Bollettino_Salesiano_196211


Bollettino_Salesiano_196211



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1.3 Page 3

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NEL PRIMO ANNIVERSARIO
DELLA « MATER ET MAGISTRA .,,
Ca pr[?fessione come servizio
Nella grande Enciclica Alater rt lHagisua
Si cerca magari, finito il lavoro, di riti-
- che sta conquistando il cuore di miliom rarsi a « pensare all'anima», a riguadagnare
di uomini. in ogni parte del mondo - Gio- in solitudine quello che si è « dissipato »
vruuu X..'{JU afferma solennemente: « I~,1 nel turbinio ùeU'aLtività «profana», ma non
Chiesa oggi si tro11a di fronte al compilo im- si crede possibili! che un cristiano possa e
mane di portore un accento tww110 e cristiano <ll'hha santificarsi nell'tutiviuì professionnlf.
alla ci·~·iltà modernn: arrento che la stessa ci-
Ora, se fosse vero cbe La profossionc è im-
viltà domanda e quasi inroca per i s1wi svi• permeabile alla grazia, il cristiano dovrcbhe
luppi positiri e per la sua stessa esisrmza )>. sentire il dovere di ritirarsi da essa o non
Come attuerà la Chil'sa questo « compiLo impegnarvisi che per il tanto assolutamente
imman(• »? Risponde il Papa: « Soprattutt11 iudispensaltile per la sopravvivenza.
attrm•erso i suoi fif!}Ì laici, che a tale scup11
l'ifa il Papa, m·lla J\\Iater et Magis1r11, am•
devono se11tirsi impegnati a .~11olgere lii. propria monisce: « Sarebbe errato dedurre rlte i No1<tri
attivitì, professionale come ade,npimento cli figli, soprauuuo del laicato, debbano conside-
,m dovere, com(' prest.azioul' di un servizio. rare prudente atteriuare il proprio impegno
in comunione interiore con Dio ,. 1wl Cristo cristiano nel mondo; lo de,•ono in11ece rimi/I•
e a Sua glorijìrazione ».
v11re e,I accen11uire. Il Si•more, nella pr~l,iera
li pcnsan' la professione - e quit1di il sublime per l'unità delfa sua <.Jhiesa. n,m
lavoro - rorn1• un serv:i1jo s1,cial1· cd anche prega il Padre perchè sottraggo i s1wi dal
come Ulla funzione « l'cch•sial,• » e religiosa, mondo. ma perchè li preservi dal male... Nori
non è affatto cornuur. Una lunga tradizione si deve creare tm'artificiosa opposizione
individualistica e liberale d ha abituati a do11e non esiste, e cioè tra il perfezionamento
consideran• l'alLiYilà produttiva come un del prnprio ~sseu e fo propria presenza <Lttivu
settore staccato dalla morale ,. dalla fede. nel mondo, quasi clie non si possa perfezionare
Al più, ~i arcetta che la norma morale e se stessi che ressanrlo rlì si:olgere atti11it1ì tem-
l'idea di Dio entrino a frl•uarc l'egoismo e> la porali, o cl1(' qua/oro si svull!,arw siffatte a1-
concorrenza più spietata, a1l arman' interior- 1i1i1<ì si sia Jàtal11wntP portati a comprome//ere
mente contru la tcnta.zloui di approfittare la propria dignità di esseri umani e di cre-
iugiustarneutc ddla debolezza dt>l prossimo. denti. Ri.~ponl/p im·ece perfettamente ai piani
Ma la vita profossiouale tt·sta come Ulla della ProVt'idenza che ognuno 1>etfo1.ioni se
l< parentesi profana ». vuota di ogni intrin- stesso attraverso il suo lavoro quotidiano,
seco valor<' sociale e rt·ligoso. E così, huooa clte per la quasi totalità degli esseri wna11i
parte della nostra esistenza che passiamo a è un làvoro <1 c.ontenlllo e finalità temporali ».
produrre beni e a prestare survizi, semJ,ra È la chiamata alla Sàlllità per le vie dol
perduta per il regno di Dio.
lavoro!
un

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Jlonu:,. QtwrtierP IJou Hos,v,
In occaslone della (esili di Don .BoS<:O p~trono deUo sport oratoriano, nella cornice dl una gioventù entualasta,
l'11vv. Onesti, Presidente del CONI, alla presenza di Sua Em. il Card. Tnglla, ha rivolto ai 11tovani un vibrante discor&<>.
L'imm1•rgcre cosi la spettose della dignità della persona. propria
vita professionale nella e altrui. la profe,u,ione diventa pericolo mor-
prospettiva morale e tale p er l'individuo e per la società.
religiosa, non significa Facciamo un esempio. che ha un particolar,·
toglier!' alla profes- sapore di attualità. I rcsponsaLili della pro•
sione il suo caratteri· duzione. industriale od agricola. privata o
tecnfoo: essa d,·ve per- statale. possono cr!'dcre di avf'T asgolto il
fezionare !"uomo e glo- loro dovere professionalr. ,piamlo abbiano
rifican• Dio. ma auchc produr.re cilicacemente assicurato un alto indice rli pl'oduzione. un
beni e senizi.
ce.rto risprtto delle e11igenze salariali cd ancltt'
Non basta che.• 11ll medico sia un uomo onesto delle « relazioni uroaue » sodclisfaccnti. Ma
e un buon cristiano: dev'essere anche un un pas,;o fondamentale della Afater et Mn-
ottimo profossio11i<1ta. Fa parte essenziale dei gistra indica chiaramente l'he non hasta
suoi doYcri morali la cura cli una preparazione operarn « miracoli t>COnomici ». 1yuando ci
tecnica accurata e di 1m esercizio illuminalo, si rifiuti. ad esempio. al « miracolo sociale »
e cioè compt•tcnte, della profesl:lionc medica. della promozione della dignità r dt'll'iuiziativn
Non si può credere di essere « a posto » personale dei lavoratori nell'azienda: « Se le
in cotldenza quando s_i è rcligiosamenle esem- strutture. il fim:ionamento. gli ambienti cli 1111
plari. ma profosi:;ionalmeutc scadenti.
sistemo economico sono tali da rompromenere
In qursto sendo. la profet.i;ione e la tecnica la dignità uma,w di quanti 11i esplirn110 le
hanno · una loro a11t0nomia dalla morale: proprie attit>ità, o da owmdere in essi sistl'·
lumno cioè una legge propria, che è quella maticamente il se11.w della respu11sabilit1ì, o ,In
dell'efficienza produttiva.
costituire w1 impedimento a clie comunqw•
Ciò llen chiarito, hitsogna aggiUilj_!cre che si esprimei la loro iniziatii:a persorwle. un .~if•
l'attività prof1>ssionale è anche ,mhordinata fatto sistema economico /; ingiusto. anche se,
alla legge moralt'. I beni che sono prodotti per ipotesi. la ricchezu1 in esso prodolta a1-
e i servizi clw sono prestati sono destinati tingu qu.ote ele1•ate e l"enga distribuita secondi'/
a soddisfare hi,;ogni umani: hanno quindi rriteri di giustfria e di equità».
un fine moralr. che è quello cli contrihuire
]\\jè si deve cTodere. come troppo comoda-
allo sviluppo integrale dell'uomo. Di qui il m.:ntf> 1,i insinua. che essere onl'sti negli af-
loro naturale riferimento alla norma morale. fari è poro « pwduttivo ». rhf' la concor-
"fon J,asl!'rà. allora. t'ssrre degli ottimi renza dei « i:wnzai.erupoli » spazza via facil-
professioniHti. tecnicamente prepa-rati cd cco- mente chi voglia att1·nersi agli _imperativi
noruiramenlc diìcicuti. Se J"intenzione nel della coscienza e del Vangelo.
lavoro non è pura e le condizioni di cscr·
È vero che. sovente, chi s:i ri•gola solo sul
182 cizio dcll'atti,ità produttiva nl)n souo ri- suo lornarunto può ricavare dei vantaggi

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immediati, finanziari o di carriera. ]\\fa 11Qn
c'è da illudersi che. nel bilancio generale
della vita, « il conto torni». A parte il fatto
che, anche qui in terra. spessissimo il male si
J>aga, re.sta vero che, a lunga scadenza e tutto
consideralo. la disonestà o l'indifferenza re-
ligiosa si rivelano mono produttivi, anche in
val.ori temporali. che l'onestà e La santità.
La storia, individuale e collettiva, prova
ampiamente che una attività tecnica e pro-
fessionale non regolata dalla legge morale è
feconda cli danni incalcolabili. C'è bisogno
di Tirordarc le prospetti-ve apocalittiche della
clistru:iàone atomica, per con,incer~ent·?
Nessw10 poi può negare che la fedeltà
totale ai pri:nclpi morali e cristiani sia gr·nc-
ratrire di forza f' di impt,gno socialr. "f: f)Uanto
afferma la MatPr et Magistra: « Q1wmio si è
luce nel Signore e qm1111lo si cammina come
figli eh-Ila luce, si colgono più facilmente le esi-
gen::e flmtlamentali tli'l/a gi11sti::i<1 anche nelle
zone più complesse e diffidli del/"ordine tem-
porali!. in quelle riQè nelle quali 11011 di r(ldo
gli f'goismi intlivid1wli. di gn,ppo e ili raz:.:a,
i11si111w110 P di.fjòmlfllw ./ittP 11eblii11. E qun11do si
è animaci 1/olli, carità di Crfrto ci si sente uniti
C1gl1: altri e si .~ento,111 rom!' propri i bi11og11i. le sof-
ferenze. legioie altrui. Conseguentemente Coperare
di rioscurw, qualunque sia l'ambito e l'oggetto
in cui si concreta, 11011 può 11011 risultarne
più <lisirtteressato. r>iù 11igoroso, più umano».
La professione, oltrr
che uno strumento di
pttrfezionamt:nlo mo-
rale, è anche, per il
crisi iano, sorgente di
grazia, personalt: ,. so-
eiale.
La moralità della
vita professionale si snhlima col riferimento
a Cri:.Lo e alla Redenzione. T rapporti umani
di ginstizia nella società cristiana Ri saturano
col sentimento Rquisitamente divino della ca-
rità. « rll'ora attuale - scrh-e un grauùr
teologo contemporaneo - il modo più fo.
condo, e spt,.sso il solo Pfficace negli affari, di
praticare la giustizia verso uno, è di organiz-
zare la giustizia fra tutti. Non si può più
essere cristiani isolati: il grande me11,zo di
ascendere a Dio è di andarci uniti. Noi
ritroviamo così, nel mondo della vita pro-
fessionale, il grande dogma della Comunione
dei Santi ».
:t;: quanto Giovanni XXIII richiama lim-
pidamente alla t,onclulÙone della Mater et
l\\Jagistr<1: « Invitiamo co11 paterna i11,çistenza
tutti i nostri Figli, appartenenti sia al Clero
che al laicato, atl essere profondame11te con-
sapevoli di tanta digniuì, e grand~::za per il
fauo clic sono inseriti 11el Cristo rome tralci
nella rite, e che sono chicimati a ui1;eTe perciò
dcUa sua. stessa vita. Per cui quando si svol-
gono le proprie attività, anche so di natura
temporale, i11 unione con Gesù Rede11torP, ogni
lat•oro dirieue come una ro11tin11a::ione del Suo
lavoro. penetrato di virtù redentiva... Di.-
11iene cioè 1111 lat•oro per il quale mentre si rea-
lizza il proprio perfezionamento sopramwturafo.
si contribuisce ad estentlere e ,Iiffondere sugli
altri i frulli tlella Redenzione, e si li1.wita del
fermento epar,gelico la r111iltà in rni si ,,i,,e
e si opPra ».
CobÌ. la professione diventa come un sa-
cramentalt• della grazia individuale e sociale
"' la moralità pnlfossionale si fa mistica del
*lavoro santificato.
Am·hr i maTxisti lia:,1110 cercato di pro-
spettare alle masse ln,•oratrici una 111ist ica
c'lt•I lavoro. La « redenzione » sociale è con-
dizionata per essi all'attività lavorativa, che
protl11cc ,,aJori materiali e , irtù ru solidarietà
uni\\"ersale. Si tende, così. a crcar1' attraverso
il lavoro la soaiçtà ideale e l'uomo 1.movo,
pcTfottamrnte « socializzato ».
Oggi però. dopo quarant'auui di educazione
comu11ista e di lavoro durissimo. l'uomo so•
vfotiro non sembra affatto trasfotmt1to ncl-
l'rmr pronto a tutlo sacrificare pr la comu-
nità. Tolta ogni sacralità al la'l.oro, il popolo
russo dev'essere indotto a continuar<: a la-
vorar!' e a sacrificarsi con la sperariza « bor·
ghese » di UJl benessere materiale futuro,
alla fine dr! programma v,,.ntcnnali-! Si pro-
fila così una società comunista, privata non
solo di ogni dime11sio11e rcligio.;a, ma ancJi,,
di ogni tensione ideale e rivoluzionnria.
Si può allora sperare che. frustrata nei bi•
sogni spirituali fondamentali. anche a li-
ve1lo dell'attività professionale, l'anima russa
reagisca dal di dentro, e reclami un hilllcsscre
integrale, sostanziato di valori di libertà e ,li
vera solidarietà cristiana.
Ma non c"è nulla che valga tanto a svuotare
La mistica comunista del lavoro di ogni sua
snggestione quanto il vivere coerentemente,
da parte dei cristiani. la mistica cristiana del
lavoro.
I lavoratori cristiani del braccio e della
mente devono provare d'esser capaci di tra-
sfoTmare il mondo con il lavoro sur11ificato,
e cioè fatto in grazia, nel rispetto totale della
giustizia e con intenzione di autelltica carità
soprannaturale.
La consecralio mundi, sospiro di Gesù Re-
dentore P del suo Vicario in terra, sarà opera
soprattutto di un'attività professionale cri-
stianamente vissuta.
18!1

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UN CENTRO
DI CONSULENZA
PER GIOVANI
Il "Centro di Consulenza morale e religiosa" di via Marsala 42
a Roma sta ormai facendosi conoscere come la clinica spirituale
dei giovani. Riunisce 155 esperti e può rispondere a qualsiasi
domanda su problemi giovanili di carattere morale e religioso
Dou Pier Gio,ann.i Grassu, dd Puutifìcio
Ateneo Sall'siano di lloma. ha condotto
un·inchil'sta tra la giov1mlù d"oggi (ragazzi e
ragazze dai 17 ai 20 anni). Ne è risultato il
sesto e nono coruandamt•nto, a diminuire il
rispetto e l'am,in• ver:,o la reli~onr la fa.
miglia. ln cnw1wuso e·<' una maggiore scnsi-
1,ilità alle ehigcnze di giustizia so1·iale.
h\\'gurntr panorama:
2. Si , a allargando m·i gio" ani la confu-
I. I! in pirno svolgimento in Italia una crisi
di valori m,,rali e religiosi: c'/1 rctulcuza uei
giovani d'o~ii a rorrodere I' a scavalcare il
sioni' t\\ ~i diffonde in loro 11n'atte$a sempr;,
piì1 ~enlila di una chiariJìcaziou;,. sincera e
i11telligentt'. dei ymiblt•mi morali I' religiosi.
l giovani chiedono aiuto.
hi st•ntouo ahhaudonati.
implorano.
Uno studrnte di terza
lit-eo cla;,sico •nive: « i\\1-
retà di 18 anni. il mio
an.imo si sta aprendo 111·-
risamcnte a quei proble-
mi eh(• UflJ'infanzia 11011
aveva. E sono 1anti e
tali da far smarrirt• fa.
cilml'ute clùunquo li vo•
15lia affrontare da solo.
È in qur,.ta sete di
lure eh,• io mi rivolg()
a lei, per ricevere 111.L
appoggio... ».
« TI prllhlcma clrn mi
a~.iilla è q urllo religioso
- scrive uu lirl'al1· di
20 anni - ho frde in
Dio. ma ho alcuni punti
/lue110:< . ll1·t•s (. h•11e,,11i11n} Alllevl della Scuola Salesiana di Radio TV. La stra-
ordinarla Crcqucnza a questa Scuola. che ha lo scopo di formare uomini capaci non
solo tecnlcamence ma anche mornlrnen1e, dlmost.rn au~evidenza che sono ancora
molli I giovani anlm.ati dalla nobile ans.ia dell'•levnzione morale della propria , lw.
oscuri che vorrei chiarire
J>crchè a voi Le mi pcrst•·
guita l'ignoranza di essi:
61'1.ltu llll po' Slllllr•
cito... ».

1.7 Page 7

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E una ragazza di 18 anni si ronfida,·a:
« Sento il his11guo di parlare· 1·1111 qua1cu110 cJi
fiducia cirra il prohlema J1·ll'anima; bo l'i111-
prei;si01w di 11011 ..aper lcgg<·n· dentro di nw.
Vorrei polur CijSCre aiutata per pc>uetrar1• in
qurst·antro 011curo rh<• ì• iu nu-. È qur~to il
probJ.,ma c-lw più mi tormt•ntn... ».
Pl'r quc-u ~io,-.m.i lll'Corn· unn parola rhc
vnda direuanwnt,· aJ r1•rvellu ,. al cuori'. ronw
~npeva fare• Don Bosco. I.o 1-ua tattica COllriÌ•
steva nd non prrdcrc un minuto di tt•ntpo:
agganfiava subito quosti l(iovuni. imp,,diva il
rrollo di tull<' lt• loro cut11•1lrali i11Lcri<1ri, li
ricupera, a al pitt presto po,~ihilc•. li :,tahiJiz.
znva in Dio.
Come ri ➔ult nLn <lcll'i11r.hit•sta Ì' uato 1m
Centro tli Con.mlem:a morat,, e religiosa. li
26 fehbraio J962 ,eniva firmul o un clocumN1lO
,uUe fiualiL,1 la 1.<truttura d,·1 ( .entro. Lo sta-
tuto bUOlla l'll•Ì:
« 11 Cc•ntro hn prr scopo principale rn~s,-
~tem:ll 111or11l1• I' rl'ligiosa 1/ri giorani in Sf)('riflli
1/ijfieoltà. ali ruvt'rim una ~1·ri1· di iniziativi• r1•
YOltt• a offrirt! ad CSbÌ u11t1 cousult•nza cli
rsprrti...
Il Ct·ntrn ha r11mt· finalit:1 ~c;condaril';
~ ~.~~~~~-~~. .~~.~~~~~~.~! r-:p::::::::,o-:::c,o.:::::ooco::::oo::::c:,occ,o~::-,
l'rlrncn ,Jr, ro,n cl,e si stn1f;,t(rt1nnq uei p1ru11n11
luello ~ a10.:10. ~ rinnt,t·u1ul" '-' i/llllttll l1onn(J 11
nmr, 1/ prnxrruo della propn,1 ,1r11ma t ftfficacia
dtl loro apo,10(010, raldu ,,.,,.,,., ti ptzrtuipan•i
a cor•fun, 0l1ri numbri Jr/1,1 Pin Umulft.
PER COOPER, o 11
/1,lu:::umo R,~11,u (Verct•lli): u-26 lllfosto
Gu::roJu (\\'.,reoc): 28 gJul(no• 1 lutUo
Ga/lwnq (Conw): 4-8 ato,,10
1r~:1a-Jwl11 San Gi,,,-rg1<1: ,2.,s aeo.to
l'illwuo1ta (Tr~n10): tf>-19 al(OIIO
8.,/u,vw-S,in I.uro: 16-19 .010,,10
Prdrum111a (1,ucw): t"·s llll04IO
Jl.lo11ttst<11•~ ( \\ncnna): 29 luqllo-1' 11gos-10
Capnrctu (Snl,•rnu): 28 Jriu(!no•• luglio
Capaur,; (Solcrnn): 111•n luallo
Cuparrro (SJ!cmo). 16-111 :1110•11•
lnu,, S,,,,tu \\forra di
(l.<·n•e), 15• lfl lugllb
dn,fr,,,.s,, lnlonw (8:trì): 30 airo~•o•z scuem.bre
Gil>1/mnm1a (P,,lrm,o): .28 11luano-2 1.._110
Prc,,tan· un aiuto qualifirmo. hasaLO ~ul•
l'rsperic-nza d1·l Centro, ni rr.,ponsabili ,/11ll11
fom1azio11r 111orale e rrli-gi1m1 dei giora11i (i11-
segnanti di n·ligioue, diri~c•nli di operr rd11-
calivt' r a~~i~t,•11:,,iali...), forn1•11tlo loro clcwu-
mrntazio,w 1• ron"igli pn h «oluziont' di 11ro•
hlemi 1•ùurathi ,. rcligio~i partil"olarmcnlt•
difficili ...
Prorurarl' a studiosi e• rierrcatori uri
c·ampo <l1·lla psicologia r pc·dagogia n·ligio11a
•• moralr- 1111c, dor11111e111azione 1•it'a e <Lggior,u11<1
sulla pmlili>n1a1ir11 ,:iornni/P ».
Furono diramuti i11, iti e• laudah• prl)po:11,·.
Sul tavolo d,•lla direzione ~i accumularono
prtsto 11· r i~po~lr- d1•gli ('t!perti.
Ln dollor<' di :ue~~iua bl'riH,a; « La rin-
grazio r"'r l'i11,ito rhohomi a part1·cipar1•
come c,p,·rto ulJa famiglia 1h•I Centro di C.on•
~uJcnz11 ,, le 1Jiro rbt" ritrugo min dovt>Jt m··
cellare. La mia collahorazio111· può e1fettw1r~i
,ml piano th•i problemi 11wtli1•o·biofo~i1·i "
morali ».
Un dottore di Napoli: « Hitcngo che la mia
competenza clt ••~perto dehlia •·~ser,· lim.iwta
alla ult'dit·ina i11Lt:rna l' aUa t·1ulocrinolugia.
rhc ~uno i l'Umpi di ,;tudio a coi souo d,,d_i-
raLo da a.1u1i, anche ~ric•ntiliramcute. Sarò
lil·lo, p1·r 11u1•,1i ijt'ttori, cli 1·,.~1·n· ili aiuto 11I
C,•ntro t.' di couLrilrnire a l suo meritato tiuc-
t't',,o... ».
E uu .\\lon,iguore di :San ,\\liniato di l'i><a:
« Accludo 1I 111111l11lc, di iult·,ione a l"t>llahorar,·
col Centro anr,hr prrchè, vi\\'endo i1l mez:t.o
alla giov1·uti't, mi rrndo couto quanto sia 11~•
cessarla tale inizinti,·a... ».
Tirate I,· somme, rib11ltè1 l'IH' 155 ,·~pcrl1
ave·vano ad1·r1to ,. sì prc-uotnvano per pn·slart•
la loro 0111·ra di ~prciali!'ti. Di ,•c;~j 131 1101111
rrck'!iastif·i ,. 21 laici. ~,mo ripa~titi ndh·
seguenti kJH'1·inli1:zazioni (l1•1wudo conto clj(' 111;;

1.8 Page 8

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Jlllrl'l'<'hi csperli ofi'ro110 In loro cousul1·11za in
più cli una ~perialinu:t.ionr):
t,·ologia dogmutini; 2:i
tt-ologia muralr: ,U
::;aera Sl:rìttura: ()
:-loria 1·c1 lt•,-ia~lica: 9
apoloj!rtica: 12
lilo1,òlìa: :?O
problemi giuri1li,·i: 17
l'robll'mi ~cwiali r p11li1ici: l<I
prohlemi s1·i1·ntilìd: 3
proltfomi 111,·,liri ,. p-ichiatriri: 15
Commov1•ntt• questa ,;oliriurietù ,. questa
ade.Jont· cli c·crvelli P di uuime 1wr un"opera
tanto pml'.Ìo~u. È: un ddiratn la,oro di chi•
l'W'gia ~ririt ualc nelle animi:: gin, anilì pii't
.,l,andate: 1111a ricucitura pazitute ndla
grandr tnuj?lia drlla ,.,odt'tà. l ri,.,ultuti. anch1•
,e uon ap1rnio110 sul mouw11111. ,i potranno
mi8urar,· a di8tanza. Fra LO o 15 anni i ~io•
vani, fa{ti adulti. diranno grnzil•, 1•onw dici••
vano o Don Bosco i suoi anti<'hi allievi.
problemi p,il·ulogi,·i: 311
prohlPmi pc,lugugiri ,. :<cola~tici: 1.5
artl' 11·11 ,·r11turn: JO
rincnta: I
sport .- clin·rtimrnt i: 5
prohlPmi 1·u111ll's~i l'ol fidanzamento
,. il matritno11io: U
problemi gio, anili gc-nerali: 9
prt>hlemi , ura,inuali: ì
1tH1•tica: 5
litUJ'gia: I .
Si lrolla atl,•--11 ili S0filt·11err CJtll'sl'opcra dw
,.j pr""•·utn utilis~ima. ma ,·hl' ha hi-.ogilo di
largo appoggio e andw di qualrlll' aiuto fi-
nanziario (ripaj?ato a lungo ,rad,•nza ma ron
intf'rr-~i ili, i11i 111·lla ham·a d1•l c·i,•lo. « dovi• i
ladri I,· li(!uuolc non
rodono uÌ' r1or111110, ia »).
OcMrn• 1wr t"<<'mpio
uu j?rUzzoln rni.ziale di
2.500.000 lirt• per le pnn-
rip:tli "I''""' cli impianto
(,chl'dari m.-tallid. mac-
d1im· tla -1:rhae. ral-
colatrfri, ch1plicatore, l,i-
bliote<'a ,li documt•ntn-
z:iouc•...).
Da notare che i nu-
merosi ,.,.p,•rl i. ~par.-i in
tutta Itali.,. mettono a
di:-1u,,iziun1· 11'-i gio, ani
il loro l•·mpo t• la loro
<'01t1p1•t1•11.w II tiwlo ct>m-
plrt<1mrntr. grnt11itn. \\n-
chc le ris po~t•• ,Id C<'n•
tro ai ri1·lti1•dt'nti »0110
gratuill·. pn,onnli e •f'·
grctl'.
~1·111lm1 ,li ri, ivn1· i
primi t1•111pì drll'Oratorio
a TMinu, qmrndo Don
Bns,·o ln,ll~Ìa\\'a le ~uc
iniziall\\l· a favore ddla
gio, ,·ntì1.
L allora al Centro di
Con,-uJc•nza morale e r1·-
ligio~a 1111g11riamo lmon
I 1t1ov-.inl aspirano nlk vette, m~ hilnn.o biso,11no d.,llo 11uJda, che ru>n ,u,mpro trowno
n,·11• 1:1m1JtUa e ntU~ ìlCuola. DI qui l'utlllli di un c,t,ntro di coru.ulenza ~ cui
,,..,.,.no esJ)Orre liberamente I toro probt.-ml e da c,ul possano rlccveTo dlrenlve e
11111 orien..mentl sicuri.
la"ll·oro, Puì1 •••rivt>re lwl-
li1,;;inw 1111µine di t·u•
rilà s11iritualc nel libro
d'oro d1•l Curvo )fj~tico
<li Cristo.

1.9 Page 9

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Un secolo fa, nel 1862. San Giovanni
Bosco pensava ad iJurnlzare a Maria Ausi-
liatrice uua t,hiesa « stupenda e grande ».
quale ripetute volte aveva visto nui truoi
« sogni ». Oggi sono i suoi figli r Cooperatori
che J>Cnsano ad erigere aJ Paàrr uu tempio
dt'gno, sul Colle chr nde sorgere qul'sto abt.ro
di prima grandezza.
E poichi' vanno molLiplicanùosi i generosi
rhe inviano offerte per l'erigenda chiesa stù
Colle Don Bosco. si è prrparato un bellis-
,ùmo :rfrordino a colori che sia come UJ1a tan-
gibile proYa della loro partrdpaziou1• all'omag•
gio ruond.iak. Es~o viene di.strihuito a quanti
mn.nùauo un'offerta anche modesta.
Qm~sto ricordino, in prima pagina. rap-
presenta San Giovanni .Bosco con la ripro-
duzionr ùell'autografo dd Santo: « Uio be-
nedica e rfrompmsi larganumte la carità dei
r1ostri be11efattori ».
Nrlla seconda t> tnza pagina sono Iipro•
1lotti i due Santuari: quello di ,laria Ausi-
liatrice, ideato da Don Bosco 1wl 1862 e
inaugurato nel 1868; il progrtto di qudlo del
CoUc con Ja scritta: << ~cl primo centruario
i Salesiaiù, le Figlfo di ,1aria Ausiliatrice, i
Coop eratori, Allic,i. Ex allic,-i, Ammiratori
e Devoti di San Giovanni Bo.,co iniziano la
CO!it:ruzione di un tempio in suo onore prc:;so
la sua casetta natia ».
La quarta pagiua, sotto lo i;temma i;alf'•
siano, porta quei,te scrittr: « Rirordo delfn
mia offerta per la costnaione del Santuario
al Colle Do11 Bo~co » e « Il Santo bmedica I'
protegga me e tutti i miei cari nel1a 1·ita pre,.
sente per la conq1Li.stti 1lel Cielo )>.
1 nomi degli offerenti saranno raccolti in
grossi allmru, che Vl!l'.ra!lllo collocati iu ap•
pobiLa cappdla votiva ucl Santuario: potranno
1,~ser<' registrati a1l<'hc i uomi dei t,ari defunti.
Per ci;si lln d'ora il nostro Rt·Llor Maggio:re
applica ogni martedì la santa l\\l1•s~a, elle
celebra all'altarr di San Giovanni Bosco: e
qiiando il Santuario sarà C()5truito. verrà ce-
lebrata una 'llessa setiiman11le 1Irrpew<r al
martedì.
4
Il Santuario di Maria Ausiliatrice
ioizlato da Don Bosco nel 1862
Il Santuario di San Giovanni Bosco
Iniziato dal suol figll nel 1962
un

1.10 Page 10

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Il problema della scuola
alla consulta dell'apostolato dei laici
All'ultima riuitio,w plenaria della Consttlta g,.nerale dell'apostolato dei lctici, è
i11terrenuta come al solito la no.~tra Terza Famiglici ron i suoi due rappresentanti,
rcclcsiastiro e l11ico. J'i si trallò il probfom<& della Scuol<i nrl suo duplice a.~prtto, reli-
gioso e cit•ilr, vt1fl• a dire riel/ti lt•gisfozit>ne e lÙ>t1ri11a tlrlla Chiesa e nell,i for111ulazio11e
giuridica della lastiluzione italiana. E fii approMto il srgumte ordine tll'l giorno:
{ Dirij?l'nti ch-11,, novanta
Operi• Cattnlirlw. rh1•. -u]
piano naziuual,·, fanno part<'
ddla Cousuh a g1·111·rak 11..1.
l'apo..tolato dl'i l.1id. riu1ùti
in ad1manza pll'lrnria il 16
marzo 1962. ri11lli,rnu111do la
lorc) filiali' ,. inc·muliziouat.1
ohhrdi<"nza alla 1lot1riu.a e
alla diretti\\ a clrll.i Chiv,.a in
materia di <'duc,11i11m· e di
scuola.
Cbit•-a nllè·rm,1 ~oknn1·meull·
1'11,• i •noi Jiritti e i diritti
dl'lla famiglia iu C(Ut"'to campo
"onu ,rnt..riori a !ft1C•lli tfrllo
Stato,,. , uult• scuole in rui sia
in1ml1~11tu, da ma••stri rii ..o.
liJ,, runvinzioni, la conccziu111•
cri,ti1111u ,!,·Ila ,ita, in ,·ui
t111'l11 l'iust•guamento sia dato
1wlfa htt·•• dt•lla .Fcdc "):
ahuu1i di ~ruol•· statali ·•
(art. 33) " di pro,"'''""'·
prr almC"oo otto a1111i. 111-
l'i,tnizione infrriur1• " ohlili-
~alorin e gratniln ''. nourhì•
ull'an,•ssn fu~o ai piì1 alt i
grncli degli slmli <l,•i " 1·ap11ri
,. mt·rit1•voB ". 1111..tw "'' prh-i
di ml'zzi. col prnpo~ito di
r,•mlt·r•• cffrt ti, o l{lll'hl1► di-
ritto (art. 31):
eh,· la Cn~t ituzione della Hr-
puhhlit•a italiana:
<•hc nella lcgi~lnziou,· ila•
il dovere grave• c·lu- i w•11itori
hanno di n1rnn· ·• l'c·cluca-
zionc ~ia rt•littit1~.i 1• moraJ,,
che fisico " ri ,;h, 1h·lh1 prole "
(Can. I 113) iu c·1111f.1ruùtà
alle citate Ùihpo~izioni del
a) ha instaurato Ìll Italia lo
Statu cl1·111m•ratico, bolt•111w-
rut•ntt• impl•~uato a ri1•0110-
oc·,·rc· ~arantire a tutti i
dUatlini ·· i diritti inviolabili
d,·11'1101110, ,ia c·orue :-ingoio,
liana, in matl'rin rii Nh11•::t·
.-:iom• " di 1,c11ola, ~iano
hl'lll!1ft' truuli prt'hi'III i i prin-
d11i t' gli imp,·gni ~opru ri-
c·ordati, e
Diritto Cnnunico, al t'thlautc -,fa 111·111• forma!fioni sociali
magu.trro d..lla I liir~a ,.. in O"' ,i - \\ 1111?•· la ;;ua p~·r-•:·
partirolur1•. alt,· r,·1·,•uti au- nnlità " (art. 2 della Co,l1- d1t• ~inuo rt'&i l'lli·I Li,·arnc•nt,•
~ustc parol,· <l1·l Su1111110 Pon- lu1.io111· itoli1rna):
op,·ranti tali rit'llno~l'imenti.
tt•ficc (;juya11ni \\.\\.I I I. f>rtl· b) ha riconogci uto t> riuffl•r• aLLi assicurur1• all'Italia
nunriate il 9-7-1%1. 1wlru-
Jin1za rnuc•c·,,.11 alr \\. J.,1.c..
111n1 o il .. {lovrre e cliril lo
cJ.•i gruituri .. a ·• i~lruir,• t'
1111 v1•ro plnralhmw J.\\rolu~tfro.
j,!Urant.•ndo ai g,·1ul11ri. or.rii
e al \\lt's,,1g~io iudirizzato c·<l11rur,· j figli " (nrl. :io). aUini ,. ai doc1·11ti l.1 lil11·ra
nlr·· Oflirc [1111•ruatin11i\\) dc ns,um1·mln i11 pari 1,·mpo -.n•lta dPlla ,cuoia. a parità
l'EnM'Ì1!1wnw11L Cutboli'JlH' .. rot.hligo ,li ageYolart· ·· ,·on di ,•ondizion.i, a111'11,• linan-
,lt·I 31 dir1•111hr1· Jl'l.W. in mih1trt' 1·1·111111miche ,. nh r,• ziarir.
r ,u·,·a,-iout• del tn·11t,·1111io 1J.,·Ua pro, \\Ìcl,•1121'. la formaziour Tait• principio, ,·lh· \\ aie• 1wr
li>ttcra Euriclira •• Divini il- d,·lln famiglia e adt·111pi• In ~cuoia cli ogni ortlino 1•
lin~ 'ht:ri,.tri ·• (·· Lo dichia- nwuto tlci 1·0111piti rdath i ·• gru,lo, poi,tulu urg..rLIC ap11li-
riamo Sl'nza 1·~it.nr1•: qnr~to (art. :11). tli "!ll!SÌcuran· ngli ca.-.ionc nel campo d1•ll'islrn-
documento n1pitul1· 11011 ha 11l111111i tli Sl'uole non ~• otuli ziouP iuft•riore " ohliligatoria
pnduto uulla eh-Ila ~un al• 1111 trattanli'nlo ~cola~Lico e gratuita ", da i111p1uLire
- tualità. Oigi ,·111111• irri, la c·cp1ipoll1·ntc a 1pwllo drgli 1wr almeno otto anni.
L' INGRESSO DEL CARDINALE SILVA IN SANTIAGO (CILE )
1118 !dal/ alto/ Il Cardinale acclamato dalla lolla schierata su un pereorso di 10 chilometri. Uno del 20 archi - quello
del Salesiani - Innalzali lungo Il percorso. Il Porporato, preceduto dal Vescovi cileni, entra nella Cattedra!!.

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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2.2 Page 12

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2.3 Page 13

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OMENICO
SAVIO
sar les pu de Dom1nique
~l'Ì grandi hundit·rc F:arrivano dinanzi al
portale della Basilica di Maria \\ui,iliatri.ce,
la matLina dl"I lunedì di Pasqua. 23 aprile.
mentre la piazza autistanLc fioriYa nei vivaci
tolori rossi e b.ianclai Ùèi giovaui pcll«'griui
che dalla Francia. dal Belgio e dalla Svizzera
erano confluiti a Tori110 per il loro pellegri-
naggio a San Domenico Savio.
Accolto dall'entusiasmo dei ragazzi. gi-nnsc
sulla piazza il Rettor Maggiore, accompagnato
dagli Ispettori della Francia 1• d1•l Bc>lgio:
D011 Bcrichel di Parigi, Don Lc- Boulch di
Lioue e Don Coeuract• del Hclgi.o rneri(lionale.
Dalla scalinata della Basilica il Rcttor
\\faggiore porAe ai giovani Jlf'llegriui il cor-
diale benvenuto di Don Bosco; lTuindi si
spalancarono i grandi hattP,nti df'I tempio e
i giovani entrarono.
Il pellegrinaggio aveva u1t Let11a idtale da
svolgere: i Sacramenti. Se Domenico Savio
l.'ra diventato un sauto. lo si doveva ai Sa-
cramenti, al Baue..imo e alla Cresima che
avevano faLto di tu.i un cristiano e UJl mili-
tante, alla Confessione e Comunione elle ave-
vano irrobustito e alimentato la viLa di
Grazia. I giovani pellcgdn.i venivano ad ap-
profondire il loro a01òrc a Domenico Savio,
nei luoghi che videro fiorire la sua santità,
rivivendo i momenti del suo e del loro llat-
Lesimo e Cresima. Confessione e Comtrnioue.
Per q1.1esto la fuuzionc che aprì le celebra-
zioni fu proprio un Battesimo. Quando
Lulli ebbero preso posto, avaazò dal fondo
dd tempio un breve corteo: S. E. Mous.
Piérard, \\ 1•scovo Ji Chàlons-sur-\\larnc t•
mt,rnbro della Comru.issione Episc:op~tl1· per
i ì\\fovimruli giova1tili in Fraucia, eh.e pre-
bied1•va il pellPgrinll{,~io. i11Lrodureva nella
Chiesa un giovane vi,'tnarnil'a. Frauçois
~\\le) a. cli dicioLto anni. li ~ova,w avanzi,
lino aU-altar,: maggiore. oruato di ha11dicre
t' spler1dent1· ù.i Iuci: iJ dialogo fra il Vt•scovo
e il battezzando si svolse a voec alta. in
francfse, affineh~ Lutl i com1mmJt'sscro il
grandt• significato delle affermazioni di fede
e delle riuwire che il Battesimo esigi·: quindi
sul capo del giovanr scrsr l'acqua hattcsimaJc.
l\\foru. Piérard illustrò ai pPllegrini il sigiù-
fìcato profondo del misterfoso SacramPnto,
il senso vivo dell'iru,erzione nella Ri8urrc-
zionc di Cristo, per iniziare una vita nuova.
Rivestito dì una bianca veste, il giovane
vietnamita, co1l iJ cero acceso nelle maui,
assistette quindi alla Messa cclel,1 ata dal
Hf'ttor Maggiore. Alla Comunione le balaustre
s:i affollaron o di giovani profondam<•nte rac-
colti: si erano preparali per mrsi al loro
pellegrinaggio c011 sar.rilìci e mortilìt•aziolli,
ed ora sentivano tutla la gioia di p•>tersi
com111ùcarc là, vicino a San Dom.-nico Savio.
piedi verso Mondonio
li 24 aprile, martedì di Pasqua, si annunciò
con una mattinata piena cli azzurro e d1 sole.
Un lungo corteo di pullman portò i gio- 101

2.4 Page 14

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,,ani pellegrini ntuavrrso Riva di Chirri, f!
Son Giovanni. i pars1•lli in cui Domenico
sa.,·io nac1p1e e fu halh'zzato; a Ca«tc•hrnon,
Don Busco, nella chi1•sa parrocchialr, n,·lla
•p111le Dom~1ùco rir,·, rii•· la Cre~ima.
A ricordare ryurslo a,, rni mento. il gm-
nuw vii·tnamita H'mtc crt>simato da S. E.
)fon,;. Giacomo Ca1morwrn, Vc,;covo cli \\sli.
St•mplict• r cordialia"imo fu l'accoglicnzn rii!'
i ca~ll·lnO\\ esi ri,;rrvarouo ai giovani pdl,•µrini.
\\ 1•11i, a ora uno d,·i moull'nti più ,ig11ilì•
rati\\ i d,·1 pellegritu1ggio. \\ pitid.i i !ti•" ani
a, n·l,lll'ro pcrcor•o. prqiantlo, la ,,, rad,1 tu11t,·
n,ltc pcrcor>,a da Donwni,·o ragauo da
Ca,t,·lnuovo a :\\lontlonio. ù 'on sinmn l'f!IIIIIÌ
du turi.,ti ma da pelll'gri11i. •·rn lo t,.logun h111-
rinto fra i giovani. Ed tJS'<Ì dimoslrnrouo tli
uv1'rlo compreso a fondo.
l gruppNli ~i snodarono IUllgu la strada
1·h1• IH'l"JH"ggia fra h· valletti: vrrdi. Con
l"aiuto di cartelli i111fo·alori potc,·ano far
rift·rinwnlo al loro lìlm·tto•gu.itla. C'hr: pn•-
bCUta, u pl'r ogni cartt•Uo u.11 cpisodìo della
vita di Uomenico.
Alruni ragazzi, per spirito di mortifìrn-
:rìonc. ~i Prnrro tolti· h• h1'1trp1' P camminavano
a piedi ~e-alzi. pn·gaudo: prohahilr:m·utt· uvrà
fatto 1•u~i a11t'hc L>om1·ni,•11, più dì una volta.
Ciunlt a )lonùonio. i gruppetti si dìri-
gr:vanu vnso u.110 dt•i luo~hi t'otL~arrati dallu
pn•M·1ua del Sa,,o. n1·i tptali t>rn.no stutt
,·n•tti altari per la •anta '\\(j>,sa. U ~olc era alto
r b<'Ollantr. m.a i raga;r,,ii non diedero c,·nuo d,
~tanclwna: nel ricordo ùc•I lt>ro granJ,· omiro
.. u1odt>llo. preg,trono ,. ~i comunfoarono,
m1·11trc i Luo11i ahitaut i di \\londonio r,•,.la-
vano l'<lificnli dal scuso di pil'là I' tli racco-
glimento di qm·i gio, ani prU1•gri11i.
Dopo il pranzo al sa1·c1>, il 11l'llt•grinaggio
proseguì u pi~·,li ver,o )forial,lo ,. ìl Colfo
Don Ilo~ru.
La c.t,wlla di Don Bo,co. i hnori del San-
tuario, i lahorat()ri d,•Ur arti graiìdw furono
le tapp,· tl,•IL.1 vibila al Collt·. t iufiuc un
po· cli ull,·gri:i: si disputì, In (:oppn nomr-
11ico S11ri1J con una serie ili incontri ~por-
tivi fra le lr1· naziuni.
Intanto il eortil,• dcll'I,tituto 11,~umcv,1
un a,1'1•tlo iu•olito per la :serata rl'l,·hrati, a
~otto lr ~trii•·: ,ull1> ~fomlo rra ~• alo netto
nn grnnÙ1' paku. mentre il c1)rlilc ~i l rasfor-
mava in plnt,·a pt•r i 1600 pl'llrgrini, i gio-
vani del Collo e le numtrosu per!lonalil:1
im;talc. Con S. E. Mons. Pifrartl tJra prc-
~entc il Rrttnr Maggiore.
A una prima porle, mu~iral,· t' folclori-
,-tica. 611cc1•,~•• qurlla centrah• drlla serata: la
cc Je11 d,• D<1miniqu" ». 11110 "l'"tta,•olo cli con-
crzione mml,.ma. ,rritto da P. r;arnicr. iu
c-ui '-t'JIÌYallu prl-',l'rttali gli •·pi~mlì ~allenti
della vita ,li Donu-nico Savio, i11t1·l'pn•t11ti dai
giovani s1•mi11uri!lti di :\\cu \\')'•~m·· Barougeon.
Al pcllegrimtf!f!ÌU iufatli prPnd1•vu11u parli·
, arie n1ppr1·H<"llla1tze d~i S.-minari 111.Ìnnri fran-
cesi, nei qm1li Domrnico Savio ~la riscuu-
tf'ndo rr•·~r1·11ti ,impalit>.
All'aprir,.j del « Jeu », la \\'ll~ta platea
piombò 1wll'o~curità più ah~ol111 a: Aolo. dal•
l'alto. oechtrf!gÌU\\.UllO le t-tdle. Dogli altopar-
lanti si alzò dulcisi;ima la vu1·1· di 110 ragazzu
rhe intonavo l"Allrluja paH1ual1•. E menttc
il coro di voci bianche ripn·1ulevu il te.ma,
192

2.5 Page 15

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rominciarono a sfila.re sul palco. seguiti tlal
fase.io di l uce azzurra di un rillcttor1•, selli·
ragazzi nelle vesti hianche dei piccoli canton.
l.in t·oro cht> uvrd,be comnwulalo, con cauti
liturgici appropriati. lo svol,tcr~i dei Yan
cpi11odi, portali ,-,ulla scl'oa.
La vita tlt>I giovane santo pai<s1ì co~ì d1-
11a11zi agli spN taturi con rfo1•ht·zza di movi-
mcnli, in un 8lll'8Pguirsi rapido hrillau te <li
~1•c1111•1LZe chi• si concltu1ero nel grandio~o
finale, quando alla solennità 1lt·i cori si ag•
~iun,<• il fe,-tn<c, accen<lt•r.,i cli fantru,io~i
fuochi pirott·rnfri. che river,-arono ca~cutc
ili h11•r dalle torri ,. accesl'ro il cielo di iri·
dc1<<·1·uti corolle.
Davanti all'Urna
di Domenico Savio
\\I pcllegrina~~io avcva,rn rreeo pori<·
par1•rd1ic c1·111 i11aia di gio\\',111i •oci d1•1l,•
C:omp11gnic «Mia l,ioH:ntù Sah·•1ana e tl.-~li
\\mii-i di D01m·niro Savio. Ì.'\\dla matlinata
tld 25 es!li l'i rnccol~c•ro m•i due teatn di
'v aldorco, per un incontro frat<·rno. D011 Lu1µi
Pilutto, Ispeltorc ùella « Subalpina ». prc~ic-
cf1·llt· il raduno.
Una solenue Cl'rtmonia chiuùt•, a la mutlr•
nala: nd pre,hitnio ddla Bakilica tli .'.\\lana
AusiUatrice era stola trasportata l'Urna d,
San Domcu.ic-o Sa, iu e dinarui aù c~so. circ,111-
data da lle Lantline delle vnric nazioni, fc.
cero la loro promessa alcwt.i gruppi cli Soci
delle Compagnii: e di Amici di Oomenit·o
Sa, io. Con questo ultimo tocco, In 11a111ità
di Dom,•uiro Savio ric1·W\\'a la sua compie•
Lezza: Donwnico infatti t• il fonùnLorl', i11-
sicme con Don Bosco. di qui,lJe Compai11ie
ehe og~i i;i allineano agli nitri mo, inu·uti
delr..\\po;otolato dei Lafri. E qui:~to tratto
conferi~c•• alla ;,ua figura una caralleri,.tica
di mocfornitÌI anche nel setlon· tlell'apo~toln!o
organizzato.
Nel ponwriggio i ~iovaui si riunirono ni•I
teatro di \\'.1lilocco per 1111a 11eduta ùi fratn•
nità internazionale di tipo rineatho.
Prestava ,ervizio d'uuon• la banda 1ll'll'Ora•
1.orio San Luigi, nu•nt rn il cc>ro di voc, hiilncbc
dell'Islil.ulo Snn Giovanni si esibì in ulnmi
cori di ,ilto liv1•1lo ari i~tit•r>.
Gillll,P il momento ,t, cuugpdar,i da Oo-
metùco ~,n in " du \\'al,Jo,·co••\\fentrc 111'1 t,or-
Lilc dl'll'Oratorio ailui\\'ano i vari gruppi
pt!r lu purtt·11z11. accaddi, un f?;l'IIZÌOl!O c•pi~o-
tlio: un gruppo di gi1n•a11i ,i <lii;~,•ro: « Perc>h1·
non facl·iamu un"uluma t11•renata a Don
Ori-t·o? » 1·. prt•,>e le rhitarr,·. ,i portarono
~otlo il mom1mento d,·I t·ortile i11lcrn11 di
\\ altlnt'ro 1•. p1·r l'ulti11111 , oli a. rautarouo a
Don Bt1Mco li, loro caw.oni più bcll1•.
E ~arcl1hero rimn~Li li 11 1·ni1tar1• au1•ora a
lunio -,• gli altoparlanti 11011 li av,•,.,nn ri-
chiamati in llasilira 111•r I.i nglaa ili addio.
La ,·olll'rn t1ol,·1111t• e -,•111ita. com.- un r,:rnud1·
inno di I ic1111oscenza a Dio e a Duu Ho~cu.
Poclw nr,! tlopn il lre110 ..p,·ciafo parti, a lra
1 cori e gli applausi dei gio,aui. folici P'"
aver tra,cor~n accanto II D,1111c11ico ::invio
giornat,• tonto p,enr ,. lwll,~.
T o ,·hm I pellegrini fmnc.,,.1,
belg.i " svi.aeri cL.1vanll alla
Oa,,JliCII di Mitria Auolllatrk:c,,
_."°'"'_.,c.:;.....__,_~_...,----'-'~ mentra p:u-1::i IJ Reuor Mani-. 11}:1

2.6 Page 16

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S rRAORDINARIA FIGURA
DI COOPERATRICE
SALESIANA
..J 19-l l 1u1 grande 111111111 rl'affari d,,IJa ronf) 1111 rapirlo ~, iluppo ,l,·Ua nuova orwru.
riUà rli \\J,·ppo. il ,if!', Geurg,·• Elia• SalPm, r.mbra\\'a l'hl.' la nrce,,itr, di una ><cuoia pro•
rlilw l'ispira1,ione ,li ,·11,tituiri• una F1111tlmr.io11,• ft>s..ion.ilt• rum fns,,• aurnra ,enlitu, t•au1-n In
roll lo scopn rii n·nirr in aiuto allu giov1·nti'1 prcvalem:u dal II al co1111111·rcio, 11lrimpi1•go ,.
JIO"·ra. l"u allora ,·lii' rani\\ "'""' Il grt•t•o- alrarl igianato.
!'attolico. S. E. :\\fon,,, 1-idoro Faual. clii' tanto
intyr;•~SP av,·,·a 1111),tr.tl(> pn i prohl,·rni del
mondo op1·raio. gli ,mggcrì l'ilfra cli aprirr nua • I.a ,ij!nora \\lai ildc SalPm, « mamma » 11,•I•
~,·unla proft•••ional<•. 1·111' prl'J1aras,_,. i t1•cni1·i l"up••ra •dlr-aiaua di Al,·ppo, 1•ra una per,nna-
pn il futuro »Yiluppo mdu,trìal1· d..llu patria htà di primo piano. :,pirrath-.ima. 1• il\\'!'\\ a un
in un amhi,•nl!' mor:1lt111·nt1• sano lai,• da a,.,j. tratto ~1•mplfr1• ,. ,ignnrilt• ad uu IPmpn dw
rurore lurn nua ~olida for111uzio111• rn~tiana inc,rnl1L,·a la,rioYa uu·impres,ionr profnmla
I.a murl•• uc Lrom•ò la pr1•1,io-a ,·,i-t,•ma. iu ,·bi l1• av,-..,,· l'arlatn a1whe ll.11,\\ ,ola volta.
Tutta, ia 1wl suo tntanwnto la,,·ia, a allu Que,tn crt·alnnt ,rccc,·:tion,·. ,·bt· p,1n•va a ..,...,,.
Foutlazion,· una parli· tlr>llu ~llll forl111ta. afli• incarnalo in ~;. l'itlcalP d,•lla matrona rom:ulll,
dandn a \\lum,. I~idnro Fattill e alJa rnn,ort,·. po,s,·d,·n1 una do-.izin di rloti 11muu,' d1,· I,·
~il!1wra :\\fa11l1lt· al,·rn. il rompilo tli tt•alir.• pt·rml'llrva di Utll-'nd..r•· n,I UILl 111olu•pliri1:t
zar,· la f{rat1lh• op,·r,1. Ed -npruttutlo per rii op..r,· ,,oriali ,. ru-,i,h•n..:iuli. ,-1•11.za pr,•µi11-
1111·rilo di 1pw~la iu~igur. Cooperai rir,• che 1 1lizio p1·r alcuna di 1•,;,~1•. Era Pr1·,idP11k ,J,,ll11
Sal1•siuni poln111w iuiziurr l.1 loro ,11w11,• api>• ,cziou,• ft-mminilt• della Cro1·c Hu~~a. Colla-
..tolic·a 111·1!11 H,·pnl,l,lil'a qri.tnil.
ht,rò 1wr alt-11111 anui 1tnrbe 1wl Comitato
i\\1•1 191(> la ,-ignom ,iatilcl,• Sali•111 ,i»itèl a11tituh1·r,·olarc• l'Oli la ima fnrt1· capal'itù
lr tl11,· 8<'110l1· sale~inm• ciel Cniro di \\fo:1- orga11it.za1iva. Fu Pri•11id1•n1c tl1•lln sezi11111•
i:nnJria ,l'Egitto. iutnl's~arulo,i sp,-rialrneot,· ft"tnmiuil,· ddla Srwictà 1l1•i CatPrlti,uù. orj.ta•
d1·ll1· thw ,1·zio11.i profr-.,-iunali. ~e rimu,P 1•1t• nizzazionP eh,· 111 <JUC•ta rittà ri\\ <'•I•• un l'arai•
L11-iu~ta ,. pi,·na di unu11irazio111· per i ri~ultal i tl'TI' JMrlicolar1111•nt1· imp1·gna1ho. prt·&ta,ulo~i
1'111· ,i ,; Oll(•ncvauo fu in s1•guito a c1u"~••· a prcparar1• i lu1111hiui e 11• liambiiu• nlJa l'rima
,i,-itt• chi• d<•d-.e ,li uffidaru ai Sal1·~iani il Comunione. S'iut,·rl'"SÒ molto pr•r uttri•z:1,,1r1•
nuo,o J..tituto prof,•--in11.1lt1 ,li Alq1po.
una rolottia prr hamhi111 1· hamhinr. po, cr,·
1ll·lla 1·i1tù, ~lhlc<ncndo g«'11Pr1h(lll1t'11te rpu•,la
utiJi,;,.ima OJWrll n~~ii-tcn1.inll'. Si acltlos~t• la
• La Scuola profr~,iouale « Gcor~t'" 'alem » cura d,•lla ,uppdlcuilr. ,. ddla hiancbnia rii
iniziò i rnr-i nc•lruuolm· ù,•1 19-tfl. 1:uron,1 vario- d1ie•1• ,li Alc•ppo. dw 1•~1<a la, a\\'a. ~tir,\\\\ ,1
umili inizi. ,t·guiti ,la unui diai(·ili. 1lurantr i e rima111Lava a rfr~tinazionc. rtinrnntlo tpw,t11
UH fJllllli non nmncarono cliffin>ltà che impcùi- lavoro un granclis~imo onore.

2.7 Page 17

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Ma l'Opera df"I suo cuori'. quella in oui prn-
ruse senza misura i tesori di bontà che rae-
d1iudeva nel suo animo. fu la Scuola pNfes-
t-ionalc. Per qucsta scuola, chi' amò con l'amor!'
di wta madre per la sua creatura. ella !'acrificò
fo sut sostanze, le ~ne forze C' infine la sua esi-
st(lnza. Negli ulLimi giorni di "ita. q11a11do iJ
suo organismo era ormai devastato dalla ma-
lattia. e.isa rrstava indifferentr a h1lt<' le no-
tizie riguardanti i suoi hPni. Ma quando le sj
parlava d(']la Scuola« Georgcs Sal,•m » o udiva
il bene che· colà si faceva alle anime•, si ripren-
de-va aJrimprovvi~o. gli occhi k hrillavano i.n
n.no sfon;o cstrenm di concentrazione e tornava
a rianima-rsi, comi> ~11 11cntissf' sgorgare int<'·
riormrntr 1111 fiotto di quella ,;ta che svaniva...
EsAa nutriva una grandisl'ima am111irazionf"
per S. G. Bo$CO e i suoi figli li chiamaH1 ton
orgoglio « i iniei Salesiani »: 1wr essi aveva
cm·r e attenzioni più cht• mat1>rnc. AmaYa
ruulernamenle i giovani, spccialmPute poveri.
Nonostante i suoi gra,-i impegni. trovava
trmpo per vP.uirc a ra.mmcndart> e stirare i
loro ahiti, insieme con altre signore d,•ll'alta
società alcppi.na.
li segreto di tutta la stia attività apostolica
va rirerf"ato nrlla profouditù e nella solidità
tiella sua ,--ita spi.ritualt·. Non nacrrne santa,
lfl divPmLc. Quando iniziò quelrasccsa meravi-
ut gliosa che ùov1',a portarla brevissimo l<'mpo
ad uu allo grado di santità, partiva da una
quota b]lirituale modesta. Avf"va i suoi difetti.
~fa quaJJdo romiuciò a gustare la fdicità del-
l'amar Dio r del servirlo nc,1 prosRimo e com-
prese la mis!'ione a cui ti Signorf' la cl,iamava.
risposf' c·on q-uPila g<'·
1\\erosità rhe oarattc-
riz:r.a lr arnmf' grandi.
\\ poco a poco si
staccò da tutto. Es~a,
la donna del gran
mondo, rinunciò a
tutte le vanità ter-
rene, allo splendore
dell'oro, delle vesti
preziose. dei monili.
Vide in essi una va•
nità e comprèse che
la veta h1ille:r.za è
qnella delranima.
Nell'anno mariano
1954 la devozione alla
• • ••
111<•1,1><> tSiriuj
S. E. l'Arcivescovo Mas-
simo N visita II labora1orio
di meccanica della Scuoio
<( G. Salem >>. Alla ~u.a
slnlstra la signora Salem
Vcrgh1e Immacolata trovò nella signora l\\fa-
lildP Salem un fervente apostolo. Accolse con
tmtusiasmo l'idf'a di una peregrinatio Mariae
nelle famiglif' di Aleppo ed eLbc grande parte in
questa ruanile,;tazio& mariana, che i,cgnò un
lrionfo della Madonna r della grazia di Dio in
molte anime·. Divelll.l.e in seguito l'apo8LOlo
della devozione alla YNgine di Fatima.
Fu essa dw per prima inizi,, ad l\\.lcppo la
pratica del Primo sabalo del mese. con assi-
Stf'nza alJa santa i\\ies!'a. romunione e rrdta
dl'l Rosario meditato. Alla sf"ra di qtif'sto
giorno riuniva nella sua ahitaziouc ai pif'di
di una belli~sima .ttatua d,•lla Vergine di Fa-
Lima i suoi familiari ed amici per un"ora di ri-
parazione. pregando pn l'unione <lei cri~I iani
la convcrll.Ìone della Uus~ia.
\\vt-va uno z.<>lo arden-t.<> per le· vora:r.io1ù re-
ligiose e sacl•rdotali. Una dell<> più grandi c·on-
~ola7.ioni d1'lla sua vita fn il v<'Òl·rc• uu allievo
della uo~tra scuola professionale entrart• a far
rarle ddla Coagregaziou1• salc~iana. Avc·va
una stima gl'audissima del sacerdozio. La $Oli·
tifìcazicme d1•l cirro di"c·nm• uno d<-i 1wm,it:ri
dominanti dPgli ultimi anni dt·lla sua dta,
cht• la i;pinsP a far paru· rlc·lrOpcra cli·ll' ,\\,nnre
I nfinito.
Jn questo rl ima cli altissima spiritualità ,.
di profonda vita inlerion. il Signor,, l'andava
preparando al su11r1.·mo i>acrifirio <·01.t la suf-
foreuza. Quando i ml'd.iei le annunciarono
che t·ra 1\\Cccssari,1 1111 i.ntcrvcHlo cbirurgi<'o,
la ima prima n-azio,u- fu qm:8la: « ~lio Dio,
, i ringrazio ». l'l'1•1Ja ..ala opera Lo ria le sue
ultime paroll' prima rii IH"rd,•rl' la rrmosc,·11:r.a
rn:;

2.8 Page 18

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furono ancora: « \\lio Dio, ~i ringrazio». T.a
i;ua lunga agorùa durò qua~i due ar1Ju. Ella
d1c a, <'Va domandato ~pontaneamcnte al !Si•
gnore la s11ff1·r1•uza, 111111 domandò u1a1 la gua•
rigione. Durante i 111011w11li d1 maggior hOf-
fereuza, midya in espn·~bÌU11i t'ome 1pw~l1•:
(< lo d,·,i1lrro ardent,·1111·11h• di andar.• in
,·ido... V1• ne prt>go. uon ,lumandate !'ÌÙ al
Signor,- la mia guarigi11111:.. 111111 y1arlah•1111·1w
più... Purla1t·111i della , ita l'lema, delrnntorc
di I>io... lo 111i offro , ittima 1wr la ~antifii·u-
:don<' d,-i sn1•1•rdoti... TI ,;offrire· pa•ba. i nwriti
r1·8tauo ».
J3i~ugua .-rc·tl1·r.' che il .Siguon• r ahhin tl,I\\ -
Y<'r<> 1·,:1111lit,1 e c•bf' rahl,ia folla part1•ei11arc
alla 1,11a ngouia, poicl1ì• in enti momenti ili
1mffcr1·1un più ncula 1.. ,,.fu,::gi, a qu,·,ta 1·•pr1'~-
;.io11c: <e ;\\li tro,o ac1•a11l11 a (,cm 11dla ,1ut
agonia... >>. Ed è p••r qtu•~Lo dc;-idt•ri,, di r1·-
i;tare prcb~O cli Gesù. sulln crort·. che 1ilì11tnvu
calmanti 1'111• potevano dimiut1irfo lo ,,,a,i-
mo. un'ora l'rima di morirt• domanda una
puntura rwr 1,·nire il tl11J.m• dh enutu iu-
soppurtnl,il,•: ma Sllhito ,,j ripn·ude dic·euclo:
« Ma pHd1è u,,11 a,·r,·ttart· tutta la voloul:1
di Dio?... ».
:\\tori il 2i f1•hl,raio 1!)ii l. \\i s.uoi fu1wr11li
la città tutta pane rournrnuvn~i. Uua folla
fillib:<Ìn1u, uaai , i"ta in ,imili occ;~iu11i. i-i
a,-.si,·pa, a ai lati dcllt• ;.!rad•~ p ercor~e dal
corteo fu111'hrt•, Dirlru la !tara, portata Jagli
alunni della i.cuoia prufo~3in11alP. st>gni,·1u111 il
(;o,rrnal1Jrt! ,. il SindaM <ll'llu dttà, il Co•
mandanti! ,l(-11' \\rruatn d,,ltn Siria nord rnn
gli alti 11aìdali dell't•H•rcito. i graudi ma,:i•
i<trali, ~li anoc:1ti. i nH'fii.-i, i direttt1ri '1t•llr
lianclw. i ~raneli uomini 1lcl c,11nmn,·i11, tl1·l•
r ~••·ono111i.1 ,. dd la, oro, i pn•--irlt•uti dl'i !'>in-
dacati. 11,·llt• !',nri,·tà .li ln·11t'lic·,•11:>.a... Da, ani i
allu l>ara iun•dl:\\ ano c•irupll' , 1·~1:0,i ti ,nt·i,1·•
u,, ;ico,i dl'i , ari riti c:1uulici. Erano pr1·~1•111i
11111'111! Irr H••rovi ortu,lo,;.i, roba mai 1••
unta prima di allora 1wll,1 iiluria della l'ÌLLÙ.
La -un ,ulula riposa 111·11,1 r•il-tola t·u11rlt'lla
~rpol,·ralr d,·llu Scuola. 11uUa sua morLL• ,'-
tras1)on,11 pi1'1 ili un u111111. mu lu ima dol1·,1 i111-
magi.i1r mut,•rna Ì' rimasta inddc·bilme11t1· fic•ol-
pita 1wl ,·mm· di tutti. La 1111a toruha t' ~,·mpr.-
profumala di lìori. chr mnni g,•utili deponguno
in eo:g110 ,li rit'onosccuza: i ha111ùi.n.i ,·hr \\ i
pa>-~ano 1hl\\ anti ,,i fanno d1•,·otamrntr il ,cgno
dl·Ua .-ro(·t•. mormonu1do 1111a preghi(•ra.
E~sa a,,.,u offerto al Si~norr la sua , ita
per lo "' iluppo dcll'np,•rn. Il ha<·rifirio fu a,•-
ccttalo. lu c1ucbli dur ultimi awu la Scuola
C< Georg,•., Sal1•111 » ha cuuo~ciuto u1ùispan,-iow•
mera,;ghm,a, clu· non si ..arl'l,hc potuta umn•
uarucnt,• prcH1lèrc. Gli :1llit•,i rh1• la fr1·1111èu•
l,11111 rug_giuugonu 11u1·-
sl ·anno la cifra di '.l'JO.
dhisi nelle sezioni di
,u,•ccimica. ekttr11l1•r·
n.it'u. 1·l1•ttronicu " ~ar•
toria. Furono aperti
i 11110, lahorat11ri. fu.
rn110 ampliati u nrr•
glio attrezzati 1111dli
•·•Ìhl culi, co..iccl1i• la
i:,r.1wl11 i,.i a,, ìu a di-
' 1•11lare la Scuola pro-
ft•s-ioualc pilota ,1,·lla
:->iriu ,. iJ ('PDtro più
impurtante di (or111a-
lf.iom· profcs:<ioualc m·I
!lf,,cliu Oricntf•. Vi,'llt:
"(JOllllllll'a alla 111e11lc
l.i parola di GP,Ù: <C Se•
iJ grano di Crurnc11L11
11011 l•ade per h-rr.l I'
non 11111orc. 1:s,<> r.-•ta
e,olo: ,e muori~. port.1
11111lt11 frullo » .
•• •••••••
, 111·111><1 (.",/rinJ Un mt>•
mcn10 dd gr.inJto•I Cu-
n~l'l&II della Coo~ratdcc
..a1,-.1ana M,nlld" S..l~m.

2.9 Page 19

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IL
Pellegriniamo a Roma e a Pompei per propiziare le divine
benedizioni al Il Concilio Ecumenico Valicano, che si aprirà
l'u ottobre prossimo. Pellegl'iniamo con quell'ardore di fede
NOSTRO
e di filiale devozione aJ Papa che Don Bosco ha lasciato in
eredità alla sua triplice Famiglia spirituale.
Pi'[jiLLEGRIN' ,GGIO ~
rAt
Sua Santità Giovanni XXIll ba
definito Don Bosco «sacerdote ro-
mano», perchè il cuore e la mente
del nostro Santo Fondatore erano
sempre orientali verso Roma. Infalli negli ultimi 30 anni deUa
sua vita egli vi pellegrinò ben venti volte. Particolarmente
attiva e prolungata fu la sua permanenza nell'Urbe durante il
Concilio Vaticano L In quel solo periodo l'angelico Pio DC lo
1\\Trntrr giungi' que,;to nll•
volle quattro volte in udienza privata.
1111•ru del Bollettiuo, il
Anche i Cooperatori Salesiani, veri figli spirituali di Don Bosco,
pramlr Pellesri1111µéo dei
Couprratori a Romn e a
Pnrnpt•i P in pÌ<'na srol-
gim,•11to. Poicf11\\ 1•i p11rte•
!!Cotono irttsi'itibile il richiamo di Roma e perciò 3cnJl1lO farla
m~ta dei loro pellegrinaggi =ionali. Tutti ricordiamo con emo-
zione quelli del 1952 e del 1959. Un pellegrinaggio nazionale al
centro della cattolicità nell'anno del Concilio Ecumenico non
poteva mancare: e nvrà il suo degno coronamento ai piedi di Maria
ripmw in ispirito nnrhe
Santissima nel Santuario di Pompei.
tutli gli altri lonptrawri.
U programma di queste sante giornate - con le tre Messe
prn,iamo far, lnro ro,ça
1'T11tlìtu p11bblirun1lo la
fr1t1•r11 con cui il Ret•e-
rN11liuimo Rt•Uor ,\\,Jag-
~inr,• aprt la « G111tl11 del
J>f'llt,ip-ino ». E,sa rire/a
fu ,,,irita "lf' ji1111li1,ì ddla
comunitarie, l'udienu pontificia e la cons.i.craz.iooe alla l',,iadonna -
è tutto ispirato alle tre devo:rìonì tipicam.ente 5'\\lesìane: l'Eucari-
stia, l'Ausiliatrice e il Papa.
Mentre a Roma e a Pompei impegneremo la materna assistenza
di Maria Santissima, <! Ausiliatrice dei Cristiani e Ausiliatrice
dei Vescovi», sui lavori del Concilio, for.mul~remo i più efllcaci
propositi di realiuare in noi e allorno a noi le deliberazioni conci-
liari, per essere parte viva della « primavera cristiana)► preannun-
gro11dios11 manife.~111:ione.
cfata da Pio Xll e inaugurata solto i nostri occhi da Giovanni XXm.
"°'"" • I Cooper.uorl parteclpantl :al pc;llegrfrulUlo dd 1959 ascoltano L1 Anta M.-sA ndla Basilica VllUcana. un

2.10 Page 20

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LA PAGINA DEI COOPERATORI
Convegno Decurioni
del Lazio
Una bella
iniziativa
I a prt•srnzn d1•l nov,•llo
Cardinah• sal1•~ia11u Raùl Sii-
va 1• 114-1 Hettor :\\lui.rgiore hu
contrilmito a 1lar1· al l.1111-
vrgno ili Homa una impnr-
tnnzu tutta pnrtirolar,•. Tra
i ron, ,•nuti «i nota, ano S. E.
Mcm'-, Biagio Buùl'lacci.:\\l1111.,.
Pru,p1·rini. \\foub. La111111H1.
MonH. Fagiolo nitri dislìnli
eccl1•1-iu~tici.
Don \\dolfo l.' \\reo .., nl,1·
il ll>mu: -1tt11olitù iltlfOrn-
torÌfl pPr lu s1d1•i>:z11 t/1•1/;1
!{ionmtì,. « Il ~io, a 1w di "l!l!i
,1ff1•rmò ì· Cl'rtamrntr
piìt pro, Yt>duto quanto al
ciho, al vcstin-, 11111' co11u11li I;1
della ,ita. di tpiant<> 11011
lo fo,.~t> ieri. :\\la 8azia1.1 la
fam1• <lrl corpo. -i folta
più lnnci1ianl\\' <Jlll'lla cll'llo
spirito. fl giovum.> .,i IWlll••
,olo nu11nmnl11. La famiglia.
il t·alure ddl'nffPtto non i;rm·
prt• µlit-lo 11ì1. I a ....unln
11011 h<·mprc ~upplisc1' la fa-
mi1dia c·mnc dm n•bbc ,. llt'JI·
pure• collabora 1·1111 e--~a. Hnta
allora 11 ...,11·1•r1lot1·, unic-o .1
pro,, t•dc·n· a qu1•sti giova-
nelti. J·oralorio din'nl a tuta
pro, ,idcnza ,. una m...,.....jtà
p1:r In parrrn•1·hia.
1n provindu di F\\•rrarn.
11dla ros~a Emilia. '-Ì tru, a
il pi1·,·olo pat••<- cli Conrg1,r10
lii B1111ro iii I ir,·.1 milfr anun,·.
Il 1·11nn1ni,-.mo r l'ernpi•·tù
vi l1u11no futlo i;cempio ili
lUlltl nuum•. •1wf'i1• giovanili.
clw ,hono lontan,• dulia
li'!!~•• 11,•1 '-,1gnor1·. li parro,•o.
uniro a dif,·ntlrre il « froutr·
,li I)io » in 1p1clla t1•rra.
, i,,. iu ,·-tr<·111a 1m,1·rlà.
I Coop1•ratori ù1•l (.1·11lro
lspl'I lori al<> ili Roma hu11110
rispo~ln .,uhi tu di sì al ,110
a1,p..llo ,. liurmo d1•fi,u <li
« .11lottan' » -piril ual1111•11t.1 la
porroccltia ili Corrt>gjatio Jj
B1wrn. ,. nu-diant,, i loro
risparmi l' ,acrilici oll'rm•
, 1pa.1nto t• lll'l'l',..ario: 11,·/ ,,.,_
torr r11terhi.,tfro. per 111~1'•
gm1n· lo vrdLJ; 11ell'On11orio
p11rrnrd1ialr, p••r attir.1ro• i
g111, noi: nf'lft1rrrdame11111 tiri/a
rltitsc,. 1wr 11 decoro 1l1·ll1•
fo11zi1,ni.
Con il d1•n<1m che rnccol-
~01111 at'lfllli'lanu Yaug1·li, 1·a-
tnhi~rni. filmint•. gium·ht. ar-
r1•1li ~a,•ri, foun.o al1hm1a-
1111·ut i alla i<ta111pa cal lulica
•· romprano pn·mi fll'r 1 p1ì1
u.-idui al 1·at,·rb.i.-,mo.
Cirru il prohlmua d1·l fll'r•
~011.111• ddl'Oratorio. il Ilc-
l1·çato j,,p..itonai,· pr,•~(·ntò
n,·trl 1uoru• 1!1•1 Coop,·rulori
una ~ol uziom• ,li c~~o ,. m-
viti1 J vcd,•r1· in lot·o alnm,•
r,,p1·ri,·nze tli Cooperatori al
bt·n i.Lio di un oratorio.
li Ht>ttor Maggiore parlò
n lungo, riJauciaudo il grido
d,•i 1-uoi pro-cl,·1·1•~-ori: S1il-
1i111110 la giun-1111,, spcrial-
lOII n11•11w con gli Orurori!
:::ioprattutto poi c1111 la
prr1?hit•ra uui..trano lu lorv
,oli,lnril.'tà nm il parrn,·o ,.
i non molti ma f,·n ,·nti
( 0 111t ulici cli Corn•ggiu.
Ci auguriamo t'lw l'iLLi-
1':Ìilli\\'a. IJIIIIUln mai hrlla l'
attuale. n1• ~u,citi altri• del
g1•1wrc. eh,· ~.-nano a dare
ai parroci, clw lavoruuu in
711ll1• moralnwntc d1•pfl•,se.
la ~,•1i.sazio11c lii non ,...,r.rc
,oli nrlla dura lotta contro le
forze del mah•.
Incontro di Cooperatori
Insegnanti
,\\ \\lilano il prof. \\ldu
A~ozzi. d..tl'Uuiwr,itù Cnt•
tulica. la donw11ica 25 111ar;-.o.
)'Urlò a 130 iu-.·gnanti ,11I
t,·ma: L In.\\rgnorHI· rri.~1i111w
di Jrrmte 11/ programm11 Sfo-
lnsticn.
I .'incoutro, promo,,o !lai
Cnn,iglio l,1wt1orial1• t'.oo-
fll'rutori Sal,•,ìani ili \\lilano.
volli• t'ssert' 111t « paragrafo
1l1•1la c,a 111p1tgna alllluJl1• c]l'lla
moralità » p1·r l'inf'n•nwnto
,1.-1 '""~o ,li rr•pon~al,ili1à ,.
111oralità prnf1·~sionalc che di'-
'•· n,·1•n· ogui 1111011 rei111•,ttorc.
\\loralizzando il [ayurn 1·d11-
1·ati,o• •j pnrl.1 il 11ri11111
più !'flicac1• t,onlrihuto al
progresso 111u,wo, «'i, ile• I'
eri~ti·uw ,lt·lla famidia ,.
il••ll,1 ..,oril'lil, E quanto ,1
pu,-,.a fa:rc- in questo ~l'ttor•·
l'aH·,·a ,linru•lrato l't>•Ìlo po-
i<itivo di ulruni iucon! ri JH<'·
,..-d,•uti di in~1•gua11t1. clw
,i nano pmpo.sti di ..tmlìan·
in,it•m•• couw 11ellu "' olgi•
nwntn ddf,, lt·zioni si po~~a1tn
qapit•11Lruw11t,· i11~in11nn· ~,·u-
tim,·nti di lmnt,1 I' tli ri~pctto
pu i , ·aJuri 11ma1ù ,. uri,11ia11.i.
tru~formau1l" la ttcuola in
,·lli<•at·e, r1al1,~tr11 cd111·ativa e
furmati\\"a,
li prof. \\i,:M1:i. 1wl prl."-
~1·ut ari' 1u1a "i-imw •·ri~tiaua
d,·ll'insi>g1rn1111•nto. ha dt·tto
tru l'allru: << TI pr11grum111a
,·a ,11ir.ntiliramc11te t• antPn•
th-am,·ntt• i111111aù.raln in tlllll
, 1,wnc cri1<Lia11.t th•lla \\'Ìta.
La storia. ud 1•,icmpio. ~i 1111ò
prc•-~11tt1n· 111 lu.nti mud.1 e
•piq;an• allr.l\\ t·r--o 1•011c·1•zio11i
aitchc crrol,· •· anti-cri•tìauc ».
I:oratori> poi uon ha vu•
luto chiudt•rt· la tillll inLe-
r1•q,ante ,:onH•r:,aziom· ~1•nza
r1•11dcr omaf!gio ai molin
elu- Don Uo,1•0 h,t Lr1ul0Lto
rwlln rt•altà 1·ducativa. i;in-
lt'llzzat:i ud Lri11011110: ra•
gionP. rt·ligione. auwrr,·o-
l1•1.1.a. com•· ~pirito t• meto-
dologia della 11cuol11.

3 Pages 21-30

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3.1 Page 21

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--==-
ORIZZONTE
Il Cile accoglie il suo secondo Cardinale
C,;"11 ric,,vimn1to Lrionfalt· ,. pirno di affetto un bclli%iino arco trionfale, uuo th•i venti
come poche volt<> si è vii;to n,•lla Capitai<> t·be si arnmiravau(J lungo il pilrcorso del cortt•o.
cil1•na, fu queJlo olfrrto al Cardinale Raul 5i erann radllllalÌ 5000 ragazzi dt'i nostri
Siiva al suo ritorno dalla Città Etcrua.
collt·gi di Sautiago e dintorni ron l!' loro
Al suo arrivo alfacroporto si trr"aruno ha1ul,· musicali. Il Cartlinalt• 11011 potl.'va
ad altrn<l,•rlo LI Pn•si<le11t1• ,le-Ila Repulihlh•a trattenere la 1•01un10ziom• al (H•JlE.i1•ro clw
S. E. Jorge Aki;ijandri Rndrig1wz 1·011 tutti parercl1i cli r1u1·i gio,uni ancora tre anni
i MirùsLri, il Nunzio Apo~tolico ,1ons. Ga<'- prima lo rhiama, ano « Pndrr tlirt"ttore ».
tano Aliluandi, quindici ,\\rcivrsco\\ i 1• Vr-
-\\ mf'tà pl'r1•orRn il corteo si ff'rmì, pcrehè
scovi, il Corpo Diplo-
matico, i Prebidenti dcli,·
Camere dc·i Deputati ,.
dei Sru<1tori ron molti~-
simi parlamentari, l'rsur-
cito, l'aviazione t, la ma-
rina con i loro supremi
romandanti l' numerosi
generali f' ullìciali. ,. i
capi di tutte 11• ii!titu-
zioni puhhli<•he ,. privati·.
U primo saluto lo ri-
l'f'\\'ette dal Pr,•i,idcnte
dclla Hrpul,hlica il qual,,,
abhraccinndolo. gli pr<'-
,;rntò l'omagi;io uflìc-ial.,
dd CoHrno ,. di tutti i
Cil,•ni, rut>ntrr la Guardia
d'Onore rldl'aviazion,•
~uorLava l"inun nazionale
1• prt>seutava le armi.
Dopo a\\ ,·r ~ulutato
Llltt,, le autorità. salì s11
di uua nHwchina aperta
t• ÌJlÌ!l:ÌV il pCtCOr•O V('r,i;O
,',outiago (<'il~J - n Presidente dlllla Repubblica p0rg:e .1 nome d~lla Nazione Il
benvenuto al Cardinale SllVII
11 1wntro deJla città, lungo
tli<•t'i chilometri ,. assie11ato <là 1111a moltitu- il Cardinale dovrYà csser1l J.icliiaràto figlio
din1• ininterrotta. Al pa~sagl{io d,·ll'auto chr illubLn· di Sa11tia1;0. Appcun Sua Eminenia
a,·anza, a a passo d'uomo. ,•ra ~aiutalo con scese tlalla macchina, i /,11as11s {colltatlini in
molto affrtto dalle forze cattolirltc, schiPratc e cost1unt:) ~i Lolscr<, i rlwmantos (speèi<>. <li
,la tutto nn popolo, che sventulaYa 1,andfrrim,• sciarpe multfoolori) 1• li st1•seru pn tt•rra [H'tch('
pontificie e nazionali e bianchi fa:,:zol1•tti. servisst:ro cli tap1wto. TI Cardinal,· uon \\ ole, a
li Cardinalr. in piedi, rispondt•va commosso pas!lare, ma essi lu per~un,-1.11'<1 dicendo t·lu•
a tanto 1•1itusiai.mo.
,pu•Uo era un omaggio a.I Canli1rnlt- 1legH umili...
Alla Fam.iglia Salt•siana era Hato risuvaLO Si proce dt'lt<• 111undi alla proclammdom:
tutLo un isolato. UominaHl il grande corso della ciltaò.inauza onoraria con mcd~lia

3.2 Page 22

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d'oro e pergamena. Il Sindaco disse: <e In
<[Ueato momento si. dovrebhero evocare I◄•
parole di Zaccheo, il pubblicano, nel ricevere
Gesù: oggi la lwnedizionl' del Signore è scesa
su qucsla città, pcrchè tutta la cittadi.1iuuza.
senza <lìstin>lionc di credenza " di opinioni,
vede nella vostra alta h.tvl'stitura una espres-
sione di spiritualità ». Due himhe gli offri-
rono due mazzi di fiori: 11no cli rose e l'altro
· di orcl1idre rosse. il fiore nazionale. Sua
Eminenza rispose: « L'alta dignità in nessun
modo è dovuta alla inia JH•rsoua. Il Santo
Padre ha voluto onorare il mio carissimo
popolo, la sanlilà del nostro Clero. l'umiltf,
dei nostri operai. Il Cardinalt> è vostro, vostra
è la digt1ità che porlo e che mi obbliga a
darmi tutto e JH'r ~empn: al vostro ,:,eni.zio >>.
II corLco riprest• la sua marcia trionfale.
che fu una J?ioia per i faariulli t' 1wr la gcutr
umile. Tutti gridavano: « Evviva il Cal'di-
nale della carità! ». E i poveri: « Evviva il
nostro Cardi1Lale! ».
Giunto al palazzo arcivescovile, salì sul
balcone e asroltò il benvenuto del Presidente
nazionale del.I'Azfone Cattolica. che affermò
lra l'altro: « La porpora non vi allontana
dal vostro popolo, ma con essa lo ahhracciatc
meglio. Noi siamo una fam:4;lia che vuole
unire la sua vita a Cristo. e voi siete il poule
cl,e urusce il Ciclo alla terra. l'uomo con Dio ».
Al popolo che gremiva ogni angolo della
piazza Sua E.tninenza rivolae ancora la ..ua
parola cli padre: « Sapete rhc il vostro Pa-
store vi ama. Abbiamo un b(•l compito da
realizzar!' insieme: portare tutte le anime a
Cri~to ». E illustrò il suo 1>rogramma, affer-
mandu che un popolo cli,enta vcramentr
grande nolo quand11 vi rl'gna la giuatizia, la
verità e la carità. Conrluse: « Qnando nù
conge<lai dal Santo Pailie. che tanto vi ama,
mi dissr: A11dmi alla tua
terr(J e surai padre dei ricchi
I' specialmente dei poveri. E
11cr questo sono qui ».
Sua Emhrnnza impartì
q11i1uli la benedizione aJ.
l'immensa folla, che la ri-
rrvclk in gin.occhio. Nc.1-
l'iatei·uo del Duomo seguj
un solennissimo Te Deum.
200
/.,l,na (l'er ir) La Basilica cli Maria Ausiliau-lce,
una deUe chiese più grandi e frequen1ate dl!lla capitale.
Nuova Basilica
di Maria Ausiliatrice
Con Breve Apo1>tolico del
25 marzo u. s. Sua Santità
Gi(n anni X.,"( ITT ha confe-
rilo il titoJo di Basilica alla
ChÌl'Sll di }faria Au,;iliatricc
di Lima. capitale del Perù.
Tra le migliaia di chiese e
cappelle dedicale alla Vcr·
gine Ausiliatrice dalla Fa-
miglia Salesiana alcune sono
già ~tate insignite della di-
gnità di Basilica. Prima fra
tutte la Basilica di Torino
nel 1911, quella di Bucuos
Aires nel 1942, poi quella
cli Niteroi n.cl 1950 ed ora
quella di Lima.
La nuova Basilica di Maria
Ausiliatrice a Lima fu co-
struita por essere un ntonu-
mento religioso-patriottico
di tutta la Nazione peru-

3.3 Page 23

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viana a ricordo del centenario deU"indipen-
dl'nza politica (1821-1921). L'iniziativa fu
dei Salesiani, ma tulli i Vescovi approvarono
hencd.irouo arnpiarurnlt· qursta idf'a_ ed
il popolo di Lutto il Perù. incoraggiato dai
Vn,covi, coopc-rò co11 le t·lrmnsim· ad runal-
iarc questo monumento, vero ,-antuariu na-
:tic111alc a Maria Ausiliatrice.
Fu inauguralo dal L<'gato del Papa nfi1· feste
cenlc11arie dell'iudipenùeuza ua?Joruùe del
Prrù, ton assiAtenza del Prcshlenle della
Rf'puhhlica. Tutta la fllazionf' oliriYa a Dio
rumaggio ddla pubhliea ricouo~cenza t' si
mett1.·va sotto la bJl<'Cial<' protezione ddla
Yt>rgine Saulis~ima, invocala come Au,;ilia-
trit.-c dei rristiani.
La chir1<a è tra le più grandi di Lima
e bOrge nel centro dPlla l'ittà moderna e
<lcll'op('ra salesiana.
La divozionc a Maria Am.iliatricc è molto
popolar,- in tulla la ritlà e Naziorw. La nuova
Basilica è una delle chiese più frNp1entate di
Lima. Tutte Il' domeniche viene fatta la
trasmissione raòiofoni.ca <lclln t1a11ta Met>sa
pi•r le• 011<.lf' di << Radio "\\iacional )>. La Novena
e la frsta sono 1m'apotPosi òella pnpolarn
;'ifaJonna.
La Ycrgiue .\\usilintrict' salvò la città di
Lima durante il tl'rrt'moto dd 24 maggìo 1940.
Sua Eminenza il Cardinale Ferdinando Cc>nto.
allora l\\unzio \\postolico a Lima, quel giorno
puut1fica,·a nella nostra chiesa a] momento
del ll'Trt>moto. Per qut·sto l'Arcive8«-ovo di
Lima chiese a Pio Xll l'estensione della Festa
ili \\1aria Ausiliatric(' a tutta l'Archidiocesi.
L'Episcopato del Perii il 24 maggio 1949
sottoscrisse nna suppHca collettìva alla Santa
Sede al:Jinchè venisse estesa a rutta la Chieea
la Festa di Maria Aui,iliatricl". << come efficace
rimedio alle necPs~ità di qurijti calamitoi-i
tt-rupi ».
Degno di noLa il fatto eh,· un Padre fran•
t'('tiCano, Luigi Torra, fu il pri1111, propagan-
ilista delropcra salesiana e di \\laria <\\11si-
lialriei· a Lima. ,;ei aruù prima d1>ll'arrivo
dei Salesiani ucl 1891.
Oggi un altro clt•gniliSim.t> figlio di San Fran-
cei;co d'.Al!sisi. il novello Porporato peruviano
Sua Em. GioYan.ni Lan<lazuri Rickctti:. Arci-
vcbcovo di Lima, tanto patcruo con i Figli di
Dou Bosco, t'<m S. E. il .NllllZio l\\1011s. Romolo
Carboni b.a o l tt>nuto per l'insigtw monumento
mariano il titolo ili BMilif'a Minor...
La Nazione prru'l<iana. come le altre
dPU' ~merica Latina. attravt'rsa mvmenti dif-
ficili. ma ia sna grande fidueia nella Vergine
Aw.iliatricl' non Vl'rrà dl'lusa.
Centro di formazione professionale
San Zeno
1J 12 aprile a Venma. presenti il Rettor
.\\faggiore e il Diret1 torc Geurral(' dtilfo Scuole
Professionali Salesiane. S. E. Mons. Carraro,
Vescovo della città. heuedil'eva la prima
piPtra di una nuova opna per !'istruzioni'
professionale rl1•1la gioventù. ud nome di
San Zt•11n. patrono della città e diocesi.
:!01
l' e,•onu - l'osa della prima pletrJ del « Ccniro di formaxione professionale San /,eno ,,.
Parla il Sindaèo, prof. Z.~nouo.

3.4 Page 24

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TI nuovo Istituto con la qualifica di « Centro
di formazione profossiou.alf' », sta sorgendo su
di un·area di 45.000 mclri quadrati, donata
dall'A.mrn:inis Lra~one Comurlalc, alla prriforia
di Yeroua, di fronte al Forte San Zeno. Com-
preudr..rà otLo reparti con altrrttanll" sruoll" prr
meccanici, elettromeccanici. motoristi, elrttro-
Lecnici, raùioti:cnici. 1•leu-ronici e chimid. Per
qucslo complesso sarà a disposizione una Sll•
per6.cìe coperta di 13.000 mq. suddivisa in otto
corpi di fabbrica, funzionalmente collegati tra
loro pt•r servire alla complessa vita del Centro.
TI corpo di fabhrica principale, a pianta cen-
trale, sarà la chiesa; l'ultimo edificio sarà la
palestra con l'attiguo campo sportivo.
La posa della prima pietra è stata iruerita
nel quadro delle celebrazioni del X.V I cru-
Le.nario di San Zeno. NrTia Ba~ilica il Vcsr·ovo
rclchrò il pontifìcah! e disse l'ouwlia, nella
quale sviluppò w1 bel coufroulo Lra San z ~no e
Satl Ciovanni Bosco f' rievo1•ò con c·ommozioue
la sua adule!lc1·11za 1,asi<ala nell'Oratorio di
Valdot·co dove - dlsst - ,,i sentiva aleg-
giare in tutti e in tutto la grazia di Dio.
Suhito dopo ndla zona dl'Jl'i>rigendo I~ti-
tuto si è svolta la cerimonia dl'lla henc-
diziorn.e dru.la prima pietra presenti le mas-
sime autorità.
P_rcse quindi la parola il Sindaco per spie-
gare lo spirito con cui l'Amministrazio111'
Comunali' lrn donato l'arca di t<'rreno per
<JUllSLa imporLallLt' iuiz-iativa sal<'siana: llll't-
lere a disposiz-iotl!' di forze vcram!'Ut{· pre-
parate e i11qwgnaL<' 1111 mocfosto aiuw mate-
riale che t orna di arricchimento didauico
spirilualc della ('ittà e• provincia.
U t>ignor Don Ziggiotti conclusr con espres-
sioni di viva compiacenza e, additando il
Forle dl San Zeno posto a difo~a della dttà.
affermò che anche la nuova opera vuol essere
una difesa dcJJa vera civiltà e dei ,alori
morali della gioventù e dt·Ua cllll:lse operaia.
Il Card. Traglia Illustra a mille giovani
la dottrina sociale della Chiesa
Lu grandiosa e vibrante manifostazionP
giovaculc raccolse i numerosi iulcrveuuti <lap•
prima urlla Basilica latcrancns<'. dove- ft·-
ccro ingret!So solenne preceduti dai labari,
sostando io riverente omaggio dinanzi al-
i'A !tare papali• per il canto dd Crrdo. dovi·
ascoltarono la sa!lla l\\Ics~a <"delirata prcs~o la
tomba di Lcou<· Àlil accosLandosi nunlt'rosi
alla Mt:W!a .Eucari,;tica.
CelPbrò Don Guido Borra, d,•1 Capitolo Supe-
riore. in rappresrutanza del Rt•ttor Mag-giore.
Dopo l'omaf(gio al monumento al lavora-
tore crisLiano. i ~iuvan.i si racC'olscro nclrAula
Magna d1•l Pontificio Ateul"0 Antorùa1\\1>. p<'r
la solenne assemhlea commemorativa.
Prrsicdr-, a Sua Em. il Cardinale Traglia.
a cui diPd1· il $alut tl clt•lla famiglia sale~iana
l'lspettorP Don Luigi Fiora. cllP volk riaffor-
mare i ~e..ntime11Li ili fPdeltà aJ Sommo P,m-
telice, prt>ga1uJo Sua "Em. di , ,oLPrsi rPn<lcrc
iuterprPtP prr~so il Santo PatlrP di·ll'amorr
grande el1P i giovmii di Don 13osco n utrono
pl'r lui.
Il Presidente centrale d,•lla C.l.A.C., <lott.
Silvio B1•ttocclii, parlò a rwm<· tll'i frattrn
della Giovrntù Catlolira. esortando a fare
opPra 1·omun1• 1wr la ilifrsa della dottr.i1la
della Chiesa e in particolar,' dl"i diriLti eh,•
essa ha nel rampo dc-Ua c-ducazionl' l' della
scuola.
La conferenza illustrativa fu tt>nuta dal
dotL. Vittorio Vaccari. S1•gr1•tario g<•ncralc
della U.C.l.D., Cooperatore salesiano.
Sua Em. il Card. Traglia, con slancio
PnLusiasmant,•. parlò ai giovani, applaud.i-
ti~$imo. Lesse il 1fos,;aggio deU' \\ugusto Pon-
t{·lìC\\'. esortò Lulti ad imitan• i primi giovani
:?112
llomo I mille gl11vani del Circoli Saleslanl conve_nuti per U0'1 gìorn.11111 di &tulil9

3.5 Page 25

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di Dou Bosco, che si disLinsero per un attar•
camcuto filiale al Papa, cd invitò allo studio
ùd do('1u11ento pontificio, che ùevr di-...c:1ùcc
uorma di , ila.
Infine conR••gnèt ai presenti il l<-'SlO clrlla
Encirliro.
Da 25 anni è scuola di santità sacerdotale
L'lsLituto Trologico Salesiano di Santiago
« La Cisterna >> (Cii,•) ha compiuto i 1mui
primi ciuquc lustri d_i vita. In esso 31)0 Sa-
lr~ian.i cM Ciii·, dd Perì,, 1frlla Bc>liYia e cld-
l'Umguay si sono pr<'parati al sacudozio
rou lo studio dl'Lll' scil'nzf' divine I' arric•
chrnrlo la loro anima di spiritualità salesiana.
Vari profossori delJ'Istituto hallllo 01·Cu·
pato contPI11porau.~·amcntc cattcùrt• drU'Uni-
vrrsilà Cattolira di Santiago. Amhìt11 riru•
noscimcnto dd livdlo eulturalc JeLl'htituto
ì: >-Lata la sua i11eoq101·azioru• alla Fal'Oltà
teologica ddl a Pontificia rnivrroità Catto-
lica di Santiago.
Note'" olc anclw l'attività apo~tollca clw
i durf'nti ~alPsiani cser\\'Ìtauo in rittà ,. iu
pai-ticol.arc nrl ~'Tandioso T1·mpio cli San
Gio, anru Boscc> annesRo allo St udenlato.
Tra i suoi profe,;sori l'fatiLuto ,·anta il
nome cli Sua Em. il Lardinal1· Sih-a, oggi
Arcivrscovo della capitali•, c S. E. Mom. Can-
dido Rada, \\'(';,r()v11 ili Guara1vla n..Jl"Equa-
tore; tra gli ('X allini, gli Ecc.mi \\foru;i-
gnori Oton.ide Akt·<lo, V1•sco, o di I\\) ,1cucb11
nd Perii, e On·stc· Nuti, \\ '«·Fcov,> d i C:uwloutJ8
ucll'Uruguay. Presto lo SLu<l,·nlato occuperà
I.a nuo.-a ,;ed,•, iniziata dal Cardinal,· Silva.
in amr,m posizione ai piedi cldla Coròiglil•ra
Amlimt.
Il Presidente della Repubblica d'Irlanda
visita il Tempio di Don Bosco a Roma
lu uccae.inne drlla :<ua ,cnuta a Homa prr
la solenrlt" udi1•n,1a pontificia. quale signi6-
ralrv11 ~\\l~l(eUo tli·l "\\ V 1·enlc11ario ddla mortr
ùi 5an Patrizio, il Pi-rsirlentt tl1•1la Rc•pub-
hlicu d"lrl'.1.:.1. Cb, S. E. Eamou O,· Yalera.
vul11· fari• una visita al Trmpio cli San (;io-
' an•u LlncitO.
Sul saµato d,·1 Tempio erano ari att,•ndc·rlo
il nirt-ttore ddh Ca~a •· Lutti i C:onfratt•Lli
e SrJCt·rdoti studenti ndl1· Pontificie l luiv,•r-
sità Human,•, fra i quali quattru Sal,•siani
irlandt'si. (lnu di ,.~~i l,•1:1,;.- u11 hn'vt' indirizzo
di bt•nv,·auto, poi il Prc>l'identr i>ntrò u,,J
T,•mpio. U('('O]to dalla uot,· J,,U"luno po11ti-
firi•1. ~o5tù i I pr1•ghi1•~a dhanrj al Sru1tissimo.
1p1' uli l'Ompì 1ma hrc\\!· '";i;it:1 alla chil'sa,
nurn:f.,stantlo la ~ua profonda amwiraziom·
p<·r la gramlio~ità d,·l mon.murnto innalzato
in ouon dl'I Santo FvudaL1►r1·.
Dop<I una ,;sita ali' btit nto a11111•g~o. ri•
partl !>aiutato ùai fo,-1.osi applani>i dPi giovani
dell'Oratorio.
sulla dottrina sociale dc.l.la Chiesa, assi.stono alla Messa nella Baslllca lateranense.
203

3.6 Page 26

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un m alato guarisce lo si deve a Maria Ausi-
liatrice e se muore la colpa è del medico ».
]1 22 marzo scorso <-hhe luogo l'apertura
cldl'anno cinquantena.rfo alla presenza del-
l'Ecc.mo Nunzio Apostolico Mons. Saute
Portalupi P delle altre autorità. Scguirouo
da parti' del Governo le decorazioni di alcuni
Salesiani più_ bcnemc:ril.i. tra i quali il primo
direttore, il venerando Don Giuseppe Diui.
o,·muu/11 ( '\\"i<•nrauuu) Il Nunzio Apos,ollco S. E. Mons
San,e Portalupl decora Don Giuseppe Dlnl, fondalore
dell'Op,-ra sall!Siana nel Nlcara"'-"'·
Cinquantenario dell'Opera salesiana
in Nicaragua
I figli di Don Bosco ••utrarouo nt>Ila Re-
pubblica dd Niraragna nel 1912 e l:ìi stabili-
rono a Granaùa, la più antica città ddlo Stato.
La bt'nefica siguora grauadcsc Ell'na .\\re-
lano si trovava in Fraucia quando corsi' la
notizia drlla morte ùi Don Bost·o. Partì im-
mediatamente per 'T'orino. dovc assistette ru
funerali r donde portò ron il proposito
d'introdurre l'Opt>ra salesiana nella sua patria.
Q11i111li, tornata a Granada, prrparò uria casa
sopra un'altura prospicit'ntc· il gran lago ùi
Niraragua. Per otLt·nert> che non si riman-
dassi' la fondazione, intraprese un viaggio a
Torino; le fu risposto di rivolgersi alrlspet-
torc del Centro America, che risit>deva a
San Salvador. Andò, ma per mancanza di
pcrsonalc l'Ispettore prese tempo. lntanto
gli wmi pas~avano e la aignora ncl novemhrt>
del ) 9 ll morì. Allora Mons. Caglicro. il fu.
turo CardÌilllle, Nunzio Apostolico in Centro
America. non volle più sentire indugi.
sirchè ncl maggio del 1912 giungeva il diret-
tore Don Gimmppe Dini, tuttora vivc.utc,
cou un chierico e un coadiutore. La casa
ebbe umili inizi, m a con gli anni s'ingra11dì
e fu costruita u.ua bella chiesa puhblica dedi-
cata a M:aria Ausiliatrice.
Oggi. alla distanza di 50 anni, l'Opera
salesiana ne] Nicaragua conta tre Case e la
divozione a )!aria Ausiliatrice ha posto pro-
fonde radici nel cuore dei G ranadesi. Il 24
ili ogni mese la chiesa è rigurgitante di fedeli
e le grazie che si a ttribuiscono all'Ausiliatrice
sono così nUlDerose che un dottore è uscito
in questo lament o: « Qui in Granad a non si
~0 4 può più lavorare pcrchè la gente dice che se
Missione tra gli emigranti italiani
nel Canada
È tornato a Torino Don A111011io tlessi.
del Centro Catechistico Salesi11110. dopo quasi
due mesi di attività religfosa tra i nostri emi-
grati in Cunmla.
.
Em stato in,,i1ato da S. E. ,\\f1ms. Bagg,o,
Delegato ,1poslolfru, e da alc,mi Ecc.mi J!escot>i
per la prep"razio11e p11sq11nll' delle t•11ri1, co~n11-
11iuì italiane e,l era laJore di un rnessagg10 r
di una .~peciale brM1lizio111> ,M St111to Padre.
Durante il suo soggiorno ;,, quefl'imm,mso
paese egli ha p11rfoto n/llle più grmuli riu,ì 111'1'
rirono la maggior parte dei 600.000 Ttnliani l'Olà
re.~identi. Questi nos1ri frt11f!lfi. lo1111mi 1/allf! ero-
di rioni clei loro paesi di origine. 1ravolti dalla
m,cessità di /al'Orau I' guadagnare. privi ,çoprat-
tutto di un niimero adeguato di Sacerdoti clre ne
capisca-no la lingua I' lt& mentalità, hanno finitt>
per nbbandonare ogni pratica religiosa e !10"
poclii. purtroppo. anche pPr perderP la }"de.
Le chiese doi•e egli ha potuto parlare si sono
aremilt• ,li connazionali, brumosi tli 11scolt<ue la
parola di Dio nella lingua natLn e felici di po•
tersi llrcostare ai Sacraml'llti i11 preparazione
al precetto pasquale. Ci furono numerosi ritomi
alla Chit>sa <li persone cfre da molti unrii 110n
si aaost<wano ai Sacramenti.
111,1■• ■■■■■Ili
.,
1
·
sl~,✓
rJ,l

3.7 Page 27

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Don A/essi, do vero missionari<,. si prodigc)
per l'isitare gli amnwlati nelle Jami~lie e negli
ospedtzli e 1•olle accostare molti nostri emigrnti
11egli stl!s~ c1111bienti di lai•oro per rC11der,çi
conto delle loro cmulidon.i di t"ita. A coloro chP
non potè (J1•rid11are perso1wlme11te fece sentire
la s,w 1·oce 1,ibra11te di p,,1,. e il messag,l{io del
Pap,, ultrt11·Prso i 111icrof(l11i ilfl/11 rndio di 1'11-
ronto e di .llontreul.
Ebbt> cmrht> modo cli n11•irÌ11are le lutoritn
r..ligiose e rnnsolari per prospellare le tlij/1coltà
dl'i nostri Pmigru111i e sopratt11110 lo /ll'('f!ssità
di una 1110-gb'iore c1ssister,z<1 nel piar,o sociali• e
rl'ligioso.
S. E. Mons. BrigMi,, I' S. E. Sarza11n, ambn-
sri11tar1• J·It11lia. in unu rtJ/,uione 11.0l-rtagli
presso lu Delegmaone -lpostolirn di Ottawa.
espriml'ra111J al 110.stro ro,\\{ratelfo la grntitudim•
del/11 Chiesa e della Patria per il lavoro srolto
f! lo ir1dtt11•111111 a ritor1111rl' 11111·orn per attuare
un ·r11sto piano di assistrn::a ai nostri emigranti.
...
8l'tt1<ile - l'ilfl Dom m,.,.,. - L'lspcllocia San Luìitl con
sede :, Recife ha voluto associarsi alle feste gJubJlarl
per la Messa d'oro di S. E. Mon~. AnLonio Lu,llosa, Ar·
civesco,·o Me tropolita di Fortalew, salesiano, dedicao,
dogli una nuova opera. che sarà indtolata << Apre:ndi7..ato
Aericoln Dom Antonio Lustosa ». Allil benedlzlone cfo.lla
prbna pielra lmparli1a da S. E. Moru.. An1onlo Lw.tosa,
erano presen1I il Oovcma1ore dello Suno dl Cl!3rà,
S. E. Mons. Campelo, Vescovo di PeLroUna, salesian<>.
altre Au1orita e numerOtii Cooperatori.
Gnnlouf' T'ttl '11,·u,u.1,iu (llreJu•iu) - Il oomplcsso delJ"
opere glownlll dedicato a San Giovanni Bosco. Nel '58
S. E. J'ArclveS<:ovo benediceva Id prima parte delle Opere.
li 19 mano del corrente anno $. E. Il Vescovo Ausiljare
ha benedetto 11 nuovo <( palazzetto dello 5port ►• fra
l'ln<:ontenlblle en1usiasmo del giovani, fomentalo dal
canti u dalla comunlc:ulva allegria del chierici .,,1eslanl dJ
Nave (Brescia). ll nome tlJ San Giovanni Bo.sco domin;o
a caratteri cubitali sulla facciara del grande complesso
giovanile. dovu10 allo 7,.elo deJ Prevosto sac. Giuseppe
.,,,Borra, Decurione: dei Coopenatori Salesiani
1....1...

3.8 Page 28

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L a J\\lissionc del l{fo Negro si presenta
in continua espansione.
I vf'ri centri di vita cristiana sono fo
parrocchie o quasi-r>arrocchic• che già appaiono
organizzate ed efficienti. Sono olto: Uaupés,
Harcelo~, Tapuruquara, Taraquà, Jaurc-té,
Paricacho,•ira, hsann e CauaLoré. Questi
;.ono i re.n.tri stabili dPlla :.\\fissioni', ognuno
con la sua chirsa. l'ospedale. la casa dd tnis-
i<ionario e q11f'lla per le bUOrt', l'intPrt\\ato per
i ham.Lini e le hamliiM. Altri tre sono in for-
mazione. Ma ~i vf'de la nccessit.à di moltipli-
care questi c,,11tri, pcrcl1ì- solo i.J1 tal modo
sarà possihile formare su sede stabile queste
trihn sempre in movim,·nto, ed avvezzarle
ad una , ita di lavoro e di civiltà.
Dotate come sono della loro bella chiesa -
la Prelatura ha anche la sua cattrdrale di
vaste proporzioni - queste parroccliic danno
la posaihilitù della frequNua ai Sacramtlllti,
senza ùt'i 111rnli non si regge la vita cristiana.
Alla domenica gli indi adulti, provenienti
da lontano sulla loro barchetta, si uniscono
agli alunni e alle alilllllc delle scuole, alle
schiere ili cx allievi ed cx allieve per la M,-.ssa
domenicale, la prlldica, le funzioni del pome•
riggio. QuQ,;tt• riunioni domenicali e.li cri-
stiani che abitano anche lontauo, danno il
:!O(J tono alla , ita, sostengono le associazioni
religiose ed a1.timano i singoli all'avostolato
prrsso i loro villaggi. Tnoltre, la naturale
disposizione degli inc.l.i alla musica ri'ndi' pos-
siLile lo svilupr,o del canto sacro. gregoriano
e figurato. Fmouo eseguite• anche delle messe
del Perosi con buon effetto.
C:. Oltre all'assistenza religiosa fissa. nelle
parrocchie, vi èquella periodica. portata da mis-
sionari viaggianti alle cu1quf' zonr nelle quali
è divisa la Prelatura. In ogni villaggio si sorio
costruitr rlclle cappelle - oltre tm centinaio -
dove alla domenica si radunano quanti non
possono recarsi alle lontane parrocchie: la vi-
sita periodica del missionario mantiene vivo
il fervori>.
Accanto alla chiesetta c'è anche la scuola
e il lal,oratorio fonnniaiJ,,. Importantissima
per il sostegno della fede e della vita cristiana
è l"opera degli ex allievi cd ex allievf. dei
collegi, di cui si parlerà più avant.i. Quaranta
fillDi di lavoro ne hanno formato a migliaia;
sono il nerbo del cristianesimo: pTaticano,
ùi.fcndouo e diffondono la fede cristiana. Dal
loro uumerq vengono scelti i catechisti, - ol tre
trecento - ,. i maestri delle scuole isolate.
Ai corsi di Esercizi spirituali che si tengono
ogni allllo, parteciJlano in num1rro di circa U.00,

3.9 Page 29

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3.10 Page 30

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4 Pages 31-40

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4.1 Page 31

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e ne ripartono animati da vivo fervore cri-
stiano.
Abbiamo detto: difl'ndono la fede.
P11rtroppo la massiccia ondata di propa-
ganda ,Jt,j protestanti nordamericani. par-
tita alla conqui.~ta dcli·America Latiua. si fa
sentirt• anche urlla P.rdatura. La loro hai-
danza si era spinta fino incendiare cap-
pelli' e immagiui sani·. Dov.-tt!' intt>rve1ùre
la polizia federai.-. Ma la lotta continua
acct>sa. \\bbiamo bisogno quindi di cristiani
che sappiano difèudersi e <lifrudcre la loro fodc.
stoli: ma rappresentano pure un el<>mPnto
1'ssenziale di vit11 in questa rt'gio11C' che me-
dici, scienziati ed e~ploratori dctinironu sog•
getta al pil'no dominio di Lui Le le t•pidf'ntie
1•d t>u,demic 1·quatoriali. « dovr 1'1wmo a$1:,;.
steva impasbibile ed impotente alla IPnta
t• progressiva distruzioJll' orgauica di ».
C'era molto di vno in questa aflc.rmaziom':
anchP uoi abbiamo a, uto le nostre , ittime.
Ora, col tPmpo e con U1l lavoro a$sid110 ili
honifica e di profil~si, la malaria si può
dire C'Rtirpata dai centri dj missiom.' e per
() Gli c!x allievi e le
cx allie, e bUJJJIOngono i
collegi e le scuole dov,' fu-
rono Prlueati. Sotto qm•-
sto a.~pf'Lto la Prelatura
t'Oli i suoi 17 coll.-gi-pa-
tronati, in cui si educano
del tatto gratuitanwntc
circa 2500 alll1lfil rd
alunne intt>rue, Ai trova
in una posizione t'l'<:e-
zfonalo di avauguardia.
Soprattutto meritano di
venire ricordai i il col-
legio « Don Bosco » per
r<1gazzi, e << .Maria _\\\\lsi-
liatrfrc » prr ragazz~•:
il palronato fl'mrninilt•
« S. Ter.-~ina » P la i-cuoia
professionale m11sd1ih:
lln,.dll! - Rw Veyw, - Cl Collegio che te Figliè di Maria Auslllarrlce hanno aperto
per le fil!lie degli Indi a Jauareté.
« S. Domt:uico SaYio »
e altri, eretti tutti in Manaos, nei quali riceve una larga zona circostante, rimanendo con-
istn1ziont· c•d rdu,~aziont' la gioventù mascbilt• finata ndl'aml1iì"ntP dei grantli 6mni, C'l1ì"
<' fp1111niuil.- delle tre Pr<·latur<' affidate ai offrono J,, circo«tanzc favcm."voli alla i,;ua rsp1111-
Salesiani in questa zona, ,, r.ioì> il Rio ~frgro, ~iom·.
Porto Vt•lho e Rumaità.
[ noslri ospe1Jal1•tti r le v i,-ìt1• periodiche
Anche le scuole professionali masclùli e dei missionari ai villaggi. durante le quali si
quelle di lavoro femnùuili. &ecruPntatr larga- 1lìstrilHùscono rimt>cli r si 1lan1w norme di
mente assieme ai corsi di aggiornamcu.Lo e igiene. hanno cou.corso al risultato ehe ora,
di agri<:111tura, mentrt' contribni~couo a per- nd Rio Xl-lgro, si può , ìvrre.
feziona-re nt>l mestiere la gioventù, le danno
fl lavoro di cura dei malati d occasione
modo di ra~sodarsi m·lla fede e pratica cri- di ricordar<• l'opera pn·ziosa che a qum,ta
~tiana, mediante l'requt>uti contatti con il ùrlicata maIL';iOnP drtlieano le Figlir di Maria
missionario.
Au~iliatrice. È w1 campo tanto duro e sa-
crilicato nel quaJ,, t'sse si mostrano veramente
madri. è l'unico, pcrchè dal loro arrivo
11.el 1923 urlla Prelatura si dedicarono alla
() Accanto ai collegi P alle "cuole si devono cura delle faccende domesi ichl', alle scuole
collocare come elemento primo t.li progresso fomminili, all'asilo e oratorio frstivo, alle
umano e cristiano i srttf' ospttdali e i <1uat- vi~ite periodiche ai villaggi e persino alle
tordici dispensari e am1rn1atori. Essi 1·ispou- attività orticole e agricole nri campi più
1lono nou solo al « r1aate infirmos: pren- vicini allr. mibsioui. Se mancassero le suore
detevi cura dei malati », dte il Signore ha il ritmt:1 di lavoro apostolico subirebbe un
dato come obbligo specifico ai suoi apo- crollo pauro~o.
:?O!J

4.2 Page 32

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$i ap<·ra pure c-hi: rsAe po~;;ano preslo IIRSII• Vargas, K11hi rd.tt. e Quadros, e i membri
ull'r~i l'iust•gnamento c·h•11u•nlarc inforior,1, df'l Governo l'<'ntralc che ehhero prr la Pre-
per l0~<'iar liberi i mi,..1oion11ri alle opere del latura dt•l Rio Nl'gro un intt•rc~llamento
~ano mini~tc.ro.
caldo di parlicolarc bene,·olt•nt.a.
n Prr,id1·ute Jocelino Kuhicekl~ durante
la visita fatta al Rio :'.\\'egro nel 19'.)8, dopo
aYer conferito. in presenza di miil.i,tri, depu•
() Pt·r meglio organinrnn• r rcnden· piìi frut•
t u11110 il 1106tro lii\\ orn lliarno in trallativ,·
per l'illlituzion<' dj un rf'golare S<'nir.io Ji
ra,lio•dilf11..,ione. nlili~-irno, nltrt· a tut lo il
r,•,to, ai fini clrU'i~trn.'io,w n·ligio~a quotidiona.
rati, t1cnntori 11 giornalisti, la Crocw di g ran
Conunt>ndatorc ciel « Cru.zciro do Sul » n.l
Prelato \\fon,. :\\lo~sa, si et1prt>,st> iu questi
trrmini: « Snno Ji,[fr" dellr, ,·i.,iw ft11ta 1/u me
111/e missioni dr/ Hio ,,ewo. l\\l'S~IUIO ~ ca-
pare di apprc::11rle ronre-
nienltmttntr, sp non dopo
m·erlc risitntt'. ,lfo dopo
la t•isita rimani' in me,
in tutti, In ,IWicoltà ili
e..primerr rnn flllro/e effi·
caci tutta fo nostra am-
mira:ionr. Per q,w,10 mi
Ynlo orgo;.r/io.,r, ,li nrerl,.
risitat<' ed i"n dorere di
aiutt1rle :.1•m11re meglio n
me:::o tlol mio Got•erno.
nella sprrm1za. dirù me-
glio. nt>llu r1•r1r;:a clw
lutti I Prrsitlenti tl<'lla
Repubb/i,.,, 11111/rnu in
q111>.~111 il mio Goi·crno.
rom.- un 1/ore,1• Ji rico•
nosrem:u t di gi11sti::iti
tlor11to lii Figli ,li Du11
ll,•wlll•· ltl<, ,,.,,,~, Il Coltelli<> u S. José » JI u.~-.·~lo,, con scuola pro(ClòSionnle
~ agricola per I llqll tlcfll ln<li,
Bosco».
Paroll' e 011orillct>uza
cue l>l' pn•miavano ud
Prelato la ~rhi,•ra l'letta
E uua parola nwrita puri· l'apporto r1•1·alo d,,j missionari t' dcli!' suore vi, ••nli, che a,t>-
dui 110,-tri mi~,-fonari allo -.,iluppo ~ckntifico ' ano portato il ,lcserto a 6orin•. ,ol~-anu
,·on il « Centro di ricl'rt·h,• ,-cientilirlw » d, pure r,~1•r1· un tributo di (>mag~in Uj?li scom-
1·ui sono note,uli gli ~tndi di Dnn \\h I'~ pari;i. chi· nr a,·,·,·ano fecondato il trrrcno col
Hrnzzi 1mlrctuogrnfìa, li11guistica, foklor1• sudo.re e col ~unguc. spargt•udu il Acnw ru·l
~torio di questa regione. Fu pu.rc cosi it uila pianto per d1LrC a noi la gioia dt•~li nhhondanti
una ,li~r,n1•ca per la riprotluriooe di musiche manipoli.
t• canti d1•gli indig,·ni.
E ;;i ricordauu tJUÌ. fra i tanti. ~fon.i:;. Gior•
.\\nrlw gli os,enatori ml'tert>ologic-i. ap,·rli dano, primo Prefl'tto apoi,tolko. e Don
,. ma11teuuti J'intl'sn col Go,.·erno fcd,,rah·. Ilàlzola. d1!' di~~odarono q,.l(•st1• t,•rr(' ,,u cui
raggiungono il uumcro CObpicuo di dieci e pareva st,•ndt'r~i l'ombra della ,L1·1ilità; Mons.
foruiH•ono dati regolari ,:mila melnrològia Domitrovich, pt>r dieci anni :wlanti~,nmo Ausi-
drlln rt·gione.
liare del Pri,lato: e suor Caterina Jc Oliveira.
d1~ profuNc• i tesori della ,mu conoscenza
nwdica 111'1 rurart• gli indi t• mnrl p<'r aver
\\'OlltratLn una malattia trop1r11lc.
() Tuuo lfllCblO la, uro non si sarehl,c
In que~LO ,·,,lri:rno ll·mbo 1lt•ll11 foreno
poluto compiere w11za l'niulo della Provvi- amazzonica già biondeggiano lt· mr,-si del
1h-nza1 che b.u suscitalo Lanlti anime grnc- Padre cl'l1·~tt. Si di•gni Egli di in,;a,e nume-
roi<c pronte a SOblèn••rci l'On la loro coi,tautc
a,,i~ll·nza.
E al priruo posLo ri piarc collocare i Prc~i-
:!10 dt>nti dt·Ua Rcp11hhlfru bra.siliana, P...~~on,
rosi gli operai, a farne la ruecolLu per il Regno
di Dio.
MONS. PIFTl'IO MASSA
Prclalo dtl Rio .V,2ro (Amanonì)

4.3 Page 33

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Un sogno del 23 maggio
Lo scorso maggio fui colpita da grave set-
ticemia. Fui portata all'ospedale di Fidenza,
dove il professore non dava nessuna speranza
di guarigione. «Solo un miracolo - disse -
potrebbe sa!Yarla o. Il 23 maggio sognai di
venire a Torino a chiedere la grazia a Maria
Ausiliatrice per intercessione cli Don Bosco.
Alla mattina mi svegliai contenta del mio
sogno e lo raccontai alla suora che mi assi-
steva, la quale mi disse che quel giorno,
24 maggio, era proprio la festa di Maria Au-
siliatrice. Allora la mia fiducia crebbe tanto
che assicurai la suora che, nonostante le mie
gravi condi1,ioni, mi avrebbe vista ritoroare a
casa guarita. La guarigione fu lenta, ma ora
posso dire cli essere guarita del tutto. Quando
tornai a far visita alle suore e al professore,
questi mi disse di far pubblicart: la grazia in
onore del Santo a cui mi ero raccomandata
perchè si trattava di una vera grazi.a.
Sà11 Vitto,~ di Sàlsomaggior• (Parma)
ERMJNI,\\ TONSI IN PERACCBI
Guarisce bene da meningite
Nello scorso seue.mbre la mia nipote An-
tonella si ammalò di meningite e giunse ad
essere in comlizioni gravissime. Invocai l\\laria
Ausiliatrice con tanta fede, e la nostra piccola
cli soli 16 mesi di età, dopo +5 giorni di ospe-
dale, tornava a casa. Ora è qui con noi sana
e intelligente, senza conseguenzè. Invio of-
ferta e continuo a pregare perchè la mia casa
sia sempre benedetta da Maria Ausiliatrice
e da San Giovanni Bosco, che sono i nostri
grandi protettori.
CastrllnWJJa (Varest:l
ANGIOLlNA ALBERTI
Guarita il 31 gennaio
Affetta da grave malattia, fui ricoverata.
Trasferita da un ospedale all'altro, la dia-
gnosi dei medici risultò sempre positiva.
La vigilia della festa di San Giovanni Bosco,
ebbi la fortuna d1 essere avvicinata da una
Superiora <lellc Figlie di Maria Ausiliatrice,
che mi invit<') a baciare la reliquia del Santo,
con la promessa della reciw quotidiana del
santo Rosario. Così feci con tanta fede da
parte mia e dei miei caci genitori. Alla suc-
cessiva visita medica coi relativi esami, l'esito
fu, con stupore di tutti, completamente ne-
gativo. Sono ormai trascorsi parecchi anni;
ho potuto formare la mia famiglia e godo tut-
tora buona salute, grazie a Don Bosco.
IIIila110
ARMANDA BERNARDINELLO
Gli davano al più venti giorni di vita
L'anno scorso, nel mese di luglio, i dot-
tori mi dissero che per mio figlio, colpito da
una grave malattia al fegato, non c'era più
nulla da fare e che avrebbe avuto al più una
ventina cli giorni cli vita. Tanto lui quanto
la moglie si unirono a me nel chiedere la
grazia a Maria Ausiliatrice, a San Giovanni
Bosco e a San Domenico Savio. Al termine
della novena mio figlio migliorava e alla fine
di luglio riturnava a casa. Siamo già venuti
a Torino a ringraziare la Vergine Ausiliatrice
e i Santi Salesiani, abbiamo fatto la nostra
offerta e abbiamo messo tutta la nostra fa-
miglia sotto il manto dell'Ausiliatrice.
/.,(f11nto Po:::wlo (Varese)
:\\!AIUA ARBINl
La testa era rimasta schiacciata tra l'asta
di ferro e la barra
Sono un perito chimico, caporeparto in una
cromatura. Ero appena giunto nel mio uf-
ficio, quando un operaio, addetto ad un au-
tomatico cli cromatura, venne a chiamarmi
poichè aveva notato qualche intoppo nel mo-
vimento della macchina. Fissai subito l'at-
teiizione sull'inconveniente senza rendermi
conto di aver sporto la testa in un punto dove
un'asta cli ferro a T di rinvio ganci !lcencleva
come una ghigliottina sopra la barra porta-
pe1,zi. La mia testa rimase così schiaccinta
fra l'asta cli ferro e la barra. Come riuscii ad
uscirne vivo non lo so, pcrchè nel preciso 211

4.4 Page 34

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istante in cui sentii abbassarsi l'asta su di
me e premere inesorabilmente, ebbi la sensa-
zione che Dio avesse posto fine alla mia vita.
Poichè la mia famiglia è sempre stata de-
vota a San Giovanni Bosco e mio fratello Don
Giuseppe è sacerdote salesiano, in quell'istante
mi ,·enne spontaneo rivolgere il pensiero al
Santo, che mi concedesse la grazia di rimanere
in vita soprattutto per i miei due bimbetti:
Ennio di pochi mesi e Antonella di due anni.
Un operaio, accorso alle mie grida, riusciva
a strapparmi alla morsa fatale. Pochi se-
condi ancora e sarebbe stata la fine. Al Pronto
Soccorso sentii un medico mormorare a bassa
voce: <1 Questo è bell'e spacciato! •1. ]\\fa Don
Bosco mi aveva protetto; l'infortunio era stato
grwe, ma non mortale: frattura della mascella,
trauma cervicale, ferita alla nuca ed emorragia
interna. Tuttavia la prognosi era riservatissima.
I miei familiari iniziarono con me una no-
vena rivolgendosi in modo particolare a
San Giovanni Bosco e a Don Rinaldi.
Oggi sono quasi completamente guarilo ed
ho ripreso, sia pure gradatamente, il mio lavoro.
Torùw
DANJI.O ROSSO
Marghult.t Ferrar! (C-Ortcmaggiore - Piacem.a) è 1(1"llta a
M. A. e a S. G O. p.-r una opera1,i<mc Celicemcntc su-
peratll dàlla ~orclhl e mand~ l'nfforta promcs$a.
Edda B;irberis Mossi (Casnk l\\fonf. - Aless.) esprime viva
gratitudine n \\1_ A. e a S. D. S. per la sah·ezu del bombo
cadurn malamente sul pavimento.
C. E. Craverl (Torm<>) ,nvia oflcrta pro Missaon, e per
uno S. Messn in ringrazinrnentn a S. G. Boscl>.
S. A. (Torino) esprime riconoscenza o i\\J A. per insperata
sistemazione.
Paolina Mar,mnò ('vrcssma) rende vivlss,me grazie a
M. A e a S. G. B. per ln guarigione del figlio dopo un
anno di prughicre e d1 Inerirne,
Margherita Marlinl (Ruccafortc l\\'londovl
CuncO)
dopo aver sperimentate còn pC>co eS1to encr1?1che cure
mediche per un SL1fJ congtunto esaurito, ne onenne la
guorig,on~ raccomandandolo " l\\l. A., n S. G. l:l.. a
S. D. SavlC).
Adelina Zanda (Torino) scioglie una sUJI promes•a per
grnzm rice\\'utn.
Antonio e Pia Scundi (Torino) rtconoscenh rini:raz,ano
S. G_ IJ. per la guorii.,iom, dd figlio.
Fr.1nc""ca Martinengo (Vczza <l'Alba-Cuneo) nun riu-
,ccndo a ri~olvere una t;Ìtua.2ionc: molru dolorosa, si ri-
volse " M. A., " S. G. 8. e al Santi salcsil,ni uucnendo
un pit.no c-tuudimtntn.
ott~11u1d pu I fotncrs.tfrmr d1 '\\,/aria .Au1Uiatriu r d, Sn11 G,o..
u,;wm' B11sc1>, tli Sunti, .tlaria .lla:::ar,1/n, Ji Sart Dome11ieo
Sat·io t d, illiri Strc.1i di Dio - alcuw J,unru, ouclit ~11-
1,iato offerte rd eltmQsrn~ per sor,f~ J\\.frn,. d, r-iugrfl~ia-
mt!-nto - i stgu,,rti:
Ag-.t?.:zini :\\la.rio e r\\nntt Mari:a. - A~nolcuo I\\toJJa.lene1 -
Alfon&o Concettinu ... ~\\hpcrt1 Posquale - Allemanno 1\\.1, T~-
re::,.a - Amcbio 1\\,1nrl0.ll .. \\mit-n,no Concetta - \\nas-tusio
Anna I\\lnria - .\\nsclmo Luiu.i ... Arena; Concetta ~ ,,\\vnnzi
M~ri• - .\\zzal1 Men• - Bndell• Elio - Bartulona Sob,nu
- Bartolomt:o \\'ittl e Franca .. Bnssani Kotalina • Bcnato
Attilìo - lirrhl l\\tnJ - Dcrtolo Fam. - Bianchi Erminia
• Burnco .l\\larghcnti:1 - Bicnz-Rosa.h F. - R1rolo Teresa
- Biscoz7.1 Franc.,.co - BI••• 01 Statti' l,;l!ubcuu - BocCil
Rosa. - Bodùn Francrsco - Boe.ria M-orin - BogHano Fam,
- Hoi(ano Ma.i:hcnto - 13oqomo Cl•ud,o - Borella Libe-
rin11 • fft,jchini Primo - Botio Giovùnn~ \\'èd. 1\\finc.ui -
Urunu. Giuseppe - Uruna Mario - Bruno Franccs-ca
llruaa$'CO Hisogho Snntin:3 .. Burg_uj Orette - Caggegi Gio-
\\ ,tnnina - Cal1..onì C.:arla - C.:ummu1.;..t Rc,!Jalio - Can1u:1so
J\\ "stlrnina - Camva~noli Tina - Cumpodoni Pasqualina
• Csnd,011 T)ario - Cnri• :\\1•rced• - Canobbio Lina -
C..:april 1\\laria - C.nrclli Ro~il - Carlinl Mario - Casetta.
Fr/J.ncesco - Co.talano ~tari:i CtlHU'lHt ,\\gatQ - Cavagnolo
Jmmrt.colata e 1to:fa - Cdott.o :t\\'lngoga C.:atennu • Ccrcdu
Mari:1 - Coda Palm.itn - Colleoni Esposito Concett.u -
Colombo ;\\laria Rosa - Concu l\\1aria Linda - Cosenza
Sah·atore - Costd Gre~orio - Co~ta l..Hiann - (..riuofoletri
1\\.1uria - Cugini Ambrogio - Cuminctti Fam. - DoU' At;ti.1
Lia - Danin \\nllll Ved. Coppn - Oe Feo Alfredo -
De J.larcu '-oem1 - D• Pa,qwlc C1u•cppa - Di Gio--
,,annì Ylnccnzr, .. Dino l\\i1a.ritt - Di Stefano No~o Vcru-
01cu - Dodero Giusepr,inn - Dondeynaz E,rnunul - Dotta
I\\-l.1rn1 - Enrico Franca - Ercole l\\'lars;hcrìUt - l·~.tridone
Anna \\"c<l. ~1nrc:hi - Fn.rina Rosa V~d. Ruzzi - Faure
Poni Enrica - F.wero .IJrigid.a - .fcdc.ri~o .Edvi~e - Fcr-
roro Carlo e l•-•m - l'erro Davide - Fini- Cotti Elcn• -
fioretta Ter""• - Fiorillo Gabric,lla - Folini Delfino -
Fontana Gio...,1tnna_ .. Fo.rtc Giovanna - Frane.i~ Irene
Franciosi Beoede.nu - Fran1,onc: Lc:ontina - l·ri)c.lla Fifi
.. Gamba Antalia - Garacrioni Rina • Gnrdella Big~o E'r-
mitl{• - G:orelli Pnola - Carufi Angelo - C•staldi Lui~,a
- Gatta !\\.briuc.:ci:, • G,uti Nio.a - Gerbo R~mo - Chcz-
zino I\\-1,ariucdo - 01:ugo Din.i - Giordane-ui Cnrlo -
Gobbi Fom. - CoUn Adele - Grammatico Leone <.:ate-
nna - Gru.si Giovai1m1 - Cr,1s..110 \\l(nC.!'!;e: - Greco OuDl-
trortc. lmmncolnt:t - Grillonc Rosina - CrimrtJd.i L)di1t
- Grossi Enrico .. Grnliani .Bliboll - Glustetto F'11.01. • Gu.s-
soni Lina ... Jannelli ls:nnia .. h·1tldi I• ranccscsa - Ln ù111-
ven1 Cute.rin.i - L..tno F'àm. - Lan-'a l\\lo.r-it1 ... L1 Rosn h1-
doro • Lequ10 ~Jaria .. Linauanti Franca • Lorc,n.1.i Elì-
••hétta - Lucar.JI, P•olJI - tvuchc1 ~;lena - M•lenoh,ni
Raimo.n1.fa - Marchetti C.:ecilh - 1\\1..orcbioro 1\\,1addalcnJ ..
Mar~nco Gt:rohlmo - ~1aresca Filomena - :\\lunn1 LucL1
- Ml\\tUnns,co Ester - MU!i-OCro \\n.i,tiolinu. - t\\1lattcul'ci
llng. LuiJCi .. '.\\lattio Teresa - l\\lozz:1ni Adele - !\\1mzzini
\\!tar-io ... ~lazzolr.l ,\\n~tla - 1\\tu.zucato ~rm1nia - '\\telhn1
.\\lessa"dro - MenabrcM Filomena - 'Vlighore Savino -
Mignini hfo - l\\llinonz:itl ~rcrcs:.t - '\\finusi;;o Tere1:1a :-Vlolo
'fononi Oiustppmi;1 .. :\\rhm. ateri C . • IV1ongino S,"~irua -
'Vlunt•~nim Torc,a - :\\1ul•~ ~lrrria e Olg~ - Murgfo /\\n-
tanjo - ;\\1ll!!tUrth.:tt Flon e Ct:cìl1a .. 1'.iva Antf'elo e I•rn-
tclli - Ncgrini i\\.taria - ~1en Ce1rlo .. ~it1retti Fro.nce11co
- Notarlo t\\la.ria - Novcllt ~la.rio e [ì\\un. - Olivc:-ri !\\-lano
- Olh·otto l',:atalina - OroBno Pende Ciuliu - Parodi .\\t-
tdio - PRs:quino Francesoo - Pà.:nori Erminia - Paviorr,
Costantina • Pcdrana Ba.rberfna - Perruchon Yittoria -
Pcsarìn G-olin Dinu - Pt:titti t\\'forfo Tcres::i - Pilone Ma-
rino ... Pinturo """• .Pancrazio - Pi~am Giulia - Piston
Ermete • Poggi PRolo - Pohruncri Giuseppe. - Porcile
Vinct-n'ZO - Pramouou Ntufa. - Puq-1isi Lui.u-i • PuJ"lti
Chiara - (J:u.aglia. J:crrari Piero. - Raineri Ida - lta1;z.ol1
Rosa - R~d11olli i\\laria - Rcd•oll, Sofia - Rein. Filippr,
- Reina Vinccnz.<.1 ... Rihnldone Da\\·ico Lucia. - Ricci Fer...
n::mdo - RiA~io R\\)sa.lica - l't1mn ~te.rina • Ri11~IUi An-
gela - Riva \\nno - RQhi Rcuy - RoHi Khm.n Jd:, - Ro;cs-1
Hosinn- Rosso OJ11ito - Rouss Gior~io - Rubin tv1aria
- Rubini M. R. - Sola Clelon - s..ies !lui, · Sarion :\\lunu
- Savio l\\hchclc - Sbordcllotto Annu - Scalul,nni Coniugi
- Scalabrini Giuseppino - Sc1rarnella i\\-lariu - Scarantino
Adriana - Schiatti Ernest.ina - Schid\\'dl.il Rosa - Sch,1-
\\•ini ·rcf'Cioir\\A - ScHligo Giuditta - Sdortino Getntna -
s~ren Savlna . Serra GluseppÌnQ - Serr:1 Otrnvfo - Si--
meoni ~hriA - Sisi Annn \\lan,, - Somenzi H211. 11lo - Rorcè
Piero - Sp•duri Gluseppinn - SudaM An,:clica - ·rugllabue
l\\11rit:1 - T11mbacco ~111ria - "fnrabcll■ Cesarino • Terzi
J\\.lari• - T"'~ta Cecilia - 1'••11• M Candid• - Te~toni :V1u-
tildc - Tint<-r l\\111rìa • ·tofcni Ione - Toppi Enrichetta
- Tor~ano 1:am... Torna LuigiQ.i\\ - Tosnno ~Jaria Lufan
- Tous<ro1.- ~·hiocco Din11 - Trn\\•eraa Maria - ìrucco :Mi-
che.lin:1 - Ugo LetìziA • \\'al'fì.1.n,a El~a - \\'cechi 1\\-larco -
Venturini .\\delc - \\'ergnano .\\nnetfA - Ve,rnengo D.01tn
ldo. .. Veronese 1-'urtunau Giuliana • Vi~Herchio Calet11
Rosn - \\'itali Carmela - Yohà Domenica - VO)ttt Catc-
rinn - Z11mbon.i Gi.ocinta -- ZanQTt,C Rosonm, • Z1nrQttin1
Ada - Zerbo C,1er:utto - Ze,•c.rin M:iriu.

4.5 Page 35

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Era stata ricoverata troppo tardi
Da circa un mese ero gravemente amma-
lata. Quando i miei si accorsero che l'opera
del medico curante non era più sufficieme,
mi fecero ricoverare nll'ospcdale. Qui mi ri-
scomrarono una infezione alla cistifellea con
sospetta presenza di pus ncll'intei;tino. (''era
anche l'aggravnnte che sono debole di cuore.
Dopo , ari con!.ulti ritennero che ormai non
c'ern piu nulla da fare. Ai miei figli precisarono
che !• ero stata rk"Over.11a troppo t,1rtli 1>. Al-
lor.1 ricorremmo a San Domenico SaY10 e
subito comincia, a migliorare. Riconoscenti::.-
sima, invio otfcna.
Qt \\GLIA I UJGI.\\ I!'< :SI::CRO
Guarita al tocco de lla re liquia
Nd 1957 avcrn suhìm una operazione per
ascesso ndl'inlt!stino, ma dopo quattro anni
ricom1nc1arono i disturbi, i dolon e la febbre
e ricompar,e anche l'ascesso. I miei familiari,
assai preoccupati per b recidività del m.ile,
si unirono a mc nel dm:<lerc la guari1?10nt; a
San Domenico Savio, promcctcndo In pub-
hlil·azione della wazia se fosse stat.1 ,;vitat:1
l'opcraztonc. .\\I tocco della reliquia del Snm,
subito il giorno stes.,;o cessò la fchbrc, spuri
il gonfiore e I dolori scompar\\'cro con lic1.1
sorpre:.-a dt tutu I familiari. Ed or., rmgnuio
di cuore il caro Sai, Domenico Savio per la
gr-.izia ncc:,·uta e invio offert.l.
S11n Giusrppr .fato (l'alcnno) C.\\'I fRIN.\\ SJ:\\IONll'rl I
Dopo ventidue anni di attesa
Sono sposata cb 22 anni. l'er quattro volte
ebbi da Dio il dono di una creatura, ma og111
rnlt.1 morirnno con grande dolore di mio
marito e mio, pcrchè t,rnlo desideravamo un
bimbo che allictas.se la nostra casa. l"na s1-
gnor:1, Cooperatrice ~a1t.~ian:1, mi parJò ,li
San Domenico Savio consigliandom1 di por-
tare sempre con mc l'abitino del piccolo
~antl) e d'imocarlo 1:on tant,1 fidu1:1.1. Ed ceco
che, nonostante le prcvisio111 allarmistiche che
s1 rinno, arono come nei casi pn:ccdcnti San
Domemco Savio ci ha ottenuto un:i <.plcndida
grazia dal Signore ed oggi un fior1: dì bimba
m ott11na salu:c :-llicta la nostra cas;. cd è
un H.-s11mo1110 \\lventt che ti carfl Santino ha
compwto il 111iracoln. Per questo non ces-
serò dì pre!{arlo e d1 thlfondcrnc I,· devozione.
Ca' J~ Str(aw, (CrtmunA)
<:l.\\COl\\H'.'IA SA:-iTl~J Zl!T IOLI
Nel giorno annive rs ario del matrimonio
Da t:into tempo i;ospiravamo un figliuolo
che rallcgrnssc la nostra unione. Erano pa.~-
s;Hi tanti anni dal giorno del noi;tro matri-
monio e ci parc\\•a ormni impossibile essere
e:;.;mditi, quando un giorno una nostra co-
nosu:nte, mamma di un s,1ccr<lotc salesiano,
ci parlò di San Domenico Sa\\'io e ci fece
\\·edere un B,,fl,1ti110 .','aft.~1<J11tJ ove c'erano rc-
Jaiioni di grazie 0111.mute per su:i interces-
sione e ci free a,·erc un ahitino tlcl piccolo
Santo. Lo invocammo con fcn·ore e San Do-
menico Savio ci esaudì: dopo otto anm cli
attesa, nel ~iorno anniversario del nostro
rnatnmon10, nacque.: una hcll.i bambrna, dono
del buon Dio, che anche ora, dopo due anni,
gode perfetta s!llute.
l.1n <ra J, Srhio ( \\ . itcIWt)
C:O~IUCT DE RIGO
Ro-..ngebl cd Ello Roggcro {Pio,~aitt>-Torinn) comuni•
e no una •nzia rin·vuta ,I• S. D. :-. ndLa nasc,1a dd
Jnro bnmh,no < 1nv,nna otl~ri...
Id., Garbarlno (i.\\lnntèghirfo•GènuvQ) per,;., ogni 11ni.1na
~r ran7..a pt·r la :-ma lenii c. t1."Atur1t. i affidò intcrarnrntc:
a D. !i., J.i cui porta\\'a l'at-UJno, e fu c6llt1cliLt.
O. M. (l'nrmn) hn ricevuto dil S. D. S. unu ,..-az1;1 per
,ua lii;:fo, e prnfn•• mfinita riconn~«·nza al p1cculo !inn!o,
M.,,ria Tere,;a Pogl.lano fl'-,nno) ,,,mal.a d.l\\•'r-1 ~a.,, J,
n1amme- du.·. nonu,.t.ante. h.- infaustt- prenstom mcdtche,
munite d,•11·11~1tmo Ji s. n. s. da lei procurMI0, cbb,•ru 10
con~olaz.torn: di un ottimo ~ 'ijto.
Clo,-anna r Tullio S.,h-a (Coru:no,a . CornoI rcndu:io
pubhhchc i:rozie • S. U. S. p<roh,. con l"invocazi111c
e con l'ob,11110 dd ~dO\\O, ottennero, la 511!,•~zza dd •e•
cond..gefUI0 dopo una doluro,..i np,·rien.<a.
::? I:r

4.6 Page 36

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Anche i medici, protestanti,
l'han definito un miracolo
li mio Cgo d1 anni 12 fu portato d'ur-
genza nella Clinica oftalmologica del-
l'ospedale cantonale di Ginevra, perchè
correva il rischio di rimanere cieco. In-
fatti aveva già l'occhio sinistro completa-
mente compromesso per un errato intcr-
,ento ed era m pericolo di perdere anche
l'altro per una forma insidiosa di chera-
tite a ban<lcllctta, definita inguaribile da
due celebri primari in oculistica.
li prof. Antonio Franccschctli, di fama
mondiale, nppcna l'ebbe , isitato ai primi
di febbraio del 1961, scosse la testa, poco
con, into di potergli strappare dal buio
almeno l'occhio destro. Andammo allora
dalla signora del professore, molto devota
di Don Bosco, raccomandandole il nostro
figliuolo. La signora ci comprese, ma con
sincerità ci confidò che quel ragazzo era la
più grave preoccupazione di suo marito,
tanto da non lasciarlo tranquillo neppure d1
notte. <• Mio marito - soggiunse - non
può dare la , ista ai ciechi. Pregate, pregate
molto che Dio gli guidi la mano, pcrchè
solo un miracolo può ridargli la Yistal •·
Dopo l'operazione constatammo che la
signora ave\\'a ragione, pcrchè l;go tornò
a casa nel maggio dello scorso anno con
l'occhio iniettato di sangue e completa-
mente cieco. Rimanemmo come inebe-
titi dal dolore. ~e parlai con i miei antichi
superiori di Yaldocco, che mi infusero
una grande fiducia nel Venerabile Don
Rua, proponendomi di fare con estremo
abbandono in Lui una novena.
Questa non era ancora finita, che una
mattma di giugno mia moglie mi telefona
in ufficio che Ugo le aveva impro,rvisa-
mcnte chiesto se il cielo era azzurro e poi
subito dopo aveva letto i numeri bianchi
211 su sfondo nero della targa della macchina.
Così quando meno ce In aspettavamo, quasi
senza farsi sentire, Don Rua era entrato nella
nostra famiglia a portare la gioia. Da allora
Ugo a poco a poco ~• è ripreso. Sebbene
la Yist.a non sia più quella di una rnlta,
tuttavia può frequentare la Scuola media.
Se quc.-sto evidente miracolo può essere
utile per la beatificazione di Don Rua,
sono disposto a documentare ogni cosa.
Sant~"" Cforono)
OOTT. f.R).'1:STO UGAZIO
,.,-gre-tario cornunatc
« Un intercessore buono e potente»
Da tanto tempo soffri,·o di artrosi e d1 ~cia-
tica. Dopo tante cure, nessun miglioramento;
anzi ero tormentata da dolori ancora piu , io-
lenti. Un ~iorno che ero tamo abbattuta,
presi in mano il Bollc1t1110 Salesia110 e lessi i
miracoli che ottiene Don Rua a chi lo invoca.
Ebbi l'impressione che se lo avessi pregato,
mi auebbe ascoltata. Cnminciai subito una
novena e in pochi giorni mi senlii meglio cd
oggi posso dire di aver fatto tanto nugliora-
mcnto da sperare con fiducia la gu.mgione
completa. Invio la mi;i offerta con molla sod-
disfazione di aver conosciuto un intcrc~!ìore
così buono e potente.
C,rwr,. T,tti />a /,eri (Cunc-n)
~I.\\RIA C.-\\N'DIDA TF-<;TA
L'ISTITUTO SALESIANO l'ER LE MISSIONI
con ~ in TORINO, crt:1&0 1n Erur !\\!or'llc con
De-crc:to u 1-=aio 1924, n. 22, può l~alnicnlc:
ncc:vc.re /.,,gai, cd 1:.·r~h1J. Ad cviure pou,b,I,
conte11a,iorn li consi~luno le ac:IJUenti formule,
Se 1rn11,i.1 d'un Lcgrtto: • .•. laac,o all'Js1,11110 S<1-
/u,0110 (ltr i,, Mistfo11i ron 1t1d• i,, Tori/IO Il lÌtolu
di leg1110 la gomma di Lire ... (oppure) l',mmo-
bilc tito ,n... •·
S., 1ra11a11, invece, di nominare: c:rc:de di ogni IO•
atanu l'lat.nuto. 1A formula porrebbe-• questa,
• ...Annullo ogni mia preccdcnu, dùposizionc lClt.a•
ment■na. Norn1no nuo uc.-dc umversafe 1'ht1turo
Saksio,w per l~ Jl.1mrum cu11 scdr 11, Tonno, l11'SCrnndD
ad es,o <JUll1ltO mi oppart,cnc • q1111lsi~•i 1i1"lo ••
(/110,:0 • dnta)
(firmQ po t1tt1ol

4.7 Page 37

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Salesiani defunti
S, E. Mons. Giovanni Lucato , Ve1c:o,-.. ui hun,a • \\'cn.rra
t il a nul:'Rio 1()62
(l)r l.11, p,,,/rttmo nrl pn)uimo ,,mntr,,)
Sac. Giovanni Stucehl t l'olc• (Cile) • 70 onn,.
Sac. Vluorlo Novetllnl l I i'•rmu a 77 onri.
Sac. EuircnJo ~ c l d ' •d ,\\ndn■ 7J ■mli
Sac:. G iovanni Duda t I Prumyol (Polonia) a 73 """'
Sac. Paolo A.rdbsonc t a Cordoba (,\\r~cntino) • 72 ann,
Sac:. Mari o Fcn,ttlo t l1u,ca1e (\\lilano) 58 onn,.
Sac. Rodolfo Alvarcs t a Santa Pe (,\\rgenun.ol 51 1nm
lac. Alftocdo Dc.rnbad< t ■J \\(tWI dc D,os (Columbia).
Sac. AlbeNo Barquct I a \\!ontC'Vidco (Uru1111ay),
sac. Oloacblno Marvao t I Diii (Timor) 34 •nni.
Olac. Eric o Badlll'I t • Mnri•nh3u1cn (Crrrnanral
Ch. Dorclllo Bona t • l,or•n• (Tlro,ilcl • 23 1nr11.
Cb. Vlllanucva Giuseppe t • ChGsica (Porll) • 18 anni
Coad. Gluscpl'C,Gugllelml t 1 l'inu11co (Torino}, ~J onru
C:Oad. Giuseppe Berganl t • Tucurruln (Argrnhn•l.
C:Oad. Giacomo Brockbank t Il Shru1tey (ln11h1htrral.
Coad. G. L Mcnautes t 7.amon (Spagm) " a8 anni
Cooperatori defunti
S. E. Mom. Agostino Saba, \\rcive$co,·o di 8uwm.
Rx aU1cvo nostro a.ffex-10ne1uottnc>. continub rtr tutt11 L,
v.ttu 1J ctJn,ld~ursl mc:mhro cllcttivo ddfa Fan1iwùtt Sc1tc...
1ictn-, •1ut11c: Cuopenuorc o trnJdQ 1m1to&tore J1 Don UOl'co.
Il 11uo 11tt~ccamiento a.Ila (.'luc•ia e 11 Papo. brill~ ndl.6 ■UJ
SttJrw dtll" rlrùrn e nelle 1lrrc ope:n da lui puhhhcutc
Mons. O. B . Ottoncllo t a P1nttolo (Torino) • 8a ■ruu
Soh1lt: fiaun di u.ccrdott-. apttc la vita ntll■ t'.Ur■ s,auo..
raie:. ncll 1ruc~iumc1,1u Jcllie tdenz.~ tc0l01Pche e nclt1
dire.i.ione J1occsana delle orcamuaxioru d.i ..\\zionr C;a,tto..
hc11 Come Oue.ttore D1c,coano dei Cooper.atori ~•leth\\O\\
r,n J•I hH 5, ebbe: p1r11cctt1rme:nto a cuore la cur11 ■pin•
tuole dt, membri dtlb 1'11 l ninn~.
Mons. Erminio Cuaù t 1 \\'rro.n o Brranta • Rr 1nn1
Hpc.llt J.. lun»:il vin in un ,1(1b-.,ul1to ,ace.rdotah: r,n-o di
xdo 4! fci.:ontl.o di Cnu1L Fu Coupf!lratorc S.ale.i11no :ituvo,
Pietro Badano t a Ronia • QO ,i nni.
PaiJrc del 01reuore: de.1 ()111111,lrnt10 di Roma, rr11 1t•u,
uno dea duccpoh prc.J,lccu de llon ~co ntll"01•1nr1•>
d1 V:dJo-tco e conAidcri> H~.mpr~ con unto orce>1;l10 quetto
sangolorc pnnkgio.
5aG. Giuseppe Manas.sa 1 a Couolno,·o (l'•na).
~acndotc aC'lTlplare. ru a tuu1 caro e 11 proJ1uò con R<'•
ncrut1t• tn ~iuto d"I Parroco. 1 n continuo call'•no tu.
umo ah ulr,1111 -suo, ann,. ma l'Rh ahbrac,·,ò con amore
fa ·roct· l non .:bbe mai un l~t11t'nto.
Prof. 0IU5eltt>C CluJU t " :-Jo" (Unri) • 8•1 UIIII,
~1■t>tlro «:scn,pl1rc, dcd1tù h• un• nta all'cJu.,.,ziune 1.li
'\\'1u1c "tnrrazioni di 1?i0Yan1. mtnuando1!J.i Li mcd0.t,1l1a .i·oro.
P~cJric affu.ic,na10, d11~dt" turto •e atcs•o alla f.amurha rdu.
,•ntlo l·on 1'cat>rnp1u e col •1tntiC10. Fu -ammintore di
Oon Uosco e ~temtore delle ,ue opere.
Prof. Fclltt Greco 1 a O,non • Mi ano,.
Cristiano intes:eninM>. C"oo~r1tore con.\\.into. ammarMtOtc
di Oon Jtotto educatore, p('d■,:ogurn e santo. Or! ,m,tb
1th cacmpi qU2le educatore e pron•cd,core 2s::h 11ud1
Dott. Giacinto Sbla t • Uuhhao ( ·\\stt) a 115 •nn,.
\\tfouunatu .t Uon Botto -=' ~Il• 1u11 Opera per anucu tra•
d 1:t.J&1nc famihare, 10 oum m,'('flto lit·to o tn1tr. 11 orn•
ltMl.\\'\\l ,n prell'hièrR all',drnre Jt·I ~nnto Occupb uhc cuudu:
ndlu pr11,•lnd,1 e in,-",:nb nd no-rro lsututo tJj C•n<"IH.
.Suo ,loguri ! • .\\ Don Ut-Ttcu non J1t·o ma.i da no•.
Avv. Fcrdlna.ado Vlcua f • l'arma • 67 annr.
•lhc\\-O Jttl'htaruto J1 Partnli. fu tempre. atlezionatu a1
•uoi IUJkt,nri.. tra I qu.sh 1•,nJiment.i<"ab1lc Don (':nlo
\\f llarolla \\lali1ò nell' \\. C. e nd Parato Popolare, po>r•
undo anche ncll'qone pohtico lii carid r' sc:rc:ni.il c:ru111n1.
o..,.u Baruffaldi t n,mr~li•ra d'A•ti a 91 &l\\MI
T·~bba no\\:" fil!li. che atlc:vò cml profondo ~ento 011tiano
d, rc:apon.abahta. UcnC'fi,ò le OJK"tC ,1Jesi11nc t~lianC' e
ur1r1en1ino t' 1mprciioo:i il 1uu lnvorn con l'uuiduu prtRht~ta.
Enrico Nuccl 1 a Civh.-11• ùc, Cc,ntl (Pcru11fa).
Si uddormc:nto nel Shtnorc i1 ~11h1uo un.to, con una nu,rrc
che fu dcwno coron3mcmo della su;, u.nca \\it;, l< u hr.to
JI offrir~ •Il• Famitlr• ..INlana due fu~ fii:hc
Joscpblna Orlo vcd. Blancardl t • \\'llln S. Stcondo
(Aata) ~ So 0001
\\tadrc ,. c.:m11l■rt e aff'410n.lta LDOperatrice- 1aJe111na, 11
•P<'n•c con I• prcahr<r■ •ul lobbro R.,fulsc p,r profondo
apanto d1 ru:t.a e da umalti, e Hppc nuultarc nei fi'll•.
più con ù foru drlrt>Jemp10 che- «:on eh 1nt<"~nllme-ru,.
l"■mortt: J, 010 l" ror,orc al PKOlo Il !-itJ;:1iorc- la prenUò
con la \\·oca:uone. della ficlia :'\\tekh1ornn.a. C. 1.,1n11f?'Ji.er-a Cr•
ncrali%ia ddlc Harlre di ~- ,\\ut1h11rrc~
Emma Garro In l'torillo t • Roma jl •~-111-,o~z.
Donna tort~ ndltl avvcrfiiit1'. (u $Pof11 e- tnAdrt' t-scmplare.
tut1a dc.duo, nt,lli, lun.r" ,·edo\\'til.1'7.11. nll'11v-.·cnlre de, f\\,.rll ,
Esperta in lavori rl, rie-amo• ..:oc,perl't l'Orl nntt.richt pru•
duziom all'•nl·Jamcnto d, chin~ I! ••ncu.irl _ Sort11.a J1
un 'i&cerJotc. tu Jivot.1 d1 ~- \\u•atiatrru e d1 l)on Bouo
,J e si 1pc.ru\\'.' in aahrato, 1l 2,4. attorno UC'ru 1ll0 .-\\us11111tri~c.
ContUn Maria M.larl Nono a llelluno annr.
.\\ fianco dt:l \\"'NtO\\:O \\lons. G101ub C..n.aruu.1. accolac
i prima S,da11nt )t1UDU a n~uuno ud •~2-4 per L~-t-umere
la dirrzion• ddl'Orlanotro-fio Sf'('rll. J'u Coopcnalncc e
presiden1e dtl (~ruppo rnradtno che ebbe U1tH~ provn•
duue flt:!l' ah ortun1. Fu il brii1cC10 J..-.stro e I c::t.«umce
dcUa ~·olontil ddJ.4 1.:t'.lntu-&n .\\!,,!() ,11 ftnche l,\\U(:)Ll VUM~
(1955), tltJ1 rre-,u.•1 n+..➔ n011tri riauor,h. il UH> 1,ot1ro di m:smmn,
Donna Te.resa Clulll Charrlcr t a ~.,.., (fiori)• ~: o.nm.
l\\ladrt '!-it't11rlarn di numero,;ia (am,.:li.a, 1nfu1c nei fis;:lt
I.a. fede I amore al tlnverç e la dc\\ol.lonr. o \\1. 4\\usili•tri.:e.
Fu Coopc.rnlnt.:c zthantc e atfe~uon.lltl alle Opere n,lca.ian~.
fdiCU.~im11 dt 1,·~r don.1.to • 010 un figlio 1,acrrdot~..
Ade.tln2 Obert t ad .\\ya• ( \\0111) • 81 al\\nr
Ricca di fede.'! e 1nsuncabiJe ncH:a prc~h•("ra. fu enthe in-
siç-ne Coopt ntnc.t e bene1annce drU 01,era nlai.J.1111.
Gianniml Oandolfl f Pam11 • 84 anni.
Figura m1r.abdc d,t1 donò al bèi'nr. una 1ntellige-ru;a non
conwne. t .d unu 111pu;ouo dono Urjl•mzzat11·0. Come Coo•
per11tricc SaletfQna, diede nJla Pi11 tJn,on-.~ di P•rm.a s,·,..
tuppo u run,o intc:onM() e.li J.:avoro.
Atnclla Fontana vcd. BordJ t a l'armo.
Era fra le paU 1nr1,hc et .ce1arui Coop~rarrici d1 Parma.
Rim.as1a v~Juva 11n1.:ura IPU\\.';lf\\è"• 11111,c.anò 1uu:a La .-u•
,;r.a ne-lreJuazione Jt1 fiq:li -e ndl •tti,1ti a:rostoliea..
Rosa IFod C&m.lnltl t a S. Trrt,11 RI\\-. (:'>l tuina)
Sodezu d1 v1r1b, rrncrositit dr cuore, dc,·oiione nnti&:t
Jr .\\u1Jlì1Uh.:~ o r&")O ftC'r le 1n1mc J11111n1,ao qubCa Coo-
pt:ntticC<.,. c.he !u ac,nprc.. lo pri [\\ ucllr UUti■tive Ji bene
De Carnclu Lullla vcd. Carbone.
'.\\ladre cacm1>lafl J1 01to fiitla, tr~ , "I'•"'" S. F. Jo'erdlnando
Carhuno, 1'101Jrn1c della Corte d<1 Cnnii. Di .... •i
può dire che non chhc uhro ptn"8ifrO che f>io t la famiJ;fha.
Puentl Ester vcd. Bcllcmo.
\\'•era madn: ct1U1t1tw, educo le fiahc all.1 pactJ pih pro..
fonda.. Xcll'uhuna rnal.atb.a ai ffRU\\a apn10 mormorare
p:1role J, offcrt.1. ,!dle sue sofT.:.rcnz:t a 1>10 pu la Con-
1rcgazione !-i.slesi:ana. di cui fu atfttion:ara Caopnwtric-t
Maria BcttlnaNII t a Subano • ~S ■nni.
Si ,:ra afft'Ma ,iutma per 1• con,~n1onr Jn p~cc•tnri. Il
S1pno1t: aoco1iCht,·a roffm• ~ fa prcmd1.•va dopo rrc anru
d1 dof<>ri 111tN>d11111m, !\\opporuu cun ,crc-n1t111 ci 1i?.10Ìà.
Eva l!kltraine v"d Boacardln e Tlosso t • Ca,-., del
P,.,dJI (l'dlnel.
1.as<:ia il piu cHr() ricordo dJ bonu. l:1bono,11r,\\ e rcttiru..
dine. (;on fede , ,,•1, 1nrcasut,1 d1 s,n,·1i1ooi ~ a~m.r-t%%e,
■JJe~·ò ben u:rtc fiwli. 1,lon:indone \\·oh:ntlcri uno •l S15rnorc.
Loda Turco v<:d. BJssolo t • :\\loM,'Orton~ (l'odo\\'a).
Prod1g,l le 1ur cure fll&kmt' a ge-ncrauom d1 chiena nella
~ tudcntato trologi(o. lmziarrice dtib C..un e \\lamna '\\lu-
vh~riu •• cacmJuo J1 prufonda :r1ct.à. di ••rraficaro lavoro, d1
an..a.i:can1cn10 alb 1·am1elia Stleaiana. le Jonb quanto ilTC\\"m
d1 più C'aro ~ a5:n1 irncr«i,a nc.t:la uhuni 30 anm di \\1t.a.
Altri Cooperatori defunti
,\\irolù, Giu ~•prno ,\\n"hiarl I' \\rte<io - B,rtolotli
G1u..caeppc - U1.ii, l·.nuhlil -- Botto \\"1ttun1 • Un"ho Care,.
hn11 ... Cozx:. Row11 lh· Cas!'lan :\\lon•. An1omo • J>e G;orc,o
\\n1nnit'tto1. • Dir Santi• ~lari.a • Oc S1c:fanb Z.andlò lnd
_ Dore Domt•1uca - 1-"acc.in Gio,--ann, • I a,:-cro \\bssuru-
linto - hm, RoH • Fcrrana Arch G1udt> FiHntn
G11!$tppc • <.s•llctu \\mclio - Guiccone Gau l'.'ppe - Gro1ndr
Luci~ - La1olu (,iuscppc • t..nuo Gwv. llattura - L,.
i:rcn.u .Antonia • \\t.,50,:iora Bani1la 1\\t~nzom :\\lari.t _•
;\\hrton1 D1t('t1 • \\1i;1un1 '.\\IJu:hrrit.a - \\111:naH• An1un10
.. ~c"ro Luuu - ~o(hri Canali \\ilmru, • Orm~77.■D() ..\\.r.
turo • Pirc1al1ni Pi,·1ro - Polìdon ~.\\munl11 • P,uoc:aru, Oi,u'l
:Vtichdc • (Juar,u\\t,11 \\1,,nu - Ra,·u~1n \\len.tntlru • Russu
Gio\\':tnni • Rcm1m ~tdano - T1:.icu1c '-1.r,o - Toao ~..
condo - Vcnturttl.i Carlo - Ylt ,t1.,n1 priil llcnc:J.cn.t -
\\'uoran Domc1uco

4.8 Page 38

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a cura di Minelli Gabriella ('l'urino) - 1 wrS. L, 20.000.
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cura di Brnndstetter Rita Masi (Trento)- vl!rs. L. 25.000.
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Francesco (Torino) - L. 40.000.
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sio) • L. 37,000.
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sèppc e Giusto - L. 29.500.
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Màri:rni Frnnce~co {Milano) - vcrs. 4000; Rocchi
Giorgio 6000 - Tot. L. 10.000.
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nova) • L. 45.000.
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protezioM ,11i miei figli, a cura d1 8. M. (Srnna) - L. 26.000.
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purganti, • cura dei coniugi Bertero ('T'orino) - , vers.
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rabile e Don F. Rlnnld.ì, a CUTII di A. G. (Pesaro) - L. 50,000.
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d~lla bartmma Maria Cappallatti Am11mdo (Clllania) •
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moglie Carolina (~ovara) • L. 50.000.
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Borsa Pedo11I Anton1o, 11 cura dd confratello R. Pedotti
(Genova) - L. 50.000.
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{>at!era, n ,ura di M. T. (Aviglinna) - I,. 50.000.
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trici dei centri Bollengo e Torino Agnelli• - L. 50.000.
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Soc. Solc<tt1>1t1, o cura di N. N. T. - L. 125.000.
Borsa Rlnaldl Don Filippo, a curn di Masera Giovanni
(Torino) - L. 50.000.
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60'' dì illes,a, r9-.7-62, 11 Niz::a Alouferrltto, • cura delle
Figlie di M. Ausiliatrice di Ni7.7.1l !\\lonferratu • L. 50.000.
Borsa Boschi Carlo (Palc.stro-Pavia) • l.. 50.000.
Borsa BoschiRosina, insegnante (Pnlestru-l'nv1a)-L. 50.000.
BorsaCucchiCaterinaved.J3oschl(Palestro-Pavia)- 1~50.000.
Borsa S. Cuore di Gesù, M. Auslllatrice e Don Bosco, aiu-
tateci, a cura di G ianola Ernestn (i\\léssandria) - L. 50.000.
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1110,ida u1111i so<eriioti alla Socì,tc/ Sc,lesillna (1o"), "
cura dd Canonico Pit1ari (Messina) - L. 51.76o.
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u cura della sorella Dorotea (lmperia) - L, 50.000,
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4.9 Page 39

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4.10 Page 40

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con prove irrefutabili
che il protestantesi1no non può reggere
all,indagine serena
delle fonti del Cristianesimo
e che la religione
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con1e risulta dall'Evangelo
e dalla tradizione apostolica
è rimasta integra
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Direzione: via Maria Ausiliatrice, 32 -Torino -Telefono 48-41-17
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che le Opere Salesiane henno il C. C. Postale con il numero 2-1355 (Torino)
sollo le denominezione: Direzione Genere/e Opere di Don Bosco - Torino 712
Ognuno puo v,,ler..ne con rispumio di speso, nell'Inviare le proprie olltrle,
ricorrendo ell'ufficio pc»Jal• loule per Il modulo nlelivo
*IMPORTANTE Per correzioni d'Indirizzo si prega d'Inviare anche l'indlr•zzo vecchio.
SI rinarazlano t Slg. AgenU postali cbe respingono, con le notiffcazlol)l d'uso, I Bollettini non recapitati.