Bollettino_Salesiano_194412


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SALESI
ANNO LXVIII
N . 12 - Sped . in abb.
postale - Gruppo 3°
DICEMBRE
ANO 1944 - XXIII
CENTO ANNI FA . . .
Cento anni fa, proprio il giorno dell'Imma-
colata del 1844, Don Bosco benediceva ed inau-
gurava la prima cappella del suo « Oratorio »
dedicandola a S . Francesco di Sales . Aveva
lasciato da pochi giorni il Convitto Ecclesia-
stico, ove aveva terminato i corsi di perfezio-
namento dei suoi studi teologici . Ed, assunto
dalla Marchesa Giulietta di Barolo, pei buoni
uffici del Beato Cafasso, corre aiuto del cappel-
lano del «Rifugio », teol. Borel, aveva ottenuto
dalla piissima Dama il permesso di allestire il
sito Oratorio provvisoriamente in due spaziose
camere dell'annesso istituto dell'Ospedaletto, ap-
pena costruito, che non si sarebbe adibito fino
all'agosto dell'anno seguente . Era la prima sede
messa dalla Divina Provvidenza completamente
a disposizione dei suoi giovani, che nei tre anni
precedenti avevano travato ospitalità saltuaria
nei giorni festivi nei locali del Convitto . Ed
era solo la prima tappa verso la mèta, che gli
era stata illustrata, ivi un fatidico sogno, la
notte del sabato precedente la seconda domenica
di ottobre di quello stesso anno . Ma Don Bosco
era felice ; ed i giovani più di lui . Infatti, il
biografo, Don Lemoy ne, nel descriverne l'inau-
gurazione, dopo aver rilevato l'estrema povertà
della cappella che non aveva neppure un banco,
notò «che anche il tempo quel giorno non poteva
essere peggiore ; ma non impedì che i giovanetti
intervenissero in gran numero, tanto era l'amore
che portavano all'Oratorio ed a chi lo dirigeva » .
Alta era la neve in quel mattino e, facendo
freddissimo, fu necessario portare in cappella un
grosso braciere . Don Bosco vi celebrò la Santa
Messa e distribuì a parecchi giovani la Santa
Comunione. La Marchesa consentì che i giovani
avessero pure a disposizione per le ricreazioni un
modesto viale, che separava l'Ospedaletto dal
Cottolengo . E i giovani vi affluirono fino ad
affollarlo . Il Santo scrisse nelle sue Memorie :
«La fama di una chiesuola, destinata unica-
mente pei giovanetti, le sacre funzioni fatte appo-
sitamente per loro, un sito libero per passeggiare,
saltare e trastullarsi furono richiamo a molti
altri abitanti di Valdocco . Erano tutti fanciulli
di condizione operaia . La nostra chiesa, che
solo allora incominciò ad essere chiamata Ora-
torio, divenne ognor più ristretta . Ci aggiustammo
però alla meglio in camera, in cucina, corridoio,
vestibolo; in ogni angolo eranvi classi di cate-
chismo» (Mem . Biogr ., vol . II pag . 254) .
Vi organizzò anzi subito anche dei corsi di
scuole serali e festive, ed era cosa commovente
vedere Don Bosco ed il teol . Borel trasformare
nelle ore fissate persin le loro camere in aule
scolastiche, per istruire i poveri figli del popolo .
La festa del Santo Natale fu celebrata con una
comunione generalee « che - osserva ancora il
biografo - era quanto di più soave Don Bosco
potesse gustare in questo mondo » .
Per procurarsi i mezzi finanziari a sostenere
l'opera provvidenziale, il santo vinse la grande
ripugnanza che aveva, e cominciò a questuare .
« Tu non sai quanto mi sia costato il chiedere
la carità e, confidò molti anni dopo ad uno dei più
intimi . Ma una volta cominciato, non cessò più .
Ed il sacrificio ch'egli seppe imporsi per stendere
la mano provocò quei prodigi di carità che gli
permisero, in due anni, di fissare le mobili tende
sulle zolle predestinate e di estendere l'Opera
sua in tutte le parti del mondo . . .
Oggi, il buon Padre dal Cielo vede molte
rovine : tanti istituti distrutti, altri sinistrati,
altri requisiti, altri saccheggiati o depredati ;
l'Opera sua paralizzata in gran parte d'Europa
e non solo di Europa . . .
Ma, come egli ha saputo un giorno, coll'aiuto di
Dio e colla carità dei buoni, suscitarli dal nulla,
così saprà lieti presto ancora risuscitarli per la
salvezza della gioventù . Con questa fiducia nella
Divina Provvidenza e nell'assistenza materna di
Maria Ausiliatrice, chiudiamo il triste anno che
muore, auspicando l'alba di un altro migliore .
Lo auguriamo di cuore anche a tutti i nostri
cari Cooperatori ed alle nostre buone Coopera-
trici che, fra tante privazioni e patimenti, fra
tante angosce e fra tante sventure, non dimen-
ticano l'Opera e le Missioni di Don Bosco .

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Indice del " Bollettino Salesiano " 1 944
Il IV Succ . di S . G . Bosco ai Cooperatori ed alle Cooperatrici
Salesiane, pag . 3 . - Il.-Pasqvuor,3c9itn27
La carità, 51 . - Don Bosco e la divozione al Sacro Cuore.
63 . 73 . 77 . - Il mese dei morti, 89 . - Cent'anni fa . . ., 93 .
Il nostro nuovo Card . Protettore, 29. - Il Giubileo d'Oro del
nostro Card . Protettore, 85 . - Sotto la cupola dell'Ausiliatrice,
6 . 29, 41 . 54 . 65, 74 . 81, 85 . 90-
IlsuceodaClnLux,7 .Cr-istonmezaglipr,9
Le Figlie di M . A . per la classe operaia, 42 . - Profughi e
scollati, 9o .
La morte del Presidente dei Cooperatori Salesiani, 65 . - in
memoria del Conte Dott . Eugenio Rebaudengo, 67. - In
suffragio, 74 .
Dalle nostre Case : Buenos Aires, 30 ; Chieti, 86 ; Firenze, 3 0.
42 ; Forli, 9 ; Lazio, e Italia Meridionale, 78, 86 ; Madrid, so ;
Milano e Novara, 42 ; Pavia, 66 ; Roma, 41, 86 ; Trieste, 30 .
- Dalla Francia, 11 . - Dalla Spagna, 54. - Omaggi a S. G.
Bosco : Gravellona, 54 P ortiolo, 78,
Dalle nostre Missioni : Assam, 31; Antille, 31; Brasile. 82, 91:
Centro America, 31: Cina , 66 ;
9o ; Egitto. 12, 78; Equatore (Giubileo d'oro) , 15, 44 56 -
79,; Giappone 31, 91; India, 13, 31, 82; Messico, 30, 78;
Palestina, 12; Paraguay, 78; Stati Uniti, 31; Thailandia, 14;
Turchia, 78 ; Uruguay, 78 .
Dal Notiziario delle Figlie di M. A ., 43 . 87, 91 .
Necrologio, 21, 34, 47. 59, 70 . 75, 79, 83, 87, 92.
Crociata Missionaria, 23, 35 . 48 . 59 . 72, 76, 80 84, 88, 92.