Bollettino_Salesiano_196012


Bollettino_Salesiano_196012



1 Page 1

▲back to top


Noi non ci fermiamo mai;
vi è sempre cosa che incalza cosa...
Dal momento
che noi ci fermassimo,
la nostra Opera comincerebbe
a deperire
DON BOSCO
16 BIUGNO 1960
ANNO LXXXIV NUM, 11
EDIZIONE PER I DIRIGENTI DEI COOPERATORJ SALESIANI
DIREZIONE GENERALE: TORINO 714 • VIA MARIA AUSILIATRICE, 32. TELEFONO 22-117
Perchèl'azione del Cooperatore alJbia un'annna
Da centinaia di centri della P. U. in Italia
e all'Estero giungono notizie che dicono quanto
fervida sia l'attività dei Cooperatori in tutti i
settori del loro apostolato. Consola iu partico-
lare l'andamento e lo sviluppo della Campagna
per le Vocazioni coµ. la ricca fioritura di fe-
conde iniziative. Ne ringraziamo il Signore e
ne diamo atto ai Dirigenti, agli Zelatori e alle
Zelatrici e ai numerosi membri della nostra
terza famiglia, che cooperano ad attuare i vasti
disegni apostolici del Fondatore.
Ma ogui apostolato perchè sia veramente at-
tivo e fecondo per clli lo esercita e per chi ne
è l'oggetto, deve avere un'anima. L'apostolato
fatto solo fil azione esteriore e che non promani
da una profonda vita interiore è vana agita-
zione, dannosa a chl la esercita e poco proficua
a chi dovrebbe goderne i benefici effetti.
Contro q11esto pericolo ha premunito i nostri
n Cooperntori Pio XII nello storico discorso del
1952: « pericolo vostro è - ha detto il Papa -
che l'azione spenga la fiamma dell'orazione, e,
mancando questa, l'azione senza anima sia, esposta
ai capricci delle passioni e al processo di dissol-
vimento. Pensate pertanto, diletti figli, come l'ur-
genza stessa del vostro molteplice lavoro, oggi,
diremmo quasi, a11gosciosame11te richiesto dalla
Chiesa, vi obbliga alla più gelosa cura della vostra
vita interiore; di quella vita, cioè, a cui ben prov-
vide la sapienza del Santo dell'azione, d~tando
a voi, non meno che alla, sua duplice famiglia dei
Salesiani e delle Figlie di Maria Ausiliatrice,
w1à regola di vita spiritu,ale, ordin.atu a formarvi,
pur Sl!nza la v~ta cormme, alla religiosità interna
ed eslema di cki seriamente fa su.o, nel suo mondo
familia,re e sociale, l'opera, di tutte la più ecc.elsa,
della perfezione cristimia ».
Queste parole del grande Papa ,iecl1eggiano
quelle di Don Bosco, che non esita a definire
« scopo fon.dameruale dei Cooperatori Salesiwii »
quello fil «fare del bene a se stessi cori un tenore
cli ·vita, per quanto si può, simile a quello che si
tiene nelfo vita comune », vale a dire simile a
quello delle anime consacrate a Dio.
Una pratica fondamentale per «caricare»
spiritualmente l'anima apostolica del Coopera-
tore sono certamente gli Esercizi Spirituali chfosi.
I motèvi sono evidenti e ben noti ai nostri Di-
rigenti. Per questo Don Bosco invita i Coope-
1·atori ogni anno al grande ritiro. Quei tre o
quattro giorni quanto sono preziosi per i sin-
goli, per le Unioni! Queste non avranno mai
veri apostoli che si consacrino generosamente
e proficuamente al lavoro per le anime, se non
potranno contare su fil un nucleo fil Coopera•
tori che ogni ailllo partecipano agli Esercizi
Spirituali. Pèr questo uou ci stancheremo fil ri-
petere: Lisogna fare ogni sforzo, ogni. sacrificio
anche pecurti.ario per la più. larga partecipazione
agli Esercizi chiusi dei Cooperatori più zelanti.
I più vicini a Don Bosco, i più generosi colla-
boratori siano i più presenti agli Esercizi.
Questo è il mom<'nto buono per raccogliere
adesioni: ci sono tanti corsi che vengono in-
contro alle più. svariate esigenze, al nord e al
sud, d'estate e d'autunno, ai monti e al mare.
Ma i Dirigenti debbono lavorare specialmente
con l'accostamento personale: è quello che su-
pera ogni difficoltà ed ottiene corfilali adesioni.
E poi ogni corso si svolga con la massima
regolarità e serietà. Ricordiamo che i Coopera-
tori non vengono per godersi tre giorni fil al-
legria, ma per occuparsi degl'intcressi della loro
anima in un clima fil raccoglimento, di serenità.
di preghiera. Il Manuale Dirigenti chiare e
preciee direttive. Ci si atteJ1ga ad esse senza
volere aggiungere, togliere o modificare. E si
provveda a tutto tempestivamente. Non m-a.nchi
tma hen selezionata mostra di libri di formazione
e fil ascetica, che metta in grado i partecipanti
di conoscere ed acquistare libri che possano me-
ditare anche in seguito e portare in famiglia. La
presenza poi del Delegato Ispettoriale, tanto im-
portante, darà a tutti i corsi la medesima iutona-
zione, servirà a unificare le ilirllttive e a convo-
gliare a scopi ben determinati attività e iniziative.
E preghiamo, e facciamo pregar!" perch~
ogni corso sia .reahneute Ulla sotgf"nte d'acqua
viva per lLttti coloro che vi partecipano.

2 Page 2

▲back to top


HORM:E PRATICHE
per il felice successo degli
Esercizi spirituali dei Cooperatori
Il concorso e la riuscita dipendono in
gran parte dall'accurata cd opportuna propa-
ganda. Sarà quindi bene che il Delegato lspct-
toriale comunichi in tempo utile ai Dirigenti
locali tutte le necessarie informazioni sui corsi
di Esercizi programmati (data, luogo, retta,
mezzi per raggiungere il luogo ecc.). Costoro
faranno la debita propaganda nei singoli
centri, con contatti personali e con circolari,
con annunzi sui giornali e periodici locali; so-
praLLUlto con richiesta di preghiere per la
buona riuscit.i.
fJ I corsi di Esercizi per soli Cooperatori
vengono diretti dal Delegato lspelloriale o ùa
un Delegato locale scelto ad hoc. Quelli per
le Cooperatrici siano diretti nell'organizza-
zione interna da qualche Suora o Coopera-
trice capace. Il Delegato lspettoriale però ha
sempre la responsabilità anche di rn.li corsi,
perciò non tralasci mai di presenziare almeno
all'apertura e alla chiusura.
Il Gli Esercizi Spirituali sono soprattutto
riflessione e preghiera. È quindi indispensa-
bile il raccoglimento, che si manùcnc con
l'osscrvnnza del silenzio.
T Consiglieri ispettoriali e locali possono
dare un aiuto prezioso nella organizzazione e
nello svolgimento degli Esercizi. Così lo Ze-
latore o Zelatrice stampa per la mostra dei
libri ascetici; lo Zelatore per le attività reli-
giose nel dirigere le preghiere e i canti ecc.
Servendosi di tali aiuti, il Dclcgiito può eser-
citare comodamente le funzioni di di rettore
spirituale degli Eitcrcizi, mentre alla parte tec-
nica pensano i membri del Consiglio.
O In ogni corso di Esercii.i per Coopera-
tori e per Cooperatrici non manchi almeno
una conferenza sulla Pia Unione (organizza-
zione, apostolato, programma di la\\'Oro).
Il Delegato Ispettoriale si preoccupi di
mettere a disposizione buoni libri e pubblica-
1.ioni d'indole spirit1.1alc. Sarà bene anzi orga-
nizzare una piccola mostra con possibilità di
acquisto.
'\\fon si apportino aggiunte alle pratiche
1.h pietà prescritte per i Cooperatori (i\\lanuale
Dirigenti, pag. 83), tanto 11ei corsi per Coope-
ratori quanto in quelli per Cooperatrici.
Il giorno della chiusura, se nelle adia-
cenze <lei luogo <Jcgli Esercizi c'è qualche
Santuario, si potrà fare un pellegrinaggio in
modo da tornare in sede per il pranzo finale,
caratterizzato dalla fraterna gioia salesiana. '.\\fa
è sconsigliabile, per ovvi motivi, tt:rrninare gli
Esercizi con una gita turistica.
imp~gno del nirso
Esplicare il proprio zelo nel raccogliere adesioni
di Cooperatori e Cooperatrici agli Esercizi S11iritnali r.laiusi
specialmcme con l"accosiamento indiuiclu.alo e pirsor,a/e
dr.i Coope.rMori del proprio Centro e
nell'orgn11iz;arli sapientem/'11 to

3 Page 3

▲back to top


Criteri di riterca delle Votazioni Pf,\\,!;1/'lll I'1:11 I I
cu.,nm,.., ✓, 1 I11,..,s1LI-:
L'argomento li di grande importa11za e uon
sempre di facile attuaiione µratiC1a. È: ovvio. poi,
Cho lo possibilità di apµlici1zione variano in di-
penderrna ilelle diverse circostanze soggettive e
oggettive. Ciascuno veila quanto gli è possibile
fare nelle condizioni e coi mezzi di cui dispoue.
[Il ,.,...,.,.,,,:i1111Ì ,,; .,_, lt
P1U11,o ili pa,rteJJ.Za per ttt!,ti indistintameuLo è
ht certezza che i chiamati allo stato ecclesiastico
o religioso esistono anche oggi, come in }}assato;
J>Oichè Dio, autore della vocazione (che segna a
cimmtlllO la strada nella vita, porcorrcndo la quale
arriverà con maggior facilità, alfa salvezza eterna)
pro-vvede ai bisogni della sua Chiesa in tutti i
Lempi e $econdo i bisogni dei tempi. Quindi bi•
sogna ceTcarll. come, del reRto, fece Gesù, il
<111ale, volendo preparare il primo uullleo della
sna Chit1Ra, cercò in mezzo al popolo i Dodici e
li invitò a seguirlo: «I ge·r-rni di vocazione sono
ll%»w>·osissimi. .Dio 1i rl,i{fonde c,m mera-viglio.sa
larghezza» (Car1l. Sui).
Col proved.ire della sciruiza e della tecnica.
l'uomo va semp1·e pi'Ù- scop1·e11do, nascosti nella
e.rosta. terrestre, giacimenti preziosi di minerali.
dei quali .&i. impossessa e si serve per ricavarne
un maggior beuessero materiale. Filoni d'oro,
stra.Li diamantiferi, laghi di petrolio, depositi di
idrocarburi eco. vengono portati alla superficie e
ueu frtùti. Analogamente, il tesoro della voca-
zione religiosa o oecJesiastica, deposta da Dio i11
granite numero di anime, deve essere cercato ~
valorizzato. Non potre1,be accadere ohe aloUDo
vol'nzioni vadano perdute, perchè u01l vi è chi
$(l ne prenda cm-a fin da principio! Geaù trovò
ancora all'undicesima ora hrl),{Joianti inoperosi,
uhe si giustificarono dicendo: « Nessuno ci l1a
preso a ,,;oldo •· «Ln Ohiesii non mancherà m,ai, dei
saoe-rcloti 1wcessari alla sua missione; ma occorre
essere •viyila11ti e alacri, pere/tè il 8-iy11oro ha dr-
c-rntalo 1o s·vi1uppo e ,a prOf/resso <folla fede nel
nw·nc/.(J, congiw11to a.lla coll4bora.zio·nl' e al dal.ore
degli 'LW?nini, stnimenti feoondi della Sua grazia,>
(Pio XII).
wl \\ -1) l''U<' Jlf' l' '" 1·ir,•1·1•11
Le vocazioni ci sono. Come scoprirle!
Ecco alcune notme suggerite da Don 13osco.
Esso hanno lo scopo di indicare i carattrri prin-
cipali, per cui si può pt"osumoro ragionevolmente
elle in un giovane esista la, vocazione, cli cui ci
occupiamo.
Fli può nntriro la speranza che un giovane sia
chiamato ano stato ecclesiastico o religioso 15c:
1 - È di indole buona o non presenta anor-
malità preoccupanti, quali la tendenza aoceu-
tuaLa alla malinconia, alla collera, al sonLimenia-
lisrno, e, soprnttntto, <list,urbi psichici.
Si sappia giustificare la vivac,ità, la leggernzza.
11roprie doll'et:\\; riconoSctll"e 111 ge11er()sità., la,
scl1iettezza anche se troppo prout,a. Queste t.en-
ùenze, 1Jen <lfaci1Jlinate, sxranno potenti aUeate
dello zelo. Vii..lga l'esempio ùel ragazzo Giovanni
Cagliero, di indole focosa. ma, scl.J.i.etta i, gene-
rosa. Per la sua indisciplinatezz:1 si voleva che
fosse rimandal,o a casa sua: ma Don Bos<Jo fu
sempre di parere contrario ( Mem. Bìoyr.. IV. 341).
2 - Manifesta il <lcsiderio e _propeilllionc n
farsi prete.
«Quando non si ha propen$ioue è inu,tile 0911 i
1,lteriore fati00t; ad ecoo::fone che, conw 1noll,e volte
011Jvi'.et1,o, ques/;b provenga. soìo da timiditt.ì,; nel qua.I
O<t$O si può b1missimo incorc'1}giare cid andm-e
nva11ti •> (X.I, 573).
3 - DimosiTa amore alle p,atìclte di piot:),;
frequenta i santi saoramenti; ascolta divotament,e
l.i, santa messa; inoltre prende parte volentieri
al servizio dello funzioni di chiesa, mostrando
impegno nell'imparare lt> cerimonie.
t'l - È divoto della. l\\ladonua. «Bignnrdo aUa
vocaz,ione, Jlfaria, VQl"gine aiitla moUo; erl mio.
ohe da solo fa poco. coll'aiuto di .Maria fn molto»
(XIT, 578). Si s,i qt1anto stia a cuore all:t ~Iadrr
c·Aleste la scelta degli eletti al servizio dell'altare.
5 - Ha doti fisiche e intellettuali in grado al-
meno sufficiente per soddisfa.re 1o c.~igonze del sa-
rerdozio nell'eijercizio del ministero.
t; - È di buoni costumi morali. A questo pro-
posito Don Bosco è giust.ament,o esigente quando
dico: <• Non 8i dia, con~iglio a iin (fiOvlrnetto di fa1"si
pi·ete 'l!è religioso, se 11011 è nwm,lment.e ce-rto, me-
diante la grazia del Si(/11,ore, di coiMervare l'<hnyelica
1•irti1 nel grad-0 ohe è ~l4bi1'ito (la.lla, 11,ina teologia.
La oa~tità è la ùa11e, -il fonil,amento 1Mle altre vir/1).
Si frn,nsiga sopra lii me<liocrità dell'lngef!no, 111,11
nmb ma-i sulla nian<'.a11za rU qw;1sla 1Jirt1ì» (XL
573; XVll, 2f;2). Non si pensi che Don Ilosco sia
troppo severo; egli conos<Jeva il $~nificato e i l
valore delle parole e le scrisse a ragion vetlui;a.
Del resto questo è anche il pensiero dei Sommi
Pontefici. Ricordiamo le parole di Pio XI: <•.Non
sono ·11at-i e non sono falli pe)· 'il sacerrlòzio gioi·,~11i
7n•or,li1•i allfl sen..sualità e i1wa)Hici di vincer-si•
(,\\d catholici sacerdotii). E quelle cli Pio XU,
che vuole una «castità. salàa1ne11te posseduta ('
l1rnganiente provata~ (:\\Tenti nostrae).
Qtteste lti principali norme inrucat,e da Dou
Boi;co, seguendo le c1nali i nostri ('ooperatori po-
tranno ragionevolmente cledlÌITe se in un giova-
LtetLo si trovano i primi germi della vocazione ee-
clesiastic;i, o religiosa.

4 Page 4

▲back to top


Cflllirttl'(' ,, f(/1' y,•1·11109/it(I'('
il 7n·e::.ioso s,•111<'
Quarulo la ..-icerca por1 a alla acope:rt,a di man.
proba.bile vocàzioue Don Bosco vuole ohe so ne
abbia la massima cura, come indicò alle Coope-
rat r.ici nella conferenza del 1879, aUa viptia della
festa di :Maria .Ausilial,tice, in Torino. Disse al-
lora: Se troverele «giòva,ne/.ti ... che lasciano qiial-
rlie speranza di essere clliama~i allo slctlo ecclesia-
stico, premutevi a, c·iwre qu,este speranze della
011-ie~a; fate il poss-il>i1e e, tl-irei, persino l'intpos·
sibile 1JC'I' coltivqire Ì'11 q-ne~ teneri ctwri e fM yermo-
gU(tre il prezioso 11eme rlella 'L'ocazionet {XIV, 133).
Quanto atlida.rnento fa egli sullo zelo dei suoi
Cooperatori! Tanto g1·aJHle da esortarli, e non
senza fiducia di essere ascoltato, di fare l'im_pos-
,-ibilo... .Avrebbe potuto aggiungere: come faccio
io... {ma non mette-va mai dinanzi se stesso come
esempio). Difatti «se era premuroso di accogliere
e istrurre i giovani, speranza della Chiesa, non si
può de$crivere lo zelo veramente straordinario
col quale li aiutava a conoscere la propria voca-
:i:ione. Dopo a:ffettuosj eccitamenti per interes-
sarli alla, vi.J:tù, alla divozione a Gesù e a Maria.
parlava loro di questo importantissjmo affare.
E non una soJa volta; ma li voleva a sè più e più
volte; interrogava ciascuno sulle pPoprie inclina-
zjoru, sulla pratica, delle opere dj pietà e soprat-
tutto come so la _passassero quanto a costumi.
naccomandava a tutti di avere un 0011.fessore
stabile, e facevasi volentieri direttoi:e dolio loro
coscienze~ {V, 399).
Teniamo ptesente l'esempio di Don Bosoo come
gtùda e stimolo all'azione. E osserviamo che, per
coltivare e far germogliaTe il. seme deposto da
Dio nelle ii.nimo, occorre un'azione personale, so-
stenuta da grande amore di Dio e illuminata. da
grande prudenza. Ciò riesce evidente se si ricor-
dano i consigli indicati dallo st-esso Don Bosco,
che si possono brevemente riassumere cosi: «Fer
coltivare le vocazioni ecclesiastiche o religiose
insinuate l'amore alla <'Mtità, l'orrore al vizio
opposto; persuadete cli star lontano dai compa.,"lli
ù.ii;coli; consigliai.e ll)i frequente comunione, 1limo-
,;tra,te ai giovani carità, amorevolezza e benevù-
lell.Za speciàle» (XJ, 300).
Quindi ognuno si adoperi in quest'opera nei
modi e nella forma che gli sono possibili, senza
pretendere cli sostituire il sacerdote se non è sa-
cerdote, nè avere i doro di Don Ilosoo, se è sa-
eerdote.
@] Uc.:~i r 11111w1i ,, l11tt i
Si posso110 ritenere comrrni a iult,i i aegueuti
mezzi.
1 - .Avvicinare i giovani in causa (il motivo
non è difficile trovarlo) per avviare una con-
versazione, cho ricbir,den\\ pa,recchi incontri, nei
quali il torna, dell;1 conversaz;ione sarà l'avvenire
del giov(l.ne, trattato iu modo accessibilo all'età
e allo sviluppo déll'interlocutore. NaturaJmonto
questi rlovr~, essere condotto sapientemente o
senza $forzo a riflettere sullo stato eccle.'1.iastioo o
religioso e Stilla possibilità che il Signore lo voglia
in tale stato.
2 - Dare al giovane in letLura libri e periodici
ailatti o o.tlraenti, spl',(Jie quelli che presentano gli
eroi clel oristiunesimo e narrano episodi di vita
missiona1·ia, che col11iscono non solo la fantasin,,
ma soprattutfo il sentjmento doll'a)llllla buona,
aperta alla conquista della virtù. L'argomento
missiona-rio riusciva etl:icacissjmo a Don Bosco,
che susc1itava nei cuori il desiderio di portare il
nome di Gesù in terre lontane, descriveva il la-
voro e la vita dei suoi figli nell,i Patagonia. nar-
rava le loro imprese 1,er L'Mtensione del reguo ili
Dio nelle anime.
3 - Mettere il giovane iu rela.zione epistolare
con un alunno cli seminario o di un istituto per
vocazioni religiose. E, maga,ri, condurlo a farne
la conoscenza persomile.
4 - Cons\\gl:iaa-e un giorno di ritiro. .E, quando
ue è il omio, consigliare 1111 corso cli Esercizi Spi-
rituali. In essi il l'à<'coglimeuto permette all'anima
di pensare seriamente all'avvenire e al Signore di
comunicare lumi e grazie -più abbondanti.
In Lutto quesLo, ripetiamo, !;.i richiede molla
prudenza.
I Cooperatori. elle sono meglio in graclo rli
compiere una simile opera su larga scal.a, sono i
sacerdoti (ma noi non parliamo per essi; in realtà
non hanno l1isogno rlei nostri consigli), gli inse-
gnanti e, in genere, colol'o cho trat-tano con fa,
gioventù, avendo la responsabilità della loro edu-
cazione. Essi non troveranno difficoltà, e avranno
facilmente occasione cli faro accenno in temJ'.)O
opportUDo alla scelta dello st:i,to. Argomento
generico, che potrà diventare particolare per ta-
luni e specHi.1\\0 1>er quelli che s.i 1n-esume siano
chiamati allo stato ecclesiastico o religioso.
L'insegnante Pasquale Testa ci scrive: Per rispon-
dere all'appello lanciato dal nosrro veneratissimo
Rettor Maggiore, mi dedico con entusiasmo di Zela-
tore Salesiano a.Ila formazione cristiana dei miei al-
lievi dì 5• elementare e a coltivare le vocazioni sacer-
dotali e religiose. A questo fine ho fatto preparare 1m
bel cartellone con un'Ostia luminosa di raggi, il cui
260
numero corrisponde a quello dei miei bambini. L'Ostia
è adorna cli gigli e cli angeli che inneggia.no ali'Agnello
Tmmacolato e spronano i miei allievi ad accostarsi ogni
domenica alla l\\'Iensa Divina. Collaboro pure in piena
armonia col Parroco alla formazione del Piccolo Clero
e penso che, con l'aiuto di Dio e di Don Bosco, po-
rremo offrire all'altare qualche bel fiore di vocazione... •·

5 Page 5

▲back to top


ESEMPI
M) Nei r:e111ri 111111 rnlesitmi:
Per organiz7,arc vari nuclei di
Cooperatori si dislocarono il De-
legato Nazionale col signor Duarte
Capcla, che visitarono II centri,
Convegni di Zelatori e Zelatrici dell'lspettoria di Verona
ricevuti dovunque con molta cor-
dialità e ascoltati con ,ivo interesse.
Alla conferenza di Avidagos par-
Se ne tennero due: il primo a
Monteortone per gli Zelatori e le
Zelatrici del Veneto Occidentale;
il secondo a Trento per quelli del
Trentino, Alto Adige e Verona.
Tn quello di Monteortone furono
presenti 44 Zelatori e Zelatrici,
rappresentanti di 22 centri; in
quello di Trento intervennero
21 Zelatori e Zelatrici, prove-
nienti da 7 centri.
I lavori furono presieduti çlal
nuovo signor Ispettore Don Luigi
Zanella e diretti dal Delegato
Jspettoriale Don Clemente!. Que-
st'ultimo mfae in risalto i notevoli
progressi fatti, per merito degli
Zelatori e Zelatrici, dall'ultimo
convegno: specialmente nell'allar-
gare la cerchia dei nuovi ~sociati
(circa 1000); nel diffondere la de-
Yozione a Don Bosco pa,rono degli
ligiosa o sacerdotale c'è, assai più
di quanto si creda, la parte nostra.
Furono anche presentate le pub-
blicazioni salesiane sull'argomento
e si illustrò il piano di fondazione
di cinque serie di Borse di Studio,
i.otitola,e ai grandi Salesiani -Ve-
neti, a Cooperatori Salesiani, a
Ex allievi, a Benefattori insigni,
a Don Bosco e a M. Ausiliatrice.
II sig. Ispettore chiuse i Con-
vegni invitando tutti a collaborare
attivamente alla « Campagna•. TI
Ddegato lspcttoriale distribuì i
diplomi speciali di Zelatori e Ze-
latrici ai nuovi nominati. A.gli
Zelatori e alle Zelatrici per le vo-
cazioni furono distribuiti i primi
blocchetti per le Borse di Studi-o
intestate ai grandi Salesiani Veneti.
teciparono ben 450 persone. A
Braga, dove posero piede i Sa-
lesiani entrando nel Portogallo,
trovarono Cooperatori e amici
della pt·ima ora; alla riunione che
si tenne nel salone del Seminario,
assisterono tutti i chierici teologi.
1n complesso il Delegato Ispet-
toriale e il sig. Femandes Duarte
Capcla visitarono 25 centri, nomi-
narono vari Zelatori e Zelatrici,
presero contatto con i Rcv. Par-
roci e distribuirono a migliaia fo-
glietti di propaganda e im.magini
di Maria Ausiliatrice e dei n()stri
Santi. A Fatima poi 11 fervore e
l'entusiasmo che caratterizzò il
Convegno Nazionale - del quale
parleremo nel Bollettino del x• lu-
glio - crearono il clima adncto
ad ulteriori incrementi della P. U.
nel Portogallo.
apprendisti (13 commemorazioni);
del movime11to Amici cli S. Do-
PORTOGALLO - Movimento
menico Savio nelle scuole (7 nuovi
groppi); nella istitu7.:ione di riven-
dite di l'deridia,w 12 (20); nella
Cooperatori nell'lspettoria Por-
toghese
MILANO - Incontro di Inse-
gnanti nella luce di Don Bosco
partecipazione agli Esercizi Spiri-
luali (circa 60 presenze comples-
sive); al pellegrinaggio a To-
rino (90); al pellegrinaggio con-
vegno di Roma (270).
Il dott. Lino Rossi del Centro
di Trento trattò nei due convegni
jJ tema n Sacerdozio Cattolico.
Alla trattazione seguirono glj in-
terventi, disciplinati in base ai
punti elencati su di un foglio
«schema per la discussione&, che
era contenuto con altri nella busta
del convegno.
Dalla discussione affiorarono
tante e gravi difficoltà, ma il Dele-
A) Nelll! Case salesiàlle:
Tn tutti i Centri si tenne la
r• Conferenza regolamentare, a cui
fu presente il Delegato Nazionale.
La circostanza servi a preparare
gli spiriti al 2 Q _grande Congresso
Nn:,;ionalc di Fatima, che si svolse
tùla fine di maggio e del quale
diamo re(3!1,ione nel BoUettÌ/10 del
1Q luglio. Anche a Timor e in
altre Isole Portoghesi si tenne la
Conferenza. Ovunque s'insistette
sulla parola d'ordine: anche pochj,
ma cristiani ferventi e apo.<,'toli. U
numero ven-à in seguito.
Domenica, 24 aprile 1960, presso
l' Istituto Salesiano di viu Coper-
nico, a Milano, ebbe luogo un
importante convegno di lnsegnanti,
in cui furono efficacemente presen-
tali alcuni aspetti del sistema edu-
cativo. di Don Bosco.
La manifc~tazione, organizzata
dai Cooperatori Salesiani mediante
la prez.iosa collaborazione dei com-
petenti organi scolastici, nel quadro
delle celebrazioni centenarie di
fondazione della Congregazione
Salesiana, volle essere il numero
speciale dedicato agli educatori.
gato concluse che essere Coope-
ratori salesiani vuol dire appunto
1 sentire, questi problemi, e nello
spirito di Don Bosco - che è
spirito di carità operosa e di con-
cretezza - cercare di risolverli,
cominciando, invece che dall'alto,
È il terzo anno che Dio mi chiama agli Esercizi e mi Ca
dalla base della propria rcsponsa-
bilipersonale e familiare, con
sincerità e coraggio.
11 secondo tema Cooperiamo a
moltiplica•e le vocllziom: a 1VIonteor-
vincere ostacoli di ogni genere per parteciparvi; è 1a terza
volta che rispondo con entusiasmo all'invito, attratto anche
dalle premure dei salesiani; è il terzo anno che, ascoltando
predicatori dal cuore grande, buono e ricolmo di grazia di
tone fu trattato della Zelatrice di
Verona }\\,fa Nedda Cadetti, del
Consiglio Ispettoriale, mentre a
Trento lo svolse la sig,na Maria
Pighi di Verona.
Dio e .muniti di un.mensa cultura teologica e filosofica, ho
imparato principi e tesi finora da me sconosciuti; e me-
ditandoli ho gioito e pianto con la piena partecipazione
dell'anima. Vorrei scrivere tanto sugli Esercizi Spirituali
Segui, anche dopo iJ secondo
di q11est'anno, ma reputo bastante dire due sole parole:
tema, un'interessante discussione,
dalla quale apparve evidente che
superlativamente efficaci.
A1''TONIO ARTALl::
nell'avviare un'anima alla vita re-

6 Page 6

▲back to top


Aprì l'ad1,1nan,;a il Delegato
Tspcttoriale dei Cooperatori, che
nel presentnre l'oratore nella per-
sona del prof. Don Pietro Braido,
Preside dell'Istituto Superiore di
Pedag-ogia all'Ateneo Pontificio Sa-
lesiano di Roma, diede il «benve-
nuto~ ai presenti, esprimendo la
sua compiacen za per la parteçÌ-
pazione al convegno, indice e\\'i-
dentc della grande sensibilità dei
singoli al delicato problema.
Il relatore esordi con il concetto
che l'educazione è sostanzialmente
come esse t rol'ino perfetta aderenza
in tre documenti autorevoli, recen-
tissimi, che sono la lettera dell'Epi-
scopato italiano sul laicismo, il di-
scorso di S. E. il Card. Montini,
tenuto il 27 marzo u. s. agli indu-
srrial.i e al mondo del lavoro to-
rinese e l'ultima lettera pastorale
dello stesso Ero.mo Porporato
• per la famiglia cristiana~-
Alla conversazione di Don BraidQ
seguirono alcuni interventi molto
interessanti circà la furu:ione edu-
cativa della ricreazion.. e d-ello
PER Gl I ESERCll'I SPIRITl Ali
Nei corsi di Esercizi Spirituali />er Cooperatori e Cooperatrici,
come ripetut(T111ente si è ricordato, 11011 deve mancare 1mn piccola
mostra di libri spirùuali e di formazione e i11formazione salesia11a.
Tra gli altri ci s-éa110 copie dei seg11e11t.i:
IM Mlii Nl!V i\\!-' - Manuale di pietà per CooperatQri e le
Cooperatrici salesiane.
~IANl. ALE PER 1 UIIUGE!\\ 11 della P. U. Cooperatori Salesiani.
COI T ,ANA << I UMTNOSI ORIZZO'l'TJ •> che mira a orientare
quanti hanno a cuore il problema delle vocazioni sacerdotali e reli-
giose, offrendo loro libri nei quali troveranno illuminato il pro-
blema della V()cazione con particolari riferimenti alla vita salesiana.
Quando Dio chiama di Terrone-Savarè
Il Prete, l'uonio del mistero di G. Darra
Pionieri di Dio di S. Garelli
Per un grande amore di M. P. Giudici
Il Salesiano è fatto così di A. L'Arco
Soldati senza divisa di R. Uguccioni
L. 200,
L. [00.
L. 100,
L. 100.
L. [00.
L. 100.
Tutti od111 dalla' Libreria Dotlrtna Cristiana", via 11tar1a Aus11tatr1ce 32, Torino
opera di interiorità, non di massa;
e mise in evidenza come Don Bosco
insista su l'inc(mtro col mgazzo
«a Lu per tu ~, O per ripetere la
(dice espressione dell'insigne &tu-
dioso Don Alberto Caviglia • su
l'incontrQ dell'un per uno•; a
differenza di altri maestri, ad
esempio del sovietico Macarenco,
che sostengono il principio d i
un'educazione collettiva.
Ha poi presentato alcuni aspetti
carattcr:istici del sistema educativo
del Santo, puntando su Ile tre sue
idee fondamentali: religioue, ra-
gume, amorevolezza, e dimostrando
sport, del contatto familiare nel
cortile fra l'educatore e l'educanda,
secondo Don Bosco.
Quindi il Del.egat9 lspettoriale
presentò a grandi lince jJ pensiero
del Santo sulla Pia Unione dei
Cooperatori Salesiani, geniale isti-
tuzione a favore dei laici. E si
passò a trattare èon altrettanta ef-
ficacia il secondo tema del giorno,
dal titolo: Problema della voca-
"1Ìo11e, come prospeltiva del giovane
che va incom•o alla vita.
Un'accurata e intelligente mo-
stra di lihd, pubblicati io campo
pedagogico da studiosi Salesiani,
ha comple1ato la soddi$fazionc
dei convenuti, che nel palpito
di Do'\\ Roseo ancorR una volta
hanno toccato con mano quale
afflato di vita si sviluppi cd esploda
dal lo spirito cristiano, quando si
vive in sincerità d'intenti e d'ideali,
come ha fatto il Santo.
Mostra delle Vocazioni
a MALTA
TI Delegato regionale, i Delègati
locali e tutti i Cooperatori di
Malta, per rendere più concreta
la Campagna delle Vocazioni, han-
no pensato di allestire una Mostra
sulle Vocazioni, preceduta e prepa-
rata con conferenze e funzioni re-
ligiose.
Per una settimana, dal 6 al
13 man~o, si sono viste affluii-e
nella nostra Casa di San Patrizio,
sede della Mostra, migliaia e mi-
gliaià di persone. U concorso stra-
ordinario è stato favorito dai gior-
nali e dalla radio locale,
Alunni e alunne di tutte le
scuole, divisi per categoria ed età,
furono oggetto di speciale atten-
zione: essi ebbero nella sede della
Mostra conferenze e filmine, illu-
stranti la bellezza della voca-
zione sacerdotale, religiosa e mis-
sionaria.
Hanno pure assecondat<> l'invito
diversi circoli di Azione Cattolica
e gli alunni del Semimu·io Mag-
giore.
Nella mostra emno ben delineati
i vari aspetti del la vita salesiana
con grnfici, foto e quadri. Spiccava
tra l'altro la storia dell'aspirante,
dal giorno in uui comincia la sua
,·ita salesiana fino alla sua Ordina-
zione sacerdotale. Era pure pre-
sentato il lnvoro del Coadiutore
Salesiano nei vari settori della suì'I
arte tra i giovani. Non mancav:1
una interessante visione del campo
missionario, o,·e i figli di Don Bosco
hworano con tanto sacrificio e ab-
negazione per l'estensione del regno
di Dio.
Anche l'attività delfo Figlie di
:.\\faria Ausiliatrice en1 stata messa
in bel rilievo.
Voglia S. Domenico Savio, sotto
il cui patrocinio fu messa quc~ta
N/ostra delle Vocazioni, suscitare
molte e buone vocai:ioni.
-~..,.._,..,,,.,,,,. w . , ,. . . . . , . . , - ~ . . . , , . . , , , ~ ~
~
~ - - - . , , . . . . . . , . . , . . _ . . , , , . . , , ..,,.....,. _ . . , , , . , _ , ~ ___.._....,_
/J f'fJli 11 llimi Cour"yui Sm·,•1•1/oiuli
diamo hl'l'.l'<' 1·P..lw:,imw u<'l ·· Bolle/tino" ciel tu luylio

7 Page 7

▲back to top


CORRI
no
DAI NOSTRI CENTRI
ACQUI - Attività organizzata in città e diocesi
1J piano d'azione della Pia Unione Cooperatori Sa-
lesiani Acquesi per l'anno 1959-60 si ricollega a due
adunanze basilari del Consi1;lio Direttivo, presiedute
dal Direttore Diocesano, Monsignor Giovanni Gal-
liano, in cui si stabilirono le norme organizzative pre-
sentando una duplice azione salesiana: in Diocesi e in
Acqui Terme.
1) In Diocesi
Si intensificarono i contatti con i vari Centri della
Diocesi: trèdici Rev. Parroci, Decurioni Salesiani, co-
n1unicarono:
a) il giorno in cui essi stessi tengono l'incontro
mensile per l'Esercizio della Buona Morte;
/,) i nominativi di uno Zelatore e di una Zelatrice
Salesiana del loro Centro;
c) le date fissate per la prima e seconda Confo-
renza annuale salesiana di Regolamento.
2) 111 Acqui T1mue
li Consiglio Dtrettìvo dell a Pia Unione sviluppò
con zelo apostolico il pianù d'azione.
La prima Conferenza annuale venne realizzata il
3 r gennaio da Mons. Giovanni Calliano, Direttore
Diocesano.
In tale circostanza si mise in risalto la fedeltà con
cui si sono rcali~zati gli impegnj di orgaruzzazione e
di apostolato stabiliti sul Vademecum dei Cooperatori
Salesiani Acquesi; si comunicò la consegna sul finire
di ottobre agli Tnsegnanti delle Scuole elementari cit-
tadine della G11ida Didallica, del Mìo Catechismo e
di cicli di prove oggettive per la preparazione degli
alunni all'esame di Rel igione e l'invio sul .finire di gen-
naio agli Insegnanti e ai genitori di una circolare in
cui si ritornava sull'argomento e si annunciava il
Premio Roma o ,vfo11aco di Btzviera offerto dal Rev.mo
signor Ispettore Don Cesare Aracri, all'alunno mi-
gliore (da sorteggiare tra i già meritlWO!i del libretto
bancario) e al suo maestro.
Celebrata solennemente la festa di San Giovanni
Bc,sco, con l'incervemo di S. Ecc. il Vescovo Dioce-
sano, Mons. Giuseppe Dell'Omo, l'atth·irà della Pia
unione Acquese concentrò rotte le sue energie nell'or-
b'•mizzazione di una delle più importanti pratiche di
pietà: gli Esercizi Spirituali, fissati per i primi di marzo,
con l'attuazione cli una particola,:e iniziativa, l'incontro
di Zelatori e di Zelatrici Salesiane Acquesi éon Zela-
tori e Zelatrici Salesiane dei paesi della Diocesi.
Il 2-3-4 marzo si svolsero gli Esercizi Spirituali
delle Cooperatrici, dettati dal nostro Don Enricò Do-
nifacio, salesiano. Fervorosa e numerosa (un centi-
naio) la partecipazione a tutte le pratiche di pietà.
All'incontro delle Zelatrici Salesiane, oltre a qucllu
di Acqui, risposero all'appello quelle cli Sezzadio,
Cartosio, Fontanile, Melazzo, Terzo, Caranzano.
Gli Esercizi Spirit~1ali ùegli Uomini e dei Giovan:
videro riuniti nella cappdla una sessantina di Coo-
peratori.
Fu ccli6eante la costante presenza cli tutti gli iscrini
al corso, dalla meditazione delle ore 9, senza uscire
dall ' fstiruto, alla istruzione delle ore n,30. Il pranzo
lelle ore l3 li vide riuniti in agape fraterna.
Alle ore r4,30, mentre i più rimanevano nel salone
in serena ricreazione, si realizzava l'incontro tra gli
Zelatori salesiarù acquesi con gli Zelatori dei paesi.
Oltre II quelli di Acqui, erano presenti gli Zelatori di
Bubbio, Fontanile, Sezzadio, Ter,;o, Lussito, Gro-
gnardo e Morbello.
T1 Dfrettore Diocesano Monsignor Giovanni Cal-
liano svolse il seguente Ordine del giorno:
I) Sviluppo in Diocesi della Pia Unione Coope-
ratori Salesiani;
2) l'organize.azione della Pia Unione dei Coope-
ratori Salesiani;
3) cura degli iscritti: mezzi indicati da Don Bosco.
La riunione si svolse in un clìma di schietta fami-
liarità e lasciò negli animi serene impressioni e propo-
siti di fervido apostolato.
BORGOMANERO - Convegno di Maestri sulle
Vocazioni sacerdotali
« TI nostro Centro in collaborazione con i Direttori
Didattici dei Circoli viciniori ha organizzato per il
s maggio c. a. un convegno d'Insegnanti delle Scuole
elementari, a cui hanno partecipato una quiu-antina
di :Maestri. Scopo del convegno: approfondire l'argo-
mento delle vocazioni sacerdotali e religiose. n Di-
rettore dell' Istituto Don Bosco don Arnaldo Pedrini
tenne una dotta conferenza su Il sistema preventivo
di Don Bosco e le ,,ocaz-ioni, nella quale illustrando i
caratteri fondamentali del metodo educativo del Santo,
diede risalto all'efficacia che tale metodo esercita sui
fanciulli che hanno il germe della vocazione; efficacia
che mette l'educatore in grado di collaborare col Sa-
cerdote e con la famiglia allo sviluppo della vocazione.
Tl Delegato locale ringraziò i Direttori Didattici di
Borgomme.o e cli Omegna, p . esenti, e tLJtti gli altri
convenuti•·
RIMINI - « Tre sere » sùlla vocazione
Approfittando del triduo in preparazione alla festa
di Santa Mari11 Mazzarel:o, il problema delle ,·oca-
zioni è stato tLttato in parrocchia da Don Masper,
Delegafo lspcttoriale della P. U., il qua.le ha svilup-
pato i seguenti temi:
x) ldd.io ha un disegno particolare su ciascuna
anima; disegno che si deve realizzare a costo di qua-
lunque sacrificio se si vuol conseguire la salve?.?'ri~
eterna.
2) Doveri particolari dei genitori. nel donare gene-
rosamente a Dio i figli chiamati al Suo divino servizio.
3) La chiamata divina alla vita Religiosa è chia-
mata a vita di abnegnzione continua, per 1a propria
1ed altrui elcvazione; vita che ha sapµto pienamente
e mirabilmente realizzare la Confondatrice delle Figli e
di Maria Ausiliatrice: Santa Maria Mazzarello.
La trattazione fu seguita con vivo interesse da un
fç,lto pubblico giovanile e da numerose mamme.
L'atgomento, del h1tto nuovo e tanto virale, è stato
gustato dalle partecipanti, che sono accorse ogni sern
in modo davvero impensato a gremire la bella chiesa
di Maria Ausiliatrice.
li giorno 14 maggio, durante la S. Messa, fu auova-
mente detta tkla parola sul tema , Vocaiione » alle
Ex allieve, accorse numerose a solennizzare la festa
di Santa Maria Mazzarello, a cui s'intitola la loro
sezione. Anch'esse ne furono entusiaste e commosse.
Al/TORIZZ!'.7.IONE DEL TR18UNALE 01 TORlNO IN DATA 16-~-1949,N, +01. - CON ArrRov,zroITT ECC-LF.SlASTICA
OIR,ETTORE RRSPON$AOIIE: !AC'IHHlOT l! llO l"I . J~tETRO ZERBINO, VJA >tARU, \\US ILIAfRJCJ?, 32 - TOlUNO (7q.). OFFICJtfE Gft.APICH"E- S . ll, 1,

8 Page 8

▲back to top


P. ROBERT CLAUDE S. J.
ATTUALITÀ DI PIER GIORGIO FRASSATI
TRADUZIONE DI M. BELTRAMO CEPPI
Pagine 183, con illustrazioni, copertina p lastificata
L 600
per ordin11zlon1
rivolgersi elle
SOCIET.4
EDITRICi
IHTfRHAZIO IA ,
TORINO
CORiO REGINA MARGHERITA 116
C. C. P. 2/171
J..o scopo dì questo libro, giunto in Francia alla terza edizione e tradot10 in
spagnolo e inglese, non è queUo di realizzare un semplice panegirico. F.sso vuole
rievocare, in modo cordiale e attraverso mille fatti concreti, la luce morale dif-
rusa da Pier Giorgio Frassati, la cui vica realizzò la bellissima prc.ghiera di Ca-
terina :Vlansfìcld: • Gesù fammi simile a un cristallo, affinchè la tua luce brilli
attrave1·so me o.
Pier Giorgio Frassati trent'anni Jopo la sua morte e nonostante gli scompigli
della guerra e del dopoguerra è ancora sempre un trascinatore, vicino e at-
tuale, per la gioventù della nostra inquieta epoca atomica.
BOLLETTINO SALESIANO
PERIODICO QUINDICINALE DELLE OPERE E MISSIONI DI SAN GIOVANNI BOSCO
Direzione: via Maria Ausiliatrice, 32 - Torino - Telefono 22-117
Al l del mese: per i Cooperatori e le Cooperatrici Sele.siane
Al 15 del mese: per I Dirigenti della Pia Unione
Si invia gratuitamente. Spedizione in abbonamento postale. Gruppo 2°
*facciamo noto ai benemeriti Cooperatori e alle benemerite Cooperatrici
che le Opere Salesiane hanno il Conto Corrente Postale con il numero 2-1355 (Torino)
sotto la denominazione, Direzione Generale Opere di Don Bosco Torino 714
Ognuno pu6 valersene con risparmio df spesa, nell'inviare le propri~ offerte,
ricorrendo all'ufficio postale locale per il modulo relativo
*IMPORTANTE - Per correzioni d'indirizzo si prega d'inviare anche l'indirizzo vecchio.
$i ringraziano i Sig. Agenti postali che respingono, con le notificazioni d'uso, I Bollettini non recapitati.