Bollettino_Salesiano_196212


Bollettino_Salesiano_196212



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Noi non ci fermiamo mai; vi è sempre cosa che
incalza cosa... Dal momento che noi ci fermas-
simo, la nostra Ope1·a comincerebbe a deperire
DON B0800
15 GIUGNO 19 82
ANNO LXXXVI N. U
EDIZIONE PER I DIRIGENTI DEI COOPERATORI SALESIANI
DIREZIONE GENERALE: TORINO 712 · VIA MARTA AUSILIATRICE, 32 , TELEF. 48-41-17
ALL'APRIRSI
DI UN NUOVO DECENNIO
* * Abbiamo cercato di Jì.ssare alcuni pensieri pronunziati dal Direttore Generale dei
Cooperatori, Rev.m.o Don Luigi Ricceri, il 2 giugno scorso nell'Anfiteatro di Pompei, a
conclusione del grmule Pellegrinaggio romano e mariano dei Cooperatori d'Italia, e li
presentiamo qui ai nostri Dirigenti, sicuri di fare loro cosa gradita e sopraitu.tto utile.
Quanto cammino in questo decennio 1952-
1962, ossia dalla fatidica Magna Charta
cli Pio XII ad oggi! Quante tappe: Madrid,
Lourdes, Bruxelles, Roma, Monaco, Maria-
zell, San Paolo... Quante mète raggiunte!
Ed oggi, dopo le giornate romane, papali
e salesiane, dopo l'incontro con Maria,
la Provvidenza ba disposto il nostro in-
contro di famiglia qui, in questa città che
ricorda ricchezze e grandezze, ma questa
è la città morta.
Ma se qui è un mondo sepolto, accanto vi è
la città viva, città cli Maria, fonte di Grazia e
di Vita. E noi da questo incontro del de-
cennale sentiamo di uscire Cooperatori vivi,
più vivi che mai. Già S. S. Giovanni XXIII
con giovani.le energia nel 1959 ai Coopera-
tori in piazza Don Bosco a Cinecittà aveva
ripetuto: « Noi siamo vivi, vivi, vivi!».
Il nost.ro « grazie » per le realizzazioni del
decennio sarà appunto que:,Lo: un grazie
che guru:da al domani piì1 che al passato.
Iniziamo il nuovo decennio con questa con-
vinzione, che è un proposito cd un impegno:
ln cammino, avanti, non ci possiamo fermare.
* Cooperatori , ,h ·i e , ·itali: il Cristianesimo
è fermento di vita. I Cooper atori devono
essere il fermento del fermento, quindi con
carica potente di questa vitalità.
C1.istiani ·vivi, anzitutto, oggi specialmente
in cui l'aria che si respira è mortifera per
lo spirito prima che per il corpo. Vivi: ricchi
di quella vita vera che è la Grazia di Dio,
quella Grazia che viene dal contatto con
Dio, dalla pietà, dalla formazione religiosa,
cosciente, che viene anche dalla cultura,
dalle letture, che danno le idee, le convin-
zioni. Oggi non c'è più posto per un Cri-
stianesimo formalistico, traclizionale, super-
ficiale. Il crisliano non formato, nou co-
sciente, cliventa foglia secca, organo morto

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nel Corpo Mistico della Chiesa... e non è
neppure il miglior cittadino della patria.
Cooperato1·i, clunque, è sinonimo di cristiano
vivo, 1·icco della linfa èhe viene clal con-
tatto con Dio.
* Cooperatori f'ot'a!l!Jiosi. Don Bosco di-
ceva ai suoi figliuoli: fronte alta... passo
franco. Se questo era necessario ieri, non
lo è meno oggi...
:B proprio questo coraggio, fatto di coerenza,
cl i testimonianza, di intervento, di difesa
e di attacco, secondo le circostanze, quello
che deve caratterizzare il Cooperatore, il
Cristiano di oggi, quello che occorre.
L'lnghiltena, paese cattolico, in 20 anni
diventò protestante senza che nessuno sem-
brasse darsene pensiero. Come mai? Ri-
sponde Knox: « Gli uomini sono in gran
parte pecore ».
Quanta realtà! E la vediamo oggi. Guai
se mancherà il coraggio... Ma i Cooperatori
che hanno lo spiriLo e lo stile di Don Bosco,
non possono essere che lottatori come hu,
con carità, ma con coraggio.
* Cooperatori vivi, qufodi :,llivi. Don Bosco
li ha pensati cosi. Oggi la Chiesa esige questa
attività, questo darsi, questo apostolato.
Senza egoismi, senza paure, senza comodismi
e senza contrasti: c'è posto per tutti.
Trabocchiamo nei nostri fratelli la vita che
è in noi, la ricchezza spirituale che il Si-
gnore ci ha donato. Sappiamo essere don,a-
tori: poco? molto? tutto quello che possiamo.
Così. rispondiamo alla vocazione salesiana,
così rispondiamo alla vocazione cristiana.
Così ci prepariamo a dare alle deliberazioni
elci Concilio « generoso assenso e pronto
adempimento >>.
* E siamo apc·rli nel nostro apostolato,
aperti ai problemi del nostro tempo, alle
nuove urgenti esigenze, specie della gio-
ventù che è nostra porzione, senza paura
di ballere vie nuove per arrivare alle anime.
Il Santo Padre ci è esempio luminoso...
Aperti, non chiusi, non involuti, non pri-
gionieri del nostro guscio; figli della Chiesa,
non prigionieri di chiesuole.
Si parla tanto di apertttre: prima apertura
in alto, verso G-esù, verso il Papa, suo Vi-
cario: Don Bosco ha voluto che i suoi Coo-
peratori fossero papalini.
* Aperti, quindi unili, solidali, pronti a
collaborare con altri fratelli, con altre or-
ganizzazioni della Chiesa ed anzitutto con
la Gerarchia: ordinali, organizzati, disci-
plinati.
Ut unum sint: che siano uniti! :E: la suprema
preghiera di Gesù e non vogliamo renderla
vana. Ricordiamo che il punto debole del
nostro apostolato spesso è proprio qui:
l'individualismo, la disunione, la ma11canza
di solidarietà. La forza dei nostri nelillCJ
troppo spesso è la disunione delle nostre
forze.
La parola di Don Bosco ai Cooperatori
quanto attuale! Più fili si uniscono a for-
mare la fune, più questa resiste ed è robusta.
Ricordiamo: la nostra forza è formidabile.
Non disperdiamo le energie, ma uniamole!
* Cooperatori vivi e quindi t•ari,•hi di
!Jioia. La vita, la vera vita esplode in gioia.
Il cristiano ha il segreto <lella gioia. Il Coo-
peratore ha per 11° Comandamento la gioia;
glielo ha dato Don Bosco, Santo, Apostolo
della gioia.
Il Cristianesimo non è lutto e melanconia!
:8 un trionfo di allelu.ia.. Noi dobbiamo es-
sere i distributori cli questi alleluia con la
vita, con l'esempio, con la parola. :E: un
vero apostolato: tante anime le guadagne-
remo ·con la nostra gioia, quella gioia che
viene dal profondo dell'anima, come l'acqua
cristallina viene dal profondo della terra...
Il signor Don Ricceri terminava con un
pensiero sul Concilio: « TI grande evento del
secolo - diceva - il grande dono alla
umanità di Giovanni XXIII trovi nei Coope-
ratori dei collaboratori generosi: Con Don Bo-
sco, con i tempi, col Papa! Il Concilio se-
gnerà la " Primavera della Chiesa ", ma
anche la primavera della nostra Terza Fa-
miglia, una primavera di vita, un rifiorire
di opere che attuino le luminose e provvide
direttive contenute nel recente Discorso del
nostro incomparabile Giovanni XXIII ».

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L'ideale, come alleato della moralità PJ:118:t:E&l.P1lll LA C011J'.ctm1<zA
DI LVQLIO
Jn t r o c l uz i o nc
«Essere puro, es11ere forf,e, rarcogliere con l'avi-
clità di un avaro i favori dh'ÙÙ, crescere e salfre
sem:a tregua verso Ja gi11Stizia e verso l'amore...
Ecco il mio ideale• (BF.AUP1N).
Questi valori spirituali hanno, oggi, una, vera
incidenza ~ulla nostra gioventùt Non poS!liamo
condividere l'affermazione pessimistica di Vague:
«Soffia nel nostro secolo un'aria di cimitero.
C'ò odore dì morte da un capo all'altro dell'Eu-
ropa». Il Preside <lei liceo Virgilio di Roma,
dopo una lunga esperienza maturata tra i gio-
vani, afferma: ~ Non è vero che i giovani non
abhiano ideali. Rnnno il culto della libertà., se
per libertà si intende il rispetto della persona
umana, a comincia.re dalla propria. 1 giovani
hanno dignità, tanta dignità. Hanno coraggio
e lealtà: sono sinceri. Qualcl1e volta noi li accu-
siamo di essere un po' troppo gelosi della pro-
pria autonomia, o, pe.r usare la 1,aroJa conutne,
indisciplina ti. Ma, questa è la carntteI·i.stica cli
ogni tempo. I giovani lrnnno un sincero culto def
grandi ideali del possato, purcl1ò non siano retori-
camente e insinceramente profesi,ati •·
G] L"i<leale, motivo dell'aziorre
È necessario un ideale neUa vi1a, percl1è tutU
siamo degli ttrtisti... in erba. q Sappi - scriveva
.Mfohelangelo ad un amico - che le statue più
bello esistono già nel marmo: non si tratta 1•l1e
di farle uscire con lo scalpello t.
Le idee te.nùono a t.raclursi in atf'o, sono l'inizio
RLesso degli atti; perciò coetituiscono delle forze
J)ropulsive verso il bene. se sono buone, verso il
male se sono e.attive.
L'idea,1e consiste in ttna grande iilea che spinge
verso qualcosa di talmente bello da .rasenta-re
l'infinita bellezza, e capace di farci vibriue e
salire. qualcosa che non si vede, nè si tocca,
ma. si sente come il riflesso di un sole che illumina
e 11c,rende l'anima portandola verso Cristo. È una
forza che condensa le nostre idee in una sola e
si incarna in una decisione energica, e protesa
all'att11.1uione. È l'essenza di tutti gli slanci gc-
11erosi della coscienza (Enrrnu). una h:mùnoM, e
vibrante iclea del fine che vogliamo raggiungere
e dei mezzi scelti per realizzarlo.
L'ideale nella ,ma :fo1·mu.lazione, per essere ef-
ficace, dovrà adeguar!li alle esigenze di ciascuno,
secondo la, propria età, sesso, temperamento,
educnzione, c1tlf,tra, ecc. Compilo dell'educatore
è qnello <li sugger.i.l'e 1m'idea di.reltiva che sia
eon.sentanca al soggetto, e insieme risponda al
pia.no di Dio su cli lui.
Il carattere ùi un uomo dipende essenzialmente
tlaUa direzione delle sue aspfrazioni, e dagli i.m,
pulsi, che predominano in lui: sensibilità, capa,
cità di dedizione e di rinuncia,, runbizfone e de-
siderio di faxsi valere. Bisognerà presenfargli
un ideale capace cli far leva su queste passioni
che costituiscono delle energie \\'Ìve da incanalare
e sfruttare razion:iJmente e criatianamente. Tutto
dipende dalla cli:rezione che prendono, da ciò
a cui egli si dedica con l1lUe le energie, dalle
cose in cui pone i suoi interessi, dalle 111.1.e aspira-
zioni e da.i mezzi di oui i,i serve. ~on baiota ttn
bel di.scorso che susciti J'a.mmira1.ione per l'ideale
e il desiderio di realizzarlo, ma ò necessari11 una
presentazione chiara., motivata, approfomlita, e,
soprattutto, un'azione di irradiazione vilal~ del
proprio ideale vissuto con cnertm$!1, e quindi
rapace di un influsso continuo e penetrante
sull'animo di chi ci vive accanto.
[I] Verso l'ideale supremo
Iclcali ne esistono molti. Ttttti tendono ad ele-
vare la vita: la cultura, la tecnica, la profes~ione,
il dove.re, l'onest:\\... Non pochi si appassionn,no
per la famiglia,, la virtù, l'apostolato. Ognuno
deve scegliere cou l'occhio :fisso alla propri!t
condizione di cristiano, che, senza CS(lluùer11 gli
ideali secondari. punta decisamente all'ideale
supremo, da, cui ò illuminata tutta la vita: rea-
lizzare in Gesù Cristo.
Come si può giungere alla realizzazione di
questo impegnativo idealo! Seguendo l'aspira-
zione profonda di ogni uomo ad affermare la
propria personalità. Questo reude possibile pre-
sentare u.u ideale che parli a tutti, sia pure con
toni diversi.
Come il soprannaturale s'innesta lllÙ n11,Lur:tle,
cosi il cristiano deve elevarsi sull'uomo. Anche
l'uomo perciò deve el!se.re risanato. Il per!et.to
cristiano deve presentarsi perfetto anche in
quanto uomo. È nece11sario quindi che ogni cri-
stiano sviluppi le virt-,ì umame rice1•1lfe in germe,
aimesse alla sua nal1ira.
In questa linea possiamo lrova,rè l'idcaJo ca-
pace di affascinare l'adolc.<Jcente. T,a grandezza
del (lòvere -presnppone maturazione ed esperienza
per e\\lSere compresa, ed è perciò inaccessibile
n all'adolescente. suo ideale deve essere concre-
tato nel lavoro naturale ed interiore, attraverso
cui il ragazzo si fa uomo. Realizzare volontaria-
mente ciò che conru~amento desider11 di essere.
Accettare la 11rop1fa personalit:\\ che si afferma,
,igniiì.ca vole.re cou lui è da lui che sia se stesso.
Le tendenze profonde rimangono sempre l'in-
stabiliuì e la, stanchezza, perciò couverrà mante-
nere ferma la direzione Yarianùo e moltiJ)li<'anclo
le realizzazioni concrete mediante l'nbbetlienza.,
la Bi:ncerilà, la. fedeltà, al proprio dovere, la, giu-
sti.zia nel rispetto dei diriW altrui, la bontà che
si sacri-fica per gli aJtri..., per non stancare la.
tensione della volontà, facilmente e:1auribilc.

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Jn queRto lento la voro non 11imenHchiamo
che l'i1lealc dell"nomo non esiste storicamente
e concretamente se non nel <>ristiano. Con l'In-
carnazione Gesù C'rislo 11i è pm1to al ceutro della
storia e della unmnit.ìl., cht> solo da Lui ricevono
seni;o e valore. Quindi la conclm1ione dello nosua
opera educativa deve veder 1·ealfaza,t11, la dotìni-
zioue del cristiano data da Pio XI: U vero e
perielio cristiano è l'uomo soprannallLrale c,he
pensa, giudica ed opera eoi<tanlcmente e coeren-
temente se<·ourlo la retta ragione illuminato dag1i
e!lempi o ùalla dottrina di GeRù Cristo».
[I] Chiamati per nome
Nel conc•refnre qnesfo id(:11)e ognu.no segue la
via c11e Dio gli ha tra<'ciatn . Dio ei invita; t·bia,.
mandoci per nomr, fin da.lia nascila 11lla i-ealiz-
zazione di na piano meraviglioso nel quale i,i
identificano la. gloria. di Dio e la nofitra armo-
niosa espansione e felicità.
Le vocazioni o cb.iamat,e sono molle, tante
quanti sono gli uomini, ma in senfio proprio
per voc.izione s.i intende J::i. chiamata al Rneerdoiio
o a uno sta,to di perfezione.
La vocrtzione s:u:er<lot11le o religiosa è Dio
che la dà, ma, quale gorme delicato e prezioso,
va coUivat,o e sviluppato. li sacerrloLe è il con-
tinuatore di Gosù, ~ un altro - Cristo~. che con
lui concUviclo la grandezza, i poteri, le sofferenze
e le gioie.
Giovanni XXITT ci insegna il rnodo di colti-
vare il germe della vocazione sacerdotale: i A
volto capita, e proprio nelle fomiglie ni1merose,
che in qualche piccolo si avvertono i segni di
pro1iensione verso la vita ecclesinstica. Non
l>isogna forzarli o deforma.rli con previsioni, cho
talora sono pes~imisti,·he, tru altra euforiche e
derivanti da progeHi di ,,anaglorin. Però non
si deve ca<lere nell'o!Lro et•ce~~o ùi ostMolare o
contrariare. Si deve invece assecondare con
animo volenteroso il compito degli angeli, il
lavorìo interiore del Signore con la sua grazia,
cbe si rivela dallo agnardo, <lai gai·bo, da, spe-
ciali inclinamoni di piet1\\ c1a parie del fancinllo
privilegiato~-
La vita nello t Stato di perfezione» è la scelta
<lolla via maestra per imit11re G('sù da, v-iciao.
Esso non il purn rinuncia, solilutline vnota, nuùa
r eprei>Sione, ma soprattutto comunione di Yitn
e di amore, intimità divina. pi(l.llezza ed espan-
11ione di amore, liberazione, gioia che impera
ogni senso, pace che inonda l'anima, rome un
torrente straripante.
J.,a maggioranza però dei giovani e delle ra-
gazze sono chiamali alla sublime vocazione clel
1\\!al,l'imonio, cbe non è alh·o se aon il battito
del cuore di Gesù inserito tra d110 cuori umani.
Esso non è solo vocazione alla 1ntternii.fl. e alla
marernit:\\ fisica, ma nncbe a 11neUa spirituale,
relit,,ri.osa e morale per mezzo della educazione,
prolungamento della generazione paten1a e ma-
temn.. .Al.lraver;;o ad ~sa i genitori trasmettono
ai figli il meglio o la parto più cimatura rli se
(oo.a.tbaua pq.U)
· li t .
ACQUA
VIVA
Co11clude11do la celebrazione del quarantennio
degli Uomini di Azione Cattolica, la do·
menica 1; maggio u. s., il Santo Padre Gio·
vanni X X I II ha richiamato alle elette dele-
gazioni, convenute in San Pietro, tre mète
dei cattolici di azione che formano gli obiet-
tivi comuni di tutte le organizzazioni di apo-
stolato: Spirito soprannaturale convinto e
vissuto; formazione cristiana della gioventù;
e presenza cristiana nella vita sociale t,
I nostri Dirigenti potranno efficacemente
estendere gli augusti e paterni richiami del
Vicario di Cristo ai Cooperatori seguendo
il testo completo del discorso riportato do
« L'Osservatore Romano * del 14- 15 maggio u. s.
Noi ci limitiamo a qualche stralcio:
«L'azione esteriore - diceva il Santo Padre
illustrando la prima mèta - deve procedere
da un fondo intimamente permeato di grazia
divina, dalla frequenza ai santi sacramenti
della Confessione e della Comunione, dalla
continua preghiera, effusa e realizzata poi
nella carità. Solo aJ/ora l'azione produce i
suoi frutti, che non sono il rigoglio effìmero
di un momento, ma la efficacia di una forza
interiore, alimentata alle sorgenti della vita
stessa di Dio... •·
Quanto alla seconda, il Santo Padre faceva
rilevare che ~ solo l'approfondita conoscenza
della dottrina cristiana puo garantire che i
giovani sapranno corrispondere alle attese
della Chiesa». Rinnovava quindi le racco-
mandazioni fatte da Pio X I I in occasione
del XXV della fondazione del sodalizio
(7 settembre 1947): Nutrite anzitutto voi
stessi, mente e Cl/ore, col cibo sostanziale della
fede cattolica... Quindi portate e diffondete la
verità di questa fede largamente in ogni città,
in ogni villaggio, in ogni angolo del vostro bel
paese... •· Ma insisteva soprattutto nella cura
della famiglia: •Quest'opera grandiosa riu-
scirebbe vano sforzo se non partisse dal cuore
stesso delle famiglie cristiane... Nelle famiglie
dove il padre prega, ed ha una fede lieta e
consapevole, frequenta le istruzioni catechi-
stiche e vi porta i suoi fìgli, non ci saranno
bufere e desolazioni di una gioventù ribelle e
disamorata. La nostra parola vuol essere
sempre di speranza; ma siamo certi che in
talune espressioni sconfortanti di vita giova·
nife, la più grande responsabilità va cercata
anzitutto in quei genitori, specialmente nei
padri di famiglia, che rifuggono dai precisi e
gravi doveri del loro sfato. Sia dunque obiet-
tivo fecondo di ogni lieto sviluppo questo
impegno di formazione religiosa: in voi stessi,
anzitutto, per poterne essere banditori 'con la
,r:qn: ►

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ESEMPI
Giornate di spiritualità salesiana
per Insegnanti e per Industriali e
dirigenti a Borgomanero !Novara]
Due belle iniziative riel Centro
Cooperatoci Snlesioui Jj BorJl"Omn•
nero hnnno incontrato il favoTe t>
il mcce~so d1e meritnvano.
(;iovedì 26 maggio 18 insegoanli
delle direzioni djdatticlie dj Borgo•
n1nnero, Goizuoo. .Ronmgnano e.
1\\forno sono convenuti a 1lfoz2nno
Biellese nella « Casa per Esercizi
Spirituali» dell'letituto Salesiano,
dando ,ita ad uno inten"1l :::iorunw
di studio, durante In quale· il pro-
fessor Os,•aldo Brivio, Direttore del-
l'A.M.I. C. di Milano e il ~aleitiano
Don Arturo MuraYi, bpettoro Cate-
chistico per le senale dell'Arcidiocesi
di !Ulano. hanno parlato sul tema:
« Vàlori e recniche della didauica mo-
derna in rapporto alla profe1111ione del
maestro» e « La didattica d,,1/a religiont
nelle scuole elementari».
A ricordo della riunione vennero
dinribnit i ogli iuse,gnnnti nlcnn~ vnb-
blicnzfoni cli Don ) l urllJ'i: « Mini.slri
dsl/a Parola», «Ap11urui e fomi per le
/e:,foni di religione» e « Norme e pro·
grtn11m11 per l'insegn11mon10 religioso
,u,IJ,. scuala primaria >•.
Un numero di pnrteciponti vera-
ment e n.l disopra di ogni ns1>ellativn
hu poi registrato, domenica 29, la
Glt)ll:'!ATA PER 11\\'DUSTRJALJ 8 DIRl·
GENTI. Oltre 50 infatti sono stati i
pre,,cnti. Erano mpprc,sentnte tutte
le più imp<>rtonti indm,Lrie dellu
zona. dalla Bcmherg alla Dinmno.
dalla Coutex alIa $cini.
Lo giomatn ern impernioLa sullo
confer enza dell'•""· Oro:.io Quaglia,
del Consiglio Superiore della Piu
llniune, •nll'Enciçlico Malfr cl M'o·
gistra, che lto registrato uno vivace
e interessantissima discussione Lro
l'ornlore e i con, couli, con ìl testo
(lcll'Enciclica alla ,nano, omaggio
della Pia Uruone.
Don Corrodo Cn><alegno, la •era
prec,,dentl' a,eva itnrattcurnto i con-
venuti pre,entando loro il SisMnto
Prcvontiuo di Don Bosco; e al inat•
Lino avova parlalo sul temn /,a Pre·
ghiera e commentato poi lu S. ,1cssa,
cele.brntn dnl Oelegnto D. Tem1rnrini.
dllrnnle la qunlr si erano accost11.ti
nello cp1asi totalità nllu S. Comunione.
Ottimamente orgnnizu.Le dal Dt--
lel(ato locale, le « Giocu,te » ~i oono
chfo~<' lasciando in tutti gli interve-
nuti un assni gradito ricordo, unito
nl desiderio chr ~i riuno,-ino presto.
Convegno Diocesano
di Cooperatori Salesiani
a Mondovl (Cuneo!
Nel l)rogramma dclie celebrazioni
per il 50• di sacerdozio " 30• di epi-
scopato di S. E. 1\\lons. Sebastiano
Briacea, vescovo di 1\\fondo,-ì, fu in-
serito un CQnvegno di Cooperatori
Safosiani col lìne di illuslrore il temn
delle vora,ioni.
Si tenne pretillo il SRDtunrio della
)ladonna di Vicoforte, dovo, nei lo•
cali del Seminario minore. era stata
allestiln 1ma gmndioda M'os1ra delle
Voro.;,iuni, alla quale pnrl~cipavn
anche la Congre~azione Salesiana.
Il convegno dei Cooperatori Sali••
•iani si effeuu~ il giorno 27 maggio,
data che ricordava. e,;att.am~nte a
distanza di CCJtto onni, uu viaggio
di Don Bosco a Mondovl per confe-
rire col Vescovo d'allora Mons. Ghi-
lardi, sno grande amico e benefnl-
tore, circu l:1 rrezione a Doglinru
di un colle:rio salesiano per vocazioni.
Or:rn.niz:imto dai Delegnti locnLi
D011 Valle di FCl~snno e Don R ign:1.in
di Pe,era,,"llo, il Convegno ciuscl nu•
meroso e fervido. Da Tarino inter·
vennero il Scgrelario Generale della
P. U. Don Favini e il Delegato Ispet•
parola e con l'esempio nella famiglia, nella
scuola, nel'officina, nella fabbrica, ovunque
l' Uomo cattolico è al suo posto di responsabi·
lità davanti a Dio e dai,anti agli uomini... , .
Per la presenza cristiana nella vita sociale il
Santo Padre richiamava alcune esortazioni
della Enciclica « Mater et Magistra per il
passaggio dal'istruzione e dall'educazione al·
l'azione, che impegna a continua applicazione
dell'insegnamento sociale dei Romani Pontefici
per assicurarne la benefica irradiazi/Jne nel
mondo del lavoro: ~ in campo sociale, come
in ogni altro settore dell'umana convivenza,
il cattolico è consapevole della verità che pos-
siede. Verità che getta luce dappertutto, ed
assicura armonioso sviluppo alla persona,
dignità alla famiglia ed al lavoro. li catto-
lico ha precise indicazioni, la cui comple-
tezza, modernità ed efficacia sono universali
e normative. Siate dunque fermi nella fedeltà
a tale dottrina, generosi e concordi nel/'appli·
caria, instancabili nel dif{onderla, aff/nchè la
vostra presenza nella vita sociale possa dare,
nella luce del Vangelo, apporto insostituibile
al processo di miglioramento che è in atto ~-
(ct>ntln..u.nicl.n:e da paa:. M)
stessi. Lii generazionP dei figli è una m1ss1011e
coi<i alta, ùn. trovare 1111 rnltrou1o solo r1ell,\\ Pa-
lernilà <1i Dio e nc1/a maternità della Chiesa, alfa
quale essi vengono 11Rsociatì. i Nella famiglia si
ha la più alta,, mirabile e slre1 tn 1:.ooperazione
dell'uomo con Dio: le rlue per~oue umane, create
nd im.nrn.gine e i'Otniglianza divina., sono chia-
male, non soHunto al gr.mùe compito della con-
tinuazione e p1·olungamenLo tlell'opera creatrice,
c·ol <lare la vita !l'òicn a nuo,,i e~sP..ri, cui lo Spi-
rito Santo vl\\·ilìcator•e infonde il po,mmte prin-
l'ipio clellu. vita immortale, ma anche all'ullloio più
no!Jiie e che perfeziona il primi,, dell'ethtcazione
,·ivile e cristin.na della prole» (GrOVAX'H XXIII).
( :ouclus.iont'
Gesù Cris1o non solo costittliwe l'ideale supremo
dell'agire cristiano; ma ne ò anche ln forza pro-
puL.iiva, interiore: 1\\ l'uuillia e il coronamento <li
ogni renlizzazione verlllllent,,:, valida: • lo 'IOUO
la Via, la Verità, lo. Vila... ~ Chi ca.ramina dietro
di me non cammin,1, nelle tenebre». «Senza di
me non potete far nulla~.
«Gesù è il nostro ascensore verso il Pnùre& (Santa
Teresa. del Bambino Gesù).
4o

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toriole Don Bo!Ta col Consiglio Tspel•
torinle al completo.
La solenne assemblea fo aperta
dal Rev.mo Mon.s. Gasco, Vicari.o
Generale della Diocesi e Bellore dci
Seminari, che diede il benvenuto ed
illustrò il signmeato della mostra
delle Vocazioni. Don Favini, dopo
aver rfovoCI1te le fasi del fecondo
nliniotero sacerdotale cd episcopale
di Mons. Briacea. commemorò la
data centenaria traendo dalle rela-
zioni che intercornro tra ::lfons. Ghi-
lru:di e Don Bosco anche nell'epoca
del Concilio Vaticano 1. motivi di
vencradone verso la Sncro Gerar-
chia, di filiale e pronta ohhcdien~
e di r.elo in ogni apostolato, parti•
colarmente in quello delle Voèazioni.
La gioia dei presenti fu massima
quando Mons. VCJ1covo venne a con-
cludere l'adunanza rimanendo n longo
fra i Cooperatori, ripetendo le espres-
sioni dello sno beuevolenze verso la
Famiglia Salesiana, ed esortando
lutti ad ima cooperazione gem,ros:i
e senza l!O&te per reperire, coltivure
e sostenere vocar.ioni per tulti gli
apostolati. Rivolse un po,:ticolare in-
vito aj genitori e parcnli dei chiamati
per una cooperazione di preglùera
sul piano soprnnnatmnle.
Un gruppo nolevole di partecipanti
chiuse la giornata recandosi in visita
alla Casa di fonnniione salo~iann di
Peveragno, silO. nel territorio della
Diocesi.
•••••••••••••••
PKR LA BlBLIOUClllNA
DEI COOPEllATORI
l~rnu o 1111 t-uc>r solo e ,,n 'uninut ,;ul(t
di SERGIO C. LORJT
« C'JttàN nova » Editrice, Ronin, L. 400
È un reportage dai primi Lre secoli,
on balzo all'indietro nel Le,npo per
cogliere con l'occhio di oggi le ero•
nuche drammatiche delle prime co-
munità cristiane. Utile per fomen·
tmc quell.n un.ione di bpi.rito e di
azione rhe è nell'essenr.n stessa dello
nosl.l'a Pio Unione.
li (..,.,,,,,;.~tu,m·P ,,..,,,, ,ltmu lu
di DON PARIO COMPOSTA
L.D.C., Torino. L. 2UO.
Jt la vita del nnssionru:io salesiano
Don C.o•tnntino Vendrame, apostolo
uell'Assnrn (ludia), ove visse 32 anni.
I suoi viaggi aposlolfoi sono circon-
dati do un'aureola di leggenda: vero
eroe e cnvnliere di Cristo. È il
12° ,•olume della collana « [ Cava•
Iieri della Luce».
"DAI NOS'l.,RI UENTll,f
Borgomanero (r;ovARA}
U 27 maggio, al Collegio Don Bo-
sco, in occasione della festa di Maria
Ausiliatrice, avvenne la premia,ione
degli alunni delle rlass.i IU, IV,
V elementare della città e fraT.ioui,
che ~i sono particolarmente diijtinti
11ello studio della Religione. È il
se&IO anno che quel benemerito Centro
di Cooperatori effettua quest.a pre-
miazione, in collaborazione con lo
Danca Popolare di Novara.
Per In quarta volt.a i Cooperatori
del medesimo Centro purteéiparono
numerosi alla Veglia Santa la vigilia
de) 24 mnigio nella Basilica di Maria
Ausiliatrice in Torino. Quest'anno
sono stati ben 250, distribuiti in
cinque pullman, i partecipanti. Par-
tirono alle 19,30 e rientrarono olle
6,30 del 24, Lutti soddisfntti•,irui e
pronti a riprendere le fatiche dello
giornata. Tale partecipazione ha
avuto og~i onno un continuo are-
8Cendo per la propagnndn cl,e ne
fanno j!"li ,tessi partecipanti. ferventi
devoti della nostra Ausiliatrice.
Hapoll
Lo Pia Unione della nuovo Par-
rocchia Salesiana di Napoli-Rione
Amiciz1o, da poco costituita, ha già
Iniziato una vita intensa di pre:;lùera
e di aziono. Ogni 2 L del mese parle-
cipn numeroso ollu Conferenza men-
sile con l''Esercuio della Buonn Morte
ed è prcsenle e attiva in ogni •pera
di bene. Nell'ulli.rna Quaresima le
Cooperatrici insegnarono il Catt'-
ch.ismo ai piccoli della Porrocchia e
dopo Pos[(Ua li prepararono alla
prima Comunione e CrCJ!ima. Il
28 aprile, guidati dal direttore e
parroco Don Aurelio Musto, compi-
rono un pellegrinag11io ai Santuari
Mariani di Montevergine, Pompei e
Madonna dell'Arco; poi partecipa•
rono num,rosi al Pellegrinaggio Nn-
1.Jona!e dei Cooperatori a Roma e
o Pompei. Ed ora continuano ad
essere. formcnt.o e artefici di un con-
solante risveglio raligioso.
Altamlra (v&NEZUEI.A)
Per celthrare degnamente l'ordì•
nazione sncerdolO.le di undici Chie-
rici Salesiani dell'Tspelloria Vcnc-
zuclaM, lo benemerite Cooperatrici
drl Centro di Altamirn banno fon-
dnlo In borsu di studio Sa,:er,los Al-
lamirae, de!!Lioal3 nel un Chierico
d11ll'lstitt1to Filosofico di Ah.amiro.
Le o!Terle si raccolgono privota-
roento e ad ogni primo Venerdì del
M:ese, quando le zel nnti Coop~rntrici,
in nnmcro vem.mente consolante, si
raccolgono in preghiera per l'eser-
rizio della Buona ~forte.
È nuche doveroso segnalare l'atto
squisitamente p;eutile che le Coope-
ratrici di Altanùra hanno compiuto
in occa..ione delle feste natalizie. re-
galando n tutti i Chierici 1tn dono
molto apprez~nto.
Gesto altamente rt0bile e delicato
che anisce sempre pii) spiritualmente
l'Istituto Filosofico olla Terza Fa-
nnglia Salesiùnn, sopra la qwùe si
invocano qnotidiana,neote le pii)
belle grazie della Celeste Ausilintrice.
Rio de Janeiro
QuCJ!t'anno abbiamo av11to p:irecchi
corsi di Esercizi Spi.rituali J>er i nostri
carissimi Coopetolori: o llarbacena,
n Ouro Preto, n Jacigmi. a Suo Joao
del Rey, a Ponte Nova e II Rio dc
.Taneiro. Ci fu uno corrispondenza
generosa e cordiale, che ci ba dato un
totale complessivo di oltre 500 Coo-
peratori e Cooperatrici. Rimasero
contenti loro e non meno noi, che
lavoriamo per aumentare (JU~la cifra
per il nuovo anno. (C-Osl il Reveren-
dissimo Tspeltore Don Pielro Prnde).
Tandll (BUENOS AJHF.S)
Nella città di Tandil, prov. di
Buenos Aires, nella Pru:rocclùa ma•
Lrice del SS. Sacra,uenLo, è sLuto
cosLil.uiLo un Centro di Cooperatori
Salesiani sotto la zeln.nte curo del
Parroco e Vicario Foraneo i\\1on,;i-
gnor Luigi .Actis. Il Delegato lspel-
toriale Don Donnngo Martinoz tenne
una conferenza per l'occasione e fece
l'iscrizione del gruppo di Coopera-
tori e Cooperatrici, che già prima
ogni mese si riunivano sotto la guida
del Parroco, Decurione molto affe-
zionato a .Don Bosco.
Puerto Sastre (PARAGUAY)
A nclie in questa fiorente parroc-
chia minsionarin la Pia Unioue va
orgtrnizzandooi beae. Zelatori e Ze-
latrici lavorano con entusia, mo. Si
tengono regolarmente le riunioni
meu,;ili. Lo scorso maggio ai feco la
prima Conferenza annnale e furono
clistribniti solmnemente i diplomi e
i distintivi. Anche la Campagna della
MoraliLù lrova molta rispoudenzn e
&i sono tcnute conferenze per stmliare
i pericoli locali e prendere opportuni
provvedimenti. L'espcrienr.a di questi
primi mesi ci dice che anche in una
pnrroccùia missionaria i Cooperai.ori
nuimati do Ilo spi.rito di Don Bosco
so~o unn pr<1vvidcnM e possono di-
ventare il braccio destro del Socer-
dote mtsa1011ario. (Da lrtleru ,li
Don Antonio .Ruggeri).

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Per la difesa della moralità
In questa rubrica pubblicl1iamo ini.aiative pratiche per la difesa della moralità, dovute allo zelo dei
nostri Cooperatori e dei Segretariati della Moralità, ai quali ultimi i nostri Dirigenti non si stanchino
di invitare i Cooperatori che ne hanno la possibilità e /e doti, a dare la loro generosa collaborazione.
11 Tre sere " sulla moralità
Il Centro Cooperatori Salesiani di Genova,
con l'intento di sensibilizzare e focalizzare i deli-
cati e urgenti problemi che interessano special-
mente la gioventù, ha organizzato un ciclo di
Conferenze sul tema della Moralità. Ebbero
luogo nel Teatro Don Bosco di Sampierdarena
nei giorni 51 6, 71 8 c. m. alle ore zo,JO.
QualiOcati interpreti di problemi morali mo-
derni intrattennero per quattro sere successive
gli Insegnanti, la Gioventù e i Genitori su argo-
menti di palpitante attualità.
La prima. sera agli Insegnanti parlò il dottor
prof. Mario Perrone, Provveditore agli Studi di
Savona, sul tema: La Scuola puo e deve contri-
buire alla formazione del'allievo.
La seconda sera alla Gjoventù parlò il dottor
prof. Bruno Orsini, Libero Docente all'Università,
sul tema: La gioveiiflÌ di oggi dinanzi ai suoi impegni.
La terza sera aj Gerutori il dr. avv. Giuseppe
Mario lannino tenne relazione sui Doveri e diriffi
della Famiglia per una gioventù moralmente sana.
La quarta sera si ebbe l'assemblea plenaria,
alla quale parlò il Rev.mo Padre Domenico
Enrico di Rovasenda.
A tutti i convenuti fu offerto in Vistavision il
fllm L'incendiario (Relph), che diede una toc-
cante documentazione dei pericoli di certa gio-
ventù bruciata dall'ambiente immorale, o anche
solo amorale invadente. Se ne trasse un efficace
stimolo per un apporto costruttivo.
Presso l'entrata del Teatro era aperta una in-
teressante Mostra del Libro e della Rivista, che
convenuti visitarono con interesse e profìtto.
Offrono alla Vergine
la " promessa cinematografica "
I Cooperatori dell'l spettoria romana, il 25
aprile u. s., in numero di 1 ;o, si recarono in
pellegrinaggio al Santuario della Madonna delle
Lacrime in Siracusa.
Desider osi di offrire alla Vergine un dono
che Le tornasse molto gradito e in armonia con
la X Campagna della Moralità, decisero di fare (o
di rinnovare) la cosiddetta promessa cinematografìca,
quale omaggio alla Madonna che pianse per i pec-
catori d'immoralità degli uomini del nostro secolo.
Consapevoli . di prendere un impegno che ha il
suo grande valore, promisero alla Vergine di
astenersi per tutta la vita da quegli spettacoli che
non si addicono alla dignità di cristiani, che of-
fendono la modestia e che non sono ammessi
dagli organi preposti dalla Chiesa alla necessaria
vigilanza nel settore del divertimento cinema-
tografico, e di fare il possibile perchè altri (spe-
cialmente i membri della propria famlglia) imi-
tino il loro esempio.
Conferenza su
" La famiglia culla della moralità "
Al Collegio Don Bosco di Borgomanero (No-
vara), la domenica 1; maggio, ebbe luogo la
prima delle Conferenze organizzate per la Cam-
pagna della Moralità. La tenne davanti ad un folto
pubblico ]'on. Scalfaro sul tema: La famiglia
culla della moralità. Con la sua oratoria avvin-
cente, profonda, sentita, parlò per circa un'ora.
Dopo aver analizzato i pericoli che la vita mo-
derna porta nell'intimo della famiglia, ha ricor-
dato che i genitori debbono seriamente impegnarsi
non solo nell'opera di difesa ma in quella edu-
cativa, con l'insegnamento, con la preghiera, con
il ricorso al sacerdote-educatore dei fìgli.
Difendono i figli dal pericolo del cinema
li Segretariato Diocesano di Lanciano ha fatto
larga distribuzione di volantini, che richiamano i
genitori alle loro gravi responsabilità in ordine
agu spettacoli cinematogra flcl, che permettono
ai fìgli di frequentare. li Segretariato Centrale,
compiacendosi della iniziativa, ha ricordato - e
noi lo ricordiamo a tutti i nostri Cooperatori -
che in materia di cinema, relativamente al dovere di
attenersi alle valutazioni del Centro Cattolico
Cinematografico, appare utile a tutti - iscritti
e non iscritti alle organizzazioni cattoliche
ricordare tre cose: 1° il dovere della fuga delle
occasioni di peccato; z0 che l'acquisto del biglietto,
nel caso di spettacolo moralment e intollerabile,
si traduce in una collaborazione al male; J<1 che
scandalo al prossimo chi frequenta spettacoli
condan nati dal!'Autorità ecclesiastica.
Contro iI malcostume
I membri del Segretariato Diocesano di Trento
sono le vigili scolte della moralità nei vari e mol-
teplici settori che interessano il costume. Rileviamo
in particolare l'attiva vigilanza sopra gli spettacoli
ed i balli abusivi e la preziosa collaborazione data
ali'Autorità di P. S. segnalando casi di prostituzione
clandestina, di adescamento, di convegni scanda-
losi ecc., nonchè adoperandosi per la riabilitazione
di persone coinvolte nel malcostume.
Atfl'ORIZZ.AZJONE Dl<L TRIBUNA.I.& 01 TORINO IN DATA JO fEUURAJO <949, NUMERO 403. - CON APnOYA'10N6 EOCI.EslASTIC\\
OlREITOBE RF.ljl'ONSAIIILE: SAC. DOTI'. PH<Tll.0 ZBRB1NO, VIA MADIA AUSILlATRICS, 32 - TilRINO (712) - OFPlCINl! GRAFlCBII S, B. I.

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Un libro
che si raccomanda da
per un suo pudore
di spirituale verità e bellezza
DONNA DEL PARADISO
Testimonianze lette1•a.rie a cura di Mario Escobar.
P 1·esentazione di Cornelio Fabro.
Pagine XX-402, legatura in linson. sopraccoperta a colori plasticata L. 2000
Una nuova antologia sulla Madonna, dalle origini fino ai tempi moderni. Gli autori
prescelti provengono da lutte le età e clalle più svariate professioni: accanto ai teologi
ci sono gli storici, i cronisti, sopratlutlo i poeti e persino i novellieri e romanzieri...
Questi " testimoni della Madonna", santi o peccatori, credenti o miscredenti, gravi•
tauo intorno al cuore della vita: con pa.role semplici ed effusioni filiali, nella uostalgia
dell'innocenza che U riporta alla fonte che sgorga perenne.
Dallo preuntazion,
per ordlnaxlonl rivolgersi alla
SOCIETÀ EDITRICE INTERNAZIONALE CORSO REGINA MARGHERITA, 176 TORINO
C. C. P. n. 2/171
BOLLETTINO SALESIANO
PERIODICO QUINDICINALE DELLE OPERE E MISSIONI DI SAN GIOVANNI BOSCO
Direzione: via Maria Ausiliatrice, 32 - Torino - Telefono 48-41-17
Al 1° del mese: per i Cooperatori e le Cooperatrici Salesiane
Al 15 del mese: per i Dirigenti delle Pie Unfone
SI invia gratuitamente. Spedizione in abbonamento postale. Gruppo 2°
*Facciamo noto ei benemeriti Cooperatori e alle benemerite Cooperatrici
che le Opere Salesiane hanno il Conto Corrente Postale con Il numero 2· 1355 (Torino)
sollo le denominazione: Direzione Generale Opere di Don Bosco • Torino 7 12
Ognuno pu6 valersene con risparmio di spesa, nell'Inviare le proprie offerte,
ricorrendo all'ufficio po$tale locale per Il modulo ,elativo
*JMPORTANTE - Per correzioni d'Indirizzo si prega d'inviare anche l'indirizzo vecchio.
Si ringraziano I Slg. Agenti postali che respingono, con le notificazioni d'uso, i Bollettini non recapitati.