Bollettino_Salesiano_196111


Bollettino_Salesiano_196111



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1.3 Page 3

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ANSO LL'\\:XI XOIEltU Il · TòlUXO, I" I.IIUtlXO UGI
NEL
SETTANTESIMO
DELLA
RERUM NOVARUM
15 ma{!.'gio 1891 il papa Leone XIII
inviava al mondo cattolico la sua Leuer;l
Enciclica· Rerum Novarwn. Nel 1931.
Pio XI ne commemùra il quarantesimo a11-
niv01·sario con un'altra memorabile Enci-
clica sociale, la Quadragesimo Anno. Nel
settantesimo di quel grande DocumenLo.
Giovanni ~"XIII riprende la problematica
~ociale e offre u.u nuovo, grandioso co11tri-
buto alla 1,ua soluzione.
Le Lappe cli questo interessamento
della Chiesa agli aspetti morali e religiosi
della « questione sociale» sono l'eguate da
avve1ùmenti dec~sivi per la convivenza
umana, negli ultimi cento am1i. InLoruo al
1890, si veniva impostando, anche in
Italia, la lotta di classe, a seguito della
presa di coscienza, da parte delle masse
Lavoratrici, tlella loro forza organizzativa
e dei loro diriLti. La rivoluzione indu-
striale. provocata tra l'altro dall'introdu-
zione delle macchine nel processo produt-
tivo, aveva portato all'a1fennarsi della
classe operaia e alla con Lrap1>osizioue df'i
suoi interessi a quellj dei detentori del ca·
pilale: il contrasto, verso la fiue del 8e-
colo, si era trasformato in lotta a1>erLa e,
spesso, .\\'angninosa. La resisl er1za cieca cki
datori cli lavoro, impregnati di Liberalismo
economico, e l'intransigenza clellr orga-
ni:i:zazioui operaie, ispirate clal mar,.ismo,
impedivano ogni tentativo cli iu ll"sa.
La roLLura dell'unità sociale e il con-
trasto violento tra le classi erano clovuLi
anche allo stato di inferiorità morale e re-
ligiosa in cui era nata la m,o..-a società
industriale. Da una 1rnne, le dassi diri-
genti. politiche eJ economiche, si era.no
z< liberate » <la ogni freno di valori tra!'èen-
den Li, accettando la critica distruttiva del
razionalie.mo: cli qui l'individualismo sfre-
nato, il materialismo economico, la perdita
del scuso cri<sLiano della solidarietà so-
ciale... Dall'altra parte, le classi lavorn-
trici erano già toccale dall'ondata scristia-
nizzatrice o co11sen avano l"Olo i segni di
una religiosità Ji forma e di ,;uperficie: :;i
dimostravano perciò incapaci di resi~tcre
alle suggeHioni 1·ivoluzionarie del mar-
xismo, che invitava a liberarsi da ogni
dipen<len7.a, auehe da Dio, e ad u11-ir.<1i per
realizzare un paradi~o Lerrestre di felicità
materialo.
1n questa si1 uazione d..i depressione
morale e 1li lotta sociale, la Chiesa inserisce
la sua VOl'f', Tirhianiando antorevolmenle
gli uomini alla vera natma <lei problema, liii

1.4 Page 4

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che è essenzialmcntP 11na cri!"i clri valori
morali. prima che crisi di strutture ,, di
lc~l!i. La Rernm l\\orarum è lo ~forzo
~i;.tematico della Chiesa di dare alla ricon-
ciHaz.ione sociale una base morale 1• rPli-
f,(iosa. e di impegnart> i C'attolici ad un'azione
mediatrice tra le parti in lotta. La grau-
clC':t.za e i limiti dt>lla sua efficacia va,1111,
giuclicati alla luce delle condizioni amhien-
tali in c·ui fu prc-parata e accettata.
La Quadrngesimo Anno di Pio XI
rapprt>senta 1111 nnovo intervento tlt>lla
Chiesa per la pact• sot·iale, in noUlf' ciel
clirit lo naturale aneornto a Dio. e 1l'ncnclo
c·milo della nuova situazione mal 11 rnl a m·i
primi decenni clt•I !-1•colu XX. « La valuta-
:r.irme tleJ ca11itaJismo in Pio XI - si l1•gge
nclfEnciclopedia Soriufr - risponilc ad una
e, olnzione sociulc compiutasi nel cor~o di
quarant'anni. cht• ha VÌ!->t<> l'acc<·r1111arsi
delle grandi com·cntrazioni monopnliHI id1c.
elci le lluttuazioni c·icliche e drlJe cnol'1t1i
~perequazioni nella di~tribuzione d,,J rcd-
,Jit o... Egli afi'enna cou decisione la 1wces-
,ilà morale di tra...fonnarc J"integro orclina-
mcnto sociale attuali'. perchè ingiu!->lo e
anlfrrisliano ».
Oggi. la Chie,-n ~ente 1rnovamcn1e
l'imperativo legalo alla ima mi,-::.iont' i-to-
ri1·a di guida morale del monelo e s ·im-
J'l'gtla a indicare alla società le linoc <Id
suo gviluppo spirituale e della 1111a puciìi-
xxrn, 1·azione soci~ùc. Giovanni
Ollllltrl•
dando la sua nuova Enciclica. <1ffcnna:
« Per commemoran· cfognamenle la grande
Eut·iclica di papa Leone XIII, l"-. oi pub-
blicheremo un docum1•nto che conlermerà
la co:,tante i.,ollel'iludine della Chiesa, di-
rctta ora non solo verso que::.to o '!uel
1mrllo deTJ'ordine sociale, ma verso tulto
il 1ouo insieme, come sembra m,igcre il
tempo in cui viviamo ». L'importanza e
la delicatezza del nuovo Documento qo-
ciaJc rlella Lhiesa ~ta µroprio in qucll'im-
pcguo di riesamman~ a fondo, ila un punto
di , i,ta morale-reli~io,-o ed anche pa,,to-
rule, tutta la probleu1alica sociale nel ;,,rn
in~ierue. È una nuova siutesi crisi iana della
vita sociale, che pou·à guidare gli 11omi1u
, cr:->o il mondo nuovo in cui ~"tanno cn-
18:? Lnu1<lo. Più 11t.,.!--u110 ig11ora, infatti, che è
cominciato un processo di Irasformazionc
tecnica che cambierà rapirlnnwute la faccia
ùel monùo, a tutti i livelli e in tntti i ~et-
tori della realtà fi;.ica e nrnnnn. da quello
economico a quello sociale f' culturale.
Eneq~ia atomica e automazione, dopo un
pel'iodo di Iransizione e di crisi, concorrr-
ranuo a rh•olveTe gU eterni problemi della
"carsità di energia e clc>lla prncluzione cli
ma,-,.a. lihna111lo l'uomo dullu nccc,-;;ità ma-
teriale e dalla pa·ara clella fame, reu<lendolu
così rli"JHllliuile per un't>:,,pan!'ione spiri-
tuale mai potuta sognare per la massa.
:Vla que,;La prospt'I tiva meraviglio~a
- vcru ,lono ili Dio arrli uomini ili do-
mani - può eRsere rovinata dall'egoismo
clegli uomù1i di ogi;. Se •Jttr--ti non si pn'-
parano a riparti.re equamente i beni co,-i
facilmente prodotti, ad abolire le profonclt-
tliscriminazioni Rociali, atl iutegra.rsi in
unilà ROVt·anaz.ionali i:ul piano econow..ic11
I' polil iro, ad accettaro irr~onuna intef,<ral-
mentc le i,-Larrze della ;;0Ji1h1ri<'tà cristiana,
tutto p(ll cRsc.re compromesso prima au.-
cora chi' giunga al ,-no pieno i:viluppo.
Siamo acl una di quelle S'\\ olte della storia
umana in cui si può dire: tutto è possihilt•
per il tUPglio come p~r il l'cg~io, per la cu·
;;truzio11t' <li on mondo vt•ramcute << uma-
no» o per la sua dislruzionc Iotale. Le
pos~ibilil à cli sopravvivenza o cli un'espan-
,,;une inimmaginabile ~ono lc•galc all'energia
mornf1• tlell'umauità. 111 nn momento 1•0:,;ì
dramnrn1icamr11Le deci~ivo. la voce dl'lla
Chiesa ~i fa ri!ienLire come ,·oce della co-
.scìenza morale della società.
È strel to dovere di tutti 1-(li uomini ili
buona volòuLà e speci11Lucn1e <lei cauolici
cli a~coli a re quella vorc e di impegnacsi
nelfazionc coerente. anche ~e co,-tasse il
saccifil'io di idee e di sentimenti molto cari.
La Cwe5a è un·uuilà vivente di ilot-
trina e di azione: è docente e operante
insieme. l "UOÌ messaggi dottrinali i.;ono
ispirati dalralto, ma esprimono anche il
dinami1<mo di una vita d1e circola neUe
sue membra, specie nei suul Sau.L.i.
La Rerum Novarwn fu pn•parnta anche
dalrazione 1,ociale dei cattolfri e ne consa·
crò lo slancio opurati,·o. Tra ~:-i Don Bosc(I

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ebbe "ertamente nn posto centrale. Egli ha incar-
nato, nella sua opera educativa, un'ideale sociale
cristiano: quello dell'elevazione della gioventù po-
vera e socialmente abbandonata. Egli ha così con-
co1·so concretamente ad avviare la soluzione cri-
stiana della « questione sociale», che l'Enciclica
di Leone XIII doveva dottrinalmente illustrare,
tre anni dopo la morte del Santo.
Si fa1·ebbe un torto stm·ico a Don Bosco se si
tentasse di farne sop1·attutto un filantropo o un
riformatore sociale. Egli è stato un sacerdote, fat-
tosi educatore e « imprenditore sociale}> per com-
piere con pieua coerenza la sua missione sacerdo-
l'ale di salva1·e religiosamente la gioventù. Ma
anche se egli agì per uno scopo nettamente so-
prannaturale, egli realmente fu anche un « ope-
ratore sociale », come oggi si usa dire, un capo
della gioventù povera in ascesa sociale.
Espresso egli stesso dalla classe popolaJe,
Don Bosco se ne è fotto guida, offrendole gli stru-
menti per l'ele·n1zioue sociale: istruzione e quali-
ficazione. Egli dimostTò coi fatti di accettare
l'istanza fondamentale della democrazia sociale,
sbandierata dalla Rivoluzione ma racchiusa già
nello scTigno del Vangelo: tutti sono uguali, perchè
figli cli Dio, e cioè tutti hanno uguale dh-itto {li
partire nella vita dalle stesse possibilità ambientali;
bisogna clarc a tutti la possibilità di svilupparsi
nella misura dei doni ricevuti. L'accentuazione ap•
passionata e tante volte ripeluta che la Congrega-
zione Salesiana è fatta per i poveri, per gli abban-
donati dalla fort11na, è segno cli quella modernità
soriale di Don Bosco. Egli capì che la salvezza
ete.ma dei giovani poveri - che sono la massa -
è condizionala oggi dalla loro ascesa culLuraJc f'
sociale; e sacrificò tut"ta la sua vita per dare loro
gli strumenti e le guide per salire.
Superando in modo sorprendente il provincia-
lismo della sua mentalità di origine, Dc:m Bosco ha
.saputo concepire e tenacemente realizzaTe il piano
di una società mondiale, composta idealmente di
Lutti i cristiani di buona volontà, che offrisse alla
massa dei poveri Faiuto organizzato della Chiesa per
l'educazione, e quir1di per l'elevazione spirituale e
sociale dei loro figli: una grande società nata dalla
mente e dal cuore di un .figlio del popolo, com-
posta di ngli del popolo.
Oggi che la Chiesa invita i cristiani a impe-
gnarsi decisamente per la costruzione di nna nuova
società in cui il progresso spirituale e sociale del
pop;>lo diventi reallà universale, j Cooperatori sa-
lesiani, che sono semp1·e stati, con Don Bosco, a
fianco del Papa, saranno ancoi-a i primi ad acco-
gliere il nuovo messaggio sociale e a tradurlo in
imvegno rli vita.
IlA1 fAN~~... 1A tUr~t
Dalla noli~cozione di S. E. Mons. RoflaeJe
Mario R<ldoul O. f. M. Conv., Arcivescovo
di Spoleto, su un argomento di .scortante
aHualitè, riportiamo questi pensieri nei quali
l'Ecc.mo Pastore auspica l'attuazione dello
spirito e del metodo preventivo di Don Bosco.
Oggi, sul tampo dol tinemo e su tutto
il 11laun tlolln vita çivll11, si tenta di fnr
11revnlore il prinriplo dollu liberrà
licenza. Il :.dovano !l'oggi dlt,0110 -
nort ~olo 1mù, m11 tloq> assistero agli
s1u1tt11coll più urditl {intlet·oo1i), ;iorchè
co~l, p~r nna rM2i1111e di dis~usto pro-
fondo, Ri nfformerd ~ulln linon op1tostn.
In pocho JHn-olo•.• altra1crs(I 111 f8J\\.!!'O•••
11rrhr,rà 111111 lueo!
(;osù - nel Yam;olo - alkrlllli 1'011-
posto. Proudi - l•!~U clicci ad oi,rni
:mimu - la tua 1•roro o c,uumi11,1, c•
,•icordati cito son1.11 In rnortilicaziont•
doi tuoi sensi tu non puoi svlh11>p1trc
lll vit,1 dotla grazia• .\\lht lonthmzn nl
11111le, cho i' dovul11 in te ,ti pN-cnt.o
originato, b1 davi 01111t11·rn 111 m,1s~lm,1
vle-Uimr.a, e lu~giro non s olo il 1101,c,afo.
11111 tutto ciò olio 1111 Psso - direttamout@
s~ o indirottamfn1o - li 11orta. 11011 lo
forni, la Lu" rtlviun nell'eternitù è ~it·1m1.
•rutti I Santi ha11110 insegnnto (•Osl e
tatto uosì••• o U loro nu111er11 si 11YVi<'ln,1
" ljUOllo delle stelle cltu hrlllRuo nel
11-rnuunento di rno. t:nu di ciuosti -
San r.iovanni Bo!co - il più ~ramie
MucaNire dei I.empi morlornl, 1·ouos1•i-
t.oro 1m1t<,udo tl~ll11 psiohe .glunrnile
nelhi luce dell'Eterno, ~ostieno ,•on si-
1·11reua c-1111 sullu sc11l11 delle re11zio11i
non ,,os~iamo nu1t1tlre 11sslemo Jl gio-
nno o l'n1l11.lto• .L'aduli.o, prov,ito dalla
1·ilu, rh't:o di esperienze am>lfe fatte d11
o d11 ~llrl, s'aceurKO subito - nel-
l'atmosfera tloll(I s11ottnnolo - 1101 fnt-
to1·e p11togeno che 11otrù eow11r<11110U1,re
la f.r,uHJnillità clella sua coscionz11•.. o la
1111ee dollu fll.liligliu. li fanriullo no. .Ìtl
on Istintivo. elle 99% 11hhoce4 all'umo
e inl,i.\\a In discesa sul piano della rovln,t.
Lo stati8tiche 1111bblicate da rrnlol'iìll.
compete11tisslmc sono chiare. Si tWn-
douo gli oeehi per 11011 ,-etlerlè.
La censnrn, come è esorcit.atn oi:-Kl, I'
un'umarn d0lusion0. Ci vuol~ c1uoll11
11rornnth·11, o sul plllllO Odll(1lltive il
metodo di 81111 tao1•nnni Uosco: mettere
il giovane nella dolce impossibi-
litd di peccare.

1.6 Page 6

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1)1 SA!~ GIOVA1 rNt llf)S(~f)
Ecco una nuova vislone pro~petdc.a
I del grandioso Tempio,
in contrasto eol piccolo Santuario dell'Ausiliatrice
che sorge davan1i alla ca.sèltn natia
di Don Bosco
n 16 c. m. s,ù C:olle Don Eosc:o (A~ti),
presso la c ast>tta 11aLia (li San Giovanili Bosco,
si <"VOigerà la solcunc cerimonia della posa
dt>lla prima pietra riel Tempio cbc ~arà in-
nalzalo al Santo sui colli che furono testimoni
della $Uà infauzia prodiginsa t" clic oggi sono
mha di co11tinui pellegrinaggi. l\\"e daremo
relazione ,wl prossimo 111tm,:,ro.
Ni,l Bollmino cli maggio il nost1·0 venerato
Rettor Magirior(' ha rivolto a tutt.i i Coope-
ratori, Ex allievi, amici e dcvvti di Don .Uosco
un calùo appello a co,rnorrere all'en:zione di
,,nesto 'rcmpio che la .Famiglia Salt>siana in-
nalza al ~uo Fondai.ore e Padre quale mo-
numento di riconosrt'nza per il ber1e realizzalo
n •I primo centnrn.rio di vita e quale au~picio
dì nuove grazie all'alba dcJ s,:,condo. Nt·llù
stesso ounu:·l"O 'ne ahhiamo anchP pn!s,•11Lato
il bozzetto. Ora pensiamo torni gradita qualche
notizia s·uJ nuovo Tcµipio.
e stile
La 1·in1.a ùel colle, del,itament<' ~pianata,
presenta oggi l'aspetto di un grande piaz;,:ale
lur1go tt1Ptri 150 e largo llO. Q11Pst'ar,:,a pia-
=ggiaute è a quota ili metri 250 sul livello
del mare e visibile da grande <listanza.
Lr ùu11f'usioni t' la forma dell'arca fab-
hricabile suggeriscono urta pianta rellango-
larc piutto~to allungata, con le braccia del
transetto non trnppo sporgenti, per uon co-
prire la grandiosa , isuale dei due gruppi ru
fabbrica dcil'lstiLuto. La posizione elevata
!lei terreno inviLa ad tllla costruzione slanciata.
TI Tempio potrà così avere al pia11 terreno
1111 u.ua cliiesa irrfedorn, e una chies-a supf'rinre,
gramk e monumf'nl aie. rhe sarà ragg:i,rnta
con un·amplis1,ima e sol1-nue gradinata.
L·oriPntamento della facciata a nord sug-
gerisce un pronao ben sviluppato. La c-upola
u1 centrale e i Ùtre ea111pa11ili facciata porra11uo
l'accento s ul carattere votivo dt>l sa,-.ro Pdi-
ficio, com,enteudo anche concerti di campane,
tanto suggestivi nelle -zone collinari.
Lo stile i' classico, ma 11011 in scuso rigo-
roso: esso deriva dal Settect>nto con i tcmpc•
ramenti imposti dalle esigeuzc moderile
specialmente dalle nuove proporziolli più agili
e più slanciate consentiti: dal cemt>uto armato.
La cupola all'esterno a, rà un'altezza tli
76 metri: il doppio dr,lla cupola maggiore dr,)
Santuario di )Iariu Ausiliatrice in Torino.

1.7 Page 7

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ensioni
artistici
Tl tempio progettato misura metri 75 di
lunghezza cd ha uua la17ghezza di metri 28
nella navata f• nel presbiterio, di mrtri 36 nel
transetto e di metri 30.40 nelle sagn~stie.
La chit'sa superiore i- alta mctrj 21,50
alla sommità dei bracci di crociera c oltre
metri SO all'interno della cnpola. che Ùt1111i-
nPrà alta e solenne sulla vastisirima zona che
è all'intorno.
I.a gradir-1ata esteriore, che porta al
tempio, è larga rnPtri 16.20 e lunga rnHri 21.
11 Santuario ~arà a:rr-jl.'dùto anche aJ.
l'esterno di alcnue opere tl'artc e precii,arncnte
d'una statua di San Giovalllli Bos<"o alta
metri 4 in marmo di Carrara da collorare
alla sommità del froutonr. !' da altre- sei
statur nelle nicchie dei Lrn froutispizL
Lt· cinque lunettl' del pronao saranno a
figurazioni in mosaico d'oro. mentre SltJmmi c
lapidi in pietra decoreranno le sp1"cd1iaturc.
11 doppio loggiato che sostiene la cupola
richi1.1111a particolarmente l 'atLe11zione di rhi
suddivisa in cinque rarnpe con cinqm: larghi osse-rva t"im,ifme del progetto. La divisivnc
ripiaru. Si gi1utge ('08Ì all'arn pio e sol("Jlll(' fra l'esterno e l'interno è data <la nua parnte
prn11ao. <lal fJUale tr,· portoni introducono cilindrie.a in v1·1 ro-cemenLo che ripara dalle
direttamente nelfa chiesa superiore. \\ i si inkruperie e lascia penetrare lilla luce dif•
potrà accedere anche da altre qm1Llrn scali· fusa propTio nel centro do! tempio.
interne.
Anche il passaggio dal massiccio dado di
Tl grande piazzali', chr sulla collina cir- ha~c al cili11dro puri ica~o chr &ostienc la (:u·
conda il t empio, avrà una superficie di pola. t' volutamente brusco cd angoloso.
\\1Jtrc dicdmila rn,·Lri quadrati e perm<'L· melrtr!' nt>i campanilL,tti è ricercata l'esile
terà ai veicoli il giro compl!"to intorno alla grazia d'uno stelo e 1111asi d'un cno votivo.
chiPsa.
Questo nume,·o <lei Bollettino giungerà ai
Ai piedi della collina vasti parcheggi nostri lettori quando sarà i.m..ruiu..-nte l'inizio
ospitera11no automobili e anloveicoli pesa111.i. ùei lavori e porterà l'eco delle parole che il
pe>r lasciare, intorno al tempio, larghi mar- nostro venerato Rcllor Maggio e srriveva nel
ciapiedi e vasti spazi pavimentati riservati ai numero precedenti": f tastru uori del nuovo
pedoni.
T<!mpÌf> slirete voi, del'(/IL Cooperatori e> Amici. m;;

1.8 Page 8

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CHIERICHETTI
E PICCOLI CANTORI
A VA LDOCCO
Novecento ragazzi del Pic-
colo Clero e settecento can-
tori, Lutti d!'ll'Tspettoria Sa-
lesiana Subalpiua. sono con·
venuti il Z5 aprile a Valdoeco
per u:na giornata di festa, a
musicali e per esaminare i
ragazzi del Piccolo Clero.
La gio:rnata del 25 aprile
vitl!' la mauifesLazione con-
clusiva. che portò a Valùocco
Quando apparve il sacer dote
celebrante nella persona del
Rcv.nw Don Fedrigotti, Pre-
l't·Lto gcm•ral!', e i settecento
giova.ui cautori intooarooo il
solenne Jngreiliente Domino.
nella Basilica affollata di gio-
vani sco-rsc un frrmiLo di en-
lusiasmo e di cornmoiione.
Abbiamo pensato allora alla
slorica frase Ù('tta nel 1827
dal chierico Cafasso a Ciò•
vanoino Bosco: « llicordali
conclusione di una gyandc
~ara.
1l !iig. lspC"tLorc Don Luigi
Pili,tto nel novembre delln
scorso anno aveva indetto
w1a gara tra tutte le Scuole
di canto e i gyuppi del Pie-colo
Clero dclrlspcttoria. Nelle
settimane precedenti una
commissione apposita per la
:mmrica e un'altra per il Pic-
colo Clero erallO passate in
tutte l!' ca6e dcll'l,;petLoria
lllG per ru1coltare i programmi
TORINO • Giornata dei chierichetti e
piccoli cantori a Valdocco. La banda
e i cantori della Càsa .madre durante
Il concerto-gara nel grnnde teatro.
un'ondata di giovinezza, de-
gna delle- ore più belle ,-issut1:
da questa storica terra sale-
siana. Nelle loro simpatiche
vesti az:i;urre. 1·osse e ne1·e, i
Ch ierichetti sfLlarono per il
cortile Don Bosco aYviandosi
alla porla centrale della Ba-
silica di Maria Ausiliatrice.
che i nostri divertimenti pm
belli sono le fun7.ioni di chic•
sa ». Don Bosco, che aveva
speriinentato tante voi Le con
i suoi giovani la r ealtà di
questa espressione, lasciò co-
m(' sacra !'tedità ai suoi
figli il canto e il Piceolo
Clero a ùecoto df;'lle fun -
zioni sacre.
Dopo il Vangelo, il rev.mo
Don Fedrigotli rivolse ai con-
venuti la sua calda parola
esaltando il canto e l a li-

1.9 Page 9

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turgia; poi, riCOl'dando il
25 aprile, im,;tò tutti a pre•
gare per la prosperità della
Patria e per la JlBCe nel
inondo.
Ail'O.ffertorio, mentre i can•
tori eseguivano le acclama•
riones regiae, una processione
di Chierichrtti partì d.al fondo
deUa Basilica e percorrendo
la navata centrale, recò al
Colebrante le offerte per il
santo Sacrificio. La Messa
Cum iubilo fu eseguita iu
modo ÌrnJWccahile da tu.tta
la massa dei cantori, che al-
teruavano le parti con la
$cuola della Basilica.
Nel pomeriggio si raduna•
rono ancora una volta tutti
i gio'vani nel teatro <lellit casa
madre, pe-r la gara-concerto
<lcllc scuole di cauto. Presie•
deva il Prefetto Generale.
attorniato dal sig. lsprttore
e da un bel gruppo <li Diret-
tori. Le si.ngolP cantorie PSe•
gu.irono cauti ùi diversa ispi•
razione, alcuni religiosi altri
scuerzosi e birichini. ma tutti
ben. preparati.
TI concerto-gara in.comin•
ciato con. il canto all'unisono
Cantiam di Don Bosco fra•
te/li w glorie, accompagnato
dalla banda, si cl1iuse con
l'esecuzione stupenda. da par-
te di tutti i cantori e clella
banda, dell'intramontabile
coro del Verdi Va' pensiero
sull'ali dorate.
La giornata terminò con la
Benedizione soleDDe nella Ba-
silica.
Sul programma si leggf'va:
« Con la pietà e con il canto
dite quanto è l1ello lodare e
servire il Signore ». Quella fu
veramente Lilla giornata .in
cui tutti i partecipanti co-
nobbero la bellezza e gusta-
rono la gioia di vivere con il
Siguoi:e e per la sua gloria.
PASQUA MILITARE
ALL'AUSILIATRICE
Convenientemente prepa•
raw dallo zelo dei loro cap-
pellani, i militari di stanza a
Torino, hanno adempiuto an-
che qnest'anno il precetto
pasquale nel Santuario cli
Maria Ausiliatrice. Per dieci
mattine consccu.tivc migliaia
di giovani, con vivo spirito di
fede e <li raccoglimento si
sono accostati ai santi Sa-
cramenti.
Era edificante vedere in
ogni angolo della Basilica sa-
cerdoti confessori chf', sul-
1\\:sempio dello stesso Rettor
Maggiore c degli altri Supe-
riori, prestavano la loro ca-
ritatevole opera per prf'pa•
rare al Banchetto Eucaristico
quelle falangi giovanili. Don
.Bm;co sembrava presiedere
alle riunioni festosi• cli tanti
giovani. prowuienti da ogni
parte d'Italia.
Dopo la Comunione pa-
squale, si riversavano nci cor-
tili dell'Oratorio per C(lllSu·
marvi la colazione; quforu
restittùvano la visita a Gesù,
recandosi al vicino « Cotto-
lengo » a trovare i ricovl'rati
di quella città del dolore, clJe
si chiama « Piccola Casa della
Divina Provvide112a ».
Particolare consapevolezza
e serietà hanno portato nella
loro Pasqua gli Ufficiali della
Scuola di Applicazione d'Ar-
ma, preparati da una serie di
conferenze di P. Goria S. J.
S. .E. Mons. Ardui110 am-
ministrava il Sacramento del-
la Cn•sirna ai militari che non
l'avevano ancora ril\\évu.La,
incominciando da quelli di
leva e lermirurndo con un
gn1ppo di Guardie cli Pub-
blica Sicurezza, che iu una
solcDDc cerimonia cliiuduvano
le funzioni della Pas<Jua mi-
litare a Torino.
Il Cappellano Capo, u.1ter-
rogato se fosse rimasto sod-
disfatto. rispose raggian.te:
« È ~-'tata una Pasqqa d'oro!».
t z IL CENTENARIO
DELL'UNITÀ D'ITALIA
La sera del I O m.aggio, le
com,mità dell'Oratorio si riu-
nirono nel salone-teatro per
la commemorazione del primo
centenari-o dell'unità d'Italia.
Dopo alcune dizioni da parte
degli allievi e il cauto del
Va' pensiero, prese la parola
l'oratore ufficiale avv. Vit-
torio Cbauvelot, suJ Leina
« I cattolici e l'unità d"Ita-
lia ». l giovani italiani dc•
vono :ùnpcgnari;i oggi più che
mai a conO!!Cere la st(ltia del
Risorgimento per amare il
patrimonio della loro libertà e
custodire l',mjtà della patria
contro qualsiasi minaccia.
Chiuse la rievocazione il
rev.mo Rettor Mag-giore, il
quale prendendo le mosse dai
simlioli della bandiera - il
bianco della fede, il verde
della speranza e il rosso del-
l'amore - ohe non deve divi-
dere le classi sociali ma fon-
derle insieme in una solida-
rietà di lavoro e di ideali.
ricordò che i] vero amor cli
patria è fatto soprattutto di
rispetto delle leggi divine e
umane, di onestà e di lavo1·0. 187

1.10 Page 10

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Pnr~,• 11orlù sanno che Duu TIQSCQ
~~w~ ('t>lllo anni fa fu rettort dt>l pic-
t\\,%/4ò colo Semiuario dell'Ard1idiocesi
~ di Torino. TL Seminari.o cli Gia-
Vt'I\\O. 11110 dei primi fondati in
ltalia in co1tformità ai decreti del Co11cilio di
Tr.,11-to. era stato per quasi tre secoli un fior(>nt<'
vivaio rti drro. :Ma nd 1859, durante l'esilio
dell'Arch escavo Mo1.1s. Fra1~~oni. rra deca-
duto al punto che i supniori t'fclt>Hia..•-tici ~i
videro nella necessità cli chiuderlo. Prima
però vollero supplicare Dou Bosco pcrcl1è
Lrovasse modo cli rialzarllc le sori.i i,ifonden-
,lo~; 1111ova YiLa. Il Saulo, preso consiglio
da S. Giuseppe Cafa~so. aecettò l'a1·d110 rom-
pitn, assl.llDCUdosi l'impegno ò.i ripopolar" il
Seminario per l'anno scolastico 1860-61.
L'attesa era vivissima; molti si dicbiarava110
affatto increduli. Ma a metà novembre ~li
allievi r.rano già 110; pri1ua chr. lìnissr I"anuo
scolastico toccavallo i 150.
TI \\ icario G1>11erale. i canonici del Duomo
di Torino, il d<'rò clr•lla parrocchia di Gia\\-eno,
il pa,•st· i11tero erano meravigliati. l\\011 ba-
~lavano le parole per levare alle stelle Dou
Bosco. Fra quelli che ebbero a goderr. di più
dd successo del Santo ci fo il pre, osto
Giavcno. il cpiale, nonostantll la stima che
a"'cva di D011 Rc)sco. giudicava così di!f:ìrilc
la rinascita dd Seminario che fu udito
ripete.rl' che se il Santo fosse riuscilo a
portare fìno a 50 il 11Lw1t:ro degli al1rn11i, ne
avrc1hc fati.o collocare il ritratto tra quelli
dei piì'1 insigni h,mrfattori del Seminario e
citi parsi>. Ma quanc.lo virlf' la realtà supe-
riori' ad ogni più rnsca aspettativa, esclamò:
« i\\'on un ritratto, ma una ~tatua si cleL"e 11
Don Bosco!».
Questa. in si>rtesi, la pRgina di storia cl1e
i Superiori drl Srminar.io vollero comnwmorare
c·on solennità iJ 20 aprile n. s. alJa p1·r~1•uza di
Sua Em.. il Cardinale Arcivescovo Maurilio
Fossati, di autorità e de.ro, dopo che il nostro
venerato Rctlor Maggiore ebbe celchrato la
S. Messa neJlà c'appella dcl Sentiuario.
li Rettore Mons. BUizio, aprendo la so•
Jenne assemlilea commemorativa, dichiarò dic
188 tra le pagine magnifiche e gloriose scritt,: dal
f-cmiuarit•. quella scrilta da Don Tiosco t·cnl n
auni prima era 1111a delle più bt'Ut•. E pro,;eguì:
« Dice lo Spirito Santo: Qrianto sono belli
i piedi rl<'i meçsaggeri dello pnl'e e clellcr bontù!
Oggi il nostro Seminario ·n1olc ap1•u1110 esal-
tare• i pos1>i di Don Bosco, che lo portarono
tra noi ceuL'auni fa.
Pe11sa11-do a quei prov-'l~idC'nziali pas~i. mi
\\'Ìene alla memoria 1111 detto che si suole ap-
plirare alla dolcissima f' 1rn1ahilissim.a Marlre
di Dio: DoL'e tn passi1 jiorisco110 le rose. fo
credo rhc si possa applicare benissimo arn;hc
a Don Bosco.
\\ nelrc ÙoYe passa qursto Santo, fioriscono
I~ rO:,<'. E qui Don Bosco è passato cent'anni
fa, qui Dvn Bosco ha posato i suoi piedi, e
sono fiorite le ros<'!
~oi ne sentiamo an1~ora oggi l'incantevole
profumo e no re.spiriamo la soave fragranza.
Sinc1-raillcntc, io uon -v:i saprri dire rhe
Jifl'ercnza ti Sia tra l'cducazione salesiana cli
Do11 Bosco e qnella giawmesc. pcr cni io crndo
"hc questa sia una emanazione cli quella.
Gli stf>ssi tre g:rancli amori coltivati con
la più grande cUJ"a: Gesù, la Saula Vergine,
il Jlapa. Lo stesso sistema preventivo rhe si
appoggia tutto sopra la ragiouf', La rrligione
e l'amorevolezza. Lo stesso spirito di fa.miglia
in cui .si afferma il primato dell'amore sitll'au-
torità, la vrevalonza clello spirito sulla let-
tna, il primato dell'assistenza rducatricc
sull'auto-formazione. La stessa spiritualiIà
giova11.ilc che forma i giovani alla pt1.rez1.a
cui mc'todo lradiiinualc•. che è fatto cli pietà
c-ucaristica e maria11a, di laYoro-stud,io, di
temperanza, di modestia, di disciplina, di
fioretti; che li forma all'allegria lasciaudo
ad essi ampia lihertà di correre, di saltare,
di schiamazzare a piaciment<,; che usa cl1•lla
gi..turnstitm, della musica, del bd canto, del
tcatriuo, clf'fla paosr.ggiRLa come di mezzi
efficacissimi per ottencTe la disripliua - e
nou per uttenere la tlissipazio1te, come vor-
rehhero alcuni che nou conoscono affatto
la pedagogia! - e per giovare alfa moralità
ccl alla sanità...
Dio voglia che la luce e lo spiritJl cli Don
Bosi:o - educatore ideale - rp1i brillino

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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2.2 Page 12

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1
1

2.3 Page 13

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iu perpetuo. Ecl a quella luce ispirandosi riuscita a racMgliere. Don Bosco - ha an•
sempre i Superiori di questo Seminario pos- rora ricordato Mons. Yaudagnotti compì
sano guiclarr alla santità sacerdotale tanti e due visite al S1·minario confe~saudo e predi-
tanti SNn.inaristi. r fare di essi altrettanti cando: poi voci diffidenti lo tacciarono cli
capolavori di grazia, d111 somi!l:lirw al eapo- invaclente e fu estromesso dalla dire:;,;ioac.
lavoro di Don Bosco, al piccolo gigante della Cosa che il Santo accettò senza larnr.nt i.
santità: San Domenico Savio! ».
Monl$. Vaudagnotti concluse la sua liril-
lantc tratta:.r.i.orte analizza1tdo il .fiorire del
seminario in (Jue~ti anni e sottoliueando che
Wtfi
Un piccolo $eminarista, immagi-
nando di dialogar(' con DonBosco.
u_c ha cl~iesto la p~otezionl' per
se e per 1 cornpagrn, prodaman-
t!olo Rettore Onorario del Se-
la spiuta moralr al pro\\T\\>;do balzo compiuto
è clovuta allo spiri10 infuso dal Santo c alla
sua protezione dal Cielo.
mi11.urio di Gia11eno. « Ma - sogl!;iunsc cou
vivacità - non onorario perchè Tu lo sia solo
di nome! Rettore onorario, perchè Tu ci dia
una mano, di las..ù, come un Rettore che ha
le hracùia lunght'l...
Se Tu sei gujda. ne$suno si potrà smarrire
per via.
Se ci fai Tu eùt macstTo. nessuno si potrà
s!Jagliare... Ed un l,el giorno - oh. che bel-
le,:za ycnsarci e gorlrrne già fin d'ora! -
un be giorno ci saraj anche Tu accanto,
quaudo saliremo la prima volta all'altare del
Signore; e e.i suggerirai Tu le parole. ancora
Guida, ancora Maestro, come nei lunghi anni
dell'aLLe~a!
E rprando saremo mandati nd mondo.
Apostoli come Te, Tu ci sarai ancora vicino,
affinchè siamo santi come Te, fedeli ogni
giorno. fino all'11lti1110. a] tuo llTC'r,Ìuso inse-
gnamento: ·voglio nnime; nieni"a.ltru! ».
11 signor Don Zi~l!'iott i si disse
onorato di questo ceutt•uario
che ha servilo a mettere in Lncr
una particolare l1enrmen·11za <li
Don Bo~c() nei confronti della
!.rclùdioc"'si Torinese: e si rallegri', che il si•
sterna di Don llosco e il suo spirito servissero
a .m.lliltCncrc nel Si:ruinario quel clima di pietà
e di purezza che crea l'ambiente ideale per
la maturazione della vocazioni' al Sal)erdozio.
r Chiuse' assemblea Sua Eminenza. rht·
attribui al Sigilorc il merito di l1Jl rcttora1o
così fccou<lu di bene 1rnr nella sua hrcYit/\\.
« Scri,'e1Hlo al IlPv.mo sig. Dou Ziggiulli
- soggiunse-per ringraziarlo delle s11e molte
cortf'SÌP, per hen tre -volte. e mc ne 11uò dare
atto. ho chiesto le sue pregbiere pcrchè. in
u.na ineffabile P.-ntrcoste-, lo Spirilo Sa111c,
susdtasse Lra i miri seminaristi 1m altro
Don Bosco. Ora mi permetto di aggiunger!'
\\ .A, Mons. Attilio Vaudagnotti te1u1e
V / riuindi la commt>morazione uffi-
t____ ~ ~ ~
ciale clt>l rt>ttornto cli Don Bosco
f~~ al Seminario di Giaveuo. L·as-
che fra tante giovani vocazioni amerei cbe
Don .Hosco fosse alTiancato da ali ri Santi, p(•r
1:scmpio da un emulv di S. Giusepptl Cotlo·
lengo e (li S. Gi11srppe Cafasso.
$cl1('rZan<lo familiarmente, ho ript•tuta•
~.,_ sunto dell'oratore fu di dimo- mente menato vauto di avere assistito in
strare che il periodo i:n cui Don .Bosco nsse le San Pif-tro a Roma a he11 cinque cruH111iz-
sorti del Seminario servi alla sua restaurazioue zarioui di Santi torine,i: Sau Giusrvpe Be-
spirituale e a sol trarlo alla puLl,liGa au I orità. nedetto C1;1ttol1>ngo. San Giovanni Bosco.
che intendeva far!' un c-ollegio laico di un edi- San CC:.iusrppe Cafasso. Santa Maria J\\lazzarcllo
ficio cbe i tempi hanno dimostrato anno per e San Domenico Savio: ct•rtamrntc uu rfovrcl
anno preziosissimo per l'Archidiocesi. L'orn- ed un pTimato che molti mi potl'arrno im·i<liare
tore dimostrò, citando documenti storici, e di cui so1w giustamente altero. Aggiu.ngl'YO
<'Ome tra Don Bosco e il Seminario <li Giavcno però: Dcsiclero che vi facciate tutti santi.
siano sempre intercorsi rapporti di particolare ma non da altare. perchè i santi da altare•
stima e allenzione. Fu pe.rò nel 1859 che. danno troppo !avoco alla Curia uel preparare-
davanti alla i;ituazionf' decadente dell'Istituto. e svolgew i processi ca11011ièi di l,eatificazione
il Municipio di Giavcno ne tenti', la trasforma: e cauoniz11azione. Tutti sau I i da Paradiso
zione in WI collecio laico. Don llosco avvertì la · lias111 cos:ì! ...
Curia e dopo laboriosissime trattativi·, cbJJc uel
Qui iuwre mi correggo dinanzi alla
186/l l"ùtcàrico di prendere in mauo l'Tstitu- <'<'Cl'lsa figura di Don .Bosco Santo. e vi dico:
7.i0nc con piena autonomia. Don RO!ìCO prov- Cercati" di fan; 1.utti oanti e sanli da
vide al pt'rsouale còmr alle attrezzature mate- altare: se il priln.alo da Ult' r,1ggi11nto sarà
riali e riuscì nell'impresa più ardua: qudla di supe1·ato da UJ1 altro Ar•civescovo, ne sarò
ottrnere le vocazioni che una circolare della co1Hent issimo in C'il'lo. " sarà gloria, onore
Curia ai parroc.i dell'Arc!t.id:ioccsi non era e leLi:i:ia per L\\ rdiidioce~i ».
lf)I

2.4 Page 14

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Rfreviwno dal Parroco di Taglio Curelli <li A~fonsine (Ra11enna) I°: septente
lettern. Ci sentiamo in <iovere di pubblicarla perchè venga conosaut/1 ilallll
massa dei nostri Cooperatori e lettori.
È ln L'oce di un pastore di anime che viene a far vedere una iri,ste rraltrì
che non è solo di quella parrocchia, ma che purtroppo è anche di rame
11ltrr p11rrorchie; è 1111 grido 1«:cornto che fii co11oscere ai l<mti immemori e
i11dijf'erenti. che pnre si sentono buoni e che vivono 11n cristianesimo comodo 1•
sen.:,a disturbi. l'urgenza del!'11.zi1mP solidnle e dell'apoMofnto cli tutti i catrolfri.
La tfolorosa. tmgira situa:done delineata dal Parroco di Taglio Cure/li
rfrltiuma la responsabilità iw po' di tutti noi che ci ilichiariamo t·a1tolici
e praticrmti. Dinanzi alla organiz:m::;ione. e all'avanzata compatta <lei nemici
di Dio come si puÌJ rimanere insensibili, chiud1>rsi nel pròprio guscio "
ri1•ere inerti? Se Don Roseo dicel'O ai cattolici del suo tempQ con accento
acr1>ruto « Non possiamo dorn:tini ». quanti> più alta nl::Prebbe la voce oggi
dina11zi alla valanga del malo che m:anza minacciosa e violenta!
Ed~ appunto col cuore di Don Roseo che noi dit:i11m,o tii nostri Coopèratori
e lettori: meditate su qiumto scrii,e il Purroco di Taglio Corelli; ognuno
,i clrir<ln: che cosa facci" io non sofo per questa parrorchia, ma 11elln
mia parrocchia e ne[/'a.mbinLte in cui larnro. in cui vit>o? E raccogliete
il grido tli soccorso die Egli lanciu, inviando of suo indirizzo qualcosa di
quanto chiede per J<ir conoscere al suo popolo Gesù, la Chiesa, la Verità.
cntrc ringrazi.o della pos~ibilità c)j
far conoscere a tanti lettori la triste- situazione
della mia pam}r·ehia, mi permetto di trac-
ciarne a granru linee un quadro più completo.
soprattutto in ordiue al prohlema deD11
stampa. Giornali ed opuscoli ciclostilati e vo-
lantini. mauifrsti e libri, tutto viene usato co.n
abboudanza di mezzi, con astuzia di metodi
con evidenza di risultati. Soprattutto il gior-
nale quotidiano e il scttim.auaJe.
Ogni mattina arriva il pacco dell' U11ità
che viene consegnato ad un incaricato e di-
,;trihu.ito, a turno, alle famiglie. Non è sempre
nn servizio postale, ma più spesso un servizio
a domicilio. fatto da gente devota ecl èntu-
siasta del partito. A volte sono i Lamùirù 1
distributori dell'Uni1à, oppure Le giovani e le
donne. Comunque ogni mattina, anche con
pioggia o neve, vengono raggiunte le fa-
miglie più distanti. i · casolari più isolati, le
zon,, più irnprnticahili: dove a fatica arriva
la posta, og11i gio.rno arriva l'Unità. Dove noi
toniamo le immagini sacre o il quadro-ricordo
della Cresima e della Pruna Comunione, es~i
m,ettouo le copertine illwslratti di Vie Nu.ove
o il diploma di premio per la diifusione dcl-
i' Unità. TI giornale è per il nost:ro comunista
crucllo che è il Vaugelo per il cattolico: c'è
1!12 la sto.ria, c'è l'idea, c'è il programma, ci sono
le tap11e, c·è la vità nel momlo del TILOVÌ·
mento comunista. Per capire i giochi dei nostri
ham.bini, i gusti e le mode della L10Stra gio•
ventù, i discor~i dei contadini, .i giudizi dei
braccianti, bisogna leggere q11cllo che legge
il nostro popolo: la stampa comunista.
Quante sono a 'l'aglio Corc:lli le famiglie
che comprano ogni giorno l'Unità? Quasi
tutte: credo che non arrivano a 10 le famiglie
che sono riuscite a fare a meno del giornale
comunista. Viene m parrocchia nna famiglia
1mova? Prima cosa: deve comprare il gior-
1talc, poi la tessera, poi ci souo gli scioperi.
poi Le riunioni. Non importa se abbia o no i
soldi per pagare: deve prendere il giornale <:
deve pagare: farà dehiti, farà economie al-
trove, farà un vestito di meno, terrà a casa
il bambino dall'asilo perchè non può pagal'e
u11 minimo mensile, lasl'erà una lista aperta
nell'acquisto di viveri per il bisogno cruoti-
dia110. farà quel che vuole: de-ve prendere il
giornale comunista e deve pagarlo. Ho d(•tto
deve prendere il giornale e deve pagarlo. Qual-
cu.no chiama questo stile un'oppressione, que-
sto costume una scbiavitù. Chiamatelo come
volete: È' un fatto ,;-onfe.rm.ato da molti che
dapprima per bisogno di pace e di tranquillità,
poi per abit1.tdine consacrata dal tempo ogni
famiglia, sia pure povera, deve c01isidcrare

2.5 Page 15

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nel suo bilancio familia.rt> una ;;pesa di 1.'i-
20 mila lirt• ognj anno pn la hl am11a c111n11•
ni:>ta. Uu comunismo s1·11zn slampa è un:i
Chiesa ~u11zn Van.gelo: una famiglia ~cnzn
l'Unità è 1111 sacerdote 1w11za Breviario.
sezione non ri fn~qp tutto il partito 1'11.- oriN1ta.
fa progrnmmi, manda il matrriale, stipen,lia
p:li attiTisLi, urga1ùzza la diffn~ione. Rip1·to.
comi' fan• n sosti:ncre da ooli il rit11111 di
questa pe11ctraz:ione ideologica .., formaLiva
drIla stampa!
-JtCo~ì la mia parrocd1in è pirna di ijtnwp.1
comunista. Mi hanuo dPt Lo che altrovP 11011
riescon() a raccoglier.,, molti l<lltori e ahhonat1·
può e~serè. ma chi vieni' u lavora a Tu~liu
Corclli sa tli lronrrsi in rnez..:o a llll man.- di
stampa comunista: quet."ta a11zit11tto è l'arlf'·
lìcr della educazione anticatl•>lira della 11ùa
gente. Sì. 1prnlla non i- mai ~tampa di inlor•
mazicme, m11 1<empre stampa di fonnaziom•,
Quando venni in qursta parrocchia 1->t'j>fll
1'11e c'era una famiglia dove i>rano tutti anal-
fabeti: pure O!!ni giorno com1na~a l'L'nitù ,.
alla ,iera 1111 atthi.!'ta l'anduva a i-piegan•; nu
pare che •1ucsto sia tutto.
Com,• può fare una parro,•clua da sola a
far fronte l'On"cnicntcmentf' alla grandi6~ima
prnetraziont> 1folla slawpa C(nmutista? Uon·
uoi iliffondiamo 18 copie d,·lla Famiglia Cri•
3tianr1. c~~i diffondono 400 èopic dell'V11i11ì.
70 copie di J "i(, }faol'e, 80 copie del Pionirr1>.
oltre a I uLta la stampa spt'<'Ìalizzata e di 1'3·
tegoria. Q,w..La stampa è da loro letta, UJ!'·
ditata, discu~i!a, approfondita. è ogiPtto d1
dihaLtili, cli riunioni. di n~H·mhlee nellt- c,·1-
lule e ,wllt• llczioni. Qm•8Lo sforzo provagau•
d.istico e formativo non durcrchhc se dietro lu
~k::)
~ I.a ~Lampa ronnmi~ta, da noi, ries,•p a
forma.t·e 1111'opi1tionl! p11hhlira perchè r nt•
tenta ad ogni fatto. giu1lit•a ogni principio 11111-
ralc. spit-gu op:ni fatto t' ,-oprnl lntlo pcrchr .,;1
caricare il fatto. anche fabaudulo. della ••1111,,
ziont• clic il popolo. l" uon -.olo l'intcllett 11,11,·.
rerca e co11di,i1lr. r.osì eh.i ar,p,i,ta e leg~•· il
giornali' re~ln conquistalo tlnlrrJltui,ia,-.mu, dai
traguardi. dall'idt•ale chi• il giornali" dift·ud1· "
11roponc.
Ricordo. tempo fa. che I 11' \\uot·e puh-
hli.-ò alcun•• ,•ost> trulla ••111a1wipazit1n1' frmmi-
nile, tutte l"Ubt> realizzati' og~i dallt· « n111111ni
1·inesi ». l'Ost, che ripugnano al buou ~,-11, ,.
alla mornlr. alla mission,. di-Ila donna twl
mondo. 11,-lla famiglia, nella Chirqa; sardJlw
hastato du· gli Italiani avr~i<NV to11uscinto
quelle cus,• fh'r di~prezzarlc. D.1 noi per!ìuo la
fontana p11hhli,•ll 1•ra cop••rla ùi manift.,.Li n1•
munisti eh•• ,lifvnÙeYano ,rm·lla emaueipll·
:1.ione. Si dirà dw la hatt.iglia d,•i rnanifPsli.
dei lihri, <l,·lln carta. t' mia l1allaJ.!:lia iuutill':
non lo a,•tlia111t1. A pof'lù pa,:<i dnUa mia t'lldB
c'è lo spazio riservato ai manirt•sti: i comuni:11.1
uc mettono in uwtlia qual Iro .,Ila 5t>llimaua.
I dipendenti dèlla P0Uglo11a Vau~ partecipanti acli &et-clz.i Splrltu."\\U,
111:1

2.6 Page 16

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i cattolid mia decina all'a1mo. Anche in quosta
azione La sezione com,1nista sente l'aiuto e
l'appoggio e l'atti, ità e la presenza e l'intercs•
i;amento <li tutto il pai--ti.to. S1· ogtù scg.rctacio
di sezionf' doves{!c lui fare tutto tp1esto lavoro
ili aggiornamento. di stesura. <li diffusione uon
ci arrivncbbe: com,; dunque dovrebbe arri•
varci TUl pan-Cl<'<)?
Ecco pe.J·chè faccio appello a i huoui e in
parLicolare ai Cooperatori Salesiani affinehè
mi vengano in aiuto. Per capir<· [f. nece$sità
che verrò espoJ1eudo è nerf'!\\.Sario sapnf' che
in 1111csla parrocchia 11()11 c'è nulla di rattofico:
vorrei quindi cominciare a mostrare GP.sÙ, b
Chiesa, la Verità.
G Ho già vari s ussidi in aiuto al
tlliu lavoro: ho il proiettori', l e filmine dJ:lla
, ita di Gr,;,ù, la Passione di Galizzi e le
15 Scf'ne evaugf'lichr . Mi occorrono Viti' cli
Gesù da far leggere 11.-llc case. Vungeli da dif-
fo11dcre 11efle famiglfr. 11wterifile per una festa
dd Vangelo, studi su particolari a,;petti dl'lla
, ita di Gr:1ù, cartoline. album suJle parabole.
rolla Passione, immagini e qundri: insomma
tutto quello che può far conoscere Cesù.
La C iesa Qua1ulo dico Cliie$a in.tmdo
la sua arte, la sua cuhurn, l,a sua liturgia,
la Sila storia, la sua interna armonia. La
mia gente non lm chiesa, nè sente il &nono
dclw campane che l'aclmii allor1w all"altaTe.
La Madonna nell'arte; il Crort>Gsso ndl'arte;
le chiese più belle d'ltalia: il Papa (ritratti,
, it.a df'I Papa, immagini del Papa). Da noi
h3llllo Togliatti in casa: vorrei tcncsJSao il
Papa. La santiLii nella Chiicsa: vite di Scwti;
ne ho grande, assl)luta necessità. Vite Rr.r·ittH
i/t'tlè, lii santi grandi e piccoli. ragay.zi e gio-
vanette in gamba. ilo alcuni alLum sulla vita
di San Domenico Savio: il successo di quella
lettura mi aiuta a domandare altre vite di
s.iHLi, illustra1 e o narrate. Filmine s11lln vitu
,lei santi (ho solo queUa di San Domenico
Saùo); quadri e immagini: l'immagine Ji Ge.;ù,
della Madonna, dei Santi è la via più facile e
iunoccnte per portare una voce cd una «cosa»
cattolica nelle nostre famiglie scristianizzate.
L·hnmagine si può nascondere, si può pregare
di nascosto, si può baciare: il nostro clima Ja
cataeonwc ha bisogno di queste esprcesioni.
La rit(l missionaria del/ti Chicsq: la sua
gloriusa conquista dei popoli. le s1w lotte, le
sue sofferenze. Anche qui: riviste missiouaric,
filmine missionarie, storie missionarie; i mar-
tiri della Chiesa, i fanciulli eroici delle mis-
sioni, i sacerdoti missionari, le suore. Oggi il
in.io popolo, che segue il progresso del comu-
nismo nel moudo con una informazione ed
uu cntm,iasmo pari ai nostri pi-imi cristia11i,
Jfl4 deve conoscere anche l'esperienza della Chiesa
in terra di mi~sione: vite ili nussrnnari. mate-
riale per le giornate missionarie, pP..r le foste
rnissionaric, manifesti, programmi. statistiche.
modi di vita. cosLurui dei popoli. La Chiesa
<wun:w: ci aiutino a documenta ne l'avanzala.
L
lt~ Già ho chiesto Yangeli da dif-
fondere, ma oggi mi pare che sia in d.i~cus-
sionc tu llo il vasto patrimortiu di do1 tri11a e
di espPrif'uza Jel cristiai1P~i1m:,. Occorrono
'JllÌndi libri di formazioni' cristiana. Il comu-
niismo ila noi .diffonde una lnistica ed 1m'asce-
tica, Wl modo di giudicare e di fare antj-
éaltolico ccl anticristiano. In questa terra an-
ticlericale e piena di odio, il llilSLTO mf'todo
<fi formazione ed i temi di (111esta formazione
hanno un'importanza enonn<'. Libri dunque
1• studi snUe virtù e suJla pratica cristiana.
Ogni anima ha i suoi prohlrnri; ogni anima
•Jui è una parrocchia: la parrocchia è di
1000 au.ime. in chiesa ne vcugono 10-15; le
altre bisogna cercarle a casa.
TI raurhismo rPr() ,, propri(), i ,mssitli ca-
techistici. T harnllini cla noi non vengono al
call'!:hismo, pe1·chè i genitori nou vogliono
« per la paurn che diventino troppo catto-
lici», seri-ve, a una bamhina della mia par-
rocchia in un questionario che posi ai bamhini
clPUa 2ona. ::'i'oi clobl,iam.o aU,,ra « forzare »
la volontà dei genitori con eoncorsi. prelni.
gare, lezioni piacevoli. Sarà il hainbino che
doYrà « convertire l> i genitori (e non scmvre
ri riescono). Ecro allora la necc•~~ità Ù<'i an1:,-
,iidi caterhistici: cartelli. allmm, tìlmine,
téS'ti Prc. Ho già akune filmine (la còsa più
utile che hu trovato peT i bambini), altre ne
occorrercLbcro; ma soprattutto mi occorre 1lll
malerialc clic il b,1rnbiuo possa usare a casa,
perchè i genitori del,bouo « vèdere >> che cosa
K fa » il hamhino al catechismo.
11 partito ha organizzato una vera scuola
di formazione; noi non possiamo farla perchè
aLLiamo l'opposizione del partito (che con-
trolla tutte le famiglie) e delle falniglic stesse
ohe hanno già cancellato dal loro « credo »
parecchie verità. Un hamhino solo, spesso, è
l'unico che viene alla domenica pomeriggio:
a quello dobbiamo dire le cose r.ristiane; certe
domeniche 110.n viene nessun hambiuo. altre
volte ,iessun adl-ùtv!
Ecco la nostra situazione. Unico mio
ideale: aiutare la mia gente a scoprire la ve-
rità e iJ Signore. Da solo •\\011 ci riesuo in
tanto lavoro: se il Bolletiin() Salesian() vorrà
dirlo ai Cooperatori e ai Dirigenti d.-lla P. U.
dei Cooperatori, sarò riconoscente. Sono certo
che quanti saa.tto di questa parrocchia, con
cuore ~d attenzione apostolfra, aiuteranno a
farla più buona.
OON GllJSl-:PPE D.~L POZZO
Parroco di Tagliu Con-Ui-Alf<m!lint (f<a,•rrrna)

2.7 Page 17

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ORIZZONTE
SAJLJESIA\\NO
Il CARDINALE ALOISI MASELLA CONSACRA VESCOVO MONS. PRATA
n giorno 8 aprile, nel luminoso Tempio
dj San Giovaon..i Roseo in Roma. t>Lbc luogo
la solenne consacrazione episcopale di S. E.
Mons. Gennaro Prata, Salesiano.
La cerimonia della consacrazione fu de-
corata tlaUa -prese117,a del nostrv vcm·rato
Rettor )laggiorc Don Renato Ziggiotti: da
S. E. l'On. Giulio A..ndrnotti. Ministro della
Difesa, dal dott. Eugenio De .i)lagistris, in-
,,iato dal Governo della Bolivia (Jliale rappre-
seutarlte del Presidente di quella Rcpuùhlica.
I' da altre personalità. lJ paese natio tlel
Consacrando era rarprcsentato dal Sindaco,
avv. Vittorio Petrillo. e da uno stuolo di com-
paesani, venuti ad ouorare il novello Vesco,·o.
Mons. Prata ebhe l'onore di essere con-
sacrato da S. Erninemrn il nostro Cardi,iale
Protettore Benedetto Aloisi l\\Iasclla, con lr
LL. EE. Mons. Giovanni Lucato, Yescovo
Salesiano di Tsnni11 e Vcnafro. e Mons. Maltt•o
Sperandco. Vesccwo di Calvi e Teano. 1wlla
cui diocesi si tro,·a Roccamonfìna. paese natio
del rUlOvo , escovo. Grande crrirno,ùcre fu
)fons. Salvatore Capoforri, nostro affezionato
Cooperato-r!'. Camrriel"e S1,grcto di S. Sa11-
tità e componente del Collegio dei Maestri
delle Ccrimo,1ie Pontifìcif' ».
La parte musicale fu affidata alle Scuole
del Pontilicio Ateneo SaJegiauo e dello Stu-
dentato Filosofico di San Calli~to.
ROMA • li Rev.mn Rettor Maggi11re Don Zil(giottl, S. E . il Ministro Giulio Andreotti, S. E. MGns. Sa.lvotore
Rotolo assis1ono alla Consacrazione cplscopaje di S. E. Mons. Gennaro Praia nel Tempio di $. Giovanni Bo.sco.

2.8 Page 18

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Al termine della funzione, il novello
Ve~covo nella maestà degli abiti pontificali,
scese dall'altare e compì il gico della chic>•
sa impartendo la prima lwneclizione agli
astanti.
All'agape fra1:erna nell'Istituto salesiano
ùcl Sacro Cuore cli via Marsala. circondavano
il nnovo Vescovo Sua Ji:iu. il Cani. Aloisi
M.asella con i Vescovi della consacrazione.
il Rc·tWr Maggiorf., S. E. l'On. Andreotti.
il Sindaco di Roccamonfina, il Procuratore
Generale. vari Ispettori, numerosi confratelli e
i C'Ompaesani. Si alzarono a parlare l'avv. Pe-
trillo, Sindaco di RoccaroonfiJla, il ÙOLL. De
~fa~istris, il Rev.nio lòtg. Don Ziirgiotti e
S. F.. Mons. Prata. In fine anche Sua Em.
il CaJ"d. Masella voJJe felicitarsi col nostro
Vescovo c comunicai·e che la Croce pettorale
cor.t la preziosa reliquia della S. Croce era
stata donata da S. S. Giovanni XXTIT.
A se-ra Mons. Prata impartì la Beneclizione
solenne nella Basilica del S. Cuore e assi-
stette ad un'accademia in suo onore prepa-
rala clai nost,i Studenti deir Ateneo con si•
i,iorile eleganza e sobrietà.
S. E. ~Ions. Prata. il giorno dopo la sua
Consacrazione episcopale, ebbe la sorte di
esc,rcitarc la primizia del suo alto miuii1tero
con la Orùinaziouc saeerclotale ili 21 stndenti
<li teologia del nostro Studentato teologico di
Castellammru-e òi Stabia. La l'Clllz:ione ~,
svolse ancora nel Tempio di San Giovanni
Bosco, con la partecipazione delle case sale-
siane di Roma c cli numerosi fedeli. Folto il
gruppo dei parenti degli orclinancli, alcuni dei
quali ven11ti perfino dagli Slati UniLi.
La Schola Cantomm J.j Castellammare e
quella del Ponti:fic;io Ateneo Salesiano presta-
rono il servizio mUBicale. Uno speal,er spi1•gò
le varie fasi della Ordinazione e all'imposi?ione
dclii' maui presero parte il Rettor Maggiore
e gli Isvt'tto,i p,esenLi.
Il pranzo familiare ebbe luo~o al nostro
grandimio Istituto cc Teresa GMun » ili Ponte
M.am.molo. Così i partecipanti ebhero occa•
sionc di am.mirarc i grandi edifici e i modernis·
simi laboratori dovuti all'ù1signe benefattore
marchese .Alessandro Gnini. ('hf vollr erige1·1:
e dotare il meraviglfoso complesso a beneficio
della gioventù operaia di Roma.
UN LICEO CLASSICO SI CONSACRA ALLA MADONNA
Per iniziativa del Preside e del Corpo Insegnante del Liceo-Ginnasio statale di Adrano (Catenia),
i; in collaborezione col Centro Cooperatori, i 300 allievi si sono consacrati alle Madonne
eleggendola Re.9ina della Scuola. Un marmoreo bassorilievo della Vergine ne perennerà
ricordo. La formula di consacrazione fu pronunziala dal Preside prof. Isidoro Morebito, pre~enti
il Corpo Insegnante e lutti gli allievi. Nella foro, la processione nel corridoio della Scuola:
Hl6 la Madonna porla~a a spalla da due alunne e da due alunni del Liceo.

2.9 Page 19

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PPr ini7.iativa dei Sale,;iani dell'Ispet-
toria Yeneta San 1larco, il Crntenario del-
l'Unità d'Ita.lio è ;;lato cdehrato con u11
grtmdfoso pellegrinaggio ùri Snlc~iani. al-
lievi. f.ooperatori, Rx allievi a Rellipuglia, a
cui vollt' partecipar!' lo st.e.~so Reti.or Mag-
giore. Il Governo era rappre1>entato da S. E.
il scn. Giova1rn.i Giraudo. ~ollosegretario
aJla prcsidell7.a tlcl Cont-iglio e nmltr() n:
allir•vo. Erano presenti le massime autorità
di Gorizia. La harula dcll'8° H11ggirnento Al-
pirù prrstò servizio d'onore: ma non manca-
rono le bandi-' i,olt•,-iant·.
Oopo l'alza bandiera, accompairuato dal
l'i11110 Ilei Piav.-. il Rrttor ,1ag~riore e il soli
~egnitario sen. Girando dq1011gono due eo•
ronc• d'alloro al nwnolito rlu- accoglie i
l'l'hli del Duoa c1· <\\osla ErnanLwle Filiberto.
Comandante l'i,nitta Til Armata. Segue ha
~leij,-a. servita e.la un Colouncll() e da u11
:\\laggiore, amhtedut• ex allì,•, i. J'rrstano il
snvfa:io litUigico i rhiC'rici di Cb1111 \\ al.marino
t' qw·Uo corale i piccoli cantori rii Pordenone t'
CaAtt·llo di Godcgo c,on la bianrn tonaca e la
rrocc, di legno. j_J cc mPmeulo dt•i morti >> un or-
fano cli guerra invila i pres.-nti a ricordarsi 1l1•1
100.000 morti cht• riposano nelJ"i1111111•nso l'imitt'ro.
li sig. Don ZiggioLti esprinw lu tiua commo-
zione nl'l trovurBi in un luogo ,,Jw ,;li ricord11
g1o it1 t> luLLÌ drUa prima guC1rt'a mondiale.
alJu qualr rgli purt> ha 1w•~o parte. Sou,,-
lirwa il fine religioso e patriottit-o 1ldla grandt
adunata e inrora,,.gia i giovani a imitare i
~lnriosi caduti 1111F compim.t>nlu g,•ncroso del
c10, crr, anche quando richil'dt• sacrificio.
1\\1 tcrmirrn dr,lla san.1:a Jfrssa il Reuor
Maggiore heucc.lice le salme ùci caduti.
Quindi il scn. Girando tiene uu elevato
discorso 1u-l quale mette in rilievo il co11tri-
h11to dato dalla CoL1grcgazioue Salei;iana al
Risorgimen Lo. lùevoca vpisocli di amor pa-
trio. nlnstra l'upos-tolato cli Don Bosco che.
mentre i grandi l'Ostruivano l'Italia, pensava a
rostruirr gh ltaliani col pr..pnrare f!'io,·ani vir•
tuosi e op1•rai qualificati. l're•agcndo la « lt<'•
pubhlica fo11ùuta sul laYom ». Saluta 1l'1iud1
il Retto1· .l\\'Taggiore clte. « comuatLr·nte drlla
grande guerra - prose,:..'1tt· il sen. Giraudo
reca q-ui a Hedipuglia ourh•' la tel'ti1111111ianza
d,·1 ge111""r•1~0 rontrilmlo di ,acri.fido di
!'artgue dw i SaJ""iaui. sal'erdoti. t·lti,·riri,
alli.-.v-i cd .,, Rllim. ha11110 dato pt>r la Patria.
È una tes timonianza rh,• io raccolgo a 11ome
dt•I Governo 1wr unirla t' fu111lrrla ne.I g ru11 tll'
1111-ico sl:nwio di f,·,le. di grnti L11dinc. ili fidn<'ia
rhc si lt>, a i11 quest·ann11 dal popolo ilnlinnu
in u.omc dt>llt• glorie del 1rn,-sato pt>r l'ì111p1•g110
nd pri•;;,•ntc•. Jlt'r 1.. ,pernnze che pas~ato
e prt'sentc IH'n giustifica110 verso l'nvve-
Jtirc nosl ro ,li 1:uaziom· <lprrosa, c·ivilt• ,.
rril!tiana >l.
Dopo la t•rrimonia. h• \\utorità prosegui-
rono f'Cr Oijla, ia. , icino a G11rizia, dovi• •org,·
1111 altro O•~nrio dalle li11,·1• impo1wnti e nr-
t i~Licbe. dw rurch.iudr 60.000 "alme ili rom-
hattcnti. Il Sindaco di Gori;i.ia per l'occn~wue
di>ll'arrivo ih·I lltiltor Muggiorr ~•olle far suo-
nare la ~lOl'H'll campana. Il SPU, Giraudo rol
,-ig. Don Zii;giotti dep11~no anche qui una
corona d'alloro. Quindi il Pn·~idcntc della Hc-
giouc Gnri,1i1111a li ac1;ompu1;11ì1 ln.nt;o i t•(rnlìui
cou la J ugo~hn ia fui.o a.Ila sta✓.ione tli 1\\1011t1•
Santo e il Hindaco li onorò offrl"ntfo loro h1
medaglia ricordi) della cillà di Gorizia.
IN ONORE DI SAN GIOVANNI BOSCO
* A Faenza, per interessamento dd nostri Ex dt>voti. gli Ì' stato eretto uu hcll·altare·. l no Itri•
allievi e in particolan• Jcll'an-. Ercole Bacca- fu inaugurato il Circolu pl'T i giovani, intito-
rini. presidente degli Ex allievi <ldlu Romagna.
r stata intitolata a San Gio, a111ù llo,;c-o la , ia
*adiaccntr:; al nostro htìtuto. già via del Guasto.
A Fossoml>ro11P (Pesaro) r stato parimenti
lato a Sau (;iovanni Bosco ~ a San Donrnnico
*:Savio.
Ad A,11111 dr Taggio (lrnpeTia) per la
frsta di Don Bosco il \\ e~covo diore~ano
iutitoluto a San Giovanni 130,;f'O il Viale delJu hu henedet tn i lncali rit>lla nuova « Villa Sa11
*.Staziono.
c;.iovan.ui H,181'0 » - un fuhl111t•ato a due piani
Il Comune di Lepw!{o (\\ erona) anche pt>r cor.t un lwl parco - ehe è un'opera parrnc-
dimo,urare la sua soddisfuzionc per il ritorno clùale per le .\\ssociazioui e le attivitù di
df'i Salesiani in città dopo 15 a.uni d.i ai,,;enza,
ha voluto fare a ~uc spese la bella blrada clic
liunchoggia il rico!!Lruito Collt•gio Son Davidè,
\\zionc Cattolica.
* Per la t'attedrale dt'lla città di Jalapo
r (Messico) i\\rcive.scovo di Vrracrn:r. ha Ul'llf'·
*e lo ha dato il nome di « Via Don Bosco ». eletto una prc:,im,a statuu di S. Giovam1i Bo~co.
A Rosignano M11ri1timu (Llvomo) dove (:opia Iedt>l1• tli qut'lla v•·nt•rata nt>L t,•11111iu
da tempo Don Bosco conta un cenacolo cl.i «alc~iano di Santa Ine:1 nella città di Mrxit:u. 107

2.10 Page 20

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Don Rua sara'
se noi lo vorremo
Questa che può sembrare una eresia, è una verità. È la
Chiesa che colloca un Santo sugli altari, :ma perchè la Chiesa
proclami santo un servo di Dio si richiedono due elementi
ugualmente indispensabili: l'eroicità delle virtù, i miracoli.
All'eroicità delle virtù ~ pensò Don Rua, e ci pensò al
punto che Don Bosco potè affermare: « Se io volessi, dirò cosi,
mettere il dito sopra Don Rua in un punto dove non vedessi
in lni la virtù in grado perfetto, non potrei farlo perchè non
saprei dove posare il dito l>, La Chiesa, fin dal 26 giul{no 1953,
ha sancito col suo autorevole magistero l'eroicità delle virtù
di Don Michele Rua, dichiMandolo « Venerabile l>.
Ai miracoli dobbiamo pensarci noi, perchè i servi di Dio
non sogliono fare miracoli se non sono richiesti; e anche se ri-
chiesti, non li fanno.se non trovano nei richiedenti le disposi-
zioni necessarie: vi-va fede in Dio e grande fiducia nella in-
tercessione del servo di Dio.
Un ricordo storico. Santa Giovanna D'Arco :mori nel 1431.
Passarono quattro secoli e mezzo di silenzio e la l;'ulzeUa d'Or-
1 = dinanzi al mondo era una eroina ma non una santa. AUa
fine del secolo scorso un canonico francese intraprese una
attiva campagna per ottenere che il popolo si rivolgesse con
fiducia a Giovanna d'Arco, la pregasse, ne impetrasse grazie e
miracoli. E i miracoli vennero. In pochi anni, dopo quattro se-
coli di attesa, Giovanna d'Arco fu beatificata e poi canonizzata.
Se noi non interessiamo Don Rua dei nostri bisogni e non
rivolgiamo a lui la preghiera devota e fiduciosa, in Cielo starà
godendo gli splendori della gloria e contemplando estatico la
bellezza e maestà di Dio, ma non farà miracoli, perchè è legge
ordinaria della Provvidenza che i miracoli siano chiesti, e
chiesti con grande fede.
Se vogliamo dunque che il venerabile Don Rua sia presto
dichiarato Santo, ricorria,rno a lui, abbiamo grande fiducia
nella sua protezione, chiediamogli i miracoli, e i miracoli
verranno.
Cosi presto sarà una dolce realtà quella che tutti atten-
diamo: che Ja Chiesa collochi sugli altari il grande, eroico,
incomparabile primo Successore di Don Bosco.
E-er :zi
Per comodità dei noslri Coope-
ra/on npeliamo /'elenco de, cors;
che s1 svo/geréJnno nel correr1Ie
giugno O ne/ prossimo luglio,
rinnovando a quanti hanno a
cuore r/ progresso della propna
anima e /•effìcac1a del loro opos/o-
lalo, Cl)/do InvI10 a parteciparvi.
PER COOPERATORI
S. lgnaxio sopra Lanzo (Torino)
31 maggio 4 giugn:,
Muuano Biellese (Vercelli/
28 giugno - 2 luglio
Gazzada (Varese
28 giugno l" luglio
Mar~ina franca ,Taranto)
29 luglio 2 agosto
Zefferana Etnea (Catania)
31 maggio - 3 giugno
Zafferana Elnea (Catania\\
8 11 luglio
PER COOPERATRICI
S. Ignazio sopra Lanzo (Torino)
4-8 giugno
Cesuna (Vicenza) - VIiia labor
12-16-luglio
Bologna - Madonna S. Luca
29 luglio• 2 agosto
Monteslcuro (Ancona)
22-26 luglio
Fiuggi (Frosinone)
28 giugno - 2 lug io
Montefiolo di Casperia (Rieti)
27-31 luglio
S. Agnello Napoli)
25 V g·ugno
Mapoli-Capano
27-31 lug'lo
Nardò (Lecce) • Alle "Cenale "
21-25 luglio
Glbllmanna (Palermo)
27-31 luglio
Aperte le celebrazioni commemorative
dell'andata di Don Bosco nella Spagna
L'8 aprile segnava il LXXV au.n.iver-
sario dell'a1tdata di S. G-iovau.n.i Bosco a
Barcellona (Spagna). In quel giorno el>he"Co
inizio i fcsw,giameuti commemorativi ddla
storica data nella Scuola P, ofessiouale Sale-
siana Jj Sarri~ con la solenne chiusura del
ITI Congresso Nazionale delle Compagnie
della Gio, C:'lltÙ Salt\\Siaua. LI Vescovo Ausiliare
di Barcellona celebrò nei cortili del Collegio
una \\fossa solenne, a cui assistettero 5000
alunni con molti Cooperatori ed Bx allievi.
TTa essi era il sig. José Borras di 88 anni,
l'wtimo superslitc cli quelli che conol1bero
Dou Bosco quando fu a Barcellona. NC:'1 po-
merì~gio si tl'nne un Congresso Jspettoriale
dl'i Coopèì:atori SaJesiauì, ne l quale si discusse
198 suJJe forme moderne di apostolato.
Don Bosco acclamato da schiere
di giovani lavoratori spagnoli
Con la proclamazioue di. San Giovanni
Bosco a Patrono degli Apprendisti di Spagna
avvem1ta lo scorso anno, il Santo è uscito
anche ufficialmrntc dall'amhicntc salesiano per
lllSC"CO:fil nella viLa sociale, penetrando nel suo
mondo, il mondo dei giovani. ,su scala nazionale.
Ne fu data larga notii.ia alla radio ed
alla TV, come 11ei quo-tidiani. Sotto lo sguardo
di Don Bosco benedicente si sono radunati per
acdamatlo scl1iere di appre ndisti in 7\\faclrid.
Barcelona, Valencia, Bilbao, Sevilla, Zaragoza
e in n1-0hc altre città minori. Autorità eccle-
siastiche e Sllldacali hanno presenziato ovuuque
agli atti ch e hanno raccolto auo:ruo a San Gio-
vanni Bosco più di 50.000 apprendisti spa-
gnoli nei mai;siml pala1.zi dello sport, negli
stadi e nelle piazze d elle città di Spagna.

3 Pages 21-30

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3.1 Page 21

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Una parrocchia Indiana
celebra i cento anni
l,a. pa.rrnrdul\\ .-;. F,·.,ru <.•-wn ~:Hf..•rJO
•h lbulru.~. cho da to anni ,. affi-
,tiUu 1Li ."":-.u.l,:i,,.;tanf. llu, ••t-h•hrut o i l'ì:Uoi
10d llnn1 dl \\ 11a (·cm la htungnra7.ione
,U fr-,• unuvi u,tluri tu DlHrn1n.. :!!
-,w111o1: p11ru i.u nttu•m,~. Il"t\\ IP qnah
,,,wlh· dd 12 ,,,,0~1011. unu 11111n·n
u,rl r..., Ìt"a J"i11 ( ·r,u,/.~ O tlfl lllOtlùMl.O
01-,.:0.11<>. 11ullo i'lr1l'l•Jj1W ilblll~ C'llloiS&
t) ,t 1\\.t-0 rlnuo\\ nt o ,. Hl'l't,~chlt o tll
IIJlLl'llli. L'altiu•,, ltJU.g'LC{fll'I• VNLIH.!
1•on~a,•ratn tlu1 -..:_ l-: \\11111-.. J. R.
Knux, (Ot<"rnun:tiu ,,1~tnll•·1• 1wr
l'lu11i&! 1mrl••t.-JJH\\ro111, u.llo l'Oll-4\\·
• r,,:iiom• h LL. r;f~. 11uu~ r... )la
I hf.,,...\\t"t•h,.....;•o, 11 di '\\hul, ii.-. •)lyla·
n. I or.1• Jlon..:..
\\INrhL111\\)"Ui&l'1\\III, ,·•••
..,,o, n di \\c.•l111r,• n ,1011...,. ~•- •',\\r~
,alho, Aus!Jlw·•• di \\iiulm,. l 'na
111nltiL11,lJm, tlJ INh-11 ,...,.,,. l>il.!'t•·
r,,n - nlln Pl'!IC(l~-l<'llll' l' 11,11(• ,nl,•1111I
r.i•llli tn 011et1·0 ,lt\\l ,:1·1111H1t1 .,, 111h-1t 0111
1l,•ll'lntli11,, :-ft•I 11111111•1•lgi;ln ~- B
1·111t4Jrunnzio. 11r,\\1o11111lt ~. t-;, '..\\lm.i.~.
\\1,~thllL'i', " \\-<o••·•WO\\ n rii l1n.n~1\\lnrc-
,. h: h,llt4)l"ilit dviii. 1..-,wdi..,:iit• tt uuovo
.,m11fu sùlon'! 111\\rrocchhd,,. 111•1 •JlliLlu
.rot1{11i una. riu ........it.H a,-; nd,•ntlu t.·om•
mvn,,,r.1,tJm
c.. iie la l d
L"opt•.ru. di Dou Uttl-,111) \\"1\\ sC'111pre
t•lù u.trcrm.ru1ùo·d NJ t'"il)tuuleudo,i
ln lugbllt~rra e 1wl111 ,<cJIJ1.i>•. Xdln
a.~a. "'al~ia.na 1h•l11L t•,,pftul,·. in
c.r•, llatt.-~ea. for'ld11,lu. ◄1uu.ndo
111wo~ \\"lYo Uon Hu..c<'o 11..1 l81fi'~
-onn ..tati auuuiuh\\U t l'Ul"'-I di
..tutll. ntfll'iatowutt.• rl••tmo""'lutl 1•,011
un N'Ci·nte ,le<•rt'to ,lei llllnl,l<•r.>
,Ml'Fltl111•i<7-ionc, l' •ouo ,t,111 l11H,u-
1{11rMI nuovi n1nlll,•lli I ,, t·l modcr-
1111,t l i vo(.'uhi: u ,u-lw lu ,,,1.1•m'l ln, j,tf
,u 1L1i1ccliliu f11tu·111l ,, di nJJtLI'\\~
,lrl lsfl(•ru,. L'l-f.ll ut" l.t•c1(nl{l1•11 'lnlc-
...h.i10 ùl lL.itdu•t ( 'cmrt t•nntn t-lUC.·
...,·nunn ;..; ... t,ulPntl Ap1mrt1;nentl
1 1-; 'i;;i,1,ionl. \\11d11• ,1!1<- FlgUe
,Il 'hufa .A.tL-lli"t rn,• ,1r1•idouo IP
tuil?'llori -..pertllll.t: 1•1·r 1ut 1•h' , a..,tn
,·,uttflt) di Ja,01•u. tl:lt,1 Il t·on,ol•:Lntc
1111111,·ro dJ ""JJll•,ut1l o di 110,lzlt,
~hr popolruio h,1 ui~,u di rornioifon~.
Nuovi centri missionari
delle Figlie di M. A.
Dup., 1111 I Ili l>N!()llrazlor,t• lu F1c:li1•
tli :'Il .\\, lumnn n<ltnTo n:ati,:ear., 111
toro l~.'rtm tnnrtu.zinnu nf"f Yir-f\\.l'rRto
A110,1<>1len ti! l'u,·rt<' Ayilcucho (\\'e•
a."""'· nl·Zlh.•Ju)
\\lnri:1 dt" lo"" Ctlual-
t':.t~. 1u-ll'inll•ruo dellu for1...-tH, lu
po!'oto H,\\ 11.n:1..,u..o 111 JJ1·luti,sin1t1 Hru•H.
fu•r l'11 \\lllll'l'4•1f/,./..t1j,;1(mc ch1g-ll JJuli
Guuli•tL..., nt1,•111•1b t~llo sUltO µrhnlt,ho.
Q111••ll. 1•1·,•1u11t,U ùiti .,n~elonol'I,
(Pl'f-f'O lc11·11 h11 plù t·ON]ialt• 1w,,o.
atlit·U1.t,, p1•1•rwut ando-.:-i B.lln ~11ur;• I H
t.,•nul il •U 11,u ,,, ..,,·n1.1\\ Rrc-Lii .-r._•rt•t•.
I 1n·111t r., • 'il..rf\\•'11....;inm• lt• r•Jsdìe-
di ,\\I. \\. l11m110 ro11il11to tru !Cli 111-
dJ&!'l•ni ,t,•I Cl1mt1•1mlln ad \\1111:s-
~·alUu. ,tu, ... rurunn tk"(•O!l4• H ..,nu·1
dJ uw1·t ,u·,,11 f ,. ul ~1muo dt•I ,,,,,~
rimtm, U 1ipfl,n "'t.J·111ul~n10 mu-.1,•nlt•
iudig,•11h, 11 lnl'u ttpo-.,tolal o ,·o•
mindatn 1·011 l11 ~1·1111la, mq 111·r,t~
~u·ll l'·"'h·.~o nl , i Ih-tt.,'Ki ,li..;senllna.t I ~11 I
penJII ilt•flt• 111nuln~1H~ t.--1L•n,""tenU.
Questa l: la loro vita
\\.h'uut tnt'11J fu, fu.rnun tlnu~....1
da.Jh.• ,•,1,.rt_•-4..•rf c-t-.•11.::lo,·a.c-. ht• ~. 1•:
;\\lon.--. Trnd1tu. -.al,·~h.\\llfl, , ...,,~c·o,•o
lii LltlimPrh't1• l' uu buon nunwro
tll ~11ol ..,~11t1rt101 i. g.._._i df•J.1bow>
vh Pr._, t.•onw st•11lpliot lt-1iicl t• 11011
è l•H'O J)t't'nlt·H"'iO tH t.•Cll~lll'Al"f" h~
,rc.. ;;anti\\
i;u noppllr{' A pnrh•
lihiust•. ~uno !'ttnU t·~du-...f ùa tutt"
h,,- i,r&.',·hh.·ou• ,rwiali Jlf.•r nmlat •
tiR- ,, ,1f-.;ut•1·u11,t~fnm•. Xr---..u11n Jwr•
cii> O••tl tl."'"'lUUt•rli. E,-.;..J \\ h tUU1
uou Ulh\\ Jhl-lCU dn la.lllt•, ...,~r, c.•ndn
,1m, tt l,t ti,., 111unn,·aU. o,, ••rfl ,•un
ch•1iHt--1ft1t'. ~otli) i ~ctl psriit d1•lln.
bOi'lt•tt, ,~01111inl~t n.. \\lnn-.ih"TIOl' 1!11•(,..h...
tu è tlrllH~f --1u•~t.a.to ,talh: :-;olTL'l't'\\IY.t•.
Pm·u l1•1111Jn r11, ru vieto n•·t·uslllt'>'I
ullu, 1-1n,utu. Oo111 1mim1.e lrt 1t1H~
c.:hf,,~u rnm 1111 ·q><;.lito da. h~vot·o
tu l t,, r1llLOlt>JII. Al,·nni frtkll 111
rirouuohh~•ro. 1•0......-.0 Ufl ht.. hrglft1
ntlra.,·cr--.u la na,ata: • Gua.rduh~
il m~tro ,.t½io;,•O\\tl 1·01nt" è po,c•1·0 e
a.nuna.h\\to! •• ~uhito furono- rt.-"1·1\\1 i
1llim,·ut1 I' ,,~lito nlla ,mn al,lta·
ziou~. J',•r .,u...,,tu ,-. "'tato nun,t\\•
monw 4•lltu..u in un penit,e11z.iu.rio.
Messa d1 diamante d1 un
pi rii
rg ntino
Irn n·ldn·ato i IHI 1111111 ùl ,ur·~r
rh1;.dn il primo ~alt"t-fH1tn oru1•11tiuo
,·lw la, oro n~lla. Jlut,u:t,nln. l tuu
~·i• uta !\\Jc. Calw.•\\ 11 nunt eutri1
11, I ( ~olh.!..10 ~h·•*.Lntt di :;. ~J,·dht.-,.
funtluto dal primo t:"1"1JI\\Jm di !-alt•
,-.i11.nl irn h\\-li io \\ncl•ntJun dtt Unn
Jh,-,;1'(} 11..J lfli'.l. A.JJl)ttlH, 8Jlt'4''1'tlOt.a
1111rll 1wr la Pnt11J.1u11lu. Er,1, Il
111•lt11H !---a.le--ìttno t-tnrt·nlhu, du- H.n•
,llnu, I\\ lfl.:YOJ'W'I' In 1pt1•lln IN'l't\\
clo,,• g-ii). ~i r1•11,no ,.:plt1tl I 1n·11ul
""l~h•o.;la..uJ c,,n il ri1t 111•0 ( 11Lr1L f ·a.
Kli••ro, Og~i. ani·nrn 111..no ,1 I ••111•rgia
11011 o.. t~uut.• l ~'11111 ~ I .rnot. tt~t·rr-Ua
Il "00 aJu,...tolulo tH'l t •nllt~io ,11
::O:. ~. •I•· I:\\ Pic:clad di 11,.hln lllnhr,,
A Maria Auslllatrice
nella C•••f -lel Capo
I 1111 lnru:a folla h>t 1, •!stilo RI III
hmu•tllziortL' d1•Un n1w,·1~ ••hlt"4\\ di
\\ltLl'hL Att..;iJhtli-k.- in La11-.tlt1wnr·.
hurnu·tltn. ila. ~- h.. \\t'd\\Ht;i•r,\\11
'.\\l1m.:. ~,,-,·a.nn. 1..,·1",,~·llOl"l• ,u,)ti.
shluo tkll11;;.Jh•Uul'iR \\m.cln• 1t lau,
,lc•-.1• l•·nnt..• 11 tll•••or,.o cl»• 1·1tt1ln1w
l,. rh nl..t• il -.un Ultlu..u nl pnrnx_••
l·hlnnl di T..-tln>.ttlt wm, • In ron i
ltu·o ~A.•·rft\\ct crnno rht-4 it I u ,•o•
f l 1'1111',I qurUn svh•udidn •·hl1·,11.
:"\\. h•. 11 \\.1-..:J-Ytc"Sc·O\\ n , ull" •·m\\~T~l-1
1111.,..I t'(JIL i i-'Mlt•sl/\\111 tld 111 \\'lll'U
ri,,1111 ,,..1111 ,11a ,11,11•1·,I. t/11111,•ht•
~fprun prhua. i l -.f~. IHJH•1 I ht•11 H H'\\'ll
1·r,,,-, utn la protr-...1n11t• 1•..ll1,.,'1111-1u, 1lt•I
primo nnYiZ-io ,wl no, 11.Ji,l 11 ..u.11.....
,hum 1h•I ~nf'l•.\\rrit•n-
Un dono di st ma
'a .Jo Boston
1/1•.:nt<, • ErlddOJJNlih B1·lto.11u1.-n •
Ju'1 ll."'l~t"itnat o in e.lono UH l'~tHllpllu•o
il!•tlll 1trfl11de Et1(•il'l,,111·t11n ,.11,,
I1011 lloseo 'l'ot'l1nl1•!ll Il i1th 1<,•honl
,1 1 Bo,tou tstnli l11ltf). li ,dg.
J+; ITurlt''~. ~l~eutc t.•011ttHl1rdnJ,, cld
l'(~tllllto. 0.\\t•\\li, U\\'lllU dl't•n.,qhllt.'
di ,·J,-.ltart.• llC'lht s11,wlu p1·nflo;;....10•
11111,• l lalH\\l',tlori di 11rtl 1m,ttd1e.
•ll•<·i:nt>. ill't<' pnhbli•·ltnrl~ 01t .;~110111
lm p11r1• ntt'(.•N\\lll('\\il. l•h·I I11,tut>t•1•n-
11h-ll, l\\lt~• del Jt,iruo. t1t1ll11. 'l'\\."ì
t llOL~ Ut1~t!.rV8l't' (: il1Ul11ÌIH1't' I KJO•
\\11111 nllk,i nl htnJt'tJ, ~n1tu h, icuftlo
tlt'I ,•n.111 :Sl\\ll•sie.nl, ili """ rll,,.lpllHA
,, ri•1•vor,• tli ap11JiN1zhrnu t'ltl' IO t'(ll·
1tlrt>11t1 ,..i\\'tt.D.1.ilnll1• ft tluuu L• nr.•
!mn1p11g-rn1t.o da ht,lttl(tol,•r,• 1mrnh•:
••\\\\t>lldO ..-{-..to n n,~tt'1t ltl'1·,.fn
,-,(..~hno hn orr• edm•nt ('\\"n n fR\\ ort• tlet
un...tri futuri t•t\\JII cli 1•nt,•::-nrlll ,.mm
;r·lkt' di ftln-i D~"tth> n nomi• t.11
ttllli l?li 11.>,.,oclntJ d1·11'E111,, " ~:m+
c.•lnJ)t.'tlin Hritannl,·a .. Jj uua cotiht
t1••11tl. ~ua 011 w.a •.
109

3.2 Page 22

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SPIRlTO APOSTOLlCO DEI COOPERATORI DI GUAYAQUIL
Guayaquil, la capitale econo-
mica dell'Equatore, la o perla
del Pacifico•, ha una 6 1ta rete
di opere e attività sale8ianc, che
in cifre si p11ò esprim ere cosl:
quattro colJegi, di cui tre sono
esternati, cinque scuole popo-
lari gratuite e cinque oratori
festiv.i, tre pa rroeehie e la dire-
zione spirituale di un ospedale
e di varie comunità religiose. In
tutte ques te opere, li fianco dei
Salesiani e delle figlie di Maria
Ausiliatrice, ci sono i Coope-
ratori. Uno schematico hilancio
delle principali attività da loro
svolte l'anno scorso, sotto l'tm-
pulso del Delegato Don Giovanni
Giovenale, può dare un'idea dello
zelo che li anima.
[TI Apostolato catechistico
li C,:ntro Catechistico della
P. U. ha indetto un corso di
catechesi per Insegnanti di Re-
ligione, mettendo a loro dispo-
sizione i sussidi didattici sale-
siani. l Cooperatoti catechisti
sono arrivati con la loro opera
nelle parrocchie, neglì oratori,
nelle scuole e persino nelle
suade. Qualche cifra-indice:
Prime Co1111.1nioni di piccoli: 1080
Prime Comunioni di adulti: 72
Battesimi di piccoli: 85
Battesimi di ~duhi: 165
Matrimoni religiosi: 37
Corsi di Esercizi Spirituali: 3.
U Centro Catechistico Coope-
ratori ha pure lavorato pe:r diffon-
dere la divozione a Maria Ausi-
liatrice distribuendo quadri e
immagini, e quella del Sacro
Cuore, specialmente con la pra-
tica dell'ora di Guardia e .-ol
promuovere numer<)Se ore d1
Adorazione.
(]] Apostolato delle Vocazioni
1 Cooperatori pagano la pen-
sione a ,o aspiranti salesiani,
a due dei quali hanno provve-
200 duto anche il corre.do. Nella
~ Settimana delle Vocazioni fu.
rono tenute dai Covperatori
stessi due conferenze sulle Voca-
zi,mi. Una terza fu organil'-z~ta
per gli [n.~egnanti. Una Coope-
ratrice Preside ha diffuso nella
sua Scuola la pubblicazione sale-
siana sulle Vocazioni OYE. Quat-
tro Cooperarrici si sono consa-
crate a Dio nello stato religioso.
[]] Apostolato gioventù povera
I numerosi ragazzi e ragazze
che frequentano gli oratori e le
scuole salesiane sono tra i più
poveri della città. È merito dei
Cooperaton e delle Coopera-
trici se ricevono l'istruzione e
l'assisteru,;a medica gratuite in
ambienti sani e confortevoli nei
rioni più popolari della città. È
onnai trad izione che agli ora-
toriani si Offra ogni domenica
la merenda e che ai bambini della
Primu Comunione si procur:i
il vestito. Quanti vestita han do-
vuto cucire le buone Cooperatrici I
Quest'anno le Coc>peratrici
sono pure entrare nelle Ca.se di
correzione, maschile e femminile,
e hanno assistito i corrigendi in
rotto quello che fu loro possihilc,
interessandosi soprattutto della
loro assistenza spirituale, fino
a ottenere che i du., Rifonnatori
avessero un sacerdote respon-
sabile dei conigendi, i quali chia-
mano le Cooperatrici col dolce
nome di mamma •·
(I] Apostolato Missioni
I Cooperatori e le Coopera-
tnc1 di Guay-aquil si tengono
in stretta relazione con i Mis-
sionari salesiani che lavorano
nell 'Oriente Equatoriano e li
aiutano tanto da meritare che
un fiorente Centro Missionario
nel cuore della selva porti il
nome di «Nuova Guayaquil •·
La cooperazione missionaria que-
st'anno ha dato a • Nuova Gua-
yaquil ~ un dispensario medico,
alla Missione di Sucua un im-
pianto elettrico, a Bo.mboiza
l'acqua, viveri e vestiti.
[[) La « Union Educadores
Don Bosco»
1,a componl:{ono una cinquan-
tina di Cooperato1-i. lnsej!nanti.
che l'hanno fondata per estendere
il raggio di apostolatn agli am-
bienti prewuneme laici. In que-
sto primo anno di vita hanno
trnsmesso ogni domenica un'ora
nlla radio, tenute ~o conferenze
didattico-pedagogjche, organiz-
zato una Tre sere~ per geni-
tori, promossp due concorsi edu-
cativi per ragazzi, iniziato una
Biblioteca circolante psico-pe-
dagogica, stampato 12 numeri di
El Cr,operador S4/e.siono e s cir-
cola,·i su argomenti pedagogici.
J] Per le famiglie indigenti
e gli ammalati
Ogni settimana i Coopera-
tori si sono preoccupati di soc-
correre spiritualmente ed eco-
nomicamente un determinato nu-
mero di famiglie indigenti. Per
prepararsi a questo apostolato
},anno frc4uentato un aorso d,
.-\\ssistenza Sociale. Vari bimln
poveri sono srari collocati in
i:ollegj religiosi o nella , Guardia
lnfantil f, ospizio fondato e di-
retto da una Cooperatrice. Altn
sono stati sistemati in b11, 0ne
famiglie, mentre gli ammalati
piccoli e grandj furono debita-
mente assistiti o ricoverati. Per
venire incontro alle fanciulle e
madri povere si wno aperti due
Laboratori. Anche il Sanatorio
e il Leprocomio hanno riccvuw
settimanalmente la visita delle
Cooperatrici, che non si presenta-
vano mai a mani vuote ed erano
attesissime. Con ragione le hanno
definite~ le ambasciatrici di .Dio •·
Tutte queste opere sono inco-
raggiate da S. E. Mons. Car-
,•ajal, Vescovo Ausiliare e .ama-
tissimo Direttore Diocesano dei
Cooperatori.

3.3 Page 23

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Fede In cammi no
Una chiesa
alla Regina dei Garo
Tura, ca_pitall" dt:lla tribù dei Garo rante i monsoni don::te affrontare la pioggia
j
nl"ll' As!:lam-lndia, è sorta 1111a chiesa r il fango. Ora i pfrclj affondano nella nwlma
,dedicat.:l a Mariu Ausiliatrice. È il più ultaocaticcia, più in il sentil'ro si 1·amhia
bf'lrt'diticio del diistrctto e rappresenta il co- in un ruscello. in cui si guaua, mentre· 1lal-
ronamento di 25 anni di lavoro niis,;ionario. l'erba dd ciglio t<lradale lu sangmsuga rrrra
L'ha bencdrtta i) Vt·scovo di Shillong in di allarrariri ali\\' vostre nwmùra per bl1C-
un'utrnosfera di gioia ,-cl ,·ntusiasmo.
t1hiare. Una vo.lta Don Pianazzi murciò
La storia della missiorw fra i Garo rl'l\\dc 10 cliilometri con uua scarpa e rui-2;,;a. p1·rchè
tcstimmlianza d..I più sublime spirito di sa- a\\'cva prrduto l'alll'a metà 1wl fango.
crilìcio, abnegazioni- e carità, che animò i
Rit·ordo bent' h• avve 111 urt• dclJP , 1,itc
pion.irri cli Cristo da Don Pianazii a Dou pastorali .;u per (., direttric-i rlei fiumi ,, tor-
Rocca, da Don Costa ad altri che lavol'a110 per rcnti. Questi scorrono in attraenti valli d1e
fondu.re la Chit•1:,11 in questa I.Tibù.
i11dd1l1Lo profondamente nd terrt>nti con
sponde alte copl:'rh' d'ogni , arictà di frlci.
bambù Pd alta crha. li terreno calc-arco m111<t ra
Ci vorrebbe un poeta...
gli effetti dt>ll'azioua d.-llc acque con fol'ma-
1doni di colonnt,, or11amenti c fregi. La barra
I Garo chi' confinano con la pianura avc- non è che un lrouco d'allwro incavato, e
v-ano ri«-evulo la buona nc,velJa dai 13atti:;ti 2,_uaudo ~i 1wrdc l't·quilihrio si ha.iwo 1 lwni•-
americani. )ìl'lrinlcrno ddlc c0Ui1w il campo f10i eh un uagno involontario. Se la harra si
crn ancora imprrvio e primitivo. Era il regno incaglia m'Ua sahhiu, s i scc·ndc a spingt·rla.
non ,.oltanto ddl'dcfante, di>gli orsi, delle Si prereriscc allora carnminarn per il s1•111 ll'ro
tigri <' dPllc scimn1ie. rua dcll11 malaria, della i;abhioso <•hc Yisale il fiume. I.1• tortuo1-ità dd
febbre nera e ddla miseria di gente dcpre1;sa corso d'acqua 0J1hli~ano a marciare t•on la
e tJuasi ignud11. li pericolo non ,·t>rtiva dallo veste sucrinta. con Jr calir.aLurr in mano per
ùei,tic foroci. ma dalle zanzare. dai mir.robi, attravcnwre i numerosi guadi.
dai mia~tni e daJJe lunghe marce n..Jla giungla.
Fiuahnllllte ~iamo arrirnli. è il ,il-
Infatti ~e i primi rni.si;ionuri non p<1terono laggio: una trentina di capanni· di l.mml,ù
crean• opere appariscenti, almeno W1 lavoro sparse sulla collina. Ci hanno scorti e noi cer-
li impegnò a fon do: il cammiuare. Essi furouo chiamo di metterci iu ordiuti per il... rÌl'cvi-
turii,l i <li Cristo. li girare fu il lavoro, la vita rnento episcopale. La veste porta tutti i St>gui
del mis,,ionario fra i Garo, e anche la croco dcl 'liaggio. I crii;tituù corrono verso di noi,
della sua immolazione quntidiaaa.
gridando, gesticolautlo. cantando. li cate-
Ci vorrt'hlw un poeta per ca11Lare con 1)]1ista, mentre corre, cerca di mettersi la ca-
nuovo rime e caldi accenti l'e·roirnw di quei micia. :E: seguito da uerùon1li giovanotti. da
giri. Ricordiamo la cahna solenne di una fo- sorrideuti fanciuJJi che ci salutano con festosi:
resta al sorgerr df'I sole, quando uno si sente « Jcsurw Rnsong, Fadar! » ((7lnria a l,esù.
,·crarncnte solo t' piccolo: quando il cinguettio Padri•), t, il saluto cristiano. L'amore e la fe-
di un nccoll o o il harrito di un olcfnnto u il deltà cli quei neofi ti ci fauno dimenticare la
rumore di uno S(·iacallo ebo rapiùo v'incrocia sta11clu·zza. Tre anni or sono che cosa era
il 6euticro 8embrano aumc·nl arc la solitudine. quel ,illaggio'? lua tana cli ubriachi. La
Poi vil-ne la marcia 1,nen·antc sotto il sole co- cappella-scuola ora domina le capau.uc di
Ct>Ute del meriggio, quando nella mente non bambù: il hcre, l'ignoranza bOll.O l'icore.li pm;-
passauo altre imu1ngiu.i di c•ose che non 8iano satL. Siamo giunti nl traguardo: il tt>mpo per
caldo, 1mdore, polvere, zanzare e cicale! Du- incominciare il vero lavoro mi~trionario.
:..'() I

3.4 Page 24

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Quando v1s1to le piccole comnnità (;aro
sono int(rnerito nel senti re tutto il p(,polo cl1t>
prega e loda il Signm·c con in.ni c cantici, così
Lene clie sembra di esse.rr iu uua fervente,
parrocchia d" Italia. li canto iuscg.nò la reli-
~one agli analfabeti, che nelle hmghe notti
cantano fo verità della fede.
E sors la Chiesa
ASSAM (India) - 1'ur~, capilale della tribu <lei
Garo, ha consacrato una delle posizioni plu belle
alla chiesa della sua Regina, Maria Ausiliatrice.
I c attolici Garo .sono ora 15.000: le resi-
denze missiouaric 4,, le scoole dei villaggi sono
numerose. Le su<,re s(mu a Tura e hanno
scuola, dispensario e cura del lebbrosario.
Questi numrri non sono che cifre ariÙI' chi'
non parlano dell'eroismo dei missionari, dc-Ile
lotte, delle difficoltà, delle malattie, della
povertà...
Un traduttore -,egli hnltirogli
Quando Dou l'iaoaz:,,i conù11ciù il lavoro
missionario a Tura non vi erano cateclùsti.
libri cattolici. Non conosceva una parola
it1 Garo. Eppure il primo problema da affron-
tare era la traduzione delle preghiere e del
Vangelo. la composizione del catechismo. Im-
parata la lingua, il traduttore !'Ì trovò nei
primi guai: come esprimere concetti astratti
e lìlosofici éon un vocabolario atto solo a si-
gnificare il ristretto mondo materiale in cui
viveva il Garo? Come trovare la parola pro-
pria? E come farsi capire? Si richiedeva dav-
vr.ro uu'iutclligcnza acuta, un lungo studio!
Furono così poco per volta stampati jl catc-
cl,ismo. la Storia Sacra, il ljl,ro déllc preghiere
e dei canti, opuscoli apologetici e dottri-
202 nali ecc.
All'ascensione spirituale occorreva quale-Le
cosa di esteriore cl1e parlasse d ella chiesa di
Dio edificata suJ monte quale faro luminoso.
Don Iluccieri con tutto il suo ardore lancit1
l'idea. accolta con eutusiasmo dai Garo: co-
struiremo tula bella clùesa all'Ausiliatrice,
Regina dei Garo.
I cristiani <''imvosero sacrifici in denaro.
gravi per horse cosi esigue. e giornate lavo-
rative. Mons. Bars diresse i lavori. Don Bu-
solin continuò a girare... e la chiesa sorse.
Fu edificata proprio sulle pc11dici d'una col-
lina che domina T1rra, su quella coTiina stessa
ove 30 anni or sono nessuno si azzardava di
viaggiare di J\\otte prrchè la tigre era in ag·
guato. Così la chiesa con la sua torre si
slancia verso il cielo, e sta StÙ monte comr
simbolo di vittoria.
Le autorità di Tura parteciparono alla
nostra gioia cd chLero parole di ringrazia-
meuto e ammirav,ione per J'oprra umanitaria
8volta dai Figli di Don Bosco e dalle Suore
Missiouarie di Cristo He.
San Giovanni Bosco,
Padre dei poveri,
pre atft per noi
Racconta Dcm Pianazzi ci1e una volta
un esercito d'insetti voraci minacciava di dj-
strnrrgere il raccolto in uu villaggio. l cattoliçi.
sgon~entati dallo spettro della fame cLe in-
combeva su loro, si recarono nella cappella
di bambù dedicata a Sau Giovanni Bosco e
così supplicarono il Sarltò: « San Giovanni
Bosco, Padre dei poveri, pregatfl pllr noi! ».
L'esercito distruttore prese altra via e il rac-
colto fu salvo.
Questa nuova invocazioni:' uscita dal cuore
di nuovi neofiti Caro dice tutto il henc che i
missionari, poveri anch'essi, hauno fatto per i
fratelli più bisognosi. Percliè furono i Figli
di Don Bo~co a <larr. il pane agli affamati,
curare gli informj e lcl,brosi, vestire gli ignudi
c rortare n_ei posti più inac-cessil1ili le ricchezze
della rarità e della fede.
t8 MONS. STEFA.l\\0 FEJH\\ANOO, S.IJ.B.
I ·•-~co,,r, Ji S/1il/011g

3.5 Page 25

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Saranno all'avanguardia
nella storia della Bolivia
I r n Bnlhia f'j i,nno ,ltw ~'TO"'"" clifficoltì,: ma11-
n1110 ,tradt> P- ahrri1·0lt ura d.-vc aurora ~, j.
lupparsi in pit>110. Qunudo si sarà rinll'ÙÌalo
a q111·~l1· due =anchn ul.-7,zc, la Bolivia Ùi•
vt·rrà 1111 pa.cs,, fforidi~~imo. Attualn11•nl1·
pod1e s tracl(• e frrrovic• ali rnvcrsano il par~,·
La <'llpitalc. La Paz. a •11111si 10()0 mPlri. ft1111
a op:1;i non ha aurora colfre-amt>Jito fnrn-
, inriu con le pianurt' t rupie-ah. Quando ,·i,•n••
la ~tagiont> dt>lle pioggt· tutto resta hlor<·ato,
l\\t·ppurl' I<' imharcazio1ù i<ui fiumi che 'llrnri•
parrn ~<'r\\ ono al lraghrtlo. \\11clrn l'acro porlo
rli La Paz, sotto il dil11vio tl'a1·1pta, ~osp1·11d1·
il ttllo traffil'li. La Bolh i11 ,1•mlm1 allorn ta•
gliatn fuori dal inondo.
Con l"ainto finanàurio frenico d1·:::-li !'Ìlali
l niti la Bnlhia -.ta ro,tr111•ndo,u uu·o,~aturn
ùi ,tradl', In qut>o-li ultimi aimi \\1'1111.- e-i,,
tn•·~sa a punto la prima grande ~tracia a~fal-
tutu: ~0110 500 chilometri <'hf' vanno da l.o-
cl1alrn 1r1ha, srconda grn11d1• rittà della Boli\\ ia.
lìno a Santa Crui1, da u11i pnrtc il colle1ta1111•11lo
f1·rrin iario fino ai ctmlini hraRiliani ,. arJ?l'll·
ti.ni. dli' JIOÌ tennina110 a San Paolo e a Hm·m"
Auc». Sauta Cruz in rpu.•!>t'ultimo d,·1·1·1111io
ha t·ouo.,rinto uno S'\\ iluppu 111,•ra, igli11•0. Ln
strucla rlw 1•ollt>ga Ln Pu1. cou le pia1111r" 11·0•
piciali ;, in costruzione;.
'l,•lla Bolivia ;:;Ì pat.~a ru111e111pura111·a•
m1•11lt• ùall'i.nvt>rno alla prima,na ~1·1•111l,·11d,,
lino ai tropi<-i. Ci ~ono tnttf' le ,!i,tnhuzio111
ili clima ~cugliouatr lungo i 1w111lii mon.tuo,-i.
I ""-illaggi ~uno dii,tlcrsi a di~tamw Psi l•c:.ii;;ù.m,•.
La Bolivia Ì'. più o meno, ,i..5 ,ohe grandi•
più deirltalia " conta solo 3 milioui e mezzo
,li aùit11n1i. c;;j può penoar1· ,pmli ~lifficoltà
<iPhha a1Tro11lur<' il sacerdoL1· rlw ha cura
,ranitnc-.
Conw in ,iltri paf'si. a f;nurin• lo s,ilnppn
,!,·Ila B11linn è ~tato il Punto (Juarto tl1•gli
aiuti aJI1,•rira11i ai pat>"i d1'1•r1·,~i. 1•lir i.t1tt>nd,•
~uvvcnziouure il pcrfeziona111t·11to stra<lalfl ,.
agricolo.
La ri,·rlu·:r.ir.a tlt-Ua .llolh ia. oh rt· al pl·trolio
,. le famos<' rn1tli1•re. è soprnll 11tlo l'agricol-
tura. ll p:11,.eruo ha intrapr••~o unn riforma
agraria. Ha tli, iso gli t'Slc·,i lntifn111li III lotn.
a:,seguamloli ngli indi o ai ,~oloni, eon fac-ili-
lazìoni st.nwrdinnrie.
J>iccultt storia di Saula f'ruz
u qm·~to pronw111•nte piano cli pro,,pcrità
noi '-a\\,·,i1111i <'i ~iamo in,c·nli <·un I,· ,,cuoi,•
agrarit·. La ~lotia d,•lla 11uqlra Scuola
Agraria « \\luyurina » cli Santa Cruz i.• quanto
mai intercssuulc·. Fu costruita dagli Anwri-
1·ani dcl 1111rtl, C<>II l'appoggio 111-1 governo
l1t>livianu. Il l'«H c•ruo a,·cva dal n il trrrcno.
L
SA.....,-TA CRUZ :IIIUYURL"A (Bolivill)
I primi .llU<!,·I d!!lla nuova Scuola Agra.ria alla rac:colla tlul er,,noturco.

3.6 Page 26

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Costruirono anche i laboratori di meccanica e
di falegn.ameTià. Utensili e arnesi abbonda-
vano. Ricordo che per l'inventario <li un solo
laboratorio furono necessari due giorni, tanto
era ricco di materiale. Attorno alla scuola
sorsero quindici villini per i tecnici. Gli Ame•
ricani avevano importato animali di ra:,,za
pregiata; fecero la disinfezione delle mucche
e usarono tutti ili accorgimenti della tecnica.
Nacque così nna scuola-pilota, con attrezzature
di ogni sorta. Dopo di aver incominciato i
lavori e dopo di averi a inaugurata, la cedettero
al governo, in base al « PWltO Quarto degH
aiuti ai paesi depressi ». Cedendola avanza-
rono la propoBta che alla direzione di quella
scuola e al suo funzionamento fossero chia-
mati i Metodisti americani o almeno i Padri
di Maryknoll. Noi avevamo saputo che i
Padri di l\\'Tarykrloll non potevano accettare.
Anzi peTchè la scuola non \\l'enisi;e ceduta ai
Metoùis li, i Padri avevano interessato la NWl-
ziatura di La Paz. Le difficoltà che si pro·
spenavano e rano varie: occorreva prnsentart:
101a lista di tecnici qualificati. Occorreva 6-
n.anziarli. I Metodisti per cominciare butta·
vano la somma di 50.000 dollari; noi dice·
vamo olie i s uperiori avrehliero provvisto.
Intercorsero oLlo mesi ùi traLtative. F11 una
vittoria strappata coi <lenti.
Colloquio ten1,1)estoso
Non si era ("oncluso nienLe fino aJ 6 ago-
sto 1960, quando ci furono le elezioni
politiche. Fu provvidenziale anche la
viaita del Rettor l\\faggiore. li Presidente eletto
Erimpatizi,ava per i Salesiani da quando era
l\\fo1i&tro delle Finanze. Un giorno decise cli
troncare quelle discussioni bizantine ehe 110J1
611iva110 più. Chiamò 4 ministri più interessati.
iJ Direttore del « P11Uto Quarto degli aiuti
ai paesi depressi ». e me come rappresentante
salesiano. Ci fu un colloquio tempestoso.
Incominciò il Ministro d~ll'agricoltura.
'.Puntando direttamente il dito su di we, disse:
- Voi Salesiani non siete competenti,
nou avete mezzi suflici1mti nè la Lel!lùca per
sostenere e dirigere una scuola del genero.
Risposi:
- Noi abbiamo varie scuole di agi·icol-
tura; in Europa e nel mondo.
li Presidente interloquì:
- Sì, è vero. Ho visitato a Torino le
'04 scuole professionali. So che le grandi fah-
briche torinesi si disputano i ragazzi ancora
prima che siano diplomati perohè sanno che
escono quaJilìcati e spceializ:r.ati dalle scuo'c
salesiane. Q elica qualche cosa della scuola cli
Puno.
Interpellato, non_ mi parve vero di poter
racconlare meraviglie di quella scuola:
- È già da 30 anni ohe lavora; i ragazzi
sono tutti indi; la sua capacità tecnica è cli
fama na~ionale.
Disse allora il Mlrùstro dell'Educazione:
- lo chi,!do cl1e il 5 % degli istruttori
tecnici siano nazionaJi, cioè siano boliviani.
Ri8polli:
- Noi siamo qui appu11lo per formare
istruttori teonicie operai s.peciali.zzati boliviani.
Il .Presidente con un sorriso disse:
- Lasciate ai Salesiani i loro tecnici. l
Salesiani ci sanno fai·e.
In quel Ulùmf'.n.to bussarono alla porta.
Fu introdotto l'usciere che consegnò un tcle-
grnmma spcclito da] co110iglio dell'Università
di Santa Cr11z. Diceva: « Sappiam<> riunione:
chi.-diamo di nou cedere ai Salesiani, ma di
consegnare la Scuola Agricola all'Universitv.
di Santa Cruz ». Il Presidente lesse forte quel
telegramma, ,iflettè un momento, poi decise:
- lo non voglio il male dc-Ila Bolivia
ùi Sànla Cruz. Pertanto concludo: la
Scuola A,,aricola sia data ai Salrsiani.
Si procedette al contratto. li MioistN del-
l'Agricoltura cedette tutto e non ava11.zò [)ÌÙ
nessuna richiesta. li .Ministro dcll"JstTw,ione
lasciò Lutto senza esigere altro. Il contratto
vemte firmato da tutti i presenti: era il 2-.L set-
tembre 1960, giorno dedicato a Maria Ausi-
liatrice.
TI ottobre noi si preutlcva possesso cli
quella scuola.
La scuola è capace di 200 interni cd è
attrezzatissima in tutto.
C'è una centrale eJettrica, ci sono villini.
caseggiati. Le stt'ade sono ilJuminate: è un'au-
tentica città di ragazzi. È inesprimibile la
nostra soddisfazione nello strappare ai nemici
delle anime quei ragazzi come avrohb11 fatto
Don Bosco, nel formare gli intelligenti e perfe-
i-;ionati tecnici che domani saranno all'avan-
guardia nella storia della Bolivia. Quei cari
ragazzi sono Ja nostra gioia.
SAC. GIOVANNI BEUTA
salesinnn

3.7 Page 27

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111s
I
Salesiani
nel
Vietnam
liifillJ lii
i • L L l l . . ì ~ fftU
Un po' di sto ria
Gli inizi storici del Viet11Rm sono oscu-
rati da molte l1•ggende, attra,•f•rbO le quali
non ìl- facile trovare una couC'alcuazione dei
fatti. J riets avr,•hbero formato un popolo
che tHtrehbe stato espulso aJ Sud della Cina.
1.011a che corri,,p1,11<l1· oggi al Nord del Vietnam.
Ora, la parola Nam vuol dire « Sud»: ecco
allora il noilli' « Vit>t-Nam ». c·ioè popolo Viet
d,·1 Sud. Nonoi;Lantc- abLia scmpn• lottato per
In propria inùipcndenza e si sia diifuso bemprc
più dalle frontiere d,·U-a Cina tino alle ultim,•
, ,I rcmità della C(Jcincina, il \\ ietnam è di, e-
uulo tributario dcllu Cina. Qw•~to « Milh•-
nario Cinest1 ». al c1uafo deve il Virtnam la
tnia cultura. è dtato inturotto da uumcrooc
insurrezioni, <·orue quella <l•·llc <lui" ~urdlc
i:~ung, chiamatc le « Gio,a1uw d'Arco» <l1•l
\\ wrnam.
T primi interventi occidentali ,wl Vietnam
~0110 drl Mecliocvo. Marco Polo u,,J 1280 e il
monaco Odorico di J>ordenonc 11('! 1320 fa1u1<1
.,·alo ndl'ludociuu.
Quando all'ini1jo del secolo '-.IX la Fran-
c11\\ cominciò la concpusta dcll'ln<locina, il
\\ ìctnam era già da più di nove ~ecoli uno
Stato organiz.zato e indipendente. TI suo po-
polo contava ormai più di 20 secoli di storia.
llc:;istette a que8la penetrazioni' occidentaJe.
llla i successori d1•l grande imperatore Gia-Long
11011 ~cppero forc una sc!'lla e una coni;crva-
zionc dei valori che avevano perme,,,so al
\\ ietnam di conservare la sua indipendem:u.
aLhnndonando ciè1 che non s<•tviva e apre u-
,Josi nello stesso tempo ai pr<>gressi tecniri
,!ella chiltà occidentale, come saprà fare più
tarJi il Giappone nella rholuzjone de-I 18b8.
Tutta, ia. dal 18fH al 1953. la handa
compì una notevole missione ud Yic-lnam.
trasforn11111do profondamente l'ecouonùn, la
vita sodale l' la mentalitù dfl popolo Yit-tna-
rnese. La storia dell'evoluzione dei popoli òi-
mo:;tra chhtramente che ogni fattori' di pro•
gresso. qualunque sia. vi1•uc l'li1ninato. ~ìa pur
l1•11tame11tc, da quel1o ,ltulo di eosc dw In
stesso proçrc~bo 'ha crealo o che non 8t1rchlw
t·sistito $etu;u ili esso.
La Frnndn YCW1c a tro, arai nd Virlua111
davanti a una t.itua2iouo completamcnt,• <lif-
fc_rente dopo la capitolazione giappo11c,1·. La
quru;i unanimità del poprJlo ,;etnamt•,(• 11,.pi-
rava a dllt! cose: all'inctip,·ndcnza uaziouulc
r all'amicizia r.ou la li'raucia. l'id 19:iO il
Vi.,.tuaw fu anrora desolalo da una gi1crra
senza pr,•cc<lcnti: ~u•·rra di libcra:iiCHlc pl'r
l'indipt>u1lc111.a e l'uniti', nazfonale. Dh ,·1111t·
un episodio di guerra « calda » nella g1u>rra
« fo•dda » t·lw oppone og~i il mondo 1w,;t·tico
al inondo lilwro. Ci fu poi la catastrofi• iklla
Conferi:rtza di Ginevra, 11cUa quale 1wr il
« bene ddla pace» il '\\ i,•I 11am fu smernhrato
all'altezza d,·l parallelo 17°. Il paese fu diviso
non in du<> zone di « ringgruppamcnlo 1nili-
tarc ». ma in due concezioni politiclll' e so-
ciali, io due rl'gioni e iu due mondi comple-
tamente opposti.
La Chiesa nel Vietnam
L<- primo missioni cattoliche nel Vietnam
furono fo11ù,11e dai Portoghesi e il loro suc-
cesso si dc"c in parte al prt•stigio commerciale
che godevano prcaso i sovrani del pal·~c. Ln
mi,-.;ionariu di quel lempo bcrios1;: « Siccome 2o;;

3.8 Page 28

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GOVAP (Vietnam) - Un ragazzo
detrOratorio, che anche nel Vietnam
si è rivelata la più bella e
provvidenziale ~til:uzione per i figli del 1>0polo.
il Vi('tnam approfìllava ahhastanza del com-
mercio cc)i Portoghcrii, la Divina Provvidenza
si si-rvì di questa via per far e11trarc> se-mprl'
qualche sacerdote ». I missionari venivano
1,1,arcati da navi rlte rifornivano i mercati di
llanoi. Turane e Fai Foo. I capi portoghesi
li i11troducevano fino alla corte. dove arriva-
rono ad esercitare fuuzioni di grandi perso-
uagg.i. T sov1"at1i concedevano loro frequenti
udienze e li interrogavan.o circa le scirnze
d'Europa.
Ogni tan.to però questi monarchi. cltr nu-
trivauo diffidenze contro i missio11.ari ed iu
generali: cout.ro gli Europei. praticavano una
politica opJlOrtunistica, alternando le perse-
cuzioni coi favori, a seconda che l\\1acao li ri-
forniva o no clei cannmù cli cui abl,isognavauo.
JI primo grande missionario del Vietnam
fu P. .Alessandro di Rhodes, nato a<l Avignone
in Francia. Provenzale esuberante. di qualità
superior~ fo 1.111 grandr diplumatic:o e u_u pro•
fonao conoscitore ddJa lingua vietnamese.
H.c>ligioso <lrUa Cc11npa~1ùa tli Gc.:;ù. era d11-
stinato aU'cvaugclizzazione del Giappone, ma
quando arrivò in Esl remo Oril'ntc, erano già
cominciate le persecm:joni e<l il Giappone
aveva cl1iuso le porte ad oguj nùssionario
:!06 straniero.
A)lpeua arrivato nel Vietnam, si iui-tallò
1<11hito nel centro del paese, dove il po1·toghese
Diego de Carvall10 10 anni prima aveva fon-
dato ll.lla cri~tiau:i.tà. Molto hen accolto dal-
)'Jmperatore, 1tià nel, primo anno di missione
fi>ce hattezzare più di l:!00 persone, 1.rnml"ro
h·iplicato nei due anni successivi. A poco u
poco però si scatenò una pei-secuzionc che fo
c,spulse rn•l 1630. Cacciato fuori, compose u11r1
ram.matica ed un clizionario della lingua viet ·
amese. Così, 30 anni dopo. una nuova spt·
izione potè inaugurare un'epoca di fiorente
isliancsimo.
Però nel giro di poco t,nupo i mandarini
minciaro110 a co1\\sicl('rare la nuova wligione
pericolo per la uazione. L"edificio sociale.
riposav11 sul t11lto degli antenati. sul ri-
tto verso le tradizioni e sulla costituzione
famiglia, rimase fortemente f:ìCosso dagli
vatori cristia1ù; ci fu:ro110 drUe gioYani
1ou v0Jlcr11 pii1 wùrsi in matrimonio con
arini buòdisti. La legge minacciò i mis-
i. Lo zelo imprudente di molti neo-
c. v rtiti precìpitò gli avvenimenti. lu una
ci dove erano stati fatti a pezzi gli idoli
d mpio, furono esposte delle croci sulla
p
·a piazi;a: chi si ci.fiutava di calpe!ltarle
condannato a bastonate o alla pena
e. Teneri hirnbi vennero cous<'gnat.i al
i elcfauti rabhiosi. A Tu.rane, una
vecchiotta, di nome Bà Alia, fu hruciata a
fuoco lento con delle torce.
Ma il sangue di questi martiri produsse
un risveglio di f('dt': alla fine del lì00 c'f'ram)
già centinaia di migliaia di cristiani. Mmtrc
al Noni molti missionari vennero decapiLatì,
al Sucl venivano trattati molto hene: alcuni
anzi siilironu a grarlde prestigio, come emi-
nenti uomini della scienza. Fra gH altri il
P. Lima, astronome, e maLt'matico; il P. Sie-
hert, medi<'o: il grande geometra P. Montciro.
Nel 1800, la fiore1ite cristianità del Vict·
uam pa1;1sò pn l a più terribile p!>rSt>CU:<101\\('.
L'imperatore Tu-Dee macdiiò la sua gloria
facendo massacrarr più di 200.000 cristiaui.
Centododici sacerdoti indigeni perirono. Fu-
i:ono distrutti 800 conveuti. 1\\forirouo per la
fede llO suor<-: forono demoliti tutti i semi-
nari. Si fece la ilispersione com1►let11 di pii1
ili 500.000 cristiani, 5eparando tra di loro i
membri di intcn· famiglie.
.Xd crogiolo della tribolazionr si temprò
un nuovo tipo cli cattolico vicLnarnese, clie
rivelò la sua saldezza nrlla recente t.ragcdia
che nel 1954 iui,anguinò e divise il Vietn.a.m.
Lo straordinario esodo di T)iil di 800.000 catto·
lici dal NortJ l'ascesa al potere di un rapo
cattolico proiettarono uua luce piì1 intensa
sopra la Ch.ic~.a del Vietnam.

3.9 Page 29

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3.10 Page 30

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ROMA • Decurioni salesiani e Sacerdoti
Cooperatori al conveiD,o annuale PftSSO
U Templo dl San Giovanni Bosco,
BARI • Incontro del Cooperatori Zelatori
e Zelatrici della Jspettorla PulllJese-Lucana•
.....

4 Pages 31-40

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4.1 Page 31

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DrammatiC'" i ..• ..~
Sal1·:oiani 11PI \\ h•tnarn erano g1a cono-
griuti nel 1945. 1prnnùo Don Frau,·csco Du-
pont fn a servizio ddla gcrar!'hia locall'.
\\forì ,l"a~~inato <lai l'ira Li nel 1945, a ,oli
37 mmi
li J t>llnhre drl 1952, acc·1•llaronfl in
piena duù cli llanoi un magnifico centro
« La CilLÙ di Cristo Hr- ». la cui finalità t'l'
proprio 11uella ,li ..ahart' le pi1•rok "ittiu
della ~•wrra e ,lt•lla fonw.
lu "~"a i figli rii Don Bosro lro'\\arono J
,li Son rn~a:r.zi da educare. Ragazzi dai ci
16 anni, nhhnndonati, vagabon,li. nwnclic
1• la•lri, ~••11za dir!' di quelli cl11• vcrLiYano
daJI,• 1•ri~inni. frutto <li una siLu:uinnc d
~afica. t>t•ouomiea ,. f10litira rat .-~1rofic·
ag~i1111ga la fauw l'lw mh·tn·a 2 11Lilio
vittimr, ,·un le opicl,•JlÙl' rhc dn astar
par~\\'. Ragazzi ltlagri r t-frgurati 11rrava1
tutte I,• ,-trude:. .i\\lha fìn,Ùc erano 1111a~i
i gran.li 1·entri 11rhil11i, in cerc.t 1lt-lh1
~cnò1•1lu di ritio. clw a, rrhhe pernw,-~o
,ive:-re nrwora un giorno. La 1118/Ji(-lfor
riuesti pirroli arrh avano in nrw st1110
110n ,rml,ra,ano più 1·-.~cri umaui.
la,·oro i11 'fUt'Sta p.rima tappa tli rie-
fu •r11·1lo di risoUevart• 1• riabilitar,• 1
coli rssl.!ri, minorali ùalla fame. dal a
e• daU'ahl,i111dono.
Ln spnrtiiuo11,• di f;iur, ra 1·olpì in pfruo
la « dttì, d,·i ragazri ». T.'c•,-pcrit>uza d,·i nobtri
confraLt>lli ùdla Cina l'Ì diceva ,•ht· ncE"UDa
« co1·si~tc11za pacifìcn » sart>bh(\\ stata po;,sil1ill'
coi rom1111i.,ti. PcroU1, fuggendo da Hanoi. ci
rifu~ian11uo prima a Bah )fe 'rhout. dnvc•,
con 450 ragazzi. Don Pil'lro Cni~sPt nl io. ri
trovammo ..cnza t1>tlO. s,·nza abiti alimenti.
ui una for,•sta ,ergi1H'. Una casa ciac era ~.-r-
vita di deposito di gomma e di caffÌ.' ad u11n
Compagnia franct'sc e che posteriormente era
~Lata 1:011'\\t'rtita in stalla. ci aervì di alloggio
occasionale. restammo ""i nw~i. Dopo
qucstn periodo riuscimmo ad Otlt·11err 45 t•a-
rnion cltti ci trasportarono in una sede mi-
gliore. Arrivammo col!Ì a Saig<m, affamati
perchì- l'a111ista dd 1'amion degli alimenti,
comunibta, d aveva rubato tutto ed era
fuggito. C.1 stahilimmo nei dintorni. nella
.r.ona di 1'lm Dnc. ove una bcu1·fa1 triee ci
crdctto un terreno. Dopo molte vinc11de, ah-
hiamo poi uto avere 111111 tettoia cd nn pozzo
d'acqua.
Og~i le ùenedi.dorù <li Dio ;;0110 ,i.,iJuli: ~,
avYiano v,,rso il sacndozio 120 aspiranti. 8 no-
' izi e 5 salcs.iani vicurnmcsi. U 25 marzo u. s.
a Bollengo (Torino) è ~Lato ordinato il prim,,
Le pr-lmc ,·OC":111:Soni sal~lant:. manuate nc-1 Vretn.am
rappresenlatc qui dal primo t:;.u:c-rdo,e (al ceniro)
e dal primo Coadiucore (n dc•trn),
auu:umenlc In Italia per i loro $1udt.
sacerdot<' ~al,.8iano dd , i..tnarn. Du11 Isidoro
Le llu11nl(. 11110 degli undiri fii:ti di una fa.
miglia profondamente• ,•attoliea.
\\hhia1110 fonrlat" :incl1I' 111.i':tlt rn ,•asa a
Co-, ai►• clw oRpita 250 ,,rfani. cui 'filali vo•
gliamo C()ll1i11cia-r<> 11110 .~,·uola prnf1•.~~ionah·.
\\la i \\ i<'luanw~i 11uu haruw ancora
uu"id<'a .-.-,al I a ddla lwrlt'ficenYa. Ei.'-Ì acnmi•
ranu r11p1·ra nn,-lra. rua pr11~a110 t'lw do, remmu
laYorar.-. pt·r i figli cl,·i ricchi I' nou JH•r i pie•
coli urfani. P!'t·ciò dohliiame, aucora lottare
con moltt• dilìicoltà. Sinruo oggi w·lla ~,mola
12 .,accrdoti i- 500 raiaui. li 11<'t't'l'sario <·i
";cuP fornito in partr dni gon•ru.i frant•es,·
,. americano: il rel>tautt> e<" lo dà il goYcrno
lol'alp p1Jr la sim_paLia con cui guarda alla
110str a 0 1wra.
U Vi1,t11am ili oggi. ~11 26 milioni <li ahi•
tanti. confa 2 milioni cli cattolici. 300 mila mar-
I iri e 100 mila orfani, c·l11• invocano aiuto dal
mondo lilwro. Piìt di 1.600.000 profu hi o
,·~iliati han110 creato 1111 problema nrgcutc,
di i-oluzio111• ùi fficilr. che uon può uu11 dcstari'
l'attenzione· rti tutti, mns:<imc dei popoli eat-
tnli<•i. ai 1piah ~pelta il primato 1wlla pratica
della cariti1,
"AC:. CE:";FRO~O BOCO
mi$sionario .tt1l,11imw
:!UfJ

4.2 Page 32

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Neanche i professori speravano di sal-
varlo
Il mio bambino Danilo di due mesi fu
colpito da ascesso vescicale per cui fu dovuto
ricoverare d'urgenza in pediatria, dove si
ridusse in fin di vita. Neanche i professori
speravano di salvarlo, e non ce lo nascosero.
Allora noi, affranti dal dolore, invocammo
l'aiuto di Maria Ausiliatrice, promettendo
di rendere pubblica la grazia e di inviare
un'offerta come segno di riconoscenz~. Ora,
a distanza di tre mesi dal suo ricovero, l'ab-
biamo riportalo a casa quasi completamente
e guarito. Il bambino cre:;ce a vista d'occhio
ed molto vispo
G11.1ptm (Ca~lianl ANASTASIA GERA E FAMIGLIA
Il quadro di M. A. rim.ase intatto
Il 28 febbraio u. s., mentre tutti i nostri
familiari erano riuniti per la recita del Santo
Rosario, sentirono w1 colpo tremendo contro
la casa. Un camion g rande e pesante, tutto di
ferro, di quelli che lavorano per la costruzione
NOVENA A MARIA SS. AUSILIATRICE
di una base aerea, nrtava contro la nostra
casa che fa cantonata, abbattendola a metà
insieme col corris.pondenle piano superiore.
I nostri familiari furono lULLi salvi. La pro-
tezione della Vergine apparve sensibile anche
per un fatto singolare. Nel luogo stesso del
forte urto .:'era un bel quadro di Maria Ausi-
liatrice, che fu lanciato sulla parete di fronte
e che rimase inspiegabilmente intallo sul
mucclùo di macerie, senza che neppure il
vetro si rompesse. In fede:
Maro11 (Sevilla-Spo:,,'lla)
ERNESTO E NARrISO :-ruNEZ .,ale.«nm
Perfetta guarigione da cancro
La mia nipote Graziella era ammalata
grave. I medici accertarono trattarsi di caucrc,.
Conosciuta la triste notizia, l'affidai con piena
confidenza a Maria Ausiliatrice. Dopo la
novena, furono forte nuove radiografie che
documentarono la sua perfetta ~arigione.
Per un favore cosl segnalato desidero rendere
alla Madonna di Don Bosco un rin,Qrazia-
mento pubblico e invio un'offerta per le
Opere Salesiane, che sono le sue Opere.
,\\lanzanillo Col. (MessiC{))
I
fu'ffilCH.ETTA L. DE REYT:S C. S.
CONSIGLIATA DA SAN GIOVANNI BOSCO
PER OTTENERE GRAZIE E FAVORI
C'erano molti ragazzi aspiranti al sacer-
dozio che pregavano
I. Recilare per nove giorni: Ire Pater, Ave,
Gloria al S5, Sacramento con la giacula-
La grazia che ho ricevuto da Don Bosco
torìa: Sia loda/o e ringrazia/o ogn; momento
;t Sanf;ssimo e Divinissimo Sacramento; e Ire
Salve Regina a Maria SS. Ausilìatrice con la
giaculatoria: Maria, Auxilium Chris/ianorum,
ora pro nob1s.
l è miracolosa. Tornavo a casa in Vespa, il 10set-
tembre 1960, quando fui urtato violentemente
da un automezzo e -sbattuto a terra. Fui
portato all'ospedale, dove tre medici diedero
un referto negativo. Trascorsi una ventina di
giorni tra la vita e la morte, il caso sì com-
2. Accostarsi ai Santi Sacramenlì.
plicò per setùcemia diffusa, tanto che i me-
!;
3. Fare un'ofterla, secondo le proprie pos•
s1bilità, per le Opere Salesiane.
~
i l , 4. Avere molta fede in Gesù Sacramen-
tato e in Mari11 SS. Ausiliatrice.
,
-------- _ 210 ....__
_,,__,.~) .....,.. __,,,.,,,..__.. ~ ....,,......___
dici mi dichiaraJ"ono in imminente pericolo
di vita. Mia moglie e mia figlia, viste inutili
tutte le speranze umane, i.ntcnsi.ficarono le
loro preghiere a Don Bosco, e la loro fede fu
premiata. Nella notte tra il 19 e il :zo settembre
mia moglie ebbe la sensazione dùara della

4.3 Page 33

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figura di Don Bosco, i1 quale, sorridendo,
la rassicurava che tutto sarebbe andato bene.
E così fu, contro ogni apparenza e speranza.
U giorno dopo cominciai a migliorare improv-
visamente, e nei giorni seguenti il migliora-
mento continuò fino alla guarigione completa.
Ringrazio con viva riconoscenza Don Bosco ed i
cari aspiranti di Torre Annunziata, che pre-
gano ogni giorno per gli amici dell'Opera
Salesiana.
Torre A11mmziat(I (Napoli)
SALVATORE D'LRSO
I medici cambiano parere
Gna mia cara parente doveva subire una
operazione alla faccia, che presentava gravi
pericoli. Per vari ~iorni supplicammo Maria
Ausiliatrice e Don Bosco per ottenere la
grazia che g\\1arisse senza opcra7,ione. Fummo
esauditi, pcrchè i medici sentenziarono unanimi
che sarebbe guarita senza intervento chirurgico,
mentre prima l'avevano dichiarato necessario.
Non potevamo avere una prova più evidente
della bontà più che materna della :Wadonna.
S,,bad,ll (Spa1<na)
MARIA CURIA TORRE3
Guarita da forte esaurimento
Nel mese dello scorso marzo, mi soprav-
venne un forte esaurimento, che mi fece
soffrire non poco. Feci prontamente ricorso
a '.\\'laria Ausiliatrice, con la novena consigliata
dit S. Giovanni I3oséo, ripetuta più volte,
e con la promessa di far pubblicare la grazia,
se mi avesse ottenuta la guarigione. La Vergine
Santa non fu sorda alle mie povere preghlere,
ed oggi, completamente guarita, riconoscente
adempio la promessa. Ringrazio pure questa
buona Mamma per un'altra grazia concessami
due anni or sono.
Ale,,sor,drin
SR. GUASTI LETIZIA F .M.A.
Un inspiegabile m utamen to di idea
Colpito da tubercolosi, senza mezzi e con
gran pericolo di contagio per i miei piccoli,
dovetti entrare in un sanatorio. Il male avan-
zava in modo allarmante e già in tutti e due
i polmoni c'era una caverna profonda. Dopo
Yari esami e analisi, mi fu notificato che tra
breve avrei dovuto essere operato. Supplicai
allora S. Giovanni .Bosco che mi ottenesse di
guarire senza operazione. Terminata la no-
vena, mi presento al Direttore, chiedendogli
di non essere operato. Nessun risultato. Due
giorni dopo avrei dovuto andare sotto i ferri.
Con fede e confidenza grandissima chiedo di
nuovo a S. Giovanni Bosco la grazia sospi-
rata. 1l giorno stabilito mi sì pratica l'anestesia,
ma mentre mi portano in sala operatoria, il
Direttore, che era anche medico operante, è
chiamato urgentemente. Si attende il suo ri-
torno. Io continuo a invocare Don Bosco
Quando rientra, dice: << Per oggi non si opera;
lo faremo un altro giorno. Torni alla sua ca-
mera 1>. Tornai benedicendo Dio e il suo servo
S. Giovanni Bosco. Passarono alcuni giorni e
fui sottoposto ad altro controllo. Stupon,
grande: «T,ei non ha bisogno di operazione
-mi dièono - fra pochi giorni le daremo
il Yia "· Effettivamente potei uscire dal sana-
torio pochi giorni dopo con tutti i certificati
di piena guarigione. Ho ripreso il mio l11rnro
con ore di straordinario, senza sentire il mi-
nimo disturbo. E questo già da ben cinque
anni. Siano grazie infinite a Dio e al suo servo
S. Giovaruù Bosco. La lettura di questa
grazia incoraggi a confidare ciecamente nella
protezione di gran Santo.
Madrid
A. V. GONZALl!Z
r • ~~J
tilfttnut, per l'i-ntercessrnnl! di &lana. A1,stitat1zcf .,te di 6'. Cio-
1,'0nni Bosco, di 8. &1arria Alaz":tttttt-lln, (li òl. [)0111~11icQ
Sat'io t! di altri Ser't•i di Di<> - uli:um '1011110 am:h" ,',,_
t 1iato CJ/fl!TU- ed t'lemn,1nt l>f' titn1le JHuu di f'Ìtlgraain-
1111-•nto - , U,Rtl.f!111i;
AuoJdi .Felicita - Alessan.drin Clara - AJoau Vhrio .. Bal-
zola. Rosetta - Bançern Ciovanna - Bru·chi Gior~io - 8~-
rtJsCorto iVlnr~herìta - BasscH F.ligahétto - Baudin C0-
;1a11ia flelLTamo Fnm. Brnoni Martinelli Si!ri~ •
lkrgog:[io Liliana • fltrlon F,1m.• llertolotti ()I~• - Ri•ncn
firt:1 • Hia va I\\bri-a - J~ou 'feresa - 801 go C.armcllinn •
Bo-rzone Oe- Paoli Mnri.n - B.ortnri Giovanna - Rrnra .l\\1nria
- Briunone VI.aria - Ra-o~i Anita - Bn.rn.o.c;! \\gt1ta - (". i'vl.ar-
~·elta - c~mreane!ht l)orinn - C:iopell:.1ri G!uaeppina -
Ctirot-io G i use'p'!JiruJ - Carrelli Ehsa • Carre.rn !;iannn -
Cerutti Alnsio ~foriil - C"hetta Giovanna - C hiemis à Rrnili:1
.. Cirino Franchina - C~tterio 'Teresina - Codirohl
non Roberto - Com Marìt.1. - Com:utra Domenico -
Con\\·aro Giovanni - Corhelfìno Luigi - Cos.so .Noccia -
Crida Zoè Cuccht.•tli ~brgherito - Oe .Franco Lidia -
De Gi11li !lotto - Delirate A= - De (11.agistri Porro. Mad-
dal ena - De Marco Angela - De Santis Assunta - Di Gìo-
vnnm Vincenzo - Dj t'v[ic~ii C:1rmelst - fli I\\'olfo Am.lreu -
D'Onofrio C1<►1 il dc - Onria Giuseppina • Elmas S;1c. Fran-
cese.o - Favre filoncha:rd Luigi - Ferrad Camill:l - Fo-s•
sati Castano Agarina. - G:1110 1\\1arin Giovanna - Gardn
Oon,itilla - O.arella Giuseppe - G iovenale Renata - Go-
nni :vtcli$ l\\I. - Grenei Pierina - Gueglie l\\llichero Rosa -
Gui·nni Rtnu - Guidi Cc,lombo - Guy Delfin a - IA:1nclom
Peppino Lanna l':nricnetta • Leili A ngclit'a LcQtto
Cassar .l\\•1:aria - Luchelli Luigina - Lumetti Adelchi -
Lupaoo Alessandro - Monca Battisrina - l\\lanni Giosue
- ~1arolla Antonio - I\\ifatrelia.no !\\Ilaria - Mazzini l\\1nrio -
Merli Pierinn Mì~neccio Ermelindn • Montagnino Adolfo
- .l\\ilonruscbi Lon;nzo - Moretti M:irghcrita - l\\1osconi t\\1m.
- 1\\-1ulasso Cn:r-erina - Mc.c;in;ro AntoIDetta - Norli.\\ni
t\\ib-ris~ - Novara Anna - Obinu Gioia 1\\:laria - Occhetti
Teresa - Orlantlini Giovanni - PnµJìa.rello Fil ippo - Pa-
glietti l\\1icono Anm.nta - Pegora.ri Nata'1n1t - Pini l\\.1nria -
Prina Angela - Punz-i Murib - Raine.ro M:lrghorirn - Rn-
mella Or.i.zio - Rauì Gabriella - Ressico Rosà - Resta Ce-
cilia - Rcvc-rs.o Giuseppina - Roberi Erm'elinda - Roc-
cella - Ros.ano Anna M. - Roscn~o Linn - Sacco A~nese
- $ala Carolina - S~ndri A\\l.,1lgfs• Sangui nelli 011!'•
Sapine Mar4:herita - Scanelta R.i,gono Carm{'fo. - Sc.arazr.iru
Giuseppe - Schrciber De Ambroa-i Vittorinn - S.;iacc.a
ld<t Scola Anita - Serufini Pie1ro - Severc,ni Guaita Fam.
- Simonaro Anu:eht - Tabacchini Riee - Taech rno h•ana -
T:amone Pie-dno - Tantillo Elena - Tarenghi Lin~ - Titvolnd
Gori Mnrfa - Tessnro Adriano - 1,ibaldo ~,faria - TintlJi
Cr-cilia - ValnAu&&:l Pirro - Valerio T\\i1:aria - Vani n Corinn3
- Volc.an Giacomo - Vic4uery Adelina - Yoyat Carolina.
21 J

4.4 Page 34

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Salva da paralisi facciale
li 20 ottobre del rg58 per intercessione
di S. Domenico Savio ricevetti la grazia di
essere liberata da un fibroma che, al dire
dei chirur~hi, era difficile estirpare perchè
situato fra la parotide e il nervo trigemino.
I medici non garantivano la riuscita dell'ope-
razione e parla\\·ano, come conseguenza, della
paralisi facciale. Ciò sarebbe stato di ostacolo
alla mia vocazione (ero già novizia). ~on
diffidai e fiduciosa mi sottoposi all'atto opera-
torio raccomandandomi caldamente al pic-
colo Santo affinchè guidasse la mano del chi-
rurgo nel difficile intervento. Non rimasi
delusa; il Profe$sOre $tesso, fuùta l'opera-
zione, gridò al miracolo perchè era riuscito
a sah-are il nerYo facciale. Potei co~ì far i-i-
torno al noviziato d-ove [cci i santi Voti.
Ali T~rm~ (Messina) SR. MARIA SCHE:.mm r-.M.A.
Non conosceva S. Domenico Savio
Da alcuni anni io e mio marito attendevamo
con ansia il dono di una creatura, ma inu-
tilmente pcrchè i miei b11mbini mcn-i"l'ano
prima che io li potessi abbracciare. final-
mente venni a conoscere S. Domenico 8,ffio.
Subito mi procurai il suo abitino, e con fi-
ducia pre~ai il Santo che mi esaudisse. L'esito
fu reliciss1mo e la mia bambina è sana e bella
come 1m fiore. Prometto a S. Domenico Savio
che gli sarò riconoscente per tutta la \\ ita,
e desidero che la mia bambina sia fin d'ora
sotto la sua protezione.
Vm>elli
1\\L'\\RIANGELA FRANCESE IN BAUCERO
Mamma riconoscente
Dii nove anni attendevo invano che 1m
angioletto -venisse a rallegrare la nostrn fa-
miglia. Consigliata, mi rivolsi con fiducia a
S. Domenico S11Vio e ne indossai l'abitino.
Per ben due anni ancora contintiai ad atten-
dere e a pref!are. Finalmente il caro Santino
intercedette per me. Dm-etti trepidare per
la salute, ma la grazia venne completa, ed
ora sono mamma felice. Insieme con mio
marito, ringrazio il caro Santo e continuo ad
invocarne la protezione sul piccolo Gian Luigi.
Mmi Li/(rire (Alessandria)
ROSETTA PASQUALE TR.\\VERSO
Una 1,. M. A. (Carnnfo - narriera) ca<luta in infe~ion<' d
tubetcolo.s\\i guarì perfettamente ù1 LU\\ anno, tra una fcsu1 l"
l'a ltra di S. D. S., u cui s.i rr;1ccornat1da,·a i11cessn.nten1ente
Maria Repetw (Genova) alla valida ioterçes~ione di S. O. S.
attribuisce la scunalatn grazio di una sistemazione sicur!t
nel rul'.llo ,ldl 'insegnamentr>. G:.ì, altre ,•olte n~ hn sp,··
_rimenrnta la pot~n2a ~d ora rnçèom,mda alla sua proce-
z·ione s(' e lu scolarç.sc:l..
Pie1ro e Ros.1 Rairnond;J (8carnatigi - CuncQ) ringrazinno
S, D. S. pt'r favore onenur0 e chiedòno continua as~dstenza.
Paolina Crucagno (Vig-nole llorbera - Ales.s.) si professa
riconoscent~ a S. D. S. pcrchè assistita nella <lifficik
nascita dE>l piccolo J\\ilassimo Dome-nico.
Suor lda Ravlola, F. M. A. (\\"i1rnole Ilorbtra) invia oF•
ferta per la visibile assisten?O sperimentata nella C1>loniu
delle !Y.,mbine.
Maria Rosa Poggi (Geno\\'a) dice un sentito g ra,ji, u
S. D. S. per lo salute del piccolo Ghmdomenico Pltnio.
Santa Le Vigne ca~tellaao (Lucra Sicula - Agrigento)
nvendo un figlio sposato in America, scnia prole da
seltC atmi,, Rii mandò un llhitin() Ji .S. D. S. n1cco1nan•
dando preghiere, e la 1,..,-ozia fu ottenuta.
Sara Ra<si Camici (Alia - Palermo) portò l'obitino di
S. D. S. lutto il tempo tldla sua atte~•. e sd-,benP. olla
fine si prt:senrasse un se-rio periçolo, tuttavia ogni cosa
si risolse nel migliore ùi,i mùdi.
Giuseppe e Maria Cristiano (flru1no-Torìno) r111grazrnno
S . D . S. per lil protezione accordata nella nasetto del
pri1no,:?enito mediante l'intposizion~ de-U:Sb~tiuo,
Maria Isacco (Vigliano) attribuisce alla valido protezione
di S. D. S.. oltre che alla perizia de, mcùici. se lo figliu,
assa i sofferente, dopodièt:i mèsi potè vedere il suo bar.ubìno.
Aitnesina Puglisi (Sèssa Aunmca-Caserta) d iv/lla <l,
S. D . S .. ne sperimentò lo protezione nel fìqliuolo ,li
novt" anni. Qu.rsti io una caùurn si era Cc.rito suuo il
urnntu e nonostante le ~ure aveva :rvuto una sctticen1iu
Raccomandato a S. D. S. con l'applicazion(' <ldfa reUquìu.
in pochi giorni ritornò in salute.
Flora Mnncinelll professa immensa gratitudine a $. D. S.
per segnahna g-rozia 1riCt;VUta è i.nvia offe.rm.
Ello e Isa Scardaccione (llari) attribuiscono a S_ D. S
la felice nascil:8 della loro primogenic11 Fclicit.1, otte-
nuta con preghiere e l'uso dell'abitino.
I

4.5 Page 35

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« Padre, l'osso si è saldato »
Dovendo predicare per la <i Grande Mis-
sione? a ~uenos Aires, ebbi assegnata un:i
vecchia chiesa, dove le pareti erano senza
intonaco e il tetto lasciava a<ldirittura filtrare
l'acqua. Nel nome di Gesù e di 1\\1aria ho
fatto di lutto: <la falegname, da elettricista,
da muratore. 1n uno di questi lavori ebbi
un colpo tremendo al polso della mano si-
nistra. Al ritorno a Rio Turbio, il polso
colpito cominciò a gonfiare. :vle lo ingessarono.
Essendo solo ed avendo davanti il lavoro
della Settimana Santa, mi raccomandai a
Don Rua, promettendogli di C<>minciarc una
vita religiosa pii'1 fervente. Passati 27 giorni
dall'ingessamento, la radio~rafia rivelò un
pezzetto d'osso della grandezza di una noc-
ciuola fuori di posto.
Era il primo venerdì del mese. Dissi al
Sacro Cuore eh<! accettasse, per interces-
sione di Don Rua, la m~a promessa. Durante
la Santa Messa misi la reliquia sul gesso.
Andai poi dal medico ed ottenni che soddi-
sfacesse il mio desiderio di togliere l'inges-
satura venti giorni prima del previsto. Tutto
quel giorno ebbi forti dolori come prima di
essere ingessato. Pregai sen,za sosta e alla
sera, prima di coricarmi, lo feci con rad-
doppiato fervore. Quando mi svegliai, il
gonfiore c ì dolori era cresciuti. Non mi sco-
raggiai. Rinnovai la promessa e le preghiere.
Tornato dal medico, lo pregai cli farmi una
radiografia, che mi dicesse lo stato reale del
polso. Intanto dicevo a Don Rua; <• Tu sai
che per decidere un'anima ad aver fede nel
compiere un passo di conseguenze soprannatu-
rali nella sua vita, gli ho fatto vedere la tua
reliquia posta sulla ingessatura e gli ho detto
che dopo la Santa Messa me la sarei fatta
togliere, perchè con la tua intercessione avrei
()ttenuta la grazia. Se adesso mi vedesse
nuovamente ingessato, dubiterebbe e si sco-
raggerebbe >>.
Il medico oi;servò la radiografia e disse:
e <• Padre, l'osso si saldato, può lavorare tran-
q~til)an~ent~. I·:accia !'applicazione di raggi per
tbec1 giorm d1 segtnto, per rendere flessibile
il polso••. Gli risposi che con il lavoro il
polso si sarebbe reso flessibile lo stesso.
N'on rit<>mai più da lui. Quello stesso giorno
il polso si sgonfio ed ora lavoro come se non
a;'essi mai ~vuto nulla. Una protuberanza è
n masta a ncordo della grazia di Don Rua
e della mia promessa di imitare sempre
meglio Don Bosco, seguendo l'esempio del
suo primo Successore.
Rw T11rbio (!',arna Cruz-.\\rgentinaj
SAC. RICCARDO llETONO salc.ianu
Il verdetto era stato pronunziato: « Solo
un miracolo può salvarlo»
. li signor Tommaso Piovano, mio cugino,
~1 crovava gravemente ammalalo. Era im-
possibile salvarlo, perchè un cancro all'in•
testino ne impediva il funzionamento. l me-
dici lo davano per spedito e contavano ormai
le ore. I suoi familiari erano angosciati. L'arte
medica riw;civa ancora a prolungargli la vita,
ma il verdetto era stato pronunziato: ii Solo
un miracolo può salvarlo•>. Le buone Suore
che lo assistevano, anitmn·ano i parenti a
chiedere il mjracolo.
Fu in q11csta tragica situazione che passai
a Chieri e pòtei visitarlo. ::'\\on avevo nel porta-
fogli che una reliquia del venerabile Don Rua,
che non era neppur mia. Interpretai il con-
senso del proprietario e la lasciai all'infermo
incoraggiando lui e i familiari ad avere una
grnn<le fiducia riel Successore di Don Bosco.
Tutti aderirono con entusiasmo all'invito.
Alle loro preghiere si unirono le suore. i Su-
periori e vari miei compagni di Bollengo.
E Don Rua non deluse tanta fede: il miracolo
,enne. Ora tutta la famiglia è entusiasta di
Don Rua e va stringendo una crescente fa-
miliarità con l'opera di Don Bosco e con
1 suoi Figli.
SAC. GIOVANNI RERTOLONE salesiano 21:l

4.6 Page 36

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DON FILIPPO RINALDI
Don Rinaldi guarisce madre e figlia
I ,a mia cara mamma, a causa di una forte
flebite, solTriva da vari anni; però dall'aprile
al settembre u. s. si trovò in gravi condi-
zioni per tromboflebite bilaterale agli arti
inferiori. Non valsero le assidue cure del
medico e neppure le affettuose premure dei
tigli e parenti Nel settembre scorso, per hontà
delle mie Superiore, potei recarmi in famiglia
e, non sapendo la gravità del male tiella cara
mamma, non so descriver<:: la pena nel trovarla
in quelle condizioni. Essendo F.M.A. la consi-
gliai di mettere sulla parte dolorante l'imma-
gine con la reliquia del Servo di Dio Don
Filippo Rinaldi. Intanto pregavamo con fi-
dueta grande, insieme con la sélrella, Suora
della Provvidenza. Dopo pochi giorni. la
mamma scriveva che era completamente gua-
rita, che poteva finalmente correre e cam-
minare senza alcun dolore. In casa è ritornata
la felicità.
Con profonda commozione, sento il bi-
sogno di aggiungere che anch'io, per inter-
cessione del servo di Dio D. F. Rinaldi,
sono stata miracolosamente guarita, come si
espressero i medici curanti, da una preoc-
C1Jpante peritonite specifirn, che mi teneva in
una indicibile e continua sofferenza. Ora sto
bene e desidero the anche questa grazia sia
conosciuta a gloria di Dio e del suo Servo.
Ro«ì (\\'ieenzn)
SR. ANGELA ZAc'<lN, J'.M.A.
. Certifico e/te la sii:71ora Za11ùilYlaria di mmi 72
sr è ammalata neh'aprile u. s. di tromboflebite
bilaterale agli arti iriferiori. A diitanza di sei
mesi trovo la Paziente guarita clini.camente con
esito in organùrzazione delle vene trombizzate.
i?o<a (Vicenz"\\
DOTT. NELLO BR1JNELLI
medico chirurgo
Una ispirazione provvidenziale
Una mia nipote, da parecchi mesi, era in
gravi angosce. per circostanze createsi con
la morte della madre e conseguente vc-
dovàJ1za del padre. Di settimana io setti-
mana la situazione si faceva più penosa ed
214 oscura, tanto da turbare la pace e la tranquil-
lità col marito ed i fìgliuoletti. Al corrente di
tutto, io pure soffrivo e intensificavo pre-
ghiere al Ciclo intero. Ma sembrava che il
nulla giovassero. Improvvisamente ehbi l'ispi-
razione di chiedere aimo a Don Filippo Ri-
oaldi; e non rimasi delusa. In meno di un
mese, tutto si risolse in modo imprevisto,
col trionfo della grazia di Dio e l'accomoda-
mento di ogni circostanza penosa. Sia nota
la grazia a gloria del Signore e ad esalta-
zione del suo Servo.
Per.1!11!1' (Trento\\
MAESTRA AN-:-IA BERTOLDI
Don Rinaldi le conserva la vista
~el luglio del 1959 una grave forma di
corio-retinite maculare all'occhio destro mi
fece temere di perdere completamente la vista,
poichè per le stesse cause l'occhio sinistro1 in
pochissimo tempo, aveva perduto ogni sua
funzione. Consigliat'l dalla Direttrice deUe
Figlie di Mar(a At!siliatrice, pregai con grande
fede Don Rmald1; ed ora, dopo un anno
dall'inizio della malattia, posso continuare la
mi.a vita normale in famiglia, poichè il male
si è arrestato. Prego Don Rinaldi di conti-
nuare a tenermi sotto la sua protezione.
Palermo
ANGELA TORTORlCl
Suor Maria Mazzler, F. M. A., colµirn da n<\\frite, si uru
alle preghiere della comunità per la sua gu-urigione, ri-
volgendosi " O. F. ll., t la grazia fu impetrnui.
Suor Giovanna Marino, F. M. A. (Catania) attribuisce
all'applicazione della rehq,ùa di O. F. R. la _propria
guaTigione da tubercolosi polmonare e dn altro malanno,
quella di un fratcllo da piaga insanabile a unn gamba,
e di un altro fratello dopo grave caduta.
Suor Giuseppina Rinaldi. F. M. A. (Lu-Akss.) essendo
nipote di D. F. R. gli si raccomandò C"on sucC"esso per
la J!uarigione di un ginocchio, senza opcrazionè; lo rin-
grazia pure pèr la signora 1\\n~iolina Demarrin.: per
gra.zia ricevuta.
La Direttrice F. M. A. dell'Ospedale dl Mendez (.Equ"-
tore) ringrazia D. F. ll. per un caso diffici le feliçemente
superato in quella missione. Una giova.nett"J, ricevuto un
ca.lcio, ebbe l'intestino perforato e la conseguentè peri-
tanite che d iede apprensioni al dottore e alle suore; ma
le prtghie.rc ottt.~nnero una pronra guarig-ione.
Suor Maria Lio (Palermo) attest1' d'aver rrcevuto du
D F. R. diverse grazi", fra cui la guarigione della gomba
destra fratrurat:11.

4.7 Page 37

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, nos1ri morti
Salesiani defunti
Sac. Paoto Consolini t a Nitcroi (Ilrnslle) • 7Q anni
ho su1;1- vocinJone sbocciò in una famiglia pacrinre11le
- quindici fratelli! - fond3tn su saldi principì crisdnni.
La mamma, r'ima:sra vedova a quarantan0\\.,e anni. seppe
alle,vare la nume.rosa prole nel tj more di 010 e .nel sa-
.:-rificio. Don Pi'tolo parti per il Brasile a diciannove anni.
av'\\oisandonC la mamma per lettera dnlla nave ormai salr,ata.
V.i rimase .fino alla morte, salvo una p11tentesi in Por-t()-
ttallo. Come D.rc-hitetto1 diplomato a P'1.riJri COr'l Rcinac::h,
progettò e oost.rul numtrost chies~. santuari e eolleg-i
La rnortc. lo colse mentre: Jirigev.a i lavori del Santuario
di Cnmp-inas.JI da lui i.de.atd. Progettò e vinse il concorso
per • la più àltu II chicsn del mondo, che dov~,~a essero
costr:uita nella l)nin di Rio De Janeiro, tutrn in cemento
arm.ata in is.ttle gotico.t;j~aotino.
La •u• profonJa conosrcnao udlo spàµnolo e del por-
tQ.~hèsc, la sua facile oratorio lo resero efficace predica.
tò-re e valido -aiuto anche del Nunzio Aposrolico del Brasile.
Fu pure valente insegnante. di musica~ dire:sse concerti,
opere.i.te e formò scu<.>h: j, cant(J molto apprçzz;ue. An.c9rri
oggi j pfrcol.i rantori rli Oporto, da lui fond-ati, -:ii chiamano
:Idi Usignuci!i della Re~inn •·
Presagl ta 5ua pross.ima fine e si preparò. fl suo tr-ap3$S0
è staro sereno e con tutti i i.::onforti religiosi. I.o com•
pmn~ono tutti i parenti, in pnrt~cohrrc 11 soccr.;:lotc sale-
siano Don Grii,ostomo ConRolini, che deve allo ?!io Don
Paolo fa su-a vocazione..
Sac. Domenico Pere:,; t a Bahia lllanca (J\\r~entina).
Sac. Pietro Nufie.% t a Lima ( Perù) a 7 s anni.
Sac. Giuseppe Winkler t a Du.xheim (Germania) a 6;anni.
Sac. MarceUtno lkrtolotto t n Ensonsda (1\\rgen11na\\
a 91 anno.
Sac. Angelo Agrelter t a Faenza ~ 79 anru
Sac. Lorenso Fiorito t a Bueno• ,\\ires a 78 anno.
Sac. Francesco TotnaSik t a Betlemme a 61 anno.
Sac. Alberto Tbys t a Jacquet Rivèr (Canad-11) a 57 anni.
li.le. Adriano Pe..elra t a Lisbonn (Portogallo) a 38 anm.
coad. Primo llavaldinl t a Gualdo Todino a 81 anno.
Coad. Federico Bernarde.% t • Mor6n (Argcntin~) a
65 anni.
Coad. Leonida Tagliafecro t • Mog!iono Venero a
so artoi.
Cooperatori defunti
Arciprete Don Vincenzo Barone Porroco di Valledolmo
(Palermo).
La morte di quèsto Sacerdote pio, zelante, benefico. de~tò
profondo rimpinnto nella cittadina dl cui fu ve.nernro
pa~tore ptr pib di un ventennio.
Fervido Decurione S:.1lesiano, ne ebbe la nomtn:--t dal
Venerabile Don Michele Rua. C,,$rltul in Vnlledolmo
un cospicuo ctntro di Cooperazione Salesiano i diffuse il
culto di Ma.ria Ausiliarrice, di S. G. llosco1 di S. O0me.-
nic.0 Savio; promosse: solenni feste~p:iamenti in lo.ro onoref;
tu semp.rc presente ai CQnvegni dt:.i Decurioni e alle m!l-
nifestazioni salesiane. dell'Uola...
Giuseppe Roggia t a Nov•llo d'Alba il 3 aprile 1()6L
a 88 anni.
Fu esempio e guid-a di Jaborlosità, pietà e rirtù alla sua-
numerosa famiglia, composta di 1 r figli. Quattro di questi,
tre s-acer rioti e un t'OR<Hutore, dieùe generoi:;amence al Si-
gnore nella Farnigtia ~ateshtn.a. Dio che ama ed esalta gli
umili di cuore,. ha raccolto ad onorare fa su,;1 m~moria
una moltitud ine tale parrocchiani e di ntppresentanze
Sales(ane da dare la sensazione ~i assistere ad una so-
l•nnc festa religiosa più e.ne nl'.I un funerole.
Leone Cosma t a Loreggia (Padova\\ a 58 anni.
Uomo semplice., amò sempre la farnisclia e i! lavoro: con fede
lumiryosa, nella .sua ~iornatu terrena, t:ducò alht lcg.qc
tltli'amore. e del dovere i suoi nove figli. lieto quando ne
vide uno eoraacrarsi a Dio.
Mario Guarnero t 11 1\\!lon.calvo Monferra to a 70 anni.
Moru..:.1l vo h.i ru:rso uno Jl"l s.uoi uomini migJion. Cristiano
rutto d'un pt~zzo, senza risoetto umnno, sempre present~
a<,! ogru ma-nifestazione- reliJZiosa, s-empre il prin".:o all~
funzioni, .sj g·lo.riaya di «:$$ere stato uno dei primi iscritb
sll'Azione Cattolica. Dové .c'era del bene d;:1 compie.re.
nr,u::a mancava la tigU.fa sorridente di M.flriO Guarnero.
Es;:li coltivò nel cuore Je più belle virtù 1!\\'an,gcli:che: sem-
plicit:\\, u_miltà, cnrit:à e sopraTIUltO lo spirito cLi prei;::bi~ra
nii:J corso d'una vito turta consacrata a.I duro la~ioro dti
campi e 3l eulto de11a fami glia. Prese pa.rtt:: ttlla prin,~
~errn mondinlc come semplice fante e nelle brC\\oj tiocnz-l•
d,-, saJivn al Santuario ddl.J l'vladon,na d i Crea per raccom.and.ace
allr-1: \\fadonna f~ vita suJ. quella suoi c:ari, e 13 sah•ezza
dclln Pa.rria~
Fond.atn1 aie.uni ann\\ or sono, la Pia Umone dei (;oQpera-
tori Salesiani. \\'Olle ~ubito adenre. ed era or1;toplloso d'ap-
partenere !\\Ila grande fomi~lia cli Don Ro.kt'O /\\Ile adu.
mtnzc non n1ancavn mai-f Fedel e anche in quc.,to a l proprio
Jovcre.., oome l o enl stato 8UI campo di battagli.a '! lo ern nel
campo deJ Jnv,oro e nelle- lott.e quotidirme per la vita.
Rag. Rinaldo Camera t a ·ronno.
Padr~ esen1plard, <livoto di ~laria Ausiliatrice e di S :rn Gic-
vnnni lloscv, fu :,.cmpre generoso ne.Jl'niutare i poveri e
ncl soslt:nctt:: le Opere saJcsìane.
Geronltna Giusto Baglletto t Vo.razze , I z• mnrzn 19~1
Una vita consurnau in cornlc umile dOrs:.7ion1;, .fino al
rìserbo silen?.ioso dj -se st~sa. • Sit{norc. pRzicnz.al TutiO
ptr amor Vt>slr_o •: fu la su-a preghiera con '3 quale rese
offerta l'accettaz1one di irrnndi sofferenze.. Dalla corona dei
suoi dieci fll:(lioJi il Signor.e scelsf" una suor:1 ed un sae,er.dote-
Domen.lca Sansoè nata Bono 1 n Foglizzo (Torino) n
72 1U1nL
Madre forte ed esernplarc, hl termiss-1ma neHa fe<lt:, sc1n-
p!ice o~!ht pr~A"hitr-a, ins~nc«lnlc nel lllvun>, eroica ncl lu
~ua lune-a sofl'c:rcn.t-a. Visse nel 1,ilèn~Jo e ndl 1 àctc.i:i:1 di
vedere suo figlio Ministro di Dio.
Maria Della Vedova in Catta neo t il 3-1v-r~61 • Ti-
T~llo (So od.rio).
Fu spo,J e Madre esempl-ar"JSs1ma. Lo repenuna morte !a
trovò heu orevur.1tll da uni vitu orofondarneJ1te cristfana
arric:chir.a d81Ja carìt:\\ più Jclicat.a e cnmprcnsiva. Amò ed
amt"ò le anstre op-ere., mostrando ~emprc 1nter~8arncnto
ed 3ffetto. Per I.a su;t scomparsa fu un r imJ:1ianco un1:1nimt:;
lo dimostrarono i funerali con la totale partecip<LZiònc
dell~ citta:iinanza.
BramJ>llia Caslragbi Colomba -t a Milano.
Educò l fiitl i allo virtù . S'ispirò alla bontù cli U◊n Do$c0
per l<t cordi.,ile, 1kta ed umil t: carit:ì verso il prossimo.
'-11,.:11 1Azjone Cmtolica s'occur,i> in purtic:olnre delle vota-
zioni $acerJ.otali. Animatu da sincèrtj zelo apo~coli~o, fu
per oltre quindici a n ni ìncançata d<tUo buona stampa pa..r-
rocchi..ile. [,.a.~ciò q-uasi impr.bYvisamente i suol cari, of-
frendo~i vìt tima r,a:r il sacerdozio cenolico.
Altri Cooperatoci defunti
C;1nestnni FCTdtr1.~ndo - Ciani C. De Franceschi • Cr.iveU1
Amelia - J)essolia. \\1.ariuntoni:1 - Pra:ir-c Comm. D. Antonio
- Fri7.zi Elisa • Gìanfanclli 11'1orlndo - Piz~oeoll Emilio -
Pont:e Eos~ignoli Giuseppina - H.ibag.fl Veromc:t - Treccani
l\\1eria ~ Vendrnrnin Giovanni - Z.ancth llìdinot Augu~ta..
~
L 'ISTITUTO SALESIANO PER I,E MISSIONI
e-on sede ìn T ORINO, eretto in Ente Morale con
Decreto 12 gennaio 1924, tl. 22, può le.galmente
ricevere Legati Eredit.ò. Ad c,·itare posgibili
contestaziani si con,-igl(ano le seguenti fonnul~:
$e trattasi d'un Legat◊: , ... lascio all'lstit,ao Sa-
,~.<iano per le 1"1issio11i ton .rnde in Tor,·110 a titolo
di legato la sQmma di Lite ... (oppure) 1'immo-
hile sito in... ~-
Se lrarcasl, invece, di nQn1inare erede di ogni so-
stanza l'Istituto. la formula potrebbe esser questa:
~ ...Annullo ognimia precedente ùisposizionc testa-
mentaria. ~omino 1nio crede uni\\·er~al~ l'lstiJuto
Sale.rUwt, per le /1,lisrioni CQU sedtt in Tcrinò,la~<:iando
ad eè~o quanto mi appartitne a qualsiasi titolo•·
(luogo da.ta)
(firmll per e<teso)
21l'i

4.8 Page 38

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t~
&CROCIATA <J/!if/lfJIltifl(I
TOTALE MINIMO PER BORSA L. 50.000
Borse da completa "
Borsa Barale Ooa Paolo, a curo del Comm. Gino Ber- miglia~ a cura di AuP,Usto .Pitia cx allievo (Nuoro) -
oocco ('l'orino) - L. 30,000.
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lesiani, p. g. r., a cura di Luisa Gatti-Gallo - L. 15,000. Savio e Don Filippo Rinaldi, li cura di Maria Nicùrn
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Giusto (Messina) - L. 40.000.
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Maddalena, Maestra (Vicenza) - l,. 24.000.
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(>r0teg!.!et11 C:/aYà, n cura di J;I. E. (Torino) - f,. 40.000.
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Martini-Cecchcrini (Roma) . I.. 30.000.
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stiani. e Santi Salesiani. aiutateci. secondo le inten:r.ioni
di R. G. {Parnu) - L. 20.000.
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di Piano Cedlia (Torino) - L. 50.000.
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N. N. e nlunni (Torino) - L. 19.500.
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Borsa Dc Agosfini Don Albèrto, esploratore Patagonico Sa- Anna Roetto n, l\\.l[ainero. - J..... 50~000.
lesiano. jn urenwria l' si~ffrar;io - Laura Colonnetti L. 5000.
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C. De .Michelis - L. 17.000.
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nelle Missioni, a cura di Forno ;:'\\,Jarià - Martinelli Gio-
vanna 5000 - L. 50.705.
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Brasile, a cura di Gini Maria /Roma) - L. 40.300.
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Maria IC~tania) - L. 50.000.
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Rt :\\ilari.a (Bergamo) - L. 30.000.
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intenzioni de/l'i11g,•g11cre D' lr,p11lito (Firc,nze) - L. 50.000.
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e 1>rott::zio11c dei ,,ivi, della Jo111ip/ia di C11icrhi T'rai""''
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vezza delle 1ws1,., anime 12•). a cura della famiglia Vi-
berti (Cuneo) - L. 45.000.
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(AncQna) - L. 50.000.
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chele Rua, ringrazia11ào vivamente, a cura di C. èuttanen
.Bazzi (Milano) - L. 50.coo.
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Den;iriez (Aosta) - L. 50.000.
M. Giolito (Cuneo) - L. 25.000.
Borsa S. Salv.atore e Venerabile Don Michele Rua. a cura
Borsa Friulana, n cura della Casa Salesiana di Tolmer.,o di M, Giuseppe Mazzco (Catanzaro) - L. 50.000.
(Udine) - ;:'\\faria F'ogolin 4000 - L. r9.035.
Borsa Faccenda Egidio (Cuneo) - L. 40.000.
Borsa Mar:ia Ausiliatrice e S. Giovanni Bosco, o cura
di llJgn P.,olma (Cuneo) - L. 50.000.
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seppe nipoti (Pesàro) - J,. 9000.
:Borsa Per- Ja protezione della Madonna su di n,e, a cura
cli Maria l\\hrchclln (Torino) - I.. 50.000.
Bor~• Gloria Ouavlo, a cura di Gabriella Gloria (C:e-
n{)va) - L. 25.000.
Borsa Griffa Famiglia, 111 memoria e $l~lfragr'o, a cura
di N. N. (Torìno) - I.. 20.000
Borsa Gesù Eucaristia, a cura di Mariani Francesco e
famiglia (Milano) - L. 38.200.
Uorsa A,·ldano Suor .Edelia, ,\\lissiunaria. a éura di F. '\\1.
(Asti) - L. 50.000.
Borsa Maria Auslllatrlce, a cura di C. M. (Alessandria) -
L. 50.000
Borsa Rinaldi Don Filippo, in rinf(raziam~nto, a tur!t
dcUa famiglia M. (Torino) - L. 50.000.
l:lorsa Gesù, Giuseppe., Maria, a ricordo di E-reole. e Cesirn Borsa Che porti benedizioni ai miei cari lontani, a cura
Safoi,tarefli, a cura della 6glia Elisa (Pav111) - L. 40.000. di Ormezzano Clementina (dal teitomento) - J,. .50.000.
Borsa lnvecnizzi Enea (,,•). i,z s-u.ffragio i! ricordo, a curn di
fnvernizz, Aurora (!Vlilano) - L. 38.000.
Borsà La Provvidenza aiu(i la nostra azienda~ a cura
di N. N. Meda /Milano) - L. 10.000.
Bori.a Le preghiere di un missionario cl ottengano da
B!lrs3 Santi Sales:iani. oltenete buone vocazioni alla
Società Salesiana di Don Bosc:;o. a cura di Orn1ezzano
Clementina - L. 50.000.
Borsa S. Cuore, Maria Ausiliatrice e S. Antonio, a cu-ro
di G. M. ('l'orino) - L. 50.000.
Dio. per intercessione di Maria e di S. G. Bosco, prote- Borsa S. Giovanni Bos:co e S. Luigi, a Cl1rtl di Il. A
zione e misericordia, (Milano), a cura Jella fami)!li11 (Torino) - L. 50.000.
Reperto - L. 25.000.
8orsa Berruti Don Pietro (6•) proteggi i miei tari, n cura
.Borsa Madre degli orJane11f. l'tisciu1 u111te t10L'a:s;luni di Ji A. S. B. - Sismondi Caterina 5000 - L. 51.000•
c(}adiut.Qri ,·n.lesiolti, a cura di Ugo Rocchino (Torina) -
L. 23.000.
Borsa Anime Purgatorio, in .iuffragio d, Verdoni Giov"1ma,
a cura del marito Giuseppe (Latina) L. 50.000.
Borsa Maria Auslllalricè e S. G. Bosc:co, co11ceiute,·i la nQrs.a Hoderas Antonio, in mnNQrù1 t suffragio. a cura
groz,o. thc tanto ri sta fl mnre e flT()Leggrl~ la 11ostrn fa- della moi;liP (Como) - L. 50.000.
(con1i1111al
:?16
.AIJ1'0RIZZAZIONE TlEL TRIBUNALE DI TORINO JN DAT-" 16 Fli88RAtO 1Q+9, ~U.'.\\'JER-0 ,JOJ - CON All'PROVAZTONR f:'.CCI.FSIAST(C:\\
DIRETTORI~ rutSPON5AfllLR: SAC. DOT'r, l'lln'ilO Zl:iRIJINO, VJA ~1.ARlA AU!UL[ATRICE J-z, TOl,UNO (712) - OFFJCINB GRAFJCUB sai

4.9 Page 39

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I;
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I • -■ ~
~ \\-~

4.10 Page 40

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Buone vacanze
con buone letture
HAMILTON M.
Pagine Vlll-272 L. 900
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Pa11ine Xll-200 L. 900
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per ordinazioni rivolgersi alla
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PERIODICO QUINDICINALE DELLE OPERE E MISSIONI DI SAN GIOVANNI BOSCO
Direzione: via Maria Ausiliatrice, 32 - Torino -Telefono 48-41-17
Al 1° del mese: per i Cooperatori e le Cooperatrici Salesiane
Al 15 del mese, per i Dirigenti della Pia Unione
Si invia gratuitamente. Spedhione in abbonamento postale. Gruppo 2°
*facciamo noto ai benemeriti Cooperatori e alle benemerite Cooperatrici
che le Opere Salesiane hanno il C. C. Postale con il numero 2-1355 (Torino)
sotto la denominazione: Direzione Generale Opere di Don Bosco - Torino 712
Ognuno può valersene con risparmJo di spesa, nell'inviare le proprie offerte,
ricorrendo all'ufficio postale locale per il modulo relativo
*IMPORTANTE - Per correzioni d'indirizzo si prega d'inviare anche l'indirizzo vecchio.
SI ringraziano ISig. AgenJI postali che respingono, con le notificazioni d'uso, IBollettini non recapitati.