Bollettino_Salesiano_196110


Bollettino_Salesiano_196110



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Noi non ci fermiamo mai; vi è sempre
cosa che in.calza cosa... Dal momento
che noi ci fermassimo, la nostra Opera
comincerebbe a deperire.
oou nosco
15 MAGGIO 1961
A l'lNO LXV ./ N 10
EDIZIONE PER I DIRIGENTI DEI COOPERATORI SALESIANI
DIREZIONE GENERALE: TORINO 712• VIA MARIA AUSILIATRICE,32 , TELEF.48-41-17
Ci vuole anche questo
Il mese di maggio richiama la II Conferenza
annuale prescritta dal Regolamento. 11 Bol-
lettino Dirigenti di aprile l:ta presentato il
te ma e la traccia: Jl Cooperatore porta ,ul-
l'apostolato lo stile e il metodo di Don Bosco.
Nou tutti i Centri potranno organizzare la
Conferenza in questo mt:se. Per ({\\lesto ri-
petiamo ancora ana V'olta che può essere ri-
mandata a tempo più opportuno: l'importante
è che non sia omessa e che si tenga nel tempo.
che dà maggiori garanzie dì riuscita e con gli
accorgimenti più efficaci per un esito folico.
Ma volevamo dire altro. Ci occupiamo già
delJa seconda, ma della prima Conferenza
da vari Centri nou è pervenuta ancora al-
cuna relaiione. E nou pare che sia stata...
saltata. Purtroppo si nota q-ua e una certa
.ripugnanza a mandare relazioni. Ovvero si
rimanda... e si finisce col far nulla. Quanto
importa anche per questo che il Consiglio
sia veramente funzionante e che un suo
membro abbia l'incarico di segretario! Molti
Centri si son messi da tempo su questa linea
e godono già i frutti.
Il nostro discorso - è chiaro - non riguarda
solo la relazione delle due Con:fe;ren:ze annuali,
ma anche ili altre iniidative di particolare ri-
lievo. Esse devono fal'Si conoscere all'Ufficio
Centrale, anche perchè molte conviene siano
pubblicate a comune incoraggiamento cd
edificazione. Esemplifichiamo: pellegrinaggi,
corsi di Religione pe.r Coopèratori, iniziative a
favore ili apprendisti, di oratori, di scuole
catechistiche, nuovi laboratori, visite a Se-
minari e a Case di formazione, iniziative per
la diffusione deUa hnoua stampa, per le vo-
cazioni ecc. Il tutto corredato da buone foto.
Naturalmente si deve trattare di attività e
iniziative prese da Cooperatori o nel loro
interesse, e non da altre organi.zzazio~ù o
con alt:i:i scopi Bisogna anzi sempre evitare
di attribtùre ai Cooperatori ciò che è fatto
da altre Associazioni.
Concludendo. Sicuri che tutti i Centri l1an
tenuto già la I Conferenza, invitiamo quelli
che non ne avessero inviato relazione ed òf-
forta a provvedere. E preghiamo tutti i Centri
perchè - attraverso la Segreteria bene or-
ganizzata - facciano pervenire sempre al•
l' Ufficio Centrale con diligenza e sollecitztdine
le relazioni secondò lll direttive che qui ab-
biamo ripetuto.
Sarà anche questo un utile apporto alla
vita della Pia Un.ione.
IMPEGNO DEL MESE
Rendere sempre più funzionante ed ef[icie:Jte
la segreter·a del proprio Centro
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Cattolicità apostolica evocazioni Pensieri per
la Conlerenza
mensile
INTRODUZTONE. • Al senso della cattolicità
e alla funzione dj sen,izio alla Chiesa, è in-
timamente legato il problema delle vocazioni,
che ha rappresentato il tema ideologico e
attivistico s_pcci:fìco della campagna della
Pia Unione per l'aJlU.o sociale 1959-60. Ne
riparliamo ora, primo perchè, come risulta dal
Regolamcnlo, le voca:.i1mi costituiscono un
impegno aposto'ico permanente, spedalissimo
e fondamen1ale per la Pia Unione stessa,
seco11do, perchè la campagna delle vocazioiù
è una campagna non già da accantonarsi o
ridurre ai margini, ma da continuarsi e in-
tensificru·si; terzo, percl1è, seguendo lo sviluppo
dell'argomento che abbiamo tra mano. qual-
che :riflessione di ap1uofondimento e una messa
a punto in linea di principio _può tornare OJJ·
portuna. ]°); necessario trasformare le campagne
lanc:;iate fino ad oggi in fonne di apostolato
stabile: tanto più quando si t:rntli ili bisogni
così essenziali e tr-ascendcnLi, qual è il caso
delle vocazioni. Ed infatti, niente cli più im-
portante per 1a Clùesa di sempre. Le necessità
di oggi non fanno che acuire il problema e<l
invitarci ad approfondirlo, perchè venga colto
nelle sue auteutiohe dimensioni ideologiche e
pratiche. A tal fine, il porre il problema delle
vocazioni in rapporto a quella che ahhiarn
cluamato crLttolfrità apo.~tolica, può essere u11
ottimo mezzo. È per questo che ahbiam fissato
il nostro t ema in questi termini: C111tolicitèt
apostolica e Vocazioni.
I
Il problema
delle vocazioni
L'esistenza dei sacerdoti
e dei religiosi di ambo i
sessi è un fatto. Che essi
nascano e maturino at•
traverso WJ.a vocazio ne, è 11.ll altro fatto.
Che queste vocazioru risultino relativame;nte
poche, sì da apparire numericamente inade-
guate ai hisogni e diventare per questo ed
alL:ri rispetti ogni giorno un più grave pro•
blema, è ancora un altro fatto... Di qui il
tragico dilemma, cl1e riassu:m.e la dramma-
ticità del problema delle vocazioni: o le voca-
zioui non ci sono, ed alJora la Clùesa deve
rassegnarsi ad w10 stato di inferiorità, che
seguendo la traiettoria dell'attuale divenire
storico dovrebbe condurla all'impotenza e ad
una inevitabile sconfitta; oppure ci sono, sì,
ma iniseramente abortiscono prima della loro
maturazione, o prima ancora di schiudersi al
calore della Grazia e di una carezza materna,
diventando ideale e prograro:m.a cLi vita. Anche
in questo secondo caso. la reallà non cam-
bia, e uon s.i affaccia la prospettiva di un do-
mani migliore...
Nondimeno, obe le voc~z.ioni ci siano è già
una grandissima cosa. E già possedere la
concreta soluzione di fondo del problema delle
vocazioni. E, grazie a Dio, la possediamo di
fatto: le voco.doni ci sono. La vocazione al
sacerdozio o alJa vita religiosa è la chiamata
di Dio soncita da una chiamata ufficiale e/ella
Chiesa sul presupposto d1dla chiamata. divina.
La chùunata dillina è la uocazioTLe in germe,
che deve sbocciare, attraverso delicate vi•
ccnde e una laboriosa preparnzione. nella chio-
mata ufficiale della Chiesa.. Orbene, soleva dire
Don .Bosco, che su cinque ragaz::i due hanno
un germe rli voca:.ione. Soluziono stupenda e
mu:uifìca davvero, da parle ùi Dio, del pro•
blema delle vocazioni!...
Dio semina a larghe mani: e cioè affida i
gcnni ili vocaziouc alla terra e a chi la col-
tiva. La Lerra, che accoglie questi germi,
non sono le singole anime isolate, ma l'a-
11.ima come cellula del Corpo Mistico: è il
Corpo :\\fistico stesso, in tutta la sua coucrc·
tezza cLi tempo e di spazio; di situazioni
storiche, sociali. culturali, ecouomiche. run-
hientali, favor!''Voli e sfavorevoli. di urgc..uzc
a volte spasmodiche, e di inconsapèvolczze e
sordità a volte, sconcertanti. Ed è questo
Corpo Mistico stesso, il rcspousahile dell'ac-
cogllincnLO, dello scoprimento, della coltiva-
zione dei germi di vocazione che gli sono
affidati. È ti:rra e agricoltore ad u11 le111po.
T.a sua agTicohuru si chiama apostolato. E
si trova impegnata radicalmcrlte, eneJ"gica-
mentc, in quell'operazione fondamentale che
consis te nel prepai'are anzitutto gli agricol-
tori e cioè gli apostoli stessi. nei loro quadri
superiori, più responsabili, corredati di un
costante e sempre rinnovato slancio di pio-
nieri e della tolale deùizio1ie di anime con-
sacrate. Nlessis quidem 11rnlta, operarii a1'tem
pauci... Non è il campo aposLolico che manca.
oggi esteso quanto il mondo e carico di tutte
le suo w:geuze e l'ichieste, delle sue paurose
carenze e delle più at1·ane complicazioni, ma
s0110 gli apostoli che ma11ca110, a cominciare
dai quadri superiori: sacerdoti e religiosi!...
Jla anch'essi, nel loro nascere I' maturare,
fanno parte del campo da coltivare affidato
alla Chiesa. La lo.ro sorte è nelle mani della
Chiesa, ohe accogliendo il seme della loro
vocazione divina deve farlo gf'rn\\ogliare e
condurlo a maturazione... Ecco perchè il pro-

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blema delle vocazi,mi, iu una 1,isio11e veramcute Ma pa~siamo aJl'aLtcggiamonto praLieo e
cattolica, si pone come il primo e radicale pro- alla prova dei fatti. « ... Che questa voca-
blema apostolico. come l'rsigmza suprema della zioue o questo prete vada iu dioMsi, nelle
cattolicità apoi;tolic(l, e come la suprema aspi.- missioni, o in 111\\a casa religiosa, non importa:
razione di uno zelo che a qnclla s'inspiri... O è semp:re un grande tesoro che si regala alla
ili si comincia, o .noIL si andrà avanti affatto. Chiesa » (XVTI, 262). « Non importa!... »:
perchè ciò clie import.a è i] bisogno della
Chiesa, la sua efficienza pe:r il l)ene delle
Il
anime. « La religione cattolica è universale
Oon Bosco apostolo
e cattolico >
delle vocazioni
Ciò posto, il voler ulte-
riormente spiegare l'apo•
stolato delle vocazioni di
Don Bosco, nella sua più
e vuole che dovunque si faccia del henc;
e dove -maggiore è il bisogno esige che maggiori
siano gli sforzi della carità» (XIII, 626). L<1
(coutinu.a u pagin(I. seg11e,rle)
&piccata caratt11risti<'a che è lo spirito cattolico,
diventa superfluo. La spiegazio11c cli questo
suo apostoJato in teoria e in pratica è tutta per la BIBLIOTECHINA dei Cooperatori
qui: nella cattolicità apostolirn. Nella sua, cat•
lolicità apostolica, che fa di Don Bosco l'apo•
,,·tolo « cattolico» delle voca:i.oni per ecc-ellenza...
.Due lib'ri uUli
Non è per ripetere o calcare tm luogo co- DON DOMEl\\7CO 8E11TET1'0 S.D.8.
mune, clic insistiamo su ciò, ma pe:r avere
in mano la ohlave cl1e sriega uno degli aspetti
più cnatteristici di Don Bosco, e una delle
sue consegne pii't rigide: le vocazioni; l'apo•
stolato delle vocazioni. Questa chiave, che tutto
spiega e tutto :reude Logico anche pc>r noi,
tccola: fo sua cattolicità apostolica; e di con-
seguenza, il pon-c, il senti.re, il trattare nella
pratica il proble11w delfo vocazioni, come il
l\\lar1a t
Desclée e C., 1;·4ito1·i Po111ijìci; R1m1a
« Il prof. Don Do,nenico Bcrtctto, ruariologo di chiaru
fama, ha trattato un argomento di particolare attualità
con am1)ia informazione. cbiurezz1, di stile è serietà
teologica. Le iun ,ipera è un potente richiamo ai fra-
tolli separati dell'O,•citlenlc a civedere le loro posizioni
di fronte nl d11g11rn e a] cnlt() mariano.
L'opera è redatta con cuore veramente snlesiano. È
pil't tipico problema della. ca11olici1à apostoh'.ca... nolo come Sa.n Ginv1nmi Ilosco oognasse una apologia
Ci limite:remo a cln~ rilievi documentari: uno della dottrina catt<llic.1 sulla l\\faclon.na ùa 01,1wrrn ai
riguardante la Congregazione Salesiana (e
virtualmente anche la Pia Unione), e l'ahro,
l'operato di Don Bosco stesso.
« Dio clùamò la povera Congregazione Sa-
lesiana a pl'Omuove1·e le vocazioni ecclesia•
stichc> tra la giovr.ntù povera e di l,assa con•
dizione», dichiarava Don Bosco ai suoi figli
rroteijlnnti, che pn)prfo ,11 suo tempo infaiavano qnelln
campagna denjgrotoria contro la Vergine, che faceva
iuorriclire la pia anima deU'Apostolo della giov~n1:ì1.
Sono cambiati i tempi e la tattica, ma la lotta con-
tinun. Oggi non è 11it1 l'insulto 1>latealc contro la p,..
rissima~ ,na è la sottile insinuazione, è il richja-010 a
un testo, il rifcri1nento ad una leggenda. un;_\\ esegesi
orpellata ili vasta erudizione, tlie vione avauzata da
spirituali (Mem. Biogr. À'VII, 261). Noi oggi chi si prcsllilta come portatore di vora luce in mezzo a
diremmo « tra la gente del popolo », pren-
dendo atto dd processo di democratizza-
ziouo già allora iu corso, che ha cambiato
volto alla società spostartdo anche la sfera
cli reclutamento delle vocazioni. Si tratta
di una missione specifica della sua Congrega-
zione nell'apostolato delle 11ocazioni ecclesia-
sec<>lnrè s11persti~it>ne. L'ireni,mo del metodo inganna
molti e tra le ignare popolazioni ruttoliche •i fa len-
tamente penetrare ,ma sottile ~orrenté di critica per
quello che insegna l~ Gerarchia ratr.olica anche sul dogi;na
e llUI culto della Madonna. Don Bcrtotto, da ,•ero Sa-
lesiano, sniaschen, r;Qn fo ste~so metoclo l'errora•.. »,
(daJln prefazione di Mons. Àlim11io Pii/tanti'
stiche e cioè anzitutto di sacerdoti pe:r la
Chiesa D a servizio della Chiesa, della quale
Don Bosco era perfettamente convinto. Nè
G. llICIIONN'E,\\U
~- rrot·c•urn. eomuuila 1 1i~;.10 iaria
poteva non esserlo, dato lo spi.rito sopranna- Collar1cr « Ca1ho/im ». l?,liz. PooliJic, Alba, 19,18, pagg. 384
turale cattolico e apostolico che lo moveva.
e il suo indefettibile atteggiamento 11ratico
di servi.zio alla Cbfosa e a:i Vescovi, generoso.
Questo libro. presentato dal Card. Suhard, porto come
"5ottotitolo questa indicazione: Conclusione di cinqw1 anni
rii e.sperif•rµà in m.ezzo al popolo. ln esso si studia oo.mc
disinteressato, addirittura preveniente. Per si p11ì1 rendere pili eflicaco l'opera di rforistianizzazione
questo, già in previsione dellafutura autonomia
delle Missioni, fin dal 1885 a l\\fous. Caglicro
e ai suoi missioual"Ì da\\'a « un avviso cli sommo
importanza: tutte le sollecitndini dei Salesiani
e delle Suore di Maria Ausiliatrice siano ri-
volie a promuovere le vocazioni ecclesiastiche
è religiose» (XVll, 305)...
ddl'ambiente sociale, e io primo luogo di quello del prO·
letariato puganiz,~ato. E questo tanto per ciò che riguarda
il n1inistero sacc.rdotalc, quanto per ciò che riguardu la
cooperazione npostoliru dei laici militanti.
U11 volnm~ denso rli esperienze, particolari so si vuole,
cua che J:i rillesso possono iUum.inru:o un raggio pii,
vasto dclla società moclernu, e da cui si possono rica
vare utili conclusioni.
ali

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ESEMPI
Giornate salesiane a Sondrio
La giornate dei Socerdoli Coope-
ratori fu ptt11ieduto da S. Ecc. il
Vescovo MoW!, Felice Booornini.
Oltre 80 Soccrd11ti, convenuti dn
ogni p~rle deUn VaUe ai sono ritro-
vati nello ohir•o di San Roc.-o
per paru,cipare all'importante con-
vegno.
Erano ,·~nuti per la cit-co~tonza
il rev.mo ~ig. hpcttoi:e Don Plinio
Gugi-atli e Don Rodolfo Vignnto,
Delegato RcgionoJe dei Coopera•
tori. A.Ile 10, in San Rocco, dettnva
la meditaiionc Don Antonio Po-
latli, Direllor.- dei SoJesiani a Fci:-
caro. 1] l<.'IDU I raltoto verteva ~uUo
impost.uzionr ~dagogica di Don
.Bosco. wmeg,riota sobriameote.
me vivacemente nei snoi punll •O•
tienti: l'n,nore vero pe<- i giovano,
l'equilibrio ispirino ai principi ilrl
Vangelo, evh nndo tutte le on(ltQdo-
logie olTono111cnte elaborate, il ri•
cor;o al arn,,o di r~po11J1abilitill, ,li
verità, di con6de02-e, di fidm•ia, di
discrezione e tetto. di pet:ienza,
di p~rceveranr.i e compatimento.
S. E. ~(on~. Ve~fovo feccnm primo
oppoi:luno in1 rrvcoto ra<"cOman<lnn-
do ai presenti In cura della giovflntil
nel periodo ntivo. Occorre cer,•arlo
- ha prui,uto S. E. - av\\'ici-
narla, e~ortarla, aiutarla.
Dopo la mcditn,;;ione. r8$Semhlfa
si ricompone\\'& nel teatro deU' l•ti-
tuto Sale~iano. Aprivo i lavori del
coo, ·egno il direttone Don Vuco
T8.S3innri. rhe porgeva un caldo
saluto di beuvcoulo a S. 1-:rr. il
Vescovo e a llllll gli inlervenuti,
ricordando rome proprio in <fllOi
giorni, per studfore il mc1fo~imo
prohlewe, circo trecento lleuori ,li
Semi.neri ed altri eminenti •tudiosi.
fos._scro rnrcolti n Roma aile Dnmus
Mario~.
S. Ecc. wltoline,r;•e, a glorio drlle
Diocesi, conte fo-.se blftto incaricutn
di ~eoere le meditazioni u quella
s traordinorio Asscm.blen il rev.mo
Rottore <lrl Seminario di Como,
Mons. Carln Gelpi.
Prendevo rmi la parola il r,•lah1rr
nfficiele. Don \\'ignoto, t"he ,., ilup•
pava il tema delle vocazioni "''~"•·
dotali e, religio,~.
Un porlicolare nccentn poneva
sulla quO>,lÌone ,h:1 rioomo. Tutti
cono~riamo hll tlctto LTU l'altro
il relatorv - In recenti' conu1n1cn-
zionc "111 ~ro~r prohlrmo ruornlt< drl
cinema, da pnrlr dt•lle Commi•.,ionll
Epi,;copale huliena. È duoro
ba prosegnho - tl:te lo •JHrito ili
(eontl,nmefnntl tlti 11aglno pretr,t,m1e)
messa iu pratica di questi priucìpi e di questi sociale. ,\\la ò soprattutto necessario farsi una
impegni ha portato a quebti risultali finali. coscienza chiara, viva ,i vihranle del pro-
Alla morte del Santo (1888). secondo il com• blema: arri,,are a pensare, a.g;ire e reagire. di
pu:to ili Don Lemoync, le vocazioni eccle- fronte al problema delle l'/lrtr::ioni. comP Drm
&-iasriohe per le Diocf'si, da lui maturate o Bosco. ~ella molteplicitn dogli apostolati
già avviate, raggitmgevauo u11 tCltaJe di circa svolti da Don Bosco e trasmessi ai Salesiani
seimila!... Mentre la cifra globale dei sacer- e per essi ai suoi Cooperatori, l'apostolato
doti salcsiu 11i, compresi i dt>fìmti, ra~gi un· delle vocazioni rappresenta cerio un apostolato
geva appena la cifra (17,69 volte minore) preminente e primario. Lo dimostra quanto
di 339. Ma. a com.mento, aggiungiamo un siam venuti dicendo, sul piano teoretico (•
altro rilic,o. Il Brasile che oggi numPrica• s ul piano pratico. Su.I piano troretico, il fatto
mente rappresenta la più grande nazione che qnal11iasi forma di opotitolato cristiano I'
cattolico del mondo, sia pure nella sua pan· cattolico è comliziouata alla presenza t' al-
rosa scarsità di clero, conta l0.525 sacerdoti, l'azione del Sarerdotc o del R~ligioso, e duttque
di cui 4270 appartenenti al clero secolare, ad un prevcnlivo apostolato delle vocazioni; R1u
e 6255 appartenenti aJ clero regol3.l'e. I sacer- piauo pratico. l'esempio luminosissimo. lungi-
doti per le Diocesi usciti dalle mani di Don mirante e disinteressato di Don Bosco stC'sso.
Bosco. supererebbero abbondantemente il nu• Nè i,arcùbe potuto f'SS<'re altrimenti. Don
mero totale degli attuali sacerdoti in Bra11ile Bosco infatti è il Santo dei giovani. E uu
appartenenti al clero secolare, ed altrettanto Santo dall'anima cattolica come Don llosco,
abbondantemente l a metà del numero globale ripieno di ardore apostoliro, non poteva occu•
dei saccrdoli dell'attualo clero brasiliano!
parsi dei giovani senza diventa.re l'Apostolo
deJle vorazioni, poichè sono i giovani, prl'd·
lll
sam.entc. i portatori della divina. chiamata.
1!: per qm:i<to che, per Don 80,;co. .l'apostolato
Conclusione: una
formale consegna
ai Cooperatori
Ciò posto, la conçlu10ione
da trarre per il Coopera•
toro Salesiano appare
evidente: come Do11 Bosco
tra i giovani. è stato un apos-tolato dell<' vo-
cazioni, <'d eqli stesso ba voluto cl1e restass""
tale. Così pr.r I Salesiani. Così per i Cooperatori.
che « l1a11J10 la stessa rn c11,w dei Salesiani ».
co11 il 811(1 sles.~o spirito rattolico, con la su,, L'apostolaLU delle vocazioni. con la largh,,r.za
stessa a11sia apostolica, farsi promotori i/111- di un.a visione cattolica: ì• la consegnn più
minati, generosi e conrinti dell'apostolato df'll" perentoria che Don Bosco affida ai suoi
vora:rioni. I modi e i mezzi sono già stati Cooperatori. E mai come oggi. forse, tale con-
ao illustrati nella campagna dello scorso anno segna è apparsa così urgente e così decisiva.

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(Jllesti in•egnamenti, e non solo la
loro applicazione oggettiva, special-
nerale, rev.mo Don Luigi Ricceri.
Quindi Don Vignato metteva in
laritll i] C,,fecliismn del Cooper11torc
Salesiano, aOìnchè i nostri possano
mente ai fini della vocazfone, do-
vrehhern regolare Lutto il criterio
educativo e impostare senza acco-
modamenti di sorta il piano di di-
vertimento anche all'Oratorio, af-
finchè per il dcsidcrrn di comminare.
con i tempi, di adeguarai alle mi-
gliori forme della tecnica moderna,
evidenza come l'ora che stiamo vi-
vendo richiami più che mai l'urgente
nece~sità della collaborazione (lei
lairi alla Grazia e olJ'azione divina
per la salv~zza èlelJ'umanità. Di qui
l'idea chiave di Don Bo;;co, e.he lo•
vita i buoni od nnirai per far blocco
("OlltrO il male, ,liffondere il l,,ene e
formar,i sempre più rtlle convinzioni
,.rLotiene, che portqno alle opere se-
condo lo spi,it,n di Don Bosco.
Collaborare con i propri Sacerdoti
in ogni settore del bene sie l'un-
pegno dei Coopcrato~i, cosi e.In al-
leg_,;erire pcr quanto è pM~n,ile col
h1,on esempio, ron la parola, con
non succeda di incorrue in errori
e~iziali. tbc invece di aitllare le
salvare la gioventù, educanclola cri•
stinrmmcnte.
l'azione costruuh a e costq,nte lu
mole di lavoro che @rava sulle loro
anime ad aprirsi, le clriudano, sof-
focandone i germi di grazia e di
Con queste premesse fondamen•
tali si è dato luogo alla discussione
~pa lle.
Dopo alc1me rillessioni circa l'apo-
vocoziooe.
Il commeuto alla relazione fu vi-
dei singoli temi in cni presero la pa-
rola parecchi Zelatori e Zelatrici per
stolato della scuola, l'(,rientamento
dell'e,lncazione nelle ra,niglie, la si-
vacissimo e molto imp01·Lante l'in-
tervento di Sua Er,celleuza.
spunti pratici utilissimi. Notevoli
gli inten•e.nli della prof. OiTre Ri2zi,
tuazione del Jiverti,nento e del ci-
nemn per la ~inventi). l'intensa adu-
Dopo un breve intervallo utili,,. del tneeglro Giovanni .Marchesi e mnu.a si è concJm.;1 eon dnnovati
zato per un gn1ppo f'otogra6co e per d'altri, che hanno condotto li deli- sensi di grntiturline al Signore, che
la vi$ita al materiale didattico cn- beruzioni preziose, come q nella di ci ha chiamati a far parte della
lecltistico dello L.D.C., si ,iapriva
la seduta con una interes.sante ra-
lazione sui Cooperatori Sale..-iani.
rar conoscere buoni libri ili cate-
cJ1csi. preparare volantini adatti da
dilfondere tra i nostri Cooperatori,
Terza Famiglia spirituale <li Don
Bosco e con rinnovati propositi rii
gene.rosa. r:onsapevolc fedeltà 11I
tenuta da Don Polatti. Bgli fece comporre e far giunge,e eUa capii- programma d~lla Pia Unionc.
................................................... un'ampia rassegn& storiça dell'ori-
gine e dello sviluppo delle Pi.i
Unione, ricordando i motivi pl'r 1:ui
Don Bosco diede vita alla Pia
Unione e predsando.ne il compito,
che è quello cli accorrere in aiuto
a.i Ve!!co,,i e nl Clero, in tutte le
opere di apostolato, specialmente ,;e
rivolte alla gioventù, zelanò() so-
t
t
t
CORRISPONDENZA
coi nostri
Dirigenti
t
prattutto il settore delle vocazioni,
neUà buona stampa e la difosa
delle fede.
S. Ecc. Goncludeva raccoman-
dando oelle Parrocchie il Gruppo
dei Cooperatori in rnoòc> da ren-
) ~I INSISTE TANTO PERCHF. OG.1'"1. CENTltO COOPERATOHI
) ABBIA II. S UO CONSIGùfO; MA È POI COSÌ NECESSARIO?
't
PENSO SUFFICIENTE L'INCON'l"lW PER LA COl'/FERENZA
MENSILE, SENZ,\\ .APPESAN1'1 RCI DI ALTRE STRUTTURE.
I-i. I.. J\\J. - Rari
de.do eflicienle strumento di attività
apostolica.
Seguiva poi una serena e lieta
' Pennetta che le diciamo schiettarnente di non potere con-
) divi.dere il siw punto di vista. Il Consiglio appesmiti-
seduta conviviale nei locali del-
l'lstitutll, dove la « Tele Don Bo-
sco» dei giovani studenti si pro-
t rebbc il 0Jntro Cooperatori... come le mote potrebbero
t essere di peso a 1ma locomotiva o le ali ad u.n aereo!
ducevn in numed di interessante
ricreazione.
,.
Domenica 9 aprile, sempre presso
l'lstituto Salesiano ili Sondri() ebbe
luogo ìl Convegno annuale degli Ze-
t La prova? Senza biso~no di teorizzàrl3, i Centri più
t attivi, che realizzano iniziati-ve e sviluppano ll programma,
)
della P. U. sono quelli dove esiste zm Consiglio, formato
anche di pochi Consiglieri, ma scelti con. criterio, capaci
) e volenterosi, ciascuno con u.n compito ben definito, che.
) si rifiniscono con regolare periodicità. Provi 11nchc lei:
t si faccia ai-utare da qualche buon elemento, che non man-
latori della P. U. deJJa Valtellina.
clierà certamente nel suo Centro, lo indirizd, n.011 pre-
Elevata lo percentuale delle pte•
!'Cllr,e. anche dei piò giovani! assai
vivo io t111.ti l'entusiasmo.
Dopo la Santa Messa e l'omelia
tenda r.lw sappia far tulto e bene in purtenza e... vedrà
anche lei c/ie il Consiglio è il motore (se non. le piac-
ciono... le ruota) che manderà av(mti il Cen.trp.
da parto del Delegato lspettorinle,
il Direttore Don Tassinari diede il
benvenuto e, attraverso alla pre•
E ne guadagneranno tulli: il Centro, i 0,nsiglieri stessi,
che si sentiranno piiì, va./orizznti e impegnati. e poi...
sentazione del panorama d'aposto•
anche lei, che sarà alleggerito nel su.o lauoro e co11sta•
lato affidato ai Cooperatori Sale-
siani, apri la serie delle. trattazioni
gtahilito dull'o. d. g., dando la pre-
t.erà un uero progresso nella t•ita del Ce11tro.
Provi e sarà d'accord11 con noi!
cedenza alla lettura di un graditili-
simo messaggio del ùirettore ~-
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RO~IA - Tra i parenti
degli alli(•,,j
Pres~o l'Istituto Pio Xl cli Roma
il Direttore Don Amedeo Verdecchia
ha tond:1to 11n Centro Cooperatori
tra i parenti dei ntunerosj allievi.
n Centro è sorto tlal desiderio e
duUa necessità <li a.ccentu.are i con-
tatti tra i Salesiani e le Famiglie
dei giovani allievi per trettare con
e,;se, mensilmente, della CQndotta,
rlel profittc,,, dcll'applirazione "·so-
prattutto dd.ln formazione morale
e reli11,iosn d~i loro figliuoli.
Perciò si è st:abilito il 20 iriove<li
cli ogni mese uUe ore 16,30 tmn riu-
nione mensile rlei parenti rlei gio-
vnni esterni e degli interni e.be abi-
tano a Roma.
.Nelle primP riunioni, dopo l'argo-
men Lo, iniziale che riguarda i lor(>
figliuoli, si è parlato della Uniòno
dei Coopernto.ri e CooperatrirJ. Si ò
9pie~ato loro in che cose consiot~
q uest.a Unione e al termine si souo
prese le àd~~ioni.
L'Unione è aucora in faBe di or-
ganizza,.ionc. Dopo la Coufereozu,
clic si tiene nella saia del parlatocio,
toloru che banno duto là loro ade-
sione si riuniscono nella cappella
per le pratiche ili pietà p:resniue.
Si spera, entro In fine dell'anno
seolas-tico, cLi poter darP una Jìsio-
noinia completa Ili grup1io cLi modo
rhe rol prOS$imo anno abbia a
hrnzic)nare regolarmente.
HO .\\[A - lln cen l.ro sorto
durantr la villC!)fjiatunt
li naoito Centro è annesso al-
l'lòtitut<> il i San Callisto, presso
le celehci Catacombe. Vi parteci-
pano una quindicina di signore.
Tutte sono mamme C()n nutile.tosi
figli e lulte rl'leinbri attivi dd.l'.A. C.
o di ulLre organfazazion.i c.1ttoliche.
1nvitate da Dou .\\1 eòtlo ad 1ma con-
ferenza meusile su arirornPnto perla-
gogico. hanno aderito ron pi,iuere,
liete ,U c'onobçere cosi Don Bosco e
il ~uo sist~..n1a preventivo. Intanto
vengono iniziatealle attivipr(Jprie
della P. U. Per l'Epifania si pre-
Rtar(>no a distribuire agli ospedali
più abhund ,mati Jj Roma I'11/mn-
na~co pc, 1u11i: no diffuse,ro circa
400 ropie.
Sono tulle laureate e vivono n
au ,•outallo con llll ambiente bene-
sta nte. 11 reclutamento va a rilento,
volendosi conservare l'omogeneità
di cultura.
È in ietndio qualche iniziutivn a
favore dei Chierici deUo St11d~ntato,
che esse si eono già impegnate cLi
seguire con le loro p.reghie:re. sacri-
riui ed offerte.
Poichè. molte delle loro fannglie
villet-(~iano agli altipiani di Arci-
onzzo, dove hanno la casa esùva i
rhierici, si SJl~ra di potar fare qnal-
rne 11asso a vanti anche nel periodo
estivo.
SAN n.EMO- Alto d ina-
scila della 1:'irt Uu.ione
Il 29 gennaio u. s., nel salone
S. Pio X, pre,;so In pa:rrocchfo di
$011 Siro, ,i tenne la commemora-
zione di Don Bosco allo scopo dl
illustrare agli ex allievi, alle ex a l-
lieve e a tutti i simpatizzanti del-
l'Opera Salesiana il programma della
P. U. dei Cç,opèratori. Rrann prc-
~enti ben ISO, d,e a,•,·nlsero con en-
tnsinsmo l'invito del Delegato Ispet-
toriale Don Vincenzo Colombara
ad iscriversi ella P. U.
Per offrire tempo e moclo di pre-
pararsi arl entrare nella Terza Fa-
miglia di Don Bosco si è stabilito
cLi ritro-,,·arsi per 111 fe,;ta cli Maria
Ansiliatrice. [n quelle occasione •i
farà la solenne distrihuzione ,lei
Diplomi ei nu1JVÌ isnitti. T Sale•
siaui e le Figlie di M. A. di Valle-
cro~ia *aranno lieti flj uffi.uncarA
l'opera elci .rcv.mo Mons. Pasquale
Oddo, 11arroco di S. Siro. cx allievo
devoto e apostolo iofaticahile,
presso il qnale la P. U. a vr~ il suo
centro propnl•ore.
l\\lAROGGIJ\\ (Sv izzt•1•a) -
Costi tuzione deJ Centro
L'occusionc al.la fondazione del
Centro J>. lJ. di Marog1;:ia fn offerta
della Ja Conferenza ennuelc., to-
nuta dal rcv.mo ,ignor lspettm:e
Don Cesare 11.Tecri. Al teruùne si
distribuirono i Diplomi. Quindi si
passò nel salone attiguo, dove Mons.
Emilio Gianini, r·amlnic0 della cat•
tedralc di Lugano e Dfrellorc <lei
Cooperatori Sàlesiani del Ticino,
ri"olse ei nnovi iscritti efficaci esor-
tazioni. Tra gli iscritti s.i sono no-
tali gli .Arcipreti di Chiassi) e tl i
MendriaiQ, il Sùitla,·o e il Douore.
L'iscrizione dei nuovi Coopera•
torl avvenne dopo uno non breve
prcµara7.ione di pri"at11 c·onversa.-
iioni con j singoli ade.reni.i, i quali
si sono ,sc-rjtti cun maturo riOes-
sione e domancla personale.
Gli otto membri delle presidenza
degli ex nllicvi ciel Collegio Don
Bosco ha1rno dato piena adesione
isnivendosi alla P. U. e impegnan-
dosi a di ffonderJa.
BORGOMANERO
f!,,a. ,gio.tnata,. .dett'A,pf1,-tendtd-ta.-
Oltre 350 giovani apprcndisli
hanno preso parte alla « C-iorrtata
clell'Apprendist.a » di Borgomanero
(Novara), ottimamente organizzata
dulia Pia Unione dei Cooperatori
Salesiani, in collaborazione coi Da-
toci di Lavoro, coi respon.enbili dei
Cor~i per apprendisti e col dfrigento
il locale Ufficio del Lavoro.
La manifestazione, che ritorre
pnnwalmente ogni anno gre2Je al-
l'interessamento del Delegato locale
delln P. U. Don Paolo Temporini.
•·11ole essere un doveroso omaggio
dei giovani a S. Giovanni Bosco,
Patrono degli Apprendisti, nitre che
fornire un sag~io pretesto per pre-
1n.iare i giovani frequentanti i Corsi
per ApprencListi, indetti dal Mini-
stero ,Iel Lavoro, particolaunente
distintisi per studio e pfofitto.
Questa premiazioni\\ è nn omagbrio
dei Cooperatori di Borgomanero.
Oopo !a S. .Me,sa ccltbr.ata ,.J.
l'alt11re della cnppelln del nollcgio
no da Don Giovanni M11rja, D~lo-
gat.o hpet.toriale dei Cooperatori, i
giovani, èonvcnnti nel cortile del
coJJe~io. consmnarono uno sp,mtino
offerto dai Cooperatori, qninrli par-
tirono alla v,1lta ùi Toriru1, a borJo
di sei anlop111lmiln, per la program-
mata gita~premio offerta dai datori
cli lavoro.
Essi fo:rono io vi~ita all'lsl il erto
Salesiano « E. Agnelli » ed allo
Scuole profes.~ionali « Conti Rehau-
dm,go ».
Chiu~ero la gita col pellcgrinagi;:io
a Maria Ausiliatrice e ai luoghi senti
salesiani.

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Pellegrinaggio
• À .Vf.\\RANO DI NAPOLI, s11de di un
fiorente Centro di Coopel'.at ori, unu
Coopera trice ruaestra elementare,
in l>Ccasione della festa di Don
Bosco, ha organizzato conf<rrenze
"" Uon Bosco nelle Scuole e agli
AppreaJisti della cit tà. Tnoltre ot-
tenne che ben 160 Maestri e Maestre
a11~istessero ad uno Conferenza sul
metodo educativo Ji Don Bosco.
e A CANNARA (Peru;:,:ia) il Labo-
ratorio ,!elle Cooperatrici ba lavo-
rato per i poveri del paese metten•
dosi io grado dì p(ltèr b1mefìcare
uoa t.re-nlU1a di per~one çou indu-
ruenti e abiti. TI rev. Purroco-
Decurioae hn ,:ompletato il ,tono con
vari g;e,tcri allt:ue11tari.
e A CoLLF.FERRO ( lfornn) al Gruppo
tielle Cooptratrici si è B!l:giuuto tla
poco tempo il Gru1lpO Jci Coopera-
toci, il eui fervore fu ,trnnife•to in
occasione della festa di Don. Bosco,
ohe porti, un'ond~tn di rinnova-
mento cri~tiano ne.gli uomini ddla
cittadina.
A SisRllAUITA1,ro (Caltnnisseua)
il Contro P. O. si è riunito per pro•
cedere a I rinn,vo del Consiglio.
1nokre, chiesta e Qttenula l'auto•
rizzazioue del!'Arciptetc e degli
altri Pauoci. e forme re:atnado le
riunioni che ~ tengono durante
l'anno per lo due Conferenze an-
nuali, si è deci•o di praticare ogui
prinw giovedì ilei rr,e.e l'Eserci,.io
dello Buonn Morte nella propria
Parrocchia nell'ora stahilitu dal
proprio Parroco. Si è fatto tli più:
$i è anche officiato, per cill.'!cu.ua
delle tre Parrocchie, il Sacerdole
che tiene ogni me,e ln conferenza
per dotto Esercizio. Ogni z~lutorc
inoltre s'imJ>Cgna si aiul,ue il pro-
prio Purroco nelle attivilà che gli
aono ag~egnate.
CONVEGNO DI COOPEUA TOLU INSEGNANTI
PressQ l'lstitut<> S?lesiano S. Ant·
brogio di Wlauo si è tenuto llll itn-
portantc con\\'ogno di lnsc:,;nanti,
promos-o dal Centro Lo<·ale dei
Cooperatoti Salesiau.i, pr.JC conside-
rare olcmù aspetti del sistema edu-
,·utivo di Don Bosco e meglio o,ù,
11H1rsi a gcguirne to spirito.
In. qucsla luce trattò magnifica•
m~nte il te.ma il eh.mo prof. Awo
AGA7.7.l della Oruver.ilò Cauolica.
Prendendo lo spunto dalle parole
di soluto e di presentnzione ùa pnrte
del Oirettore tfoll'lstituto, ehe augu-
rava agli intcn·cnuti di cnrpire dal
sorriso del Santo q11~kuno dei "noi
~egreti~ per dare ai ragazzi d'oggi
aucora qualcosa di hù, l'esimio ora-
tore cuol'ermava il cvn<·ctlo é\\ln un
pensiero di Tomaso Carlyle, se-
condo il quale l'uomo di genio « aon
è tanlo uno che fa iuvenzioui,
,,uent o uno che ,a leggere l'aperto
mistero delle c:ose ». Don Bosco è
uno d i ,1uesti; ~<l 01·rorre che noi
sappiamo leggete iJ ,rignilicato del
suo mess11ggio, considerando come
egli anticipò i tempi, ma diede for-
mule vive e 11cre.nni, che sono e Ea-
ranno di uttnalità per <)gni ternp(,
1)011 Bosco ha rivqluzionato i vcc-
cl,i schemi, le formule tradizionali
Jella pedagogia, pur scrivemlo assai
pu110: una trentina o.li pagine. Nel
i:a.mpv Jell'educazfoae egli è nn 1,ri•
gante autQntico, da annoverare tra
gli « educatori sociali », non con i
pedagogisti che sc1-isserù inter1nina•
bili volumi.
Apertosi quindi un familiare e
nutrito dialogo con l'uditorio
prese In parola un altro Do-
Cènle della Universitil Cattolica, il
1uof. Gi,111eppr Na11geroni, membro
ispettorialc del Con;,iglio Coopera•
tori SaJesiuai, per s<ittolineare che
Oon l:losco non f'u grande soltanto
collle educatore, lllB antllA come
fondatore, come apostolo doJle
Mis~ioni, e come difènsore delfo
Chiesa. A ,,nesto riguardo dopo aver
presentato alcuni momenti storici
dèUa lot ta anti~lericalè, d ivamrata
iu Italia al tempo il.i Dou Bosçu,
dimostri'> come il Santo, per difcn-
uere la Gerar,·hia e la Religione
cattolica, •~ppe ,m,citare le buone
enu.gie del. laicato, fondando In Pia
ll11ioae .lei Cooperatori Sale6iani,
della qualeha poi parlato il Delegato.
L'uclunnnza, onorata dulia pre-
~eu.za di a.ltri Docenti u11ivérsitarì.
,lrg li ùr,ottori scolastiri prof. Luigi
Chelucci e prof. Ignur.io ~fotto.
uttontlaLi da u.u nu.trito stuolo di
Direttori Didattici, ba lasciato in
tutti il desiderio 1,i al tri simili io-
Nmtri nel nome di Don 13osr·o.
dei Cooperatori di Lombardia
ed Emilia ad Assisi e Loreto
Arcol-ser() l'invito in nnrnero di
15 I e lo cfictlnaronQ il 23 aprile,
g1,id,lti ilal Delegnto Regionale
Don Vignato e \\lai Delegati !orali
Don Bandiera e IJon Celmini. Il
serviziù logislièo era stato ail'ldato
all'agenzia IVET.
A Bologna si aggiunsero alcuni
C:ooperatori col Delegato locule
Don Zanoni.
Ad Assi.si, appena BCcsi dal treno,
i torpedoni li portoronv $ul,itu in
<;iuà negli alloggL D,,c ote <lor,o li
taggiunseva l'L,,pellore rev.1no Don
Plinio Gugiatt.i, che nel dare la
« buona notte», inquadrava spiri-
tualmeDte la giornata rhe uvrehbero
Lcascorso ad As~isi.
Il mattino seguente il sig. Ispet-
tore celebrò la S. Messo neUu cripte
di S. Fra11cest0, ,nel\\tre gli altri
Sacerdoti conJcs~avano e guiJavano
le preghiere.
n,,po il ~"l'l>O fotoèrra6co, visi-
taro11tl la chiesa superiore e ,rnclla
tnecliuna, che prescntarbno grand:is-
~imo interesse dal [IHnto dì ,·i~tu
storfro.,_ religioso e artistico. ]] ro':tto
della muttinutu fo dedicato alla vi-
:;ita tlei luoghi f'raace.scaui più itn.-
p<lrtonti: S. Chiara, S. Damiano,
Cll.'!O uarnl~ del Santo, Cattedrale
cli S. Rufino. Nel pomeriggio visi-
tarono a S. Mariu tlegli Angeli.
Ripartiti in treno, ad Ancona
trovarono pronti 11uuttro torpe.doni
cheli portarono a Loreto. Quella sera
il sig. Ispettore, •·<•lse l'occasione
per presentare le carutLeristic·l,e
principali del Cooperatore Salesiano.
La nlaLLina riel 25, i pellegrini
MsisteUcro alla '.\\fossa nella Santa
Casa e ascoltarono il discorso del
sig. f.pe.ttnre. cbe llCCOàtÒ lo
Santa Cnsn alla nostra anima, in
t.;ui ,lrve abitare sempre il Signore.
e ne trasse eccèJlet1li s11w1Li per ani-
marli ad unu inten!;a vita cri;;tioq.a
e ad opere concrete di apo,tolato.
Nel citorno si fermarono ad Ali•
cona per 11110 gita 1.11ristira oit'-1111
ciU/1.
Ln nota pit, bclln cli C[Uelle gior•
nate è ratd1iusa nel pen~iero eo11re,-
so da moli.i <lei partecipanti: « Il
uust.,:-0 fu 1111 verò pellegrintìgb"lo.
anzi una serri~ di pellegrinaggi. rhe
ci hanno riBtorato lo spi.cito e fatto
ap11rez1.are 11i più il 1lon,, delht vo-
caziouf'" sale~ia1u.t )>,
AUT0RIZZAZI0Nll D8L TRlB0NALE DI T0RIN"0 IN DATA r6 FEBBR.\\10 I9of9, NUMBJt0 403. CON APPU0VAZI0NB ECCLESIAS'fl {,'A
DIRETTORB RBSPONSA.BLW!: SAC. oorr. PIETRO ZERllll'IO, VlA MAllU AUSll.lATRICt J2, TOIUNO (7 u) · OFFJCIJ)!E URAFICHB SEI :jl}

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Pubblicazioni del/'A ccademla Mariana Salesiana
Auxilium Christianorum
L'Ausiliatrice della Chiesa e del Papa
Rclozioni ,·ommcmorativ~ p~r il Cinquantenario clell'Incnronùzione di Moria
A11xiliu111 C/,ri,1i1morum, nello suo Hasilicn in Torino (lg03•17 maggio 195;1),
Volum~ iu-H J>Rg. 29i cun un eentiruùo di illustnlltioo.i in nc,ro e a colori
L. 1500
l'Immacolata Ausiliatrice
R~Ja2foni conuncmornth·e dcli' \\noo ~lariano. Vuluma in•B di pag. 435
•·on ilh1strnzio11i r .. l aOO
l'Ausiliatrice nel domma e nel culto
Relozinui ul Congresso di \\briologia inte.rna.:ionnle. l'na:. 160 L. :lSO
Relazioni commemorative del Centenario di Lourdes 1958
Pagine 207 I.. lflOO
L'Immacolata e San Giovanni Bosco
S LUdiu •lori~cl-teologico ,li Duu 13ertetto sulla J>rcson~o ili Me.da Inum,.
colata At1•iliutrice nella vita, nelle opere e nell'upo•loleto cducnlivo di
San Giovarmi Bosco, prefu.:ion~ ,li Don Eugenio Cerio. l'ng. \\' IU•117 L 500
I cinque volumi s1 ceoono a1 prezzo compless1vo 01 L. ;1uuu
po r ordinazioni rl vol gersl alla (.)
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PERIODICO QUINDICINALE DELLE OPERE E MISSIONI 01 SAN GIOVANNI BOSCO
Direzione: via Maria Ausiliatrice, 32 Torino - Telefono 48-41-17
Al del mese: per i Cooperalori e le Cooperalrici Salesiane
Al 15 del mese, per I Dirigenti della Pia Unione
SI Invia gratuitamente. Spedizione In abbonam1>nto poJlale. Grvppo 2•
*facciamo nolo ai benemeriti Cooperalori e alle be nemerite Cooperalrici
che le Opere Salesiane hanno il Conto Corrente Postale con il nume ro 2-1355 (Torino)
sotlo la denomi nazione, Direzio ne Generale Opere di Do n Bosco - Torino 7 12
Ognuno può vale rsene con risparmio di spesa; noll'invlore le proprie onerte,
ricorrendo all'ufficio postale locale per Il modulo relativo
*IMPORTANTE - Per correzioni d"lndlrlzzo sl prega d'inviare anche l'Indirizzo vecchio.
SI ringraziano i Slg. Agenti postali che respingono. con le notificazioni d'uso, I Bolleltlnl non recapitati.