lato, e di adesione interna e di ca-
rità operosa del cristiano dall'altro.
In concreto però la vita e l'attività
dei membri della famiglia di Don
Bosco possono essere allo stesso
tempo rivelatori del proprio carisma
e del proprio spirito. Ed è forse
questo uno dei motivi per cui i
due vocaboli sono sovente utilizzati
indifferentemente l'uno per l'altro.
Questo loro legame esistenziale se
da un lato rende assai difficile deli-
mitarne i confini, d'altro lato con-
sente di applicare allo spirito molti
dei principi che sono stati enunciati
in tema di carisma.
Cosi, a titolo esemplificativo, lo
spirito salesiano, al pari del carisma,
è una realtà vivente, personale e
collettiva. Può essere più facilmen-
te percepito nella vita vissuta, che
definito in formule più o meno pre-
cise. Si radica nell'unica e identica
spiritualità cristiana e la esprime
in una maniera particolare.
Alcuni aspetti dello «spirito di
Don Bosco >> non sono trasmissibili,
perché legati alla sua originalità
personale, alla sua esperienza reli-
giosa strettamente personale, e alla
sua situazione ~sto.rica irreperibile.
Altri invece possono perdurare in
modo vitale nei membri della sua
famiglia, primariamente ad opera dello
Spirito Santo, e secondariamente nella
misura della loro docile attenzione
agli impulsi dello Spirito. E di fatto
perdurano in loro non in quanto sono
dei semplici imitatori materiali di
gesti del Fondatore o ripetitori di
sue parole, ma in quanto rivivono e
riincamano nel movimento della sto-
ria, e secondo le esigenze differenti
di tempi e di luoghi, il suo atteg-
giamento spirituale e comportamento
operativo.
Questo stesso legame tra carisma e
spirito offre inoltre la possibilità
di definire le principali dimensioni
dello spirito salesiano in corrispon-
denza e come prolungamento del
carisma salesiano.
Penso sia inutile trascrivere qui
con alcune modifiche, qualche pa-
gina dal documento Problemi e Pro-
spettive. Vi vengono elencati in
modo sintetico alcuni valori dello
spirito salesiano che sembrano oggi
maggiormente presenti alla coscien-
za dei salesiani.
« VALORI UNIVERSALI
E PERMANENTI DELLO
SPI RITO SALESIANO»
<< L'essenziale sembra essere rias-
sunto nell'orazione del 31 gennaio:
<i Esser accesi dello stessofuoco d'amore,
per cercare le anime e servire solo
Te», e nella lettera ai Filippesi, che
è come la magna charta dell' umanesi-
mo cristiano e salesiano: «Rallegra-
tevi sempre nel Signore! Lo dico
di nuovo: Rallegratevi. La vostra
affabilità sia nota a tutti I Il Signore
è vicino. Non siate ansiosi in nulla,
ma in ogni cosa presentate i vostri
desideri a Dio nella preghiera e
nell'orazione unita al rendimento di
grazia. E la pace di Dio, che su-
pera qualsiasi capacità di compren-
dere, proteggerà i vostri cuori e i
vostri pensieri in Cristo Gesù. Per
il resto, fratelli, ciò che è vero, ciò
che è dignitoso, ciò che è giusto,
ciò che è puro, ciò che è amabile,
ciò che è piacevole, quanto sa di
virtù ed è degno di lode, a questo
pensate! Quanto avete appreso e
sentito e visto in me, questo fate!
E il Dio della pace sarà con voi >>
(Fil. 4, 4-9).
«Raggruppiamo dunque i sei tratti
più importanti dello spirito sale-
siano secondo due costellazioni.
I. L'amore appassionato: «La
carità di Cristo ci sospinge» (Cor. 5,
14) «Il fuoco (zèlos) della passione
apostolica trascina i membri della
famiglia salesiana a votarsi per la
salvezza degli altri, ciò che suppone
in loro, come in Don Bosco, tre
percezioni vive:
a) Il sentimento della grandezza
dell'uomo e della sua vocazione: valore
insostituibile della salvezza portata
dal Cristo, della vita divina of-
ferta attraverso Lui e la sua Chiesa.
Fede intensa e soprannaturale nella
redenzione: Se tu conoscessi il
dono di Dio I... & Qui si colloca
«l'unione con Dio » Salvatore, ri-
chiesta d'altronde a tutti i cristiani.
b) Il sentimento della miseria di
coloro per i quali questa vocazione
non è realizzabile concretamente e che
non hanno accesso che molto difficil-
mente alla salvezza. Di qui l'amore
privilegiato di Don Bosco e dei
suoi discepoli per tre categorie di
e, poveri•> che hanno speciale biso-
gno di aiuto:
• I fa11àulli, gli adolesceriti è i giovani,
soprattutto se abbandonati e poveri;
• il popolo, ignorante e umiliato;
• i pagmzi, privi del Vangelo e
spesso sottosviluppati.
c) Il sentimento dell'efficacia apo-
stolica, nella Chiesa. Dio e la sua
grazia giocano certamente il ruolo
fondamentale. Ma Don Bosco e i
suoi seguaci hanno la percezione viva
che Dio-Padre non è per niente
paternalista: secondo la legge del-
1'Incarnazione, Egli vuole utilizzare
largamente uomini e cose per l'avan-
zamento del suo Regno. Essi credono
dunque fortissimamente alla nobiltà
delle cause seconde, alla responsa-
bilità degli intermediari umani, al-
l'influenza reale dello sforzo degli
apostoli, al ruolo attivo della Chiesa
che raggruppa e anima tutte le forze
apostoliche per la felicità delJ'uomo:
di qui, in Don Bosco e nei membri
della sua vasta famiglia lo spirito
d'iniziativa, il senso della Chiesa,
la fiducia in Maria «Ausiliatrice~. la
preoccupazione di suscitare il mas-
simo numero di apostoli e di col-
laboratori...
<1 Ma il risultato ci sarà a una con-
dizione: che l'apostolo si dia tutto
intero al suo compito, senza cercare
consolazioni, profitti, conforto, riposo,
sacrificando tutto ciò che impedisce
la sua azione. Dunque un certo sen-
timento dell'assoluto nel dono: << La-
voro e temperanza! 1).
<1 Da mihi animas •>, ma anche
« cetera tolle >l : cnsttani autentici
per essere· totalmente disponibili.
II. L'amore realista: «Amiamo
con l'opera e la verità,, (1 Gv. 3, 18).
Don Bosco e quanti operano nel
suo vasto movimento apostolico, sem-
pre nello spirito dell'Incarnazione,
sanno che la salvezza si realizza
non nelle nuvole ma nella storia
concreta. Di qui tre principi di
azione:
a) La risposta adatta alle situa-
zioni. La vita intera di Don Bosco
manifesta che egli ha riflettuto e
ha cominciato la sua azione partendo
dall'attenzione al reale, nella con-
vinzione che Dio si rivela e chiama
attraverso le necessità che si in-
contrano. Tutte le sue opere sono 59