Bollettino_Salesiano_194112


Bollettino_Salesiano_194112



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Anno LX\\. - n. ,.2 • 'Pubblic.a:zìono men.sito,
Spc,.ln:. In .tbbon3fflè~ln postale. GruiJpO 3"

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PERIODICO l\\!E:--1-
SILE l•ER I CùO-
PllRATORI DELLE
Ol'llRB E i\\tlSSlO:-Sl
DI S. CIO. BOSCO
BOtlETTJNO
SJ.\\ lESJ J.\\N O
Annp LX\\' - '- 12
x~ DICEMBRE
X94 l - xx
SOMMARIO: Un'ilvt illnri,/1 di Don Bosco, • L'atto di nascita dell'Opera Salesiana.• In famiJ?li3.• Lettera di
D. Giulivo al giovani. - Dalle nos1re Missioni: Cina, M:u1ogrosso (Brasile), - Croci::im rnlssinnarla. Nccrolol!.io,
Un'Ave Maria di Don Bosco
D~lle annue ricorrenze più care a Don
Bosco era fra le prime qHella dell'8 dicem-
bre, festa di :\\laria Immacolata. In tale
predilerione egli s'ispira,·a senza dubbio
alla sua pietà verso la gran i\\ladre di Dio;
ma un fotto particolare contribuì non poco
rci atfl.!zionarvelo: il noto incontro con il
giO\\·ane Bartolomeo Garelli, accaduto 1'8
dicembre 18+1. :'\\on per ripeterne il rac-
conto lo rammentiamo qui, essendone i
nostri Lettori ahbastan2a info,mati, ma piut-
tosto per renderci ragione del perchè 1.m
episodio così semplice e a prima Yista così
in:~ignificante sia assurto nella mente di
Don Bosco al grado di avvenimento, e di
quale avYenimento !
Diremo subit~ che del fatto neppure
Don Bosco intravvide ·per Il tutta la
portata. Ci volle del tempo e ci vollero
hen altri fatti, perchè il suo sguardo scor-
ges~e un arcano disegno della Prov,·iden7a,
dove sembrava non esserci stato se non
un caso ordinario della sua incipiente vita
i;acerdota3e; ma una volta ra,•visato il mi-
stero, non cessò piC1 di metterlo in rilie,·o
parlando e scrivendo. Sopra una di queste
manifesta1.ioni desideriamo intrattenere qui
i lettori del Bollettino.
La cosa ebbe luogo 1'8 dicembre 1885.
Sz,Jeva il buon Padre radunare ogni anno
nel dì dell'l mmacolata tutti i Salesiani
dell'Oratorio per tener loro urra familia-
rir.sima conferenza, in cui l'argomento do-
min:mte era naturalmente la i\\ladom1a.
Ora nel 1885 dopo aver ripetuto che del
molto operato fino a quel giorno hisognarn
render grazie alla bontà di l\\laria ~antis-
sima; dopo aYCr notato come le maggiori
Opere salesiane avessero a, Ltlo principio
e compimento nella solennità dell'[mma-
colata Concezione; dopo aver descritto quel-
lo che era stato l'Oratorio. quarantaquattro
anni prima in confronto d1 quello che ogn.u-
no ,·edeva allora con i propri occhi, con-
chiuse la SLtà rassegna dicendo: <• Tutte
l e benecli:;:ioni pio, utcci dal Ciclo sono
frutto di quella prima Au illaria <.letttl
con fervore e con retta intenzione insit:me
col giovanetto Bartolomeo Garelli là nclln
chiesa di 8. Francesco d'Assisi ,).
Ecco anzitutto lo stile generale dei Santi:
far risalire al Cielo il merito dd bene da
loro compiuto sulla terra, riconoscendo
e riponendo nella preghiera il gran mez:;:o
per ottenere la di,·ina assistenza nelle opere
di zelo. Quanto a Don Ilosco in partico-
lare, le sue parole ci s,·elano due ekmenti
che t:gli fece entrare in qudla tal preghiera:
il fer~ore e un'intenzione. Non si era
dunque limitato a recitare un'ora,:ìoncclla
secondo una formalità comunemente in
uso, ma nella formula consueta ave,·a messo
di suo un ardore insolito, allo scopo d'im
petrare dall'alto speciali aiuti per una
sua intenzione personale. In questa inten-
zione si nasconde il segreto, che ci permette
dt ::i!ferrare il senso pieno e ~enuino delle
parole testè citate.
Quale fu pertanto quell'intenzione ? Solo
- le circostaine ci possono fare luce in pro-
2.p

1.3 Page 3

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posito. Don Bosco mirava certamente a
salvare l'anima <lcl giovanctlo che gli stava
dinanzi, ma non s1 contentava di quel-
l'una: dietro le spalle del Garclli egli ,·a-
ghcgl?ia\\'a coll'immaginazione accesa dal de-
siderio una schiera, molte schiere, infinite
scl1ierc di .1ltri giovani, ai quali, ancla,a in
quello stesso istante di procurare un giorno
il medesimo hcnclìcio. Infatti raccomandò
lòsto caldamente a l Garelli <.li tornare la
domenica appresso non più solo, ma in
huona compagnia; inoltre le domeniche se-
guenti csort.1, .1 gl'inter,enuti a condurgli
sempre nuo,·1 compagni, iìnchè non Yi
fu più bisogno di simili insistenze, pcrchè
ormai turbe giovanili aflluh,tnu ,I lui da
ogni angolo della citt?-1. Se questa dunque
era stata l'intenzione del Sanlo nel dire
qut.'ll'A-t·e llmia, su di che non semhra
poter cadere alcun duhhio. noi siamo ob-
bligali a riconoscere che la \\ ladonna lo
c~audì oltre ogni sua aspelta1.io11c: l'Ai•e
lltiria dell'8 tlicemhrc t8+1 scl!ni1 l'inizio
dell'apostolato t_-ioYanile, per il quale la
misterios3 Signora ciel primo so~no ave,·a
promt:sso a Don Bo;;co fanciullo di essergli
materna possente :iusiliatricc.
Ma qui no11 è lutto; ben altro ancora
Don Bosco intl.'Tldeva signific:ir<., quando
cs:iltava l'dlìi.:aci:i della celebre . 11:e .'liaria.
C'è una proposizione del Santo, consa-
crata in un ~ra,c documento, la ltuale ci
apre un secondo spirn:.>lio 5ull\\:ffctto da
lui attribuito alla prodigiosa prei.thicr:1. ~el
1868 egli moltiplic:wa a Roma industrie
e sforzi per ,·incac le diffico!ti1 che s i
opponevano :illa pontificia opprovn;,ione
della sua Solil·tà Salesiana. Ins icmc con
la formale domanda prescntè1 allora alla
Santa Sede una succinta nota informativa
~irca le origini e gli incrementi ddla So-
lictà. Orbene il suo scritto cominciava
e-.:-abmpto con le scb11.Jcnti testuali parole:
<t Questa Società nel suo principio era un
semplice catechismo 11. A voler du nque
fare la storia della Società Sale:-iana non
si può prescindere dal primitwo Cate-
chismo individuale, a cui tennero dietro
i catechismi collettid, poi l'organizzazio-
ne oratoriana e l:1 c1>nseguen te necessità
d i personale specializzato. Don Bosco
rcdutò da prima qucslo personale nel
clero e nel laicato torin1..>se; apprc!'-SO con
soggetti adatti costitui una specie di as-
so,·iazionc legata a lui con il Yincolo ùi
una semplice promessa; infine si scelse
e si prepari, un'ell-tta d'in<.li\\'iùui, che passo
passo condusse a forn1:1rc una !.ocict;1 n·-
lìiiosa con i relati, i rnti, il nucleo primi-
genio di quella che di\\'cnnc la Congre-
gazione di S. hanccsco di Sales. Ahhi:mv,
cosl tanti anelli <li una catena, nella quale
per via degli intermc<l1 l'anello ultimo di-
pende dal primo, e questo si connette
s trettamente, come dicevamo, con la sto-
r ica .4i·t> :1/ariu dell'X di(l'mbre 18.p .
Ci<> posto, è e\\idcnt.: che con le parole
riportate sul principio del Mstro :1rticolo
Don Bosco non si ahh:mdonè, a una pin
csagcraiionc, q u asi volesse per tal modo
unicamente infervorare i suoi figli nel-
l'amore della ,ocazionc da essi ahhrac-
ciata. Quanto nel 184 t non poti! capire,
gli si , enne chiarendo di mano in mano
che le sue opere prendevano forma, con-
siscen1-a cd estensione. A buon diritto
qmndi crediamo Ji poter asserire che
anche per questo r igunr<lo ne l sogno dei
nove ;inni la celeste S ignora l'a,·e,•a la-
sciato con dirgli: ., A suo tempo umo com-
prenderai •· Fra le co,;;e da comprcndl'IC
, i erano anche le s1..-grcte mire della Pro\\ -
,·idcnza ne~li c,·cnti che accompagnarono
lo svolgersi della sua mond iale mist-ionc.
S econdo le disposizioni del nostro venerato Rettor Maggiore, ogni ce-
lebrazione del Centenario dell'Opera Salesiana vie ne rinviata a te mpo
da determinars i. La storica data sarà per ora ricordata nel raccoglimento
e nella preghiera con funzioni di pro piziazione per la sospirata pace.
-

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L'ATTO DI NASCITA
DELL'OP ER A S A LE SIAN A(')
Era l'S dtrembre dtl 18.p, festa .mle1111e dt-1-
l'lmmacolata Concezwne dell'Augusta M<Ube
di Dio.
D. Bosrn, all'ora stabilita, 11elln wgl'nfia di
S Frane, sco d'Assisi ,tm:a in proemio di 1·t •
sl/rsi dei .wrrr paramnth p1 r celebrare la S. ,1 lessa
Jlttendf'l:a rhe q11alrhul11110 venisse a servirgliela.
/11 mezzo """ sagrest1t1, ,mlgn1do.<i da 11110 prirlt•
e dal/'altrtt, tm:a un giot:a11e dai 1+ t11 15 mwi,
le rui t•eftimrnta mm troppo puliti• e la sgua-
Ìa/a anda111m dm•a,10 a co11osccre rome Tt/JII
apparle1w,se a famiglia signori!t 11~ agiata. fu
piedi, col rapptllo in 11111110, guardm•tl gli arrl'di
meri con t·olto attonito cnme mw cltr rare 1:ulte
m·csse v.·ed11tc tali cose. Q11m1d'ecro il sagre-
stano, certo Giuseppe Comotli, uomo di c(l/lfro
grirbo e 111011/anaro, gli si actostù e bmscr1-
111ente gli dmr: - Chr fai tu q111:, .Vo11 redi
rhe sei d'i111pllcct0 alla gente? l'rt <fo, m,un·iti
a s1rl-'ire 11nm a q11d prete.
li gùn:a11Nto nell'rtdìrr tali Jwrolr restò comr
stordito, r, tremebondo prr pmira all'austao n-
piglio del sagrcsta110, balhellt1ndo f r1Jsi sconnesse
ri~posc:
- !'ùm so: 11011 son cupau.
Vieni - replicò l'altro ,:vglio che lit
sert•a .1/rssa.
- .\\011 sa - nprrse il gimw1etto ancor piti
mortifirnto 11011 l'ho mai sen:ìta.
- Comi', come! ,:ridò il sagrntmzo - 11011
sai r
E scaran11ta11dogli 1111 cakìo proscgui.:a.
- Bestumr che u,: se 11011 sai servir 1/eua,
prrclzè 'l.'11111 m sa,,:restia "I T àtl<•11r subito.
lla, 1/flll essrndosi 1110SJ0 il gim.•mw pt·r lo sbnlor-
dimrnlo, in mt11 clu 11011 si dica d11dr di piglto
allo spoliu1110 r giù rolpt su/Il' spedir del po-
"l"l'l rtfo, mr11trr q11t·st1 crrcat:a d1 fuggire.
- Cltr fate? - l(rirliJ O. Bosco commosso e ad
alta i·orP al sagrestana Perr/1è ballrtt- qud .t:ù,-
,·anetto in rotc1I guist1? Che row ti lm fallo? -
i\\Ja il sm:ns/a110 t11ttr1 i1if11r1a/o mm gli dat'<l
mrolto. 11 ,i:icn•m1e 111tc111/o, ,,..,edrndosi ti mal par-
tilo e 11,m rcmosccnda quo! fosse l'uscio cht' 111et•
i,, ht•a china, eras, rncciato uri/a porta rhe
mellev:a 11rl piccolo mro, i11sr.~11ito dall'altro.
(1) \\"rùl '1rmnri~ Bi'o1Jrt1{ di Don Lr\\lm·:sJI: ,o.
lume li, p.11:. 70-;6.
Qui. 11011 lrrn:rmdo 11nm11ll uuitu, ritomò i11 sa-
greslia, f, fi11afmrnt1 trm_·ato swmpo, se l<1 diede
r1 gamh, in pia;;::a.
D. BtJsr1J chiamù pt•r la secrmd11 t·olt,1 il sa-
grestafln e cmt t·iso alq11a11to srt·1 ro gli cl,irsr:
Per 1/Ual moti,·o ante bau11ro qttrlg10i•i11l'lto i'
Che cosfl ha fatto di male da trattarlo in f(II
modo='
- l'erchè 'l'll'11t 111 sagrestia, sr 11011 sa Slrt'tr
.llessn ='
C111111111que sia, t•oi a..:eft• fatto male.
✓ 1 lri che 11r importa;>
1\\/'importa mmi: è 1111 mi,, raro amico.
Come"/ - csclm11ò il .wgrntano 1111 rari'--
gliolo. Suo amico quel bi-I sogge/11, ~
- Crrlt1111e11le: tutti i puuguilati sono t
miei pili cari amici. 1oi m:<le battuto 11110 che
è co11osc111to dai Superiori. Audate a chiamarlo
sull'istcmtr, pere/tè ho bisogno di parlargli, e
,io11 ,'itornate JinrM mm l'abhwtt trO'l.'lllo, 1Jltri-
menli dirò al Rl'ttOrl' dt-lla Chies11 la vostra ll/(l•
mera di trt1ftart i ragazzi.
A qw sta illtimazirme si calmò l'ira sproposi-
tata dd mgresta110, il qvah, di posto lo •pal--
'l.'('TÌ110 I' gridando tu<lcr ti><lcr ( 1), corse dietro
al gioi·1111ello; lo urcb, lo trm·ò ùt una •eia at-
tigua, e, assicuratalo di miglrore trallamt11to,
lo cn11d11ssc a D. Bosco. li p<rrt rmo s1 at•r,1ici11ò
tutto trrma11te e i11 l,1grime p1 r le bu~se rirr'l.'11/r.
- ll"i già udita la Mmn? - gli do-
mandò il sacerdoti, co11 tutta amorevole::::a.
- \\'o. - Rispme.
l'mzi ad11nqut ad ascoltarla; dopo at•rò
da parlarli di 1m affare, rhe ti Jarà piacere.
Drsitltno d1 D. Bosco cru solo di mitigare
l'afjlr::.11mr di quel tapi11ello t 11011 lasciarlo eo11
sillistre 1mpresnm1i contro gli addetti alla m-
grest,a, ma ben più alti ermm I d1seg111 di Dto,
che t•ole,·a i11 quel giorno porre la base dt 1m
grnndr ,·difi::io. Qurl dialot:o rrn italo wter-
rolto dal sc1greslam,, il quale t·rnit·a arcompa-
gnaft> ,la 1111 altro gfot·a11e, rl,r m·1't'a cercato pr-r
sert•ir la J1lessa.
Celebrata la Santa Messa e fattone il d1nmto
ri11grtr::iamenlo, /). Bosco fur. 1.·mire a Ii- t
condusse il suo candidato in 1111 coretto dell11
Chiesa, O'IJC sedrtte co11 facrin allegra, td, assi-

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;11rt111d<Jlo clic 11011 a.:esse più timore di percosse,
prest> ad i,,terrognrlo cosi: - ,1lio buon mnico,
come ti chiami?
J11i chiamo Bartolomeo Gare/li.
tt ridae; tra cli.e Don Bosco volf'1.•a, percltè
indizio di g_11adag11ala co11fide11:;;a. Co11tinuò
quindi: - Di111111i: Sei statn già promosso alla
prima Comuniont'?
- Di qual paese sei?
Sono di: Asii.
Che mestiere fai?
Il muratore.
Vive ancora tuo padre?
- l\\'on ancora.
- Ti sei già co11fessalo?
- Sì, ma quando ero piccolo.
- E le tue orazioni mattina e sera le diii
sempre?
!'.o, mio padre è morto.
E tua madre?
,Uia madn, è anche morta.
- No, quasi mai; le ho dimenticale.
- E 11011 hai 11ess111zo che si curi di Iarte/e
recitare?
- Quanti anni lzai?
- 1\\'o.
Ne ho sedici.
- Dimmi: 't.'ai sempre alla .lhssa tutte Le
Sai leggere e scrivere?
- .Von so niente.
Sai cantare? - li giovanetto, asri11gan-
dosi gli occhi, fissò D. Bosco in t11'so quasi 111e-
rav,:i:liato e rispose: ,\\ o.
domrniche?
- Quasi sempre - rispose d giovane, do/ o
un po' di pausa e facendo 1111a smorfia.
T'ai al Catechismo?
.\\Ton oso.
- Sai ::ufo/are? - l l giovanetto si mise
Perchè?
- Perchè i 111/l!l compagni più
piccoli di me sanno la Dottrina ed
io così gwnde 110n ne so 11110 pa-
mla: per questo ho 'Z.!ergogna di
mettermi ira loro in quelle classi.
- Se ti facessi io stesso un
catediismo a pw1e, i•erresti ad
ascoft(mni?
- Ci i•errei di buon grado.
- ['erresti i•olentini anche m
questa cameretta?
- Sl, sì, purchè 11011 mi diano
delle btisto,wte.
- Sta' tranquillo, che ni11110 ti
maltratterà più, come ti ho già
assicurato; anzi d'ora in a•1Ja111i tu
sarai mio amico ed a1•rai da f-1re
con me l' con nessun afl1'o. Quando
t'IIOi dunque d1e i11comi11cia1110 il
nostro catechismo?
- Quandò a ft,i piace.
- Stasera forse?
- SI.
- 1·uoi anche adesso?
- Sì, anche adesso e co11 molto
piacere.
D. Bosco allora $i pose ùi ginoc-
chio, e, prima di incominciare il ca-
techùmo, recitò 1111'Ave lVIaria per-
d1è la 11ladon11a gli desse la grazia
di poter sah;are que/l'a11i111a. Quel-
l'Ave j(n1orosa e la r<'tta inten-
zione frt feconda di grandi cose!
D. Bosco poi si alzò e jt•ce il segno
di santa croce per cominciare; 111a
il suo a/liei·o 11011 lo faceva, perchè
-
L'incontro di Don Bosco con Bartolornco Carelll. (Cridd). 118 ignorava il modo e le parole: e

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perciò in quella prima lezione il 111tu:stro s'i11trnt-
tl•1111e nell'insegnargli la maniera di fare il segno
de/1,1 rroce e fargli conoscere lddio Creatore e il
fine per cui ci ha creati e redenh·. Dopo circa una
mcz::;'ora lo licen:::.iò con grande benevolenza;
e, assicuraudulo rhe gli a-z:rebbe insegnato a ser-
1,•ire la Sauta '\\lessa, gli rttalò 1111a medaglia di
}\\laria SS., facendosi prometteJ"e di ritonwre
la domenica seguente. Quindi soggiunse: - Senti,
io desidererei che 111 11011 venissi solo, ma co11d11-
cessi qun altri tuoi compagni. lo avrò qualclu!
regalo da f nre di num:o a te e a g11a11ti •m:r-
1·a11110 teco. Sei co11tentu?
Oli molto, molto! - rispose con una gra11dP
espa11sio1w quel bun11 giovane; <', baciatagli la
1110110 due o Ire volle, se ne andò.
Gare/li Ù111I111!:;i a D. Bosco rnppresentm•a
11011 solo immmerrooli gioi•mti, ma i molti po-
poh che m.•rebbe e.:a11g,,liz::;ati. Questa è la
'l'Pra origine dl'gfi Oratori fèsth:i. D. Bosco 111'
fu l'ini~iatore e Gart•lli lCL pietra fo11dame11tale,
sopra della q1wlP lrl r·ergi11e Santo fe' sce11dt're
gra.::ie e fm:ari senza numero.
Nella setti111a1w s11s:.·eguente D. Caf11sso pure
rbbc ad im:itare 1111 giovanetto a sen.1irgli la
,<.,'. Jlessa; ma que.fti 11011 sapeva, <' però Don
Cofasso lo pregò a ritornare che gli m..•rl'bbe in-
sPgnato. A questo per lo stesso motivo se ne
aggiunse 1111 secondo. Do11 Ca/asso non pote11-
dose11( o:C11pare, ne affidò la cura a D. Bosco, il
quale così q11111e111m•a il numero de' suoi scolari.
Le, domenica seguente pertanto 11ellc1 Chiesti
di S. Francesco si •;;ide 1111 caro spettacolo. Sei
Jarzoncelli male in arne.w, condotti da Barto-
lomeo Gare/li, in~iemP cogli altri due slcn•a110
af/entissimi alle parole di D. Bosco, che loro
irwgnava la strada del paradiso. Sebbene di
tarda memoria, tuttavia ca/l'assiduità e ca!l'at-
trnzione, in poche feste, Gare/li riusci tul i111pa-
1·cre le cose 11'èces.MriP per poter fare una buona
Confessione e poco dopo 1111a santa Co1mm101w.
Quindi apprese eziandio a ser1:ire la S. Jlessa.
Questo .rtim:a11e d'allom in poi fu discepolo afft'-
:::ionato di D. Bosco, e il Canonico ,·J.rrfossi ed ,i/tri
lo i•idero •venire a/l'Oratorio ancora dopo il 1855.
A questi givvw1i allievi altri se 71(' aggi1111-
suo in appresso, in guisa dn riempire il coretto
destinato a tali fuwdoni.
[ ·na sera di qlll1ll1: prime dmll(miche D. Bo-
sco, attraversando la chiesa per andare in sa-
grestia, mentre si prtdicava, vide im1an:::i ad
1111 11ltare laterale seduti sui gradini della IHì-
laustrata alc11111 gar:::oni muratori, i quali, 111-
'i.'l'CC di stm·e attenti, so11necchia'Va110. Li rn-
terrogò sottò?:oce: - Perchè dormite?
- Non capiamo niente dellr1 predica ri-
sposero - qul'i prete non pa,-!tl p<>r noi.
- Venite con me! - E li condusse in sagrc-
stit, e quìv.1i li invitò a 'i:enire cogli altri al suo
catechismo. Frn questi giO'l.'anetti era110 Carlr>
Buz:::etti, Ger111a11v, Oal'ibaldo.
Il questo modo, di utlimtwa in selli111a11a cre-
scev:a il mwt('ro dei catechi:::zandi, ai quali
D. Bosco racco11u,1.1ulmm sempre di co11d11rgli
quanti più compagni potessero. A-.,·,n:a in mira
di attirarli a Dio coll'obbt?dien:::a ai diiwi m-
ma11da111n1ti e alle leggi della Chiesa. Subito
si adoperm.w per far loro osserv:are il precetto
di ascoltare la S. 11lessn 11fi giomi festi~•,, fu-
ce1,•a loro imparare le orll!:;10111 del mattino e
dr'lla sera, inculcando 'iJÌ'i•amente q11rsta pratica
di pidtì, e li a11da·i·c1 preparando <I confessarsi
bene.•-4ll'usrir dal cutt,chiww poi i11 sulle primt'
ottennf! il perml'sso che prendessero i loro dfrerti-
111enti sulla pia-:;.::etta i1111a11::;i alla chiesa. ,1ltr ptr
quefl'im:emo D. Bosco limitò la sua cura i11
modo particolare ud alr1111i dei più grn11dicrlli
che si /rQVtl'l.'ano lo11L1111i dalle proprie famiglie,
pl'rchè foresh·eri in Turino e più bisognosi di
istl'll:;ione religiow. Fra essi il mag!!ior 1111111tr11
era delle parti J, Biella e dì 11i/ano, sopra
tutto muratori. 11 S<IJre,fta110 11111/a m·e•z:a più
a ridire, pc1·c/1e D. Bosro, coliti sua affabìhtt1
cos/a11te e co11 q,wlcht• dono, lo m·l:'l·a pcrmaso
del gran bene che si andm.·a operando. 1Vo1 lo ab-
biamo conosciuto ·1:eccl1issimo nel 1891 t' conur-
vm.•n di D. Bouo rnra memoria. Questi gim.•1111i
imparm.·ano con profitto la scini::a della salute,
ed erm10 f'i·idn1ti e co11so!a11ti i risultati 111ort1!i.
l11ta1110 D. Roseo, col coraggin che dà il '/.:ero
amore del prossimo, a11da1,•a atlomo per la città
da 1·arii padroni per racco,,wndan· or queslo
or q111?/lo de' suoi protetti, per kvare qualche
t1ltrv a/l'oziò e tenerlo 1011/auo dal vi:::io.
1\\'el giorno del S . J\\"atale alcuni di tfll/lsli
girr<J(metti ricevev.•11110 nel loro cuore Gesù Sa-
cmmenlafo, e la gioia che Irnspari'l.'ll dai loro
1-·olti si riJle!tern nel cuore di D. Bosc1J, che
proi•ai•a in le consolazioni di tutti i suoi cari
allù-6. Il Signon- gli dai•a qunfa caparra della
s11t1 assistenza pPr l'wnilttì che l?ra la .wr, guida.
Tutto questo tgli fra sempre d'acc01·do co'
suoi Superiori e col consenso del'Autorità Ec-
clesiastica alla quale era ossequientissimo. 1\\"e/la
rela-::io11e infatti, che mandò a Roma nel 1864
per ottenere f'appro1•01:io11e della sua Pia S11-
rietà, egli scrisse: <( Fin dnl 18.p qL1tmdo l'Opera
degli Oratorii incominciava con un semplice
catechismo festii·o nella chiesa di S. Francesco
d.'Assisi, ogni cosa fu sempre fatta col cu11se11sQ
e sotto la dire-::wne di lllons. Luigi Frm1sv11i,
Arci1.,•esc(Yl'O di Torino».
D. Bosco era 1111 711/0'IJO apo.tolo che i11comin-
cim.•a la sua missione.

1.7 Page 7

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IN FAMIGLIA Brindisi - La medaglia d'oro ad una
insigne Cooperatrice.
Azione salesiana.
L'lspcttoriu veneta si è sobbarcala ad un
hcl lavoro per uggiornan: l'elenco dei J2.000
nostri Cooperatori ùi qudla regione. L' Ispet-
tore Don \\ntonioli ha inviato una c:ircolare
ai singoli Cooperatori eJ a tutti i Parroci,
1 q11ali risposero, in gran parte, con cortese
sollecitudine. Li ringrnzi;tmo anche noi <la
<tueste pagine, e, mentre inviuamo eh altri
:i renderci qUt-...to sen1z10. cogliamo l'occa-
sione per pregare anche i Cooperatori e
le Cooperatrici di altre regioni a farsi
premura di notificare le eventuali modi-
ficazioni di residenza ed i decessi dei
titolar: del " Bollettino Salesiano ".
Ogni mt'$e ci ritornano dalla posta troppe
copie per disguidi, per morte o per c,1mbia-
mcnto di indirizzi.. E qucst,, importa una spesa
t.11 quale cd 11110 sciupio di carta doppiamcnle
incn:scioso in qut:Sti t~mpi in cui urge la
massima economia.
D e r n a - Buone notizie.
C na lettera del Yicario ,\\postolico, S. E.
l\\Jons. Luc,1tn, in data 14 ottobre, annunciava
.ti nostro Retcor l\\laggiore che mni i Salesiani
della Circnaic;1 godono buona salute e con1i-
nuano il loro apn::.tolato, infrf\\orati d.1gli Eser-
cizi Spirituali tenuti in tre turni.
Le prime pio~gc hanno mitigato il clima
dnndo un senso di maggior hl'.Ilcsscrc :1 tutti.
Jl 23 settembre, alla presenza di tutte le au-
torità, Sua Eccellenza ha ribcne~lct;o la chic-
~tta dell'Osped;1le Coloniale di Dcnia, dan-
neggiata dai bombardamenti. Per la ri:sta del
Santo Rosario Don Gaggino ha predicato un
triduo assai frequentato a Cirene e Don Sms
ha dato tutta la solennità possibile nella sua
p;1rrocchia cli \\Jamelt. Don Rusconi lll set-
tembre ha organizzato le ;1ssociaziom religiose
parrocchiali; Don Crispn Alfom;o è passuto
ad un OspcdalNto a Derna. :.\\Ientre scri,·eva
I:, kucra il \\"icario Apostolico stava per trasfe-
rire la sua residenza a Ballisti nella pam>cchia
cli D. Frate, per maggior comodità del ministero
pnstorale. Alla lettera era unito il disc~no della
progettata chic:,,1 da dedicare a S. Giovanni
no~co a Lamluda per ricordare 11 centena-
rio dell'Opera sah:siana. .\\uguriamo di cuore
che si possa pn:sto iniziare e portare a compi-
-mento.
-
Tra i benemeriti dell'Educazione ).;azion.1lc,
la 'laestà del Re Imperatore ha decorato anche
l'insi~ne nostra Cooperatrice Contessina Gra-
::,ia Balsamo, Fondatrice dell'Istituto S. Gio-
vanni Roseo e:. dcll'artisuco tempio anne:.:so.
Il .:\\linistro dell'Educazione :\\azionale glicn.:
a,·e,a dato notizia col scg11t;lllc tclegr,11nm.1:
Co11tNww Gra:;;ù1 Balsamo,
.lii è gradito (f)t11111uc,1rt1 rhr su miti proposta
S . •\\/. Re lmp, rutore si ,1 de.,:1wto crmrl'den:i
,lhdaglia d'Oro Bwemaiti Edura::ìom· .\\'a-:;io-
nal, quale r1cu11osc1111ento -.,·ostra opern 1111in1-
fica "' intdligt•11le à va11taggio della scuolfl.
Rrlatie.•o dn:reto •1:i sartÌ crmsegnc1tn in occa-
s1011e cerimonia i11aug11rale <11111t1 scolashm
;\\I1111s1ro Educazione "\\;azionale
BoHA1.
nostri Cooperatori già connscon'l le prin-
cipali benemer.:nze tiella generosa béncfattrice.
l\\fonumentn della sua munificenza e <lei suo
zelo per l'educazione ddla ~io,·cmu sono il
nostro Istituto coll'artist1co tempio dedicato
al Sacro Cuore.
Lieti del sovrano riconoscimento, superiori
cd alunni colle rispenin: fomi~lie. il 5 otto-
bre u. s., dopo In S. ;\\le$.~:'!, essendo il tea-
trino a disposizione dei militari, si adunarono
sntto l'ampio porticato trasformato in ele-
gante salone con trofei di bandiere, pd con-
forimcnto ufficiale <lcll'altn decorazione
\\ ihranti acclamazioni accolsero la Cnntes-
:;1na e gli inni ùella Patria s.ilutarono l'arri,·o
del R. P rovveditore agli 8tudi, Comm. Ales-
sandro Ama<luzzi, che, accompagnato dal \\i-
cc-Fctlerale e d.1 illustri personalità volle a\\'er
l'onore di lare personalmente la consegna del
Decreto. Dopo l'omaggio dei gionni, interpre-
tato gcnLilmcntc da un alunno, il prof. Don
Hrcglia illustri, in un dc, ato discorso il si~ni-
fk:un della ccrimonia. Quindi, data lettura
delle adt-sioni e fclicitaz10111, lra cui acclama-
tissime, il telegramma del Rcttor l\\laggiore,
il l>ircllnre dell'Istituto prof. Don Giovanni
Battista Defilippi accompagnò al palco il R.
Pron·cditorc che, con sma~liantc clo4ucnza,
esalti, munificcn;,.a del!J Comcssina Grazia
Balsamo per l'educazione rcli~iosa e patriot-
tica dclla gioventù Ilrinùism.:i. Frequenti ap-
plausi espressero l'amnuraz10nc e la gratitu-
d ine Jei prei.enti per le diverse opere cd un;1
calorosa ovazione coronò il discorso, rinnC>\\ an-
<lo~• e prolungandosi al momento della con-
segna Jcl documento.

1.8 Page 8

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Noi ci associamo d1 gran cuore alla festa
dei Salesiani, alunni e Cooperatori di Brindisi,
augurando all'insigne bencfattric<! la gioia di
veder ancora per molti anni prosperare le
sue fondazioni fino al desiderato sviluppo a
gloria di Dio ed a bene di tante anime.
Tor i no - L'alto riconoscimento delle
benemerenze di un illustre Coope-
ratore.
In occasione della Marcia su Roma, la .:\\la1.:-
stà del Re Imperatore, su proposta del Duce,
ha nominato Cavalierr al merito del tm..oro an-
che il nostro affezionato Cooperatore Gr. UJJ.
Candido Viherti, ben noto per l'organiz1.a-
zione <lei grandiosi stabilimenti per CO!!tru-
zionc di carrozzerie per automobili e rimon:hi
industriali. L'altissima distinzione viene a pre-
miare non solo il genio organizzativo del la-
voratore appassionato che con mirabile tenacia
di volontà ha dato all'industria cosi valido
contributo, ma anche In bontà del suo cuore
di padre verso gli operai che hanno sempre
trovato in lui il giusto :1pprezzamento della
loro abilil:\\ e le più sollecite cure dei loro
particolari interessi. Tra la beneficenza ero-
gata nella fausta circostanza, il nuovo Cava-
liere del Lavoro ha voluto anche costituire
una borsa missionaria per la preparazione di
u11 aspirante alle :\\Iissioni salesiane: borsa
che noi nhbin.mo scnz'allro intestata al suo
nome. Ringraziandolo sentitamente anche da
queste colonne, ci r:illc~riamo con lui della
ben mcrittita distinzione e gli auguriamo di
poter trovnr sempre la più cordiale corrispon-
denza alle sue molteplici iniziative.
Omaggi a Don Bosco.
Lo zel.mtc Arciprete di Malesco, D. Luigi
1\\lartinoln, desideroso ch1: Don Bosco non l><>lo
vigilasse le contrade Jcl pa~ colla sua bella
statua dal cortile della Casa salesiana, ma par-
lasse più da ,·icino al popolo nella chiesa par-
rocchiale, la sera del 2t agosto u. s., hcnt•dìssc
solcnnenwntc un artistico quadro dipinto dal
prof. Erme, per commissione <ll"lla signor.i Eu-
frosina '\\cgri ved. Sotta, e l'espose alla puhhlic;1
,·cnc.:razrrmc. La popolazione:, preparat.1 da ap-
posito triduo ed infervor.ua dalla parola di
P. Diffis, tributò al Santo una dimo::-tra;:ionc
plebiscitaria affollando la sacra :\\1cnsa, assi-
stendo dc:votnmentc alle varie funzioni 1.: por-
tando in trionfo la Reliquia del Santo con
una Ùl'\\'0\\:1 processione cui parteciparono an-
che i Scminaristì.
'
li Parroco cli S. Pietro di Coassolo, Teni.
D. Scbnsuano Bosio, allo :;coppio della guerra,
mise sotto la protezione di rhn Bosco I suoi
parr<lcchiani chiamati alle anni. Oltre 50 sol-
dati prestarono ,;en·izio e compirono il lom do-
vere sui diversi fronti fin dalle prime azioni.
Finora, m·ssuno ha soltcrto, grazi~ a Dio, nep-
pure un'infennità. L:.i pllpolazione riconoscente
ader1 quinùi ad un fervido nmag-gio di gra-
titudine che lo stesso parroco preparò per In
domenica 17 agosto. lntcn·cnnc anche S. E.
l\\Ions. Coppo che celebrò 13 ~lessa della C.o-
munionc generale, a~sistè pontificalmente a
quella solenne, presiedette In processione in
cui coscritti e richiamati in licenza portarono
in trionfo la statua dc1 Santo, e chim,c l.1
festa colla Benedizione Eucaristica.
- B r In d 1, I - Il R , PronNlllor~ agli Studi cons.ernn I? Mc<1a1lla d'Oro alla Conte«Slna Grazia Bals.amo.

1.9 Page 9

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Bcda L 1 11orlu • Coloni di Carlaa,
U mbertide - Inizio dell'Opera Sa-
lesiana.
JI \\'csco,·o Ji C.ubbio, S. E. \\lons. lknia-
mino Uh:11Ji1 fin lhll prirnu incontru col popnlo
.tdla Diocesi, a\\l'V,l esprl·sso un voto ankntis-
simo del suo cuore d1 Pa~torc: di oucnen: la
fondazione di un'Opera Salt:siana nd centro
diocesano piii popoloso, l mbcr11dc.
I.e <lìllkoltà da superar• non furono poche;
111;1 non si sgomento lo zelo indefesso cli S. E.
e ni>n si sgomi.-ntarono i hra\\'i l 1mhcnìJesi,
d1L la\\'orn,ano in ,m anivu Comita111 ùi .-\\1.iune
i:-.ilcsiana, guidati cd cntu!liasmati come erano
dnlla fede indomita del loro Arciprete Re, .mo
Dnn Luii.ri Cozzari.
La ricorrenza ccnten;1ri I dd pnmo C.itc-
chi~mo !atto da San Gio\\'anni Bosco a Bar-
tolomeo Garclli nel 18.p. ha visto coronati i
nnhili intenti dt:l \\'csCO\\'O l' degli l mherti1ks1,
nonostante; le accresciute difficoltà dei tc111p1.
La sera del 23 Slttemhrc u. s., Jopo a\\'crne
dato annunzio al popolo con un vibrante r1a-
nifrsto, lo Messo Ecc.mo Pastore, seguito dal
Clero, ùallc Autorità cittadine e Ja una 11n-
ponentl.' massa di popolo testante, si portava
alla stazione ferroviaria ad accogliere con un
paterno ,1hbraccio i primi figli di S. Giovanni
Jlosco, ai quali subito, ndla monumentale
chiesa di S. Francesco, con sentita commo-
zione e incontenibile esultanza, dava il pii.1
corùia.lc bcn\\'enuto fra i suoi diletti figli di
Umbenidc. Rispose, a Porne anche dei confra-
telli, con commossa venerazione e grntitudinc, il
Jircttor1a- parroco
Prof. Don Giovan-
ni Dottarclli. La
ccrimoma si chiuse
colla hcncdizionc
<li una leggiadra
st,ttua di :.\\Iaria
SS . a\\usilìatrice,
dunal3 da una pia
Signora del Co-
mitato di Azione
Salesiana, ai piedi
della quak, l'intlo-
mani manina, :q
del mese, i Sale-
siani iniziarono b
nuova Opera con
hl \\'lessa della l\\ ln-
Pro1tc110 del tempio Jn ono,-.,
d i San Gtn,-:innl Bosco "
Lnmlud3 (Ctrcnnica).
dnnoa.
E!-S;t avrà, cnmc campo di attività, oltre la
estesa Parrocchia di Sartta Croce, uo Oratorio
frstivo, d1c <lonà esserl: un modello di ('osa
dtl Catalmmo, dotata d1 tutt..i i sussidi didat-
tici, che esige un scrio insegnamento di questa
vitale materia. \\'i si aggiungerà un padiglione
di meccanica per istruzione della scuola Jrt1-
g1ana, quale è contemplata nella riforma. della
Carta della Scuola.
:'\\clic tre sere sucec~siv.:. il direttore-par-
roco preparò l'animo dei fedeli, con uo tri-
duo di prcclicazione, alla solenne inauguro-
,:ionc che si svolse con fervido cntusia!lmo e
con scntitn pietà, la domenica 28.
S. E. l\\lons. Vescovo celebrò l:t i\\lcssa della

1.10 Page 10

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C< muninnced .is,;istctte pontificalmente a (}Ucl-
la soknne, cantata dal nuovo Parroco. \\Ile sin-
~olc :\\lesse, sempre affollate, parlò al popolo
l'Ispt'ttore Salesiano Dott. D. Evaristo :\\lar-
conh.11, giunto espressamente da Roma.
Particolare decoro 3J!l'iunse alla manifc-
stazwnc l'inttrv~·nro di circa quattrocento pel-
legrini, provenienti dal Hor~o S. \\nRciO di
Paugia, guidati dai S:1ks1:tnt e dalli: Fighe
di ;.\\!aria •.\\u!tiliatrice, cht· lavorai\\<> da circa
quanro lustri in <1ucl popoloso rione.
li loro contegno fu nlitìcantissimp e di ef-
fic:tcc esempio alla buona popolazione l'mber-
ridesc. Pres,ero parte anchc alla dc, ota pro-
cc:,,smne, alla quale intervenne ancorn S. E.
l\\Ionsit,tnor \\'csc«JYO. Dopo un altro discorso
del!' Ispcnore alla folla ammassata in S. Fran-
cesco. l,1 statua dt Il'Au"iliatri.:c \\'enne collocata
nella chiesa di San-
ta Croce, provviso-
riamenu: officiata
dai Salesiani, in at-
tcs:1 che sta pronta
la sode definitiva,
~razie nlb J?Cnt:-
ro:.a contribuzione
degli l·mbcnidesi,
1 lluali hanno su-
bit1J d:uo saj?gio cli
saper apprc:,,zan: il
~rande dono, che
:\\Jons. \\ cscovo e
l'.-\\rciprctc hanno
tatto alla loro città
:trri'cchcn<lol:1 dell,1
nuova Opera Salc-
s1:1na.
Fiume - Inaugurazione della pn.ma
Parrocchia salesiana deU•Ispcttoria
Veneta.
Il 5 ottobre u. s. lo zclantis,-imo \\'cscovo
di Fiume, S. E. \\lon!-. Ugo Camozzo ha
csaudtto il voto di.:1 fedeli del vastissuno rio-
ne in cui fioriva il nostro Istituto, erigendo a
Parrocthia il nostro tempio d1 \\1;iri_a SS .\\usi-
liatrice, come oma,u~i" a l--. G. Roseo nd cen-
tenario della sua Ordinaztom saccrdnt,,le e
dell'inizio dell'Opera salcsi:m,1. Dopo la~ 1\\,Icssa
del Fanciullo+, a--.~istìto dall'Ispettort Don
Antonioli e dall',\\mministrJtorc della nuo\\'a
Parrocch1,1, S. E. benedisse solennemente la
:;tatua d1 \\!aria Ausiliatrice e le pose sul capo
un prcz-10:,0 diadema. Fatta quindi l'investitura
canonica e cantato 11 Te D, 11111, ricordi> pater-
namente al popolo la mi~~mnc della parroc-
chia, la grazia e i doveri della vita parrocchiale.
Salì quindi l':iltarc il ,;aie.siano Dott. Don Gc-
rol:um, Dc l.\\Iartin a cclc:hrnre il primo sacri-
ficio per la folla dei parrocchmni che grenm:.mo
il sacrn tempio. Tutta la città, Coopcraton cd
amici <ldl'Opcra salesiana dd Ycneto hanno
salutato con csultanz:i l'avvenimento come una
prova della sama e della fiducia che 1 <;alc-
siani h:inno saputo meritarsi collo zelo 1spir:Jto
agli esempi del !-anto Fond.1tore.
L'Opera salcs1an.1 m Fiume ehhl i111zio
nel 19t 8, dopo la grande guerra, sul • Colle
e del Fante~. che In zona piì1 elevata, abi-
tata, linci a qualche .inno fa, qu:isi 1:sclusiva-
mcnte <la allogent cui urgc,·a maggior pm-
dcnza e c:intà d1 apoStolato. L'Oratorio festivo
divenne quindi quasi subito quotidiano. .\\
fianco <lrlla modcstll casa ereditata \\'ennc:ro
Be d., LI I tor I 11 • As,oeln~lono "San Clovannl Bosco".
-
2 49

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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Benedettine e, presentemente, anche
il Direttore dcll'Ulncio Catcchi::.Licu
Diocesano. Due si occupano come
cappellani delle Organizzazioni della
G. I. L. cd uno di essi, come Dele-
gato Yescovile, svolge le prescritte.-
conferenze reljgoso-morali ai Reparti
ùi Avanguardia e :\\larina. Anche le
Conferenze di S. \\'incenzo hanno un
~alcsiano come As:.i:;tcntc l~ccksiastico
delegato dal Ycscovo, e salesiano è
pure l'Assistente Ecclesiastico <lei mae-
stri cattolici.
Colla cura della nuova parrocchi.,
i Figli di Don Boi;co comph:teranno,
come in t.tntc al1rc diocesi tl'ltali.i c
dell'Estero, la loro attività, fedeli sem-
pre al pro~ramma <lei Santo: Da mihi
1111i111as, rartcrn tolfto.
f I u m e - La chlei.., pnrrocehlale
r..pidamcnte edificali il katnno e le sale di
ritrovo, ampliati i conili di ricreazione. Tra
il I')Jl cd il 193+, su disegno dell'Ing. Ronca
di Yerona, in stile • lombardo• con notcvolt
variazioni di sapore moderno, al posto della
cappella insufficiente, s'innalzò una chiesa
proporzionata ai bisogni della popolazioni." lon-
tana da ogni sacro edifizio.
Rivestite le part:ti in marmo fino all'altezza
ùi un metro, la graziosa costruzione venne in
qut!Sti anni complctat.1 con la nuova srgrcsria
e cantoria, col collocamento di diversi altari
Incerali, e con un'armonica decorazione 1:se-
guita dal prof. G. :\\loro di Udine.
Dal 1935, accanto all'Or-atorìo, fiorisce w1
modesto Convitto per alunni delle Scuole Ele-
mentari e l\\Ieclic, unico del genere in città.
1\\la l'attività dei Salesiani non si limita all'in-
terno. Yari di essi prestano ancora l'opera loro
quali insegnanti di Religione particolarmente
nel R. Istituto Tecnico Commercia.le, nel R.
It<tituto Magistrale, nelle Scuole di Avvia-
mento Commerciale cd in quelle Elementari.
- --- e Salesiano il cappellano del Convento delle
F a n o - Crociata catechistica.
Cinque Salesiani si sono messi a
disposizione del Yescovo Diocesano
S. E. i\\lons. Yincenzo Del S4!I1ore,
per le "Giornate c.itechish: ~ da lut
indette e preparale pel 5 e 6 otto-
bre u. s. La domenica venne dedicata
ai ~iovani al popolo. Circ.1 duemila
alunni delle Scuole Elementari di città,
nssistiti dai loro I ni,cgnanti, si raccol-
!lero in Duomo per la inaugurazione
dcll':mno scolastico. Prima della l\\Ie::.sa
S. E. l\\lons. Yescovo rivolse loro opportune
parole di plauso, di augurio e di benedizione.
Durante la ~lei;.<ia parlò con effic:icia sulla
necessità della istrnzione religiosa per mezzo
del Catechismo, l'Ispettore D. Evaristo l\\Iar-
coaldi.
Contemporaneamente nella Basilica di San
Patemiano si adunarono pure per In inau-
gurazione <lcll'anno scolastico tutti g li alunni
delle Scuole l\\lcdie con i loro Professori ad
a.c;coltarc, durante la S. Messa, anche la pa-
rola del nostro prof. Don Panzarasa.
Per la massa del «popolo>> par lò durante
le Messe più affollate, al Porto e a Santa
.Maria ::-.;uova, il nostro pmf. Don Luzi; gli
altri al Duomo e al Porto. al Carmine e a
8an Pau·rniano, a Sant'Agostino e a 8. Pie-
tro. In I>uomo all'ultima !\\lessa cd alle ore
18,30, l'Ispettore sul dovere della forma-
,:ione dell'insegnamento religioso •· La pri-
ma giornata si chiuse con la Benedizione
l:.ucaristica impartita da S. E. l\\lons. \\ cscovo
che poi rivolse opportune parole per illustrare
il programma da svolgersi nella srconda.

2.2 Page 12

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~d pomeriggio gli Jnscgnanti della Scuolt:
Elementari convennero nel salone-teatro del
Collegio di S. Arcangelo diretto dai Fratelli
delle Scuole Cristiane, ad udire la parola di
Don Pan;,.arasa che svolse 11 tema: t Don Bo-
sco e l'insegnamento religioso•·
D. Bocm i.: D. Setti orgamzzarono inwce
nel salone dell'Orfanotrofio S. Cuore t: nel
salone di S. Rita al Porto, per i fanciulli e le
fanciulle, riuscitissinu trattenimenti con hl-
mine catechistiche.
Il lun1:di tuuo il Ch:ro secolare e regolare
della Diocc~i si raccolse nella grande sala degli
•\\ razzi del palazzo vescovile, ove, m una !<Jla
naigua era attrezzata una splendida mostra
catechistica, che offriva la visione diretta di
tutto il materiale di sussidio di cui dispone
il nostr<> l ffido Centrale. Aprì il corso delle
lezioni S. E. ì\\lons. VcscO\\·o, con nobili pa-
role, ringraziando i L\\[ac:,,tri salesiani per la loro
preziosa opera, ed il Clero prcs..:nt~ al com~lcto.
Lesse quindi due tclcgramm1 dt omaggio al
~anto Padre cd al nostro Rettor ::vfoggiore.
Le relazioni :.i svolsero due ,11 mattino e due
al pomeriggm, sul catechì:-mo parrocc~iale,
• sull'organizzazione della scuola d1 catechismo,
sul catc.:chÌ!,mo agli adulti, e sulle direttive e
saggio di una kzione pratica di catechismo ai
fanciulli. H.ingniziando, S. E. Mons. Ycscovo
animò i suoi s,1ccrdoti al 1:worn e prcgè> l'Ispet-
tore don ~larcoaldi a dire un'ultima parola a
su(!gclln dell'adunata dei sacerdoti.
Contcmporant.-amente, al m;mino e al po-
meriggio, s1 tenne un'adunanza delle «Suore
C'atcchisll', SiAnorc e 8i~norinc 11 nella sala
"\\lanzoni. Due. Figlie di L\\-Iarht :\\usiliatricc
trartarono i i;cgucmi temi: ~ La missione
delle catechiste, reclutamento e formazione •:
11 l'organiuazione della scuola di catechismo
e i principali sussidi did:mici per la scuola
di catcchismn •>; «clircttÌ\\'C e saggio di una
lezione di catechismo a fanciulle ».
Un'altra adunanza s1 svolse:, nel salone-
teatro del CollcJ,?io di S . .-\\rc.mgelo, O\\'C con-
\\'cnncro infine gli II in~cgnanti ~ delle :-ìcuole
Eltmcntari .ad ascoltare con vi\\'ò intcrc:!lse
la p,uola di Don Luzi sul tema: (( L'insegna-
mento religioso nella nuo\\'a Scuola italiana~-
S. .E. ,tons. Yescorn chiuse l'adunanza
affidanJo .tifa intdligenza e al cuore Jelle
Suore, ddlc signore e delle signorine l'apo-
:.;tolatn catechi:.tico in città c ndla Diocesi.
1:rutt11 ùclla due fecondc giornate fu il pro-
posito comune <li inteniiificarc il lavoro pro
Catechismo e di preparare il Congresso catt.;-
chistic.'O diocesano con la rclativ:1 ?\\Iostra cn-
techistic:i.
Le tfera di Don Giulivo ai giovani.
Carissimi,
11,i altro ,111110 sta ptr r1J111ù1ciart' t' lutti
lo sorpiriamo mf~/iore. Ma la bontà degli mmi
11011 dipmde da/ tempo: dipe11dr dalla bontli
degli 110111i11i rhe li 'l.0ii·o110. R se 'IJ<Ji ,:oltte pas-
sarm: 1111fJ 1111:,:liure ricurdatn:i di quello rhe di-
cei•tt S. Uwi•mwi Bosro: \\"uni diventar buono
cd essere contento? Pensa n Dio. l'rnsalt· a
Dio sou111t, miri cari .1t11r.:m1i, ed ispirc1tr al
pM1siero di Diu Id wstm rondolla. \\'è lmria-
tevi 11111i trm:iare dli ro!C1ro rhe. pretendessero
d'ù,siu11ari•1 rhe Dio 11011 r'r. Credono d, , ssrr
figli dd prof(resso gli empi rht· mgmro Dio. Jla
noi legg1a1110 11ri sa/1111 di Dm:ide, secoli e se-
coli primu Cmto: Dixit ìnsipiens in corde
suo: non est Deus: ha drtt11 fu stolto nel suo
ruore: Dio mm c'i (Salmi tJ e 52). Come t·,-
dete, t,, Spirtto Sllnfo li ha ballati fin d'allora
con 1111 marc/11,J di i11/am1a: il marc/110 della
stolte::::::::a. f,; la marca d, fahhrira di lutti xli
spregi,ul,cat, r/1(· perdont> ,I unno r lo ·,:11rr,b-
bao far perdrfl' a,rc/Je ai sm.1. 1/a pmrrmll,•
a11rln di farri il .~iusto c,mcrtfr, di Diu.
r·o, at•r1 te Jra le 111c111i, i11 quest'a111w, chi
11 Re dei Lthri, chi , 111agmj1c1 t·o/11111ì dd n,,.
stro Don Dr Fmucesco Gc~ù \\ ia, Gesù \\ crit11,
Gesù Vita, rhi quello di D,m l,ufl(i Rica/du11t:
e Do1t Sa/mulrt Luce e \\ ita. .'l'tudiatelt ro11
amori'; e 111111 sofo ..,.; com:ù1c1 rt'h def/'esiste11:;;a
e degl, alt, ih11t1 Dio, ma di tulle le altre t'<-
rità di ,wstrn santa Rl'l1gio11e e soprattutto del-
l'immortalitiì dell'anima 'l•ustra e della beatitu-
dine dema che 'l!I attende sero11do la retta dot-
tri11a, rhe 1: qurlla di Y. S Gesù Cristo.
Cli, s,· mai tu•/ corso dt•i t·ustri riudi n do-
t·esse arc,1dtre di i11co11trar, 111stg11alfli rlir prc-
t1'11da1w di soslltuirri a .V. S. Gesti Cristo, asfH. ttu-
le che si Jarrimu, crocifiggu, m,ch'nsi ptr t·IJslro
t1more, t' rhe dopo morir , isuuiti110 come G1mì;
allora 11r ripnrluemo. Badate però che 11011 basta
credere: lnwg11tl 1:frere serm,do lt1 fede d, \\i.•s·.
UeslÌ Cm/o. Solo rosi la t:i/11 è buona e gli mmi
scorrono Jelin anche 111 1111 z:o alle prur·r ed
(li/e tribn/m:;ioni tlr.:a11do /'111,imu 11ell'm11ore di
Dio e 11ell'm111Jrr del prn.H1mo, facendola dt',~llll
della tura e del Cielo. f"e l'c111~11ra di f!Tllll
cuore il
•1:Mtro aff.mn l)o:-; G 1m,1, o.
s J/ R~ 1~; / ,il,ri. \\ 'ul. I: L. 3 n,·110; Vul. lf: I,. n,·110;
\\'ol. 111: l •. (J nem,.
Sa,•. J>rnf. J>r ftHM,nsco - O,·m I',',,, I.. 9 nclto; G'1(Ì
Va1t1). I,, ,, netto; Guù 1•ila, L. !) netttl.
S.c. Prof. Rir\\1.110-.;1 e S.t.. l'rof. S\\I.ASITRI -
- r·~.,.itii. \\'uluntt' L L. 1-f 'lC.UU.
251
l.11u e
-

2.3 Page 13

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DALLE NOSTRE MISSIONI
\\ o unna n r o u (Cina) • L'lblltuto salesiano auorno a l Oclog:,to Apostol ico s. E. Mons. Znnln.
CI N A
1/ 1J al/Qbr, ci è orrirn/11 q11es/t1 lrtltm sptdita ,-,
28 nprifr:
.111mtissi1110 Pndre,
quest'anno fu per noi veramente difficile e
non poco pericoloso, sia per l'esistenza della
nostm c,1sa, sta per la stessa vita dei con-
fratelli. ,\\llarmi quasi giornalieri e frequenti
bomhanLim1.:nti hanno trasformata questa città
in mucchi di rovine, cd anche le opere della
1\\fo;sionc cauolica soffersero non poco. Due
bombe caddero sul convento delle Carmeli-
tane e le costrinsero ad emigrare altrove.
Un'altra di11trusse l'ospedale delle Suon: di
S. Paolo; due caddero nel g1ard100 dell'orfa-
notrofio.•\\oche il seminario e l'antica catte-
drale furono rovinate. Per wazia Jcl Signore,
la nostra casa non riponò che qualche sere-
palatura e qualche v-etro rotto. \\bhiamo sparse
medaglie cd immagini di :\\foria Au~iliatrice
e di S. C. Bosco sul terra:i:zu.
Dati i pcril'oli aerei, il Govnno ci ordinò
cli l'hiuc.lere la scuola elementare. Lu maggior
parte degli allievi si r ifugiò nei p:ic~i vicini.
Continuiamo però l'opera noslm fra gli arti-
giani. Alla chiu~ura <lclla :.cuol3 elemen-
tare abbiamo cercato <l1 rimediare organiz-
zando la scuola serale che attra~<;c suhit; circa
duecento allic, i. Ci siamo anche messi a di-
sposizione del Co,·erno per la curn dei feriti
e facciamo tutto quello che possiamo. Dur_ntc
i lun)?hi allarmi ìo resto in ca.c;a con un con-
fratello; gli altri t.'onfratclli cd i ragazzi corrono
fra k risaie, do,'e i: minor\\: il pericolo. Qucst~·
freq11c1H1 <• passeggiate forntc ~ recano non
poco disturbo; ma abbiamo cercato di a<lat-
tare l'orar io alle circostanz1:.
I n cm;a regna t1na pO\\crtà estrema. Gli
allic\\'i dic pagavano se ne sono andati tutti.
sono nma,;u solo gli orfandh. ~on ci \\'Ì1:nc
rn.~sun aiuto. Gli Europei che s1 tro,·av.mo
qui, e clw ci sostene,·ano un poco, son par-
titi. Dalla patria finora non ci giunge pii1
nulla.
Perdonate, o amatissimo Padre, se con que-
sta mia forse son venuto ad accrescere le pene
che già così numerose opprim<>no il \\'ostro
cuore I Passati questi tempi difficili, noi con-
fidiamo che la Divina Provvi<lcnza ci permet-
terà di riaprire nuov.unentc e s,·ilupparc l'o-
pera nostra.
Pregate, amatissimo padre, la \\erj:(Ìnc .\\11-
siliatrice cd il nostro santo fondatore Don
I.losco a continuarci la loro \\'alida protezione.
Gradite i nostri pii1 afTdtuosi ossequi e
credctcmt, per tutti,
J...mm1i11g, 28-n-19.p.
:11T.mo in G. C
Sac. •oli ~DRf'.\\ :\\1.\\IC.E'-
,1/issio,w,-io Salrs1111w.

2.4 Page 14

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MATTOGROSSO (Brasile).
.·Jmatissimo Padre,
la Prclazia ha iniziato un nuovo ritmo di
marcia e sta prendendo una nuova lìs.ionornia.
I lo avuto occasione cli constatarlo anche m:ll.1
Yisita che, confidando nella Divina Provvi-
denza, ho iniziato il mese i:.corso e continuerò
nei prossimi mesi. Le scrivo dalla Colonia dj
::,. feruri, cloYe sono arrivato ieri l'altro da Ara-
~uayana. Ara1;uaya11a ha due centri di vita
tìurente e possente: il collegio maschile ed il
collegio femminile che rigurgitano cli figli <lei
« rertào i> proYenienti da un raggio di +o leghe
all'inwrno. Tutti figli di povera gente: qual-
cuno paga In cosiddetta pensione con qualche
~acrn di riso o con qualche capo di hestiame;
ma la maggior parte, figli di « garimpcu-os ,1
anrenturieri, vivono comrlctanwnte a nostro
carico. Ilo fauo il percorso <li andata e ritorno
per acqua, rercon·endo un lungo tratto dei
rre fiumi: il Barrc:iro, il Garza e l'Araguaya.
Cinque giorni di viaggio, super:mdo cascitc
pericolose, e 12 girirni ù.i permam:nza. !,'O-
pera nostra qui ctlehra quest'anno il suoYenti-
cinqucsimo di esistenza e si è disposto che
inten·cngano a tLJnpo i due ì:rirn.i direttori
D. Currèl e D. Zefferino per predicare una
e;randc missione ad allievi, cx allievi e popolo
dei dintorni. La missione culminerà colla fe-
sta della Madonna d.i settembre: l\\lt:ssa can-
tata e Pontificale di S. E. Mons. Selva.
Qui a :lleruri presiedo gli Esercizi Spiri-
tuali predicati da D. ~oro1ìa e <lai direttore
D. .Galbuscra. Abbiamo tentato un esperimento
che sp<'riamo ci riesca: abbi:.uno, cioè, àflì-
7 dato agli Indi un appezzamento di terra cia-
scuno cl::i coltivare per conto proprio. Era
l'antica idea del nostro missionario D. Col-
hacchini, che rispondeva alle mtcL1zioni. <lei
goYerno, il quale ci aYeYa dato la terra in uso,
non 111 proprietà.
Re si fosse potuta realizzare subito avremmo
evitato tante incomprensioni e ta.nte noie I
L'esperimt:nto per quest'anno si può dir riu-
scito: gli Indi hanno lavorato, hanno raccolto
e ne hanno an1to per loro e per noi, che ab-
biamo comprato l'ccceden7.a al loro fabbiso-
gno. Tuno sta che siano costanti. Yoi sàpctc
e eh~ la costanza non il loro forte; stiamo
q.iinùi trepida.mi a vedere se persevereranno
in questa forma di lavoro stimolato dall'in-
teresse immediato. Noi speriarnt1, anche per-
chè l'andar altrnve a lavorare rappresenta per
lor,> una difficoltà non lieve: le terre coltiva-
bili , icine ~ono esaurite, dovrebbero quinru
amlar molto lontano. li che vorTebbe dire
perdere in breve tutta la ciYiltà qui appresa:
non frequentar più chiesa. ammazzare il « o;ado ~
fare il (( l>acururù )l e profanare il matrimonio.
Prcghfamo quindi molto perchè s-i affezionino
alle tcrn.: loro affidate e rimangano fodeli allo
spirito cli civiltà in cui vi,·ono attualmente
contenti. A Sa11grado11ro mi fcrmerè, più a
lungo nel ritorno quando attenderò agli Eser-
cizi Spirituali; ma nel mio passaggio ho già
potuto constatare che le cose vanno bene.
La l'Olonia va trasformandosi in una scuola
agraria di prim'ordine. Il deviamento del tor-
rente ::-.lortandade (sette chilomeln di lcuo
che ci costarono So contos) assicura l'acqua
anche in tempo di secca, quindi la luce per
la casa, l'cnugia per le macchine, pa~coli per
un più razionale allevamento <lei bestiame,
e campi a grano e ad orto. I ragazzi che
lavorano nel t·ampo sperimentale sono 29,
quasi tutti figli di tivili. Le :suore hanno qua-
ranta bambine nella loro sezione. \\"j b pure
una segheria idraulica eh,· riduce in assi i
tronchi che arrirnno dalle fa::emle. La fornace
fornisce migli::iin d i tegole e mattoru all'anno.
Alla segheria, alle macchine del riso, mu-
lino, zucchero, caffè, come pure ai lavori di
falegnameria, presiedono tutti Bororos. All'in-
segnamento c:lemcntarc nella scuola agricola
attende molto bene un con IrateIlo col bororo
Thi::igo. Don Alhiselti ha fatto miracoli.
Lagwdo la ,·isiterò con l'Alto Araguaya,
dopo San~radouro. t la capitale dei «garim-
peiros » e della Prclazia. Speriamo che l'opera
nostra riesca a sistemarsi bene.
~ell'Alto . lmguaya D. Duroure ha ripor-
tato la vita dove era desolazione e morte. Sta
costruendo 11 Seminario della Prelazia. S. E.
l\\Ions. Sdva lavora con ammirahile zelo e dc-
di2ione; cd il popolo lo ricambia di amore
e corri1,pondenza. È sempre a cavallo, accom-
pagnato da un solo Coadiutore, ed arriva dap-
pertutto. l\\[angia qut:Uo che trova e dorme dove
lo sorprende la notte: è il vero vescovo mis$io-
nario. Vi manderò altre notizie quando avrò
compiuto il resto della visita. Intanto posso
assicurarvi che rn tutte le case <lcll'lspcttoria
continuiamo [) recitare ogni mattina ,m Pater,
.1,•e, Gloria, ed alla sera una Salve Regina,
secondo le vostre intenzioni. Tn tutti i Sale-
siani e nelle Figlie di l\\laria ..\\usiliatrice re-
gna uno zelo vivissimo per la gloria di Dio
e pel bene delle anime.
Benediteci, amato Padre, e pregate perchè
possiamo fare tutto quel bene che S. Giovanni
Bosco desidera da noi. Alf.mo in G. C.
Sac. ER.,E-->TO CARLETTI, Ispettore.
- ,llemri, 12 luglio 1941.
2 53
-

2.5 Page 15

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Crociata missionaria
Borse complete.
Bors:i 1·rnl:'RT/ GR,J.\\DTFF. C.J.\\'DIDO,
Ca,·alit-rc del I.a, oro.
Borse da completare.
BorsJ ETFR,\\O P JDRF - Somma prcc.: 4075
- Ciu:..,ppina I., Gn111 50 - Tnt.: 41z5.
Ilorsa Gl:'.\\'TILI A.\\'IJRF..J, a cur,1 d, Eme,,10
Gentili Somma prec.: .1300 - ::-..uo,·n ,crs.i-
mento 30,,) - TM.: ~<ioo.
Dorsa GFS( t/,l/H,/ ll'.WLT.lTIUCH E S
(,;f()V IJ<JSCO (3•1 "nmma pr,,· u.%0,60
- <.:uccl1ia-1 Rosa 20 - \\'1to Prol '\\J<"t>la 25 -
Tot,; 1v105,6o
Borsa LIJOI.O DO\\' , IGOSTI\\'O
Somma
r,,,,. prcc.: 51<(,o - :S.. '\\ l)OO • Pm Pi<·rinn 10 • Par-
1arino .\\1. 100
6870.
Borsa J.OIJO.\\'E FR.I.\\CESCO, in mcmori;t, u
cur-a di .\\f. E. T., .\\lil,1110 - 1° H·rs:im, nlo
10.000.
IlorAn .l/ORt Gll 'S/,l'l'E E FIGLI, 111 i,ullrnl{io
di '.\\lori: Giuseppino nuta lliond:i - 1" 1<·rS11111ento
500.
Dol"'.-t .1\\IA.ll.ll.'l M,WCJl/1:RITA (3•1
prcc.; 2of\\5.;5
L na mamma 20
2085,75.
Borsu \\I. lRIA 1-/['SII.J /'J'IVCR (2<l"l Summa
prcc.: 51.54,50- L•nu mamma 60 ~ Tot.: 521..i.,50.
Bor:.a \\I.IDfJY.Y.I DEU.,1 XEl'E, :i cur, di:--:.
N. s:1,ona - 1" \\Cl"SllnlCnlO 10.000
florsa '1,1/JOXX I DI J.r>L·RnHS
Summa
pn•c.: 1746,55 - r\\bh~11ancielo RufTnel, 100 -
llertOl<!llC \\'arese G. 1o Tot.: 185(1,55.
Borsa .\\1. IDOSSA Dl:U.1-: (;R_17.Jf,;' /)! l'/ \\ E-
ROI.O - Somma prn·.. 7:-➔ S.85
ro - 1'0/,; 7538,~,.
Dol'l!a .'\\1.IIU.l .-lCS/U ITRJCE ES. (;{()I .l\\'XI
80.'U:o (i,•) - S1>rm11a pn:c.: 1 t -54.l G(lr-
bellini !\\Lino 5 - '\\. ' 1s - :'\\lun11 C D1-
snen :(:; • Se\\'erin, l u,ebio 10 • :'\\l11rchc:..1 Ot-
ta~i,1 S,rtorro 300 - Tnt.: 11 .8<)S,
Bor.aa JJ.JRJA AlJS//.1,ITRICE, :i cu111 dd Ca\\'.
ScbaKtmnç, d'C,-.;o Sommn prcc.: 4~75 - i\\l,1-
ria l\\foiornno 10 Til·ri Tcn.-su 10 :\\lunari
Umb,:rto 10 - Scha~liano d'l;'r,;u 25 - Tor.:
4930.
Borsa l/ //Uil A(:S/1.I ITRICE ES GWr .·l \\'Yl
BOSCO, a cura tli S. C. R. S. - Somma prcc.:
10.000 "\\uo\\'O ,crnamcnto 7500 "J'nt.: 17500.
Borso .'\\./.WO.VX.l DI C J.<,'TELJJOS'J'J:' (l dine),
n curn <lcgli ex aJlic\\'Ì , ah:,iani - Somma prc:c.:
8811,60 - Linda Ho.<UO :t - Tot.: 8813,6o.
IJorsa .\\'. SJG.\\OU.l DEL BO,t:;C/11:.'7'1'0 R S
c:FC!Ll 1 - Somma prc:c.: f14<io - Schulluw
Prosp..ro 30 - S. P. 50 - 1't1t,: 6570.
llnr:sn PORT.1 1>•• 1.\\'T0,\\10, n cura del Ca,.
Ccs:irc l'orla
!iommn prc:c.: 150
l'u, t:I
Amalia in Folco 50 - 1'QI.: 200.
l.lorsa RECIS. I l'.IC!S, a cur.1 d1 Bl'rtolto ::\\brr,
Somma prl'c,: 1000 - :--.;um·o n:r~um,·ntu 2000
Tot.: 3000.
llorsa RJS.·11.DI I), Fll,JPJ>O (;•)- Somma prc<·.:
70 - G:1rrnnc G,u.,cppma 10 Tnt.: Ilo.
Uor&:1 ROC'Bl. l>. .lSGELO Sommu pr,c
4 10 - Am:tlra G1.mcl\\1 50 - TtJt . 4bo.
Bor"1 Rl.'.1 /J. t/lC:ll ELE (4') - Somma t>rc~.:
5303 - Famii.tlm F. e \\', C.:. H. 70::,
'l'o/ :
(1003.
tor.., S.-JCRO CC 'ORE, ,l/.l/H,! 1JC SIU I l'Ul-
<.E, D. BOSCO - Somma pn-.·: 1121 ::\\l11na
Bdlcllo 10 T,1I. 931.
l~or~n St-JCRO (."l'URE D I GESl' CO.\\'FIDO /\\.
1'01 (3•) Somma p r cc.: 153.;<J,60 \\ °i1s,u11u
Giuseppina 40 - ~ :-:. 2 5 - I\\lnuini P ierina 33
• ;\\larchL·sa 011m ru Sertorio 200- Tot.; 15.(147,<ro.
Hor.w S.-IVARt DOX BER.VARDO (2•) - Pr11110
,·e""1!mcntn .50.
1:ur<.1 S. G1m·. ltOSCO PER f,, I F<>ltì!..JZ{()\\'A'
J)J l'\\' S 1CHRl)0Tc / \\'f)/(JF\\W, n cur., d.-1
S...:, Gatu St.·fono - Somm,1 pr,-c.: 38110
'\\uo,o nrsammto 1500 - Tot.: 5390.
J\\,r.a S. GIOI'. I\\ XI BOSCO(_,;•) - Sommn pre<
e; 138,50 - Bu,s1 Franeesc11, ·I - 'L':iudnnn Giu•
,·1111111 100 - Annn Succone 10 'lnt.. 5252,50.
1:o~n S.IJ.'10 DOMEAJCO (-J.') - Somma pr.·c.:
12.6•15 - Cn,idlo :\\lana $ - Tot.; 12.703.
P.or.a S. A.\\'T0.\\'/0 D.·1 PADor·.-1 - Somm~
prcc.: {liso - \\ lcmnn Giacomo so Tnt. · 4100.
Corsa S. J/ lRG//ERTT. l D. I CORTOX. I
Somma prec.: 8.1-15,30 - \\'ukn Angdo, 100
Tnt.: 8545,30.
Cor-;a S. R I T I I). I C.'1SC!.l - Somn13 pH·c.:
3291 - Pr.itti G,uscppm.a 10 - Tor.: 3Jo1.
Dors.i S. Gll SRPJ>I,' (11•) - Somma pn·c.: 100
• Suman Giuseppe 25 - T,,r..• 125.
Dor.1n S. F RANC:HSCO Dl S U,l\\'S (zA) - Somma
prcc.· 10.689 A111to Lam.i 1 00 - Tot.: 10.78•1.
Ilos,~a TR/0\\F: D. STEF'-l\\'O - Somma pn-c.·
6258,1>0 "- '\\., C:ourimè 200 - f-'umiµlm llcr-
lUtli 50 - :-,. :,,. 50 - Zelat rici lillll'l'lune CuorLt"nC
!i0 - l' n cx :illi.-·o 50 - Alc1uw p ie persone 300
1i,t.: 6058,,,0.
llorsa l'ERSI<.,l.1,1 ,1IOSS. UIICJ! E CAR,l1'11-
RIO D. CAL.I.I~TO - !:>omrna prcc.: 11.8J.l,50
- \\'asti Rosina 100 - 1'01.: 11.<)33,50.
Borsa l'IOL.I I.I\\ 1, a cum ti, Ucrrìnetti Tc1,--.a
- Primo vc11u11nc11to 25.
llnr:.n J"OSTI I) S.1.HUE.l.F: Somma pn•c,;
5538 Bcn1111 Paulo 10:> - Tot.: 5638.
1Se;11e>.

2.6 Page 16

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NECROLOGIO
brillante, cm l'1mima delle ricreazioni, del!,· feste di
famiglia, Umile, pio, ferventissimo in tutto, eser-
citavn sugli interni e sugli éStcmi il fascino prezioso
dell'edificazione cristian11 che rivelava il suo vivis-
simo amor Dio, il suo spirito salesiano, la sua
divozione a l.\\ [aria SS. cd al Slnto fondatore.
Salesiani defunti:
Sac. BISTOl,FI GlUSliPPE, ùa Rnhbio (Pa,ia)
-t ad Alassio, 1I 4-:..:i u. s. n 6S amu.
Frcquentb tre classi irinnasiali all'Oratorio nel(li
ultimi tre anni della , ita di Don Bosco e ricevette
b n•ste chiencnle dalle m:mi dc! Santo nell'ottobre
del d•;!l7. Inf.(cgno cl<:tto, nohilrà di cuore, finezz.1
di tratto lo distinsero fin da ch1cnco. lruziò ìl suo
apos1ol:1to .-ducati\\'o ncllt.• nl)str<• Cas(' del Canton
Tic11rn; prodii::ò poi tutto se stesso nella direzione
dl.'i n<>~tri C:olle~i <li S. Gin,:mni Evanuclistn in
Torino e di S. Filippo :-;cri in L:mzo Torinese.
Fnndnlll lu S. E. I. ncl 1910, fu chinm1ro dal Rct-
tor :\\Iai.1,oiore alla cura cldla buona ~tampo e "i
:mese per oltre cinque lustri con zdo illuminato,
delicatezza d1 cosc1cnzn, buon gusto artistico e rar:i
compe1enza.
Chiuse i suoi giorni, inf.,nornti dal sncro mini-
stero, sobbarcandosi ancom :11l'insegnnmcnto, nel
nostro L1c('o di Alassio donde continuò la sua mis-
sio11,: rrcdiklta colla collabornzit>ne a di\\·ersi perio-
du:i cd nccw-o.111, pubblic.-iz1om MCetichc.
Sai:-. P.-ISCLATICT/1 DOJJESJCO, <l:t Pacn,.a
(Ravenna), t a Torino il 16-x-r9.p a 60 mmi.
Un mak insidtoso, sopportato e <l1ss1muJnto per
anni con cristiana fonezza e rassegnazione. ha
stroncato l:1 robusta fibm di questo zelantissimo
figlio d1 Don Bnscn che, sull'<,scmpif) del santo Pon-
datore, s1 pro<lil(a'-·" nel laYoro e ncll 'apostol::tto
senza risparmio. La 14rsn<lc i:ucrr.1 gli ritardi:> il
sacerdozio fino al 1920; mu !!là cl(li t•rn apprez-
zaio collahor~t<\\rc neJ{li uffici del B<i/fotti110 Salr-
si;1110 è m·ll'l nwnc degli cx al lievi cui dcdicò poi
la mac:g1or parte della ~ua ,mi\\·iti1 come Segretario
i:cncnilc della Fe<lernzmnc lntcn1azionalc e come
:\\ssihU·m,· dello ~czione del primo Oratorio Pestivo
d1 Vnlùocco. l'erYente nel ministi,ro della prcd1-
c1tLiunc, presto anche pcr tre anni l'opera liUS al
Seminario di Castellammare di Stabio, cnme segrc-
111rio di S. E. l\\lons. Emmuel.
c;und D. ll,.1,/,../U G/0,.JCHliVO, da Torto~a (Tar-
rngon11), 'I a ';nn José del \\'alle (Cadicc) l'8-Y111-
194 J :l 5<J anni.
Confrt1tdlo \\<:ramcnte cscmplan', l'rn il C<l.1diu-
1orc salcs1nno idea le secondo il cuore di Don Bosco.
Versatile d'ingegno, amantissimc> del la\\'Or~. diri-
i.c\\'a cQn Ulll.lnl nmestrill In tipoi:rrotio e h1 librenn,
la scuoln di meccnnic..1, di elcttrnmeccanica, fa-
lc~namerin; era l'uomo di fiducia per la contabi-
lità e l'amministrazione; il facto/11111 ddla Casa.
Stillrntissinl<) dagli nlhev1 cui prodigava colla tec-
nico lo zefo del suo apostolato religioso, era il papiì
Ùi!gli "' nllie,·i. :\\ fae,,trn di band;J e capo-com,co
Snr. CROCI: X.-1TA r,B, da Lainate (i\\lilano),
t a .\\lessicn il 21-,·111-19+1 o 69 anni.
P arti chierico per la Repubblica del Sah'ador
e ricevette l'ordinazione saccrd1>tnle nel '.Vlcssico,
ove dedicò hen 28 anni alla cura del nostro SanfiLario
di '.\\l aria Au,;iliatric~• in ì\\forelia, finc.hè passò olla
direzione della ca,;a di Puehln. Apostolo della di-
rnzionc a ::',farla SS. l.1 propnl(i> con 1,111to fer\\'Ott•
da nttenerc la solenne incoronozionc della sua sa-
cm ellì1,!iC nella nostra lldla chies,1.
Sac. CERIOL[ 17RGl.\\'IO, da Cavriago (Rc•g-
gio Fmilia), t a S1ra<la {Arezzo) 1'11 ngosro
s. a 57 :mm.
Dnttorc in lettere e direttore del Collt•i:do Arci-
\\·csco,·ilc di Pnrrett.a Termc (Bnlogna), enrrò come
coadiutore nella Societù Salesiana o, e raggiunse
11 sacerdo,do t' spcsl' tutte le sue cure nell'insegna-
memo con apprezzata compct<.'nza e con ottimo
spirito salesiano.
Sac. B.4RBERIS T'lXCEX7.0, da Torino, -t a
:\\lac.10 (Cina) nel iul(lin s. 11 s:; anni.
Partito al termine ddla grande guc.'rn1 per la Cina
prodigi> 11 sun apostolato in quelle nostre Cose <li
missione e ultimamente nello Casa di fonuazfone
come direttore spirituale, con edificante piet,1 e
fervido zdo.
Cooperatori defunti!
S. Em. R ev.ma il S ig. Card. LORENZO LAURI,
Cnmer/1J11i<o ,li S1111ttJ Roma,ltl Chiesn, Pe11iten:::iere
Jla.g,:iore, t a Roma 1'8-x u. s. a 77 anni.
:\\lunno del Pontificio Seminario Romano, appena
c,,nscguita la ùiurcn ed ordinatn s.'lcerd ote, fu subito
nommato professore di teolmiia nello stesso !:icmi-
nario e nt'I Collegio Urhano di Pr<ipagnndn Fide.
F'atto quindi Cunonicn della Basilico cli S. Lorenzo
in Damaso, Prdato Domestico e SostitÙto del Reg-
l(cntc dello Cancelleria Apostnlica, venne, nel 1917,
da Bene<l<>tto X\\' d1 f. m. destinato Nunzio apos10-
lico nel Peri.i e promosso Arcivescovo tJt. di Efeso.
'.\\lei 1921 ~ucce,-sc nella l\\unziui.uru J 1 Polonia
:i :.\\Ions. Achille Ratti che, fatto Papn, lo elevò
olla sacrJ Porpora nel Concistoro del 20 <lico:mbrc
1926. e, ulcum mesi più tardi, lo chiamò a pn,.sie-
dcTe la Sacm Peniten~eria.
Pio X l 1, lo nominò Camerlent?o di Santa Romano
Chiesa.
Apparteneva alla Suprema Sacra <..on!(rcgazione
del Sant'Uffizio, alle Sacre Congregazioni Conci-
~torialc. per la Chiesa Orientale, dei Sacramenti,
del Concilio, degli Affari Ecclesiastici Srr.1otdinori
e dei Seminari ed Univcrs1ti1 degli Studi.
Affezinnatissimo a S. Giovanni Bosco, l!bbe per
- 55 l'Opera Snlesiano tanta prcdil<·zionc che in Polonia
2

2.7 Page 17

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\\'tlllc un si,k~i.1110 lr.i i suoi Jnmili.in. Da Homa
nass.1,·a \\'Olcntien ore di sollie"o m·l no,trr, collegio
di Genzano, cd :111,.,cu,·n sempu pu1a11umente
quando pote\\'a le nosi re feste nei colle11i Jcll.1 Ca-
pitale. Lo roccomnnd1:11no caliliuncnte n1 piu !!efle•
ro,i suffr.it-:1.
t C:0111111 .-1LFO\\'SO 11.-lRJ-l G-1[,F:,l, :t ;\\faltn
il JO-\\'JI u. K.
Soggiornandn in lloll,1 ebbe la fortunu <l1 an1ci-
nnn: Don B11sc<> ccl n1,prczzò tanto l'opl'fll Jcl Santo
t:hc, per il bene .te, fil.!li del popolo, fondo in :\\[nlr:1
due· Istituti :-;al,•'l,llll, quellfJ Ji Su11 Patnzm c la
lrn tnl11lis Dvmm con nnn= Oratorio quo1iJiano,
fom,ri entmmh, J1 11mp11 e ma1?nific1 loculi. DNbcò
anche a Don liosco e :t Don Run dut· , 1c adiacenti.
Della ,:;ua , tta 1.'Jlh 1,•ce un nohilc :1postt1lato di
<".1riri1. Fu il nrn l'ndrc dei pnvcn, munitico 1-wne-
fattorc di tull1' Il• Comunit:1 rdiµ1vst• •· <l••Jlh Ismuti
d1 educa21ot1L• dt Il' bolu. Promo~~" la diffu~mm:
della buonu 1.1mpa, puhbhcamln un:1 co.,p1cua
s,·ric d, u11hssn11e lc1turc popol, n. 1t·.1ducn1<ln pure
m m.ùtese 1 \\ 11ngd1, , aria Lìhn e.Idi.i S.,cra Bibbia
, c.m gran num,ro J, opu,-cnlt Jdlc Lcttur,• C111rn-
llche, fond:itc da D. Bosco, fra cui 111 , 1tn <ld :->Jnto.
Per 1~ sut.' hcn,111tn.•n7.e nel c.imr>o c.h lla car111,
fu 10s1,gnito da l'io ~ dclln Com1l1en:J11 d, S. Gre-
~oric, :\\Jngno. Ln r.wcomand1anm J1 gnm cuore a,
,uffm!!I d, tutti I e onp<:ratorl.
/). El GE.\\'10 <:1/S'l l:.'J.l,f. t n S,1l.1 ul B,,rm il
si. 26-,·111 u. s. Q nnm.
Zelant1!>s1mo ,,arroct1, c.·x alhe,·o t:d ntleziunato
nn,tro Coopcrntnr,·. mentre 1,p1m,·.1 ,dio spirito di
O. Bo~co il sac.:rn mmistero per 111 cura Ùt."l11e nmme,
"' olgeva un fon 1dn .1p1htolato per l.: voc111.in111 che
li,,.1.11 a con pmcc.:rc anche :l.llu Soc1ctll !:'>alc.•guma.
t PF.ZZI L( f(j/, Il Ili\\ ,I del G.ir,lt il 2~•\\'111 u.
s a 71 anni.
l'fJmo mti:J!ro, ad11o:tto, cnsta:rno l'Scmplarc. ebbe
lB 21oia dcll,1 1oc.111.1u1w <l1 un fu.:ho tr.1 i U..-ncJct-
11111, d1 un altrn all,1 Società !:'>~k,1.ma l' ti, una
figlia tm le.· Suor, del S. Cu,m
HOR.-1 G!C'SJ,PPE. ·) a Torino il _o;-, ~- s. a 71
unni.
Buon cristi4rtO, f>IO e lnboraoso, dicd, :inch'egli
un lfolio alln ~oc11,1à Sah:~•ana
GEJJ llA D lRIIHIUS-C. ISO\\ /CO, t u Pratri-
' ero (\\ crcclh) 11 (,-vn u. s.
Fcrvcntc Cuop,·r.11ncc da molta anni, zc.•lò tra i
comr:wsuni il culto 11 ;\\Jaria A11~1liatriet.· cù n :,;. Gm
, ,1111ti Un~co, trac11Ju da quc~II t-:rnndi amori luce "
Jiu111n1<1 per o,:ini formi, J1 .,postt,bto.
,H llU.I VE,\\"TCTRISJ, t a San h,Jacc sul l'a-
naru (;\\fodcnn) 11 18 luizlm u. s. a <,(, onuì.
Dnnnn Lii qran fodc 1mp1q:,'> la 'iU:I , 11:i in u1wrc
di J)Ìcla e di carità. l>c,otiss1mn di San G10\\ 111111
Bosco ~ostcnnc C()n l,1 prt."1.1h1cm e le ,,ffor1l' I, ;\\Ji,.
t<10111 e le ,·ocazio111 6alcA1utw, 1sut1umdo unn 1,ors:,
di siudm in mcmorin dd n>mpi:11110 fratdlo J\\lons,
J:nw,10.
C;J.1 \\/Ili ALFREDO, j n Pordenone (ldml') il
12 ouo~to u. s.
Alli,·,o ddl'Oratono d1 T11r111<1 m uno dci:li ultimi
nnn1 ,folla I m1 di D Bo~co, crebbe f<'<.l.,Jc ;illa ~cuul.1
del Samo e frrncilt<: con1'< r.11nrc d,·lle Op, r.· :-;uJc.-si;i11,·.
Altri Cooperato.ri defunti:
Ari:, 1111' · i Anciolin:1, H~ , (\\ ,·nczia) - Arnoldo
O. Antonio, Zo/dr, .-1/10 (Bdlunn) - Barhan<rn An-
toniu, P11rntse, (\\"1tc,rbol - Il.,rhcri C.1,. l'lt111.io
Bucrltrri (Siracusa) - flan, tntc Pietro, Frnsr111,
( llom 1) - Ikrctta C.1tl'rm11, Trirlllf> - Bl'rtol:i ( ,, 1-
comri, rllrcl,n-mlr, (l'dan.-) - Aorl" Giovanni, '/ ,r/ ,_
mr.1111 (Sondrio) - Rr.,gmHini Tcn-,;u, f ' ,•r,111,1 -
<'0H1l1n \\l(nesc, I"11/nfrn11rtt ,l'Asti (Asti) - (\\•s., n
P1<"1ro, f'rri::111, (Temi) C1arnrrc-lla :\\l.1riu, S. :--;,.
cm1tlru (;11r::a11iro (Fol!t.!1,1) - Crisi D.-: Bono ,\\1110-
nit!tl.1, S. St•ifa,10 Q11m1111u,1 (.-\\ •ril!ento) - Cri ti:im
D C:111\\·011111 Il.mista, S. /)m11•,1110 al <:o/lt, (l':1, 11)
- Culfori G10, anna, (.'..ra1111 (Enna) - F,·r1: \\ l,1111,:.,,
;\\11fmh - Gamba.ro ,\\dd1mk, ,Uirab,./la (,\\le,.,.t1n-
Jr1.1) - G,1rncr<l lh.1,,1,mc,,, P,mro (Cun,•o) -
G,unt I l{os;i, r~roua l us Amo:uo. <:ar/11111, d,
7.opp"'" (lJ ilin..-) - l,11nfr 111clu \\'11t,1r.-. ,1/ug}(w (S, ;,-
r,c. 7.n.l• I - Loi Lotto \\'11tona, La11mci (:\\'unru)
- \\lacur Dm :\\lmNm1, Po111rh'>11(L,rm,) - :\\lanm
::\\I m.1, I 111m·o (Tonno) - \\len·nùini C.rn. ,\\1110-
111110, SiJl, mi (Trnpnni) • \\1in,,,isì Angfol111n, )!,..
1d1r (L1:i:cc) - Pirotldi Ciu~cppa Anno, T.am,,,ei
('-uoru) - l'ogolotti Dr Pnolo, G1av·e11tJ (Tnrinu) -
Por111tliani \\ ua::usto, lt·iJ:l,111111 ('fMino) • Ricc.,
G1.icoh1na GiO\\-.inn:1, S \\ftlrt,110 CmuJT:eu ( \\o,t ,
R1z.i1 P,ml1.1, Sd,ilpario (8 rl!,lmn) Ro.,M Dch,111d1
;\\!Jr<.-el111u. I ·11[11ule ,\\J,J11(n. ( .\\lcs,nn:Jna) • :-;p:i-
wn I h ira. Cltiuran1llr (',.,11m/, (C'aum1. ,ro) - T..--
l,·in1cto l\\laria, ,\\fonop,,/1 (Rm) - \\nnnr,1 ( ,11mll:•,
1'11r111n - Vcndram,· Suntc, (:n/1~ [ 1111,,:rtll (Tn·, 111n).
Avvertenza! Chi non ricevesse regolarmente il cc Bollettino Salesiano "
è pregato di darcene sollecito avviso. Chi cambia residenza
s'affretti ad avvertircene, inviando la fascetta colle nuove indicazioni. Noi
non ne sospendiamo mai l'invio ai Cooperatori ed alle Cooperatrici se non
in caso di decesso o dietro loro richiesta. Ogni irregolarità va quindi at-
tribuita a disguido o, più sovente, a variazione d'indirizzo non notificata.
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Con pum,:1>0 ddl Autoridt Eccfoa1u1,ca. - OtT. Gnliche ~.f:.1.. Cor.i, R~g. Marvhcnia, 17(,
D1n:trorc rur,onub•I~: O. (; U I O O f A\\• 1 :-. T \\'ia Co11olcn110, J~- - 'l'onno I 10•11