Bollettino_Salesiano_195211


Bollettino_Salesiano_195211



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.\\
St.:A E:-.tt'l!ENZA REV.MA
BENE
11.iASELLÀ
\\'1::scovo DI PALESTRINA
PRo-PREFETI'O nEt.L\\ S. Co:-.GREGAzto-.iE uEt SAcHA,1e.,,1
PROTETTORE DEI 1..\\ SoctETÀ S.\\LESL\\..'XA
l:. om.1.' IST ITUTO OELl.li F t GLIE or \\lARI \\ AUSIL I \\TRICE
NRLLA RICORRl!NZA l)llL Sl'O G!ll t31UO SACERDOTALE
LA F\\\\11c u .~ n1 SAN GmvAN"lr Bosco
DA T l'TT I I CONTt:-.'F'\\11
PRESF.l'iTf IN IS PIRITO AI.U SACR.\\ Cfl.EBRAZJ O:-11'
E Sl'lllME RIVERENTI FELICITAZIONI F AUGURI
\\ll'NTRE INVITA L,\\ CNNU~IFRE SCliLERA OF. I SUO I G!O\\'ANFTTI
I Rarc 1os1. I.E Rc1.1c;1osE
I C:OOl'EllATORI E CLI AYfl('ll1 ALUEVI
;\\o ATTE:JT\\RI' At.L'E~llNP.NTJSSIMO Fr-:STF.CC IATO
L'UNANIME AFl'l,.17'O RICONO~CrNTE
CoN L 'mvocARE su 01 Lu,
LE BEXEl>IZIOXI DI D1O
E IA PROTEZIONE DFI. SA:'\\1O FmmATORE

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A. LXXVI · N. ll
BOLLETTINO SALES I ANO
1• GIUGNO 1952
"Galeotto fu il libro e chi lo scrisse ,,
Non passa settimana, giorno si può dire, senza
che le cronache di questo o quel paese registrino
una rapina, un omicidio, un suicidio, un fatto
crudele compiuto da mit1ore1111i.
Di questi delitti sono state edite di recente sta-
tistiche impressionanti: tra l'altro i tribunali hanno
dovuto occuparsi in Il.Il solo anno dei casi cla-
morosi di Claudio Panconi, diciasettenne omicida
parigino, dei cinque giovinetti sacrileghi di Ar-
genta, del ragazzo bolognese che uccise il piccolo
Tato dopo averlo prelevato ali'Asilo. Sono i casi
più noti, ma nel frattempo i giornali continua-
rono a parlare di studenti suicidi, di fughe ro-
cambolesche, <li piccoli aguzzini specializ1.ati nella
tortura, e di un'infinità di simili cose che sarebbe
troppo lungo e troppo triste enumerare.
La ~-ausa di questa mentalità criminosa, che
di tanto in tanto sfocia nel delitto, non è una sola.
Certamente però ve n'è una, fra tante, che pos-
siamo denunciare senza timore di smentita: la
stampa. È un pericolo vecchio, che preoccupava
già molto Don Bosco e che ora è diventato molto
più vivo e sensibile; un pericolo che è meno ap-
pariscente del cinema, perchc dato da una cosa
che ognuno si sceglie e si legge in solitudine,
ma ancor più pericoloso pcrchè accompagna i
nostri ragazzi per la strada, in casa, nella scuola,
di giorno e di notte, senza svanire come svanisce
la luce dello schermo, ma resistendo davanti agli
ocd1i, penetrando ntlla fantasia e traducendosi cosl
molto più facilmente nelle imitazioni della vita
pratica.
Se la 1·oslra parola passa e s1 dimmlica - di-
ceva Don Bosco - date 1m libro, e siate sicuri.
che questo rimm"r<Ì, cadrtì soltomauo e ww vi tor-
11erà sopra per meditnrln e ricavame qualche pen-
riero o qualche massima per la sua vita. È una
verità profonda e sempre più attuale, che vale
per la stampa buona e, purtroppo, anclw per
quella perversa
Conie si vresenta. la stmnpa.
Lt: prime impressioni che ricevono le menti
vergini e i teneri cuori dei giovani, durano tutto
il tempo della loro vita; i libri e periodici sono
una delle cause principali di esse. La lettura ha
per loro una V1V1SS1ma attrazione, sollecitandone
la smaniosa curiosità, come avviene nei fimretti.
I nemici delle anime - scrisse Don Bosco in una
di quelle grandi pagine pedagogiche ch_e paiono
pensate oggi - c011osc01w la potenza di quesl'an11a
e l'esperifflZa insegna quanto sappia110 scellerata-
mmte adoperarla a dmuw dell'innocenza. Stra11e:::zt1
di titolz, be/lez:::a di carta, nitidezza di caratteri,
finezza di i1tcisi01ii, modicità di prezzi, pnpolarità
di slile, varietà d'intrecci, fuoco di descri:::ion;i, fu/lCJ
è adoperlllo con arte e pnukn::a diabolica (:.\\1. 8.
XVII, 197).
Ecco un'edicola: pubblicazioni buone e cattive,
belle e brutte, sono affastellate senza nessun cri-
terio. Cosi il bambino che si avvicina con i soldi
in mano, si arresta perplesso davanti a un « fu-
metto» dove si vede l'uomo armato lottare contro
un altro uomo ahnato, entrambi con la maschera
sul volto, con parole e pensieri disumani, mossi
da fini tutt'altro che nobili e trista.mente immo-
rali. Questi e peggiori sono i fatti e le figure dei
periodici per la nostra infanzia e per i nostri
giovani. Al Congresso lntenwzionale della Stampa
periodica, Ci11em11tografia e Radio pa ragaz:::i
svoltosi ultimamente a Milano (19-23 marzo), fu
presentata una eloquente documt·ntazione fran-
cese sopra le letture illustrate: ahhiamo assistito
a una preoccupante successione di quadri dove
la forza bruta, l'esaltazione degli istinti, l'invul-
nerabilità irreale, la grossolanità del fatto, la sug,
gestione fantastica, gli elementi - io una parola -
più irrazionali e antisociali erano il pernio della
produzione, basata solo sulla preoccupazione cli
far soldi a prezzo di anime. È ancora sempre
Giuda, che per trenta denari ,endo.: l'Inno-
cenza
Le conseguenze m~i 1·agozzi.
rnutilc e deplorevole san:bbe illudersi che queste
cose non facciano pn'sa sull'animo dei giovani
o che i giovani siano capaci di reagire spirittml-
mcntc a tanto male. Essi non sono mai provve-
duti della forza necessaria, pcrchè si trovano
ancora 11el delicato periodo della curiosità e
dell'apprendimento quasi supino di ciò che ve-
dono
202

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Dovendo un giorno far visita a un illustre gc-
nt:ralc torinese, Don Bosco venne a tro\\·an;i rn
presenza dd tiglio di lui, un ragazzo tredicenne
che se ne slava in disparte, con aria di ùisprez:,,c1
e d, suss•c~o. Invitato dal padre a salutare; il santo
ospilc, si limitò a suHSurrarc tra i denti: « Por-
cheria•· Il generale resti, mortificato, Don Bo.~co
sorpreso. Si intavolò comersazmne e Jinche si
parlava di scoria, di geografia, di indipendenza
italiana, di musica, il gimane - che cm intelli-
gente, huon parlatore, di bdle maniere e amorevole
verso i p:m,mi - sape\\'J .1 tt·mpo e luogo entrare
nel discorso; ma se appt·na lontanamente s1 ac-
cennava a cflse di religione, divt:ntava improvvi-
samente asseme ed estmneo. Quando iI raga1,1,o
si fu ritirato, il padre con dolore disse a Don Bosco:
i\\la com-.: a\\"rà fatto ffilO figlio a mutar cosi sen-
timento? Xoi lo abbiamo sempre custodito, non
gli abbiamo mai permes,<;(1 di frequentan: amici
sosp, tll o società pericolose. Cosa dun4ue sarà
accaduto?•· Don Bosco, che conosceva la since-
rità e l.t bonomia dd suo ospik, volse lo sguardo
intorno e indicò sul tarnlo una congerie di ;;tampc
periodici e giornali d'ogni genere. ~ Lei cerca la
causa di tjucste cose: - soggiunse dopo un istant<.:
- Eccob là, sopra al suo tavolo: si persu,1da,
gener.Jlc. che la fantasia di un ~O\\'ane i;i riscald.1
per cii, che predilige e nun ·si cancdlano msi
più lt· prime impressioni•· (.1/. B. V, 330).
O~'J.:i, che sono diventate di moda le inchic~t<·
e le lilafr11ichc, è possibile cogliere dllJc lahbr-a
degli stt-:,:si r-Jg-azzi le imprtssioni nca\\ate da let-
ture am,,rali o immorali, dove i protagonisti sonn
b.rnùiti, gan~tcr, malfattori, uomini e donne ùi-
,;onesti. I raga7,zi ùd no:;tro tempo hanno scritto
frasi conw qu,.•ste· :\\II pmçciono di p11'1 Tcx e
Ful111int• pcn·hè i prntaa.:unìsti sono abili ncll'rn
cidcre; vorrei imitare Fulmine pcrche uccide p1ì1
per,;onc in ttna volt.·u; • Vorrei imitare J'iccolo
~rilfo pcrchè è un uomo feroce e senza pietà
e p..:rchè !t:g~cndo le sue gesta imparo sempre
qualche trucco•·
Il lato pi1'1 allarmante di qucst.1 mentalità gio-
Yanilc - scrisse recentemente la Dott.~'la Carmela
Ro'l!li, Pre,;itlcnte centrale dell'Unione Donne di
A. C. - - lo si riscontra negli eroi a cui i ragazzi
vorrchb. ro somigliare. Solo 11n quarto indicll prc-
feren:t.e r~r protago nis1i buoni e cordggiosi, o
scienziati, esploratori, ccc. Quasi il 40% ha per
idcale i banditi, i gangi'ter, gli uomini sen;/.,:l legge:
tipi sanguinari, rihclli; mis.-i di bellezza, attrici,
miliardari, artisti dd cincmrt, ccc.; e spesso spie-
gano che sono attratti dai loro prediletti eroi e
li ,·orrchlwro imitare per t-sscrc acclamati, celebri,
molto ricchi, indossare ahiti lussuosi. e non far
rrimte come loro.
Quale società sta per sorgere odh: \\·arie rui-
e z10111 del mondo, 'le qm:sta l'educazione eh•·
viene impartita o lasciata svtlupp3Ie nei piccoli?
Che cosa dicono
i eompPfeuti educatori.
La società di domani sar:i qudla che noi avremo
prepar.uo oggi. E se oggi si trornno molti giusta-
mente prcoccup.iti ddla piega che prende la nu0\\'ll
generazione, molti sono anche gli incoscienti dv·
inconsideratamente p.lrlano ùi libertà e vorrt>b
bero lasciare - se non proprio ai ragazzi - al-
meno agli editori e ai rivenditori il diritto Ji con-
trollare la st:unpl gio\\·anile. È invci.:e solamente
vero che tale diritto spetta alla Famiglia e ali.i
Chiesa, oltre che allo Stato che deve salvaguar-
dare la Famiglia e la Chiesa. I r.1~azz1 non p'lsson•>
scegliere con criterio e sono soggt'tli ai genitori
e agli cduc:Hori nelle lctiurt: 1:ome in tutte k
altre cose: essi non po,o:;.,:;ono CS-'\\èrc liberi, perchè
non hanno ra~1,!iumo la maturazione dell'uomo.
E quanto a ed•tori e rin:ndituri, ì: molto triste
che se nt rnglia difendere !J liht·rtà, qu1ndo i:
noto che cssi non mirano gencrnlnwntc n educare,
ma a vendere e a far quattrini. ) ,;1 lib~rt.à vcru,
cht: dohhiamo difendere o~n1 momcnlo, i: la li-
bertà dal m·tk che invochiamo ogni giorno 11cll.1
preghiera i11,<\\;gnataci da Gesu: Lihrmd dtJJ 1111111',
liberaci dall'crrnrt•, pcrchè è l(l nrit,ì rhe c1 rnule
libm' (.:\\lt. \\ I, 13; Jo. \\'Il, 32).
Eloquente e del tutto <li\\'erso dii 4ucllo dei
falsi cultun d1 libertà è l'm1,cgnamcnto della
Chiesa. l'io XI, in un suo tliRcorso del 19_n
diceva: f,; bm 11uta che t>i sow, alcu11i sog_t:t'lti
fu et1i Jiffi1<11111•· lf~11ifica /11 d.ffw·irme del mak
in,/it:idu,11,•. fm111lrure. sociali': t ·i sonrJ, ad e.sn11pio,
dei libri rhr f>t'r s1 stessi d("(:ritl-J usrre altamml1
riprot·ati e rt·spi11ti... Ricorderò d1tr grwzdi pamle,
ddte da d11r _!(rmuli 11a111i11i (t c'è rin rinxra-
:::iure la l'rm11•itlen:::a c/11· si1111r, slrlft' delfe), due
grandi w,mm1 rhe IWll so/n 11111,mm> il foro puNt,
l'lt.aHa, ma lui/a l'umanità. I>,111/r, z'I 1wslro Da11te,
dice di 11n arto libro: •gale11tlu fu il libro e rhi
/11 scrisse•• alludnw" al male di' mi qutl libm ~-;
tril fatto cm11pliu. E Alessa'ld o ,l/a11:,mi ebbr "
sua volta rsprrrsim,i di primarw grandezza, di 11110
bellezza e t•rritil e perfezione 1111iru, du rispnndu1w
al bisogno di perfrzùme de/l'm1i111,1 1111\\lra, alle ,,.,-;.
gen::e più 1Nl1ili del 11astro spiritu: Il wnto r ao
mai n,m tradir, proferir mai uub,, clte pia.uda
il rizio e la tJÌrtlÌ derida•· C'è proprio la per.fe-
:::io,u, la regola clu- deve sempre t1ccvmpa,~1,are le
puhblicazù,11i.
Con più profondo accoranwntu Pio XII nel
febbraio 1950 p:trlava ai Con~rcssisti tiella Stampa
Cattolica: • Chi nrm percepisr1· I,· UJll(Osre, lo sba11-
dnmmlo m11ml1 :11 cui è cad111a la cnsrienza drgli
uomini de/111 St11mpa? 111 rrll/llÌ 11oi 1ron•amn spe-
ralo che le troppo dure esperiew;;e del passato m:reb-
bero almeno m·r•ito di le:::imll' prr lìberau dejì11i-
tivan1e11tr la società da w,.a così .ca11dalosa hra11111"
e per mi'llrrc fi11e a u11 oltrngg,o /fllllO 11.1,u'/j(ll1/r
- 203

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per i giorualisti e per i loro lettori. Sl, 1111i l'ave- riteli e rigettateli da voi con quell'orrore c
t·1m111 sperato, e la 11u.1/rc1, delusione 111111 11 111e110 disprezzo con cui rifiuteresti' una tazza pit"na
1111111m della t:uslra •·
di veleno. Se a casa ne awste qualcuno presso
:--e meno chiaro è la parola dei \\·escovi cui è <li ,·oi, consegnatelo al fuoco. È meglio che il
dndato il popolo di Dio: , Da Ittiti i 'Vtri al/latori
dt1 hme, da tutte le puso11e 011este scrì,·c il
Cardinale Elia Dalla Cn~ta nella sua ultima pa-
lib:o o ~domale bn.ici nel fuoco di qu~to mondo.
che mandare l'anima nostm a bruciare pcr sempre
nellt· fiamme dell'inferno•► (J\\f. B. n·, 536).
~torale - è amm,·.mi che alle pubbliche autoritù Questo, non l'incontrollata libertà di cdstori e
sprlla il diritto e il dovere di frenare e sopprimere, lettori. è l'insegnamento della tradizione cristiana.
1,rmrrendo, /a lih<>rt,i di .itampa. Solo si discute
sulla 110l11rn del prm."ò.'( //11umto e cioè se ria 1ieces-
Il ,wsfro com1>ito.
sarit1 la censura prrt:111/ii'tl o se basti impetlir,i, 111 l,'in,;egnamento è esphc1to. .\\ noi, Crismini l
diflurw11e a me:::::ro dr/la a·nsura reprrrsira. Che uominr di onore, agin: di conscgut!nza. :.\\Icntn:
q11e/la Iia di gran l1111ga più rass-ic11ra11/e ce lo di- i r,.,,ponsahili delle leggi t; ddle loro applicazioni
1//US/rtt il B0110111f'll1. ~ Ni11110 può affn11uirt, egli agiscono secondo la propria m,pansabilità, a noi.
1rrfr1·, che sia più rnssiruNmle punire l'errore o la genitori e educatori di 1ui.1 società civile e cri•
c()lpa quando rn110 sia/i r11111messi, piu/10.1/0 che 1111- stian~, il far intendere pral icamente in ogni modo
trt!irl' eh«' i.'fllgmw r1111111u·ssi. Lo ce11rum che prP- il nostro buon senso. Se ht stampa cornlltrice
t'ie111 rsdude qualu11q11, processo C()II /111/i gli ù1- non tro,·,l$Sc chi la comp, r.1 e la sostiene tinan-
rom·rmn1/t che l'11cr11111pa({11ano t.
zianamcntl·. morin:bhc d'inedi.i: e se i nostri ra-
t que~to il concctw di Don Bosco: prevenire gazzi incontrassero sempre un rigoroso controllo
m<.'ttcndo gli allie\\'i nell'impossibilità d1 commet- sup-:riore, presto <listcrten·hhero il mercato dr
!l'rc mancanic, piuttosto di tlover punire le man- Giud·1 e si formcrebbiro 1111a coscienza più seria.
cam:e mctlesimc. :\\ t;1l fine il Santo della gio\\'cntù È l(lll'~ta la missione aflid,1taci da Dio. Giorno
,~ige\\·a .t ogni inizio d'anno l'elenco Ù<.'i libri in per giorno, momento per momento, una parola
possesso dei suoi ragazzi e s1 adoperava m ogni pcrvcrsa tenti di farsi strada e di di\\'entarc ,iu
modo perchè t:ssi $lessi $Cntisscro il bi.,ogno di nei nostri figli. :\\on è qut·~to il programma di Dio.
nmumere da il pl·ricolo della cattiva stampa. Egli naolc che la sola 1'11ro/a Etema, la Parola d1
'\\arramlo un giorno l'cpìsodio di San Paolo di- n!rttà che si è fatta t.-nrnc per mezzo dt J\\laria
~trnttore di libri pavcrsi a Efeso, si rivolse di Vergine, si tramuti ora 111 sangue e vita della gin.
punto in bianco agli ud itori e con squisito rn<.'todo ventì1 cristiana che forina la parte pìì1 bella e la
atti\\·n chil'St' loro: <• l'erc-hè San Paolo fece bru- speranza riì1 viva del Corpo J\\1istico di Cristo.
riare ,-ulla pubblica psazi'.a una sì grande quantità "\\Jurriamo di svaghi ontstl, di letture sane, la
d1 libri che a, rd1bero potuto rnlerc una enorme socil'tà che nasce, se vogliamo che l'orizzonte di
~omma, in\\·cce di venderli e dare quel denaro ai domani si.1 sereno e seni'.a nubi il nostro tramonto.
po,eri o custodirli
gelosamente per
sè? >►. Un ragazzo
osservò: << Se quei
lihri fossero caduti
un giorno ilV\\Cnne che un girwincttn forse dimenucutu quello che tante vohe
m altre mani, quan-
estrant'O incon~iùer.11amen1e portò seco fu ,,redicato? Il Salnuore ci dice, che
te persone di piu
si sarebbero ro\\'1-
natc!~ E Don Bo-
sco: <• Hai detto
bene, perchè se una
bcYanda venefica
pu/, far male a mc,
può far male anche
un 11iorn1le sopr.i .:uì eruno figure sconce
ed inelii:iose. L'nt1 turba dt ra,tnzzi In
urrcond,i per, ec.1.-rc le rneru,·iglie di quelle
tÌl(ure che u,•rebbcro furto ribrezzo a,
1urch1 e m p<.1111101 medesimi. Corre pure
,l Sa\\'io, pensant.lo~i t.li ltmtuno che cofi1 si
fucei.se vedere qu,ilche immagine tl,votu
:'lla quando ne fu \\'icino, fece auo dr
~O'l'resa, poi qu,1,i ridendo pres,i il foglio,
d,tndo un sollJ ~l(u,1rdn catù,·o macchiumo
di .:olpa l'uninl.l n,.,,1ru; e ,·oi p3sccte i
,·~tri occhi ,1,prn 01111c1ti di quesr:i fa1t<1?
- :S.oi, rispose uno, anda,·amo n~soc-
n1nJo quelle fi1,1ure p<:r ridere.
- Sì, si, per mkrt·; intanto vi prepur111e
per andare Hll'inferno ridendo... ,.,a ridcrt-
~le ancorn ~e :westc la snmturn d1 c.1dt•f'\\'Ì?
- Ma noi, ripiijliò un altro, non ci
agi, altri; e non c'è
vantaru{io materia-
le che compensi un
solo danno mor.i-
lc ». (il/. B. V, 556).
<, Se per svcntunr
taluno vi offri&.'il'
libri e giornali cat•
IÌ\\'i - insistern
altra volta - abor-
e lo fece u minuti ru:.r.zi. Rimasero i ~uoi
compagni pieni di stupore, sicchè l'uno
~nrdav'1 l'altro scnz,1 parl:i.re.
Fii;li :illom pnrln cosl: - poveri nor 1 il
Sil(nore c1 hn d.110 gli occhi per contem•
pl11re fa bcllcua delle cose da lui crc.1te,
,. voi ve ne servite per mimre tali acon-
ceue imt:ntute dull.1 malizia degli uo-
mini a danno ddl'onima nostra? A,·ere
,·ediamo tanio m:ile in qudle !¼(un,.
- Peggio ,ml·ora, il non '"edere ramo
male in p:uardnr s,milì ~concez2e è scp:no
che i vostri occhi s,mo i:1à abituati n rimi-
rorle; e queste abitudini non vi scus~no
dal male. ma vi rendono più colp1:\\'oli.
A quelle parole tutti s1 tacquero e niuno
più osò di fon!li .,kun rimpron:ro, ncp•
pure altra OS$Cr\\-:t.tionc,
S.\\S G10\\'AS'l1 Do,C(), l'•lll dtl Beato Do11m1irfl Sm 10. Capo XVI.
~ 204

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TORINO-VALDOCCO • La prima chiesa sale-
slana, che Don Bosco inaug urava il 20 giug no 1852
A Valdocco c e nto anni f a
IL CENTENARIO DELLA PRIMA CHIESA SALESIANA
La festa della Consolata di questo nostro 1952 c1
fa salire col ricordo a quella di cento anni fa po1chè
ad essa si r icol lega la benedizione e l'apertura al
culto della chiesa di San Francesco di Sales accanto
alla casa Pinardi. in Valdocço. allora non alt ro che
una distesa di prati.
Il 20 giugno 1852 è u na data che, sebbene distante
un secolo dai nostr i giorn i, ment a d'essere rievocata
per u n insieme d'avvernment1 che dalla cronaca
modesta d 'allora sono risalit i alla stona di oggi,
Ricorreva 1n quella lontana domenica terza dopo
Pentecoste la solennità della Madonna tant o cara ai
Torinesi. e la c1ttad1nanza guidata dal suo sindaco
G. Bellona accorreva in fiumana al santuario del-
l'augusta Patrona, perchè aveva alcunc.hè d'insolito
e d1 straordinario da espri mere: la sua p rofonda
gratitudine per lo scamp,t o pericolo durante lo
scoppio della polveriera di Borgo Dora del 26 aprile
precedente. L'eroico furiere Paolo Sacchi aveva fatto
ben intendere che quel suo gesto di fermare il fuoco
perchè non corresse ad attaccare il grosso del de-
posito delle polveri era stato guidato dalla Madonna,
ancora una volta corsa in difesa della sua città.
TORINO A VALDOCCO
Per essere esatti, s1 deve riconoscere che era
quella del 20 giu1;no la seconda v::ilta che la citta-
dinanza flu iva in massa a1 prati d1 Valdocco. Vi era
discesa non meno numerosa und1c1 mesi prima,
esattament e il 20 luglio dell'anno precedente allor chè
Don Bosco, a corona del primo decennio dell'Ora-
tono. poneva la prima pietra a quella chie,a che 1n
cosl breve tempo era giunta al compimento.
A chiam:irvi tutta quella gran fol la dovettero es-
~ere anzitutto le mille (davvero mille) voci dei gio-
vani dei tre orat ori di Valdocco, di Porta N uova e
d1 Vanch1gl1a in piena eflìc1enza. e non u lt ima t ra
le voci quella lotteria cosi famosa che aveva nchia-
m~t o l'attenzione di meno Piemonte sull 'opera di
Don Bosco ::: sul la nuova chiesa.
Le grandi istituzioni caritative che la Provvi-
denza andava adagiando nella bassa di Valdocco
- 205

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erano passate tutte dalla CoMolata; cosl il Santo
Cotlolengo, la marchesa Barolo e per ultimo
Don Bosco. Anche Torino sarebbe passata dalla sua
Patrona per comprendere e spiegarsi allora e in se-
guito ti meraviglioso successo che le opere :mesta-
vano e attestano ancora assai più luminosamente ad
un secolo di distania.
La felice abbin;mone delle due feste non dovette
essere una casuale coincidenza, ma una occasione
propizia per esprimere ancora una volta, e più so-
lennemente della prima, la fìliale riconoscenza di
Don Bosco e dei suoi giovani alla Consolata, che
due mesi prima aveva risparmiato all"Oratono i tre-
rnendi effetti della polveriera saltata in aria a poche
centinaia di metri appena.
La nuova chiesa, isolata nei prati e con la ca,;etta
Pinardi al fianco tanto umile, assumeva una parti-
colare imponenza vista dal Rondò e attirava l'atten-
zione ammirata di quei tanti ch'erano scesi a parte-
cipare alla resta. Un'arca trionfale li accoglieva
all'ingresso del coch!e con questa scr•tta a grossi
caratteri ·• 111 camlle ri ,toroti - sr,·i rf>re1no
i,a tutti i lnli - ,:ira ete r110 ,,m•,.>jfO ,ti ".
Che sia stato un eran giorno quello non occorre
1estimoniarlo oggi, poichè cosi fu sentito da
Don Bosco e dai suoi cooperatori e alunni fìn d'al-
lora , Ancora qualche mese pr rr a la chiesa aveva
soltanto le mura e ti leHo, squall1dil in tulio 11 rima-
nente; alla solenne 1:>enediz1on<: "lella mattinata del
20 giugno nulla più lasciava a desiderare. Ogni al-
ure, ogni statua, ogni suppellettile del culto sacro
era al suo posto e recava seco espressi o taciti i
~egni della munrlìcenza dei donatori. Per questo
ancor oggi gli umrh arredi di S. Francesco di Sales
sono documenti glonosì nella storia tanto ricca e
commovente de, Cooperatori e delle Cooperatrici
di Don Bosco nella primissima ora.
L'rns,~ne fam,gl1a Vallaurr aveva proweduto l'al-
tare maggiore; il comm. 1orè la cappella laterale
i:on l'altare dedicato a S. Luigi Gonzaga: il marchese
ra~al1 l'altare della Madonna; il sarto Don Cdfl~so
11 pulpito; chi l'orchestra, chi i candelieri, chi gli
indumenti e la biancheria. Fu una gara che: com-
mosse profondamente l'animo dì Don Bosco. che
non volle chiudere quella grande gìomata senza un
numero spec1alrssimo da dedic;ire ai suoi illustri e
tanto benemeriti tx>nefallori
LA PRIMA CONFERENZA SALESIANA
Don Bosco aveva composto e fatta musivire una
dolcissima ode che i suoi giov.ini fecero echeggiare
ovunque quel giorno. Nel pomeriggio dopo la fun-
zione che vide gremita la nuova chiesa fino all'm-
credibile alla predica commovente del Santo e, dopo
che la Guardia Nazionale ebbe fatte le sue sparate
a salve e il caporale Brosio, l'impareggiabile "ber-
sagliere " di Don Bosco, il suo gran saggio ginnico
con i fucili di legno, vi fu gran ricevimento nella
vecchia capella Pinardi dei promotori e delle pro-
motrici della lotteria. Erano membri del clero e del
patriziato di Torino, molli che avevano concorso
alla costruzione della chiesa, in tutto una sessantina
d'invitatk Gli onori. straordrnarii veramente. non
solo risentivano delta solennità del giorno, ma espri-
mevano da una parte la magnanimità del povero
prete di Valdocco verso i suoi benefatton e dall'altra
la magn,fìcenza loro verso di lui. Una stupenda gara
di carità genuina insomma.
Erano state infatti le pie cooperatrici a predisporre
un abbonc!<inte servizto di nnfreschi e di caffè ap-
pres t;i t, e.on un'eleganza che si vedeva per la pnma
volta a Casa Pin.ardr sotto gli occhi di mamma Mar-
gherita. Dopd canti. suoni, declamazioni da pane
dei giovani. che Don Bosco aveva ben preparati e
che riscossero con le loro beli•! voc:1 bianche la ge•
nerate simpatia degh 1llustn convenuti. pre5e la pa-
rota U Santo. Riassunto ore--1emente quel tanto che
s'era fatto, si fermò a dar. rilievo all'opera cosi in-
signe e preziosa degli uni e d~h altn che aveva
condotto l'impresa a lieto e consolante ,n, mercè
l'a,ulo della Prnvv1denza, Ricordò con parola com-
mossa e tocc,,nte che egli s, sentiva grand~ mente
indebitato verso tutti,· ma che non avendo modo
d1 assolvere 11 suo gran debito, a fl"ebbe pregato lui
e fatto pregare da, fi'ÌOvani dell'Oratorio ldd10 pie-
toso. perchè li rimunerasse con l'abbondanza delle
sue grazie netta c1· d presente e con una splendida
corona di gloria nella futura
A notte grandi fuochi art1f ·,lì fabbnc.;u e ac-
cesi dal teol. Ch1ave5. Quella fu la prima sagra sa-
lesiana sulla quale s'è andata forrnando una tradi-
zione familiare tanto cara al mondo di Don Bosco.
Al chierico Felice Reviglio che si meravigliava del-
l'ardimento nel genare le fondamenta della pnma
chiesa, il Santo rispondeva: "Oh! questo è nulla!
Vedrai che si fabbricherà qui.... davanti..." . E da-
vanti, a pochi metn sta la basilica d1 Mana Ausilia-
trice: e allineate con essa al seguito della chiesetta
di S. rrancesco di Sales quante ~e ne possono met-
tere. raccogliere 1n un quadro d1oramico che l'occhio
non saprebbe abbracCJare oggi alt.i d stanza d1 questi
cento anni trascorsi! Cento. mille chiese!
Q1Jella lontana dedicazione qua\\e e quanta solen-
nità riveste ora che ci è dato di considerarla come
punto d, partenza ~egnato da Don Bosco alla con-
quista delle ammc1
206-

1.8 Page 8

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%e/t'o?Cno ~n ca1,,' aC: t'enedteeva "
&A 11~®"1A lmtllmlA tllllL&._ 91\\à,?8llll<0
'I?. ì>ì
~ranc~sço ì>i ~it(cs
I GlOVANI AL MEDESliUO ADDETTI
NEL COL•O DELLA LORO GIOIA
J &~■n:lnaeati 411d1■ phi aineera 5rall1udJne . . , _ I lor• 18c,al!fauo-rl
n>si tespri-e,aao
I omo auge! di ramo in ramo
,·,. cercando al~, fido
P{'r poggiare ansim,o il 11ido
E trnnq11illo ripo:;ar:
Non si po8a in ,·alli o in monti
Xon per cmnpo o per fore«ta,
.Xol tratti<>u turbo o tempesta
Findi(· il nidn non fnrmò;
l·os1 noi nit,.,. dieci anni
Qul'~to ni<lo abbiam ecrt1a.tu.
::-,J,\\ dal del nai ci f-u _<iato
Ili pot11rlu ritrovar.
0111 uu prnto, or un giardino
Or (,ortile. st.anza. o stradn.,
TaJor pinzzn oppur (,<.mtrada
Ilt•atorio f'ra per noi.
<,1ua111lo :dfin picto,,o lddio
, ·uls<' a noi beui!rO:n u11 ~udo
I•; òuc Iustri di riwrdo
l,a.rganwntc comp<>n.!IÌI.
('orup,-nsò... et diè le ..uoole,
\\ '11 giariliu" per b11J1b1Ui;
Qun~i ni,lo pt.'11' fanciulli
l 1na .rusr, 11pparl."C<:'biù.
Compensò... l\\l.o, che òir più 7
Ogni ;,pem,, fu appaeRl.&.
1l j,\\ ltt f'l;w,sa ì• COJlSll•f'TAl.a.
!fono paghi i no,;:tri euor.
J'!!li ;. \\"N signori a.mnti.
J\\•r pÌÌI lllf':,I f11tiC8Atc_
Caldo, freddo tolll'ra.,,te
l'l.'t' la Mli/I del Si~r,r:
1\\ega~iun tli HJlBM<> li sonno
Xnn disa:gi. ttfl'anno o &tento,
\\on la riu~pa o turbo o ,·entn
\\'n~tro zelo ralll!Iltò-
( fra liL1ti fastug;gin I,i.
Quai gul'rricr tlupo v,ttorrn
C'ni la vera e fi>1ntii ginria
Solo il rnrrto procacciò.
11 Sii,)or T "ha f'Onlpl'Il_,.,.ti.
Ls f11tic:a ~ onroliJlta.
N<>slm C'hresa è con.,,a.,•rn(J\\.
Che bramar possiam di pii,•
]'rt>,,to ndunque. o ,-ari lh!li.
Corriam tutti al T,-mpi" S,,nt"
lnn~l7.iamo n Din 11n ,·nnlu
Pel fnvor rhe ,,imputi
Oh! Signore Onnipoteotc
Che mC<>l:hiD mai aulla me,rlu
Dehl benii,,no ai no&1ri µrc~hi
Tu •·i aace>lta in questo di.
ra .-h-, que,,tn RIJlJVf) Tompiu
Al tuo nome ,·on,;acl"lto
.\\lai non fia p:rofanatn
D"" chi fede in ,,uor uu11 hu
Fa che quanti qua .-.-rrannr1
Supplicanti tuoi dit""oti.
Abbian pairi,i i loro volt.
l'urgi 11.ita. dii mcroè.
1: tu, Yr.JWru• Bt-nrn.
Cl,., •ppo l)in lutto p1101
Il,,nN!ici i figli hloi
f:l'"-rle. speme in.pira ,, nmor:
l'a .,J,e mai per t>pra ""
Noi o,e,a,siam d',,_.~..,. l111>1 ligli.
,i
1'11 ci fmn.-J1 da.i pengli
IlelrincRnfn n~tra et.i
I
I
lu, qual cosa tu dRrni
A1 l><••H·fin Si;.mmi.
Cht• l,ir 1•·0P ,. l,,r ,-111 l11ri
( 'ons1\\.cra.rono :.1 too onni-1
Tfl'<!lernj, \\'ergino lx-lla..
Su nel Ci<"I ,li !i<>rì un "·rt<>
(1u, rieaml,i "imi !,,r nwrto
C'~m qu~I hct1 che fin non l,,i,
~oi iut auto ~rntn il r'Or1~
lt1 <'lll'nlt<'n rlornti
I.
8crivpr,..mn in I 11tt1 i ht ti:
\\'IV\\ IITERXO Ql:TESTO DI'.
:\\iò p,•r letupo o r,er vir,·nrll\\
Xon fia mai Pht' ~i e.nnCf'lli
(]ll<'sto d,, clw fra' più belli
Tra dr noi ,n,mpre sru-11.
.1 nomP ilrr1li /i:N'lr.,ìa,çliri P 1fr' Pigli d~ll'Oralorin
JI !-!ò:u,erdolt• UO~C.O GIOVANNI.
L'r..nno tmtlrcimo drU'Urn.torlo cli S. Frnncn~c•o 111 Snlt•s lu \\'nlrtCX"C'O, rn-Mmmrn,.-,. 11-n1l1rl nH'l-lf dopo la. liPne,11:l.lorw ,l1•IIH plrtru
utu:..u-o fonda.mt'nc.alti, VP.nh~A III.J1J)1t~,.1.n. 1a ("C:mm~ 1\\-il)tttar.ione colln J1eut'fllzil,ue tlclln uov,•lla cllJesu.. lvJ
JS~t es.•Pn.Jo li SJ~ VnlltrnTI. Holi.oru Lu mcdJclwa e cltlrurgln, J:>tlore JeHa eompa.e.uill di~
t:l\\lt·ùr
bli.gj
utn
m
aIune.1J,rrtl'mOnrn. .1f1owr~io1-,nt1·rIel
ti.
tu
Iori110 Tip. '1arlt•tti li-!ot
- 207

1.9 Page 9

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1 GIL'GNO: ANNI\\'ERSARIO DELLA BEATIFICAZIONE DI PIO X
Una profezia di San Giovanni Bosco
Umtrr prosegue,
i11 1111 rruundu di
sir:mficatii·o n1tu-
s1,mr10, la filiale
nchiesta al Santo
Padre puchè s,
rnmpiaccw tli.1purre
la riass1m:;ùme della
C'mua d1 C11111111i::-
::,1:;ume del santu
Suo .-111/ecessore, il
Bwto P//J .\\'. desi-
drriamu "mirre 011-
rlu 1101 omaggio al
B('f/to C1mperato1·e
Salesùmu pubhli-
rn11do q,~s/a 111vn.:a
imtore.:ulr i11ltrpre-
f(l:::ione data dal-
/' Em.mo ( ·ardi1wl
Schuster <l ,mo dei
più noti sog111 di
Don Bouo.
sul pontificato di Pio X
straordinario di
l\\lt ti i suoi piloti
delle navi minori.
E,-.,;i si raccolsero
bensì insieme; ma
dopo p<1cu tempo,
il Papa, infuriando
~cmprc piu la tem-
pesta, fu co~trctto
a rimandare questi
piloti a1 comando
delle rispettive na-
\\ i pt:ricnlanti.
(Queste cose di-
Ct'l :l Don Bosco
nel 1862, mentre
la t:om·ocazinne, la
cekhrazione e la
sospensione del
Concilio Yaticano
a, ,·cnncro solo
otto anni dopo).
\\li riforisco al
i1ogno profetico
narrato dal Santo
ni suoi giO\\anetti
la sera dd 30
maggio 1862.
li \\'eggmte su
d1w1 mare burru-
~çoso viJe la na, c
dd Pomifi1.--ato Ro-
m a no attaccata
acremente da molte
altre na\\i rostrati."
e h.::n munite dr
cannoni e tir armi
d'ogni sp,cie. In
mezzo alle onde che mueghiav.1110 spa,•cntoiw, si
dt,·a,-ano 1wri> due robuste colonne, altissime,
e poco distanti l'una dall'altra. Sulla colonn.1 più
alta era un'Ostia col cartello: Sa/us credt'lllium,
mt ntre in quella alquanto inferiore stava la statua
ddl:t \\'c:r~• le Imrnawlata, colla scritta: A11,ili1m1
C'/,ris//a111mm1.
Il Concilio Vaticano.
'-iiccomc l'ora si faccrn semprl' più peric<>losa,
il Papa dalla nave capitana i11d1!lsc un consiglio
Si s uccedono
due Papi.
JI Papa rt•sta al
timone, e dopo
4ualche tempo,
approfitta d'una
breve bonaccia per
adunare un'altra
volta i suor capi-
rnni I ma ;inche
yuesta volta la hur-
raH'a si fa piu spa-
n-ntosa.
(Pio IX vide rac-
colto intorno :t
ben quattro mltt: tu1co l'Eprswpato C.,ttolico.
La quart.1 rnlta fu nd maggio 1877 in occasione
dli suo Gmhileo Epis~opalc).
l\\.lcntrc: la lotta contro la nave de lla Chics.1
sunpre pii, si fa minaccio:;a, per hm due volte
ti P.,pa sm.:combc ;,li., mnrtc. :\\la 1I sui:cc:;sorc
\\'iene eletto con tale cdenta dal Collegio <lcr Car-
dinali, che la notizia di:lla morte del Pontefice
giunge quasi contemporaneamente all'annunzio
<lcll'ck'7.!onc così <li Leone XfIT, come di
Pio X.
208 -

1.10 Page 10

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(Pio IX, infatti, spi1·ò la sera del 7 febbraio 1878,
ed il Cardinale Pecci fu chiamato a succedergli,
dopo ,,ppcna 36 ore di conclave, la mattina del
20 febbraio -successivo).
(Così del pari Pio X, il quale il 4 luglio 1903
successe a Leone XIII, dopo appena due setti-
mane di Sede Vacante. I Cardinali delle lontane
regioni non fanno neppure in tempo a parteci-
pare agli scrutini).
Don Bosco parlò espressamente di tre papi che
si succederono nella sede di Pii:tro; tanto che pa-
recchi anni dopo quel sogno, a ,Don Lemoyne
che sosteneva contro Don Bourlot che i Papi da
lui predetti erano solamente due e non già tre,
il Santo disse recisamente: Ascolta ciò che diu
Don Brmr/ot. Ti dico che tu s<lÌ 11ie11t1:.1
fl terzo Papa.
Il nuovo Papa, cioè Pio X, sbaragliando e su-
perando ogni ostacolo, riusci a condurre la sua
nave tra le due colonne, li:gandolc ad entrambe
le parti a due potenti ancore che pendevano dalle
due stele dell'Eucarestia e dell'Immacolata.
Allora succede un grande rivolgimento. I ne-
mici vengono sbaragliati, e le navi minori, anche
quelle che;; per timore della battaglia se ne sta-
mno appartate e lontane, si riavvicinano alla n:ive
Capitana attaccandosi ai ganci che pendono dalla
medesima.
Don Bosco conchiuse: Due soli mezzi restano
per salvarsifra tanlo sco111piglio: Divozione a 11/aria
Santissima e freq11enza alla San/a Comunio11e. Co-
stituiscono appunto il programma a cui si ispirò
Pio X.
Tutto il testo del sogno del Veggente trovasi
nell'Opera: 1\\,-Jemorie biografiche del T'en. Servo di
Dio Don Giova1mi Bosco Voi. VTT, cap. XVIII,
pp. 169 e seguenti
L'ancora cli Pio X.
li terzo Papa e dunque quello dell'Ancora,
quale appunto figurava nello stemma gentilizio
di Pio X.
Il novello Pontefice, a condurre la nave della
Chiesa in luogo sicuro, mentre al di dentro già
cospiravano contro la Fede gli eretici Modernisti,
promulgò la sua famosa Enciclica << Pasce11di do-
minici. gregìs» de11'8 settembre 1907.
Le colonne viste da Don Bosco erano due,
quelJa dtll 'Eucarestia e quella della Madonna.
U Papa d ell'Eucarestia.
Il 20 dicembre 1905 fu un giorno di festa per
tutti i devoti del l'Eucarestia. Col decreto << Sacra
Tridentina Sy11od11s » il Papa poneva termine a
tutto un lungo periodo di discussioni teologiche,
invitando alla S. Comunione, anche quotidiana,
rutti i fedeli in grazia di Dio e con retta intenzione
di fede e di amore.
Il di 8 agosto 1910 fu la volta dei fanciulli.
Prima di allora, l'ammissione alla Prim:1 Comu-
nione veniva differita sino ai dodici, o quattor-
dici anni.
Pio X invece rnlle che all'Eucaristica Mensa
venissero offerti, non già dei fiori avvizziti, ma
dei gigli sbocciati, candidi e profumati di ver-
ginità, stabilendo che i fanciulli fossero ammessi
alla Prima Comunione al primo uso della discre-
zione, dopo una sufficiente istruzione elementare
catechistica.
L'opera eucaristica di Pio X gli valse il titolo
cl.i Papa dell'Eucaristia. Ecco che la nave di
San Pietro viene legata alla prima colonna. Ri-
maneva l'altra: quella della Madonna.
Il Papa della Madonna.
È universalmente nota la devozione del Pon-
tefice di Riese verso la sua Vergine ddle C..:n-
driole, verso la Nicopeia di Venezia, e finalmente
verso quella di Lourdes nei giardini vaticani. che
\\"isitava giornalmente.
Appena Papa, dopo d'aver proclamato subito
la Vergine Patrona del suo Pontificato, poco ap-
presso pubb1icò l'Enciclica in occasione dd cin"
quantesirno della definizione <ld Dogma dell'Im-
macolata Concezione. 1n quei mesi pubblicò al-
tresì una su1 devota preghiera alla Madre di Dio
e poi raccolse egli medesimo da tutte le parti
del mondo le pietre preziose per la corona che
collocò in San Pietro sulla fronte dell'Immacolata
il giorno 8 dicembre 1904.
Il sogno profetico di San Giovanni Bosco si
è dunque successivamente sv<>lto cd evidentemente
compiuto.
Pio X rafforza l'unità dell'Episcopato.
Oggi che salutiamo Pio X rcdimito della corona
dei Beati, possiamo comprendere meglio il me-
rito del suo pontificato: quello d'aver ancorato
vigorosa.mente la nave di Pietro alle due incon-
cusse colonne tiella S. Eucarestia e dell'Ausi-
liatrice dei Cristiani. A queste vittorie della Fede
seguì subito il premio. Anche le navi minori,
persino quelle che si tenevano a rispettosa di-
stanza per timore della lotta, un po' alla volta,
si sono avvicinate alla nave capitana, agganciandosi
defìp.itivamente ad essa.
Quando Pio X il 25 febbraio 1906 consacrò
in San Pietro i primi quattordici Vescovi non
concordatari franeesi, chi ricordava i presagi d 1
Don Bosco dovè facilmente riconoscere, che anche
quell'episodio di ravvicinamento era stato pn:-
veduto.
(Da L'Italia di Milano).
- 209

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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Sopra un messaggio di
'Don Bosco a Pio IX
Sul principio del r870 stava radunato a Roma
da alc1me settima11.e il C@d!io Vaticano. ll 6 ,:e11-
naio doveva tenersi la seconda Sessio11e. Orbene
alla vigilia Don Bosco ebbe una rivel.azio11e dal'alto,
nella quale si conteneva p14re 1m messaggio parb°co-
lare per il Papa.
Don Bosco stesso scris~·e quanto vide e 11dì, esor-
de11do in questo modo: « Dio solo puiJ luJ:to, co11osce
fatto, vede tutto. Dw 110n ha passato 11è futuro;
ma a Lui ogni cosa è prese11fe come in 1m pu11to
solo. Dm:a11ti a Dio non v'è cosa 11ascosta, ne presso
di lui a?,--vi distaw:::a di luogo o di personll. Egli
solo nella sua infinita misericordia e per la sua gloria
pub man~{estare le cose .ft1tllre agli uomini 1).
Dopo uri tale esardiu, e11tra·va cosi nella ma espo-
sizio11e: <• idi vigilia dell'Epijania dell'anno corre11/e
r870 scomparvero tulli gli oggetti materiali de//ll
camera e tm: travai alla considera-:::io11e di cose so-
prammturali. /•u cosa di brevi istanti, mn si •vide
molto. Sebbene di ]unna, di appareuze sensibili,
tuttavia non si possono se non ron grande difficoltà
comunicare ad altri con segni estemi e Sfflsibili.
Se 11.e ha tm'idt•a da q,umto segue. Ivi è la p(lrola
di Diu accomodata alla paroln dell'uomo».
A un certo punto della sua esposizione Don Bosco
prosegue: «Ora la voce del Cielo è al Pastore dei
pastari. Tu sei 11ella grande crmfrr('llza coi hwi
assessori; ma il nemico del bene mm istà 1m istante
in quiete; egli studitt e praticll tulle le arti contro
di te. SM11i11ercì discordia tra i tuoi assessori, susciterà
11emici tra i figli miei. Le potenze del secolo vomifr-
rm11u, fuoco, e vorrebbero che le parole fossero .roffo•
cale nella gola ai custodi della mia legge. Ciò 1w11
sarà. Parnmw male, male a se stessi. Tu accelera;
se 11011 si sciolgono le difficoltà, siano troncate. Se
sarai nelle a11gustie, ,um arrestarti, ma co11ti111w
Jìnchr 111m sia tro11catu il capo all'idra dell'ermre.
Questo colpo farà tremare la terra e l'inferno, ma
il mondo sarà asSÌ-cu.rllfo e tutti i buoni esulterauno.
Raccogli ad1mq11e inlomo a te anche solo due a.tses-
sori, 11/ll ovzmqul' 111 vada, crmli11ua e termi1w l'o-
pera che ti fu affidata. I giorni corrono veloci, gli
mmi tuoi si avanzano al m1t11ero stabilito, ma la
gran Regina sarà sempre il tuo aiuto, e come nei
tempi passati così per /'am•e11ire sarà sempre ma-
gnum et singubre in Ecclesia praesidium >>.
Evide11teme11te la «gra11de conferenza,, era il Con-
ciliu; <• assessori)> del Papa sono i CardiJ1ali, SJ,oi
comiglieri, parecchi dei quali era110 contrari alla
defillizione de/l'infallibiliJà pontifici.a, e vedremo
perchè; «le potenze del secolo>> erano le prepo-
le11ze di certi governi che usteggiava110 la defifli-
::ione. Il 12 febbraio fu da Do1t Bosco data co-
11umica:::io11e al Papa di tutta intera la rivelazio11e.
Opportuno comme11to a quanto sopra (e qui sta
~ 210
il 11wtivo del/'articolo) sono alcune pagine del be-
nedettino Don Cuthhert Butler nella sua Storia
del Concilio Vaticano (vol. II, pp. 17-24). L'au-
tore descrive prima l'opposizione della minoranza
dei, Pad,-i e la crescente ostilità dei Governi. ll
20 febbraio il Ministro Daru del Governo liberale
francese mandava a Roma mt Memorandum da
presentarsi al Papa, dichiarando che gli articoli
dello schema De Ecclesia e specialmente l'accenno
alla infallibilità del Papa riguardava,w 11011 solo
la Religione, ma a11che lo Stato; quindi minacciava
interi1mto, se li, di'scussio11e avesse avuto lungo.
Tale comunica/o era stato presentato anche ai Go-
verni bavarese e inglese, che l'avevano approvalo
in massima. Una simil.e dichiarazione era giunta a
Roma il 10 f Pbbraio dal Ministro artstriaco Co11te
von Reust. In marzo una corrisponden::a da Roma
del Dr. 1Vortcote di Birmingham, indirizzala a
perso11a i11 Londra, accemwva ad 1111 movimento
diplomatico in Roma assai intenso per far pressioni'
ml Concilio e impedire la discussione del'articolo
sulla i11fallibilità.
Il Butler quindi continua: << Così minacciosa era
di1•eutata l'attit11dùr.e dei Gover11i durante la se-
conda metà di marzo, che il Card. Anto11elli si mo-
slra'i)a gnmdemente allarmato e, come risulta dal
diario di Jllr. !card (MOLRRET, Conci/e I ·atican,
p. 267) radunò i Cardinali srwi consiglieri in af-
fari di Stato e il 25 marzo andò coll 101·0 dill Papa
e consiglùì con grande energia a S. S. che ritirasse
dall'A.genili1 l'articolo sulla infallihilità. Pio IX
rispose testualmeule: Si 'l•ada avanti a pieno 1•a-
pore (full steam aheaù), lo hu la 1·ergille con me
Sono quasi Le stesse parole di Don Bosco.
Un altro Memorandum fil presentato a Pio J),_
dal'ambasciatore francese a nome di Dam il
25 aprile. li Papa promise di studiarlo diligente-
mente, ma si oppose alla domanda che fosse co111u-
11icato al Coucilio.
Ed ecco i111pro1,--visamente Daru dimettersi dal Go-
1.•er110 e succedergli il più co11cilianl<' Olli'1:ier al ,m-
nistero degli esteri. Nello stesso giorno m·rivò a Roma
da Parigi il seguente telegramma: Daru se retire.
Ollivier rernplace. Concile libre.
Che il Papa abbia dato importanza al messaggio
di Don Bosco, sembra dimostrarlo il fatto che i11
quella occasio1r.e propose al Santo di stabilire la
sua dimora in Roma. P11b co11fer111arlo pure l'avere
~•oluto Pio IX conoscere il pensiero di Don Bosco
circa l'andar via o 110 dalla città, quando fosse sta-
ta occupata dai belligernnti. Autorevoli persona~i
con.wi;lia·vano la partenza. Don Bosco gli mrmdò
allora per mano fidata questa rùposla: <• La se11ti-
11e!la, I' .411gelo d'Israele s1 fermi al suo pnslo e stia
a guardia della rocca di Dio e dell'arca santa ,1.
Il Card. Cagliero affermavri di aver copiato la
lettera da inviare al Papa. Gran servizio rese il
Santo in quella grave co11gitmf11ra alla Chiesa e
all'Italia!

2.2 Page 12

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l'Em.mo Card. Micara col nostro Em.mo Protettore Card. Masella
al Convegno di Roma
Abbiamo annunziato, all'inizi<, della proposta del Convegno Generale a Roma nel prossimo
settembre, la partecipazione del nostro Em.mo Cardinal Protettore Benedetto Aloisi llfase/la, che
presiederà il Convegno e sarà con noi in tutte le manifestazioni.
Ora abbiamo la gioia di aggiungere che celebrando Sua Eminenza, il di questo mese, il cinquan-
tennio della sua Ordinazione Sacerdotale, coglieremo la fausta occasione per festeggiarne la Messa
d'Oro, secondo il programma che più sotto presentiamo.
Con Sua Eminenza parteciperà pure al nostro Convegno l'Em.nw sig. Cardinale Clemente !vlicara,
Vicario di Sua Santità, il quale, rinnovando il gesto dcll'Em.mo Card. Monaco La Valletta, ai tempi
di Don Bosco, ha voluto onora.re la Pia Unione col darle il suo nome e chiedere il diploma di Coo-
peratore Salesiano. Sua Eininenza ci conferma così, nella forma più ambita, la sua paterna benevo-
lenza e noi gli esprimiamo anche da queste colonne la nostra sentita gratitudine e sincera devozione.
Kon possiamo ancora precisare il programma nei particolari, tuttavia possiamo darne l'abbozzo
nelle linee generali.
PROGRAMMA DEL COtlVEGNO
GIOVEDÌ II settembre:
Ore 9: Stmla Messt, nella Basilica di S. Pietro, celebrata dal nuovo Rettor 1\\laggiore al-
l'allare del B. Pio X, primo Cooperatore elevato all'onor degli altari. Recita del Credo
all'altare della Confessione.
Ore 10: Apertura del C<mveg110 nell'.luditun·um di Palazzo Pio, sotto la presidenza clel-
1'Em.mo Card. Protettore Benedetto Aloisi Masclla.
Saluto dei Cooperatori di Roma (S. E. il Sen. Mario Cingolani).
Saluto del Pres-ide11te l11Lernazio11ale degli K't: allievi (Grand'Uff. Arturo l'ocsio).
Saluto del Comitato J11tema:::in11ale Apostolato Laici (A\\·v. Comm. Vittorino Veronese).
10 Terru1: CoopPrazione alle Opere Salesiane (S. E. l'On. Avv. Angelo Raffaele Jen·olino).
'1\\·ma: Il Sistema educativo di Do,, Bosco (S. E. il Prof. Ing. Modesto Panetti, Acca-
demico Pontificio).
30 Tema: Cuoperazio11e all'Apost()/ato Universale della Chiesa (Scn. Prof. Domenico l\\fagrì).
Ore 16130: Commemorazione ufficiale del Giubileo di Dillmante della Pia Unione e del Bol-
let1i11,> Salesiano, fatta dal Sindaco di Torino, Avv. Comm. Amedeo Peyron.
· li Cooperatore secondo la meute d1 S. Gio·vam1i Bosco (S. E. :Vlons. Giuseppe Angri-
sani, \\ cscovo di Casale Monferrato).
VENERDÌ i:2 settembre - Fesla del SS. Nome di l\\laria:
Ore 9: S. Messa di S. Em. Rev.ma il sig. Card. Clemente Micara, nd tempio di
l\\Iaria ..:\\u.siltamce in via Tuscolana (Istituto Pio XI).
Quindi a Cinecittà: Benedizione e posa della prima pietra dcll'crigcndo Tempio a
San Giovanni Bosw, fatta dallo stesso fan.mo Cani. Vicario di Sua Santità.
SABATO i:3 settembre, in ora da determinarsi:
Messa d'Oro dell'Em.mo sig. Card. Benedetto Aloisi Masella, Protettore della
Società Salesiana e dell'Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice, ndla Basilica sale-
siana del Sacro Cuore di Gesù, in via Marsala.
All'ora che 1I Santo Padre si degnerà di fissare, Udienza Pontificia.
Ricord iamo che per partecipare al Convegno occorre la tessera di iscrizione, che
viene rilasciata dal Comitato Cooperatori Salesiani - Via Marsala, 42 - l- OMA (121),
col versamento di L . 500. - Le iscrizioni si chiuderanno il 15 luglio.
- 211

2.3 Page 13

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Aumento di giorno ,n Jlior-no l'afflu enza dei Yisitaton
e dei pellegrini che. favor iti dal mite clima cli ,lrrile.
giunisono numerosi a gruppi e alla spicciolata. E len-
chiamo alcun i gruppi che ahbiamo potuto notare.
2 apri le: D J S. Ger111a11n, alunne elementari con In-
segnanti.
-f aprile: Gli alli"' i dell'Istituto Tecnico del cuoio
Principe di Piemonte ,·cagono a fare Pasqun.
(l aprile: Domenica delle Palme. Hanno inizio le uran-
diosc funzioni dclln Seuim:rna Snnta.
Pasqua dei ferrnvieri della Ciriè-Lanzo.
l'l :1prile: Circa mi lle allic,·i cldl' l ~tituto T~cnico lnclu-
su inie Amedeo AYogndro adempiono nl p r e~etto
pasquale.
CJ npnle: 1.' Istitu ro Tecnico Tessile compie il suo pcl-
lcJ..(ri.nag!.(iO p:isquale.
10 aprile: Gio,·cùi Sunto. Contmuo affiuire di l'edel,
.1! Santu,i r io in , ii:irn al grandioso santo Sepolcro.
Tro le solt·nn, funzioni del giorno. canl!tcristica
l.1 lavanda dei piedi, a 13 giovanetti rapprcscn-
tJnti degli scudcnri. artigiRni e oratoriani, com-
pirn.1 Lia! Hc,·.rno Prcf.-tw Gcncrn le Dc>n Ziggiotti.
1 1 .1prile: Funzioni del Venerdì Sa nto e solenne Vin
Cmris predicata dal salcsi:,no Don Pietro Ciccarelli.
1J ..prile: S. Pasqua. L'na fo lla straordinaria d i fedeli
accorre nlla Dnsil ka per aùempierc a l precerto. I
cnnfession~11i sono nssiepat i. l'ampia sacrestia r i-
1:urqita cli uomini che si confessano, alle balaustre
le sante Comunioni continu,tno, si può <lir e, senza
interrnzione per tutta la mattinata.
q nprile: O;i Ceri•p•·e (Cuneo): pellewinaggio di 57 par-
rucchi,mi. Celebra il Re,·. Don Carlo C:wnllo.
Da Tessere/e ( L uj!nno): 52 aspm1nt i del Circolo
S. Stefano, ntppre,-scntunti 20 chiese. Celebra Don
Franco Iluffoli. Da .Ho11aro d, Bm•iera: 25 a lunni
ùella Scuola Salesiana, j!Uidati dal sak-siano Don
Traussd. D a T'i/fa11m:11 (Pn, ia): 52 parrocchiani col
l'arroco. Da Pm~a:;:::,tmo (Der,::amo): ++ parrocchiani
cnl Parroco
15 apri le: Comitiva di g ,ornni diretti da D on Luigi
L'olombo di Arese (J\\1il,ino). 110 aspinin ti della
~cuoia Apostolica de i ì\\l arinnisti cli Brnsasco, ac-
compagnati dal D ircrtore Sac. Secondo Casella.
52 Oratoriane delle Figlie di i\\'T. Ausil iatriee di
Li,•orno Colliue.
16 aprile: Pcllc1zrinag1?io do I '1em1n; 40 persone col
Hc,·. Don Rudolph.
17 aprile: Pellegrini fran cesi: +o giornni e 9 sacerJon.
guiùJti ùnl Sac. Guyonvarch.
1q aprile: Dalla Francia: 53 Oratorian e Fig lie di Maria
Ausiliatril'C d i Tltme11.
20 aprile: l'ellcgrina1?gio ex Al lievi Casa J\\ladre. - Le
ACL! di Ptg11,1110 <Berg.uno) col ~ppellano
Don B. Zamblea.
22 aprile: Solenne ì\\lessa d'Oro del Re\\',ffiO Don Frnn-
,2ces,o Antunioli , Ispettore Salesiano. Da Tortona
pellcg-rini dircrri da Don Pictrt1 Amuwera.
~ 212
23 aprile: Ve\\"Oto inizio del Mese di l\\Iana Aus,l ia tnce
C<Jn triplice preùic,1;<ione quotidiana.
25 aprile: Da Abb,ategrasso (Varese) 60 uratonani col
Parroco. Da Rogur,•do (Mii.mo) 50 ragazzi con
Don A. Crespi. D ,1 Genwa: oratoriane delle
Figlit- di r-. I. Ausiliatrice. Da ,Harnate (Varese):
Parroco e Suore con 50 signorine. Da Comi, pcl-
legrin 1ggio g:onmilc con Don G. Vaghi. D.1
Be-rgmuo 100 studenti col Rctror Don F. Seghczzi.
D.1 T'ime,mtr (J\\lifanol r20 parrocchiani con Don
C. J\\la.irani. Da Milano: 40 pnrrocchiani di S. Got-
l3rdo; s.~ orntorian i cui Parroco della S. Famiglia.
Dn f',,/dagno (\\'icenz3l 56 orfanelle delle Figlie
di 1\\1. Ausilidtrice
26 aprile: Comurnone Pasquale clclb Scuo la Valper"1]
di Torino. Da .\\fodr,u,: 60 pellegrini diretti da
l\\lons. Don. D. CrnnJi. Da Grm·edom, (Como)
+o pellegrini diretti da Don Fok·tti. Ammin.istra-
zione della santa Crcsim.1 ni bJmbini dd la Par-
rocchia J\\f. Ausili,1trice.
27 april e: Pellegrini s,·izzcri dn Cnmpn BI 11io. Parroc-
chiani cli Sna.-a (\\'erona} con Don G. Zaneui.
,\\, C. e ACLl dJ Hnr;.:o S Giacomo ll3resciaJ
con Don G. Pietrobelli.
TORINO - Convegni ispettoriali dei
Sacerdoti Salesiani Incaricati dio-
cesani e locali dei Cooperatori
Salesiani.
L' l spettoria S u ha lpin:1 lo tenne il 5 i.enMio u. s.
sotto la presidem:J <lei Rc,·.1110 Signor Ispettore Don
ì\\lichclangelo F;1va, relatori Don Fa, ini, Segretario Ge-
nerale dei Cooperarori. e Don Olivini. Incaricato fspel-
toria le dei medesimi.
:--:cli' Ispetmria Centra le ehbe luogo il 30 aprile e
fu presieduto dal llev.mo Don Antonio Toigo, Ispet-
tore. Furono relatori Don Fa,·in1 e l'Incaricato l spet-
toriale.
In tutti e due i conve1?ni si trarrò della riorganizza-
zione dei Cooperatori e ~i presero pratic he delibera-
zioni c he furono affidate allo :.elo dei singoli Incaricati
e che serviranno a dar e allfl celebrazione del 75° della
Pia Unione il c,nattere d i una decisiva ripresa che
ponga in ano le profetiche parole d i Don Bosco:
L'Opera dei Cooperatori si dilaterj in tutti i paesi.
s i diffonderà in cuna la cristianità ,.
* Saremo grati ai Rev.mi Direttori Diocesani e
Decurioni, come pure ai Sigg. Zelatori e Zelatrici
che vorranno cooperare con i Sacerdoti Salesiani
Incaricati locali nel lavoro prelinlinare diretto
ad aggiornare gl'indirizzi del Bollettino per evi-
tare dispersione di copie e spreco di carta.

2.4 Page 14

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Salesiani agracollor11 conven uti dalle \\'arie scuole agTicoJe d'l1alia. in visita all'umile ca.sena natia di Don Bosco
AZIIOINIIE SAILIESIIAINJA
Agricoltori Salesiani
a Convegno.
L3 scarsità di tempo e hc disparità
dei problemi inerenti alle nostre
scuole professionali e a quelle agri-
cole, non permisero di tenere con-
temporaneamente il convegno per
capi e vice capi dell e due sezioni.
Furono quindi stabiliti per il Con-
vegno della sez ione agricoltori
~iorni 1+ e 15 aprile scorso.
li giorno 1+ si dedicò alla trat-
tazione e alla discussione dei due
temi:
1) Le scuole agricole nella tra-
dizione e pratica salesiana,
2) D eterminazione dei profili
nella formazione salesiana del-
l ' a g r ic olto re.
Mancò il tempo per una crat-
tizione completa dei \\'ari argomen ti,
per cui alle discussioni, svoltesi in
un'atmosfera di fraternità, segui il
proposito di un nuovo incontro allo
scopo di consolidare maqsiiormente
le basi gii1 poste.
Le adunanze furono presiedute
dal Rev.mo Prefetto Generale, 8ig.
Don Zi~giotti, e dai due Consiglieri
Generali Sigg. Don Can dela e
Don Manione.
li giorno 15, dopo la meditazione
predicata dal Re,.mo Sig. fspettore
Don Fava, e la Sant,I l\\1essa cele-
brata dal R e,·.mo Dori C,mdela, i
Convenuti (oltre 50 provcnienri dalle
varie scuo le agricole d' Italia), si re-
carono in visita-studio alle tre scuòle
agrorie di Lombriasco, Bivio di Cu-
miana e Colle Don Bosco. Ogni
scuola accolse i partecipanti al Con-
vegno col cordiale benvenuto e con
un9 relazione che ne delineava le
origini, lo svi luppo e i progetti.
La visita all'umi le Casetta natia
di Don Bosco, si cara a ogni cuore
salesiano, pose sigill o al riuscito
convegno.
TORINO - Cinquecentoqua-
rantadue chierichetti s filano oran-
ti per la città. - Il 10 aprile, Gio-
vedì Santo, i soci del Piccolo Clero•
clegli Oratori e Isrituri Salesiani di
Torino vis itarono in devoto e com-
patto corteo i santi Sepolcri del Duo-
mo, della Consolata e di l\\laria Ausi-
liatrice, suscitando I~ p,u viva imuni-
razione nei fedeli. Si volle così ren-
dere omaggio al S~. Sacramento, ri-
chiam1re l'attenzione sulla Giornata
delle Vocazioni e preludere alle ce-
lebrazioni centenarie delle Compagnie
della Gi0t,e11t,i Salesiana.
CATANIA - L'Episcopato di
Sicilia ospite dei Salesiani.
Tutti g li Arcivesco,·i e VescoYÌ dl'lla
Sicilia, con venuti a Catania per la
chiusura del Centenario della Pa-
trona della Città, S. Agata, e per la
Conferenza Episcoptt le, hnnno ono-
rato con la loro ptesenza la Casa
lspertorialc.
Accolti dalle note festose deUa
Banda dell'Orfanotrofio Salesiano
della città e dagli evviva dei ~iovani
e ùei Superiori, venivano sn Iuta ti a
nome di tutti da un ba Ido liceistn,
che protesm,·a l'nmore più fervido
degli alunni di Don Bosco per i loro
Pastori, di cui si preparano aù essere,
specie con l'esempio di una ,•ita in-
tegralmente c ristiana, gli efficaci col-
laboratori nelle singole Parrocchie.
Rispose Su1 Eminen.7..a il Cnrdi-
- 2r3

2.5 Page 15

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TORINO - I soci del "Piccolo Clero" dcl!U ls1itull e Oralon Sale.l:tnl di Totlno davanll al Duomo
prima della vi,,lta ai •an1I Sepokd,
nate Ernesto Ruffini, con una mi- 11iuto dato alla Congn,1(117,ionc nella dir.-ttorc de, Salehiani; otto lezioni
mhilt• allocuzicmc, tc:;;semlu l'dugio fondazione dd Pontifaio Atent'O di d..mmatil-a s.·olte d,11 Can.
di Son Ciovanni Bosco educo!ore, e S:1le-siano.
Seri:(10 Scaccini; e ono di • '<ncra-
..
:1u1tun1ndu ai i:inv:mi di trnrre il
mentariu · illustr,m· dol s,1lcsiano
massimo profitto dalla sua ::-.cuoia. FORLÌ Corsi di cultura re- Don :-.refano Cozzi.
Dumnte l'ag;1pc che segui, 11 no- ligiosa per maestri e ca1echisti.
All'e'111mc, in st~uiro BI quale
,u stro lspt·ttore Don Guiiiotti espresse Il
marzo 1952 S. E. J\\lons. venne nlnsciato un diploma va levole
i senti,mnti di vi\\'a riconosct·nw dei Paolo Babìni, Vescovo Jiocesmo, per i t·oncor.;ì, prcsenzia,·a l'ispet-
Figli d1 Don 13.,,ço, che da nitre chiude,'ll con la celebrazione ddla tore scolastico rappresentante del
sen:nnt'anni s,·ol,iono la loro fervida ~- \\lessa I due corsi tl1 culnm1 rc- Pro\\'n,Juore ai:11 studi.
atti\\'it.:.ì ntll' Isola dd 'SOie, w~wnutì li1111,sa cui •i c:-mno isni!tt ducçento Contcmporonearnente, presso l'I-
tlalln patema compl'cn~ione e hontà 1n:1t·stri elementari. Ogni corso n>n1- Hituto S11lesi,1no, si svol111:v11 il
tle;:li l·~cellentissimi Presuli. l\\ l,m,- pr,·nde,-a o!lo Je7.ion1 d1 • apolol!e- quarta carw di , 11/rum reli;:i"-'n per
fe,;tò in particolare la riconu,ccn;,.a 11ca • tenute Jall'ass. t-<:dcs. dim·e• maestn catechi~,i neuli Onstori e
dei Suk-,.inni a Sun Eminen,~1 il Car- sano dell'Associazione ltaluma l\\1,1c- nelle porrocchie, che ha per isrnpo
,1, drnale Palermo, per il prezioso stri Cattolici, Don P,ctru Garbin, di pH•parare cultunilmente e didat-
ticamente i coadiuton del parroco
neJJ'm~c11namento della Dottnnn cri-
&t:iani1. Gli iscritti ~uno una quaran-
tin:1, numero indispensabile pl.'r man-
tenere in efficienza le 22 et,~" d,
catcchi,mo dei due oratori mtcrpar-
rocchi~li, e disc,plinure unu mas,,a
g-im·1m1le di oltre ~oo iscrnti.
CATAN(A - Sua Emln"nza R..v.m,a li ~ . Ernesto Ruffini. Arcivescovo di
Palermo, e eu Ettellm11Alm1 V - I d i,lla Skllla in vblta alta CMa salesiana.
214 -
FARRA (Belluno). - PO'>a della
prima pietra della « Casa Don
Bosco ». - Ehh~ luo~o il 30 marzo,
Domcn1t-a <l, Passione.
Ect·o il 1esru dt'll,1 per!_C.1-mcn., mu-
mta nella pietra benedetta: • Il Ve-
~CO\\'O l>n>ecsano G111ncchino I\\luccin,
ncll'occa,ione ddla prima \\'1sirn pa-
storale, rose LI pnma pietni, dopo
averla solennemente bencdc1rn, nlla
prescn~u del clt!ru e del popolo, a
base d1 questa cas.1 che. secondo il
dise11no proposto Jall'nrchitellt, Carlo

2.6 Page 16

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Canclla, adanata ad asilo dei bam•
bini, ad istruire nella Dottrina cri-
stiana i fanciulli e ad accogliere di-
rigere istruire ad ogni opera buona
a vantag!(iO della vita parrocchiale,
le altre associazioni dei fedeli, Don
Giuseppe Pante, parroco, ed i par-
rocchiani di Farra, confidando nella
divina provvidenza, si accingono a
costruire dalle fondamenta dedican-
dola a S. Giovanni Bosco •·
Una Cooperatrice Salesiana
candidata agli altari. - L'Osser-
vatore Ramm,o del 23 aprile pub-
blicava che la S. Congregazione dei
Riti ha esaminato gli scrini della
Serva di Dio Dorotea Chopitca y Vii-
loto in Serro. La notizia c'invita a
dare ai nostri Coopera1ori un breve
cenno della vito mirabile di questa
,::tmnde Cooperatrice Sulesiana.
Nacque a Santiago de Clùle il 4 HOBOKEN (Belg.lo) - Un alunno meccanico del 10 anno spiega Il suo lavoro
giugno 1816.
al Nunzio APostoUco, S. E. Mons. Ccn10.
A motivo della guerra dell'Indi-
pendenza delle Colonie Americane,
con tutta la famiglia si trasferì a Bar-
c,•llona (Spagna) nel t 819. A1 16
nnni contrasse matrimonio con il
Sig. Giuseppe M. Semi col quale
convisse per 50 anni, modello per-
fetto di tutte le virtù specialmente
ddla carità verso i poveri. t',mto vi-
\\'Cnte il marito come nei 9 nnni di
vcdm·anza. Nella trasformazione che
subl Barcellona nel secol<, XIX fu la
Donna prowidenziale suscitata <la
Dio perchè la metropoli catalana
potesse figurare tra Je città più ca-
ritatevoli del mondo. Sono più <li
30 i Collegi, Ospedali e Ospizi che
fondò o aiutò a sorgere.
La Congregazione Salesiana le è
debitrice delle Scuole Professionali
ùi Sarrià, delle Scuole popolari gru-
ruite di Hostafranchs e del Collegio
di Sta. Dorotea delle Figlie di Maria
,\\usiliatrice. A lei si deve in gran
parte anche l'andata dei Salesiani
nel Cile. E queste dispendiose fon-
da?.ioni le faceva nonostante che
dovesse pensare all'avvenire di 5
figlie, che educò santamente, incul-
cando loro un grande amore verso i
poveri.
Dopo una vita santissima, p.ienu
di opere buone, mori a Barcellona
il 3 aprile 1891 a 75 anni di età.
Belgio
S. E. Monsignor Cento, Nunzio
Apostolico nel Belgio, in visita
all'Istituto Salesiano di HOBO-
KEN. - 1 salesiani di Hoboken <'
i loro cooperatori non dimentiche-
ranno facilmente la ùnta del 7 feb-
braio 1952, che segnò la visita cl,
S. E. Mons. Cento, Nunzio Apo-
stolico.
Egli giunse alla casa salesiana gio-
vedl 7 febbraio verso le ore 15,
l'rimn di ogni cosa volle visitare la
cappella del!' Istituto, dove si trat-
tenne in devota preghiera. Quindi
fu condotto a for visir.a oi laboratori
ùi meccanica, di elettricità e ùi fa-
leJ,(numeria, e al grande cnntiere dc,
lavori in corso, che presto ,faranno
,1 quell'Istituto una nuovo al11 di
edificio, resa necessaria dall'impo-
nente sviluppo di questi ultimi anni
Se)!ul un solenne allo di omaggio
nel salone-teatro. L'Eccellentissimo
Rappresentante del Papa si assise
sul palco d'onore, attorniato dalla
Signora Elena J\\,fontens, presidente
del Comitato Dame Patronesse, dal
Sig. Ispettore delle case salesiane
d,·I Belgio, Rev.mo Don Frnm' c,scn
Lehaen, dal D1rettorc dèlla Scuola
liOBOKEN (Belgio) - L'Ecc.mo Nunzio i\\poscoUco decora la Presidence delle Professionale, dal parroco e dalle
Dame Patninesse coo l'onorificenza pontificia " Pro Ecclesla 01 PooUfice ". Dame Puronesse.
~ 215

2.7 Page 17

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La hnnd1, composta csclu,iva-
mcnte di allievi del colle1<10, com,,
pure la scuola di canco, ese~uir(>n'>
seelt':1 musica in onore dell'illustre
ospite.
LJn alunno lesse un indirizzo di
rin1<rnziamcnto per l'opern di bene
che i Salesiani vanno svolt:end0
nell'Istituto, sorretti cd aiutati dal-
l'opera fattiva dei Cooperatori e
delle Cooperat.rici. Quindi prese h
parola il Direttore, che rinR'raziè> \\'i-
vamente S. E. l\\ions. Cento della ~u.1
e con i Snlesi1ni. incoraggiandoli
a sempre più alte mete di apostohrn
t. così, in quest~ atmosfcrn di
simpatìc.1 cordi.ù.ir,1, finì la cerimoni,
che r~-;tt!ril u cnratteri d'oro ne,:?iì
annali del giovane fiorente Istituto.
Cina
U nuovo Collegio D on Bosco
a Macao . - Preparat,1 dJ un triduo
tli predicazione nelltt Cattedrale di
sco è di accoJ:(lierc tutti quei ra-
gaz7,i porto!,(hesi che no n pos~ono
andJre alle Scuole Professiona li fre-
quent ,te da cinesi. Don l\\1ario Ac-
quist,tpace, presentemente direttore
Jell'Opera s,d~sian.i di Pechino,
lançi/-1 la prim.-i idea concreta di
questa scuoh,, che ancor primn
di 11,·ere un11 sede srnhile diede
frutti consolanti, l nfotti per ,ari
anni il Colleicio Don Bosco, fortl·
di oltre 100 alunni, fu osritc del-
!' Istituto Salesiano Immacobtn Con-
PARLA I L PAPA
OGGI I CATTOLICI DEBBONO ESSERE TUTTI APOSTOLI
Non basterebbe che voi stessi foste risoluti a vivere sempre più intensamente, se
rimaneste insensibili a che altri muoia intorno a voi. Perc,ò Noi ameremmo che. in
questa piazza, da migliaia e m1gl1a1a di cuori si levasse come un grido solenne:
C< t·or1Uamo ftii· dr(f,k'e mu-he i 11m;t,,i f1·11telli: onmq1w i11confl'e 1·enw la nw,·tt•.
t·or1tia1,w m·1·ec"l'e lit t·itu! 1>. Noi amerem:no che sorgessero immense falangi di apo-
stoli, simili a quelli che la Chte,a conobbe ai suoi albori. Parl ino i sacerdoti dai pul-
piti, per le vie e per le piazze. ovunque è un'anima da salvare; e accanto a1 sacerdoti
p;irhno i laici. che hanno appreso a penetrai-e con la parola e con l'amore le menti
e i cuori. Si. penetrate, p::>natori d1 vita. 1n ogni luogo, nelle fabbriche, nelle officine,
nei campi, ovunque Cristo ha diritto d1 entrare. Offntevi, ncono,cetevi fra voi, nei diversi
centri del lavoro, nelle medesime case, uniti tutti. strettamente, in un solo pensiero e
in una sola brama. E poi aprite grandi le braccia ad acco~liere qtianti verranno a voi,
ansiosi d1 una par-0la soccorntrice e rasserenatrice 1n quest·atmosfera di tenebra e di
sconforto. Contro gl'1ndustnal1 del peccato mettetevi all'opera voi, edificatori della casa
di Dio! In tal guisa la vittoria della rede, della virtù e dell'amore, che auspichiamo
nel più vasto e compiuto significato, accrescerà in voi la letizia uistiana. estenderà salu-
tarmente i suo, frulli anche al mondo ignaro o dimentico d1 Cristo. stabilendo e assi-
curando quella pace. per la quale incessantemente leviamo le Nostre suppliche.
(Pasqua 1952).
urnnde benevolenza ,·crso i Saksiani, Macao per i fedeli portoghesi, e
e tutti i benefattori senza ,! cu i nella chiesa di San Domenico per
aiuto•, - come ripeteva Dun Bo~co ' i cattolici cinesi, \\'enne cclebrnw a
- i Salesiani non potrebbero fare lVfocao la festa di San G 1ov;1 rtni
il bene che \\'anno facendo,,
Bosco, per dare ma1tgiore solennità
Allont S. E. il Nunziu si alzò in alla inaugurazione del grande col-
piedi, e con lui tutta l'assemhlea e legio di arti e mestier i. intitolato al
a nome del s,mto Padre decorò la Santo.
Presidente delle O.ime Patrone$SC,
Con la partccipnione di 8. E.
Signora Elem \\Iontcns, dell'onori- il Vesco,·o diocesano l\\.Cons. Ra-
ficenza pontificia Prr1 Eale.(ia et malho, S. I., grnnde amico dei sa-
Plll1tijìce, tra le ,•ibranti acclJn-m- lesiani, dell'Ecc.mo Governatore del -
zioni degli ast3nti, specie delle D,1me In Colonia, del Comandante ;_\\[iJi-
l'ntrunesst:. onorate nell11 personu tare, di altre autorità e di amici e
della loro Presidente.
benefattori, dnmei:i,ica 10 febhraio si
Quindi Sua Eccellenza, in un af- ,enne alla inaugurazione e ,·ìsita dei
fettuoso Jiscorso, si congratulò con locJ!i.
la neo-dccorat.i, con i Cooperatori
Lo scopo del Co llc1<io Don l:lo-
cezione, della medesima città. Orn
la nuova mo<lern1 ~edc in cemento
11rmato potrà più che duplicare il
numero dei giovani. G li alunni in
maggioranza sono portoghesi di
l\\lacao, ma non mancano lì!,lli di
europei provenienti da Singapore,
:l.hnila, Shanghai. Le sezioni prin-
cipali sono quelle di meccanica,
elettromeccanica e radiotecnica.
Colombia
BOGOTA - Visita illustre.
11 lJ marzo S. E. Re\\' .mn :\\lonsignor
Antonio !:>amoré, J\\iunz10 Apostolico
2 16 -

2.8 Page 18

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,.
MACAO (Cina) • Nuovo Collegio Don Bosco.
J
COLOMBIA . S. Ecc. Rev.ma Monsignor Anconio Samoré. Nunzio J\\poscolico,
salurn gli alunni del nostro Collegio Leone XTTI d1 Bogotà.
- 217

2.9 Page 19

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in Colombia, si degnò di v1s1tare il
nostro Collegio, ricev uto tla tutti i
Superiori della Casa, dai teologi e
filosofi e dai nostri aspiranti e alunni
del Collegio Leone XIIT.
Ebbe pure la bontà di compiere
la vestizione dei nosrri 34 novizi e
dirigere parole di animazione e cli
vivo encomio per la Società Sule-
siana, unite a saggi consigli per au-
mentare e migliorare sempre più le
nostre vocazioni.
Malta
SLIBMA - li 2 febbraio u. s.
la graziou cappella del nostro gran-
dioso e fiorente Oratorio Jm·entrttù
Damus, si è arricchita di una nuova
gemma con l'inaugurazione di un
artistico altare marmoreo dC"dicato a
l\\luria Ausiliatrice, dono munifico
dei signori coniugi Cassùr, grandi be-
nefattori dell'Opera nostra. rJ giorno
se;iuente venne celebrata con grande
solennità la fest'J di San Giovanni
Bosco. Le funzioni furono of1icinte
,lai RR. PP. '\\finuri Franccsc,tni.
Sc1tni dcll'nttiv1tà che ferve nel
fior.:nte Oratorio sono: la tliffu~inne
della devozione o 1\\larin Aus1li31rice
fra i giovani, che portò all'accetta-
zione di numerosi ascritti ncll' Asso-
eiaziom, dei Devoti di M. A., cele-
brata al nuovo altare della Madonna
il 24 marze, u. s.; uno Mostra Ca-
techistica, con gara Catechistica in
grande stile fra i 500 frequentanti;
gli Esercizi Spirituali organizzati per
i giovani oratoriani, che vi parteci-
parono in massa con edificante pietà.
Dieci sono gli aspiranti salesiani
nel nostro Oratorio di Malta; e altri
dieci nel nuovo Oratorio di Victoria-
Go7,o.
Siam
DONKRABUANG - Fu inau-
gurata la nuova Scuola, alla pre-
senza del Prefetto della Provincia e
del Sindaco. Nel disco,:so di aper-
tura il Prefetto ebbe parole di alto
encomio per il lavoro che svolgono
non solo le scuole cattoliche, ma
nnche le varie chiese cattoliche che
ha nella sua giurisdizione; e confcs.~ò
che le comunità cristiane sono quelle
che danno meno apprensioni alle au-
torità civili.
Venezuela
CARACAS - La scuola gra-
tuita Don Bosco compie 50 anni
di lavoro educativo. Diecimila
alunni passati per le sue aule.
Sacerdoti, militari, onorati pro-
fessionisti nel quadro degli an-
tichi allievi. - La scuola gratuita
Don Bosco è un'opera !!Cnuinamente
popolare sia per il suo c.arnttcre gra-
tuito, sia pcrchè destinata ai figli
CARACAS (Venezuela) - ll rappresen-
tante del Ministro dell'Edueatione de-
cora il Re..-.mo Ispellore dei Salesiani.
del ceto popolare e operaio. Essa non
ebbe mai assegnazione di alcun ge-
nere nè da persone particols ri
dolle autoritò. L'Associazione Opc-
rd Don Bosco • raccoglie mensil-
mente una piccola somma che viene
totalmente spesa nel fornire libri e
oggetti di cancelleria agli alunni.
L'opera di risanamento morale e
intellettuale compiuta dalla scuola in
mezzo secolo appare in tutta la sua
t:loquelll',a a chi considera che cosa
erano i sobborghi di Caracas ancora
30 anni fa. Sania, il Cortiho, S. Rosa
erano borghi extra-urbani di gente
poverissima, senza mezzi di comuni-
cazione nè servizi di alcun genere,
nè scuole. Se ora si pensa che per
circa 30 anni l'unica scuola aperta
in sì va.sto territorio fu la scuola
gratuita Don Bosco e che ad essa
accorrevano in massa i fanciulli di
quei sobborghi per imparare a lcg-
!(ere e n scrivere e soprnttutto per
assimilare i principi salvatori della
morale cattolicR e frequentare i sa-
cramenti, si ha un'idea del lavoro
educativo compiuto in questi 50 anni.
Oiu:ii lu Scuola occupa un moderno
eleg,inte edificio capace di accogliere
330 alunni ripartiti nelle 6 classi ele-
mentari, divise in varie sezioni.
11 Consi1dio municipale del Di-
stretto Fedentle volle darle un ri-
conoscimento ufficiale decretandole
la Croce di Bene111ere11zn per pre-
miare il I brillonre lavoro pedago-
gico compiuto durante mezzo secolo
dando istruzione a vt<rie generazioni
di Venezuelani, appartenenti a umili
e povere famiglie~-
Tutta la città di Caracas accorse
alle solenni cerimonie giubilari, che
ebbero luogo il giorno della festa
cl, Don Bosco. Erano presenti le
massime Autorità, tra le quali S. E.
Luca Gui,!lielmo Cast,llo, Arcive-
scovo di Caracas, S. E. Mons. Fran-
cesco [turrizn, sa lesiano, Mons. Se-
condo Garcia, Prefetto Apostolico
dell'Alto Orinoco, e l'illustrissimo
prof. Carlo Gross in rappresentanza
<lei Ministro dell'Educazione, il
quale decorò con la Medaglia del-
1'lstru,:ione Pubblica il Rev.mo Sig.
Ispettore Don Pietro Tantardini e
pronunciò un nobile discorso in lode
dell'educazione salesiana. Lo scgul
il dott. Guerriero, Presidente della
Municipalità, che dopo aver tessuto
gli elogi del lavoro compiuto dalla
Scuola Don Bosco, lesse il Decreto
che le conferiva In «Croce di Be-
nemerenza •· Chiuse l'Accademia
cornmemomtiva il Rev.mo Padre
Plaza, Presidente de, Collegi Cat-
tolici, esaltando l'opero dei Salesiani,
che si occupano della gioventù po-
vera e abbandonata. Quindi a nome
dell'Associazione cui presiede, donò
un gagliardelto quale tlistinzione ono-
rifica della Giunta diretti\\•a del-
1' AVEC • alla Scuola Don Bosco
per i suoi 50 anni d'insc1?namento
gratuito.
GIOVENTU' ltlISSIONABIA
ABBONAMENTO ANNUO L. 300
Direzwne e Amminis1razioae: Via Cottolcngo, 32 • ToRJNO (709) - Conto Corrente Postale 2/1355
218 -

2.10 Page 20

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DALLE NOSTRE MISSIONI
DRASlLE • RIO NEGRO • Villaggio indigeno sulle sponde del Rio Uapés.
BRASILE - Fervore di opere nel Rio Negro.
La Prelatura Apostolica del Rio Negro, affidata
ai Salesiani, comprende un territorio vasto quasi
come l'Italia, mentre gli abitanti raggiungono
l'esigua cifra di 33.500. 11 Rio Negro come gli
altri fiumi della pianura amazzonica è percorso
quasi W1icamente da commercianti ed estrattori
di gomma. Ma essi non fanno di questa regione
la loro dimora. Solo il missionario vive sulle
sponde di questi grandiosi fiumi, in mezzo a
sterminate foreste, in un clima micidiale, fra con-
tinui pericoli.
Nel Rio Negro sono sorti villaggi e opere d1
cui difficilmente uno si fa un'idea. Otto centri
stabili di Missione, ognuno con la sua grande
chiesa, l'ospedale, la casa del Missionario e delle
Missionarie, l'internato per bambini e bambine.
Non manca mai la fabbrica dì mattoni, poiehè
tutte le costruzioni della missione sono in cemento
e mattoni, come pure in muratura sorgono i vil-
laggi, vicino alle chiese principali o in altri punti
importanti. Negli otto ospedali della Prelatura si
trovano 320 letti, e le consultazioni dell'anno 1951
salirono a 39.960. Per formare le future famiglie
cristiane si è reso necessario raccogliere, istruire
ed educare i giovani. Presso gli 8 centri di Mis-
sione presentemente sono ricoverati 695 ragazzi
e 643 ragazze. La loro vita trascorre serena, come
in tutte le c-.isc salesiane, fra lo studio, il lavoro
e gli esercizi di pietà. Il lavoro per i più grandi
consiste nell'apprendere 4ualchc mestiere utile,
nel coltivare le terre e compiere le faccende di
casa. Esistono a ta.l fine campi sperimentali e
laboratori di arti e mestieri.
I Cristiani della Prelatura Apostolica sono sa-
liti da 23.7.p nel 1950, a 24.15r nel 1951. Furono
amministrati 142 battesimi di adulti e 52-1- di bam-
bini. Per un lavoro cosl vasto e complesso, in
mezzo a poveri indi da tutti abbandonati, si l\\a-
criticano , 8 sacerdoti, 24 coadiutori e 40 suore:
tutti figli di Don Bosco.
- 219

3 Pages 21-30

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3.1 Page 21

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acqua. Tale diluvio distrusf.c
completamente il raccolto
di aranci che con il car-
bone e la calce forman0
il principale prodotto dd
paese.
Il santuario a S. Gio-.
vanni Bosco. - La missione
cattoiica di Cherrapunjee è
situata in un punto pitto-
resco e dominante. \\'i si
accede facilmente dalla ca-
pitale dell'Assam, Shillong,
per una strada lunga 57 km.,
che corre sull'orlo di pre-
cipizi, burroni e valli pro-
fonde.
Il 27 gennaio 1952, il
Vescorn t.li Shillong bene-
diceva il nuovo santuario ùi
San Giovanni Bosco. Tale
chiesa costò lunghi anni di
lavoro con forzate intcr-
1·uzioni. Ma finalmente il
/\\SSAM (lndia) li nuovo grandioso ,empio a S. Giovanni Bosco.
i-empio sorge, massiccio e
fo1·te come le pietre grani-
tiche che ne formano la
struttura. La benedizione della chiesa fu un
avvenimento per le KJ1asi Hdls e attrasse una
grande moltitudine. Nel p:·imo giorno dd
triduo, Don A. l\\'laschio, Direttore della no-
U n nuovo santuario d edicato a
S. Giovanni Bosco.
stra scuola «Don Bosco 1) di Bomh:iy, e primo
ideatore d'!l Santuario, benediceva l'impianto
elettrico e la pomp.1 elettrica. La Missione catto-
lica è all'avanguardia d<:I progresso. Da notarsi
che nel paese più piovoso del mondo d'inverno
Omaggio di cattolici e pagani al grande ~carscggia l'acqua.
Educatore. - I Khasi appartengono ad una tribLl
indo-mongolica e abitano le colline al Suù del La danza Kbasi. - Le danze hanno la piì1
Bramaputra, confinanti col Pakistan. Vige fra di grande importanza nella vita ùelle tribù dei monti:
loro il matriarcato e hanno leggi, lingue e co- sono l'espressione più alta dei loro sentimenti
stumi propri. Fra le tribù aborigene i Khasi
hanno la più bassa percentuale di analfabeti. Ciò
è dovuto in gran parte all'opera dei Missionari
religiosi, patriottici e domestici e variano di tribù
111 tribù. QueUe Khasi sono le più caratteristiche
e belle. I Khasi vollero onorare S. Giovanni Bosco
che aprirono centinaia di scuole sullt: Khasi HtUs. con la loro più bella manifestazione folkloristica,
T figli di S. Giovanni Bosco vi lavorano da 30 anni. quale omaggio di gratitudine per l'opera di bene
Chcrrapunjee è uno dei tanti villaggi dissemi- che compiono i suoi figli spirituali. Il Rajà di
nati fra le pinete e gli aranceti di queste colline: Cherrapunjee con il suo Dorbar (Conl,i~lio), i
è un centro importante del folklore e della cul- missionari Protestanti e Hindù e tutta l'élite del
tura Khasi. Cherrapunjee ha il suo posticino nei distretto facevano corona al Vescovo, che volle
libri di geografia, perchè ha la fama di essere il presenziare a questa mani festazionc, perchè la
pae-:;c più piovoso del mondo. È situato sull'orlo Chiesa non distrugge ma conserva, perfeziona e
di un altipiano alto da , 500 a 2000 metri, che nobilita ciò che trova di bello e buono fra i po-
cade con ripide pareti sulla pianura del Pakistan. poli che evangelizza. Don Bosco d:il cielo avrà
T caldi vapori che salgono dall'infuocato piano, benedetto tutti i danzatori e danzatrici, nella
si condensano a tale altezza e l'incontro di altre mq_i::-gioranza pagani, che vollero poi sfilare nella
correnti d'aria determinano quel!.e precipit:tzioni solenne processione eucaristica. La danza stessa
che l'anno scorso rovesciarono 23.000 mm. di non è che una coreografia smagliante di colori e
220

3.2 Page 22

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ricchi vestiti e profusione d i collane d'oro e di
avorio che ad11rnano le danzatrici. Nelle danze
delle donne soln le rag.izze e le donne non nwri-
t,lte hannr, il privilegio <li prendervi parte, al
ritmo cadenzato di una musica suonata da una
orchestra di pifferi, tamburi e cimbali. Le donne
si muovono in cerchio con passi quasi impercetti-
bili, le braccia distese lungo i fianchi e con gli
occhi sempre bassi. "'.\\Tcntre le ragazze si muo-
\\"Ono con quei p,!ssettini, gh uomini, che rappre-
sentano i c.1valieri e i guerrieri, br-.inden<lo lung-a
spada e pe11nacchi, compiono evoluzioni attorno
a loro. Ai Khas1 piace molto questa danza e vor-
rebbero che durasse giorni intieri. l\\la il nuovo
tempio ci aspetta per 1:1 henedizioot.
La nuova c hiesa. - 1-:.: lungi 48 metn e larga 16.
e L'architetto e co~truttorc 11 nostro confrutcllo,
si~. '.\\lantarro. ~ull'altar maggiore spicc.1 il qua-
dro del Santo, un'imitazione tli quello dd san-
tuario di ~Iari:1 .\\usiliatrice lll Torino. Centinaia
e centinaia ù1 pellegrini accorsero da tutte le col-
line, e i sacri riti della chiesa, In musica e la pietà
dei convenuti, lasciarono un'impressione inùt.:lc-
bilc nei cuori. I Kha."i sono un popolo musico.
;'I/e :\\\\·emm•1 una pro\\·a ndl'accadem1a tenutasi
il lunedì all'aperto, daYanti all:i chiesa, con cori
., tre e a qu,ltlro \\'OCi, per <.·sprimere col canto
la loro ammirazione e gratlludinc ai :'I l1~sionari
e specialmente a Don Tonello, che con fede e
"more riusci a condurre a termine l'opera. Io
poi mi senti\\'o commosso, 4uando l'tco <lei ri-
tornello Ah, Dm, Bow,, uh Dm, Roseo! si dilfon-
<lcva attorno; e guardavo al nuo\\'0 santuario e
mi pareva thc Don Bosco benedicesse l'India t
ti Pakistan, il wi \\Cr<le pi11nu chiudeva l'orizzonte,
e in\\'ocassc per tutti pace e felicità.
~_::◄ ~TrFA:-.'O Fr-HRA;'1;00
I ·escov:o di Slul/011g.
L ,Apostolato salesiano della stampa
a Calcutta nel suo 25° anno.
Ricorre quest'anno il 25° dcll'attfrità salesiana
nella grande metropoli indiana di Calcutta. 1 Sa-
lesiani vi giungevano nel 1927, chiamati dallo ze-
lante Arci\\·esco,·o \\fons. Ferdinando Pcricr S. T.
il quale a\\·ev-.i voluto affidare loro l'importante
stamperia, corioscium sotto il nome di « Catholic
Orphan Press •>, nonchè l'ufliciatum della Cattt-
clrnle con la cura dell'annessa parrocchia, in uno
e.lei rioni pii, popolati e più po,·eri della città.
La Catholic Orphan Prcss ,, o Stamperia del-
l'Orfanello Cattolico, risale al 1860 e fu una ddlc
prime tipografie cattoliche dell'India. La diressero
i PI'. Gesuiti fino a l 1-927, quan<lo l'Arcivescovo
l'affidò ai fì~li di Don Bosco.
I\\SS \\M (Indi~! Oarue l<bas1 t:n d:umllore
Quest'opera attra,crsò difficoltà e ostacoli d'ogni
~cnerc, ma a poco a pl)CO s'impo~c e divenne
col kmpo una ddk più rinomatt.' m India. Oggi
con roacchinario moderno e in locali più spaziosi
e ad.atti la Tipografia Salesiana di Calcutta fa
bdla cornice alla Cattcùmlc rinno\\'at:l.
La ~1a caratteristica è quella di essere la Po-
liglotta Jell'In<lia. .\\ getto continuo essa \\'a pub-
blicando libri di preghiere, rnngd1, catechismi
n::lle lingue più disparate: ingkse. bengalese, as-
samese, hindi, khasi, garo, santa!, khond, uria,
oraon, kharia, mundnri, bhoro, lushai, kacin-hir-
mano, e persino un dizionario ant?lo-cinese.
Le scuole cauoliche ,. non cattoliche si pro\\'-
,·edonn presso la nostra Editrice tlt'i libri di testo,
spcc1.1lmcnte di algebra e matemat11:a. Così pure
molte ditte commerciali di Calcutta e pi:rntagiorn
Ji tl dcll'Assam fanno eseguire i lavori perchc
,·i trornno pronten I e perfezione. La Cathohc
Orphan Pn.>ss pubhlic.1 pure alcune rinste illu-
stratt: mensili che \\'anno per la maggiore, come
il Dr,11 Bosco i,1 India, Our Lady of Bande/,
Propi'rly. ;\\la il suo apporto principale olla cau~a
della buona stampa e la pubblic:izionc del grande
~ 221

3.3 Page 23

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.,raneli macchine da stampa:
una Nebiol.o rapida di lusso e
una Originai Heidclbcrg, che
hanno aumentato di molto la
sua potenzialità. Si spera pure
di acquistare una quarta « Li-
notype~ durante l'annata.
Tre sacerdoti e due coadiu-
tori salesiani sono a capo di
questa attività editoriale che
dà lavoro a oltre 40 operai. Ci
sono alcuni giovani aspiranti
salesiani che si preparano a
di\\'entare dei bravi coadiutori
capi d'arte.
Un'altra importante opera
salesiana sorge nel sobborgo
Calcutta-Liluah, al di là del
fiume. f:: la <• Don Bosco
Technical School ». Sono in
corso lavori di ampliamento,
ma già 120 giovani vi hanno
preso dimora sotto la cura
amorevole dei figli di Don
Bosco. È un piacere visitare la
hclla cappella, le aule scola-
stiche, il teatrino, i dormitori
CALCUTTA (India) - La nuova macchina " 1-leidelbcrg" in funzione.
e il laboratorio di meccanica
con i suoi torni e macchine
settimanale <.-attolico ~ The Hcrald », diretto dai lucenti. Il coadiutore salesiano incaricato sor-
PP. Gesuiti, che è il più diffuso di tutta l'India. ride contento: è pienamente soddisfatto dei suoi
· Per celebrare degnamente il suo giubileo la allievi e delle nuove macchine giunte dal-
<• Catholic Orp,han Pressi> ha acquistato due nuove 1'1talia. E il Direttore pensa già ai 200 e più gio-
~ 222
INDIA l Salcslanl e le maestranze della " Catbollc Orphan l'ress " di CaJcutLa

3.4 Page 24

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v-..1.ni, che dovrà ospitare fr:l qualche mc;;c, .tppena
il nuovo grande dormitorio sia ultimato.
Qut.'Sta Scuola Profos~ionalc di Liluah riempie
una grande lacuna nell'educazione dei giovani
anglo-indiani di Calcutta. Em stata ideata <la uno
7,elank parroco gesuita della periferia, allarmato
delle tristi condizioni in cui versavano molti gio-
vani della città. Spettava 01 Salesiani d1 realizzare
i d~ideri dd buon p:irroco, che moriva contento
vedendo sorgere la grande Scuola Professionale J1
Liluah. La guerra venne a troncare l'opera m-
comincìata. ì\\1a oggi l'imponente edificio sorgt.·
maestoso 111 quel misembilc sohborgo di Calcutt,1,
a rifugio e 5.1)vezza di tanti po\\'cri giovani. DaJ-
l'altar maggiore Don Bosco benedice 4uc1 fan-
ciulli che aveva già visto in visione e che gli an·-
vano gridato esultanti: «Ti abbiamo atteso da
tanto tempo: ora non ti lasceremo più ,.
.,
,
BEP.PU (Giappone) • U S;l,atlUrio di Marla Aw;lUlttrlc<' ~ la co,,truzio11c, p1u Jllll della Città e si fa animlrarr a,,,ai per il ""o ~lilc
GIAPPONE - La Missione Salesiana di Beppu.
Prcs~o la bella chiesa innugurnta m:I 1950 e
<lcdicat.a a 1\\laria Au~ilintrice, in Ilcppu, la , i1.t
cristiana -;corre tTanquilla, tra l'ammirazwnc del
popolo e delle autorità pagane e un fcnorc pro•
d1gioso di opere. I);11la curn delle centinaia di
cristiani alla libreria rnttolica, <lai catechismi per
i catecumeni alla cura spirituale di due grandi
comunità di Figlie di Mnria Ausiliatrice, dnll'ora-
torio quotidiano con 1 1 d:u;si di catechismo ;iflc
10 as.-;ociazioni cattolidw, 1 pochi missionari snk-
si,ini non h.anno nposo. E poiche il santuario di
;\\laria Ausiliatrice i: la costruzione pii1 alta della
città si fa ammir,1re assai per il suo stik, molti
visitatori affiuiscono nlla missione cattolica, anche
in comitive coosi<lert·vnli. A lutti il missionario
fa sentire la sua parola ispirata al Vangelo.
A Bcppu fiorisce la « Legio l\\lariac 1, fcinrnmile
e ma~chile. Questi ottimi giO\\-ani sono un \\"Cro
sostegno per il \\fissionario.
I fanciulli che intervengono alla :\\fissione sono
250, mn dal giugno 1951 :;i incominciò a mandare
ogni sabato dopo pranzo n due a due dclk huont:
gio,~ani in di\\·crsc parti ùdla città. in camere
di cristiani o affittate radunano ragaizi e rag:1zzt-,
fanno \\"cdcre qualche s1ori,1 sacr.i o cducati,-a,
illustrate con cartelloni a serie (in Giappone si
dicono + kamishibai •• cioè tcatro di carta), poi
insegna.no 11 catechismo e t.111:ikhc lode sacra. :-.ono
sorti cosi sci oratori frclp1enta1i da z50 rngazz,.
e La Libreria Cattolica di Bcppu molto cono-
sciuta. !\\i crii.tiani e catecumeni ,iene distribuito
un giornaletto mensile in 1000 copie. inutulato
L'A11gr/n dtllu Fami~lia. ,\\ltrc ri, iste, come la
l "ita Cattolica, li Caralitre de/1,1 J\\.ladmma, un
foglio a sfondo umoristico per ragazzi e stampe
volanti plr 11: le1.1oni di catl·chi,-1110, fanno pt:nc-
trarc tra cattolici e non cattolici la parola del
Vangelo.
Nd 1951 vennero amministrati 230 battt·simi.
Fu s1skmato il cimitero e;tttolicc,, fatto a terr.u.zi,
e il 25 mar:.:o 1952 ,·enne in.iugur.ito il nuovo asilo
~ Stclhi del \\lare», per un ccntina10 di bamhini,
attrezzato a tutto punto, come esigono le au1oriti1
giapponesi.
.... 223

3.5 Page 25

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-.~'\\•
),l,,,
II'•l·; i:1 I/ ,,,
L
11 S im n n i·e111,ti "fmul01·e 1111.<liei Bm·se lllis-
simwrie )). - Il 12 luglio 1951 LI nostro caro Antonio
percorrc,'a in hiciclettn i l piazzale delle scuole elementari
di Mirnno, quando sopraggiungeva a velocità sostenura
una balilla, che lo investiva in pieno scagliandolo a
temi Prontamente raccolto, ,·eniva trasportato all'ospe-
dale della citti,, dove il dott. I ~1go gli riscontrarn le
l(ravissime fratture alla tes ta di cui nell'unito certifi-
cato medico. Veniva quindi immediatamente sottopos to
dal prof. Po lichett i a intervento chirurgico. Subito dopo
era internato in corsla con prognosi riservatissi1na
Passò ,o giorni immohilc in iscaco comatoso con S"in-
wm, di dcccs~o imminente fino all'ottavo giorno. Si
ehhe quindi un lentissimo processo di ripresa. Dopo
tre mesi potè tornare a scuola, ma soffriva gravi di-
snirhi. Noi a llora invocammo con più fede Maria Au-
siliatrice e Don Bosco e consmtammo con gioia la per-
fetta guarigion,:
Riconoscen1issim,, siamo venuti personalmente a rin-
r.rni«iarli nel loro Santuario, a versare la somma pe,
u n tlici Borse /11/issionarie. quanti sono gli anni di Antonio,
più l'oro della mammn, e ad 8CCO$tarci tutti e tre ai
Santi Sacramen ti sotto lo situnrdo materno dell,1 !\\fa.
donna, che fu per noi davvero Ausiliatriu
Pado'l.'O, Piazza Si~nori, 3
MARIO J'\\A\\'E.
e CERTlFICATO MEDJCO. - li sig. Ntwe Antonw d,
Jltlario r,side11te a Padot'D ,·rato degente dai 2 l,;_Ifltn ")5 ,
al ~5 agoHo , 951 rn questo Ospedale p,r fratture mulri1>le
della voltn e base cn,nica, unn espt>sta fronte parietale sini,tr.i
rottura dello men1nqt:, fuorjuscit, mntena cercbrs ll"
Ospedale C,v,le. Mirano Vmelo
Prof. Esntco Po1.,1ct1P.TT1
Primnr,o Cldrurf!.O
Sm·p1·ende11ti eh ett-i della « JJe11eclizio11f' di
JHnl'ia A11siliut1·ice ». - Da qua lch~ tempo la
mamma accusava disturbi intestina li.
Un g iorno l'attacco si ripetè sì violento ch e il dottore
consil(liù d'urgenza il ricovero in ospedale.
17u sottopnsra ad llrto operatorio nell'Ospedale d
Parma. Sopravvenne la peraonae con Lnploce occlusione
intestinnlé.
1 medici dissero chiaramente che non c'era più nulla
da fore e consigliarono di riportarla al paese perché
spirasse fra le mura domestiche.
Si ern deciso cli trasportarla a lle 2 del pomeriggio
perchè si pensava non sarebbe giunta a sera
Mentre si davano clisposi7.ioni per il viuggio, venne
a trovarla un sacerdote salesiano, il quale le impartì
la Benedizione di Maria Ausiliatrice e proiuise di ce-
lebrare una funzione cli rinl!raziamen10 e di nubhlican·
la grazia sul Bo/Jetti110.
Su bito dopo la bcncdii,one e I'A,·e f'i.Ja11r., recuata
d;1 wtti gli asrnnti, la mamma diede segni di mij!lio-
ramen10 sicchè si sospese il ritorno in famii;dia
Fu l'inizio della guarigione.
Da un anno la m amma continua a srnr bene f:' 10,
riconnscence, mantengo lo promessa di ringraziare pub-
blicamcnre la Madonna
Pinz:w di Ba.,ilica11ova.
ERM I NIO S·1111NA , ex allwr•n sai.
« ('011/é ssati. f<1 11111t buon<& C on11mimw e
y1w,rin1i >>. - l\\!io figlio, 1esidente nellt' Isole Fo lie,
si era ammal,llo co11 febb re alta.
Dopo alcuni giorni il medico curante d ,agnosncò
trattarsi di tifo. È inruibile la nostra preoccupa7,ione,
tanto più che In fehbre ragj!iungeva i 41 gradi, lasciando
l'ammalato in condizioni estreme. Ad aggravare la s1•
tuazione sopraggiunse una emorragia nasale, che lo ab-
bnttè completamente, lasciandolo esangue e senza cono-
scenza per d ue giorni. Fu visitato anche da altro tre
medici. Le condizioni di salute erano d isperate ed am-
b igui i sintomi del la malattia tanto cla avere diagnosi
d iver~enti da parte dei medici. La nortc fra il cinque
eù il sei dicembre u n ,li tro nttacco lo ridusse in fin di
,•ita. Non c'era altrn ,·ia se non quelln di u nu grMiin
divina.
Mi rimisi fiducios3 alla Madonna Ausilia1rice e a
$ G iovanni no~co perchè intercedessero per la izunri-
224 -

3.6 Page 26

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,
f1A
" È lvforia Ver,l!ine stessa che uwl essere onorata souo ,1w!sto
bel titolo di Aiuto dei C ristiani. ed ha promesso proiezione
s/Jecwle a coloro che l'avessero con qucsw hel titolo invocaw " .
:,AN GIOVANNI UOSCO.
I
,
eione di mio fo:lio che. fra l';1h10, a,·e,·a UM forte ri-
trosi.1 a cnnfessa1"111 e a comunicitrsi, tanto che :l\\'C'Va
re~pinto più ,ohe il preite, Sl'nonchè la mino di"im1
com111ci11,,1 u stendersi sul su o rnpo e una visione influi
a lnrl(li r.1mhiurc itlè'.i e li ,.iria rc 11 corso della mulania
L'ammalato , 1dc (ancor <>1(1(1 lo ricorda es,ltt,mwme
,. lo cc,;timoniu) çin:oniu,a in un'aureola di luce In \\l.1-
donna Au,1lta1ncc, .t:he an1c111,11,1,i al letto, pronum:iò
que.,te u:Munli parole: , Confo•,s.ni, fa uru1 huon:i Co-
munione e .lluu rmu , . Petto c,ò, d liei:-uò con un ~urri~o
Ji amorevole bontà. L'ammu luw subito cercò aronm-
ncamcnto: 11 prete e volle comunicarsi.
Ral!l!IUllt~ In s,1lute dcll'nnima, restJffano le daspcrnk
condizioni li•1che. m quanto la febhre non tendel-"a a
diminuire, e 11 medico curante aperse le brai:cia in ,cJ?nt>
che non n,ern piu nulln dn fur,·, J1cendo che eolo un
miracolo :1, rchhc potuto salvulo. Fidm:iusi1, incanto,
continua\\'o :1 pre1-,»ue la SS. \\'cr1:ine Ausiliat1·1cc pcrt·hi,
non permcttc~sc ché un J.!U>rnn\\.' nel fiore <lci:h .inni
,enisse II mancare dll'alfottu dcli.i m.1mmn. Ehh1 .,llor.1
l'isp1ra110nc di portare fuuri c.Jdle isole mio fivlio e,
malgrJc.ln le rm:\\'i~iuni che 1-.unm.1"110 sarebbe morto
durante 1I ,-1~g~10, s1 raii111un,c l'osp~-dale di :.lilazzo,
do\\'e doro pochi i:mrn1 lo lehb, e ,cumpnrvc m1ruculo-
~amentc lrn In mcru,·iglia dei medici. Il nuorn nwdicu
.:urante non t,•,·e mistero dcll'c, ,dente 111iruculn A,
primi <li nurzn dello stesso unno mto fii:lio pote, a ri-
prendere 11 suo impiego.
:\\!aria SS. ,\\usihatrice e S. G,manni Bosco l!h hanno
ridaw i suoi 2, anni. Sento il do\\'ere di puhhlicare
la c.,razia a l!iuria ,h :'\\lana SS. Ausiliatrice " <li S Gio-
,·unni Bn,c.:o, 11 dimustru1.11mc i:hc non \\'engonn obhnn-
donatc le ,,ersonc che lcn 1d111ncntc pregano.
RQar/111 I 't1lde11ume (l\\lcs,mn)
L<, fl l'(l~l<I renne JJl'<JJll"ÌIJ il '!.J UW{JfJiO. - Lo
rum p1cnil.1 Lu,c, <li cinque unni, .ra utfctta da un,111ru\\'c
lormct di pertosse che le p tocuruvn frequenti 1ridrc-
n11bili cpi,t,i,,1, tunto chi: il ~uu ,toto de!-tan1 serio: rreoc-
cupazmni. H1\\'clatas1 la mal:ittia nel penodo rasquali:,
s1 giun"'· in hrc:H· ali., f,1,c 1n·i:hiorc. Fu :1llor,1 che mi
ti\\'olsi con ,;upplice anehto 11lla :\\fodonnn, prc1:iindolo
di ,,1h:1re la mia hambina. Il primo QÌnrno d, m:1S!11io
si ,·erilìd, un lie,·c nud10ramentn dal qu,tll' Hllinsi la
c<!neu,1 dli' 111 \\"er1,tin~ \\laJ11;• non ci nnthlw fatto
mancare lu su:1 nss1stcn.~,1. ltec1t111 per tutto il m ,•sc di
m·IJ.!l!IO, lottondo contro I.i prnstrazione fiqicu e rnornle,
il Samo ltos:irio: e alle mie prei..hiere si untrono In
mammn lllnfilru e un m111 frn11:llu ~actcrdnte N\\lcsiano.
Entrambi mi assicurarom• che: :\\hria Ausihntri~e mi
J\\ rehhe f.111a l.1 g-razi,,. E rcJlnwmc il :z.4 ma1t1:m, la
piccola trnscorsc tutta la nuttc, Jopo +o J.!Wrni stra-
idanti, per l.1 prim,1 rn lt,, 11 .111,1 uilla, preludio di una
rnp1d,1 e completa 11u.1n11i,mc.
\\dcmpiu , icono,cenre la pn>mcs-..1 della pubhli.:.17.10ne
di quanto supra nel B1,llr11 1111 Sa/,.,i,m11 ,~ in\\'ocu dalla
\\"er int< lkncdcna la ,ua ,u~tnnte mlltl·rna protezione.
U1,11w, , iole lppucrnte, ql,.
S\\'HA L1·0:sGO SAl.\\'1-STH INI
1'11hblms1t1, ronpa11t1·ic·t• snlr.,irma.
cc I idi• lmprm·rii;11111P11fp 1>assare /)011 /Jo-
sc·o u. Il lunedì 25 ~cttc111bre, mia son•lla, mentre
la,oran1 nclL, lavandcn.1 delle hi:lie di :\\laria Au~ilin-
tricc, st•n1i impron i~anwnte un fon., dolore al rene
s1nislro
Il dnttnrc, chiumitn J'url{l/1\\LI, di,1gnostid, un11 ,olicn
renale con pericolo di par,11,,i mtestin,le \\ppn•state
le prinll· cure dc!"I t:;1~0. (u ncc.:~,c.ario rico,~crnr\\' l'umm.i-
lata all'osped~lc
Al ~.1hato, Jllpo un n1onlt.:nt..incu miglinr,:.,1nt.•nto1 im -
proY\\'Ìs.11ncnte l'infornrn J'<'~1110rò, c<l al martcdl sc-
gucnlt', ,on fthh1 c ,1 .µ", v1un,c in fin 1.!i v,1.1 l'CI un
sopran cnuto collasso car<lrnt:o. Accorsa ul suo cupcz-
zalc, chh, dal ptofcs•ore curant< e dalla , ist.1 dcll'nm-
rnalata ,11,,s" In conferma <lcll'orma1 inc, uabilc pto$sima
fine. Fu proprio al momento dd collasso cnrdiuco che
mia snrelln, ,entendos1 ,cnit meno, con tulio lo slnl7.ÌO
di una m,1mma morente d,e pcn~a ,11 ~uor h11nh1, implorò
In rsruzin della \\'Ìtn. Ed ec(o d,c qunndo ormui intorno
a lei tutto crn 1-1ià buio, Yidc ur\\pron·isnmcntc pm,snre
Don Bosco. Allora con tutu l'nnima in\\'ocò <l,1 Luj
la rropru1 l(Uari~ione, poi ~i ~ccasciò. A s('ra, dopo
un a,·ccrlam~nto rndio~rntico che rile,·ò l'a,-soh11.1 gm-
vità dell'infezione renale, \\'enne c,clusa l,1 possibiliro
- 225

3.7 Page 27

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,klla salvezza nu·diante un interHnlu thi111r$!ico. Da
n. quel momento assi:-,tei l'infcrnm solu pre11nndo Roseo
dic mc la sah,is,c per I bumbini che a t·asa 1111endevano
In lom marnm~
Ed ~-eco :il mattino <lei merco(eùi un hreH! sonno
TÌ'1oTatnn.•, poi l'impron·isa !'>COmp:irsn ddla fehbre e
finalmente il mi1di,.rnm,·nto e la scomp:trM ùi ol!'lli traccia
,1'1nf~L10n.., che p<'rm1~e dopo otto i:iorni, l'inu:rvento
c·hirur11ico per l'cstr,1zione di un piccolo c:ikolo renale.
l'a11.qnrono ,rncoru pnchi giorni e la curu inform,1, con
llrAnde meravtl(ltn dei med ici e delle suore che, quando
l,1 , edono, la chiamano • la nostra mireeolnUI ,, poti!
ritornare in fomis:lì11, dove ormai gode huonn S31ute
,•d i: 011ni giorno pii1 rieonosceote a Don lln!!Co, per
In ,ei::nalatis.,ima S?rnzia ottenuta.
ln fede
\\'m•e (Brescia),
Lr.Tt7.IA F~NOTTI.
Ottantenne guarita da gravi complicazionì. -
Ne1 ft-hhrn10 1951 la nQetrn nmarn mnmmn olluulo(enurio
si umm,11il di influenza e, m:1h1rndo le c.:ure energiche
e ~:1f.!ac1 dd medico cummc. il male prosc11uivu 111c:so-
rahil" Prima ,enne curata In hronchitc; poi si J.,uò
~-nn la {>(>(munite: !'egui una ~rn,·e pleurite con ,·stm-
?t<•nc nbbonJanle di acqua 1wr ben due volu•; intinc
una nefrite ,·he la portò 1111,1 quana vuha ,ull'orlo
ùcllu tomb,1.
Dnl !(Ìorno che lt' vcnncm sommin istrnti I Sunti S n-
cromenu, tunto lei quanto noi, suoi lìi:ili, non ccss.immo
di conlidare e preq,irc:. I' la 11r,1rn1, invoe.1111 con fede
,,ivo, l'I fu concessa. Orn a ottant'anni compiuti ,·,ve
:1rzill,1 t- ""rena, pub accudire discretamente alle ~ut:
,,ccup:1zioni ca.salint?he e t·i tiene amabile compa11nw
Cruti e riconoscenti ,1lla dolce Ausiliatrice e al cam
San Gio,•nnni Bosco, in,iamo una modestn ofTcrt'll m
1111gra:tiorncnt0.
Fo1tlh::rn. •\\Qt' ll.11".A, 4t l'A P SOCIIATli VALl.l'RO.
La preghiera di trecento giovani ottiene la gua-
rigione .in un caso disperalo. - '\\dio ,cu~o in"emo
\\'t•nni colpito da un forte dolore al fianco destro. \\"j.
,it,110 da \\'llrt mcd1t·i, ,olltlpo,to a un t-s.1mt- di hen
2-1 n.idiu1<r.1tìe fu , l!iuù icato nffetto du un m.'lle in[t'ua-
rihìk, nnzi fu di,t to che il caso ,•ru t.l ispc,r;110 I' chr
mi rcs1,wano poclu i:i1orn1 di vita.
,\\jfrzion.'lt<> e, ,11lic,·o di ~- Giovanni llllsco, ri-
,,.,(~i al suo j(r.indc Cuore e a :\\lari:, SS. ,\\usiliatrice.
,\\ nu: si unirono i familiari e la Farnigli,1 SaJ.,,..,una
<.On i ,:;oo 1Jio.-anì dcli' lstitut() di \\'allcnosia. Don !losco
e :\\laria Au.<iliatrice ,,:;.,uùimno 1,- no,1n• suppliche e
prirn:1 che te1m111!1sw IJ sccondu nmena, il i:iudizio
del rnt.lùilo~o i.:,1ml11/, comple1nm.en1e e fu, 1tiuùica10
~ uurito. Ora, a d ,siun-'a di circa un 1111110, non ho più
nh-1111 ùi,1urho ,. pus~c, a11cnùere nlle m,c quotidiane
ncn1pa;,ic,n1.
San Giovanni (k,-,·o ,• .\\'-:tria i\\us11ia1ricc ,·01:hano
c-onunuare 1ft loro pn>teztone sopra di me e la mia
/,miglia, mentre io ,.,11/, foro ric.onosct-ntt• pt-r tutta la
\\ Ìlll
Hordi1d1rm () mpcrio l
Tn.\\\\Hl.sO G 1m·A.'\\IN1.
Guarisce da violente coliche epatiche. - Da
111nh1 me,i l.1 min firli.1 ,r.1ri.i i.11 .mni JC) era affetl>l
• da colicis1i1e con terribili :uracchì Ji tulich" epatiche.
Sotroposta a iritl1n·cnu1 t..·11 irurj.!icO pt.Tch~ !H risctlntra-
ronu calcoli nllu halc,, si ~rern,·a che le t·nlidic cc,ss.as-
s,·rn; ma cosi 110n fu, riru,~cro tmz1 pii, 1,·rnh1lt ùi pnma
t 1ncù1d non '!-llpt'\\'1\\UO pili che cosa ll'nhJrt• N.J erano
pt•rplcss1. :\\li n, 11l,1 111lor11 ,·on fe,le ali,, \\'t,r~111e, o
:-m1 Gioi annt Ilosl'O, o ~anta :\\laria \\l,i,.wrcllo: r-
'IIIJl\\dO più n~su11n ~" 1',1spttta,·u e m~no d1 tutti i
medici, le coliche t:l'<S.'lmno imp10v,,1sruncnte e non
tornarono più. Tornò irl\\'e,e l'appclito" in poco 11,mpo
s, ri1n,~e, prenù,·mln uu ,1fipc•t10 più florido ù, prìrn,i.
EJ ora nene 111 pcr,onn :t pnru1rt' fa ptc,cntc per la
pul>hlicazionc. o ~l'I01l)imcn10 de lla 111iu promessa
t:EU:S'flKA Pu10 ,\\LD1mT1'111.LZL
,h, ,11:,,..· ,.,,,,,r, /Jlf'llf.-1R.-1ZJO.\\'l•: MFDTCA. - Didrit1ro ,n ,0110,rntto
.,,.,.J;,.
h,
Pi~ Jf,.,.,, <111 tnrrt,o i11 Alffl
~ q,n.1111,. ,-,1,-,a,1, ~rar:r ; cr,arÌI• ~ : o t l r moti,,
,,J, UllllJlC1lalO
Dutt. A"isu..>i10 Bft1;.,.LK.O
220 ~
r~, JJICIIJ,IR,·JZ/0.\\E ,\\IFIU<'.·J. - J>idùuru rhr lo 11g11ora
Uoun ,1ln~rlu di a,mj .~o fu dt1 ml'. ,uruta
nn•fl t1t 11u11
re, '""' ,:,.,.,, /o,_ injlur,r;:a/~ r<,~Ì.-ul a da J.r,.,.,,.,.,_,.,,_
nitr. plr11rllt! r11.rul1.1tit.d. 11r/l'itt' , "" ,•JttJ Jrlla ~n,,,1HI ,lcJtrn
d1 nu rna I 1:,,111ri1a dinfra111111tr.
f., frdr.
"Maria lo sah•ò ". \\'e.rw la fine dr:l giu11no
5COl'W d 1101,1ro bimbo di mesi 16. colto da pertosse
e bmnchitc, eni ridotto in fin ,:h ,·iu, siochè il 25 dc:llo
stcuo mr,se crede,.,.mo prol'rin d1 perderlo. Il medico
locale, Jo1-.o a,eq:ili usati." n1ttc le cure. a di&'St' d\\C
se ~Ullfl\\'a crn un ,·ero min1colo, Facemmo fo promt"S511
a lf;i Vt-rg-inc A usiliatrice di ,,uhhlicare la grazio ,e te
lo awssc sal\\'tlto. ;\\loria lo snl\\'Ò. lo breve tempo 'li
mtabili ed ora 1:oùe ouima salute.
Hin11raziando L\\lana .\\usiliatrice e San Gio,·anm l.k>$t'O,
scio$!hamo il ,·otn ainiiuni:c,1Jo un'umile otf.-r1a.
f',ar·tlln !Cunro)
F:tmiglin T i1R1>1T1 A-.:cn.o,
DIC:IIJ,IR,17./0.VE MRI.JJCA. - Il mflcntntt" did11rm,
rii u, rrt r1n1l0 in n,ru 1/ lmmbìnu Tartliu' Frt1nct1 d, ,tl,,g,ln
rl,' " · I f1rt J:rtlt't: forma tmsi-in/l'(t11·a 1/11 hro11r11pu/monit,- r,rr-
touirn nr:grnr·trta d11 '""' stato rrzrnwtr,so dijjttw ti, ,,ri,,:ine
IIUll/rlflmr prtt:ru/mlc. li bam/nftV ;wldrlta />ff lo .,,,,., ,ii
rJ1rr11u1 JrbuJ,=n ù, cui I- urtulo ~ , buo11 uu111t,n J, KÌhllfi
r ~, 1t,urss1t·t ricU41utr /u, .-,uw rtdle pt'1tolo di ,·ita,
Ooct. .\\1""" ll.rno:s'l!.
"A Lei mi affidai completamente". Ad,•mp10
l,1 proin1•ss:1 di rendere umagiiio alla l\\lnùnnn:1 Au~ìli11-
tric1· ,111rnn·No il llolletti1m Sale.1i<mo per la grnzi.i d1
~u1trt1,tiunt· ottenuta. .\\ ....,l!uìto t.li medit·ine prt·se in•
cons1dernt;1nu:nte. pcrchè rih~nutc innocue:. si et-a i,vi-
I!"' luppat11 in rne in m11Jo 11lh1r111antt' una malattia in~o-
spettat.1, tanto che pmsnn> nd una opct117Ìone chi•
ru~iC'II. Ero morml'rncnlc pro,n-aro nelle lur,c, limi-
•utu nei mn\\'lmenti, SO!ll(Cttn ,1 dolori continui
Pcn~,ti ,1lloro a lla M.1tlo11nu Ausilmtnce e II Le, nu
1lllir1Ji romple-tamc,nle: ~ t·11~1, :ilimC'tlnmdo le mie ~c-
nrnr-e nellfl D1hna Protetlrn:e, notai w, le,:mero rN11ho-
ramt-n10, che 1tndo mun m.1110 numennmdo, eù ~
ho ott~uto la 1?Uari1?ione completa senz,i t1kuna mcdi-
.:ma e ,,:n7.a alcun intervc:nro ch1ntT!!1CO,
Snrr:1::0 (Ilrescia1
lnl( G10,•,.,:,,i1 Co111 LLI

3.8 Page 28

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Evita l'atto operatorio. - Compio la p.romessa di
rendere pubblica la &egruilatissirna Jlra?.ia ottenuta da
mia figli,, per l'invocnzione di l.\\faria Ausiliatrice. I
medici avevano diagnosticato una grave malattia interna
che esige\\'o l'imrne<liato intervento chirurgico. Cosrer-
nata mi rivolsi con grande fiducia a lla l'vla<lonnn di
Don &sco tanto onorata e amaro nella n ostra famif;!lia
e la :\\-ladonnn corse da\\'Vero in aiuto di mia fi~lia e in
modo cosi efficace che, a l momento di sotto[)()rsi al-
l'atto operatorio, si riscontra la perfetta guari!(ione.
Alfa nostra c:m, Ausìliatrice esprimo tutta L'l rico-
noscen:1~ mia e tlc1 miei cari
Chieri
l\\,lAnlA GoRGfilHSO.
Altri graziati di Maria Ausiliatrice e di
San Giovanni Roseo.
C. Gorfa Carellin,/ll'i~mnte ste%o m cui in.,,-orn,-n Don Rrn~co
\\.'tdeva tl sun pa:cnln, Enri«t:o nprc.ndè.I'Si da grave polmon1tt'
e U:JCin: di pr-ricoln.
Teresina Crippa S (l\\li,;sa,l(lia) r~nJe noia una i.:ranùr
S?raziu ~pìrrtuulc.
An,il'lo e Tina Bruschi ~1ilaM) prel(a-n<l di pubblitar!'
la ~ua:rtf.,.-.iOn~ -.:on1plcta Jnlle: ~ra.i..· 1 COnk'l!Ucrt2:~ un tn\\'e-
st.im.c..nto.
Giacomo Pedrelll (Grevo d, C-edecolo) nngrnz,a per la
nts ~u,1rr~1one di un niponno r,dotto in fin Ji da menimòrc.
Rosaria Scnndu:rra Cu1ull (A.:-,arcn:1.l ou:enne la l!Unn111om,
de, due lidi da violento tifo che ne aveva udono uno in fin
<li VILU.
Ettore Bon (Chie-ve) rinqra1.in S. Giovanni Bo~co per lo
-:tc.an1pato fH:.rtcolo da morte pt--T' i1sfissltl.
Maddalen11 Ma~ino (Niz~a MooI.) nttrnne di guariri, do
mal d1 ,rnnucn r1hdlc ad oi,nt mcJkma.
,,sElisa Buratti (Fntno\\'ola.!K".()) con1unit.a.: ., \\(ia madre di
anni cm affcrrm da brnnropolmnnrr,, ,·on ~rrav.- cf.,-, rMsinrt~
cardiaru.. Il m~ù ico, ùnta l'ctil. dispcra,·a ù, salvarla. Lnvorni
l'vfonn .\\usil.w.tr1c(• e S. Gil.3\\--anni f!o~co e mia n1amnia l:.u.db
il ll'ttO. Oru spero d1c a.rri,·i al secolo n.
Ebe Mes-turfni ('Tic1nc• tn) qunrl da pleurite· rnfi.ltrazionc
all'apace- ~it1ì!iit--ro.
Antonia Cazzuli (Clcnr,v:t-~1p,erdacena) invocando Maria
\\usthnt rice t.· :L G iovanm Bosco encò un'opcrn1.1one-~
Villc-rm1na Marin~I (Pommcco) ringntz1u per 11 buon esito
Jeiili esami ciel figlo'l.
Fulvia Tosi (l\\lil:anu) ottenne la guu1$l10ne dd marito da
maJ,1uia tenute !'-CTTZtl intervento chirur,.;ico.
Famiglia Burzio Marin (Camhiano) rinl(razia [)t'r aver ot-
cenut., la ,Runriginnt" dellit piccola l\\1;id:,;:1 d.a lussazion~ aJ-
l'anra ~ini~tra senza a k w1a mg~sacurn.
Coniugi V:lll-0ry F = o e Garcln Pierina ( l:larduru,cchia)
.1ve,·ano il loro ricc·olo Ezio in grnvi condi1.io1,i prr difterite
è ot ite: invocur11nv ;\\,•luria Au~i1iatrice e ottennero 11\\ pronta
t::unr1!{iont"".
lrenc Bel11:am.i t l:kri:ottnl, trovandosi in caso che pare~.,.
d1spenno, invocù Mnraa .\\u.>iih:urice e S. Gio\\·Am1i Bo~<'O
e fu s.ulva lei e la sua creaturina.
Nine'lta e O lacomo Cipolla (Lconforte) pl'f btc11 clut volte
chhcrn ""'""- la loro piccina da "'11Y" tifo i1n-n.ando l\\brna
Aus11Jatnn:..
Amalia Savio ( FrnS"intllo) ottenne In iruari~ione dcli• n1pn
tina da m~mngitt, mctttndolc, sollo il guanciale la rd1qui•
cli Don Unst'O.
Chiarin.1 V:tleri in Ricci (S. Maria in Sclva) fa conoscer.·
l'mtcr,;cnw di 'Vfa:ria Au,ifottric~ e di S. Giovanni Bo<co,
dichiarato miracolost> <la~lt ,ressi meùici, a favore dcl marito.
in\\:estito ù11 una macchin~1 e ricoverato ull'o~pcdnlc con pro-
gnosi rÌ~t"r\\'8ti~ic;jmt1
Civaltero Marianna in Dcninotti (Chiusa Pc,,io) rmm11zra
1',Jaria ,\\ust.lUU.r1ct:. per tre scuna.L:ttiss1n1e Raaie,
Bacchetto Alda (l\\lcsrrc) per la iruuri111onc dello mamma.
pr~c,p,mrn dal 2• p,ano.
Gatti ln,rernb:Li (Abbra1~) per la ,roarnrione <lei marito da
1ncip1ente t."11.ncrena.
Cororu,I Silvia (fa Vinccnt) rtnl{nl:J:Ìa crunmos;,11 Marin
Au~lli:ltrice di avl'rlc: mirnc:ofnsam(:ntC" ~-a[vacu ht hambina
che~ aurn,,-crs-a.nt..lu la ,, rnd.:1 ru mvcsri1a da urm olncchin.1
Graziati del Beato Domenico Savio.
" Questo è un vero miTacolo! ". Era il 5 marzo
1950..Mi trovavo a l\\less;t quando le campane comin-
ciarono a suonare a f<'Sta. Un sacerdote dal polpito co-
munkò che quella era l'ora in cui n Roma Domenico
Savio vcni,a proclamato Beato. N'e fui prnfonuam1..·11tc
commosso e supplicti il c.1ro giovane <li liheramii d:i
ogni pericolo.
Alle ore q partivo in bicicletca con un cesto in spalli
per un vinggio òi 12 km. Dopo un km. circa seesi per
fare una commission<:. l\\ lentre alzo la biciclctùt per
portarla s ul pianerottolo della scala, la ruota st stacca
t.la-llo sterno e cade a terra. Il metallo, a.rru~i.niro per
l'umidità, si era corroso e eonsum:,to. li cu.:lisra di ,-a
LiYorno n. 6 da cui mi recai, non sape,., cnpacimrsi
:11 sentire che la ruota nnteriure si era ~t.1c.:,1ta solcunto
,L so~arl.i d:.1 tena, e non aveva ceduto al mio peso.
, Q ul!sto ~ un ,ero miraco lo ! • disse; • del B. D,>mte-
nico Savio - completai io - che è srnto beatificato
poche ore fa e al quale mi sono raccon1.rnJ...t" •-
( lra rrnwnzin 11 Cielo e d;.;o un hel grn7.ie anche al
mio Protettore.
Ton110.
"Mi sentii rinascere: ero perfettamente guarita".
- Ero affen,1, ~in Jal dicembre Tyf<l. da sinusite" fron-
tale e n1:1scellarc. Sopmgi:iunta una fune inllucn7,a, la
forma diYenne purult.'fltJ e l(mvc, per c.ui fui sottopU<lla
ad una cura intl'ft!lll <li m,irconm,rup1.t ~ di ùivers1 pne--
paruti sulfamidii.:1. l\\luli.:r:ulo queste cure, il mnlr pro-
j!redirn, la febbre annnenrava, l'occlusio= della resp..
rn?.innc n:1s;1)c ern completa. [) nu,J,co .illora <l...:ì.,,e
,rn 1ncen·ento ch1rurc(Ìcll. L'opcrnz1une sarebbe srntn
diftìcilc: e delicm..1 pcrclli:_ ~i tnlLt~\\·ct di scoprire il ~,~no
sfenoidale e il bacino frontule del ,·,so.
L'8 ma rzo, vi~rilia defl'opemrione, miu mariw punò
m cas.1 de.i giorrut.li col desiderio di Jisrr.irmi. i\\Jì sfor-
zai di aprirne uno e il m io sguardo cad<l~ $ulla simpa-
1,ca fi~urn di Domenicu Sey·10. S-ub,to mi prese una
forte commozione e lo ~,on1,;il1rai di aiuwrc la mamma
di quatLro fanciulli e mentalmente rivolsi dei Glol'ia
P(ltl'i alla SS. Trinità per la sua santificazione. Poco
dopo mi acl<lormenta1, cosa che da 20 giorni non succe-
d"'·a J)iù. lùl\\1lba dd gi<1rno dopo mi svegliai di sopn,s-
salto: scnti, o un forte b:1tticuorc e una cosa che,
ostruen<lo na~o e gol.a, quasi mi strozzava. Finalnwntl'
ecco uscire dalla bocca un pezzo solido cretaceo della
,:-roosezza di unn noce. l\\Ti sentii rinascere: ero r,erfet-
rnmentc guarita.. Era il 9 marzo, festa del B. D001cmco
S,wio. U mi,dico oon credeva " se stesso e dichiarò
trattarsi di una i,rrazia di primo ordine. l\\lrr la più con-
vinrn ero io, e con me tutti i miei carf. On, i ntiei fi.
l{liuoli sono enLus1ast1 Jcl hcato G10\\'aneuo.
lecce, Via A. (;alnrco. 4.
P. l\\hauETTA.
Ringraziano ancora il B. Domenico Savio:
l"i~II{/ (Oniug; (h. Benigno C.) per lo ~\\larìg,on.. Lklua bam-
bÌl'18 da una grmrr fam.xi. J.1 C."!A.urim~nto.
Laiolo doti..\\!,,rin (Torino) per a,a- o ttenuto dal Bca10 di
hco.rearrt n p1c.-'ni voti e di tro\\'ar sub1tn l'impic.uu~
Fttt a Frtmrt''it() (Snmpierdnrcoa) pa essere: 1:u-arito 1.la un
i<nVÌS!luno mahe ribelle Ml ogni cura applic:m..tu w, (au,,-
lcrto che cr;1 °'taco u cunt.attu dfrcuo t:OI cranio J.e-1 ll~to.
- 227

3.9 Page 29

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Sa111omorco T'i11rrn=o, zelatore (CasalnuoYo J\\1.-Fo~)!ia)
pc.r ln g uaril?ione <lt.·1 nipotino da una grave e mis,erios u
malattia.
Gioia A.m1111a (Cascellconc) per In (\\'Unrii?ione del marol<J,
infortunato sul lavoro.
Sotrm' .tuo, Antrminn (Rom~-S. Saha), guarita da nv:.mzota
osma bronchiale.
T.-ipadi Ma/o/do (Serra !->. llrunu) rer il huon cs1lo di
un'operazione piuttosU.l difficile.
Pressnc('O Gim,rf,pt' (P.ahn,,nova) per avergli ~uarito il
bnbho dn gnl\\ e intos!l-iC'n7.ione al !\\angue. causata dal fol,!ato.
Padot·rmi Pit•r11 (Vcrc,na) rc.r (3 ~unriginnc da grave malatti~L
Ria11r11rJi .\\/orin (Frul(nrolo) rinl!razia il Beato e Luitri
Comollo per l'aiuro rniracoloso concessogli in \\'"tiri esami.
Dar11hi,,o L11igifl i11 Dr/ Sorho (S. Remo) per il felice esito
di uno dolQro.;.a optrozionc.
Z,ppt//llU Anf(elfl (Pinna S. R•(fadc) per •"erlt l!llBrico
la bimbu Rosanna da una pericolosn mulartia cutn.ne,a.
B/ot10 E1;/e in /llorra (Biel la) perchè guarita da bronco-
J')lli-no nite ed embolo al c uore.
J\\lo.<co Adcli11" m Oie1111110 (Aielln) per la J(Uori,:ione del
rn.arilo <la t'tnbolia polmonan•-dichi;tnita ini,tuoribile dai dottori.
J\\lwmicini dou Guglirlum, Ri:nè<let--tinn -~ilvestrino (:\\latt"-
lica), ra~comnnda ul Bea10 il fruttlln C.1rlo, dn sci anni di-
soce1.1p,no, e 1tnva hworo .
Ghin:za rn11i111;i Pa,1/11<1/t e .~fmi11 (Villa,tcllcmc) per r,m-
pron·i,n mi!ll ioramt:ntn del loro Stcfonino, dopo l'applica-
zione ddla reliqui•.
811/lt,rio Cattri11a t ·ed. narro (Buttiglie!"8 d'Asti) per due
grazie: la JlWJri,-!ionl' ùclla suo picl'nla ..\\n,1!;clo dalle morsica-
Iure d1 un cant; la ce~s..izionL\\ d 1 un mnl di denti d ivenuto
insopportnhile.
Ztrl,1110 Srl'lfutiano (Carpeneto) per l'ottimo coromHnento
egli ~audi col d1plonH di ragioniere.
Osem:a ,\\/nduaio e Carlo (Trino V.) per lo >f'Ullrigione della
loro piccola Giovanna dal morhillù e da infezinne al cuoio
cappeliuto.
Giow P~l/egr/,ii Iris (Cascina di Pisa) pn la prodigiosa
~t1rij{ÌOne dd suo piccoln Nnrdso di anni 5 rlu arnvi,;si1na
malattia diRJ{llOSticat;t: "sc1tic~mia, nefrit<" cmorral:?ica, pe~
ritonite inc.ipil'utc 11.
D~ PrMperis Caleri,w (Roma), precipitando da una scala,
invoca Domenico Savio r-. pur hattcndo lu nuca, si rialza
incolume.
Gualt, Gfoditta (Masserano). do"endo subire il cap;lio d1
uote.~ere~ccnza n un dito del pie<l~. invoca Dom1.:nico Savio
e quando vicoe il ch1rurg-o, l'escre!tcenza è sparirn I
Pogqi Am,llll Ruw in /)011ielli (Genorn-llolzaneto), ma-
Iota di cu lcoli rcnoli, ricevette una JoppiR g.razia: 11 Bca:tto
lt tolse l'invincibile nput.:nanza al l'operazinnc: ottenne che
l'openr1ione riu'\\Cis~e- fdicemente nonostante i tri:.,,-IÌ pronn-
sticj dei medici.
C,111,po Marùt (Vnrnze) per la nipotina di 3 ann,, quarito
i.sLnntancnmentt> da un male che d1.1ravu Ja I j giorni.
UHano A1111n (Napoli) riceve il Bollettino, lo apr<', vede
la dolce imrn3ginc del Beato, lo invoca per ùue ,:,razi~ im-
portanti ed e prontamente esaudita.
Graziati del Servo di Dio
D . Michele Rua.
P . Tan i (Tivoli) incora~giata dal giudizio d1 Don Oo,co
su Don Hua - Se Ooo Rua ,·olesse. potrebbe far mira-
coli 11 - lo pretcò con viva fidur ia e ne ottennr una ~razitl
singolare, che non t:~ita a chiamare miracolo.
M. V. Lavanida (La Habana) ottcnnè da Don Rua la gua.
ri~done dello spnso da ne,-rite e parotit<· con ~erie compii•
ca.zioni.
Maria Battaglinl (H,11na) çomun1c:'l due ll'raz.ic:
Rosa Anzidl'i ~uari da q-rave polmonite con comp lica~
zioni ponendo sotto il .1.w. anc:inle una lctten autografa d1
Doo Rua:
2° css3 stessa guarl da emorragia prodotta da polipo ul-
ceraro
Teresa Agoslim ottenne la cessazione di gravi disturbi
allo stomaco.
Giuseppe Protono1ari (Ga leata) ringrazia Don Rua per
l'ottirno esita negli studi.
Maria Bozzlnl MagnaJl'hi (Cernoo) ottenne da Don Rua
una , scgnnlruissima ,grazi.11 11.
Maria Ranierl (Rannna) invoc.indo Don Rua troYÒ lavoro
a un di~occuputo.
~ 228
Graziati del Servo di Dio
D. Filippo Rinaldi.
Liberata da paurosa infezione. - Nel mese di
novembre la nostra c,trn sorell:i <;r. Angiolim1 Pup-
p,one, insel-(nante di un numerosissimo Giardino d'fn-
fan7,i~, ;1ccusò un'indisposizione ,1lla imla,
Vedendo che la suor.i andava peggiorando, si chiamè,
il dottore. Questi non diede importanza a1 CHS<>. Poiché
ht Suora andava di male in peg~io e la fehhre aumen-
tm·a. si chiamo subito un nitro dottore, il quale curò
immediaramenre l'infC'.tlOne alla J.!Ola con una fortis-
si.i,11 curn di penicillina. In pocl,i (!Ìorni diminuì la
febbre. si calm,1rono i dolori e sì sperava in LITTl com-
plet.1 guariuione. Ma passato l'~ffetto delb penicillio~.
il male rin·, rudì e la febbre aumentò con depenmento
impressionnnte ddla povera Suora.
li medico curante, impensierito della serietà del cnso,
voile un consu lto e sottopose lu Suoni a Lutte le ra-
diografie possibili in una dtsttnta din,ca pri,·ata dellu
città (più di 50 radiografie). Cin4ue dottori visitnrono
l'amnnhm con interrogatori lunghi e noiosi. Tutti con-
clusero mestnmente: • Non abbiamo mai ,·ism un caso
simile •· L'esame del sangue indicava uno fortissun:i
infezione. Si temeva un cancro alla gola e si fecero
csamtnare tessuti carnosi estr3tti dalla medesima.
Tutti i dottori, eccetto il mcd co curante. dù:hiararono
il caso disperato.
La buoni Suora deperiva a ,·isu d'occhio, si sen-
tiva molto depressa e scoraggiata. In casa regna\\'a li
tristezza e il timore di ricevere da un momento aJl'ah-ro
13 notizia fatale di ogni speranza svanita. Fu allora che
sentimmo vivo il bisogno di ricorrere alla potente in-
tercessione del Servo di Dio Don Filippo Rinaldì e
si diede principio a WJ3 noven'.l m comune.
Oh, bontà veramente patem1 dell'amato Supenore!
Proprio il secondo giorno della novena si presenta al
dottore curante un a,.-en te invitando lo a introdurre una
medicina nuovissimJ non ancoro ìn venditn dai farma-
cisti, che completJ l'azione delh penicillina nei casi
di seria infe7.ione. La Suora si sottopose volonrieri a
quest'ultimo esperimento e subito si sentì meglio. La
febbre scomparve, ritornò l'uppetito e con questo la
guarig-ionc.
I dottori stessi rimasero meravi1c:ìiati nel vedere la
Suora fuori di pericolo e riprendere le for1,e perdute.
Ritornata alle sue occupazioni, por~ finire bene l'anno
scolastico ed ora continua serem1 e riconoscente a de-
dicarsi ai cari piccoli dell'Asilo.
Grazie, Don Rina Idi! Continuuci la tua valida pro-
tezione! Con profonda gratitudine invio offerta.
Alltmtic Ci1y (N. J. Stati Uniti).
Sr. ERMINIA Mo1.-o, D,re/frice.
Parve morta per parecchi giorni. 11 ~iorno
agosto, la g iovane Scarafia Agostina di Felice, dì
anni diciannove, in un incidente ciclistico, rimase come
morta. E parve morta per parecchi lunghi giorni; non
vedeva conosceva nessuno, non inghiottiva nulla,
fu tenuta in vitn con sole iniezioni. Il corpo parali,;-
znto per metà. Parlava solo nel delirio. Tutti dicevano
che sarebbe morta. I dottori non <lavano speranz1 di
guarigione. Dicevano che se non moriva sarebbe di-
venuta epilettica. Con fede grandissima, la raccomanda,

3.10 Page 30

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al Servo di Dio Don Rinnkli. Domandai la guarigione
completn, tale che non le rimanessero conseguenze spin-
cevoli. E realmente la giovane guarì perfeLtameme bene.
Desidero che ciò sin pubhlicato per la 1,:lo r ia di Dio
e di Don Rinal<li, al qunle professo la mi'.1 illimitata
riconoscenz·\\.
C,n:our
G11•sFl'P1:S:A l'le1T1GL1E110.
Ch . Michele l"1hit dello Siutkntarn F,t.,,11,rn d, Snnad 1
Clnclìa). Avl.'nùo 1a 1numm I spt'Ùll.a <.hu nwùiu rivol:--t· th·c.~n-
ra111 prt'1thil"ra ;1 D. Rm,1IJi f')l'rL"hl· du.·ln -1:\\lv,b-,i:. E ~ubitn
t'nmmslat..t s i r icbh..·. l'Onllnu,) n 111id1orn.n.·. finn ;j ~rua n M
J.!ir,ni• ,·m11p1cr:i,
Donalo e Cìen1n1a Perla si p rofessano ric1,nu~c:cnt1s~ìm
,1 D. lli11Rlc.li pt.•r la fclict" na~cit.1 Ud primo.uenlttl c..•hc vollero
chiarn,1a• Filtppu m .:-Ho onun~.
Tl'Sl3 Maria In Badino rinl!'razi,l D. Rmn ld1 per ln pt:dctta
1,tuar-igionc <ldla 5ll-1 p1ccnl.i I r.tu ra.
n. Maria Vlè.CCa, l,!ta.z.ic all'aiuto Ji Rin.lldl. rai:;c1 O ~upc.:-
rare uli esami, pur cs<.t-ndo m <:onùizion1 pr\\!c.·arie di salute.
Baua~lfno Vittoria di Andrea nru,!:rn.zi~ D, RmaJd1 e inette
il nonw di Fit 1ppc, ul quartog-emto pt:r due ,t!rnzic- ricevu te.
Bruno Ou.~lieJn1ina vcd. Ricci f...\\lt:...~tl.n<lrrn) ulh:SUI: • \\-le-n-
t.rc mio tì~lw ma11uv11w,1 il 1rat111rl· in dperm ramr,:u.,ri1a, qwt,t•J
si capovoh~c ,·oprendoln tn1r1!ml.'nte col prsu ùi I S quintnh
J prnfc~ori ti, A~rr lo Jichiardrono in fin <li viLn :'\\ni r ivol-
gemmo r~1\\·Ì<l-t: ptcL,!hicri: l1 non Rinal<li C ht uruia n.•t1J1\\.~'
QWll{llil Elvira ITigiiok d' \\sii) p~r la i:u1ri~ionc dd!J
mr,mm:1 nttJn1c:unc: Ù.'1 pohnunit,~ l't>Jl c01nplir~12ionc.
Lon,:::o ca~. Enrico (ln1b..-riùo) in un dupJi1,,.:t• 1nu.·rvento npL'ra
mrio viùc chiara l'a-ìsiS,trnzn Jel Servo di Dio più volte in\\·o;;ato
CataLin carmen (l\\ladrid) Otknne d• D. Rinaldi che ,I
munto t!uttri~,c.· da una l c.:-.Ìnnc pohnonarc ribdlc od o~n• cun1.
Andrlna Dc:lina (Caluso} tro,1> nlloi;ri.rio invocando D. H,-
nalc.H. mc.·11tre h.· riC(:rchc prl!C('dcnti t'rano $tare Yane.
Chfrtvarino Don Lwgi (Parroco u S. llcrtc.·dt'lfo Bdbo)
invoc3nJo L>. Hinnld1 ~uari <ln un doloroso nult: al tiarn:o
dcs.rro, dovuto a Mri..1\\"t' urto.
Couarelli Gina 1\\1,lanol oaenne dal Servo ùi O,o dnpp1a
guaril{1one, una dcllr: quali Ì1'i-rnntant:-.tl.
Marofl:o sorelle (;\\,La,.arn ùel Vulln\\ in procin to di p.trtire
inis1(.""me per l'.A.r~cntina, ~i '.'it'ntono <lirt: che m.tncn un clm::u-
mcnto r,~r un.-1 lnvocaron1> r>. Rim1!<lt 1.• pnternno ,l\\'crln
con cirro---Ln1,ze -.:hc pan•tn1 n,,rncoln';e.
Emmanueli Ca1erina , ed . Agaz2l (S. ·Mario tlt-1 Taro) fu
li~f.•rurn dnlorosB ancosti,1.
~1a!na tlina (Poirmn) dit'hiara che Il' muhl' cur~ per J,:!ua-
rlrla JJ i.:.r.1H.- sciatica a nutlJ vals,•ro, mcntrt' l'invo~az,onc
a U. Rin~ldi le ottenne prnnhl ~ piena ~uari~;one.
Alessio Antonietta (Tonno) fa s~pere che Ottenne dn U. Ri-
nald1 ti scqutnle- mirac,,lo ~= il figlio, dopo due opernzion1
allo stomaco. ebbe n soffrire un'nltra ocdu!-mne per cui
$ dottori dlchmrnrono ncces,;;nrln un.1 nU0\\'8 opt'.rnzione.. Es.sa
allora inviti', d fidia ad aYer fe<ie nell',nterces,;,one cl, U, Ri-
nald1; l'opcTa:tione fu evitata t.· In gunrig1')HC completa.
Freddi Suor Anj!el3 (Frascarolo) fu lihernta dn calcol1
rt!nal1 rht: lt.> prol'Urantno fortiss..in'lc c:olichc
Ra,•aneui Luigi (Seriate} ,i trova,.,, disoct·uputn JaJ 1-V-194R
e non riusciva a Lrovare i.mpieJ{o. Si rivol"c ,, O Rinaldi t:
l'impi,•RO venne prontamente.
Stregl Maria ,·ed. Fabbri (Cesena) dichiara con gìurnmento
di aver \\·i~to compar•re in chitsa un Sacerdote nel quale ri-
conobbe U Rinaldi " dnl qua le ottenne la desìderaru Mtta-
rir.{ionè.
Una Figlia di Maria Ausiliatrice, i\\-hss,on.11na in Oriente.
attesta di es•ere stata gunnm due volte do D. Rinaldi. lo
seconda volta applicando la reliquia sulla pa rte mforma
C i h a nn o seqn<t l a t o g ·r<tzi,,
111te1111/e f)PI' i11lnrc.<sio11e di .\\lori11 .·Jtisiliatrfre P di S. Gu,-
v·a11111 Bosco. d, S..Hrmfl .Hllz:,n,,el/a e de,tli aft,-i Scn·
di DifJ e tdm11i /111111m 1111rl1<· im•i1110 nffure per lt, re!,
hraz101u1 di _çante .Jles1•e di ''l1H{raziamentn i segueuti:
.-\\.lnsia E.. ,-\\lhesnno ;\\I.. A le,s,n O L., Amedeo \\., An
f()~so C.• Arr.:,1zzi L. A\\'on<lolio C'., Hacchio P.• Ba,~nnti E.
llal l11 C., l.lorh:i.ssi L .. BJ~so p,.,r. O., llazwrio R., lld lim 1\\1,
Ren,:m~lin E .. Rr•r1,-,linA r., A1hn1ini l.. R,nc:~u r; _, Hw~~in
"" t· , •• 8o~liw1 fam .-1, llo"\\ayt.•rn D., Bonfit.:'lin r -., Ronmni \\1..
Bordino,\\. 1\\1.. Rorione T \\f. lln,<<>rti A.. 11rac,· in Dotr.l".
Rramanti E.. llruncri F .. Burlin.1 \\., f!u,;1.-lcchiu frntdli
Bussetti V.1 Ctlllrn \\T., CuJl1ano A., Cnmns,o 1\\I., Cumosso S
l·mnl1: L. , Capr,t H..• Carbonerò \\ .. Casarottn L. Cll'-elto ca,
niul!i, C9st:1gneu 1 .\\. e .\\., C :iva~liì, (1.• Co\\·::tlh.•ro Dott. S
('crn1t 1 fnm .n, Centtt , [.. Chiappu E.. Chm\\'assa l\\l.,
Ch,csa G., Cnl l"., Conti T ., Conpa T., Cnrino .-\\,, Costa A ..
Dama-so E.. De _\\mbro"'" I{., De Ambrosio R., Della San-
1on1orw G., Ddmonte S., Ddpiano \\I.. D,•m,rì, I{. A.,
De Pol,m1 A.. Dcstdon,s D. G., D, G,ovann, \\'., Oonte A.,
/)or'ando i\\!. A., Ou,msi L.. E. .-\\., Ellì C., f'al{ottr, P. A..
n.. Fnsarn , H., Fa,ciuln R., f,'9,•,•r T .• Fa,·illn [) G., Fenh1 fam.a
Fl;"'rr,tri-s
l"i•rrari... 1~. Ferrarlo Dott. G .• Ft'rl"à2ZÌ H. ~ L .
Ferrcrll A., Fnrcro E., F,•zwli L.. Filippini 1\\1., F,,c.,\\ini 1' ,
Fnl(lia R.. fo'o!lli,1 '.\\'I.. FrJ1riJ G., Funu~alli A .• G,111• fr.11,
r..1llinati \\ ., Ga""''"' C., Chiisli,•nn C.. Ghifln<>n~ E.. Gio-
rrttnrt>tt-a F., Giord~na ~\\l.. GinrJano T., Girardi ,;;or.lit.·
Gir,u1Ui ~\\l., Giulinno R., GJurr•y O .. Guitre E .. Goln .;:or.llt·
Gnh.·ttfl C., Gond,,lo i\\ T., Granç.le. Greppi :\\1., Grcssio G4
Griuni E., Guassotti N. lJuQlidmintt \\1.. L mdra G., l,..1-
sa~'TIO l\\l., Letta .\\., I.,bN O., Lovcr• L .. l\\laccio L., l\\h-
c:onc 1\\1.. i\\laranz.ana A., l\\•laranzann cnn11.1!?l. \\ Tnrchc:'._\\otti .J\\ 1
:'dar-cotti '.\\' 'l.. ~ Ian!nria L . e milmm.1. :\\lanm:1 R .. lVlarr,.
n n111.z, R., l\\ la<nano C .. \\fouu:eri A.. l\\[clon1 '.\\[,. l\\fenozz10
;\\lina P., l\\londmo R., l\\lonrnboni '.\\-1., '.\\.Jonte lenti G., '.\\Ioni,
roniu~,. l\\lonz.:11;lio ,\\., l\\losso C., Musnn11 G .. '\\npoleoni L.
°'cgroz A . ;\\in--n C., Ù!.!gcro coniu~i. Ort!cchia G., Otta--
' fono ·\\., Pa-;ottì T., PcJem<mte :\\L V., Pt'irc:1t1 :\\., Perclt•
fam..i, Pcrotti A,, Piancastcll i G .. Pon1icellt P.. Porta roniul'.1,
l'rovnsr,li A., Quarnni .-\\., Qunrnni T., Rnlwnana J\\l., H .1i
mnndi l'., Rnitt•n E., ll111tini A., Rebt•cchi C .. R~huffu T
Reinaudo D., R~petto J.. Ri,,rilli T .. R11hi11lin E., Romn t ·
Humcu A., Ro<satt11 C.. llos,ia L., Rum , R., Sacco \\ ..
Sala fam.n, Sanmarco F .. Scarpolln I.., S,,cchinrdi G., S,•r-
ratnce l l., Stusì C.. Strati ·Ha F., Strrippia11a, Torta~lino A
Tt·rratH\\\\,.fl .-\\ .. Trn.pani T .• Trurrh• V., t ·nirt A .• l-1:-.:-i.edio 1'.
Vau:nmo con iug, Vanni .\\"l.t Va~(.·hctti, ~t. Vtrn A.. Vt'r~a ( .,
\\ '~rr, D., Vi1:lianco T .• Vinnroln L. V,nl• C.. \\'issan1 L.
Vitulo G. \\ 'olontt' .\\ .. Vol<a T .. Zamhrnsi A
U n1·,·011m,111f ia111n 1·11I,lame11f (;' ntle 111·eghien•
di 11111i i dt"l:ori di ,'1t1ria Au.,i!iutrice lr seg11e11ti perso11,
e le loro parrico/ari i11te11:;;im1i:
A lasia E., Alessio n. L.. Amionc l\\l.. -\\nfnsso C:., 8J -
~na,co M., ll•II• G. Rilln E.. llnldi A., Bruntri E., Bnisn-
tuzzi E.. Cane..,i A., Ca,iiilu \\1., Chiarc."na Ci., Cnl C ., 1);1-
mosso E. , Ocmartmi R, De,tt·fani< D G., Fahris F., F;,
lttti 1\\1., Ferrcri E., Fer rnu T, F,1,ppinn Dnll. :\\1.. I,,_
g liatn T., Frajri, G .. Gnnùolfo A.. {;arhcr11glio P., Gm,dio l'.
Giorcelli M .. O. e IL, Girnrdi snr Ile, Lns~i::nn :\\I.. Liberali<_;.
~laranzana coniut:i, ~Jarenco G .. .:\\la.s~a E.• l\\Joli no G.
Y.•lo~chctti H., ;\\losso E., I\\lu,;,..:;;ano fmn.a, ;\\t•1rd A., 0-:.t•
'.\\I. A., Pal~rmo T., Pepino C. Pmna C., P 1<'cendli C.
Podio A., Pon1 1cdli l'., Portts T .. Pozzetti A., Ravaseni:• (;,,
R1ssoll1 T., Rossano C.• !{osso T .. Sossi J\\l., Scalmi D.,
Tselrnni J\\I., Tartni!lmo .-\\.. Tcssudnri ,\\., Thedy V.. Tre-
visani M .. Vahnotti A., \\'nlinoui C .. Volletu E.. Yéritnano L ..
Viale S. , Zanetro P
L'Istituto Salesiano per le MlssJonJ con ~cde in Tor ino, cretto m Ente I\\Jorale con Decreto I J genn-am 192-1-, n. 22,
ruò legalmente ricevere Le!loti ed E,editrl. Ad ev,rnrc possibili contesta,,,oni si consigliano le se,::uenti formule:
Se ,rattas1 d'un Le1tato: 11 .•• lascio aW Istituto Salesiano per le !tlissioui con sede in Torino a titolo cli legato In somm:.i
c.J, L1re ... foppure) l11mrnobìle ~ito in ..• •·
St trattaM, mve,t-, d r nominare ,--rede d , o~rn so:-;tan1..a l' Istituto, la formu lu potrebbi: es.ser questa. n ... Annullo ogni
mm precedente di,po~1z1onc 1~&rnn1cntariu• .!\\"omino tnio erede universa le l'/'itituto Salesia110 per le ,llinirmi con Sedr t1t 1òn"11u1
1~1~11:tnùo eU t'8SO quanro m 1 t1ppun~ne a qualsiasi tilolo •·
(Luogo ,. dato)
(Firma per ,steso).
- 229

4 Pages 31-40

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4.1 Page 31

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BEATI I MORTI CHE MUOIONO NEL SIGNORE
SAI.ESIANI DEFUNTI·
Sac SIKOR.'1 l'IETRO, da :Vlicchowicc (l'olnrua), t o
Cl""•·cim (P<>lonia) il 14-1- Il)+, R R-1- anni,
Sr,r. Al.BERTO PRJX, dn Corh1!(nv (Franciu). t a :vJar-
sii,lin (Francia) l't 1-X-1</51 a 7+ nnni.
Sar_ \\iJCOl..-10 KUIL\\, da Ildw~iler /Germani•), '/" a
J\\luroggùi (S,izzera) il 2-v11- 1<151 • 7,1 nnni.
Sac. t,NJlf('O T!"ITTIIOFF, da Essen-Stcdc (Gcnnnnia).
t a \\·ienna L\\u..,tria) il '2-\\1-n,:;1 a 72 anni.
Sat. SIEJC 01 ANDR!ìtl, da Dohr7.éu \\\\'ielki (Polonio),
t o Czcsrochowa ,l HJ-111-1')4.:t li 64 anni.
Sac. .r/BELB ROJf .J.YO PErCJ, da San Pedro del Pn-
ra11uav, t nel rcille,•io • :\\lon~. Lasal("na di Asunci6n il
29-vn-1950 n 63 ~nni.
r Sar. (',1Rl,0 MOTTA, da Vimercate (\\lilann1 ',""iz,a
Mnnfcrrnto il +-Tll•T<)5Z e s•> anni.
S11c. lH.ADJJIIRO SZEJ1HF.K, do Porehe-Zei;:oty (Pt1-
lon10), t n Oswi~cim, campo d, concentramento. il U·XI-HJ-12
n ~Q anni.
S,,r G/f'SEPl'F. TTTBRA1\\'lEC. da Krasowy (Polonio),
t nel ~1n1po di 1.~onC"e-11trnmento d, Oswi<!Cin'.I il 23-\\-'tl-19..p
n 4S anni.
Sar.•VU.\\ZJ() D1 G!?.A7.IA. do S,rncuso i o Cornnio
il •i-n- 11)5'.l , ]li n~oi,
Cond. l ..·llJISf,AO CIIOTKOll'SKJ, eia Piotrl«,w Trv-
lnmal•ki (l'olonial t " Kielce 11 16-1-19.p a 58 ann i.
CMd. GfUSF.PPJ,,' CZ,lDERNA, da Kozy (Poln-,111, r
nl"I campo J1 concentramento di Osw1t't:im l' 11-vn-t94r
a ~r ann1
('ond. G/0Vs1SNI rr:S,1HE (',1S!:'LLA. du Soro~io
(l'1\\'1al, t a J>nnuolo Formigar<> ([tnliu) il +-C1:1-t1151 a 50 nnni
('o,,J. ,·l.\\"T0.'1110 Pff..·IR. da Wy11i,,Jdnw (Polonia), t o
Cze..,lochnYli"a !I JrJ-t\\"-H1-t:; u ~-ç ~nni.
C'I,. GJC8EPPE IIOU,rKJ, da Pndle•,e (Pnloniu), t a
l>od,au /Germania) in cam1111 di .-nncrntrarnento il 1- tV- 1Q-14
a 21 anni.
C'1Jllrf, .Hl('f/F.T,E SOSI.VSKJ, tlu l:lolechow (Polnnial, t
.1 l .çopnli (l'oluni,) I', 1-v111-1,q5 :1 JJ nnni
Cl, /JlTG/ PROC'CK dn Rnsz,•cr /l'olon,a), t ,n ~ucrrn
prçssu (hw,jm,ko (l", R. S. S. ) il 9-1-1943 a 2z anni.
Cl, FR.J.\\rESCO KUUEK da Szopicnice (l'olnnia). t
in gucrr.i" Losim,1j• (l. R, 8. ,;,) 11 17-11-19+2 o 21 anno
('h. GJr'T,/0 KOSKOlf SI(/, do Rio Adn-Santa C:ue-
rnn (11n-.dc). i- 1 l.oren::t I' 11-xu.11)51 n i:t an1ii.
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S, E. Mons. CARMELO PATANI!, .·lrousro,o di C'atu11ia.
n,•n·dl•\\'ll riumt:nH:" il :l aprile u. s. aU'et;i di 83 ~noi.
St..·-.:c:,ant'a.nni <.li San.•rdozio t.' rrentaquuttro ùi Epi.."'i,·orato
:,;pi•..j mt<•rarrn:nh"' al servizin drl!:, Chit>"-èl é nJ ~ervizio dt·lle
nnink
c\\acquc a G,,,rrc (Catania) il zh ,cttt:mhrc 1S<,o, Si laurèi1
ru 8 Rwna in Te,o)ol(Ul t: 1n ambo le IL'~izi. :\\d lt11R c.·Jcttn
An.:1\\'C5C0Vu d, Otrunto, e nd 1()30 Vt'DÌ\\"U trnsf1.-·ri1u ,l c~tnni.a.
P,ttemuà e carn..i turono le note l..:'ararttristid1t" c-hc nful-
sern nel g-n\\·crno tp1scopale di ~\\lons. Patané. '.\\J't·s"!SUTIO lo
uv,·u:in,> panendosene s-:onicoto. Prnt,cc'> l'Elcn1u~ina c,·an-
s;rdica.n1entc. nd '.'-~h.:11..-.:10. Prcd1lt•s1,..;- In rnodn tutto particoLlre
i Salesiani. Fm dn1 pnrn, g10rn1 deJ :,;.lm t:ove:rn,, cpi.<Kopa1o
catanc.._e amo cluan1ar~1. nei nnstri ritruv,. 1r l'Arcive:-tcovo
S,d,."'!ilano •.
Apri a1llu zdo Ùt"J Sa)t"!'-.1:1n,, d <.:nrnnJB. un largo ctunp"
J1 apo-.10L-Ho, U:11111.md,, tt.'.rr1:no e Chu•~ parron:hiitle a
S. \\l11ria cll'll11 :-:al.-tr~ Jo\\'e, p,·r lo zelo ddl'l~rcttnre, nq~i
Cunsi~licre Scnla,,two Generale. sQr~e unn delle opere più
hcllc t: feconde ddl'[•petroriu Skulo. \\1oru.. Patané iziunse
a vedere i primi fruai della s ua p;t'{turnlt! lungimirnnz.a '-'
ne gioi paternamente.
A..si<lun lcrtore èd ammiratnre <ld no,1rn Dollcuino, proprio
pochi q-iiuni prima <lj rnorirl' dicc\\'lcl Nchcrzuso.mcntt." a un
salesiano: 41 Leq~endo il vo~tro Jlnllcltino, vorremmo fo.rcì
tutti Sttle!iimnd ~.
Suffra.:;hian10 con r{enerosit!i l'anjma sua bella.
lfom. 11.-lRINO Dott. NICOLA, Primicerio del Capi-
tolo Cattedrale di S. Severo (Fo~')lio) deceduto il z+- lll-1952
11ll'età dr ann, 7~.
Zelante decurione dei Cooperntor, S~lcsi11n1, fu sempre
ortivo e present~ m tutte le m0nifesta1.ion1 e in ,z;ntrve mtese
alln qlorilicazionc del S l•'ondnrorc e alla cono•c<·nz3 sv,-
luppr> delle sue opere.
Sar. .\\JfCllfi:LA,\\GELO MlUTO. t rl 1-1v-195z •
Giarrnt.ma
Decur,onr Sal<>siono dnl 1930, fervente coopcrntorc e de-
voto di S. Gio,·ann, Bosco, introdusse nella sua chieso il
,·ulto di ;\\farrn \\usiliatrice t di Don Bosco henclicnndo
il 1 J i!l"nna.io ùi UJ.(ni ttnno himb poveri ~ orfani in onorè
,Id Sonto.
TOH.\\1,ISCJ RC'FUTTO, t n Tormn ,1 4-1-1952 a 78
nnni di rt:.i
Cris.Liann fen·c-nte e padre e1templ:1ris~nno tli cinque figli.
cht· volle tutti educc1ti twi cnlle.'{1 -.nl~~iani. <::acrificò volt:nrierl
i prn~etti formul;1ti ~uJ tìQlio Guwnnni per non intn1lcinrc
n,i11i1nan1entc i ù1~ci,rni ùi Oio c-he- ln chiatnnva alla vita s.a-
Ie...fana.
TERF:S1 I 'O/.PE, ·ti. R/SSONF, t" S. Oomiann d'Asti
11 ltJ•fV-1452 n S:i ~lnn1
\\1uJrc profondarncntc l:risti:1n.1, l•hh1.• In cnnsola.zionc d1
donare alla S,,uctà Salesiana il fi~lio Pa~qualc.
/.UJGJA C 1 UPOl?.l J/0.11BFT,l.O, dc<·cùuta 1n :,,wun:1
ell',·tù d, 87 anni.
Fu r,cr molti anu1 prcsiJCJHc <ldle Drrme PMrnnc9~c de:t-
1·0pL•r.1 sale~iana nlh1 qualt• dcJit-L, tuUc le -.u'-" t·urc Cr)nti-
nu,mJo l'opera ùcl m.uitn jnl(. Nicolò ÌÙl,..J.tore e CO!<-lruttore
<lclln casa s:,lesianu. Eblw nn<'he iJ m t>rito <lì tm~rondcrc il
suo spinto UJ atti1ccamentp a Don Bo~co nei Fii,:lt. che sono
tra i henemt"rit1 cooperalori e ::;o,,.tcniton di ogni buona i1~1-
z1ativ1:1
FlUl\\'CESCA RASS!CA + a Oruo~no (Novara) ,,
IJ npnle r952 a 8o nnni
Snrrcttn dll ll:-t sun viva fede, compi ~ene.ro:;;nm..•. ntc 1~ s;a.
crificm d, n..•stare sola p~r lascjttr partire il 61.!110 salesiano
per lt> 1\\(is~mn, \\1utò pure h: opere sulc:nanc_
IJARTOLU SPADtl. il 12-3-1952 a V,lnrn,giore d,
Scnlve (6er!{Omo) a 67 Ann,
l :uno d1 profondn fede. visse neil'oJiesto e nel la,·oro.
Padre d1 7 fii.:l,, n , Jonù uno, Don Frnnce~co alJa Con-
grc.tidZtrmr Salcs.inn:i
ALTRI COOPERATORI DEFUNTI
\\Jherto Caterina - Antoniaz1.1 Giuscpp1nu - Barbè l\\l. P,etr<>
- llertonza .\\nQL'ld - !fossi O,,n Aldo - llulrnni Don Antonio -
Cupdl11 Rosm:.i - Cerratn CarmdÌ.niJ - Ch1-.rl1 Be,·ini Mario
<'omp~i O,· flcrt1 Elcrt'1 • Urlll'Orro Pas,11nlç - .Euscbmne
Ginv•tnnù l•t•rritn <.;u~l1t'"lmn - F'onl 1n1 Hicc..·- Franco Oberto
Viuona Fug,i>zì .\\ntonio - Gokott, Ch1.1m - Gnllarcto Cri-
M1rut - (;clini Elis.tt • c;1uva.n-ettmo Cam1l lu - Lurcll Vincenzo -
1\\rluru,rnti Lui~1 - I\\LuticUo Giovanthl • l\\lu-;~i Dr Fra.net.
sco • Pcruchini Angela - R<•t~grnn1 .\\us.:w;tn - Ri\\:ahA Addt: -
Rivulta .-\\nton1etta H.ondohni Giovanni • S,mdr1 :\\Lllrictta
Portn - Sattn Gior>,t1n • San (;io,"1lnni - S1st Bcn\\•cnum -
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scrittore s,,11a i $WJI var, lJjJascinanti atp,,11; m pagme meditative, rlu
so110 nbo ,p1rit11ale ulln me11te ,. /f>lv1da .fiamma pel CJJl)re
lnd1nzzarc el, ahbonamcnt, (liuha. annuo I.. 800; !le.mestrnle L. 400 Estero. r1.n
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4.2 Page 32

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DELL'ATF.t-,BO SALE'SJANO, per la sua M<"'.sa d'oro
Soir11na ptl!C. zo.ooo - ~- \\·çrs. :10.000 - Tut. .50.000
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r:H!Ù f OOO - T'(Jf. t J.500.
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prcc i t). ~l"!"l - t1n11 i.·x al I iè'VR ~on - Tot. , fJ.Moo.
llorsa GESO U/USEPl't-: .lÌ 1/UA SP/lll JS l'ACF
CON VOI f,'..-JN!.\\f.·1 ,1/f..l (2•l, i11 mtrnuri11 e suffr.
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, vcrs. 5000 - Tut. 27 700.
Borsa l,AVTfERJ JOSl:..'r'A I:.' T LRGl.\\'10. " cura d,
L Fcrrut·c..iu .. vcr~. 5000.
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