Bollettino_Salesiano_194110


Bollettino_Salesiano_194110



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I dluonc rldoua s«ond<> I<' preM:zu:lcnl mlnllite.-bll
Bollettino
ano
PubUllc.i:tlone me lo
20 O ITOBRE 1941-iox
Sc,edlx.. In a?>bon:uncnlo posiate • Gru:,po J

1.2 Page 2

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PERIODICO MEN-
sn.E PER I COO-
PERATOlU DELLE
OPERE E MISSIONI
DI S. GIO. BOSCO
BOltET~flNO
SJ\\lESI J\\~I O
Anno LXV - N 10
x0 OTTOBRE
r94r-XIX
SOMMARIO: La Passiflora Salesiana. - ln Jrunlgtia.• Dallo nostre Mlsslonl: Amazzoni-Rio Negro, Mattogrosso,
Calcuua, Assam, Bombay Le1u,ro di Doo Glu11vo. - Necrologio. • Crociala missionaria. Tesoro spirituale.
_,
La Passifl_ora Salesiana
L'attività caratteristica dell'Opera di Don
Bosco fa pensare ai S.1lcsiani come a truppe
di linea, tutte impegnate nella tattica <li
un'azione compleosa ch,e va dalle cure della
gioventù più povera ed abban-
donata, agli oratori, agli is ti-
tuti per giovani studenti, alle
scuole professionali cd agricole,
alle varie forme di ministero e
di apostolato della carità, del-
l'educazione, della buona stam-
pa, delle missioni tra gli infe-
de)j, ecc. Par di vederli tutti al
1.avoro, pieni cli salute e di ener-
gia, in alacrità perenne fino alla
_morte.
In realtà Don Bosco ha con-
cepito la S<!cietà Salesiana co-
me una società di religiosi emi-
nentemente lavoratori ed ha im-
presso alla sua Congregazione
tal febbre di lavoro che Pio XI
potè autorevolmente affermare,
senza tema di smentita, che
<• Salesiano è sinonimo di lavo-
ratore 1>. Nulla affiigge tanto un
vero figlio dì Don Bosco quanto
il vedersi limitare il campo e
la possibilità di lavorare. Non
lo sconcertano inclemenze di
clima, difficoltà di ambiente,
scarsità di mezzi, di vitto, cli
vestiti, di locali, privazioni e
sacrifizi: quando possa lavorare,
sopporta facilmente tutto, e se la cava
anche con poco. Ciò che forma la più
gran penitenza per un S.1lcsiano è il non
poter lavor:ire. Don Rocco stesso nella
li Servo di Dio Don Andrea BcllJ'ànu.
--- 209

1.3 Page 3

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sua Yita tanto travagliata e tanto sofferente
Giovinezza radiosa.
se si lamentò mai di qualche cosa, fu pro-
prio solo di non poter lavorure, quando le Era nato ad Omegna (Novara) sul lago
e forze gli vennero meno o quando i con- d'Orta, il 24 giugno 1870, da Antonio e
trasti gli impedivano di fare il bene che Caterina Beltrami. Trascorse l'infanzia
si sentiva chiamato a fare. Nessuna me- la fanciullezza al paese natlo, frequentando
ra\\·iglia pertanto che le Case s,ùcsianc in l'asilo e la scuola comunale fino alla seconda
efficienza diano abitualmente l'impres~ione elementare; quindi il locale collegio Za-
della gioia del lm:oro. •
moia per la terza, e l'fotituto Conti per
l\\la chi le frequenta con qualche familia- la quarta e la prima commerciale come
rità non tarda a scorgere qua e là, tra tanti . semiconvittore. Fu una grande grazia di
lavoratori sgobboni, ddle vittime che con- Dio se potè conservar la purezza in am-
:,umano nel silenzio la mortificazione di non bienti dove i pericoli pei convittori eran
poter lavorare: mortificazione tanto piùgran- purtroppo tutt'altro che rari. I.o sostenne
e.le, quanto più è sentita l'attività dei fra- una pietà soda e fervorosa, fon ificata dalla
telli. I nostri più intimi Cooperatori cono- Cresima, a 9 anni, ed alimentata dalla
scono anche le Case salesiane del dolore, Comunione mensile che dal giorno deUa
dove s'immolano, lontano dai gio,·ani e sua primH Comun ione - Pasqua 1880 -
dai fratelli in azione, tanti cari figli di praticò fedelmente fino al suo ingresso nd
Don Bosco minati da una varietà di mali Collegio salesiano di Lanzo Torine:-e.
che vanno dall'esaurimento alle forme più Tempra volitiva, carattere pronto e vi-
insidiose e più spasmodiche, convertendo vace, spirito indipendente, ma cuore ge-
i loro sogni di attività e di lavoro nella neroso, se era facile ai puntigli, agli alterchi
realtà del pitL sublime apost'olato della ed ai histicci fanciulleschi, non era meno
redenzione, l'apostolato della sofferenza. sensibile al rimorso ed alla brama di vin-
Son giovani nel fior degli anni sorpresi cere i difetti del temperamento e dell'età.
nello slancio delle prime prove, son tem- Gli giovò molto la disciplina spirituale
pre robuste fiaccate dall'eccesso di lavoro del Prevosto che, a differenza degli altri
quando più prezioso era il loro rendimento, fanciulli, egli preferì sempre per la cfire-
son zelanti missionari consunti in un ba- zione dell'anima sua fin dalla prima con-
leno daHe febbri e dagli stenti ...
fessione. Ogni volta che si accostava a
Precocemente invalidi, trascorrono le loro questo Sacramento, ne usciva profond&-
giornate santificando colle sofferenze il la- mente mutato, e teneva le briglie per pa-
voro dei fratelli sani sulla breccia.
recchi giorni. Segno che si accostava colle
A confortare questi apostoli del dolore dovute disposizioni e faceva fermi pro-
e ad ammaestrarli al valore della sofferenza ponimenti.
nell'apostolato della Redenzione, la Di- La vocazione al sacerdozio si manifestò
vina Provvidenza ha suscitato nella Società presto coll'amore alle sacre funziovi e col-
Salesiana un modello di , ittima preziosa 1':stinto a farsi altarini, ad imitare le ce-
nel Srnvo or Dm DoN ANDREA BELTRAl\\U, rimonie liturgiche della Messa, acconcian-
che il compianto prof. Don Sisto Colombo, dosi ingenuamente puerili fogge di pa-
nella biografia popolare, scritta alcuni anni ramenti.
or sono, ha qualificato (! la passiflora sa- Sbocciò decisamente nei tre anni che
lesiana ,, ( 1).
trascorse nel Collegio salesiano di Lanzo
\\'ero fior di passione, infatti, Don An- Torinese pel corso ginnasiale. Ve lo ac-
drea Beltrami \\'Ìsse appena 27 anni e<;au- compagnò la mamma il 24 ottobre del
rendo negli ultimi quattro tutte le promesse 1883. Come al paese, l'ingegno lo distinse
e le risorse della sua radiosa giovinezza subito e lo tenne sempre al primo posto,
aggredita dalla tubercolosi.
permettendogli di fare in tre anni tutto
il ginnasio, saltando la seconda e la quarta.
(1) D. SISTO COLOMBO, La Passi/loro Saleti-0110. << L 'avari.zia è un vizio ributtante, ma di-
S.E. T. Torino - L. 5,25
venta virtù se si applica al tempo •>, scrisse
210

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più tardi, fatto sacerdote; ne comprese
però il segreto fin da giovinetto e, facendo
tesoro del tempo, seppe arricchire l'inge-
gno di una dote di cultura più che ordinaria.
Nel mese di gmgno ebbe la gioia <li co-
noscere Don Bosco. Andò a Torino, il
24 giugno a rappresentare la prima ginna-
siale alla festa onomastica deJ Santo e gli
lesse un grazioso componimentino. Due
giorni dopo, Don Bosco salì a Lanzo con
Don Cagliero, eletto in quei giorni vescovo
e vicario apostolico della Patagonia. Il éol-
legio fece w1a gran festa. Don Cagliero
tiche di pietù, nella cura dei discoli ai quali
otfriva tante vulte anche la sua men:nda
per farli più buoni, nell'invoglian.: i com-
pagni al compimento dei propn do,·en,
alla visita a Gesù Sacramentato, alla di,·o-
zione alla lVLadonna, alla frequenza delle
Compagnie religiose, che sono vere pale-
stre di virtù nel sistema educativo salesiano.
Al termine dell'anno scolastico si unì
ai compagni migliori di quinta per fare
un corso <li Esercizi spirituali a San Be-
nigno Canavese so~to la guida di Don Bo-
sco, onde pensare riù seriamente :il suo
IL CA L ENDAR 10 SALESIANO
Preveniamo i nosfri Coopera/ori cl,e quest'anno non potremo inviare
a fuffi il Calendario Salesiano. P er economia di caria, il Ministero della
Cullura Popolare ne /,a sospeso la pubblicazione, consenlf"ndoci, in via
a~olufamenfe eccezionale, di pofe r diffonde re solo le copie che avevamo
già in lslampa ne llo scorso me.se di luglio, le quali non basfono neppure
p er me(à dei C.Oopernfori.
Chi perfanfo non .se lo vedrà arrivare col prossimo Bolle!lino faccia
volenfleri il piccolo sacriGcio e ci ris p armi richiesfe e ·spese pos tali.
accese nei giovani una fiamma di ardore
missionario. Andrea tornò al paese per le
- a::anze, eh'.: pareva un uomo maturo. Alle
ragazzate, preferì le amene escursioni in
m,ontagna e le regate sul lago, che contri-
buirono ad irrobustirlo fisicamente ed a
preservarlo ml)ralm.ente dai pericoli cli quel
periodo che Don Bosco chiamnva giusta-
mente (, la vendemmia del diavolo 1>. Non
frec1uentava più compagni dissipati e si
accostava quasi quotidianamente alla santa
Comunione.
In terza ginnasiale il suo ascendente sui
compagni di collegio si accentuò note, ol-
mente orientandosi all'apostolato.
Avendo vivissimo il senso del do, ere,
edificava colla sua condotta esemplare. I
suoi successi negli studi gli davano un
prestigio di cui sapeva valersi a salyare
la dfociplina quand'era compromessa dal-
l'irrequietezza dei compagni o dalla de-
holezza di qualche professore. Ma dove
più si notava il suo fervore era nelle pra-
avn:nirc. Li ripetl:, con intenzione C.:cci-
siva, l'anno seguente, dopo aver con:,e-
guito la licenza ginna!liale al R. Liceo-
Ginnasio Gioberti <l.i Torino con tale su-
periorità sugli altri candidati, che uno dei
professori fece d1 tutto per averlo poi al-
lievo in Liceo. Quando partì da Lanzo f 1
una voce sola: << Parte il miglior giovane
del Collegio ,1.
Giunse a S'.m Benigno Cana"·ese col-
l'unica preoccupazione della sua vocazione,
che inclinava orma.i sen.sibi~tc alfa Yila
salesiana. Uo giorno degli ultimi me:,i
dell'anno :.icolastico ave, a chiesto a l Di-
rettore del Collegio di Lanzo dove a, rebbe
potuto far maggior bent'. E D. Guida.zio,
spalancandogli la finestra della direzione
sul cortile ove i suoi compagni si tra-
stuUa\\-ano, gli aveYa detto paternamente:
« \\'edi? Tanti di questi rngazzi pnma di
Yenire qui erano la disperazione dei g,mi-
to1i; adesso invece, con la pace nel cuore,
si abbandonano allegri e buoni ad uno
- 21I

1.5 Page 5

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P:inor:,,ma dJ Omeiino, p11asc, natio del Servo di Dio D. Andr~u lJelrr.uru.
spensierato divertirsi. Se tu un ~iomo ti
trovassi in mezzo a loro quale mac:;tro od
assii;tcnte, ,·igilando su di t:SSi, indi.riz-
zandoli, consigliandoli, e pas::-assi in questo
esercizio gli anni più belli, ma anche più
pericolosi della tua vita, quanto bene fa-
resti già da chierico e più ancora <la prete l ,1.
Qu1.sta ~emplice osst;rvazione l'avc\\'a con-
fermato nella sua aspirazione e disposto a
sostenere le difficoltà della famiglia. « .-\\Ila
fine dei conti - si crn detto io devo
pen,;are a salvarmi l'anima. Ho ta~te cattive
inclinazioni: bisc.,gna che mi metta al si.-
curo ,1. La Grazia accelerò il suo corso
durante gli Esercizi spirituali. , Il S>
gnorc mi aveva messo in cuore - di-
ch.iarò assai più tardi, quand'era giù sa-
cerdote - una ferma persuasione, un in-
timo convincimento che la sola via a me
c-om·cnicntc era il farmi salesiano. Era una
voce di comando eh-;: non ammetteva re-
plica, che toglieya ogni ostacolo, a cui
non avrei potuto resistere anche se nvessi
voluto. La grnzia della vocazione fu per
me una grazia affatto singolare, invinci-
bile, irresistibile, efficace » ( t ).
Cl11esto consiglio a Don Bosco durante
(1) Sne. Euam-:IO C11n1A, Il Servo di Dio Don
AudrM Beltrtw1i, pa~. 51-52 - S. E. I., Corso Re~ino
MarRh~rita, 176 - Torino 109. - L . 12.
--- 212 ---
il sacro ritiro, il Santo lo guardò, penetrò
la sua coscienza, vi lesse fino in fondo e
gli disse che si facesse pure SJlesiaoo.
Sicuro pertanto della volontà Dio, non
esitò a chiedere ai suoi cari il grande sa-
crificio. Si trattava del primogenito, amato
in fnmigiia quanto altri m1i; tuttavia lo
spirito cristiano trionro dell'affetto natu-
rale, e la mamma, accompagnandolo in
autunno al novizinto, disse al superiore,
Don Barberis: <e Giacchè è l ddio che lo
vuole, non è più mio. Io lo com:cgno
nelle sue mani. Lei ne faccia 11n santo )►.
Con Don Bosco.
Un colloquio di mezz'ora con Don Bosco
fece sentire ancor più alla madre e al
figlio l'eccellenza della vocazione religiosa.
Il Santo conchiusc l'udienza dicendo che
a\\"rebbe preg-ato il Signore a rapirle an-
che il figlio Giuseppe che era con loro ;
ma avendo la madre osservato che ne
aveva bisogno per la famiglia: <e Pre-
gherò il Signore disse - che lo con-
servi sano alla famiglia ». E la congedò coi
figli, dandole una man:itn di rncdnglie cd
una copia della biografia di J\\.Iamma
Margherita pubblicata allora da Don Le-
moync.
Andrea raggiunse, la sera stessa, la casa

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di noviziato a Foglizzo Canavese, e fin
dai pimi giorni apparve fra tutti come il
migliore dei no,·izi.- Il 4 novembre, rice-
vette l'abito ecclesiastico dalle mani di
Don Bosco ed al direttore generale dei
novi'.6i, Don Barberis, disse:<< 1o le prometto
da questo istante di raddoppiare l'impegno
per farmi santo 1>. Si propose quindi la
massima che seguì fedelmente: <, Niente
e non mai quel che piace a me; tutto e
sempre quel che piace a Dio ». L'amor
di Dio purificò la natura e la sublimò fino
all'eroismo. «L'indole sua - attestò il
m1estro Don Bianchi - era ardentissima;
la natura e le cose umane lo attraevano
immensamente, i principi di vanagloria
gli erano come connaturali, non avendo
' mai avuti rimproveri nè daj compagni nè
dai superiori ed essendo sempre stato senza
contrasto il primo in ogni clàsse. Ma fin
dai primi giorni del noviziato dimostrò
che la sua fortezza d'animo era maggiore
dell'inclinazione: voleva vincersi ad ogni
costo, e si vinse>>. Si impegnò soprattutto
arrutamente nella pratica dell'umiltà e della
mortificazione. << l o sono un ferro torto che
ha bisogno di essere raddrizzato col fuoco
dell'amor di Dio - soleva dire - ma ci
vuole il martello della mortificazione 1>.
Il suo progresso fu tanto notevole che
il suo maestro potè testimoniare: << Mi pare
• che sia il primo &a tutti per virtù e sapere.
Di salute abbastanza buona e di grande
attitudine, si applica con impegno a tutte
le materie di studio, cercando tuttavia di
rattemprare l'ardore onde è portato verso
dt esso, affinchè la pietà non ne abbia a
soffrire. yiononostante è riuc;cito sempre
il primo negli esami e quasi a pieni voti.
DaJ principio dell'anno fin qui ha fatto
un progresso tale nella virtù, da mostrare
chiaramente da una parte la grazià grande
con ·la quale Iddio lo assiste e dall'altra la
corrispondenza fedele alle sante ispirazioni>>.
Con una condotta così fervorosa non
fa stupire che durante la scossa di terre-
moto del 1887, mentre tutti fuggivano
all'aperto, egli sia rimasto tranquillo in
chiesa a servire la lVIessa a Don Barberis che
imperturbato continuò ii" divino Sacrifizio.
Però lo sforzo ascetico costò non poco
alla sua salute fisica; sicchè il direttore del
Collegio di Lanzo, che al termine dell'an-
no scolastico lo invitò alla festa della pre-
miazione, sentì il bisogno di trattenerlo per
un po' di riposo e ricorse a Don Bosco il
quale si trovava là per orrune dei medici a
trascorrere i mesi più caldi. Il Santo ac-
condiscese ben volentieri ed il chierico Bel-
trami ebbe così la gioia di tenere anche un
po' di compagnia al buon Padre, quando la
sera, sopra una seggiola a ruote lo si sospin-
geva a 1espirare un po' d'aria buona nel
prato erboso che fa pu';lta sulla Stura.
(C'ontim,a).
P I n e r o I o Uno ~corcio della Mostra Calcchl•ttca.
- 213

1.7 Page 7

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IN
FAMIGLIA
110 militari presenti, S. Eminen1,a v1s 1to 1
locali loro destinati, esprimendo la sua soddi-
sfazione per la comodità che godono di atten-
dere alle pratiche di pietà ed all'istruzione
religiosa, insieme all'onesto svago. Rivolse
quindi a tutti la sua paterna parola, ringra-
ziandoli in pru1icolare per l'obolo offertogli
a pro' del Seminario archidiocesano, cd, im-
plorata l'assistenza di S. Gio\\•anni Bosco sulle
loro giovani vite, impartl di cuore la pastorale
benedizione.
Trento - Consacrazione dell'altare a
S. Giovanni Bosco.
Tre o 10 • L'aUllJ'e d1 S. Giovanni Bosco.
Torin o - Il Card. Arcivescovo al Ri-
trovo Militare " S. Giovanni Bosco ".
li Ritrovo !\\lilitare (< S. Giovanni Bosco »,
aperto nell'Oratorio annesso al nostro Ateneo
Pomificio e frequentato specialmente dai no-
stri ex-allievi, ebbe l'onore della visita del-
l'Em.mo C,:anl. ArcivescoYo :\\1aurilio Fossati,
il 3 giugno u. s.
- - Accolto fostosainente dai Superiori e dai
214
Cooperatori e Cooperatrici di Trento rumno
voluto perpetuare la data centenaria dell'Ordi-
nazione sacerdotale di Don Bosco, erigendo
al Santo un artistico altare nel nostro Santuario
di Maria Ausiliatrice. Conchiusa la festa della
Madonna con la parola e la benedizione di
S. E. Mons. Rauzi, iniziarono senz'altro una
novena per celebrare la storica data e prepa-
rarsi fervorosamente alla consacrazione e de-
dicaz.ione delt'altare. Iniziò la predicaziom:
Don Alberto Montecchio, Direttore della no-
stra Casa di Bolzano, ed ogni giorno fu un
succedersi di pellegrinaggi da parte dei vari
Istituti maschili e femminili della città: l'Isti-
tuto Artigianelli col P. Rettore, l'Istituto
Figli del S. Cuore col P. Rettore, i RR. PP.
Francescani col P. Superiore, i Figli del Cuore
Sacerdotale di Gesù col Spperiore Generale,
il Princ. Seminario Maggiore col Padre Spiri-
tuale, i Missionari del Sacro Cuore col Su-
periore, l'Oratorio di S. Maria Maggiore cou
Mons. Arciprete, l'Oratorio di S. Pietro con
Mons. Arciprete, l'Oratorio dd Duomo con
Mons. Bresciani, il Princ. Seminario Minore
con ·Mons. Rettore.
Pel triduo giunse da Velletri S. E. Mons.
Salvatore Rotolo, Vescovo Ausiliare, accolto
a festa dai giovani dell'Istituto, aspiranti alla
Società Salesiana. Il 5 giugno, S. E. Mons.
Rauzi consacrò solennemente l'altare e bene-
disse la pala dipinta daJ Mattielli, lasciando 1a
consolazione di celebrarvi la prima Messa al
nostro Don Stefenelli, veterano delle Mis-
sioni, inviato in Patagonia con Mons. Cagliero
dallo stesso santo Don Bosco. Subito dopo,
celebrò S. E. Mons. Rotolo, iniziando la
Messa settimanale pei nostri soldati e per la
vittoria, che un comitato cittadino promosse
e fissò nel Santuario di .Maria Ausiliatrice
ogni giovedì alla stessa ora, fino all'avvento
della giusta pace.

1.8 Page 8

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Colle Dame-Patronesse e le Cooperatrici
intervennero le più cospicue personalità, alle
quali i giovani dell'Istituto improvvisarono una
calorosa dimostrazione di omaggio. L'indomani,
centenario della prima l\\lcss.-i del Santo, S. E.
Mons. Rotolo celebrò per i Cooperatori, le
Cooperatrici ed i benefattori dell'Opera sa-
lesiana; il giorno seguente, per le Dame-Pa-
tronesse. :Nel pomeriggio presiedette la di-
stribuzione dei premi, felicitandosi cogli alunni
che per la seconda volta avevano riportato il
premio e il gagliardetto regionale nella gara
catechistica ispettoriale salesiana. La festa
s'iniziò con numerose Comunioni. S. E. Mons.
Rotolo celebrò per gli ex allievi, compì la ce-
rimonia della consacrazione dei bimbi a San
Giovanni Bosco, e, tessuto il panegirico del
Santo, chiuse il ciclo celebrativo colla trina
Eucaristica Benedizione.
Cirenaica - Mameli.
In data 10 giugno u. s. il parroco Don Dal-
maso ha inviato al Rettor :Maggiore le se-
guenti notizie:
« La bufera non ci ba indeboliti, scorag-
giati. Sull'esempio del nostro santo Fondatore
abbiamo imf)arato ad apprezzare le prove alla
luce della Provvidenza divina e quindi a
trarne stimolo di apostolato. L'ultima parroc-
cl:i 1 sorta sul Gebel Cirenaico è quella di Ma-
meli, che venne dedicata a S. Giovanni Bosco.
Cue·g'.orni prima della ritirata, il 31 gennaio,
avevamo celebrato la festa del Titolare ccrlla
solennità consentita dal momento, ed il ce-
leste Patrono fece subito sentire la sua parti-
colare protezione. Mentre gli altri villaggi eb-
bero tanto a soffrire, il ,•illaggio di Mameli
fu il più preservato e non si ebbero a lamen-
tare gravi inconve1ùenti. Si potè poi ·dare
maggior solennità alla festa di Maria Ausilia-
trice cui si diede anche il carattere di "gior-
nata per le vocazioni ". Venne preparata da
un triduo predicato da Don Defendi, che si
portò pure nelle località più discoste, Slonta
e Scian<len, dove si sono costituite le Stazioni
missionarie per la celebrazione della Messa
settimanale ed il Catechismo. li 25 maggio,
fin dalle prime ore, il villaggio presentava
un'insolita animazione. I coloni affluivano con
tutti i mezzi di trasporto, e non pochi a piedi,
fin dai più lontani casolari, per accostarsi ai
SS. Sacramenti. Numerose le Comunioni alla
Messa delle 6,30 ed a quella delle 8 celebrata
da S. E. Mons. Lucato. Dopo la seconda
Messa, il Vicario Apostolico presiedette la
prima assemblea dei " Padri di Famiglia " ìr.-
coraggiandoli a conservare e ad accrescere
quella vita di fede che fu già il vanto delle
prime cristianità che popolarono questa terra.
Alla Messa solenne intervennero l'Ecc. il Pre-
fetto di Dema, comm. Renato Blundo, ac-
èompagnato dal Commissario di Apollonia,
dott. Velanì. Si cantò la Messa corale dcl-
l'Olcrasi; Mons. Vescovo tenne l'omelia. Nel
pomeriggio, per la prima volta il simulacro
della Yergine Santa venne portato in proces-
sione attraverso le vie del villaggio con molta
divozione. U Vescovo parlò ancora ai fedeli
sviluppando il tema " La messe è molta, ma
gli operai sono pochi" cd invitando tutti a
sostenere l'Opera per le Vocazioni onde as-
sicura.re alle future generazioni il s.-icro mini-
stero, i tesori della fede e della vita c1 istiana.
La festa si chiuse colla lotteria "Pro Semi-
nario" cui diedero notevole interesse i cloni
delle autorità intervenute. Nonostante che il
villaggio sia nuovo e che la chiesa non sia
ancora finita cd i coloni siano gli u·ti mi arri-
vati, la popolazione presenta una c-0mpattezza
consolante e corrisponde a tutte le iniziative
di bene, sicché fa molto sperare per un11 sem-
pre più intensa vita cristiana hasata sull'istru-
zione religiosa e sulle divozioni inculcale da
Don Ilosco, a Gesù Sacramentato ed a Maria
Ausiliatrice. Si stanno pure gettanùo le basi
delle associazioni panocchiali che saranno un
valido .i_iuto alla missione del parroco,.
Attività catechistica.
Il Congresso Catechistico Diocesano
di Pinerolo.
In ossequio al desiderio dell'Ecc.mo Ye-
scovo Mons. Gaudenzio Binaschi, l'Ufficio
Catechistico Diocesano fissò il Congresso al
r 7 e 18 luglio u. s. e la Festa della Dottrina
Cristiana, aJla domenica seguente.
li nostro venerato Rettor ì\\.-1aggiorc mise a
disposizione l'Ufficio Catechistico Centrale Sa-
lesiano e lo zelantissimo Pastore lanciò l'in-
vito al venerando Clero, alle Suore; alle Mat-
stre e Catechiste, nella Rivista Diocesana sog-
giungendo:
«Già per il settembre 1939 erano state pr<;-
parate delle giornate catechistiche, ma pur-
troppo il rabbuiarsi improvviso dell'orizzonle
ci ha consigliato di rimandarle; ora le ripren-
diamo molto volentieri, completate da una
pratica e ricca esposizione catechistica.
215 -

1.9 Page 9

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Tor l no - S. Em. U Card. Arcivescovo al Convcitno Mliirare Sn.loslano.
»Come sapete, per volere ed impulso del
Rettor Maggiore, i Salesiani, in quest'anno
194r, in cui ricorre il I Centennrio degli Ora-
tori festivi, si sono aflplicati, con soda prepa-
razione scientifica e con mirabile vigore, al-
l'Opera del Catechismo, volendo in tal modo
onorate il Santo loro Fondatore, S. Giovanni
Bosco, che fu un incomparabile educatore.
A questo scopo stanno curando un elegante
e completo testo di Catechismo, Il Re dei
libri, pubblicano una rivista mensile, Cate-
chès-i, come aiuto prezioso ai maestri di Catç-
ahismo ai piccoli, ed hanno raccolto un ricco
materiale didattico che va aumentando.
1> Ed essi verranno a svolgere questo loro apo-
stolato anche a Pinerolo, come hanno già fatto
e continueranno a fare in altre Diocesi, e
porteranno il frutto dei loro studi e della loro
esperienza ai Sacerdoti, alle Suore e alle Ca-
techiste. La " Mostra Catechistica " che essi
stessi allestiranno nei locali di via del Pino,
servirà a rendere più pratica e convincente la
loro parola ~-
L'adesione della Diocesi non poteva essere
più consolante. Con non lieve sacr.ifizio, Par-
roci, Viceparroci, Insegnanti di Religione, ac-
corsero numerosi fin dalle più impervie par-
rocchie nelle calde ore del pomeriggio nel
2r6
salone-teatro di Vìa del Pino, insieme ai chie-
r ici del Seminario eù ai nostri Novizi di Mon-
tcolive~-
Presiedette le adunanze lo stesso Ecc.mo
Mons. Vescovo, cui facevano corona il sig.
Don Serié, del Capit-010 Superiore, in rappre-
sentanza del nostro Rcttor Maggiore, il Vi-
cario Generale Mons. Bolla, l'Ispettore sale-
siano Dott. Don Roberto Fanara, il Rettore
del Seminario Cm. Bonatto ed il Diretton;
del nostro noviziato di Monteoliveto Don G.
1VluS$a. Nel primo pomeriggio i relatori sale-
siani Don Bottini, Dott. Don Gerolamo Luzi,
e Don Setti svolsero i temi: L'orgmii.zzazione
di wi Centro Catechistico - I Catechismi di
perseveranza - Sus.idi didattici. "Nel secondo
pomeriggio, il dott. Don Carlo Leoncio, del
nostro Ateneo Pontificio, trattò dcll'Orgam:Z-
zazione e vita dei Catechisrni parrocchiali, indu-
giandosi, colla sua nota competenza. sulla di-
dattica speciale e suJ metodo induttivo; Don
Francesco Vitale, Parroco della nostra par~
racchia di «Gesù Adolescente 1> in Torino,
parlò del Catechismo agli adulti denunciando le
cause dell'indifferenza religiosa - liberalismo,
forma pagana del vivere moderno e frenesia
dei divertimenti - e prospettando i me0zzi
più pratici per attrarre anche giovanotti ed

1.10 Page 10

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adu!ti alle lezioni di
Religione. Uno dei Par-
roci della Diocesi pro-
pose il voto unanime
pel testo unico di Ca-
techismo, e 1\\'.Ions. Ve-
scovo dichiarò che, per
intanto, il testo uffi-
ciale resta quello di
Pio X. Il Can. Bonatto,
Direttore dell'Ufficio
Catechistico Diocesano,
illustre'> il programma
di aggiornamento in
corso per la Diocesi;
quindi l'Ispettore sale-
siano D o n Fan a r a
espresse la sua ammi-
razione per lo zelo e
P J o ero 1o .. Suore, .ins.ngnan.ù e c:uechi..c;-te intervenute al Congrt.:.so Diocesano.
lo spirito di abnegazio-
ne del venerando Clero, ringraziandolo del bc- crcmento nell'insegnamento del Catechismo
nevolo interessamento dimostrato alle inizia- in tutta la Diocesi, impartì ai presenti la pa-
tive dei Figli di S. Giovanni Bosco augu- storale benclizionc in auspicio di sempre più
rando loro la miglior corrispondenza anche a:npi, celesti fav,Jri. Le Suore, l\\bestre e Ca-
in questo importantissimo campo del sacro techiste tennero lc loro adun'l11:~e nel salone-
Ministero. Chiuse le adunanze S. E. l\\Ions. "tcatro delle rev.de Protette Ji S. Giuseppe,
Vescovo, ringraziando a sua volta, anche con sotto la presidenza di M'lns. Vicario Gene-
l
un telegramma di omaggio, il Rettor Maggiore rale. Rel:itrici furono le FiJlie <li M1ria Au-
ed i Salesiani del contributo apportato al siliatrice, Suor Borzini e b supplente di Suor
Congresso; e, ripromettendosi un valido in- Emma Acchiappati che svolsero i temi: Re-
Pi nero I o - Congresso Cntechistico Dl0<:est1n~.
Uno scorcio dell'assemblea dei sacerdoti presieduta da S. E. Mons. Bin3SCbl.
- 217

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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rlutamento e jon11a:::io11e delle Cat.echi.ste - Sus-
sidi didattici e pedagozici. Il nostro Don Roem
illustrò l'organizzazione di un Centro Cate-
chistico, e Mons. Bolla conchiuse con pratiche
esortazioni, riallacciandosi ai pensieri espressi
dn Mons. Vescovo, il quale fece una capatina
all'inizio dell'adunanza per portare hl sua be-
nedizione e la sua parola di plauso e di incorag-
giamento: Il Congresso ebbe deg1'a corona.
colla Festa della Donrina Cristiana, celebrata
in Cattedrale, la domenica 20. Parlarono ai
fedeli: alla :\\1.essa delle 8, il dott. Don Euse-
bio Vismara, del nostro Ateneo Pontificio;
alla Messa solenne ed ai Vespri, Don Favini;
cd all'ultima Messa lo stesso Ecc.mo Mons.
Vescovo, che chiuse poi la funzione pomeri-
diana colla Benedizione Eucaristica Ponti-
ficale. Nel pomeriggio, le Suore, Maestre e
Catechiste si raccolsero ancora nell'Istituto
delle Protette di S. Giuseppe, sotto la presi-
dem1a di Mons. Vescovo per udire la parola
di Don Vismara sulla missione dell'insegnante
di Catechismo e sui mezzi più acconci per
assicurare alle lezioni la massima efficacia di
tradurre la dottrina in vita vissuta.
Apprezzatissima illustrazione dei temi trat-
tati fu la Mostra Catechistica che rimase
aperta fino a sera ed attrasse numerosissimi
visitatori dalla città e dalle parrocchit.: vici-
niori.
CONDIZIONI
per essere iscritti alla Pia Unione dei Coope-
ratori e delle Cooperatrici Salesiane e per
ricevere il "Bollettino Salesiano".
Rieordiarno elle per essere Coopualori Salesitmi
non basta beneficare in qrtalur1q11e modo le Open! tJ
le Missioni Saluiane; mo occorre essere ul]ìcialme11te
iscritti alla Pia Unume de.i Cfloperaton. Solo cosi
si P<mono godere i favori spirituali co,icnsi dalla'
Chit!sa alla Famiglia Sal1!$iaria.
LE CONDIZIONI SONO:
1. Età non minore di 1(i anni.
2. Godere buona riputazione religiosa e civile.
3. Essere in graùo di promuovere, o per sè o
per mer.w di altri, con preghiere. offerte o lavori,
le Opere o hr '.\\-lissioni della Società ~alcsionu.
L'L"nione non lego alcuno in coscien,m, e non
impone nessuna quota d'iscrizzionc, nè contributi
periodici; perciò \\'i possono partecipare le famiglie
secolari e le comunità reli1Ziose, istituti ed associaz1om,
ptr mcz.w dei rispettivi genitori o superiori.
All'att.P ddl'iscrizione, la Societil Sal«siana imia
il Diplomn regolmwmto.
Chi pertanto desidero iscriver-si tra ;· Cooperatori
Salesiani - ricevere il Bollettino Salesì,mo - a,·ere
chiarimenti circa le Opere di Don Roseo - inv,on,
offcrre in loro favore - qj rivolga al
RE'rTOR MACGlORfl DEL.LA Soc18TÀ SA1,fl.<;JA'1A -
V1A Corroi.1(:-rco, N. 3z Tonn,io (roq), specificando
bene nome e indirizzo.
- 218
-
l'rela1ura del Rio Negrv (Jlrasile)
- JI coUegeuo d.l Taracua

2.2 Page 12

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DALLE NOSTRE JViJSSJONI
AMAZZONI - RIO NEGRO
latura o,•e lo attendevano i missionari che con-
tinuano eroicamente il loro apostolato, tra il•
difficoltà dell'ora e del clima, supplendo con
Consacrazione di Mons . Massa. Incre- generosi sacrifizi alla scarsezza di perllònak
mento delle Missioni.
aggravata dalla mancata spcùizione missio-
naria dclto scor:;o ,mno. A Taracuà, oltre la
Dalla corrispondenza aerea dei mesi di mag- \\'ita regolare dei due collt.~i. si tenne quc-
gio e !!iugno al nostro Rcttor '.\\laggmn: .1b- st'anno un convegno e.li antichi allievi veramente
hiamo appreso che· S. 1:... ?\\Jons. Pietro \\lassa, con!':olante. Nunu:rosissimi parteciparono agli
elettri \\'csco\\"O titolare di hbron e Prelato Esercizi spirituali e centinaia di indigeni in-
11u/1111s del Rio ~egro (BrJsile), ha ricc.:vuto tervennero alle foste commemcmuivc del cc-
la consacru.sonc episcopale nd nostro San- tenario della prima ì\\Iessa di San Giovanni
tuario <lì Xiteroi, il maggio u. ~- dall'Ec~·.mo Roseo, inaugurate dalla Comunione di oltn:
2'Junzio Apostolico Mons. Benedetto .\\ luisi- 400 indigeni.
.:\\lascl!a, essendo conconsacranti J?li Ecc.mi A Taracuà ed a Barcellos si mizieranno pre-
:.\\lons. Eh·ezio Gomcz e.le Oliveira, .\\rcive- sto i lavori d i prosciugamento e di bonifica
~ovo <li :.\\l;uianna, e ~Ions. Enrico i\\lourao, decisi <lai GO\\'crno, che salveranno missio-
\\ tscovo di Cafolanùia, salesiani. A Ila funzione, nari t indigeni dalla strage delle febbri
svoltasi in tutta la pompa liturgica, partecipò :'ù•ll'udienza conces!'agli prima dc! suo ri-
ufficialmente il Governo Federale rappresen- torno alla Prelatura, 11 Prçsi<lcntc della Re-
tato da vari ì\\linistn. Fra i dieci padrini era pubblica rinno\\'ll a \\fons. l\\las.--a la sua am-
lo stesso Fcdc.:rale delle .\\manoni, il quali: mirazione ed il suo plauso per l'incremento
aveva in pri:ced1:nza dato disposizioni perso- dclk \\lissioni che egli ave\\'a , isitato in parte
\\
nali pcrchè nella Capitale Amazionica s1 fa- nello scorso anno, ripetendogli quanto ,lveva
cessero in quel ~iorno speciali preghiere pcl detto ai missionari:
Consacrando. Il Presidente della Rcpubhlica
e ~ L'Opera salesiana non appena notcvolt·.
e l'Em.mo Card. Leme. Arcivescovo di Rio ma veramente grandio,;a; e merita tutto l'ap-
Janeiro, inviarono affcttuo~i telt~rammi. Inter- poggio dello Stato, perché constatai una volta
vcrtncro al sacro rito quasi lutti i Direttori di più che i Salesiani sono veramente pionieri
<lclle Case salesiane <lei Sud del Brasile, col- di civiltà f.
i'lsp1:ttore D. Carletti. Rapprci;cntati, gh altri
due Ispettori Don Chaves e Don Borra, troppo
lqntani per arrivare a tempo. l'n migliaio ùi
tdcElrammi e innumerevoli adesioni degli
MATIOGROSSO
Ecc.mi '\\rcivcscovi e Vesco,,i, di autorità e
personalità del clero e del laicato, e l'omaggio
cordiale di tulla la stampa della Capitale e
Rr11.mo cd amai.mo Padre,
dei Yari Stati dissero al nuovo \\\\-scovo Salc- approfiuo ddla posta aerea per darvi alcune
~iano l'esultanza di tutta la Repubblica.
notizie odia nostra \\1issione, c.hc porterannc,
Dopo la consacrazione S. E. ftce visica :11le u n po' di conforto al ,·ostrg cuore e faranno
Case salesiane di ~- Paolo pl:t le fo'ltc cumme- piacere anche ai nostri Coopi:ratori. Gra1.ic
morati,·e del ccnu,nano dell'Ordinazione ~a- a Dio, l'opera nostra e quella delle Figlie lii
Ct·r<lotalc di Don Bosco, riportando le mie:liori ~ laria .\\usiliatrice qui in Sangrauouro :;1 s\\'Ol~c
impressu>ni dd fervore di piclà e di atli\\'ila e fiorisce proprio con soddisfazione, tamo nt1
dei vari collegi e specialmente del nostro Stu- due collegi con scuole puhbliche elementari,
dentato Teologico Pio XL Grande con~ola- qu.into nei laboratori <li falegnameria e seghc-
zione ebbe pure d:il Con~re!<So di 500 chil·- ria, nonchè nell'incipi~·ntc ~cunla agricola. X.:
ric:hctti delle ,·arie Case, promosso dall'Isrd- benediciamo il Signore! S. E. 1\\Ions. Selva
rore Don Chavl·S il quali: s1.1 organiz;,.anùo dà impu lso a nmo. ;\\In una delle opere che m e-
una vera crociala a favore delle vocaziam. ~lio l<.limostrano il suo coraggio fu l'autoriz-
\\Ila fine di luglio, con 2ertt1 messo a :;ua zazione: alla costrnzionc di un capace canale
di!,po~izione dal GU\\·emo, ragg1ume la Prc-
che porta alla Colonia acque limpide cd ah-
- 2 19

2.3 Page 13

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1939 diede il << via >►. Ora è un fatto compiuto.
Il canale ha 7800 m. di lunghezza; quasi metà
del percorso è tagliato nel pendio scosceso
di una catena di colline che accompagna il
torrente dal quale deriva. Dense foreste rico-
prono queste alture, e nel fondo delle fre-
quenti vallette corroi:io impetuosi ruscelli che
nel tempo delle piogge diventano anche peri-
colosi. La larghezza del ca_11ale è di m. 1,50;
la profondità varia, ma è sempre capace di
un gran volume di acqua che scende con
regolare pendenza m modo da impedu-e de-
positi di foglie o di altre sostanze che impu-
tridendo nuocerebbero alla purezza dell'ac-
qua. La natura del terreno non sempre ci fu
amica; anzi ci diede talora serie preoccupa-
zioni e guai tutt'altro che indiffere12ti. A lavoà
quasi compiuti, un tratto di terreno sabbioso
franò inutilizzando ben 105 m. del canale,
mentre vasti banchi di argilla pura, nel temi::o
delle grandi piogge, iniziarono un lento cam-
Sa a g r a d o u , o • Un bel tratto del canale.
mino a valle, e, sotterrando i ripari fatti, ne
otturarono lunghi tratti. Meno lavoro ci die-
dero le parti rocciose frantumate colJa dina-
hondanti. L'impresa era ideata e desiderata mite. Con l'àiuto del Signore, si superarono
da anni, ma per questi posù sembrava teme- queste ed altre difficoltà, e l'altro ieri 18 giu-
raria; e poi, dove prendere i quattrini? Tulon- . gno, S. E. l\\1ons. Selva benedisse l'opera
signore non si sgomentò, e verso la fine del compiuta, all'imboccatura del canale, ncl 'a
profonda valle dalla quale si elevano tronchi
secolari che sostengono imponenti cupole di
verde trapunte di fiori, le quali, viste dalJ'al·o
delle colline, fanno un magnifico effetto. Sul'a
sponda rocciosa del torrente, tutta in festa
pel lieLo garrire di bandiere e bandierine, ti
era radunata la Colonia S. Giuseppe e molti
amici che salutarono con lieti avviva l'arr:vo
del Vescovo e delle altre autorità. Alla benedi-
zione riLUale segui un modesto spuntino. S Jll
patico numero della festa fu l'accademia i i
onore di S. E. Mons. Selva, che si svolse .n
UJ1 salone da poco ultimato. Facevano corona
a S. E. l'Ispettore e l'Ispettrice delle Figlie
di Maria Ausiliatrice, ed una rappresentanza
delle autorità federali e statali. Rallegrò il
trattenimento la nuova orchestrina Bororo.
Con brillanti d1aloghi, alunni ed alunne, figli
di civilizzati e di Bororo, misero in evidenza
l'importanza dell'opera inaugurata. Confron-
tando l'attuale abbondanza di acqua con la
scarsità di prima, ne provarono la nece:,sità;
coll'enumerazione delle macchine che vengono
azionate, fra cui la grande sega verticale, ne
dimostrarono l'utilità. Non dimenticarono la
prospettiva del progresso agricolo che verrà
dal poter dare all'agricoltura un indirizzo ra-
Sa n g rad <1 uro (Mattogr0Ss1>) • $. li:. Mons. Selva zionale e dimostrativo specialmente nella irri-
coll'Ispettore D. Carlelli e D. Alblsc11i.
gazione dei campi di frumento la cui colti-
220

2.4 Page 14

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Sa n g r a do u r o - VlstA parziale deU'officina,
vazione destò anche l'interesse del Governo
statale e dello stesso Governo centrale di
Rio Janeiro, il quale con un telegramma de'.-
l'Ispettorc federale ili Agricoltura espresse il
suo plauso per l'apertura del canale agricolo-
industriale. Alla fine del trattenimento, Monsi-
gnore si congratulb con Sangradouro pel pro-
gresso fatto, auspicando più prospero avve-
nire. <i Questo canale - disse - viene dalla
"Mortandadc" (nome del torrente, che si-
gnifica eccidio); ma invece di morte, vi por-
terà vita e pro~esso ». Si rallegrò poi cogli
san g rad o uro - Un u-allo di canale aperto a dlnam1,.,.
- 221

2.5 Page 15

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alunni e le alunne per l'amore che portano
allo smdio del Catechismo e li animò a perse-
verare nel lavoro e nella pratica tlella Reli-
gione che li renderanno buoni ed utili citta-
dini. Dopo lii festa, il Yescovo continuò il
suo \\'Ìaggio missionario lasciandoci la sua be-
nedizione. A,nchc l'Ispettore e l'Ispettrice pro-
seguirono per l'Araguaia.
Amato Padre, benediteci anche voi ed aiu-
tateci colle vostre preghiere1 ad intensificare
il nostro apostolato in mezzo a queste care
anime.
Aff.mo m G. C.
Sac. CESARE ALBISETTl
]l1issio11ario salena110.
Sarigradouro, 20-v1-19+1.
PS. - Alla lettera di Don Albisetti erano
unite alcune righe di Don Blandino, da Cu-
jabà, che dava notizie della buona salute e
del fervore dei Salesiani e degli alunni della
casa di formazione, nonchè della corrisponden-
za delle popolazioni, eloquentemente docwncn-
tata con l'aum.:nto delle Comunioni pasqLtali
fra gente che da anni non si accostava più ai
SS. Sacramenti. J chierici studenti di filosofia,
ogni festa, si spargono nci cinque centri ca-
techistici e raccolgono nbhondanti frutti spi-
rituali.
CALCUTTA
Ret,1.1110 ed amai.mo sig. Don Ricaldo11e,
ho appena terminata la visita a tutte le case
dell'Ispcttoria, eccettuata solo Mandalay, do"e
non potei andare. Godo di potervi assicurare
che ovunque regna un ottimo spirito, e tutti
fanno del loro meglio per sostenere e svilup-
pare le opere intraprese, in attesa di tempi
migliori. La vita si svolge normalmente nelle
nostre scuole e nelle nostre missioni; solo
Bande!, Lillooah e Calcutta soffersero per la
riduzione del personale. A Mawlay e a So-
nada i chierici continuano i loro studi con
impegno e buona volontà. In generale godono
pure tutti buona salute: sono un po' ammalati
Don Sanchez e Don Seuderi che si raccoman-
dano anche alle vostre preghiere. La situazione
finanziaria è critica; tuttavia confidiamo nella
Provvidenza. Celebreremo il centenario dcl-
1'Ordinazione sacerdotale <lei nostro caro Pa-
-<lre San Giovanni Ilosco coll'ordinazione di
222
14 nuovi sacerdoti che terrà Mons. Ferrando a
Shillong, il 5 giugno. Gli ordinandi sono:
Antonio, Howell, Kcrketta, Doro, Palotti, Ri-
volta, Guamcri, Ferretti, Badalotti, Kallmcicr,
Giacomello, Dccaroli, Colzani, Berti. In tutte
le nostre case terremo pure la settimana del
sacerdozio ed un congressino. Facciamo tutto
quello che possiamo per mettere in pratica
la vostra strenna. Ho ricevuto a tempo il
vostro messaggio e gli auguri pasquali e li
ho subito comunicati a tutti i Salesiani ed alle
Figlie di Maria Ausiliatrice. Non vi so dire
la nostra gioia· e la nostra riconoscenza I Mons.
Ferrando e Mons. !Vlorrow stanno bene. Io
giro sempre ed accorro dove c'è bisogno, man
mano che le circostanze lo richiedono. Tutti
preghiamo in modo speciale per voi e per le
vostre intenzioni. Gradite i più affettuosi
ossequi e credetemi, per tutti,
Aff.mo in G. C.
Sac. MARIANO lTCUET
ispettore.
Calcutta, 14-1v-1941.
ASSAM
Rev.mo sig. Retlor J\\Iaggiore,
abbiamo ricevuto con grande gioia il vostro
messaggio pasquale e vi ringraziamo di g ran
cuore della vostra benedizione e delle preziose
esortazioni di cui facciamo tesoro. Noi godiamo
tutti buona selute e continuiamo il nostro
lavoro, favoriti con deferenza dalle autorità.
Il 15 marzo, ho avuto la consolazione di pro-
muovere al Diaconato 14 Suddiaconi. Abbiamo
avuto una beUa Pasqua: in Shillong, molte
Comunioni e molti Battesimi. I chierici di
l\\lawlai aggiunsero splendore alle nostre fun-
zioni in cattedrale col loro canto. A proposito,
godo di potervi dire eh.e la generosità di Mons.
Morrow ha permesso di innalzare il secondo
piano della loro casa, e si trovano ttuindi a
miglior agio. Alle scuole industriali « Don Bo-
sco » i laboratori funzionano in pieno. A Tez-
pur, il giovedì santo, si incominciò ad ufficiare
pennanentemente la maguifica chiesa di S. Gio-
vanni Bosco. Non è ancor finita, ma può
essere già officiata come chiesa. Il Santo ot-
tiene molte grazie ai suoi clivoti e questi di-
mostrano la loro gratitudine colle offerte che
ci permettono di ultimare i lavori. Nei miei
viaggi apostolici bo potuto benedire due nuove
cappelle ed una piccola chiesa. U lu11edl di
Pasqua, Don Dal Broi ebhc la consolazione

2.6 Page 16

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cli benedire +o matrimoni. Fu un ~ndc evento.
Durante la Quaresima i futuri sposi furono
ospitati dai missionari, e le fmurc spose dalle
Suore, per un corso di +o giorni di adeguata
preparazione. Le spose, oltre all'istrnzione re•
ligiosa, ebbero anche lezioni speciali di eco-
numia domt.-stica, di cucito ecc.
Le offerte son calate ciel 70°0 • Tuttav'Ìa noi
an<liamo avanti confidando in Dio, e preghiamo
molto per voi e per tutti i nostri Cooperatori.
Voi continuate ad aiutarci colle vostre pre-
J?hicrc e colle vostre buone parole.
Aff.mo in G. C.
~ SnH'ANo FERRA:-;no
f PSrm·o di Sinllong.
Shillong, 16-1v-r9+1.
BOMBAY
Rev.1110 ed amat.1110 sig. D011 Ricaldo11e,
sono lieto di potervi confermare che la co-
struzione del nostro nuovo Istituto procede
senza sosta. li primo piano sarà pronto in
agosto e noi l'occuperemo al principio di
ottobre quando scade il contratto di . ~tto
del vecchio locale che attual.-nente ab1uamo.
f giovani però entreranno solo i_n novembre,
perchè ottobre è ancor mes~ ?L vacanza. Il
Signore ci ha aiutato fìnan~11namente fi~or~
con offerte caritatevoli e speaamo che contmm
ad aiutarci anche in avvenire. Di salute stiamo
hene. Siamo in cinque sacerdoti (D. Dehlert,
D. Boira D. Mariotta, D. Tuena ed il sotto-
~critto); ~ette chierici e due coadiutori: tulli
pieni di buona volontà e di desiderio di cor-
rispondere sempre meglio alla nostra voca-
7ione. Il nostro piccolo periodico La IUndorma
di Don Bosco continua a diffondere la divozione
a :Vfaria Ausiliatrice ed a S. Giovanni Bosco.
Fra' brc\\'C avremo un'ampia vita di Don
Bosco pronta per le stampe. Sarà un nostro
piccolo omaggio al santo Fondatore nel glo-
rioso centenario.
Tutti preghjamo per voi ogni giorno nella
santa Nlessa e nelle orazioni in comune ed
in privato, implorandovi dal Sigoon: le grazie
più elette. Yoi continuate a ricordarci all'al-
tare di Maria Ausiliatrice e del nostro santo
Padre Don Bosco e benediteci.
Aff.mo in G. C.
Sac. .:-\\URELlO :\\IASC)TIO
Direttore.
Lettera di D on Giulivo ai giovani.
Carissimi,
ali'ini:::io del 1111ovo anno scolastico-profes-
sionale, tolgo pe1· voi dai ricordi della ma mae-
stra, Giuseppina Bicw:hi, alc1111i episodi della
gùn:i11e:::za di Bruno Jlussolin,:.
11 Appena conobbi Bruno - scriue 11r L'Ita-
lia del 18 agostrJ 11. s. - compresi d'm•ere a
fare con 1111 JC1nciullo... dh,crso ~"gli altri. l,'.-
telligenza 'l'asta, pronta, supenore... •llemona
ferrea, wrattert autoritario, deciso, ma leale.
·cuore generoso, altrui.sta... •>. . •
_
E ricordò u11 caldo 111ei-(i:gt0 d1 giugno. [, n
film storico im)itava al cinema. Brnno non si
di'l,·erti1.•a se le rappresenta::iioni erano Jri?:ole.
La ma>11ma gli <n·tr.;a donato cinque lire pel
lff'lato. Appena fuori di Ca$a, un picco!~ che
ar.r.ompagnava un suonatore ambulante s1 m:-
'l:iciuò porgendo lo sciupato berrfltO.
Brn110 di slancio:
- Signorina, dia lr mie ci11q11r lire.
- Darò una pm·te, Bnmo, la ri111a11en:::a
pe/ gelato.
- Vo, no. Dia lutto. Farò scn::a gelato.
La maestra porse al generoso be11rfattore la
moneta perchè la consegnasse egli stesso al pic-
cino; ma Brzmo:
- NrJ, no, la dia lei.
Quanta finez::a di t·ari1à!
Bruno fu sempre così! Fare e dare, sen:::a
atteuderr, anzi schi1.,a,1do ringra:ziame11ti, <1p ·
prrn•a::1011i, lodi, onori.
l'll l"Ìnema afoso Ja maestra offerse ella il
gelato, ma Bruno: - 1Vo, no. flo detto che
m.:rei rinunciato e rinutzcio!
Un giorno, a C"rpe11a, arrivò alla maeslrn
una lettera.
- rhi li! scrive? - domandò Bru110. E si
appoggiò rii suo braccio per leggere. 1'f'rminata
la lettura:
- Signori11a, mi dia un foglio da lettera.
Scrisse e poi le porse il foglio - Prenda.
La maestra lesse « Caro... ho letto la lettera
che ltai mandato allt, 111ia mantra. Ti mm,do
cinquanta lire. Va anche Lu a Torino co:1 i tu~i
compagni e prega Don Bosco che mi f a_et'ta
'lJenire un po' di buona i·olontà ptr studiare.
Saluti. Bruno >►.
1liei cari: chiedete anche voi a Don Bosco
la buona '1,'0lonfti di studiare; ma, nello stesso
tempo, chiedetegli pure qupffa nobiltà di cu?re
1~1 che sa dirigere la scie11za al. he~e p~o~stmo_
e ~,i templ'erete così anche vo1 ai pzu altz 1drah
della vittz.
Vostro ajf.mo Do:-. GfllLIVO•
-- 223

2.7 Page 17

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NECROLOGIO
Salesiani defunti:
Sac. TONIN D. EMILIO, da S. Vito d'Arsiè
t (Belluno), a Trento 11 31-Vll•J<).p a 63 anni.
Nell'assistenM, nell'insegnamento e nella dire•
zione spirituale trascorse umilmente tutto la sua vita
in Italia ed in Brasile edificando col suo spirito cli
pietà e colla generosità del suo zelo.
Sac. TAAIBURl-:VO D. ANTONTO, da Mineo
(Catania), t a Taranto il 22-v11-1941 a 60 anni.
Tempra volitiva, prontezza di ingei,10, nobiltà
di cuore e genui.no spirito s:ilcsi:mo resero partico-
larmente preziosa la sua attività nell'insegnamento
e nella direzione dei nostri collegi di J\\lalta, Bo,·a
.IVlarina, Caserta, Lanzo Torinese, Ca!fo e ,'enoso.
Ma anche più prezioso fu il sacro ministero che
svolse colla predicazione e colle confessioni, e
l'opero prestata nella g1nnùe guerra come cappellano
milit:ire.
Coad.•WOREJRA GJUSEPPR, da Sanla Muria
Sobrado do Paiva (Porroga!Jo), t a Lorena (B.rasìlc)
J'1 I •Xli•I {){O 8 90 UIU\\i.
Visse la sua lunga giornata nclln fedeltà allo
spirito snlcs:inoo che animò tutta In sua Rttivilà
relijliosa, rng.(liungendo l'cro1smo della carità nella
cura dd colerosi del 1918.
Clt. ascr. COPPA EZIO, da Dergano (!Vlilano),
t a Borgomnnero (Novara) il 18~v11-r9+1 a r9 anni.
Cooperatori defunti:
N. D. CONCETTA DEI BARONI COMI,
t a Corif(liano d'Otranto il lui;!lio u. s. :1 68 anni.
Donna forte e pia, passò la sua 1:Sistenza nulla
pietà, nel ritiro e oell'cserciz10 della caritii benefica.
Nipote e figlia dei Bnroni 1'icola e Mario Còmi,
fondarori e grondi benefottori della nostro Scuola
Agricola per 01fnni <li Corigliano d'Otranto e del-
1'Asilo ùelle Figlie di Mnrin Ausiliatrice, ne con-
tinuò la benelìcenza, particolarmt-nte verso l'Isti-
tuto delle Figlie di l\\larin Ausiliatrice che cm O/l·
getto delle sue predilezioni e materne cure.
U Signore l'avrà già premiata della sua bontà
generosa. Noi, con ,•ivo senso di gratitudine, la
rnccomandiamo ai cristiani suffroJ.(1 d1 tutti i Coo-
peratori.
CONTI C.1ROLTJ\\'.--1 in RAVASI, t n Varese
il 2-vrn u. s. o 69 nnni.
Donnn di fede e di profo11di sentuncoti cristiani,
fu benedetta dal Signore colla vocazione di due fi.
glr sacerdoti alla Società Snlesi0na e di una figlia
all'l$tituto delle Figlie di Maria Ausilialricc.
SOT.,.'IR! EUGENIA fu ST.4NISLt10, t a
Parma il 2-v111 u. s.
Donna di nito cristiano sentire, attinse al suo
nobile cuore le nsorse più gcnetose per soccorrere
gli infelici. Figlia del celebre Stanislao, affezionato
nostro Cooperatore, opportenne al Comitato delle
Dame Patronesse degli Oratori Salesiani di Pam,a
e per ben 20 anni ne fu Presidente amat11, solerre e
fattiva. La suo vita fu sempre illuminata dallà l•cde
che alimentò colla tenera devozione a Gesù Sa-
cramentato, all'Ausilialrice e a S. Giov. Bosco.
Beneficò largamente in viro le Missioni Salesian<:.
Si spense serenamente nella dolce certezza del
premio.
DEL GIUDICE EM!'.{A, t a Pavia il 10-vn u. s.
Consorte al compianto Sen. Prof. Pasquale Del
Giudice, Ordinano di Si-orio del Diritto nella R.
Università, animò del più profondo spirito cristiano
tutta la suo vita, illuminata costantemente dalla
Fede raggiante di carità gem!rosa. Fervente Coope-
ran-ice, beneficò lan.,amente le Opere salesiane e
nutrl nel suo cuore la più te,wra divozione a Maria
Ausiliatrice ed a S. Giovanni Bosco.
BREVINI ILDEBRANDO, t a Milano il 1-1v
u. s. a 57 anni.
Fervente cristiano, fu benedetto da Dio colla
vocaziorn: di un figlio $8Ccrdotc alla Società Sa-
lesiana.
Altri Cooperatori:
Arnaudo Luigia. Rorcat1erm10 (Asti) - Bellnsio
Ettore, Cnndia Lomellma (Pavia\\ • Diell:1 D. Car'o,
Dm110 (i\\lTilano) - Bogliolo Silvin;i, Rorcmiera110
(A,;,ri) Bredn ~ino, )\\,Ja11tova Cannvese LuiRi,
Garrisio (Cuneo) Cantore Costanza, C!ti11sa S.
1\\!lichele (Torino) • Coglitore Rigano Conce t1,
S. Teresa Rit.·a (l\\lessina) • Corr.pio.ni Pietro, Cre-
mona - Cuomo l\\lloria, 1Vapo/i Dnttc;no l\\,1ario,
Costa11::ana (Vercelli) · Desirello Adele, Nm:e (Bre-
scia) • Faravelli :\\laria, S. l\\1aria della Versa (Pa-
via) Ferrari Vittorio, Desm1u Bria11:::a (l\\llilano) •
Fiorentini Giuseppe, i11ode11a Ganora Antonietta,
Alessmulria Gcrussi Edoardo, Treppo Grm:de
(Udine) • Ti.terdonato Pasquale, Nlessina -. l\\1arti-
notti Francesco, Rus~r;11a110 l'v1011ferrato (Alessandria)
Mavcr Fraucesco, Ct:1-lofaioçorte (Bergamo) • Mer-
curi Vincenzo, Subiaco (Rom:1) • Messina Salvatore,
ùlineo (Catania) • :--Jai Ambrogio, Vigeva111J (Pav.a)
• Nova Ida, Lesmo (Milano), • Oppr O. Pietro,
Pilartiera (Apuania) • Parncchini Francesco, Bcr-
go111a11e70 (Novara) • Pcrsoni! Bianchi Francesca,
Nardò (.!::-Cece) - PC$sìva Margherita, Torino Pizzo
Amalia, Padova Porati l\\1aria, Saaonu[!o (Varese)
• Raccuglia Antonietta, 1\\1isi!111eri (Pakrmo) • Ro-
mano Concetta, J.\\llaglie (Lecce) Ronda Caterina,
Schio (Vicenza) Sandrin Pieuo, S. Stillo di Li-
ven:::a (Venezia) • Soro Angelo, Cico11i.cco (Udine)
Sella Antonino, Loz::::olo (Vercelli) • Servetti
Clara ved. Mina, Cappel!a::zo (Cuneo) - Severgnini
eh. Giulio, Cremo11a Tissoni J\\.fartinengo l,uigiu,
Savona · Valsecc)]i Battista, Bar::io (Como). - Ve-
raldi Rosina, Borgin (Catanzaro) - Viganò Fermo,
Cn!ò (Miluno) • Visentin D. Dionisio, Con.trio
(Treviso) - Zaghct Matteo, Caneva (Udine)
Zambelli Liduinn, Volano (Tr.:.nto) • 7,,minettr D.
Giuseppe, Para11à (Ar~entina) • Zan6tti Ines, Mi-
lano - Zonghi 1\\'1ons. Giovanni, Rrima.
-
Con pcrmcoso dell'Aurqrità Ecclè~ia,tica.. • OfT. Crufiche S.J::.r., Corso R•ll· l\\farghcrira, 176
D.reLrore re~pon.•b1l<:: D. G U I DO P A V IN I. Via Conolengo, J~- • Tor,no (109)
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