Educazione e formazione inlegrale del giovane
nella porola d1 DIO Xli
« .Ètre à la pagc: s, diu o~gi 't"olenllai; mu o
c011di-..;onr di nr,,i lacerare c,m queslo prelt:stu il
libro prezwso, distruggnulo le pugùtt· prcadenti,
come si sltll'CWIII i fogli di 1111 ralemlario.
• L'arlf dtll'Educa:::ione t infatti, per 1110/ti
aspetti, arie <kll'adatlan1. adaJ.tarsi all'età, al
tempera111c11t11, al caru/Urt, alla capacità, ai bi-
sogm e alle gmste aspira-::10111 del/'olu11no, adt1/-
tarsi u Ittite le rircos/011::e dà tempi e dei /1mxhi,
adattar.ti al ritmo del progresso generale de/f'11111a-
11ità. Perù, ciò che caru111·ri::::11 i11 tait• m/iJtta-
mwto la vcm educazione cristiana e che qucst.a
mira costantemente alla formazione totale del
fanciullo e <lcll'adolt-scente tLffinc di farne un
uomo, un cittadino, un c::1t1olico integro c<l c4ui-
librato, bc11 più che 1111 prelrso erudito co11 la ,nente
i11gomhrata da cogni::io11i mriclt>pedid111 d,sp,uate
r disordùwte. Svilllpparr secondo u11u s,11u1 pt -
dagogia fu e11/111ru i111ellr1t11ale, f:o!ersi ddlu .10-
11ità, del fJigort· del corpo e dr/la agilità dr/le mem-
hra, olle1111ti mtdia11te l'cd11razio11e fisica, 11 'l.'011-
taggio della prmtfez::.::a e drlfa d111tilitii cld/r, spirito;
affinare col fefict accordu dei sms1 e dell'ù1ttll(1tr11za,
11el/a fonnazim1,· artistica, tutte le f aco/tà p,·r dare
t1I loro esercizio grazia ,·d amabilità e q11i11d1 1111a
,jjicacia 11wggi1Jrr, più estesa, 111e.r:tio accolta: tu/lo
riò è assai brllo e buono, ma non anehhe valore
eterno nè soddisfacente pienezza, se la coltura
religiosa non ,enisse a d.m: con la sua ampicz.z.i
t· la sua magnificenza, a tutta l'educ.1.ziont\\ la
:;ua urutà l" il i-uo vem \\ ,1lon.·.
l Un errrm aswi co11m111• restringe /'etl11cazioru
n•ligiosa ad 1111 tempo drtcrminato, sin pure cm,
programmi cm11pleh· e S<11?(:i11me11te distribuiti. '.\\[a
la ,·era educazione cri1;11a.na esige ben Ji pii1:
l'Ssa Jc,·c essere un'opcm continua permanente
progretiSiva, dcvt permeare tutto l'inscgnnmento
anche profano, penetrare sino al fondo dell'a-
nima. Eua d11nq11e consiste oltre alla esposi::imze
metodica ddla dottrina, ,,r/ t·edere e far ndere
tutte le cose alla luce della grm1de e divma nrilà,
come nella ctJ11!e111plazio1ie della creazirme mall'riale
11011 si t·edono le cose bene, coi loro veri ctJ/ori, che
nel lume, anche se Ja/vof1t1 velato da ,mbi, dl'I bel
sole di D;o.
• l/a la i-duca::ione sarebbe ancora incomplrla.
s1 t·ssa 11011 co11seguisse che 111w parte del suo scopo,
se cioè st rrstringrsse a promrare il bmr persu11ale.
fisico, morale, temporale ed eterno degli alwmi.
Rua deve i110/lr1· formarli e prepararli a eurcitare
sul loro ln11p11 r mila loro ge11era::ùme - ,111::i
a11die sulle gr11aa::ùmi future - u11·,~i1J11e sa/11-
lurc. i11 ,lfllÙtJ rht ess, utlrtlf'ersi110 il mu11du. !fl-
uiwzdo/11 d1drn di loro migliore pi,i dola e più
hel/o di q11el/11 d,e l'avt'llmm trO'llato.
P /; t/llt'sla l'utilità delle uperr writ<1ff"l•fJ!i. sociali r
1Jf'<Jst11lirl1e che ,•tJi 't'Ì studiate di prornuovert" f m
loro. Esse sono 1111 prrzioso w1110 tll<lferiale, .rpm-
11111/e, reli;t;ioso per tutti quelli che i v·oslri a/111mi
assi.itmzo, ma a11r/11' per loro strssi, prrchè, con gli
impulsi e I'al/mum,·11/r, rhe 11e ricet-mlll perfezitm,-
rumw 1,' mtcfesimi r $tJrt111110 i11 .t:rmlu di eserriture
più tardi I/Il bmrfico e profondo injlusso mllt 11,rn
/11111~r:lie, sui foro cmmsccnti e su tuttu la socicrà •·
(l'ì. 8. P10 Xli alla grande famiglia <lei Col-
legio S. Giuseppe - lstituto dc '.\\Icrode, dei Fra-
telli ddlc Scuole Cristiane. nel primo n·ntenarin
dalla fondaziont. - fi maggio 1951 ).
Il terzo centenario della nascita di
San Giovanni Battista de La Salle.
( 1651-1<)51)
Rtrnrre in quest'anno 1I 3° Cl.'ntcnanu ùalla
nascita ùi S. G. B. de La Sallc c il 50° della sua
Canonizzazione ( 1900-1950). Tr:i i ft.~tl·g~ia-
menu a,·utisi oYunque in 4ue~1•a111111 /asalliw111 ci-
tiamo qui sopm, k· belle parole <lt S~. Pio Xli
m occ.1s10nc Jcll'uJ1c1v.il concessa ,li Fratel/1 d,.//e
Sru11h Crfrtiu11r Ji Rnnu. Tra l'illtrn SS. Pio X li
nel maggio del g-rnndio~o .\\nnn :--,mto tcstè Ùl'-
rorso, clcva\\'a il '-ìanto Educatore a patrmw tkgli
lru;cgn.1.mi di o~ni ordine, comprt.-:;1 i catechisti
e le catechiste:.
Quindi doppi.illll.'lltt. cara ritorna I noi la hgura
Ji qm•sto In~ignl· :'.lacstro che dl'I Catccl11smo
fu grande banditore e propugnatore e per il Ca-
techismo spese la Yita lasciando in eredità questa
nobile missiom· ai Fratelli dellt Smult Cris11a11e
<la lui fondati, 1 quali oggi, raggiungono la cìfr.1
cli l irca 20.000 con una schier,1 di mezzo mi-
lione di allievi in tutto il mondo.
San Cio,·anni Jln!lco come ,·eJiamn ricordato
in Cat1-d1es1-Sc1wl1• ,\\frdie <li ttucsto mese - ehhe
un grnnde alletto per il Santo dt: La 5aJJc e fin
dagli inizi del suo apostolato spese energie t.·
i.do come cunfcsson <: direttore di spirito tra 1
Fmtel/1, a Torino. Anzi, tra gli alunni - a lui
affeiionatissimi, comt.· ricorclan,, suggcsti,i t·p1-
sodi - dei Fratt'IH, t·hbe la ventura di trCJ\\ are
11 fanciullo ) Jicht:lino Rua. che fu suo bmcc10
destro e alter parr,u ddla Fan11glia Salesiana.
Come San Giovanni Battistu de La Salle chiama
cdut:ntnri e maestri a<l apprendere ùa lui lo zelo
e la squisita ditl.1tt1ca, così San Gio\\'anni !losco
• padre e maestrn <lei gimaru • chiama ad l'SSi
gh adolescenti. I due Santi dal Ciclo ci aiutino
sempre nella difficile e santa imprci:;11 dell'edu-
cazione del.le A"iovnni generaiioni !
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