
locale della Famiglia salesiana solo In 24
centri, in 86 no, mentre 120 centri non dan-
no risposta.
La collaborazione fra cooperatori ed Ex-
amevi/ve esiste In 151 centri, non esiste in
35, mentre 49 centri non hanno risposto.
7. Comunicazioni aoclall
Esistono persone qualificate In questo
settore solo in 36 centri, In 152 no, mentre
72 centri non rispondono.
Solo in 42 centri si promuove attività che
ha per scopo la comunicazione sociale, In
142 centri no, mentre 70 centri non rispon-
dono.
8. Finanziamento
132 centri hanno un proprio bilancio, 79
centri no, mentre 50 centri non rispondono.
Il contributo al consiglio ispettorlale (e na-
zionale) si effettua in 185 centri, in 30 centri
no, mentre non rispondono 46 centri.
Il «contributo annuale. versato tramite Il
consiglio ispettoriale si attua in 46 centri. in
102 centri no, mentre 114 centri non danno
risposta.
li «contributo annuale. al consiglio nazio-
nale si effettua solo in 18 centri (è un po'
poco, non vi pare?) In 46 centri no, mentre
182 (?) non hanno dato risposta.
B) INFORMAZIONI
A LIVELLO ISPETTORIALE
9. Organizzazione
In tutte e 14 le lspettorie e regioni esiste Il
consiglio ispettoriale.
In 13 consigli ispettorlall esiste il consi-
glìere per la formazione, in 1 consiglio lspet-
torlale no.
In 6 consigli lspettorlali c'è il consigliere
per l'azione apostolica, In 4 consigli lspetto-
riali no, e 4 conslgll lspettorlall non danno ri-
sposta.
In 12 consigli ispettoriali c'è il consigliere
per I giovani cooperatori, in 2 consigli ispet-
torlali no.
In 12 consigll lspettoriali c'è il consigliere
per le missioni, in 2 consigli ispettoriall no.
In 7 consigli ispettoriali c'è il consigliere
per l"organizzazione, in 5 consigli lspettorlall
no, mentre 2 consigli ispettoriali non danno
risposta.
In 9 consigli ispettorlali esiste il consiglia--
re per l'amministrazione, in 4 consigli lspet-
toriall no, 1 consiglio ispettoriale non ri-
sponde.
In 8 consigli ispettorlall c'è li consigliere
per gli strumenti di comunicazione sociale,
in 3 consigli ispettoriali no, mentre 3 consigli
ispettorlali non hanno dato risposta.
In 4 consigli ispettoriall esiste il consiglia--
re per l'animazione mariana, In 6 consigli
lspettorlali no, mentre 4 consigli lspettoriali
non hanno dato risposta.
10. Famlglla Saleslana
In 13 consigli lspettoriali l'idea della Fa-
miglia Salesiana è accettata a livello lspet-
toriale, 1 consiglio ispettoriale non risponde.
In 7 consigli ispettoriali i cooperatori par-
tecipano a livello lspettorlale alla Consulta
della Famiglie Salesiana, In 6 consigli ispet-
toriali non esiste proprio, mentre 1 consiglio
lspettoriale non dà risposta.
In 6 consigli lspettoriall si cura la pasto-
rale vocazionale d'Insieme, In 3 consigli
ispettoriali no, 1 consiglio lspettorlale non ri-
sponde, in 4 consigli ispettoriali non esiste
proprio.
11. Il conalgllo lapettorlala cura
(N.R. art. 21)
In 13 consigli ispettoriell gli esercizi spiri-
tuali, in 1 consiglio lspettoriale no.
In 13 consigli ispettorlali incontri, conve--
gni, 1 consiglio ispettorlale non ha dato ri-
sposta.
Per quanto riguarda I sussidi formativi e
Informativi vengono predisposti de 10 con-
sigli lspettorfali, In 2 consigli lspettorlali no.
mentre 2 consigli ispettorlall non hanno dato
risposta.
Tutti e 14 I consigli ispettorlall curano
l'uso della stampa salesiane, solo 6 consigli
ispettorlall hanno un proprio notiziario coo-
peratori, in 7 consigli lspettorlall no, 1 con-
siglio ispettoriale non ha risposto.
Generalmente le periodicità è bimestrale,
con una tiratura che va dalle 150 alle 450 co-
pie secondo l"Intensità dei cooperatori.
Questi sono i dati che lo rimetto alla vo-
stra analisi, al di là delle aride cifre che sta-
tisticamente sono indicative, se veritiere,
penso che ci sia una notevole realtà nazio-
nale continuamente in evoluzione sotto ogni
aspetto, anche se si notano fenomeni di
stanca e di involuzione (vedi il calo del nu-
mero del cooperatori e dei centri).
Rimangono aperti alcuni problemi: tipo
fino a che punto I Cooperatori vivono in pie--
no e con coscienza la propria vocazione;
fino a che punto si vive in unione e In spirito
di Famiglia Salesiana al di là delle belle pa-
role; come sviluppare In pieno ciò che i gio-
vani cooperatori vorrebbero donare della
loro forza interiore ma che purtroppo, a vol-
te, Ingabbiati in troppi schematismi non rie-
scono a dare; come recuperare I lontani, i
coopertorl meno giovani; come far compren-
dere a salesiani e suore la necessaria e in-
dispensabile proposta a cooperatore, a gio-
vani, a collaboratori delle scuole salesiane,
ad animatori di oratori e centri giovanili che
una volta divenuti cooperatori radicheranno
di più e meglio il loro amore al giovani e a
Don Bosco. Sono interrogativi aperti che
sottopongo alla vostra attenzione conside--
rando Il cammino che sta facendo la nostra
Associazione. Coraggio e come dice don Vi-
ganò: «Avanti insieme!•.
Paolo Santoni
Il saluto di Walter Sudanese, Presidente Nazionale
dell'Unione Ex-Allievi di Don Bosco, ai partecipanti al
XXI Nazionale CC.SS.
Nel porgere il saluto da parte dell'Asso-
ciazione Ex-Allievi e della Federazione Italia-
na che io umilmente rappresento, formulo
l'augurio più sincero e sentito di un buon la-
voro, a voi che vi accingete nuovamente a
chiarire, a discutere il vostro lavoro futuro
ed a verificare quello passato. Un vivo rin-
graziamento a voi tutti che, attraverso l'In-
vito a partecipare al lavori stessi, avete di-
chiarato di volerci bene. Ci vogliamo bene.
Siamo veramente e fraternamente amici.
Questo intimo legame cl convince sempre
più che le nostre associazioni sono tese ver-
so un unico traguardo: Don Bosco e la Sua
missione. A questo saluto penso di aggiun-
gere anche i sentimenti di affetto da parte di
tutti gli Ex-Allievi Cooperatori, cioè i coope--
ratori che sono provenienti dalle fila degli
ex-allievi, che sono numerosi, più di quello
che non si pensa. Appartengono ed operano
con questo spirito, con questo c~rlsma, con
questa carica, nelle file dell'Associazione
Ex-Allievi. Essi considerano le loro missione
anche sotto altri particolari aspetti:
- svolgere un'azione di ricupero degli
ex-allievi lontani, magari allontanatisi per va-
rie e fortunose avventure;
- offrire una presenza sentita e convin-
cente nei quadri dirigenti dei responsabili
delle nostre Federazioni ispettorlali, delle
Unioni ed anche dei Gruppi;
- dare vita, laddove è possibile, anche
in luoghi non salesiani, a nostre associazio-
ni, chiamando a raccolta Cooperatori ed Ex-
Allievi dei luoghi dove loro abitano;
- impegnarsi con spirito di carità ad
opere missionarie di varia natura.
Noi Ex-Allievi, in attesa di una ulteriore di-
chlarazione da parte dei Capitolari del XXII
Capitolo Generale che ci Indichi l'apparte-
nenza alla Famiglie Salesiana, ci sentiamo
sempre ed ugualmente vicini a voi, per Il vo-
stro preminente carattere di laici impegnati
nella Chiesa locale, cioè salesiani laici, e per
lo specifico campo di azione. Noi ex-allievi
che ci riteniamo del laici salesiani, vi guar-
diamo con un certo rispetto riconoscendo In
voi un gradino più sù di noi verso la salesla-
nità, verso Don Bosco. Questa non vuol es-
sere una dichiarazione di inferiorità più o
meno sincera, ma una convinzione che ri-
corda ciò che Don Bosco, i nostri Superiori
Maggiori succedutisi nel tempo e l'attuale
nostro regolamento ci hanno ripetutamente
dichiarato: «L'Associazione favorisce l'In-
serimento degli ex-allievi, per loro sponta-
nea e libera scelta, fra i Cooperatori Salesia-
ni per una più Intima e diretta partecipazione
alla missione della Congregazione•.
Una delle caratteristiche che centra la no-
stra identità quali ex-allievi, è le massima li-
bertà; di quella libertà che abbiamo gustato
5/53

1.6 Page 6

▲back to top


e di cui abbiamo appreso il valore nei nostri
oratori, nei nostri Istituti, nel collegi e nei
luoghi salesiani in genere. Apparteniamo a
tutte le categorie sociali, grandi e piccine,
siamo inseriti in qualunque ambiente, in
qualsiasi cultura, in qualsiasi regione; nel-
l'officina, nel campi, nell'Università, nelle
umili faccende. Alcun! anche in campi dia-
metralmente opposti aJ nostro, alcuni, pochi
per la verità, anche nelle carceri, così ci di-
cono i nostri sacerdoti. Non ce ne facciamo
un vanto di questo, ma è solo per dimostrare
come Il nome di Don Bosco e dei suoi figli
possa arrivare, a fin di bene, in ogni luogo,
anche attraverso gli ex-allievi. Talvolta non
figuriamo; ovunque, pero, al nome di Don
Bosco rizziamo le orecchie e ci commuovia-
mo e ci prestiamo in tutti i modi.
Siamo quindi disponibili a fare un discor-
so con voi in ogni momento ed in ogni oc-
casione, a livello di responsabilità nazionali,
ispettoriali e locali. Chiedo a voi, responsa-
bili dell'Associazlone Cooperatori cosl come
lo chiedo a quelli degli ex-allievi, di essere
ancora più vicini, cosi come avviene già a li-
vello nazionale. A questo proposito sento Il
dovere di ringraziare il Delegato nazionale, il
Coordinatore nazionale, il carissimo e frater-
no amico Santoni, per la vicinanza, per la
identità di vedute. Ringrazio anche il caris-
simo Scafati, il quale, cooperatore addetto
alla nostra presidenza nazionale, è costretto
a sopportare anche le nostre lagne e i nostri
problemi. Un caro saluto a tutti. grazie!
Walter Sudan-
INTERVENTI
L'Intervento di don Bo1onl al
XXI Con1lgllo Nazionale CC.SS.
DirO pochissime cose come in una •Buo-
nanotte. di stile salesiano; e la prima cosa
che voglio dire ed alla quale tengo, è dire la
gioia di essere qui, di sentirmi In famiglia, di
sentirmi tra fratelli. E come è bello quando cl
si incontra nella propria famiglia, o si va a
trovare i propri famigliari, un sentimento
analogo sento in questo momento. e soprat-
tutto dopo la rielezione che ha r innovato il
nostro impegno nei confronti della Famiglia
Salesiana. So che domani verrà a trovarvi
don Cuevas che è il successore di don Rai-
neri: e cosl abbiamo l'occasione di ricordare
don Raineri, ed accanto a lui vogliamo ricor-
dare Madre Rosetta. Ma Il primo pensiero
che voglio lasciarvi è la gioia di trovarmi fra
voi e di trovarmi in famiglia.
La seconda cosa è questa; vorrei portarvi
l'eco del Capitolo, ed in particolare questa
esperienza che puO servire anche a voi: è
necessario e bello trovarsi insieme, e vivere
l'esperienza della condivisione. Provate a
pensare che noi slamo nquasi duecento da
tutto il mondo; e quando si dice da tutto il
mondo sembra di dire folclore e qualche
cosa di molto interessante. Ma quando co-
minciate a pensare che dentro cl sono tante
mentalità, tante culture, tanti problemi che
6/ 54
loro hanno e vivono sulla loro pelle... abbia-
mo sentito Ieri sera l'Arcivescovo salesiano
di Managua, e voi sapete che cosa è Mana-
gua in questo momento, e quali sono I pro-
blemi che vivono, e metterci insieme... Ecco
io dico: questa è la cosa più Interessante del
Capitolo. E ci si accorge che questa è una
strada anche veramente di santificazione,
perché noi dobbiamo rt,nderci capaci di fare
eia verità - come dice S. Paolo - nella ca-
rità•. Che non si tratta di stendere del do-
cumenti, di dire delle verità, ma la cosa Im-
portante è di dirle Insieme, di dirle tutti, di
cercare che quella cosa non sia mia ma di-
venti veramente di tutti perché possa poi di-
ventare della Congregazione. In queste
quattro mezze giornate di lavoro dovete vi-
vere Intensamente un po' di questa stessa
esperienza di condivisione. di capacità di
ascoltarvi, di riuscire a dire le cose non cio,
lei , lui» ma invece di dirle tutti insieme. Que-
sta è veramente l'importanza dell'incontro
da fare.
Poi c'è una terza cosa che vi voglio dire
ed è questa: in occasione del Capitolo noi
salesiani abbiamo vissuto alcuni avvenimen-
ti importanti: il cinquantesimo della canoniz-
zazione, ma ancora prima la festa di Don
Bosco, la morte di Madre Rosetta. vissuta da
noi con molta intensità, abblam voluto par-
tecipare al funerale, e poi questo avveni-
mento è stato occasione di riflessione, di
meditazione, la presenza della Madre è stata
più forte di quello che voi pensate. L'udien-
za con il Papa, e poi andremo al Colle per l'I-
naugurazione del Tempio, ed alcuni incontri
che hanno segnato veramente la nostra sto-
ria come quello dell'arrivo di Madre Teresa,
che ha voluto venire a trovarci ed a parlarci
durante il Capitolo, ed altri come Il prossimo
centenario della Lettera da Roma. Ecco,
sono a,.,venimenti di famiglia. Perché dico
questo? Perché la vita di famiglia va vissuta
veramente, lo, credo, anche attraverso la
condivisione di queste cose. Quando Don
Bosco diceva l'importanza del Bollettino Sa-
lesiano che cosa diceva? Diceva: guardate
che per essere famiglia voi che abitate, non
so, a Napoli, non dovete vivere soltanto della
vostra vita locale, ma se siete Famiglia Sa-
lesiana, voi vivete della vita della Congre-
gazione che è non solo a Napoli ma che è a
Milano o a Torino, che è in Francia o in Bel-
gio o in Olanda, che è in America, che è in
Africa che è... e quindi quando Lui descri-
veva le cose dei Salesiani o della FMA ecc.
perché tutti insieme si viva di quella vita sa-
lesiana, di quella vita di famiglia. Perché noi
abbiamo là fratelli che lavorano, fratelli che
soffrono, abbiamo fratelli che_danno la vita,
che rischiano la vita, come ci diceva Ieri sera
l'Arcivescovo di Managua, o come abbiamo
sentito dalle testimonianze dei nostri confra-
telli dell'Est europeo. Ecco allora la terza
cosa che vi dicevo: vivere la vita di famiglia
Intensamente, sentendo che le notizie, Il Bol-
lettino, le cose nostre vanno vissute per fare
famiglia.
Quarto: sapete che il Capitolo ha panato
della Famiglia Salesiana. Non posso dare
notizie definitive perché ancora definitive
non sono, perO una linea che a me sembra
importante da annunciare è questa: la vera
vita di famiglia salesiana la si vive a livello lo-
cale, ed il Rettor Maggiore che fa unità nè Il
Direttore, o se attorno alle Suore, la presen-
za delle Suore, o l'Ispettore a livello zonale.
È che bisogna curare la vita di famiglia, e
di famiglia autentica, il coinvolgimento di tut-
te le forze, perché nveramente si può anche
rendere concreta l'esperienza di partecipa-
zione, di attività, ecc. VI lascio questo anche
un po' come impegno. La nostra non è una
associazione di quelle a cui si partecipa non
saprei dire come, Invece è di gente che la-
vora e che na livello locale si incontra e crea
famiglia. lo credo che questa sia per voi una
prospettiva.
Ultima cosa, brevissima. So che state par-
lando di volontariato. Mi sembra che sia Im-
portantissima questa tematica. Perché Il
cooperatore non è, e torno sul tema di pri-
ma, uno Iscritto ad una associazione. Ma
Don Bosco lo aveva voluto come un modo
pratico per impegnare la gente. Eccolo Il vo-
lontariato. Ed il volontariato è soprattutto
questo atteggiamento di disponibilità, di gra-
tuità, di gente che lo fa per amore. Allora io
credo che questo tema debba essere svilup-
pato come legato proprio alla vocazione del
cooperatore. E termino dicendo che mi trovo
d'accordissimo con quello che diceva poco
fa Suor Michelina Secco quando indicava
che bisogna soprattutto a livello personale
aiutare il cooperatore a scoprire la propria
vocazione. Allora, magari, c'è un coopera-
tore disperso In un piccolo paese che non
ha neppure la possibilità di vivere una vita di
associazione: non importa. Là c'è la salesia-
nltà, c'è Don Bosco, attraverso quel coope-
ratore che vive intensamente la sua presen-
za di salesiano là dove il Signore lo ha col-
locato.
Bastai Vi ho detto troppe cose; sono già
molte da digerire. Vi faccio tanti auguri per il
proseguimento del vostro lavoro.
L'Intervento di Don Prlna
L'Ispettore don Mario Prina, rivolto un
cenno di saluto a Tiziana In partenza per
Trelew, ha esortato a chiedere con lede al
Signore che susciti nuovi cooperatori mis-
sionari, e dopo la raccomandazione di man-
tenere frequenti contatti epistolari fra Trelew
e l'Italia, cosi si è rivolto ai Consiglieri nazio-
nali:
Ml trovo qui a rappresentare I Delegati e le
lspettorie Salesiane d'Italia. Vengo dal Ca-
pitolo Generale dove si sono fatte anche del-
le riflessioni sulla Famiglia Salesiana, ma
non riaffrontando l'argomento da capo né
pretendendo di introdurre grosse novità,
perché il Capitolo Generale era Impegnatis-
simo nella revisione delle Costituzioni e dei
Regolamenti Generali che riguardano I Sa-
lesiani di Don Bosco. Quindi, dei Coopera-
tori abbiamo parlato a proposito del servizio
che siamo chiamati a fare verso di loro, ed in
questo senso abbiamo avuto modo di riflet-
tere e di approfondire il problema.
Il compito nostro di salesiani all'interno
della Famiglia Salesiana è un compito par-
ticolare, unico, che non toglie le respansa-
bilità degli altri ma naturalmente non cl per-
mette neppure di addossare agli altri quello
che Don Bosco ha voluto che facessero i sa-
lesiani SDB.
Abbiamo degli Impegni molto importanti
nei confronti del cooperatori, proprio perché
l'obiettivo della nostra vocazione è la salvez-
za dei giovani; e come Don Bosco, dobbia-
mo cercare non solo di dedicarci ai giovani
ma di favorire, di convogliare verso questo

1.7 Page 7

▲back to top


interesse tante altre forze. Alcune anche con
questo particolare modo di dedicarsi ai gio-
vani che è la vocazione del Cooperatore sa-
lesiano.
Naturalmente in questo dobbiamo darci
da fare, dobbiamo prepararci, ma diventa In-
dispensabile anche la collaborazione dei
cooperatori, perché noi possiamo parlare
del cooperatori ai nostri giovani, al nostri
collaboratori, alle persone che avviciniamo,
ecc., ma sl tratta sempre di parlare. L 'im-
magine vera dei cooperatori, e la vitalità del
cooperatori, la vedremo realizzata nei coo-
peratori. Quindi le nostre parole avranno
una forza di convincimento nella misura in
cui anche i cooperatori cl aiuteranno.
Ecco, quindi, l'importanza, credo, di en-
trare nel vivo di questo rinnovamento che
nella Chiesa si sta compiendo e vedere pro-
prio come rinnovare l'Associazione dei Coo-
peratori salesiani, alla luce del Concilio Ecu-
menico Vaticano 11, alla luce del tempi che
stiamo vivendo (la vigilia del 2000), alla luce
delle realtà giovanili di oggi. Noi dobbiamo
rispondere a delle necessità: questo è un
fatto importante.
Leggerete, quando lo si pubbllcherà, Il di-
scorso che il card. Martlni ha fatto a Torino
commemorando i cinquant'anni di procla-
mata santità del Cottolengo e di Don Bosco.
Ed ecco che anche da quel discorso fatto da
un non salesiano, si vede come questa san-
tità è maturata per rispondere a delle neces-
sità. Quindi - e questo so di dirlo al Consi-
glio Nazionale, all'organo che governa l'As-
sociazione - è molto importante che nell'a-
nimare e nel governare una Associazione la
sì spinga, la si aiuti ad esistere, ad essere
viva nella sua missione.
SI facciano tutti gli sforzi per formare i
membri, I dirigenti o I quadri Intermedi, per-
ché si risponda alle attese; non alle nostre
personali, ma a quelle che sono le attese di
questo campo che è aperto ai Cooperatori
che è appunto la gioventù ed il servizio alla
Chiesa /oca/e. Non dimentichiamolo mai.
Cercando di non allargare a molti fini, a mol-
te possibilità, ma cercando di essere assai
concreti. Questo sforzo per una Identità
sempre maggiore, è indispensabile per vita-
lizzare continuamente l'associazione.
Il resto è Importante; anche la struttura,
anche tutte queste discussioni che alle volte
sl fanno su iniziative di tipo associativo,
sono importanti, ma sono sempre strumenti
per quel fine; e valgono in quanto mi por-
tano a quello. E quindi bisogna anche la-
sciarle perdere nella misura in cui ml occu-
pano un tempo maggiore e non mi danno
più una risposta utile per il fine primario. In
certi periodi può nascere una iniziativa: a li-
vello nazionale ne sono state prese. Vedi
pellegrinaggi in Terra Santa, vedi pellegri-
naggi in India, tra i poveri. Sono cose belle.
Ma che funzione hanno? Cosa comportano?
Che vitalità danno all'associazione a livello
nazionale se le realizza un Consiglio nazio-
nale? Che frutto danno. che sforzo richie-
dono, che impegno di persone e per quanto
tempo?
Sono cose da rivedere. continuamente,
queste ed altre. Lo scopo però deve essere
ben chiaro: ed in questo momento io credo
sia necessario un lavoro sull'Identità e un la-
voro sulla formazione, - formazione al fare
intendiamoci bene, perché quando si pari~
di formazione tante volte si pensa ad indiriz-
zare nel campo della pietà, o altro; invece si
tratta di formazione ad essere quello che si
è: alla Identità del cooperatore; formazione è
creare questo battezzato che realizza il suo
battesimo come Cooperatore salesiano lé
dove si trova - .
Credo che l'attenzione su questi due punti
sia oggi l'obiettivo maggiore perché siamo
in un periodo di transizione; ed Il buttarci su
iniziative tanto belle e che cl impegnano,
deve essere secondario rispetto a quello che
richiede oggi proprio questo lavoro, questo
tempo di rifondazione che non durerà cento
anni, ma che In questo momento di cambio
culturale ci Impegna. Cosa vuol dire rifon-
dazione? Fare qualcosa di diverso da quello
che ha fatto Don Bosco? No! Vuol dire ricol-
locare nel mondo di oggi l'associazione del
cooperatori. Quello che ha pensato Don Bo-
sco ricollocarlo In un tempo, In una società
che oggi si sta concretizzando e sta assu-
mendo una sua fisionomia. Penso che que-
sto sia molto importante, e questo è Il com-
pito che ha soprattutto il Consiglio nazionale
e che deve raggiungere poi le lspettorie.
Avete stabilito anche degli esecutivi. BI-
sogna essere sempre più maturi nel farlo.
Non bisogna puntare su cose concrete e di
comodo, vedi per esempio quella di nomi-
nare membri che stanno a Roma perché è
facile cosl che si riuniscano una volta al
mese; potete anche farlo: l'importante però
è che a questo esecutivo vadano quelle per-
sone che veramente hanno le capacità per
fare questo e poi per animare le ispettorie,
perché a loro volta animino i Centri locali.
Ed in questo senso è chiaro che da parte
nostra, come Salesiani, il servizio che dob-
biamo rendere è un servizio importante.
Avete visto che da alcuni anni anche i De-
legati si sono buttati sulla linea della forma-
zione e hanno fatto la scuola del delegali.
Perché sanno e si rendono conto che se
non si formano, e non si ri-formano conti-
nuamente, praticamente si tagliano fuori.
Anche come delegati dobbiamo ritrovare
· bene qual è la nostra identità. E Il compito
del delegato del Direttore, del delegato del-
l'Ispettore - lo dico perché voi la sappiate,
perché questi sono i nostri doveri che abbia-
mo verso l'Associazione - è innanzitutto
quello di sensiblllzzare, animare, formare I
suoi confratelli a questa visione completa di
vocazione salesiana che comprende anche I
cooperatori. Poi si affianca, anche (questo è
l'altro compito), al cooperatori per quello
che è il suo ruolo.
Perciò è necessario che In questo tempo
sappiate guardare a degli obiettivi concreti e
ognuno ritrovare il suo ruolo. Ricordate
quello che vi ho detto: lavoriamo a corpo!
Quindi l'occhio non dlvenll anche stomaco o
mano. È meglio un occhio che vede poco,
ma è occhio, piuttosto che si metta a fare
una cosa che assolutamente non gli com-
pete. E noi dobbiamo credere che un buon
cervello, anche se dice cose belle, non ren-
de un servizio all'associazione quando fa
delle cose che non sono di sua competenza.
Deve crescere l'organismo, non si deve svi-
luppare un membro: tutto questo ci deforma
come associazione. Dobbiamo credere In al-
cune cose, ed anche in questo bisogna for-
marci. Allora In questo senso possiamo ri-
scontrare che abbiamo dei difetti, che abbia-
mo delle cose in cui si deve crescere e ci
buttiamo a lavorare su quelle, ma sempre ri-
spettando questa visione d 'Insieme, e nella
linea della identità.
Sono sceso su alcune considerazioni pra-
tiche, su alcune cose che sentivo di dire, an-
che perché, per dovere. devo seguire un po'
quello che voi fate. Vedo delle cose molto in-
teressanti qua e là, di quelle che mi giun-
gono dall'Italia, però, nell'Insieme, vedendo
questo lavoro che dobbiamo fare, nel quale
anche noi abbiamo un compito particolare,
mi sembra che oggi, in questo senso, si deb-
ba crescere. Ml auguro che questa crescita
ci sia e comunque darò anche il mio piccolo
contributo perché ci sia.
In tcmti.. da tutte le parti del mondo, nel Tempio di S. Giovanni Bosco a testimoniare l'amore al
comune padre, per imitme la sua aantità.
7155

1.8 Page 8

▲back to top


CONSIGLIO NAZIONALE 1984-1985 DEI COOPERATORI SALESIANI
Crediamo di fare cosa utile nel presentare l'elenco dei membri del C.N.
dell'associazione per l'anno 1984-85 e i nominativi dei delegati e delle delegate
SUBALPINA
CHIARINI Severino • Corso Allamanno. 59-A •
10146 TORINO • Tel. (011) 3092432.
ISOARDI Adriano • Via IV Novembre. 4-F • 12042
BRA (CN) • Tel. (0172) 44151 .
CENTRALE
•SACCHI Enrico • Corso Turati, 38 • 10128 TO-
RINO • Tel. (011) 598886.
SAVIO luigi Beppe· Piazza Vìllari, 16 -10149 TO-
RINO • Tel. (011) ??????.
NOVARESE
0 ZANARDI Francesco - Via Faà di Bruno, 71
15100 ALESSANDRIA • Tel. (0131) 38465.
DE MARTINI Rosanna • Corso Cento Cannoni, 62
• 15100 ALESSANDRIA • Tel (0131) 40116.
LOMBARDIA
0 BERETTA Daniela • Corso Matteotti, 33 - 22053
LECCO (CO) • Tel (0341) 36-4815.
COLLI LANZI Gabriele• Vìa Martuccl, 12 • 20100
MILANO • Tel (02) 6890597.
VENETO OVEST
·MAGAGNI Sergio· Via Prato, 11 • 38100 TREN-
TO • Tel (0461) 30490.
POLETTO Bruno - Piazza del Santi, 27 - 38059
STRIGNO VALSUGANA (TN) • Tel (0461) ??????.
VENETO EST
•BORTOLOTTO Giorgio Via Cordignano, 4 -
31010 GODEGA DI S. URBANO (TV)· Te! (0438)
388070 Ab.; 38328 Ufl.
CERRUTI OUARA Mauro • Via Gellera, 5 • 31015
CONEGLIANO (TV) • Tel (0438) 23352.
LIGURIA
•TRAVERSO Sergio· Via Zandonal. 2/29 • 17100
SAVONA • Tel (019) 804895.
BONASSI Stefano· Via Campasso, 4/ 2 - 16151
GENOVA SAMPIEADAAENA • Tef (010) 420179.
EMILIA
•RIGON Luisa • Via Ferrarese. 15 • 40128 BO-
LOGNA Tel (051) 356081 .
PEDAONI Guido• e / o Saleslanf - Vìa Jacopo del-
la Quercia. 1 40128 BOLOGNA.
ADRIATICA
•zou Paolo Via Mezzarisa, 11 - 48018 FAENZA
• Tel (0546) 289<M.
Tl:I Angelo• Via Vivaldi, 20 • 06100 PERUGIA ·
Tel (075) 33074.
TOSCANA
•BARBIERI Marta Vìa del Vigna, 195 - 57100 LI·
VORNO • Tel (0586) 421072.
CASELLA Bruno - Via Pozzo Tondo, 20 - 53034
COLLE VAL D'ELSA (SI) • Tel (0577) 921687.
LAZIO
•MASOTTI Iolanda Via Girolamo Dandinl. 5 -
00154 ROMA· Tel (06) 5774043.
GAMBERUCCI Marilena Vi.a Monginevro. 7
00141 ROMA • Tel (06) 8928081 .
SARDEGNA
0 MILIA Silvio • Via Lucano. 42 • 09100 MONSER-
RATO (CA) • Tel (070) 561520.
GRAZlETTI Mira· Via Galimberti, 2 - 09100 CA-
GLIARI Tel (070) 565203.
CAMPANIA BASILICATA
•NICASTRO Lello· Via Kerbaker, 14 • 80129 NA·
POLI Tel (081) 365037.
FOGGIA Imma • Vìa G. Jannelll, 270 • 80131 NA-
POLI • Tel (081) 464478.
PUGLIA
•ADAMO Claudio· Vìale Virgilio, 117 - 74100 TA-
RANTO Tel (099) 374011 .
SBIROLI Beatrice - Vie Nazario Sauro, 8 - 72014
CISTERNINO (BA) Tel (080) 716035.
8/ 56
CALABRIA
•ALTOMONTE FIiippo • Via Umberto I, 97 • 89037
BOVA MARINA (RC) • Tel (0965) 761561 .
CARDILE Bruna • Via Ammiraglio Cun:onl, 90
89018 VILLA S. GIOVANNI (RC) • Tel (0965) 751220.
SICILIA
"FOTI Lella· Viale M. Raplsardl, 242 • 95123 CA-
TANIA • Tel (095) 360021 .
FALLICA Glusy Contrada Arena, 346 • 95030
PEDARA (CT) Tel (095) 911096.
Coordinatore /spettor/a/e.
Giunta Esecutiva Nazionale
PANFILO don Luciano - Vìa Marsala, 42 - 00185
ROMA Tel (06) 4950185.
SECCO sr. Michelina - Via dell"Ateneo Salesiano,
81 • 00139 ROMA • Tel (06) 8180&«.
ATTANASIO Lllllna - Comunità Prowldenza - Via
del Casali di Porta Medaglia, 1 • 00134 ROMA • Te!
(06) 6009247.
DI TOMMASO Salvatore • Via Carlo Alberto, 43 •
00185 ROMA • Tel (06) 7310904.
MANNO Enzo · Via A. Bertolotto, 65 • 00122 LIDO
DI OSTIA (RM) • Tel (06) 5621528.
FOGGIA IMMA· Via G. Jannelll, 270 • 80131 NA·
POLI • Tel (081) 464478.
NICASTRO Lello • Via Kerbaker, 14 • 80129 NA•
POLI Tel (081) 365037.
GAMBERUCCI Marllene Via Monglnevro, 7 •
00141 ROMA • Te! (06) 8928081 .
SANTONI Paolo Via R. Lepetlt, 65 • 00155
ROMA Tel (06) 220755.
SCAFATI Domenico Via Ponzio Comlnlo, 56 •
00175 ROMA • Tel (06) 762177.
Delegati lapettorlall
MASSARO don Pasquale - Vla Don Bosco, 8 -
80141 NAPOLI • Tel (081) 290625.
BRUNO don Corrado - Via Maria Ausiliatrice, 32 -
10152 TORINO· Tel (011) 5211421 .
ROCCASALVA don Giorgio· Via Citali. 7 • 95123
CATANIA Tel (095) 439641 .
RESI don Gustavo - Via Marconi, 32 - 31021 MO-
GUANO VENETO (TV) - Tel (041 ) 450297.
Delegate lapettorlall
CONTI sr. Merla • Via Torres. 35 • 48022 LUGO
(RA) · Tel (0545) 22120.
SERGI sr. Antonia Vl e Carmine • 80044 OTTA•
VIANO (NA) • Tel (081) 8278090.
ZAPPINO sr. Angela · Via Cumiana, 2 - 10141 TO-
RINO Tel (011) 331413.
RONCHETTI sr. Anna - Via Appia Nuova. 171 -
00181 ROMA • Tel (06) 779611 .
Volontarie D. Bosco
PANDOLFI Dora· Via Cllea, 265/ 8 80127 NA-
POLI • Tel (081) 644889.
Delegati lspettorlall 1984-85
BRUNO don Corrado• Via Maria Ausiliatrice, 32 -
10152 TORINO· Tel (011) 5211421
ZENI don Emilio • Via Caboto. 27 • -10129 TO-
RINO· Tel (011) 588335.
DURANTE don Tommaso• Via Bertola, 1 • 13050
MUZZANO (VC) • Tel {015) 6328().
ZANARDINI don Giorgio Vie Copernico, 9 -
20125 MILANO Tel (02) 6883963.
BAZZOU don Gianni· Vie A. Provolo, 16 - 37100
VERONA • Tel (045) 22040.
RESI don Gustavo - Via Marconi, 22 - 31021 MO-
GLIANO VENETO (TV)· Tel (041) 450297.
FAORO don Tarcisio • Vie Carlo Rolando, 15 -
16151 GENOVA-Samplerdarena- Tel (010) 469501.
BASSI don Giuseppe Vle Jacopo della Querela.
1 • 40128 BOLOGNA· Tel (051) 358501 .
BALOAN don Gastone - Salesiani Don Bosco -
CEP • 56100 PISA Tel (050) 530338.
COLUCCI don Luigi • Corso Carlo Alberto. 77 -
60127 ANCONA • Tel (071) 83218.
PANFILO don Luciano • Via Marsala. 42 · 00185
ROMA • Tel (06) 4950185.
CASTI don Giuseppe • Via S. Ignazio da Jaconl.
64 · 09100 CAGLIARI Tel (070) 659635.
MASSARO don Pasquale - Via Don Bosco. 8 -
80141 NAPOLI • Tel (081) 290625.
LAMPARELLI don Ferdinando • Vìa S. Domenico
Savio, 20 • 70029 SANTERAMO IN COLLE (BA)· Tel
(080) 836186.
APICELLA don Ferruccio· Via G. Verdi, 1 88068
SOVERATO (CZ) • Tel (0967) 214TT.
ROCCASALVA don Giorgio· Via Cllall. 7 95123
CATANIA • Tel (095) 439641 .
Albi Indirizzi
BOSONI don Luigi Via delle Pisana, 1111
00163 ROMA Tel (06) 6931341.
COGLIANDRO don Mario· Via della Pisana, 1111
• 00163 ROMA· Tel (06) 6931341 .
PRINA don Mario • Via Marsala, 42 • 00185 ROMA
• Tel (06) 493351 .
MIDALI don Mario - Piazza Ateneo Salesiano, 1 -
00139 ROMA Tel (06) 8132041.
AUBRY don Giuseppe - Via della Pisana. 1111
00163 ROMA Tel (06) 6931341.
MARTINELLI don Antonio • Segretarlo CISI • Via
Marsala. 42 • 00185 ROMA • Tel (06) 493351 .
Delegate lspettorlall 1984-85
ZAPPINOsr. Angela-Via Cumiana, 2- 10141 TO-
RINO Tel (011) 331413.
PENNAZIO sr. Orsolina • Vìa Palslello. 37/ B
10154 TORINO • Tel (011) 284447.
PELIZZARI sr. Pierina - Istituto Madonna delle
Grazie • 19049 NIZZA MONFERRATO (AT) • Tel
(0141) 721624.
CASELLA sr. Eugenia - Via Ga.gllaudo, 3 - 15100
ALESSANDRIA • Te! (0131) 42327.
PICCOLI sr. Ines Corso Sardegna. 88 - 16142
GENOVA • Tel ( 010) 893702.
CHIAVERANO sr. Rosa · Via Duca d'Aosta, 54 ·
13039 TRINO (VC) • Tel (0161)81190.
PRATO sr. Anna • Via Gallarati, 4 28100 NO-
VARA Tel (0321) 23259.
BOASANI sr. Giovanna • Piazza.le della Libertà, 9
• 21100 VARESE Tel (0332) 231301 .
BASTIANELLO sr. Margherita • Via Bonvesln de
la Riva, 12 • 20128 MILANO • Tel (02) 745443.
BASADONNA sr. Mari,sa Via Laura Viçune, 1 -
20092 CINISELLO BALSAMO (Ml) • Tel (02)
6188865.
MATTEAZZI sr. Luigina - Via S. Camlllo de Lellls.
4 • 35100 PADOVA Tel (049) 755333.
VERRI Sf. Maria· Via Madonna. 20 • 31015 CO-
NEGLIANO (TV) • Tel (0438) 23562.
CONTI sr. Maria Via Torres, 35 • 48022 LUGO
(RA) • Tel (0545) 22120.
CARRAI sr. Vera Corso Mazzini, 199 57100 LI-
VORNO Tel (0586) 806390.
RONCHETTI sr. Anna - Vìa Appla Nuova, 171 -
00183 ROMA • Tel (06) 779611.
PALAZZAAI sr. Ada· Via IV NOvembre, 4 · 00034
COLLEFERRO (RM) • Tel (06) 975341 .
SASSU sr. Anna Maria - Piazza Eleonora d'Arbo-
rea 09025 SANLURI (CA) • Tel (070) 9307082.
SERGI sr. Antonia Via Carmine 80044 OTTA-
VIANO (NA) Tel (081) 8278090.
MARINELLI sr. Elisa Vla S. Maria Mauarello
74015 MARTINA FRANCA (TA) • Tel (080) 702025.
DE VITA sr. Rina - Via S. Giovanni Bosco. 7
88068 SOVERATO (CZ) Tel (0967) 21531 .
ZAMBUTO sr. Marra • Via Evangeliste Di Blesi, 86
• 90135 PALERMO Tel (091) 401054.
POLIMENI sr. Domenica • Via Caronda, 224 •
95128 CATANIA · Tel (095) 431357.
Altrl Indirizzi
LETÒN sr. Maria del PIiar - Via Ateneo Salesiano,
81 00139 ROMA • Tel (06) 8180&«.

1.9 Page 9

▲back to top


GIUBILEO DELLA FAMIGLIA SALESIANA
1934 1984
Cinquantesimo della Canonizzazione di Don Bosco
Un secolo di storia.
Un secolo di storia salesiana.
Nel 1884 Don Bosco, in uno dei suoi sog•
giorni a Roma, dètta - nella Casa del Sa•
ero Cuore - quello splendido capolavoro,
che tutti ancora ammiriamo, chiamato
«Lettera da Roma,,.
Nel 1934, il 1°di aprile, soleMità di Pa•
squa, Pio XI annovera Don Bosco fra i
Santi, nei quali la Chiesa riconosce l'e•
sercizio eroico delle virtù cristiane.
Nel 1984, Anno Santo della Redenzione,
mentre è in corso il XXII Capitolo Ge•
nerale dei Salesian4 la Famiglia Salesia-
na festeggia il cinquantesimo anniversa•
rio della canonizzazione del Padre Fon•
datore e il l O aprile - assieme al Papa
Giovanni Paolo 11 - accoglie e vive il
dono del Giubileo, nella riconciliazione
con Dio e con i propri fratelli.
Delle celebrazioni, tenutesi a Roma nei
giorni 31 marzo e 1° aprile 1984, tentiamo
- con le immagini e gli scritti - di riper•
correre i momenti più significativi.
Il 31 mano pomeriggio
Nel Tempio San Giovanni Bosco a Ci•
necittà, dove per tutta la settimana con
l'intervento di eminenti personalità e no-
tevole affluenza di fedeli si sono succe-
dute solenni cerimonie liturgiche com•
memorative, la Famiglia salesiana pre-
sente in gran numlero con tutti i suoi
componenti ha dato vita ad una mani{e-
stazione gioiosa, ed esultante fatta di
preghiera, discors4 canti, scene, musi•
che e allegria tipicamente salesiana.
Con il Rettor Maggiore e i Padri Capi-
tolari erano presntl le Figlie di Maria Au•
siliatrice con la Madre Vicaria Generale,
rappresentanze di diverse lspettorie,
Exallievi e Cooperatori di molti Centri
italiani ed esteri, un gruppo di Coopera•
tori della Thailandia, Volontarie di Don
Bosco e tanti... tanti amici dei Salesiani.
Ospite d'onore l'on. Oscar Luigi Scal•
faro, ministro degli Interni, il quale, nella
sua veste di Cooperatore salesiano, ha
spiegato ai presenti quelli che a suo giu-
dizio sono i cardini della santità di Don
Bosco.
Oltre questa parentesi di meditazione,
c'è stato un momento di preghiera gui•
dato dai Chierici dell'Istituto Salesiano
Gerlni, canti eseguiti dalle Suore della
Comunità Auxilium e dalla Schola Can-
torum della parrocchia di San Giovanni
Bosco, una scenetta clownesca recitata
dai ragazzi di Arese, la presentazione di
omaggi floreali da parte di Cooperatori
thailandes4 una rievocazione del sogno di
Giovannino Bosco a nove anni eseguita
dai ragazzi del Centro Giovanile di Cine-
città, una poesia recitata dai ragazzi del
Testaccia, La Buona notte del Rettor
Maggiore e poi... musica in Cortile con le
bande di Napoli Don Bosco, di Fiesco e
Martinetto.
Domenica IO Aprile nella Baallica di S. Pietro aotto la statua di Don Boeco il Rattor Maggiore
promette fedeltA noi a canlm• «Don Boeco ritorna•.
INTERVENTO
DELL'ON. SCALFARO
(da registrazione)
Signor Rettor Maggiore, Sacerdoti,
Suore, Famiglia Salesiana e tutti, qui riu•
nitl per celebrare una festa di famiglia.
Io vi ringrazio per avermi offerto l'oc•
casione dì questa parentesi nel mio uffi•
cio, dove l'imprevisto è la nonna e dove
il previsto non c'è.
Ho accolto con entusiasmo l'invito ad
una celebrazione che solo i Salesiani po-
tevano inventare. Cinquant'anni da quan-
do (qui da noi) Don Bosco è stato pro-
mosso Santo.
So pure che state preparando un'altra
ricorrenza, per il 1988, nella quale cele-
brerete il Cinquantenario dell'ingresso di
Don Bosco in Paradìso, nel lontano 1888.
Una data che mi è cara per un anniver-
sario della mia famiglia: la data di nasci-
ta di mio padre, che certamente anche
lui è in paradiso; mio padre che un gior•
no venne a casa con limmagine del Ve-
nerabile Sacerdote Giovanni Bosco dìs-
se: «Questo è stato un prete che con tre
soldi in mano ha fatto cose immense,
perchè credeva nella Provvidenza di
Dio•.
Quell'immagine la conservo ancora
nella mia camera da letto perché mi ri·
corda cose immense.
Fermiamoci un secondo a medìtare il
mistero Dio, il mistero dell'Amore di
Dio che ha amato quest'anima, l'anima
di questa creatura nata povera, vissuta
povera ma che ha generato una immensa
ricchezza nella famiglis dei suoi sacer-
doti e nella Famiglia delle anime consa•
crate.
Oggi però siamo qui per dare gli auguri
a Don Bosco e mentre gli rivolgiamo le
nostre congratulazioni, ci domandiamo:
«Perché Don Bosco è Santo?•.
La risposta, a mio avviso, è semplice.
Don Bosco ha risposto «SÌ• a Cristo che
dìce: «Siate perfetti come il Padre che è
nei cieli!•.
Nel ripensare, nel medìtare sulla vita
terrena Don Bosco, ml colpisce anzi.
tutto la sua povertà. La povertà accolta a
braccia aperte, secondo !insegnamento
dì Mamma Margherita, con una sconfi•
nata fiducia nella provvidenza dì Dio, con
9157

1.10 Page 10

▲back to top


una grande umiltà che lascìa spazio al Si-
gnore.
Secondo punto di meditazione: la vita
di grazia.
L'adesione alla volontà dl Dio Giovan-
nino l'ha imparata da Mamma Marghe-
rita. «Impara il latino e la Teologia» -
gli diceva - «fin che basta, ma ricordati
che o ami Dio o non servi a nulla.. Pa-
role sante! Anche per noi che vorremmo
contribuire a dare al mondo la pace è ne-
cessario impegnarsi a vivere la vita della
Grazia.
Bon Bosco ha riempito la sua vita di
Dio con perseveranza e fedeltà, ancora
secondo l'insegnamento di sua madre:
«Non è l'abito che onora il tuo stato: è la
pratica della virtù». «Amo meglio avere
per figlio un povero contadino che un
prete trascurato nei suoi doveri».
Ultimo e ho finito. La Madonna!
La Madonna è il dono più dolce che Dio
abbia fatto all'uomo. La Madonna ha se-
guito ogni passo di Giovanni Bosco che
l'invocava quale Aiuto dei Cristiani, Ma-
ria Ausiliatrice.
Mi tornano alla mente altre parole di
Mamma Margherita: «Quando sei venuto
al mondo ti ho consacrato alla Beata
Vergine. Quando hai cominciato i tuoi
studi ti ho raccomandato la devozione a
questa nostra Madre. Ora che sei prete ti
raccomando di essere tutto suo».
Don Bosco si ricorderà di questa rac-
comandazione e così dirà a Madre Maria
Mazzarello e alle sue Sorelle: «Voi ora
appartenete ad una famiglia Religiosa
che è tutta della Madonna. Io vi posso as-
sicurare che l'Istituto avrà un grande av-
venire se vi manterrete semplici, povere
e mortificate».
Un caratteristico atteggiamento dell'On.
Scalfaro mentre ri,rolge la sua parola calda e
con"VÌncente. ,.:E; alata la predica più lunga
nÌa anche la più bella che ho sentito da
quando aono a Roma• (Don Wim Van Luyn).
San Giovanni Bosco ha un timbro par-
ticolare che voi portate nel mondo, ed è
la gioia . La gioia che nasce dalla pover-
tà, dall'accettare la presenza di Dio, da
uno sforzo povero, umile, a volte incerto,
di fedeltà.
Don Bosco, se stasera lo guardo ancora
un poco, mi pare che debba ripetere la
sua totale dedizione alla Madonna per
trasferire nel mondo, specie in quello dei
giovani, la gioia della Grazia di Dio in
noi.
Il mondo fuori attende una nostra testi-
monianza umile e semplìce, fatta di gioia
e di pace. E allora, con la Madonna,
avanti!
LA BUONA NOTI'E DEL RETIOR MAGGIORE
Innanzi tutto vi assicuro che è un Buo-
nanotte, anche se dirò Buona sera. Ossia
due o tre minuti di commento di qualche
cosa che è successo durante la giornata,
per portarlo nel cuore come un messag-
gio di gioia e di vita.
E che cos'è successo in questa giorna-
ta? Guardando solo queste ultime ore in
cui ci siamo trovati insieme, devo sotto-
lineare un evento, interpretando tutti voi
nel porgere le più vivissime grazie al si-
gnor Ministro, l'On. Scalfaro, perché ha
fatto un miracolo.
Con Il Concilio Vaticano 11 si sono ca-
povolte le cose. Prima i miracoli li face-
vano i preti. Io successore di Don Bosco
non ne ho fatto ancora nessuno. E il Mi-
nistro ne ha fatto uno: avendo un orario
non programmabile, con occupazioni in-
tense e imprevedibili, ha programmato
di essere qui con noi questa sera, per po-
terci parlare cosi famigliarmente, cosi
profondamente e così entusiasticamente
10/58
Il Rettor Maggiore Mentre rivolge I'atteaa
«Buonanotte». Due giorni prima era stato rie•
letto con una votazione plebiscitaria.
di un tema di cui i giornali parlano poco e
di cui il mondo ha estremo bisogno: la
Santità. Grazie On.le Scalfami
Commentavo con la Vicaria Generale
delle Figlie di Maria Ausiliatrice: «Dove
si è visto che un Ministro di Stato, e an-
cora, degli Interni, venga a parlarci di un
tema - non so se dico uno sproposito
così poco di Stato; però così importante
per lo Stato».
La seconda cosa è che questa mattina
ho ricewto una lettera di un altro laico,
un altro politico, con un'altra carica, non
in Italia, ma nell'America Latina. n nuo-
vo Presidente della Repubblica Argen-
tina il Signor Alfonsin. Vi leggo la tradu-
zione della Sua lettera: «Presidente della
Repubblica Argentina, Buenos Aires, 'l:l
marzo 1984. Al Rev.mo Rettor Maggiore
Don Egidio Viganò. 1n nome del Governo
che presiedo, e nel mio proprio, ho la sod·
disfazione di aderire con gioia alla cele-
brazione del Cinquantesimo della cano-
nizzazione di San Giovanni Bosco. Voglia-
mo che in questi grandi festeggiamenti
non manchi la voce dell'Argentina cbe il
Santo chiamava la sua seconda· patria e
dove Egli ha realizzato una straordinaria
opera civilizzatrice ed educatrice, spe-
cialmente nella Patagonia, mediante i
suoi collaboratori Salesiani. Raoul Ricar-
do Alfonsin.
E poi, devo interpretare Don Bosco. E
vi dico che Don bosco è contento! È con-
tento che facciamo festa! È contento che
viviamo di gioia, che suoniamo la banda,
il tamburo, far sentire a tutta la gente
che siamo contenti. E perché? Perché,
vedete, è un Santo originale. Iddlo pro-
clama il suo Vangelo, nei secoli, sempre
di nuovo, e gli Evangelisti sono i Santi.
Don Bosco è un Evangelista del tempo
nostro, e guardate - e sto dentro i due o
tre minuti - guardate... un Santo noi lo
immaginiamo, o almeno io quando ero
ragazzo lo immaginavo austero, con
umiltà che lo fa nascondere, scappare da
tutti.
Come era l'umiltà di Don Bosco? L'u-
miltà della gioia, della festa! Lui organiz-
r.ava la festa per Don Bosco, nel giorno di
San Giovanni! Perché è bene per tutta la
comunità, per tutti i ragazzi, far cresce-
re, far capire, far assumere alla virtù
della gratitudine nella gioventù. È un
bene enorme! E allora, aveva un'umiltà
così originale, così profonda, che non
aveva paura di mettersi in prima fila pur
di far festa e di far crescere questa pro-
fonda virtù critiana nel cuore dei giovani.
Poi, la santità è certamente in un sa•
cerdote, in un religioso che ha fatto voto
di seguire radicalmente Gesù Cristo,
un'espressione profonda di castità. Guar-
date la castità di Don Bosco: consisteva
nel farsi amare! Ha lasciato a tutta la
nostra Famiglia questa caratteristica:
«Non basta amare!•. E l'ha scritto qui
da Roma cento anni fa. Noi dobbiamo
farci amare, perché siamo mandati dal

2 Pages 11-20

▲back to top


2.1 Page 11

▲back to top


Signore tra i giovani per conquistarli con
la simpatia, con la confjdenza, con la fa•
migliarità, e per questo dobbiamo farci
amare. Eh, ci vorranno tante virtù per
saper farci amare solo per Lui.
Poi, abbiamo sentito U Sig. Ministro
parJare della povertà. Una povertà anche
originale. Una povertà che cercava di far
passare nelle Su.e mani tanti milioni. Una
povertà che diceva: «Se questa fontana
invece di buttar fuori acqua fresca but•
tasse fuori del marenghi d'oro, quanto
bene potremmo fare!». Una povertà che
gli faceva amare le scoperte moderne,
gli strumenti della tecnica. Ed in essi v~
leva essere all'avanguardia del progres-
so; per i poveri, per il popolo. Quindi non
una povertà di prescindenz.a, dJ ignoran-
i.a, di non uso dei beni della terra; ma di
un uso per U bene dei poveri, per l'edu•
cazione del popolo, per la crescita del re-
gno di Dio.
Poi, anche abbiamo sentito la preghie-
ra. Certo, Don Bosco è stato definito:
«l'unione con Dio», ma una preghiera che
lo portava all'azione, una preghiera che
lo portava a risolvere problemi, una pre-
ghiera che era, per Lui, un Impegno nella
storta.
Poi, la Santità è raccoglimento, medi•
tazione, scappare dal mondo, vivere nel
deserto: almeno tante volte pensiamo
così. Il raccoglimento di Don Bosco si
realizzava per le strade della città, nelle
carceri, nei problemi della gioventù, nei
probJemi del popolo. Era nel mondo, v~
leva essere nel mondo, la santità lo im•
mergeva nel mondo, ma scoprendo nel
mondo ciò che c'è di Dio e ciò che c'è di
careni.a di Dio, per riempirlo dJ Dio.
Ecco, carissimi, noi festeggiamo Don
Bosco, e siamo sicuri che Lul è contento
che lo festeggiamo, perché lo ricordiamo
in ciò che Dio ha messo in Lui dJ origi-
na.le per i nostri tempi: una Santità che
sappia cambiare il mondo educando nu~
va gioventù. Mentre I politici dell'epoca
costruivano uno Stato In Italia, Don 84r
sco si impegnava a costruire dei cittadini
italiani onesti e cristiani.
Ebbene, a Don Bosco non piaceva la
parola nostalgia; piaceva la parola p~
poslto. Accettiamo la sfida che ci ha !at•
to l'On.le Scalfaro, o l'invito. Dobbiamo
proporci di essere santi, portatori di san-
tità, ma di questa santltà originale, per-
ché è la fame del mondo. È la necessità
della gioventù. È la speranza del futuro.
È su una santità di questo tipo che noi
possiamo collaborare a costruire una so-
cietà più giusta e più umana. È su una
santità dJ questo tipo che noi potremo
dare alla Chiesa schiere di generazioni
nuove che aiutino a costruire in tutti I
poli il Regno di Dio.
Grazie, Don Bosco Santo!
Buona Sera!
n )0 Aprile
la Famiglia Salesiana si è trasterita in
Piazza San Pietro per la Santa Messa ce-
lebrata suJ Sagrato da Sua Santità Gl~
vannl Paolo il.
li Papa prima della recita del!'Angelus,
ha rivolto al Salesiani questo saluto: crRI·
corre oggi ii cinquantesimo anniversario
della canonizzazione di San Giovanni B~
sco, che il Papa Pio Xl iscrisse solen•
nemente nell'Albo del Santi il giorno di
Pasqua del 1934, al termine dell'AMO
Giubilare della Redenzione. Nel ricordo
di questa luminosa figura di Sacerdote,
che tanta scia di bene ha lasciato dietro
di sé, specialmente In favore della gio-
ventil, saluto i suoi Figli e le sue Figlie,
che so essere presenti in larga schiera
oggi in questa Piazza per celebrare que•
sta lieta ricorrenza. Ad essi ed all'intera
La Delegmlone dei Cooperatori Thailandesi rivolge l'inchino Thai dopo l'«incoronazione• del
Rettor Maggioa • del Minlatro Sc:alfaro.
Giovannino Antonio: diacuNione acc:esa
(dal recital dei ragazzi del C.ntro Giovanile
Don Bosco dl Cinecittlz).
Famiglia Salesiana rivolgo l'augurio di
essere sempre fedeli agli insegnamenti
ed al carisma del loro Fondatore».
Dopo la Messa la Famiglia Salesiana si
è ritrovata nella Basilica Vaticana ai pie-
di della statua di San Pietro e sotto quel-
la di San Giovanni Bosco per professa.re
ancora la propria fede in Cristo e la p~
pria adesione al Ministero dl Pietro, al
Papa e ai Vescovi e Pastori di tutto il
mondo.
Già durante la Messa per U Giubileo
delle Confraternite, un'intenzione della
preghiera dei fedeli era stata dedicata ai
salesiani. Si era pregato infatti: •Per tut-
ti I membri della Famiglia Salesiana, re-
ligiosi e laici, presenti a questa celebra-
zione per ricordare il 5(1' anniversario
della Canonizzazione di S. Giovanni Bo-
sco: perché, sull'esempio del loro Fon-
datore, impareggiabile educatore dei gi~
vani, sappiano essere disponibill verso i
frateIli e aiutarli a crescere in sapienza e
grazia..
Terminata la concelebrazione, i sei•
mila salesiani sono entrati nella Baslllca
di San Pietro e si sono raccolti al piedi
della statua di San Giovanni Bosco, posta
in una niccnia sulla verticaJe della cele-
berrima statua di San Pietro. Dopo una
breve meditazione condotta da Don Lulgi
Fiora, Procuratore generale della Socie-
tà, i pellegrini hanno intonato quello che
a buon diritto può dirsi l'inno salesiano:
«Don Bosco ritorna era i giovani ancor•.
Dopo aver solennemente professato la
loro :fede con la recita del «Credo• ed
aver rinnovato l'affidamento a Maria
della Famiglia salesiana, il Rettor Mag•
giore ha infine rivolto ai presenti un bre-
ve discorso:
crFrateUi e Sorelle della FamigUa sale-
siana, viva la santità di Don Bosco! Ab-
biamo partecipato ad una celebrazione in
cui è stato possibile vedere altri stiU di
santitll con benemerenze secolari e ab·
biamo potuto percepire con maggior
11/59

2.2 Page 12

▲back to top


La Comunità Auxilium renda onore con il canto a San Giovanni Bosco sotto la direzione di
Suor Miglio.
suoi ragazzi. Ma un documento in merito
val la pena di produrlo.
Una lotteria di quadri avuti in dono
venne da lui messa in piedi nella prima-
vera del 1855, appunto per motivi benefi-
ci. E ci fu apposita Commisione ad oc-
cuparsene. Quattordici persone; tutte
con una precisa identificazione, tutte rin-
tracciate nella società bene della «regal
Torino» di metà ottocento. Precisamen-
te: sette conti, due marches~ tre caval-
lieri, un barone, un dottore e... Don Bo-
sco (cf. MB V 267).
Dove è finita la nobiltà che onorava le
iniziative del nostro Padre e Fondatore?
Non è sparita, ha solo cambiato blasoni.
Nell'autunno 1983, per mettere a punto
l'organizzazione del Giubileo di Famiglia
Salesiana, celebrativo del Cinquantesimo
di Canonizzazione di Don Bosco, viene
istituito un Comitato. Dodici persone con
chiarezza che Don Bosco è Santo dei
tempi nuovi. Vuole che la nostra santità,
come la sua, sia un fermento efficace
nella vita del mondo: avere incisività di
azione pastorale, far fermentare il mon-
do perché in esso ci siano cittadini e cre-
denti impegnati.È una santità che ci
compromette a fondo. E qui, nella Basi-
lica di San Pietro, sulla tomba di San Pie-
tro, ai piedi della statua di Don Bosco e
all'immagine di Pio IX che lo guidò nella
fondazione della nostra famiglia, noi dob-
biamo rinnovare il proposito di questa
santità, una santità che vuole essere in-
cisiva e che vuol fermentare la città. Per
questo vogliamo essere Chiesa, vivere
come membri responsabili e impegnati
della Chiesa. Per questo due elementi
orientano la nostra maniera di santità: il
primo è la Madonna, che è modello, pro-
fezia e aiuto della Chiesa e che ci insegna
ad essere membri attivi, instancabili del-
la missione per la Chiesa. Il secondo è il
Papa, la figura del Papa, il ministero del
Papa, il successore di Pietro, Vicario di
Cristo che guida l'azione della Chiesa in-
sieme con i Vescovi e i pastori di tutto il
mondo.
«Don Bosco ci ha lasciato come eredità
una chiarezza in questa adesione al mi-
nistero di Pietro. Alcuni anni fa alcuni
giornali presentarono il nuovo Rettor
Maggiore dei Salesiani dicendo che ave-
va una mentalità montiniana. Adesso,
qualche giornale ha parlato dello stesso
Rettor Maggiore dicendo che ha una vi-
sione wojtyliana. Don Bosco ci ha inse-
gnato a non gridare "evviva Pio IX", ma
a gridare "viva il Papa", ci ha insegnato
cioè ad essere Chiesa e a impegnarci con
la Chiesa facendoci guidare dal ministero
di Pietro e dai suoi confratelli e collabo-
ratori, i Pastori di tutto il mondo.
« Portiamo nel cuore, oggi, cinquante-
simo della canonizzazione, del nostro Pa-
dre fondatore, questo messaggio impor-
tante per la nostra santità: sentirci im-
12/ 60
I Clowns di Ar- in azione. Per onorare il patrono dei giocolieri!
pegnati nella Chiesa che vuole f ermen-
tare il mondo per costruire un uomo nuo-
vo e una città degna di questo uomo nuo-
vo. Siamo dunque Salesiani con Don Bo-
sco per essere praticamente operosi nel-
la trasformazione della società.
« Viva Don Bosco , viva la santità dei
salesiani».
UN COMITATO DI
FAMIGLIA SALESIANA
Ho preso a caso un volume delle me-
morie Biografiche per vedere come Don
Bosco se la cavava in particolari circo-
stanze. Quelle di una lotteria, per esem-
pio, che avrebbe dovuto mettere equili-
brio alle dissestate finanze del suo Ospi-
zio di Valdocco.
So che aveva l'arte di coinvolgere le
persone e di offrire /oro !"onorevole' op-
portunità di aiutarlo a sfamare e vestire i
questi titoli nobiliari: tre SDB, tre
CC.SS., due Ex.i, due Ex.e, una FMA,
una VDB. Un be/l'intreccio di Famiglia
Salesiana, che certamente avrà rallegra-
to Don Bosco, come ha rallegrato i suoi
componenti.
Che cosa fa un Comitato? Si raduna il
più spesso possibile per ipotizzare pro-
grammi, prevedere situazioni, lanciare
pubblicità, schematizzare testi e comu-
nicazioni, cercare canali per sostenere le
spese. Insomma, si tratta di persone che,
avendo chiaro il fine del proprio lavoro,
si lasciano coinvolgere e mirano a... coin-
volgere.
Ma ciò che sempre segna gli ordini del
giorno di un Comitato che si rispetti e la-
vori sul serio, è un dinamico fare e... di-
sfare. I nostri vecchi, in queste circostan-
ze, assicuravano che «fare e disfare è
tutto un lavorare». Il Comitato ha cer-
tamente lavorato sodo, non solo perché si
è incontrato almeno una dozzina di volte
totalizzando una trentina di ore di lavoro

2.3 Page 13

▲back to top


collettivo, ma sopratutto perché ogni vol-
ta si trattava di ricreare soluzioni e rin-
novare la speranza. Speranza che al Giu-
bìleo la Famiglia Salesiana sarebbe stata
presente in modo significativo, malgrado
le previsioni meno 'salesiane' (si: perché
il salesiano autentico è un ottimista im-
penitente).
Alla scadenza del 31 dicembre '83 le
adesioni documentabili erano ancora a
un livello deprimente; ma arrivando la
primavera i livelli si alzarono al punto di
rompere tutti gli argini. I seimila biglietti
richiesti al Vaticano per partecipare alla
S. Messa del Papa in Piazza S. Pietro ri-
sultarono paurosamente insufficienti. Il
Comitato esultava malgrado l'impossibi-
lità di soddisfare le richieste degli ult.imi
giorni. Modestamente, considerava la
sua efficienza sul numero delle ormai in-
calzanti adesioni.
Ah, se ogni lspettoria italiana avesse
avuto un Comitato di Famiglia Salesiana
del nostro stile: affiatato, schietto, crea-
tivo, pronto a prendere la parola e a... ru-
barla, articolato - verso la fine - in
commissioni di lavoro (segreteria, stam-
pa, liturgia, amministrazione, servizio
d'ordine, ecc.), sarebbe stato uno spet-
tacolo di assoluta perfezione organizza-
tiva/...
Invece, qualche ombra c'è pure stata a
dare risalto al quadro. Ma il centenario
- 1888 - 1988 - ci ritroverà esperti ed al-
lenati; disponibili a nuovi sbagli - non a
ripeterli - e a nuove esperienze.
Ritroverà una Famiglia salesiana in
cammino fin dalle avvisaglie di una pro-
gettazione. Troverà Consulte, Comitati
pronti a lavorare nel nome, con l'accor-
tezza e l'entusiasmo di Don Bosco, per-
ché questa meravigliosa Famiglia non
sia tale soUanto nei documenti scritti,
ma sopratutto nella vita.
Roma, 7 aprile 1984
Uno dei dodici...
VITA DELL'ASSOCIAZIONE
PROMESSE
Con grande Concorso di coo-
peratori exalieve, exallievl, sale-
siani, suore FMA, giovani giuntl
da tutl I centri della Calabria, si è
celebrata a Soverato, presso l'I-
stituto Salesiano, l'assemblea
Regionale della Famiglia Salesia-
na. Era presente Don Mario Co-
gliandro, muto come un pesce
per motivi di ugola. L'ispettore
Salesiano del Centro America,
Don Carmine DI Pietro, ha svolto
la conferenza «La santità nella
Famiglia Salesiana».
Alla fine dell'assemblea cele-
brazione solenne dell'Eucarestia,
presieduta dal Vicario ispettorla-
le, con promessa di sei nuovi
cooperatori: fra cui il presidente
regionale degli exalllevi e sin-
daco della città, Antonino Cala-
bretta (il primo da destra nella fo-
tografia).
Il seme salesiano, piantato da
Don Rua In Calabria, fruttifica
lentamente: due gruppi di giovani
a Villa S. Giovanni e a Corigliano-
Rossano, sono ormai prossimi
alla promessa
F.A.
GIORNATA FORMATIVA
PER CONSIGLI LOCALI
Il 18 marzo 1984 a torre Ca-
navese, si è svolta una giornata
di preghiera e di formazione per I
Consigli locali dei Centri appar-
tenenti aJl'lspettorla Vercellese
FMA.
È stata condotta dal nuovo De-
legato lspettoriale, Don Tom-
----~
n grappa degli sposi cc.ss. e simpatizzanti di Asti in posa. nprimo
di una lunga futura serie di incontri!
Le giovani leve dell'lspettoria Vercellese FMA riunite attorno a Suor
Rosetta Chiaveranol Coraggio! Ha inizio la seconda giovinezza del-
l'Associazione con la riunione dei Consigli locali.
maso Durante con il seguente
programma:
1) Il 1984 anno ricco di awe-
nimenti salesiani che ci aiutano a
riscoprire la nostra vocazione e
la nostra santità;
2) Quali iniziative locali e
ispettoriali è necessario prendere
per aiutare i Cooperatori a cre-
scere:
• Esercizi Spirituali a servizio
dei Centri
Saper fare la proposta al
giovani per avere anche noi degli
eredi
• Acceglio '84
• Iter formativo
• Trelew
• Autofinanziamento
3) Riflessione comunitaria su-
gli argomenti trattati
Da alcuni anni in lspettoria non si
era fatto che un raduno pomeri-
diano, per I Centri del Canavese
con la Subalpina; una giornata
intera faceva un po' temere per il
numero del partecipanti, Invece i
Consigli erano quasi al completo,
i partecipanti In n. di 57.
Le relazioni di Don Tommaso
fatte con semplicità e slancio sa-
lesiano, sono state seguite con
interesse e partecipate con vi-
vacità.
I tempi di preghiera specie
l'Eucarestia hanno avuto parte-
cipazione corale e sentita. Il
pranzo è stato un momento di
gioia salesiana che ha fuso I cuo-
ri e ci ha tatti sentire fratelli In
Gesù e in Don Bosco.
Non è mancato Il Cooperatore
fotografo che nell'inviarmi le foto
scrive: «ecco le foto che ricor-
deranno l'atteso e cordiale in-
13/ 61

2.4 Page 14

▲back to top


Promesse a Soverato! In Calabria ai cammina.
Contributi pervenuti all'Ufflclo Nazionale dal 1-4-84
al 31-5-84 pari al 25CJI, dell'Intera 80fflffla raccolta
dal Centri, relatlvl all'anno IOClale 1983-84 (N° 21
Centri).
Bologna S. Cuore-SOS (30.000); Borgomanero
(100.000); Caluso (25.000); Cumiana (100.000);
Lombriasco (20.000); Giovanni Marino (20.000);
GG.CC. Milano-V. Timavo (10.000); Modena-SOS
(35.000); Nizza Monferrato (10.000); Padova Parroc-
chia Don Bosco (100.000); Perrero (30.000); Pine-
rolo (50.000); Potenza (30.000); Roma-Cinecitta
(20.000); Salussola (25.000); Santeramo in Colle
(43.000); S. Benigno (50.000); Torino-Falchera
(30.000); Torino-Lingotto (30.000); Torino-Regina
Margherita (30.000); Vlllafranca d'Asti (10.000); Ver-
celll-lst. S. Cuore (25.000).
Totale L. 823.000
l'aiuto veramente partecipato del
nostro infaticabile Don Bruno
Corrado e di Suor Pelllzzari Pie-
rina speriamo di farcela, confi-
dando sempre in Lei, l'Aiuto in-
soslftuibile: Maria Ausiliatrice!
Mario e Vanda Scappar/no
NE prendo volentieri la penna e
scrivo:
- Vi ricordo e vi saluto con
tanto cuore e tanto piacere;
- vi ringrazio di quanto fate
per le missioni della grande, sug-
gestiva ma povera INDIA;
i responsabili del gruppo NOI PERLOBOriuniti a Bologna 1'8 Aprile
198(.
contro di Torre Canavese, sem-
pre più belle e programmatiche
queste giornate di festa... •.
Quindi giornata riuscita anche
perché preparata e attesa. Mi in•
coraggia per i prossimi incontri.
go, le coppie presenti hanno rl-
chiesto queste giornate con una
frequenza più ravvicinata. Con
•I responsabili del gruppo Noi
x loro (noi in Italia che abbiamo
molte cose superflue x loro, In
India che han bisogno di tante
cose) si sono riunitl a Bologna 1'8
aprile per un incontro di pro-
grammazione. Ai partercipantl
Don Buttarelli fondatore del
gruppo ha mandato questo bel
pensiero:
Cari amici di NOI PER LORO,
invitato a darvi un salutò in oc-
casione della consueta RIUNIO-
- vi esorto a non cancellare
mai le immagini del lebbrosi di
Madras, del poveri di Calcutta,
dei bambini di Ranabondo, dei
ragazzi di COCHIN, dei malati di
Madre Teresa.
Ricordate quanto era solito
dire Don Bosco:
CHI DA Al POVERI,
IMPRESTA A DIO•.
E questi restituirà con Il cento
per uno.
Buona Pasqua!
Vogliatemi un pò di bene!
CIAO!
Vostro Don Armando Buttare/li
Sr. Rosetta Chlaverano
Domenica 8 aprile si è te-
nuta ad Asti una giornata di spi-
ritualità per giovani coppie
CC.SS. e simpatizzanti.
Il professore Riccardo Della-
valle salesiano, ha parlato molto
bene alle numerose coppie pre-
Durante il Consiglio Nazionale. Don Cuevas ha consegnato il Croci-
fisso dei Missionari a Tiziana Farina di Roma che partiràper Trelew
il 30 Maggio.
Tiziana. ascolta BOrridente le
parole di incoraggiamento di
Don Luciano.
senti suscitando numerosi Inter-
venti e discussioni!
È stata una esperienza molto
positiva, speriamo che sia l'inizio
di un lungo cammino insieme.
La giornata si è tenuta ad Asti
•Consolata» un antico convento,
ora tenuto da cooperatrici ed ex-
allieve che hanno una scuola
materna cattolica e doposcuola
per le classi elementari.
Si è cercato di sensibilizzare
giovani coppie già ex-allievi o an-
che solo simpatizzanti della F.S.
possiamo ritenerci soddisfatti per
la presenza più numerosa del
previsto di CC.SS. e simpatizzan-
ti. Certo il cammino è ancora lun-
14/62

2.5 Page 15

▲back to top


TRELEW_ _
La «buonanotte• di Rosa Ottaviano
al XXI consiglio Nazionale
C'è solo una piccola cosa che mi sta a
cuore dilvi. lo sono ritornata da cinque o
sei mesi dall'Argentina; ed una volta in
Italia ho avuto modo di incontrare diversi
gruppi di cooperatori ed aspiranti coope,
ratori. Mi è sembrata un strana una
cosa: molti, ed alcuni anche cooperatori,
erano indifferenti, ed altri addirittura non
conoscevano neppure U lavoro che noi
cooperatori stavamo real.izzando in Ar-
gentina, a Trelew.
Questo fatto, a me e ad altri che, come
me, sono ritornati, non è dispiaciuto solo
a livello personale; ma ho ricordato che
questa iniziativa è nata come espressione
dell'associazione dei cooperatori Italiani.
Quindi chi è partito non lo ha fatto a livel-
lo personale ma come inviato dell'asso-
ciazione.
Ma allora, se c'è questa indifferenza, è
lecito chiedersi fino a che punto se ne
parla o si sensibilizza nei vari Centri?
Tutto questo mi fa pensare, anche per-
ché, ed è un problema molto grave, non
ci sono partenti. Adesso si sta preparan-
do una ragazza, Tiziana, che domani
prenderà Ucrocifisso. Ma voglio dire che
sembra quasi che chi parte non è stato
frutto di un lavoro di sensibUlzzazlone del-
l'associazione, ma che quasi accidental-
mente sia caduto nell'associazione, ed è
partito. E scusatemi se lo dico, ma è quel-
lo che noi abbiamo pensato talvolta dal-
1'Argentina e mi sembra onesto dirlo.
Molte volte, stando a Trelew, non ci sia-
mo sentiti parte di una associazione che
stava dietro di noi, e stava con noi, insie-
me a noi e stava lavorando con noi. Mol-
te volte ci siamo sentiti un pò... soli! E
questo mi dispiace ancora di più perché
praticamente li progett.o Trelew sta mo-
rendo: questa è la realtà!
~~
I' f
OFFERTE PERVENUTE dal Aprlle
1984 al 31 Maggio 1984 a faYON della
nostra Mlulone di TRELEW
ENTRATE
CC. Caluso
50.000
NN. Montecatini
25.000
CC. Salussola
50.000
CC. Cumiana
100.000
CC. Calabria {Don Apicetla) 700.000
CC. . Mooteortone
250.000
cc. Chieri s. Teresa-FMA
(Don. C. Bruno)
1.000.000
CC. Villafranca d'Asti
100.000
Giovane Cooperatore
Vlllafranca d'Asti
50.000
A nome di Llbèro Cecchini
(Cooperatore defunto)
100.000
NN. Montecatini
10.000
CC. Martina Franca.S. Teresa 100.000
GG.CC. Puglia (26-4-84)
(Don Lamparelli)
65.000
CC. Santeramo (pesca-calze)
(Don Lamparelll)
450.000
CC. Maddaloni-Don Bosco 250.000
TOTALE 3.300.000
USCITE
Viaggio Tizlana Farina
aTRELEW
Varie
1.000.000
65.000
TOTALE 1.0IS.000
Adesso abbiamo fissato una data: fino
al 1986 si assicura una presenza In Ar-
gentina di noi giovani cooperatori. Ma
perché abbiamo fissato questa data?, per-
ché non ci sono, in pratica, cooperatori
che si stanno preparando a sostituirci.
Questa data può impedire che il nostro
progetto possa sgretolarsi così nel nulla.
E qui voglio anche riallacciarmi al di-
scorso già fatto, della fedeltà agli impegni
presi. L'impegno era stato preso dall'As-
sociazione italiana nei confronti deU'Ar·
gentina, e dopo otto anni di lavoro sta un
venendo meno, quasi non se ne parla
più. Anzi, talvolta, parlando con qualche
persona si ha quasi l'impressione che
pensi: «Ma adesso con questa Argentina,
basta! Ci sono altre cose qua...•. Sono di-
scorsi che dobbiamo anche tenere in con-
siderazione, però terminiamo bene un la-
voro! È un impegno che abbiamo preso.
Fino a quando nnon ci saranno persone
del luogo disposte a mandare avanti il la-
voro, non si dovrà abbandonare U cam-
po, anche se questo purtroppo sta già
succedendo.
Vi invito a meditare un po' su quanto vi
ho detto: a pensare ad un impegno preso
e ad essere fedeli alle cose in cui credia-
mo. Abbiamo cominciato con tanto en-
tusiasmo ma alla fine ci sta rimanendo
poco o niente. Buonanotte.
l'appello di Oliviero Zoll
Solo due parole per sotolineare la cosa
più importante per noi. Non dobbiamo di-
menticarci che l'esperienza di Trelew non
è l'esperienza di alcuni Cooperatori che
son partiti o che partiranno: è la Missione
dellAssociazione Cooperatori Italiani. Per
cui, alla presenza del Delegato, quando è
venuto giù a Trelew, del Vescovo e dell'I-
spettore, l'Associazione rapresentata da
Don Luciano e da noi, si è presa carico di
portare avanti per lo meno fino al I 986
una presenza di tre missionari.
Attualmente sono a Trelew tre perso-
ne: Marco, Concetta e Olimpia.
Concetta e Olimpia finiscono U loro
biennio a giugno; Concetta ritornerà,
mentre Olimpia si fermerà il tempo ne-
cessario per aiutare Tiziana ad incammi-
narsi nel nuovo cammino.
Diciamo quindi che entrola fine dell'an-
no ci sono a Trelew Marco e Tiziana. A
Marco rimane un anno e mezzo. La pre-
visione che l'Associazione ha fatto circa
la presente mi,ima di tre persone si fa un
po' difficile.
Personalmente faccio appello un po' a
tutta l'Associazione di portare a termine
per lo meno questo impegno che ci sla-
~o presi. Perché, come ripeto, non è
I llTlpegno soltanto di qualcuno, ma l'im-
pegno di tutta !associazione e tutti gli altri
impegni missionari non dico di lasciarti
da parte ma dobbiamo dare la preceden-
za al discorso Trelew.
L'intervento di Tiziana Farina
Ringrazio la Famiglia Salesiana che mi
ha dato l'opportunità di andare in Missio-
ne a Trelew che è una terra tanto cara a
Don Bosco.
Volevo sottolineare che questo com-
pito l'ho sentito molto nella mia vita ma
l'incontro col Salesiani è stato per me de-
terminante.
Come persona ho sentito maggiormen-
te l'ideale salesiano e quindi mi sono sen-
tita di poter partire come missionaria,
come Salesiana perché sento questo
ideale salesiano come proprio della mia
persona.
Spero di essere degna della fiducia e
dell'affetto che mi hanno dimostrato tuttl
quanti e di poter continuare questo cam-
mino missionario a Trelew, con fiducia
anche perché spero che voi mi aiuterete
da qui.
Ringrazio il Signore perché mi ha dato
la forza di intraprendere questo cammino
che lui ha scelto per me e l'Amore che
Lui mi dà, mi dà la facoltà di amare il
prossimo e quindi di partire; spero di po-
ter con umiltà e attraverso la Sua Miseri-
cordia portarlo a compimento in modo
giusto, in modo salesiano. VI ringrazio.
TIZIANA il 30 maggio, accompagnata dall'Ispettore don Cassetta e salutata da
parenti ed amJd, ~ partita da Fiumicino per Trelew.
15/63

2.6 Page 16

▲back to top


Spediz. In abbon. postale - Gruppo 2° (70) - 2• quindicina
BOLLETTINO SALESIANO
Quindicina/e di Informazione e di cultura rel/glosa
L'edizione di metà mese del BS è particolarmente de-
stinata al Cooperatori Salealanl. Direzione e ammini-
strazione: Via della Pisana, 1111 - C.P. 9092 - 00100
Roma Aurelio - Tel. 69.31.341.
Direttore responsabile: GIUSEPPE COSTA
Redattore: LUCIANO PANFILO • Via Marsala, 42 •
00185 ROMA - Tel.: 495.01.85; 49.33.51.
Autorlzz. del Trib. di Torino n. 403 del 18 febbraio 1949. - e.e.
Poetale n. 2-1355 Intestato 11: Olrfflone Generele Opere Don Bo-
tea - Torino. - C.C.P. 482002 Intestato • Dir. Gen. Opere Don
BolCO - Roma. - Per cambio d'Indirizzo Inviare anche !'Indirizzo
precedente.
_ _ _ _ESERCIZI SPIRITUALI----
RITIRI E CAMPI-SCUOLA 1984
«Solo alla luce della fede e nella meditazione della Parola di Dio è possibile, sempre e dovunque, riconoscere Dio
nel quale noi viviamo, ci muoviamo e siamo, cercare in ogni avvenimento la sua volontà, vedere i/ Cristo in ogni
uomo, vicino o estraneo, giudicare rettamente del vero senso e valore che le cose temporali hanno in se stesso e in
ordine al fine ultimo».
(Apostolicam Actuositatem, 4)
(continuazione del BS - CC precedente)
lspettorla MERIDIONALE
- Delegato Cooperatori della Campania: Don P. MASSARO
Via Don Bosco, 8 - 80141 NAPOLI - Tel. (081) 751.10.29
14-20 luglio
Casa Salesiana CASELETTE - Torino - Per
giovani e adulti - Esercizi spirituali in Terra
Santa Salesiana (Colle Don Bosco - Mondonio
- Riva di Chieri - Valdocco - Torino)
23-30 lugllo CASTELBOTTACCIO Campus formativo
autogestito
25-29 agosto CASTELBOTTACCIO Esercizi spirituali
giovani
8-14 agosto PELLEGRINAGGIO
A LOURDES
Esperienza giovani
CAMPI DI
LAVORO
saranno organizzati nei mesi di luglio e agosto
a ROMA (Prowidenza) a Foggia (Emmaus)
22-26 giugno PACOGNANO
(Don G. Gal~ieri)
Adulti
27 giugno PACOGNANO
1 lugllo (Don J. Aubry)
Coppie
17-21 agosto PACOGNANO
(Don A. Pelle)
Adulti
10-14 sett.
PACOGNANO
(Don I. Samarro)
Adulti
lspettorfa TOSCANA
- Delegato Cooperatori della Toscana: Don G. BALDAN
Salesiani Don Bosco
- CEP - 56100 PISA - Tel. (050) 530.338
7-9 sett.
VALLOMBROSA (FI) Cooperatori/trici
Mondo Nuovo
Domenico Scafati, responsabile
Stampa e diffusione dell'Associazione
invita a rinnovare la rivendita di Mondo
Nuovo.
Sewatln.o Dlanlch
CRISTO
CHIESA NO?
. . . OLSCIISSIONE $11
~ UNA llflmllll DlfRISA
l, il.lll.lll.f
... d,c,
,leuftl.Jllfl't> (um-u,J
RIFLESSIONI PfR VIVERE Dr.GI
Il SACRAMENTO Dll PEIIIIOIID
lspettorla LJGURE
- Delegato Cooperatori della Liguria: Don T. FAORO
Via Carlo Rolando, 15 - 16151 GENOVA (Sampìerdarena) -
Tel. (010) 46.95.01
6-9 sett.
BOCCA DI MAGRA
(SP)
Cooperatori/trici
16/64