Bollettino_Salesiano_196410


Bollettino_Salesiano_196410



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Noi non ci fermiamo mai; vi è sempre cosa ohe
incalza cosa... Dal momento ohe noi ai fermas-
simo, la nostra Opera cominoerebbe a deperire
DON BOSCO
15 MAGGIO 1984
AHNOLXXX.VUI •N.10
Dm.EZIONE GENERALE: TORINO 712 · V1A MARIA AUSILIATRICE, 32 TELEF. 48-41-17
PER LA CAMPAGNA « FAMIGLIA CRISTIANA EDUCATRICE »
~ Traccia per la
I 2" Conferenza am:___ua/e
Sistema preventivo e diseducazione moderna
PREMESSA Le ,wmerose relai:ioni della Conferenza
annuale pervenute da tante l spettorie ci dicorio che le
due Conferenze annua,li si tengono quasi dappertutto
con regolarità. E ciò che maggiormente conforta è il co-
statare che si è ormai convinti e/te le due Conferenze
pre,scritte da Don, Bosco per i Cooperalori sono l'avt·e-
nirnento più importante della vita della P. U. e che
quindi devono essere organizzate in modo da costituire
l'Assemblea Generale dei Cooperatori di ogni Centro.
Qui di seguito diamo una traccia di deita Conferenza,
che si può trovare sviluppala più ampiamente nel
volume della nostra campagna « Famiglia Cristìana
Educatrice », del quale pensiamo fomiti tutti i nostri
Dirigenti. Il solo titolo della Coriferem:a ne dice l'at-
tualità e l'urgenza.
È vicina l'epoca in cui si suole tenere la Conferenza;
cµttavia ricordiamo ai nostri Dirigenti che dove Mn
è possibile organizzarla per 1nay;io, la si può riman-
dare a tempo più opportuno: l'importante è che si
tenga e che si organizzi in conformità con le direttive
de/ Manuale Dirigenti (pp. 75-77), direuive che sono
collaudate ormai da ricca esperienza.
ORDINE DELLE IDEE
a Situazioni preoccupanti dalla gio-
ventù d'oggi
a) Gioventù triste e che rattrista
b) Cause sociali e familiari di situazioni
e d educazione
c) L'unico valido rimedio.
fJ Antitesi fra i principi dal Sistema
Preventivo di Don Bosco e alcuni
falsi principi ed erro,i pedagogici
moderni
a) Pedagogia d'ateismo o d'agnostici-
smo religioso
b) Pedagogia d'egoismo
c) Pedagogia d'esposizione precoce al
male
d) Pedagogia prive di conoscenza di
ideali e di bene
e) Pedagogia d'irrazionalità, di terreni-
smo, di mancanza d'amore, d'abban-
dono, d'inerzia.
EJ I frutti dei due albori
a) Esempi d'educazione e di rieduca-
zione fino alla sanlilà In Don Bosco
b) Alcuni risultati delle altre educazioni.
L offerta dt Don Boi.co per ti risa-
namento dell'educaiione
a) Una guida di ritorno alla pedagogia
cristiana a livello moderno
b) Opere e Istituti di educazione
c) Assistenza e aiuti diretti all'educa-
zione familiare e scolastica.
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I.
Situazioni preoccupanti della
gioventù d'oggi
Se il quadro che presentiamo è piuttosto
fosco, lo è vol utamente, e raccoglie solo gli
dcleelmleeendtiucnaez9ioantiivsi,baiglriiastuel.tati più preoccupanti
a) Gi oventù triste e che rattri sta
In un rapido quadro panoramico si possono
elencare questi fenomeni:
la vera e propria delinquenza minorile.
il fallimento giovanile e umano della ' gio•
ventù bruciata ', dei teddy boys.
i suicidi g.iovanili, tentati e riuscili (non te-
niamo conto dei 'pensati' e per molti molivi
non attuati).
le Ju-ghe da casa, dalle scuoJe, dag]i istituti
di assistenza.
la rivolta contro j genitori, l'abbandono dei
'vecchi', l'insulto, la mancanza di rispetto, la
maledizione e il rimprovero della vita e della mala
educazione, la sfiducia, l'emancipazione violenta.
l'irisic1,rezza e lo scetticismo.
• gli stati di noia.
gli sfasamenti dei gusti e delle abitudini.
l'immoralità vergognosa infantile, adolescen-
ziale, giovanile, pre-malrimoniale, la sensua•
lità smodata.
l'ignoranza religiosa e morale, la perdita
della fede o la riduzione a inerte tradiziona-
lismo, l'abbandono r!P.lla pnitica.
l'insensibilità sociale, la facile accondiscen-
denza agli esempi peggiori di accomodamento
nel compromesso, di ingiustizia sociale, di di-
sonestà fino alla truffa, fino a casi di crudeltà.
la mediocrità degli ideali, i fallimenti della
personalità.
la facile adesione a prassi di vita gaudente
e consumatrice.
la caduta nelle illusioni degli estremismi
politici di estrema destra e sinistra, nelle lu-
singhe della massoneria, della malavita.
la passività scolastica, l'alta percentuale
delle bocciature e dei rimandi, delle promozioni
con sufficienze insufficienti per la cultura e
ner la vita, la facile rinuncia al proseguimento
di studi impegnativi.
• la condotta, familiare di abituale disubbi-
dienza, di prepotenza, cli emancipazione dai
genitori, spinta presto fino all'estraneità com-
pleta, alla indifferenza per le loro preoccupa-
zioni c sofferenze.
b) C ause sociali e familiari delle d ifficoltà
g i o v an i l i
I fenomeni che abbiamo elencati sono il
risultato di complessi fenomeni storici del pas-
sato lontano e a noi più vicino, di sbandamenti
sociali, sovvertimenti polilici, guerre e trasfor-
mazioni di ogni genere.
Citiamo solo le cause principali:
l'allontanamento di moltissime famiglie dai
l uoghi di origine e dalle tradizioni culturali
e conseguente passaggio in ambienti di vita
industriale, cittadina, in centri urbani in via
lli sistema7.ione.
l'allontanamento dei figli dalla famiglia per
ragioni di studio o di lavoro. .
la prolungata assenza dei gerùtori dalla casa.
le situazioni familiari di disagio e privazione,
di sopraffollamento, di cambi continui d'al-
l oggio, di subaffitto.
la necessità di ridurre la famiglia al nucleo
ristretto di genitori e figli.
la prevalenza di un volto meccanico-tecnico
dei luoghi di vita e abitazione, perfino degli
interni delle case.
la deficienza strutturale e numerica di centri
di educazione generale e scolastica iu aiuto
alle famiglie.
e) L'unico rim edio valido
Ma l'indagine che si deYe effettivamente
coudu:rre è molto più profonda; esige si scenda
nel vivo delle deficienze della società contcm-
1>oranea, e perciò della famiglia. Tutto ciò
che si è detto sopra è vero, ma ancora più de-
finitivo è un ritorno alla gemtùia base dei prin-
cì.pi cristiani della concezione e della condu-
zione della vita, e perciò anche dell'educazione
dei giovani.
Il. - Antitesi fra i principi del si-
stema preventivo di Don Bosco e
alcuni falsi principi ed errori peda-
gici moderni
Tentiamo un elenco di antitesi estreme, di
opposizioni fra i princìpi ili ispirazione e di
metodo del Sistema Preventivo salesiano, e
alcune più signifìcative posizioni ideologiche e
metodologiche moclorne, o fra alcune situa-
zioni che Don Bosco curava come decisive
per gli esili buoni, e che invece spesso mancano
nella ijOcietà c nella famiglia attuale,
a) P edagogia dì f ede e pedagogia areligiosa
alla c~mcezione religiosa cristiana della vita
e della persona propria e dei fìgli, quindi anche
di tutta l'educazione, si oppone una concezione
tutta terrena.
a un primato della vita di fede e di grazia,
da svolgere secondo la legge e sotto la paterna
volontà di Dio, si oppone la pura foudazione
dell'educazione sullo svolgimento degli istinti,
clelle tendenze, delle fu.nziorù naturali, che
forniscono hasi, fini, leggi e norme.
al 6.ne supremo della gloria di Dio e della
salvezza delJ'a1ùwa, si oppone la :ricetta della
riuscita terrena dei genitori o dei figli, la sod-
disfazione degli interessi, clelle aspirazioni na-
turali.
al primato assoluto della con,servazione della
gra~a, si oppone l'unica cura della salute rlel
corpo, della belle2za, dell'esito nella vita ter-
rena, del guadagno.
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agli ideali di santità giovanile si oppongono
ideali e affermazioni o adattamenti nel com-
promesso morale, o nella mediocrità spirituale.
alla pedagogia dei Novissimi si oppone una
pedagogia t utta nei limiti delle illusioni e delle
irresponsabilità della terra.
alla devozione e alle devozioni si oppone
l'orgoglio, la presunzione, il moderno divismo.
alla grande legge « la morte ma non peccati »
si oppone il cedimento ai ' di_ritti degli istinti'.
b) Pedagogia di amore e pedagogia d'egoismo
al prolungamento della paternità huoua di
Dio. aD'amore 'in. Cristo'. si oppone l'amore
possessivo dell'egoismo dei genitori. o servi di
figli idolatrati, o istintivi e passionali 'pos-
sessori ' soffocanti.
alla dedizione totale fino al sacrificio di sè,
si oppone J'abbandono ù:responsahile per cu-
rare i propri diritti di la,•oro, ili vita sociale,
di divertimento.
e) P edagogia di preservazione e pedagogia
del 'lasçiar andare'
allo sforzo costante di fornire buoni am-
bienti con esclusione di esperienze tentatrici,
si oppone sia l'indifferenza che non hada alla
sensihilità immatura dei giovani, sia il principio
che li induce in tentazione per svilupparne le
forze di reazione e resistenza.
d) P edagogia di prevenzione positiva del bene
e pedagogia priva di valori e di ideali
alla validiLà carica di. forza doi valori cri-
stiani, si oppone la ml.ieria dei surrogati pro-
BIBLIOGRAFIA
I - La sltua2ione giovanile odierna come frutto
d'educazione sbagliata.
, . MASSIMO DURSI, Giovani soli, Bolostna, Il Mu-
lino, , 9s8.
2. FRAN<;o1se GIRAtro, La nuova ondata, Milano,
Bompiani, 1950.
,. P. c. GRASSO, Gioventà di metà secolo, Roma,
Ave, 19s4.
4. A. CRUBER, Il dramma della pubertà, Roma,
Paoline, 1os8.
S. e, MATTAI, • Problemi edµcat/vl de/Ja famiglia
d'oggi , e • Capacità educative della famiglia d'oggi•
In Orientamenti Pedagof/iCI 19sS-, n. J e n. 4.
6. RUl!II MARr/1, Questa 11/ovenlri, Milano, AVE, 19n.
7. t1ENRJ SIMON, L'uva acerba, Milano, 1.P.L., 19s,.
8. DOMENICO IRIGGIA!-11, Inchiesta sulla g/oventÌJ
bruciata, Bari, Polemica, 1957.
9, 1. M. DE BUCK, Gli educa/or/ sbag/lano, Milano,
Vita e Pensiero, 19sJ.
10. P. SCHNEIDER,Tu e J tuoi fìg/1, Roma, Paoline 1062.
Il - Una precisa e forte denuncia delle dcvlaziohi
naturalistiche • dell'educazione moderna, con rela-
tive conseguenze, con fa.Ila.cl e con veri rimedi, è
contenuta negli lnset nament/ PonHf,ct sul!' Edu-
cazione, raccolti e ordinati nelle Edizioni Paoline
(trad.) Roma, 19S7,
posti ai giovani per l'educazione e per la vita,
o entro limiti vaghi di generiche idealità, o in
ternùni di sorpassato senso patrio o civico, o
in termini di tradizione, di interesse collettivo,
familiare, personale.
alla pedagogia cristiana, che al più presto
nella vita del giovane si preoccupa di far cono-
scere la forza del bene in ogni camro, si op-
pone una scadente istruzione, intempestiva e
insufficiente; la gioventù incontra l'esperienza
del male prima che la sua personalità di virtù
sia preparata.
e) Pedagogia di ragione, religione e amore-
volezza e pedagogia di razionalità, terrenismo
e abbandono
Si suole fondare la Pedagogia del Sistema Pre-
ventivo sui principi della ragione, Religione, amo-
revolezza, assistenza, attività di dovere e gioia.
Quanto ne sia lontana l'ispirazione di molta
educazione moderna, è facile mostrarlo.
alla ragione si oppone ogni forma di permis-
sione non ragionevole, il .rifiuto di comunicare
ai giovani la conoscenza delle ragioni. di or-
dini e consigli, il rifiuto di lasciare che a loro
volta facciano con prudenza la prova dell'uso
della loro personale .ragione, pur con la debita
guida. Si appongono anche le permissioni che
non corrispondono all'oggettiva maturità dei
soggetti. Si oppone anche il ' fanno tutti così '
o.levato a norma al di sopra dell'uso della ra-
gione personale, che rifiuta le mode e il ri-
spetto umano.
alla Religione si oppone la sua irruuone o
negazione, ma anche la prevalenza data al na-
turalismo nell'educazione.
all'amorevolezza, che è dedizione e compreu-
sione, affetto provato e mostrato, confidenza,
fiducia, libertà nell'ambito del bene, si oppone
o un paternalisU10 privo di robustezza o un'au-
torità carica di pressioni e di violazioni, o l'in-
comprensione che allontana.
all'assistenza, che vigila presente per aiutare
e animare, si oppone sia la sorveglianza distac-
cata o negativa., sia l'ahhandono alla irrespon-
sabilità o all'insicurezza: alla guida si conLrap-
pone l'abbandono indifferente, al consi~lio e
all'avviso, si oppone l'intervenio ili pu.nizion.c.
lii. - I frutti dei due alberi
a) Esempi di educazione e di rieducazione -sino
alla santità in Don Bosco
Per i risultati dell'educazione ispirata al
Sistema Preventivo, si vedano i magnifici
esempi di San Domenico Savio, come risultato
di lineare educazio.ne salesiana; e di Magone
Michele, come risultato di un'efficace opera di
rieducazione.
b) Risultati delle altre educazioni
Bastano i casi riferiti dalla stampa con l'ag-
giunta di qualche caso locale di parLicolare
risonanza.
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IV. - l'offerta di Don Bosco per il
risanamento dell'educazione d'oggi
a) Una g uida di ritorno alla pedagogia cri-
stiana a livello moderno
Una guida e un metodo per ritornare alle
genuine sorgenti cristiane è il Sistema Preven-
tivo come fu delineato sopra nelle coutrap•
posizioni.
Non si tratta certo di una ripetizione pedis-
sequa. L'attuav.ionc di Don Bosco fo da lui
adeguata ai tempi suoi.
Con Don Bosco e con i tempi, è il molto del
V Successore di Don Bosco.
Cfr. il volume curato dai Salesiani profe~;,ori
del P.AS: Don Bosco Educatore,oJ;Si (Romn.1961).
I princìpi ispiratori del sistema, pret•entit:o
sono <li peren11e modernità.
b) O pere e Istituti di educ azione e di riedu-
cazi one
Gli oratori o i collegi, a servizio, nella Chiesa,
della famiglia, specialmente cristiana.
L'internato di educazione e di ·rieducazione
in certo modo sostituisce la famiglia inchistente
in realtà o in pratica, oppu.ce nella impossi-
bilità di tratlencro accanto a i figli per la
loro educazione umana e cristiana.
L'esternato e l'oratorio sono pron-idenziali
per le famiglie che cercano un ambiente cri-
stiano per l'istruzione quotidiana, per la ri-
creazione e pu la formazione quotidiana o do-
menicale d e i loro Ggli, senza rinunc iare ad
averli vicini per un ordinar.io diretto influsso.
Anche i Cooperatori salesiani costitui-.cono un
organismo educativo nello spirito del Sistema
Pre-ventivo. Essi sono faoùglia salesiana. e agi-
scono sovente come tali sia nelle proprie fa.
miglie, sia nell'insegnamento. sia aiutando va-
riamente le opere di educazione salesiana.
Anche m olU Ex allievi fanno alt.Jcllanto.
Alcuni enlra,~o come insegnanti esterni negli
l stitut.i salesiani.
e) A ssistenza e aiuti diretti all'educazione fa.
miliare e scolastica
In tale luce si può vedere ogni Parrocchia
salesiana, certamente molto setll!ibile ai pro-
b lemi educativi familiari e scolastici nel s uo
ambito, e pronta a venire in aiuto con opere
e iniziative. Mediante conferenze ai genitori, agli
insegnanti, ai futuri genitori, la Parrocchia sa-
leaiana offro in nome di D on Bosco un apprez-
zato aiuto.
Gruppi e Movimenti di maestri, di profes:
sori e di cducolori sono nati o 11i sono posti
sotto la protezione e la guida di San Giovanni
Bosco.
Un Istituto Superiore di Pedagogia studia a
livello scientifico i problemi dcll'ctluca7Jone,
con attenzione particolare all"cducazione fa.
miliare. Con pubblicazioni, corsi, articoli, porta
un contributo nlJa soluzione di delicati pro-
hleoù sempre nella scia di Don Bosco, pur con
l'attenzion e alle rinnovate condizioni moderne
e ai contribut i delle nuove scienze pedagogiche.
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Per l'apostolato vocazioni
lii. - Valorizzare gli ideati religiosi e sacerdotali
C'A bisogno di un rilancio• de1/'ideale della
vìfa religiosa, del1a missione sacerdotale.
Già Glol'anni XXI I I raccomandava: « Più che
lamentare la scarsità e insufficienza delle voca·
zionl in tante parti del mondo, conviene illustrare
ai giovani l'ampiezza del campo che attende gli
operai della messe, la bellez.:a dell'Ideale sacer·
dotale, affinchè sboccino numerose tra le cri-
stiane famiglie le vocazioni 111 sacerdozio•·
E Paolo VI parlando ai seminaristi:
• Vocazione oggi vuol dire rinuncia, vuol
dire Impopolarità, vuol dire sacrifìcio. Vuol
dire lo preferenza della vita interiore a quella
esteriore. Vuol dire la scelta d'una perfezione
austera e costante, in confronto con una medio·
crità comoda ed insig'niflcante...
Vuol dire comprendere la dura ma stupenda
missione della Chiesa, oggi più che mai impe-
gnata ad Insegnare all'Uomo il vero suo essere...
ed a svelare agli spiriti fedeli le Immense, le
Ineffabili ricchezze della carità di Cristo•.
Parlando di vocazione specifica t salesiana•
- ad esempio - c'è da soddisfare tuHe le attese
dei giovani, tenendo conto che in essi inizialmente
I'~ aspirazione» è più un'adesione entusiastica
che razionale.
Con I Salesiani ci si dedica ali'apostolato
tra la gioventù -sempre primario nella Chiesa -
... fino a tutte le altre attività di apostolato,
anche per gli adulti, a cui le Costituzioni Sale-
siane esplicitamente si riferiscono, fino alle M is-
sioni (per numero di Salesiani italiani M issio-
narl la Congregazione di Don Bosco è la prima
istituzione missionaria d'Italia).
E abbiamo da indicare ali'cunmirazione ed
all'entusiasmo dei giovani fa .f{rande devozione
a/l'Ausiliatrice; la forte persona/itd di Don Bosco,
Padre degli adolescenti, Santo patrono di cate-
gorie di persone su cui si ferma rattenzione
giovanile: degli apprendisti, degli sportivi, della
gente dello spettacolo...; la .~ua vita e le :sue
opere; l'amabile figura di adolescente conqui-
statore di Domenico Savio, modello in tutto
meno che nella sua voca_zfone, rimasto l'ideale
incompiuto della sua vita, perchè ci 11i(mo altri
giovani che raccolgano la f,accola, per portarla
flno al Sacerdozio.
Don Bosco diceva che JO su 1oo di questi
roga::::/ che ci vengono affidati per gli studi
dalle famiglie cristiane hanno autentici elementi
di l'OCabllifà. Una recente inchiesta, fatta negli
Istituti del Veneto, ha confermato findicazione
di Don Bosco. Allora vuol dire che la fiamma
della vocazione nella gioventù non è ancora spenta.
Cercarla dov'è e alimentarla Il più possibile:
ecco un apostolato bellissimo cd Importantissimo
della triplice Famiglia Salesiana.

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ESEMPI
Nella Ispettoria di Recife (Bmsile)
Stralciamo dalla rela:done del Delega.io lspet-
toriale don Edvaldo G. Amaral .ml lavoro com-
pÌllto fo se1to alla Pia Unione nel quinquermio
1959-1964:
« 1, Prima preoccuparion.e del signor Ispet-
tore don Agenore Pontes fu quella di liberare
il Delegato Ispettoriale da ogni altro lavoro perchè
si dedicasse ai Cooperatori di tuua l'Ispettoria.
Stabilì inoltre i Delegati locali in ogni casa, in-
dicando loro il lavoro da compiere a cominciare
dall'aggiomarnento clello schedario in modo uni-
forme in tutta l'Ispetioria. A questo fine pre-
se11tò loro un modello.
2 . Fu data una. grande !iJJÌnta all'accresci-
mento del numero dei Cooperatori, sempre te-
nendo presente la qualità dei medesimi. Il to-
tale che nel 1958 era di 5000, oggi 3 di oltre
10.000.
3, Nell'aprile del 1959, per determi11azione
del sigrlor Ispettore, si iniziò nella 'Radio Re-
logio ' un programma sett.ima11ale di 10 minuti,
al quaìe se ne aggiunse un altro nella ' Radio
Olinda ' di 15 e poi di 20 minuti settimanali.
Il 7 febbraio del 1963 questi due programmi
furono sostituiti con un programma settima1tale
di mezz'ora nella Radio Clube '. Tale program-
ma, accuratamente preparato e presentato, è stato
un potente veicolo di propaganda e di comuni-
cazione con i Cooperatori di tutta l'lspettoria,
che lo c1,5coltaro110 con assiduità. Per molti anri
suppii la lettrira del'organo Cooperador Salesiano.
4. Nella ]11 Conferenza annua.le del .1959 a
Recife il signor Ispettore tenne una conferenza
programmatica, annunziando il la.voro che si
sarebbe dovu.to fare in preparazione al Conl{resso
Ispettoriale da te11.ersi nel 1960. Tale co11.ferenza
fc, pubblicata in vari numeri del Cooperador
Salesiano.
5. Il 1960 fu l'anno del Congresso Ispettoria/e.
Vi presero parte oltre 500 Cooperatori, venuti
da tutti i Ce11tri dell'Ispettoria, a11che dai più
lontani. Basta leggere il Numero unico comme-
Il nostro Bollettino edizione Dirigenti saluta
il fratello minore: Boletln Salesiano para
D irigentes D e Cooperadores Salesianos,
edito a Madrid per i Centri P. U. della
Spagna. Nato tre anni or sono, si è messo
decisamente sulle tracce del fratello mag-
giore e incontra l'approvazione e il plauso
del Dirigenti e dei loro Collaboratori
nel numerosi e attivi Centri della Spagna.
morativo per farsi un'idea del lavoro compiuto
nel Congresso, soprattutto per uniformare in
tutti i Centri i metodi nello s1;olgimento delle
attività della P. U.
G. Oggi si può dire che iti quasi tutte le Ca.se
si fanno le due Conferenze annuali e l'Eserci:;io
della buona morte. A Recife, Carpino, Aracaj,l,
J uazeiro, Baturité e N1ital si è temilo anche il
Ritiro ann11,ale aperto per le Cooperatrici e in
qualche centro anche per i Cooperatori.
7. A Recife, tra le altre cose, merit.a rilievo
il Corso di Cultura Religi.osa, d,irato tre a1111i,,
e altri Corsi intensivi di due settimane, come
anche il Corso di preparazione al matrimonio,
durato sei settima.ne.
8. Il miglior documentario d.elle atti'l!ità svolte
dalla P. U. nell'Ispettoria in questo quinquennio
è la collezione del Cooperador Salesiano degli
anni 1959-1963 ».
Nella Ispetto1·ia Adt·i<dica
Dopo .il Convegno generale di Loreto di cui
abbiamo parlato nel numero precedente, il
Centro Ispettorialc organizzò tre Convegni
regionali per i Consiglieri locali dei singoli
Centri, allo scopo di impostare concretamente
un buon lavoro formativo e apostolico. Il
19 aprile fu tenuto a Perugia, il 26 a Faenza,
il 3 maggio a Loreto.
Notevoli i pensieri che si leggono nella Cir-
cola-re diretta ai Delegati e alle D elegate d.ella
P. U. delrlspettoria per infervorarli a inviare
i loro Consiglieri al Convegno indcuo per loro:
« Apostolato dei laid? Sì, ma sia veramente
apostolato dei laici: la nostra parre è quella
di rimanere quasi nell'ombra, pur stimolando,
incoraggiando, indicando le mete, pregando.
Il Consiglio è la ' spina dorsale ' di un Centro:
se c'è ed è attivo, tutto funziona; se non e'è,
tutto è fumo, si .mena il can per l'aia o, al più,
tutto si regge sulla nostra persona. Poi, partiti
noi, tutto crolla e languisce.
Occorre che i Delegati sentano al vivo queste
verità: 10 Don Bosco è davvero un ' in-
viato di Dio ' per una missione speciale, conva-
lidata da formidabili e innumerevoli miracoli;
20 in questa missione speciale è compresa
la realizza,1io11e dei Cooperatori Salesiani: essi
non sono una bella trovata di Don Bosco, ma
' è cosa vol uta da Dio ', come egli stesso af-
fermò; 30 lavorare per i Cooperatori è apo-
stolato ge,minamente salesia,io; si potrebbe anzi
dire anche più ohe lavorare tra gli stessi ra-
gazz.i, percbè qoi si tratta di curare allievi,
si curano i ' Confratelli e le Con.sorelle nel secolo ' .
Sono pensieri validi che possono dare un
movimento più gioioso e accelerato a questo
nostro apostolato.
In pratica la Congre<>azione, come diceva
il signor don Ricceri, affida a noi il. compito
di fa.re da ponte tra le nostre opere mterne e
il mondo che ne circonda. È un at:to di fiducia:
siamone fieri e non delucliamo ».
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L'educazione religiosa
PENSIERI PER LA CONFERENZA DI GIUGNO
CD Importanza e primato dell'educazione
religiosa in famiglia
Ogni famjglia cristiana è una t Sacra Famiglia o.
Ogni figlio un «Gesù » che chiede di essere aiu-
tato e guidato a ~ crescere in età, sapienza e grazia
presso Dio e presso glì uomini•·
«Prima che della famiglia e della società, le
anime sono di Dio, di Cristo e della Chiesa, per
diritto originario e preminente• (Pio XIJ).
« Contenuto e scopo dell'educazione nell'or-
dine naturale è lo sviluppo del bambino per
divenire un uomo completo, contenuto e scopo
dell'educazione cristiana è la formazione del nuovo
essere umano, rinato nel battesimo, a perfetto
cristiano» (Pio X li).
Per queste ragioni l'educazione religiosa cri-
stiana è dovere e diritto della famfg/ja cristiana.
i: diritto di Dio perchè a tale scopo ha formato
la famiglia e le ha concesso il privilegio della
fecondità. È diritto dei fìglì, perchè essi hanno il
diritto di ricevere -per la loro formazione prima
di tutto ciò che i genitori ritengono -primario
rispetto al perfezionamento della personalità e
della vita e al conseguimento dei f'mi terreni ed
eterni.
BIBLIOGRAFIA
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2:18, L'cduca"zlone religiosa.
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SEI, 19s8.
9. Una mamma, Due bimbi lneontro a Dio, Bre-
scia, La Scuola, 19s4.
10. A. WALLENSTEIN, Com• educare i nostri figli, Mi•
lano, Vita e Pensiero, 19JJ. Belle pagine soprattutto
sull'attesa e sul Battesimo e prima educazione.
11. B.LAVATfLLI, Per meg/Jo educare, Milano, Stefano•
nl,, 9s8, pp. 160- 1 83. Con spunti focili e molto pratici.
12. P.RANWEZ e altri, Insieme verso// Signore, Paoline.
13. I\\. MEENS ed altri, Mamma, parlaci di Gesù,
Torino, LDC (educa2ionc religiosa in famlg"lla
dei bambini dal tre ai sette anni).
38
m Che cosa si richiede perchè una famiglia
possa dare ai figli una buona educazione
cristiana?
a) Maluriti'J di personautà umana e religiosa nei
genitori, capaci perciò di stabilire e mantenere
un buon rapporto con i ligll. l genitori infatti
costituiscono la prima fonte per l'idea di Dio
(specialmente il padre). Le virtù dei genitori e i
buoni rapp:>rti con essi vengono prolungati nei
confronti con Dio.
b) Esempio di buona pratica refiglosa in famiglia
e fuori. , La migliore lezione è sempre quella
dell'esempio *, insegna Pio XII commentando ai
genitori il principio della ragione nel sistema
preventivo di Don Bosco. E cita gli sconcerti
che avrebbero i figli se vedessero i genitori agire
in modo difforme dalJa condotta che invece chie-
dono loro. E ancora ricorda come Mamma Mar-
gherìta fondava sull'esempio l'efficacia della sua
educazione (Disc. ;1 gennaio 1940).
e) Giusto concetto di Dio e della religione.
I genitori che avessero di Dio un concetto errato
(severo e intransigente, giudice e punitore, minac-
cioso e vendicativo, esigente e privo di compren-
sione; o, all'opposto, tollerante e accomodante,
di minime esigenze, sempre pronto a grazie e mj-
racoli) ede!Ja religione un concetto e un'espressione
corrispondente (cupa e timorosa, più centrata sul
-peccato che sulla grazia; oppure superfìciale e vaga,
priva di soprannaturalità, legalistica ed esteriore,
sempre pronta ai compromessi) solo diseducano.
d) Esempio di coerenza spirituale e morale.
La religione cristiana è una vita, e una vita to-
t11le, che ispira ed eleva, corregge e perfeziona
tutte le espressioni di vita. Se i genitori non mo-
strano tale coerenza e continuità cristiana, o scon-
certano o diseducano.
[I) L'educazione religiosa dei figli dal Bat-
tesimo ai 12 anni
a) Dalla concezione alla nascita. Per i genitori
cristiani pre-parati, già la concezione dei flgli è
un atto religioso. il loro amore è carico d'inten-
zione. Chiedendo a Dio la vita e µerciò l'anima
dei loro figli, sanno di riceverla in sacro deposito
proprio per l'educazione e la formazione cristiana.
Tutta l'attesa è un'attesa religiosa, durante la
quale i genitori si -preparano al loro compito.
b) Il Battesimo. Non è una pura cerimonia.
fl Battesimo santifica ed eleva i fìgli con l'infusione
dei princìpi della vita soprannaturale cristiana, e
propone il programma dell'educazione religiosa.
c) Il primo risveglio religioso. 1 princìpi di
vita di natura e di grazia sono pronti ad avviare

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famiglia
il loro processo di maturazione e dJ apprendi-
mento, con l'aiuto di convenienti stimoli e guide
esterne. Che cosa offre la famJglia cristiana per
tale apprendimento e maturazione?
I gesti religiosi, il contegno religioso, i segni
religiosi, offerti alla esplorazione del bambino,
che vi pone attenzione.
L'invito e la guida alle prime preghiere infantili,
cbe prolungano verso il Padre che è nei Cieli
espressioni altre volte usate con i genitor.i; affetto,
riconoscenza, pentimento...
Le immagini religiose, quadri, illustrazioni.
L'esplorazione degli ambienti religiosi (la Chiesa)
e degli oggetti religiosi, e gli atti di culto, con
speciale attenzione al Tabernacolo. II racconto
progressivo dei fatti dell'Antico e del Nuovo Te-
stamento. lddio creatore e Gesù Redentore; la
Madonna, Madre dJ Gesù Bambino, l'Angelo
Custode, i Santi, il Paradiso... (ben distinguendo
questi raccontJ dalle favole, fiabe e leggende).
d) L'idea di Dio e il suo sviluppo. Sulla base
di questa esperienza religiosa i genitori devono
stimolare e aiutare a progredire il pensiero reli-
gioso verso una concezione di Dio e un rapporto
con D io meno antropomorflco e più spirituale,
più completo, più razionale.
e) La prima Comunione, la Confessione, la Cre-
sima. Sono il centro della prima fase d'edu-
cazione religiosa. Ritornando alla prassi antica,
è compito precipuo dei genitori svolgere la fede
del Battesimo flno alla prima Comunione, che
ha per iscopo di curare e preservare dal male
lo sviluppo infantile del bambino.
Esempio di Domenico Savio. Insistenza di Don
Bosco. Le decisioni e gl'insegnamenti di San Pio X...
La Cresima può essere differita, preparata più
a lungo, ma ancora i genitori ne devono colti-
vare l'applicazione quotidiana.
Alta Confessione essi devono disporre e pre-
parare, inserirla nel)'organismo dell'educazjone,
ma in clima dJ presenza di Dio (• Dio ti vede! t),
di amore e santità di Dio offeso, di perdono pieno,
di decisa ripresa nel bene, di aiuto del sacerdote
nella guida spirituale dei flgli.
L'esempio dei genitori, la pratica in comune,
la regolarità di frequenza aiutano i piccoli a com-
prendere l'importanza della vita religiosa.
@] L'educazione religiosa dell'adolescente
In famiglia
a) Comprendere i figli. La verità fondamen-
tale di cui devono convincersi i genitori è questa:
nell'adolescenza i loro figli tendono a conservare
il sistema di valori religiosi cristiani che essi hanno
loro trasmesso nelle età precedenti; la maggior
maturità razionale, affettiva, sociale, operativa,
nuove sensibilità, nuove esposizioni e possibi-
lità dJ stimoli e impegni esterni provocano in
generale una profonda trasformazione della mora-
lità religiosa adolescenziale.
b) In questa età è (ata'e l'influsso della miscre-
denza dei genitori o della loro falsa e superficiale
religiosità o della mancanza di pratica o delle irre-
golarità di essa, cosl come della incoerenza mo-
rale Jn famiglia e fuori.
e) Il processo di revisione razionale e personale
ha bisogno dell'aiuto diretto di specialisti, sacer-
doti per lo più, in corsi d'istruzione, di formazione,
di direzione, neJ movimenti giovanili. Però, i
genitori hanno l'obbligo di inviarvi i figli.
d) L'incontro di ambienti e personalit/J di forte
ascendente: nella scuola, nella lettura, nei di-
vertimenti, nelle amicizie può compromettere
la formazione precedente e portare lo sconcerto
nel sistema dei valori supremi, delle idee, o nella
pratica religiosa. I genitori non vigileranno mai
abbastanza. È questa una delle ragioni per cui si
consiglia la scelta di scuole cattoliche.
e) Una delle di(flcolt/J degli adolescenti pro-
viene dall'esigenza morale connessa con la fede
cristiana, soprattutto nel campo sessuale. L'Infor-
mazione prudente e l'educazione in questo set-
tore porta grandi benefìci anche nel campo reli-
gioso, mentre questo rafforza quello.
f) L'adolescente è capace di ragionamento e dia-
logo con I genitori a flvello ormai alto. Appunto
nella osservazione, nelle valutazioni, nelle con-
versazioni quotidiane, i genitori hanno la possi-
bilità di coltivare nei flgli, col senso di Dio, il
senso cristiano di ogni realtà e avvenimento.
QUESTIONARIO
1. Pc,ché non esiste educazione che non sia prima
di tutto educa::lone religiosa?
2. Pos,;ono educare al senso di Dio i geni/ori che
scontentano abitualmente I figli e che alla saggezza
e bontà di Dio ben poco assomigliano?
3. Religione di amore o religione di flmore?
4. Quali t.spress/onl di vita religiosa di famlglia
conoscete più belle ed educative?
5. Quali sono i sentimenti da caltlvare nel bambino
ptrchè si risvegllno in "11 scn1/mentl, atteggiamenti,
pl!ns/eri re/igioSi?
6. Cosa può fare una mamma per preparar< Il
suo piccolo alla prima Comunione?
7. È vtro che I figli adolescenti passano tu/ti
e .empre attraverso una crisi di dubbio e di pe.rdila
della fede, e che hanno sempre bisogno di una vera
conveqione? li vero che I genitori non cl possono
far nulla, percl1l è falale, è p;lcologfco che cli> avvenga?
8. Nel caso che di fatto avvenga, cosa può e deve
fare la famiglia cristiana?
9. Come può la famiglia usare il sistema preven-
tivo per evitare le cattive Influenze di compagni,
insegnanti, libri, spettacoli, idee errate?
AUTORIZZA2l0Nll DEL TRIJJUNA.L.& DI TORINO IN DATA 16 FEBBRAIO 1949, NUMERO 403. - CON APPROVAZIONI! ECCLESIASTICA
OIRòrTORF; R.ESPONSABILE: SAC, DOTT. PIBTRO Z.SilBINO, VIA MARIA AUSIL~TRICE, 32 - TORl..',0 (712) - OFFICINE GRAFICHI! s.a.1.
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BERTETT O DOMENICO
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L'Ausiliatrice della Chiesa e del Papa
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Mar,o Aux//ium Chrllltonorum nella suo Butllca d1 Torino II OOl· 17 mag--
!riO 101,). Pag. 204 con un centinalo di 1llustra.zloru m nero e " colori
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L'I.nmacolata Ausiliatrice
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=•oru L. 2000
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L'Immacolata e San Giovanni Bosco
Studio storico-teologico di Don Bcrktto ~ulla presen=• di Maria Imma-
colata AuSJllatrice ntll4 vita, nelk opere e neWaJ>OSlolato educativo .di
San G,ovann, Bosco. prelazione d, Don Euremo Cena. Pair VIII· 11;
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Maria e la Chiesa
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aorlo XVI a P10 Xli. Pag vm-291 L. 1900
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